Renato Carosone (Napoli, 3 gennaio 1920 – Roma, 20 maggio 2001) è stato un cantautore, pianista e compositore italiano.
biografia
L'infanzia e gli inizi Renato Carosone nasce a Napoli il 3 gennaio 1920, primo di altri due fratelli, Olga e Ottavio. Inizia prestissimo a studiare musica per volontà del padre, l'11 maggio 1935 suona il pianoforte nel teatrino dell'Opera dei Pupi di Giuseppe Perna, lavora presso la casa editrice E. A. Mario come "ripassatore", insegnando cioè le nuove canzoni ai cantanti, e nel 1937 si diploma in pianoforte presso il Conservatorio di San Pietro a Majella. Viene scritturato da una compagnia di arte varia, con cui si imbarca per l'Africa Orientale Italiana; quando la compagnia si scioglie, Carosone rimane tra Massaua e Addis Abeba per nove anni, prestando anche servizio militare per la Seconda guerra mondiale al fronte della Somalia Italiana. Suona in varie formazioni, conosce la futura moglie Lita, che gli darà il figlio Pino, e nel 1946 torna a Napoli. Contro le aspettative del padre Antonio, impresario al Teatro Mercadante, si trasferisce a Roma ottenendo una buona notorietà nell'ambiente musicale. Il "Complesso Carosone" Il 28 ottobre 1949 fonda il Trio Carosone insieme all'olandese Peter Van Wood - poi autore di Tre numeri al lotto (1949) e Via Montenapoleone (1953) - e al fantasista napoletano Gegè Di Giacomo. I tre, con Carosone al pianoforte, Di Giacomo alla batteria e Van Wood alla chitarra elettrica, inaugurano lo Shaker Club di Napoli, frequentato dai militari americani e dai nuovi ricchi degli "anni del benessere". Quando nel 1952 l'olandese Van Wood lascia il trio per trasferirsi in America, Carosone e Gegè ricostituiscono il gruppo, che diventa dapprima un quartetto con il chitarrista Franco Cerri , il cantante contrabbassista Claudio Bernardini e il sassofonista Riccardo Rauchi; Cerri viene poi sostituito da Alberto Pizzigoni e Bernardini da Piero Giorgetti. Il quartetto poi si allarga, con alcuni cambi di formazione, fino a diventare un sestetto, composto oltre che da Di Giacomo, Rauchi, Pizzigoni e Giorgetti, dal sassofonista Gianni Tozzi Rambaldi, dal clarinettista Tonino Grottola e dal chitarrista Raf Montrasio (che entra in sostituzione di Pizzigoni); ad essi in molte incisioni e nelle serate si aggiunge il percussionista Aldo Pagani. Nel 1957 entrano a fianco di Giorgetti e Di Giacomo Marco Del Conte al sassofono e al flicorno al posto di Rauchi, Sergio Lombardini al clarinetto e al flicorno e Silvano Santorio alla chitarra in sostituzione, per un certo periodo, di Montrasio. Il successo La notorietà dell'artista aumenta negli anni cinquanta, durante le stagioni della Bussola di Focette, in Versilia, diretta da Sergio Bernardini e inaugurata il 4 giugno 1955. Nel frattempo, compaiono sul mercato i primi long playing. Il primo successo commerciale dell'artista napoletano, è Maruzzella (1954), musica di Carosone e testo di Enzo Bonagura. Le successive incisioni, soprattutto quelle composte assieme al paroliere napoletano Nisa, pseudonimo di Nicola Salerno - O suspiro (1956), Torero (1957), O sarracino (1958) e Caravan Petrol (1958) - conquistano le classifiche di vendita europee e nordamericane. Della sola Torero, rimasta per due settimane al primo posto della hit parade statunitense, si conoscono più di trenta incisioni americane e dodici traduzioni in altrettante lingue. Quelli di Renato Carosone sono concerti-spettacolo, dove ai testi ironici di Nisa fanno da contrappunto le performance comiche di Gegè Di Giacomo, spesso concluse dal totale coinvolgimento del pubblico, e le melodie di Carosone, mutuate dal jazz e dallo swing mescolate ai ritmi più diversi. Non trascurabile è stato il ripescaggio attuato da Carosone di brani del repertorio napoletano, da Anema e core a Luna rossa, di canzoni italiane e internazionali, da Ciribiribin a Johnny Guitar e soprattutto l'applicazione delle novità strumentali e tecniche, quali le nuove tecniche di registrazione su nastro, le variazioni di velocità, le sovrapposizioni, oltre al gusto musicale parodistico e ritmico introdotto negli Stati Uniti verso gli inizi degli anni cinquanta da Spike Jones. Dopo una lunga serie di concerti in Europa, il gruppo di Renato Carosone sbarca a Cuba, inaugurando una memorabile tournée americana. Dopo Caracas, Rio de Janeiro e San Paolo del Brasile, il 5 gennaio 1957 il suo gruppo approda alla Carnegie Hall di New York. Il ritiro dalle scene A novembre del 1958 Carosone inaugura una sua casa discografica, la Stereo Dischi, con annesso anche uno studio di registrazione; l'etichetta però avrà vita breve, chiudendo dopo pochi anni. Il 7 settembre 1960, al culmine del successo, Carosone si ritira inspiegabilmente dalle scene. In realtà inciderà ancora altre canzoni, ad esempio nel 1963 per la Ri-Fi, ma senza il suo complesso. Perfeziona lo studio della musica classica e si dedica alla pittura, iscrivendosi nel 1968 a un corso presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Il rientro Il suo silenzio musicale si interrompe il 9 agosto 1975 con una serata alla Bussola di Focette, su invito di Sergio Bernardini. Il concerto viene ripreso dalla televisione; tra i brani eseguiti, l'irresistibile Tu vuo' fa l'americano. Nel 1976 prende parte al programma televisivo Per una sera d'estate, condotto da Claudio Lippi. Nel 1982 rientra in sala d'incisione grazie alla collaborazione del produttore Sandrino Aquilani, incide l'album Carosone '82 e partecipa poi a show e trasmissioni televisive. La fine Muore domenica 20 maggio 2001, nella sua casa di Roma. L'alter ego di Carosone, il batterista Gegè Di Giacomo, muore a 87 anni nella sua casa di Poggioreale, a Napoli, il 1º aprile 2005. La figura occhialuta di Di Giacomo, accanto alla maschera di Carosone, divenne popolarissima. Il suo grido di battaglia era "CantaNapoli" e la sigla del sestetto Carosone Pigliate 'na pastiglia, iniziava con "CantaNapoli, Napoli in farmacia!". Nel 2002 Gigi D'Alessio gli scrive per omaggio la canzone Caro Renato, incisa nell'album Uno come te, nata come una lettera, mai spedita, in cui gli "chiede" scusa per non essergli stato vicino nel momento della sua morte. Nel 2010 il duo australiano di musica house Yolanda Be Cool rifà in chiave elettro-dance il classico "Tu Vuò Fa l'Americano" ribattezzato "We No Speak Americano" che diventa un hit mondiale durante l'estate arrivando a conquistare la n.1 di vendite in Gran Bretagna, Danimarca, Paesi Bassi, Svezia, Germania, Austria ed arrivando nelle primissime posizioni in Italia, Australia, Belgio (Fiandre), Spagna, Svizzera, Nuova Zelanda, Finlandia, Norvegia, Irlanda, Francia.
discografia
33 giri [modifica] 1954 - Carosello Carosone (Pathé, QAT 6003) Renato Carosone e il suo "Quartetto" 1955 - Carosello Carosone n° 2 (Pathé, QAT 6008) Renato Carosone e il suo "Quartetto" 1956 - Carosello Carosone n° 3 (Pathé, QAT 6011) Renato Carosone e il suo "Quartetto" 1957 - Carosello Carosone n° 4 (Pathé, QAT 6013) Renato Carosone e il suo "Quartetto" 1957 - Carosello Carosone n° 5 (Pathé, QAT 6015) Renato Carosone e il suo "Sestetto" 1958 - Carosello Carosone n° 6 (Pathé, QAT 6016) Renato Carosone e il suo "Sestetto" 1958 - Carosello Carosone n° 7 (Pathé, QAT 6017) Renato Carosone e il suo "Sestetto" 20 novembre 1958 - Carovana Carosone A (Stereo, CS 30.000) Renato Carosone e il suo "Sestetto" 1975 - Dal vivo alla Bussola (CBS, 69164) 31 maggio 1976 - Pianofortissimamente (Dischi Ricordi, SMRL 6192) 1982 - Renato Carosone '82 (Lettera A, 76701) 1982 - Sempre (Lettera A, 76702) 1989 - Na canzuncella doce doce (Easy Records Italiana, TLPX 221) 78 giri [modifica] 11 gennaio 1951 - Oh!Susanna/Scalinatella (Pathé, MG 13) Trio Carosone Gennaio 1952 - Papaveri e papere/Buona Pasqua (Pathé, MG 102) Trio Carosone 1952 - Tre numeri al lotto (i pappagalli)/Oh!Susanna (Pathé, MG 157) Trio Carosone 13 maggio 1954 - La pansé/Malafemmena (Pathé, MG 246) Renato Carosone e il suo "Quartetto" 20 novembre 1954 - La donna riccia/Ehi cumpari (Pathé, MG 267) Renato Carosone e il suo "Quartetto" 45 giri [modifica] 1953 - N'accordo in fa/Eternamente (Pathé, GQ 2001) Trio Carosone 1954 - Johnny Guitar/Il piccolo montanaro (Pathé, GQ 2006) Renato Carosone e il suo "Quartetto" 1955 - Io, mammeta e tu/Mambo italiano (Pathé, GQ 2011) Renato Carosone e il suo "Quartetto" 1956 - Tu vuo' fa' l'americano/Buonanotte (Pathé, GQ 2032) Renato Carosone e il suo "Sestetto" 1958 - 'A sunnambula/Pigliate 'na pastiglia (Pathé, GQ 2045) Renato Carosone e il suo "Sestetto" 1958 - Colonel bogey/Allegro motivetto (Pathé, GQ 2052) Renato Carosone e il suo "Sestetto" 1958 - 'O sarracino/Colonel bogey (Pathé, GQ 2058) Renato Carosone e il suo "Sestetto" 1958 - 'O sarracino/Caravan petrol (Pathé, GQ 2064) Renato Carosone e il suo "Sestetto" 1958 - I pescatori di perle (mi par d'udire ancora)/Tre guaglione e 'nu mandolino (Stereo, CS 10.001) Renato Carosone e il suo "Sestetto" 1958 - Rusticanella/Atene (Stereo, CS 10.002) Renato Carosone e il suo "Sestetto" 16 aprile 1959 - Lassame sta'/Baby rock (Stereo, CS 10.006) Renato Carosone e il suo "Sestetto" 1959 - Cow-boy/Buon dì (Stereo, CS 10.007) Renato Carosone e il suo "Sestetto" Aprile 1963 - Nera nera/Vita mia (Ri-Fi, RFN NP 16024) Aprile 1963 - Camping love/Caino e Abele (Ri-Fi, RFN NP 16025) 1976 - Il barbiere di Siviglia (una voce poco fa)/Triki-trak (Dischi Ricordi, SRL 10821) 1977 - Guapparia/Caino e Abele (RCA Italiana, PB 6039) 1982 - Io tengo n'appartamento/C'aimma fa' (Lettera A, LTA 76005) 1989 - Na canzuncella doce doce/Speranzella (Easy Records Italiana, SP 1877)
Scritta nel 1955, in collaborazione con Enzo Bonagura, "Maruzzella" è una canzone d'amore intensa e struggente. Il titolo, vezzeggiativo di Marisa, ha diversi significati in napoletano, da "chiocciolina", cioè piccola lumaca, a piccola ciocca di capelli arricciata, a treccia, ma per Renato Carosone Maruzzella è sua moglie Marisa e pare che il musicista abbia scritto la canzone in cinque minuti pensando a lei. Il brano, interpretato da un gran numero d'artisti, è un classico del repertorio napoletano. La canzone ha avuto anche una notevole fortuna in campo cinematografico, dal musicarello di Luigi Capuano del 1956 con Marisa Allasio, Massimo Serato e Renato Carosone, alla straziante interpretazione di Anna Magnani nel film "Nella città l'inferno" di Renato Castellani del 1959, all'inclusione nella colonna sonora di "Mean Streets" di Martin Scorsese del 1973.
Secondo Giancarlo Governi, che ha curato uno speciale tv dedicato al cantante napoletano, "Carosone era rimasto colpito dal tono funesto di 'E la barca tornò sola', e dalla storia che raccontava di una mamma nera, una barca bianca, una bionda forestiera. Qualcuno leggeva la canzone in chiave politica, qualcuno in chiave psicanalitica...". Dario Salvatori aggiunge: "Carosone ha ricordato di aver cominciato a provare il brano con poca convinzione e che, solo dopo aver ripetuto due o tre volte il ritornello nefasto, il fido Gegè stremato esplose in uno spontaneo quanto geniale: 'E a me che me ne importa?' (da "Dizionario delle Canzoni Italiane, elleu multimedia).
Pochi mesi dopo il Festival in cui 'E la barca tornò sola' si era piazzata terza, Renato Carosone si rivolse al pubblico televisivo con un sorriso da monello che sta per combinarla grossa. "Voi questa canzone l'avete ascoltata tante volte. Ma non l'avete mai ascoltata come l'ho immaginata io... Ecco: Gegè farà la mamma...". ("Farò la mamma come non l'avete mai vista", dice Di Giacomo, sistemandosi scialle e parrucca) "....e Piero Giorgetti farà il mare crudele...coi gargarismi" (Giorgetti mostra sorridendo un bicchiere pieno d'acqua).
E fu così che la tragedia marittima partorita da Ruccione si trasformò in irresistibile parodia, con Gegè il batterista a ribattere ad ogni strofa del melodrammatico testo originale intonato da Giorgetti il celeberrimo, strafottente 'E a me che me ne importa' - che oltretutto contribuiva a "muovere" il brano su un nuovo, contagioso ritmo di beguine. La prima metà della pantomima lasciò i telespettatori semplicemente esterrefatti. Ulteriore incredulità di fronte al ritornello 'Mare crudele', cantato con vocette alla Donald Duck (un tipico espediente di Carosone, ottenuto variando la velocità del nastro registrato). Il colpo di grazia furono i melodiosi gargarismi di Giorgetti: moltissimi si indignarono di fronte a chi stava mettendo in burletta Sanremo e le sue canzoni così commoventi. Ma per parecchi fu una liberazione: si poteva ridere di Sanremo, e di canzoni tanto tragiche da risultare tragicomiche.
Io mammetta e tu Ti avevo detto, dal primo appuntamento, 'e nun purtá nisciuno appriesso a te... Invece mo nu frato, na sora, na nepote... sola nun staje na vota: ascimmo sempre a tre! E mi hai promesso: "Domani chi lo sa... vengo io soltanto...soltanto con mammá!..." Io, mámmeta e tu... passiammo pe' Tuledo, nuje annanze e mámmeta arreto... Io mámmeta e tu... Sempe appriesso, cose 'e pazze: chesta vène pure ô viaggio 'e nozze... Jamm'ô cinema, a abballá... si cercammo 'e ce 'a squagliá, comm'a nu carabiniere chella vène a ce afferrá... Ah...Ah...Ah... ma, 'nnammurato, só' rassignato: Non reagisco più... Io, mámmeta e tu!... Io, mámmeta e tu!... Ma San Gennaro mm'aveva fatto 'a grazia: ll'ata matina nun ll'ha fatta aizá: Teneva ll'uocchie 'e freve, pareva ca schiattava, io quase mme credevo d'ascí sulo cu te... Nu filo 'e voce, però, truvaje mammá: "Da 'a piccerella ve faccio accumpagná..." Io, sòreta e tu... Jamm'ô bar ô Chiatamone: "Vuó' 'o cuppetto o vuó' 'o spumone?" "Chello ca costa 'e cchiù!" Pe' ricordo 'e 'sta jurnata, dint''a villa, ce hanno fatt''a foto... Vò' 'o pallone, vò' 'o babbá nun se fida 'e cammená... guardo a essa, guardo 'o mare... stó' penzanno 'e ce 'a mená... Ah...Ah...Ah... ma, 'nnammurato, só' rassignato... non regisco più... Io, sòreta e tu!... Io, sòreta e tu!... Ammore mio, staje sempe cu 'e pariente... chesta famiglia mme pare na tribù... Arrivano 'a Milano, arrivano 'a ll'Oriente... e tutta chesta gente sta sempe attuorno a me... Na vecchia zia ca steva a Cefalù, venuta ccá, nun se n'è ghiuta cchiù... Io, zíeta e tu... poverina, è sofferente, ogne tanto, nu svenimento... io, zíeta e tu... Ll'uovo frisco, 'a muzzarella, cammenammo sulo in carrozzella... Stó' pavanno 'a ccá e 'a llá... 'E denare chi mm''e ddá?! O te lasso o, fra nu mese, stó' cercanno 'a caritá!... Ah...Ah...Ah... tu mm'hê 'nguajato... mme sposo a n'ata, nun ve veco cchiù... Mámmeta, sòreta e tu... páteto, fráteto e tu... nònneta, zíeta e tu... páteto, fráteto, nònneta, sòreta, sòreta, zíeta, zíeta, páteto, páteto, fráteto, fráteto, nònneta... nònneta, páteto...'o cane... ...Scusate giuvinò', io só' 'a bisnonna... só' turnata proprio mo da 'o 'spitale... Aaaaaaahhhhhh!!!!!
1 Guaglione 2:25 2 Rock n' roll 3:19 3 T'è piaciuta 2:52 4 In un mercato persiano 3:21 5 O russo e ' a rossa 3:19 6 Boogie Woogie Italiano 2:45 7 T'aspetto e' nove 3:32 8 Vino,vino 3:22
'O russo e 'a rossa Affacciata 'a fenesta stà 'a rossa, 'o balcone 'e rimpetto stà 'o russo. Essa more 'e passione pi' isso, isso è pazzo d'ammore pi' essa. Se fanno na guardata, po' se ne fanno n'ata, senza tenè 'o curaggio e se parlà. 'O russo quanno vede 'a rossa le vene 'a tosse - ehm, ehm 'A rossa quanno vede 'o russo le vene 'a mossa. Chella fa 'a culumbrina e chill' cchiù s'appicia, sta rossa malupina vi' che se fida 'e fa! E 'a rossa vede che 'o russo se fa russo russo russo e 'o russo vede che 'a rossa se fa rossa rossa rossa e appriess'a isso perde 'a capa essa e 'a rossa cu na mossa maleziosa l'arrepassa. Ue, ue! 'A fenesta stà 'o pate d''a rossa, 'o balcone sta 'a mamma d''o russo. 'A signora ch'allucca cu isso e 'o signore ch'allucca cu essa. Tu vide che triato sta mamma cu stu pate ce manca 'o cuncertino pe' cantà! 'O russo quanno vede 'a rossa le vene 'a tosse - ehm, ehm 'A rossa quanno vede 'o russo le vene 'a mossa. Chella fa 'a culumbrina e chill' cchiù s'appicia, sta rossa malupina vi' che se fida 'e fa! E 'a rossa vede che 'o russo se fa russo russo russo e 'o russo vede che 'a rossa se fa rossa rossa rossa e appriess'a isso perde 'a capa essa e 'a rossa cu na mossa maliziosa l'arrepassa. Ue, ue! 'O russo quanno vede 'a rossa le vene 'a tosse - ehm, ehm 'A rossa quanno vede 'o russo le vene 'a mossa. Chella fa 'a culumbrina e chill' cchiù s'appicia, sta rossa malupina vi' che se fida 'e fa! E 'a gente vede che 'o russo se fa russo russo russo e vede 'a rossa che se fa rossa rossa rossa rossa Acchiappa a isso, acchiappa a essa e fanne dà nu vaso doce doce 'mponta 'o musso, 'a rossa, 'o russo, - smak-
1. Chella llà 2. Tu vuò fa l'americano 3. Amaramente 4. Il pericolo no. 1 5. Serenatella sciue' sciue' 6. 'o suspiro 7. Que Sera, Sera - Whatever Will Be, Will Be 8. Mamma rosa