CUCINA ABRUZZESE

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    ABRUZZO



    abruzzo





    Storia

    L’Abruzzo è una regione prevalentemente a carattere montuoso e può annoverare alcune tre le più elevate vette Appenniniche sulle quali è possibile dedicarsi allo sci fino a maggio inoltrato. Pianura e collina sono rappresentate da un ridotto lembo di terra che si trova lungo il litorale costiero dov’è possibile ammirare lo spettacolo di grandi spuntoni di roccia che si affacciano audacemente sul mare. La predisposizione in prevalenza montana del territorio, ha molto influito su tutto quello che riguarda la gastronomia e la tradizione Abruzzese, sposandosi perfettamente anche con quello che la presenza del mare ha da offrire.

    Ricette e tradizioni

    In linea con un passato caratterizzato soprattutto da attività come la pastorizia e l’allevamento, fatti con quello che si può trovare senza difficoltà in natura. E’ per questo che alimenti come la pasta e la carne la fanno da padroni nei piatti degli Abruzzesi. Quella per la pasta, in particolare, è una vera e propria passione che ha portato all’ “invenzione” del “maccherone alla chitarra” (così chiamato per la sua particolare lavorazione, per mezzo di uno strumento apposito), che viene condito principalmente col “ragù d’agnello” o col tipico “sugo di pomodoro aromatizzato al basilico”. Preparazioni tipiche sono anche i “maccarune a la mulinare”, i “maltagliati”, i “rintrocl” e le “ceppe”. L’altro amore degli Abruzzesi è quello per la carne, soprattutto quella di agnello, capra e maiale, con cui vengono preparati dei piatti rustici ma gustosi. Piatti come gli “arrosticini” (spiedini di carne d’agnello cotti alla brace), la “pecora alla cottora” (lasciata cuocere per molte ore in un paiolo con odori e spezie), la “porchetta”, o l’ “agnello incaporchiato”, ci riportano ad una visione culinaria completamente legata al mondo contadino e pastorizio. La gastronomia della costa, invece, è la culla delle pietanze a base di pesce che si identificano con i famosi “brodetti di pesce”, insaporiti con peperoncino e pomodoro, e con una gran quantità di risotti, grigliate e fritture. Dall’Adriatico arrivano sulle tavole Abruzzesi una gran quantità di pesce azzurro, crostacei, scorfani, sardine, anguille, acciughe, aringhe, baccalà e gamberi. Per quanto riguarda l’agricoltura, negli altipiani Abruzzesi due colture particolari sono quelle di lenticchie di Santo Stefano, dalla forma molto schiacciata, e di aglio rosso di Sulmona, così chiamato in rimando al colore della buccia. Vanto della produzione agricola della zona è lo zafferano che, dall’Abruzzo, viene poi esportato in tutta Italia ed Europa. L’Abruzzo ha anche la fortuna di possedere una grande abbondanza di tartufi di almeno 28 varietà. Una tradizione molto radicata nei tempi passati era la cosiddetta “Panarda” cioè l’usanza di imbandire delle grandi tavolate colme di ogni ben di Dio per festeggiare eventi importanti o particolari festività. Ai giorni nostri la “Panarda” viene allestita solo in occasione di matrimoni o battesimi.

    Formaggi e salumi

    Ad una gastronomia che affonda le sue radici nella pastorizia e nell’allevamento non possono mancare dei formaggi e salumi di tutto rispetto. Tra i vari formaggi fatti principalmente di latte ovino, va menzionato con una nota di merito il “formaggio pecorino”, un formaggio dal gusto molto ricco che viene proposto anche nelle due varianti del “pecorino sott’olio” e del “marcetto”. Per quanto riguarda i salumi, la carne di maiale la fa da padrona. Tra i prodotti più caratteristici c’è sicuramente la “mortadella di fegato” preparata in due varianti: la variante “dolce”preparata con fegato e coratella con l’aggiunta di miele canditi e cedro, e quella “pazza” con il peperoncino messo la posto del miele. Oltre alle salsicce semplici, un'altra produzione tipica Abruzzese è il “salsicciotto di Torano” preparato con le parti più magre del maiale.

    Dolci

    La produzione dolciaria Abruzzese è molto ricca e particolare, in particolar modo durante le festività. I “cagionetti” sono dei dolcetti tipici Natalizi a forma di raviolo ripieni di una sorta di purea di ceci,mosto cotto, cannella, cacao e buccia d’arancio. Altri dolci tipici sono il “Parrozzo”, preparato con farina di mandorle e ricoperto di cioccolato ed i “Fialdoni” preparati con uova e pecorino. Infine citiamo “la pupa, il cavallo ed il cuore”, dolci della Pasqua che presentano la stessa ricetta a base di farina, zucchero, uova, mandorle tritate e cioccolato, ma vengono modellati in modo diverso a seconda del destinatario: la pupa andrà alle bambine, il cavallo ai bambini ed il cuore alla persona cara o amata.

    Vini e liquori

    L’Abruzzo ha una ricca tradizione in campo enologico che è sicuramente dimostrata dai due cavalli di battaglia proposti per accompagnare al meglio i piatti tipici. Parliamo del Montepulciano d’Abruzzo e del Trebbiano d’Abruzzo, vini che tutti conoscono ed apprezzano.


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    Edited by gheagabry - 8/9/2011, 01:03
     
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    PRODOTTI TIPICI




    VINI

    L’ Abruzzo ha conosciuto negli ultimi anni una grande evoluzione nel settore della produzione vinicola. Questo è testimoniato sia dal crescente successo dei vini DOC abruzzesi sui mercati Europei che dai numerosi riconoscimenti internazionali che sono stati attribuiti ai maggiori produttori della regione. Sebbene le uve tipiche dell’Abruzzo siano il trebbiano e il montepulciano negli ultimi anni si è diffusa anche la produzione di sauvignon, chardonnay, aglianico, sangiovese e pinot.

    Le zone maggiormente significative dal punto di vista della produzione sono la valle del Pescara e le colline di Teramo, Pescara e Chieti. Per quanto riguarda i vini doc l’Abruzzo può vantare il Montepulciano, profumato e dal sapore deciso nelle varietà rosso e cerasuolo, il Trebbiano, delicato e asciutto e il Controguerra, vino bianco fruttato della zona di Teramo. È possibile gustare questi vini visitando le varie cantine che si trovano nei paesi dell’entroterra.


    SALUMI

    Una delle risorse principali su cui si basa l’alimentazione è l’alllevamento. Da quella del maiale si ricavamo molti prodotti. Non solo le salsicce che qui presentano anche le varianti al fegato, sott’olio o sotto strutto, ma anche il prosciutto affumicato tipico di Introdacqua e Cansano, la mortadella di Campotosto, nota come “coglioni di mulo” e la ventricina, che si gusta spalmata sul pane.


    FORMAGGI

    L’attività pastorizia ha origini molto antiche qui in Abruzzo ed è molto sentita ancora oggi. L’attaccamento alla tradizione è evidente dal fatto che i prodotti dell’allevamento, soprattutto ovino, sono ancora oggi un elemento importante dell’alimentazione di questa regione. I formaggi abruzzesi sono molti e tutti saporitissimi. Si va dal pecorino, fresco o stagionato, protagonista della gastronomia regionale, alla ricotta di pecora, passando per la giuncata, prodotta nelle montagne di Teramo, fino al cacio marcetto, tipico delle valli del Gran sasso e il caprino, il cui centro di produzione è Farindola.

    Degne di nota sono senza dubbio le scamorze, chiamate anche mozzarelle e prodotte con latte bovino nelle varianti a trecce, bocconcini e fiordilatte, la caciotta ricavata da latte misto e a volte insaporito con del peperoncino e i caciocavalli prodotti sugli altipiani della Majella.



    FRUTTA

    Considerando il territorio abruzzese che è prevalentemente montagnoso e ricco di boschi è facile immaginare come le varietà di frutta più diffusa nella regione siano i frutti di bosco e quindi i mirtilli, le fragole, le more e i lamponi ma anche le mele, soprattutto le mele cotogne, dalle quali si ricavano marmellate deliziose.


    VERDURA

    Il territorio abruzzese prevalentemente montuoso e pietroso non impedisce la crescita di molte varietà di verdure legumi e cereali. Dal bosco, precisamente quello dei monti della Laga provengono gli ottimi porcini e le castagne. Nell’area della Marsica e di Scanno crescono gli òrapi, una varietà di piante selvatiche molto saporite che in cucina trovano largo impiego nella preparazione di paste e frittate.

    Altrettanto saporite sono le minestre a base di lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, la cicerchia di Navelli, il farro e l’orzo. Altro prodotto tipico delle terre abruzzesi è l’aglio rosso di Sulmona, le cui proprietà curative sono note da molti secoli, e le verdure sott’olio.


    TARTUFI

    L’Abruzzo presenta 28 varietà diverse di tartufi tra le quali il più pregiato è quello nero. In virtù di questa ricchezza l’Abruzzo è diventato un grande produttore del pregiato tubero che qui viene utilizzato anche per insaporire oli, formaggi e salsicce. Le zone maggiormente ricche di tartufi sono la Marsica e il Teramano.



    ZAFFERANO

    Lo zafferano è un altro dei prodotti tipici della terra abruzzese. Si ricava dagli stimmi del Crocus sativus e viene lavorato nei borghi di Navelli, Civitaretenga, Caporciano, San Pio delle camere e Prata d’Ansidonia. Le principali aree di coltivazione dello zafferano invece sono le stesse in cui vengono prodotti la maggior parte delle specialità regionali, vale a dire i massicci del Gran Sasso e del Sirente –Velino e l’altopiano di Navelli.



    DOLCI

    I dolci abruzzesi più famosi sono senza dubbio i confetti di Sulmona e il torrone al cioccolato aquilano dei Fratelli Nurzia. A questi si aggiungono i libretti di fichi e i fichi secchi, il Parrozzo, apprezzato da Gabriele d’Annunzio, il bocconotto nelle sue varianti di bocconotto Lanciano (ripieno a base di cioccolato) e di bocconotto di Teramo (interno di marmellata d'uva e mista). Meno famosi ma ugualmente gustosi sono: i mostaccioli, i caggiunitt, le ferratele o nèole, la cicerchiata, le zeppole, i taralli che in passato venivano prodotti solo per uso domestico




    lLIQUORI

    Dalle erbe che crescono sulle montagne abruzzesi si ricavano diversi liquori e distillati, di cui la genziana (base della radice dell'omonima pianta) e la ratafia (a base di ciliege) sono un esempio molto significativo. Tuttavia il più famoso è il Centerbe di Tocco da Casauria un liquore fortissimo, che viene prodotto ai piedi della Majella




    OLIO

    L’olio abruzzese per il suo sapore e la sua qualità è annoverato tra i migliori d’Italia ed è contrassegnato dall’etichetta dop. Gli ulivi che ricoprono le colline delle province abruzzesi costituiscono un paesaggio piuttosto tipico e caratteristico.

    L’olio extravergine d'oliva DOP prodotto in queste zone regge il confronto con i migliori oli italiani. Alla produzione dell’olio è legata la tradizione dell’olio santo, ossia un olio di prima spremitura nel quale si lascia macerare del peperoncino.





    PASTA

    L’Abruzzo è uno dei maggiori produttori di pasta. La regione grazie alla ricchezza di sorgenti di acqua montana ha permesso l’insediamento e lo sviluppo di una importante industria per la produzione della pasta, situata a Fara San Martino, una località ai piedi della Majella.

    La pasta fatta in casa è invece tipica della tradizione e la si può gustare in tutti i ristoranti del territorio o acquistarla appena ammassata, cioè appena prodotta. I formati di pasta più diffusi e radicati nella tradizione sono i maccheroni alla chitarra, che derivano il loro nome dal telaio di legno usata per tagliarli, e che ancora oggi è presente in molte case; i maccheroni alla molinara di Bisenti, le sagne dell’area di Chieti, il rentrocele di lanciano e i tondini di Popoli.

    A queste si aggiungono le scrippelle, una variante salata delle crepes, tipiche di Teramo e ottime sia in brodo che asciutte.

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    Arrosticini



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    Gli arrosticini sono un piatto tipico della cucina Abruzzese, apprezzati sia in Italia che all’estero; essi sono degli spiedini di circa 25-30 cm di carne di ovino (castrato o pecora), tagliata in piccoli cubetti di 1 cm per lato, e nascono dalla tradizione pastorizia della regione, infatti il gran numero di pecore e agnelli allevati in Abruzzo hanno fatto si che questa carne avesse un grande utilizzo e una notevole diffusione.

    La cottura tradizionale dell’arrosticino avviene sul “rustillire” (o furnacella) , particolare braciere di piccole dimensioni dove gli arrosticini possono essere rigirati e cotti senza difficoltà.
    Generalmente la cottura a brace non comporta ulteriori condimenti, ma alcuni amano profumare gli arrosticini con un rametto di rosmarino imbevuto in olio e pepe, oppure, occasionalmente spolverizzarli con del peperoncino tritato.
    Nella preparazione casalinga, non potendo di sporre della brace, che conferisce all’arrosticino il caratteristico sapore, si può marinarli brevemente in olio e pepe, aggiungendo secondo i gusti rosmarino e limone, e ricorrere ad una griglia, piastra o forno.


    Ingredienti

    Carne ovina
    arrosticini 800 gr
    Limoni il succo di 1/2
    Olio extravergine di oliva q.b.
    Pepe macinato q.b.
    Rosmarino 1 rametto

    Separate bene gli arrosticini gli uni dagli altri e disponeteli in un piatto dove aggiungerete dell’olio extravergine di oliva; rigirateli in modo da ungerli su tutti i lati e spolverizzateli con pepe e sale.

    Se disponete della classica furnacella per arrostire, preparatela con braci o carbone, disponetevi gli arrosticini e cuoceteli a fuoco basso.

    In alternativa, scaldate una griglia, piastra o forno.

    Dopo aver insaporito gli arrosticini con un ramoscello di rosmarino, spruzzateli con mezzo limone spremuto (se piace), dopodiché lasciate marinare qualche minuto.
    Cuocete gli arrosticini, un paio di minuti per lato, ungendoli di tanto in tanto con il ramoscello di rosmarino imbevuto nell’olio della marinatura.



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    gli arrosticini!!!..sono squisiti!!! grazie gabry
     
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    Pallotte "cace e ova"



    Ingredienti

    250 gr di mollica di pane raffermo, prezzemolo tritato, aglio tritato, cinque uova,
    olio extravergine d'oliva, formaggio pecorino semifresco grattugiato

    In una terrina impastare la mollica di pane, il pecorino e le uova. completare l'impasto con l'aggiunta dell'aglio e del prezzemolo e formare delle polpette che saranno fritte nell'olio d'oliva ben caldo. le polpettine potranno essere servite così o condite con una salsa di pomodoro, dove dovranno essere ricotte per una quindicina di minuti.



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    "scapece" alla vastese

    scapece

    Ingredienti

    un chilo e mezzo di pesce, da taglio (razza o palombo), un litro di buon aceto bianco,
    fili di zafferano, un poco di farina, olio extravergine d'oliva, sale

    La parola scapece si fa derivare dal latino "esca apicie", salsa di apicio. per la preparazione, pulire bene il pesce e tagliarlo a pezzi regolari, infarinarlo leggermente e farlo dorare in padella, in olio bollente; di mano in mano che si tolgono dalla padella, appoggiare i pezzi di pesce su carta da macellaio per far assorbire l'eccesso di unto e salarli. scaldare l'aceto in una pentola non metallica; preparare lo zafferano facendo seccare i fili (si può adoperare, a questo scopo, un cucchiaio scaldato al fuoco) e poi tritandoli. versare lo zafferano tritato nell'aceto bollente, tolto però dal fuoco. disporre i pezzi di pesce fritto, a strati, in un vaso o in una pentola di coccio e versarvi sopra la miscela di aceto e zafferano, in modo da ricoprirli completamente. il pesce è eccellente dopo una giornata di marinatura; si serve sgocciolato, come antipasto. adoperando un buon aceto forte, lo "scapece" si conserva per venti-trenta giorni.



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    Cavatelli alla Pescatrice

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    Ingredienti:
    500 gr. di cavatelli;
    1 kg. di pescatrice; una cipolla;
    l In mazzetto di prezzemolo;
    500 gr. di pomodori pelati;
    un bicchiere di vino bianco secco,
    sale, pepe e olio.

    Preparazione: Pulire e lavare con cura il pesce e tagliarlo a pezzi. In un tegame versare l'olio e la cipolla tagliata a fettine sottili e farla rosolare, aggiungere i pezzi di pescatrice e fare insaporire per 10 m. circa. Versare il vino bianco, lasciarlo evaporare, aggiungere il pomodoro passato e lasciar cuocere a fuoco lento per 15 m. circa.
    Se il sugo si rapprende troppo, aggiungere un pò di acqua. Far cuocere ancora per 20 m. e filtrare con un colino non troppo sottile.
    Lessare i cavatelli in abbondante acqua salata, scolarli e condirli con questo particolare sugo, aggiungendovi una manciata di prezzemolo tritato.




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    grazie Gabry
     
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