ANIMALI DEL DESERTO

fauna e vita..oltre la sabbia

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  1. gheagabry
     
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    La MANGUSTA

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    Gli erpestidi o manguste sono animali notturni (per la maggior parte dei casi), la cui caratteristica fondamentale è la capacità di attaccare i serpenti essendo immuni parzialmente o completamente al loro letale veleno.
    Imparentato con i felini da un canto e con le ienidi dall’altro, la mangusta è un carnivoro opportunista, cioè si adatta a nutrirsi delle prede disponibili sul territorio.
    In natura l’aspettativa media di vita di una mangusta è di circa un decennio, mentre in cattività riescono a vivere anche il doppio del tempo.
    Esistono molte specie di manguste ( se ne annoverano quasi 40 ), che si differenziano per il comportamento: alcune sono specie solitarie e preferiscono le foreste e la vita notturna; mentre altre specie più sociali preferiscono di gran lunga gli spazi aperti e sono visibili durante il giorno.



    l principale habitat naturale delle manguste è costituito dal continente africano, in tutta la sua estensione. Alcune specie popolano la penisola iberica e parte dell’Asia meridionale. Sono mammiferi per lo più terrestri, ma alcune varietà hanno abitudini semi-acquatiche e altre sono ottime arrampicatrici, a proprio agio sui rami degli alberi. La loro lunghezza varia dai 18 centimetri della mangusta nana fino ai 60 di quella egiziana.
    Questi mammiferi dal pelo lucente hanno tutti corpo allungato, zampe corte e il muso affusolato. Hanno generalmente una pelliccia color marrone o brizzolata e un certo numero di specie fa mostra di un manto a strisce o di una graziosa coda inanellata.
    Le manguste vivono all’interno di tane e sono predatrici onnivore che si nutrono indiscriminatamente di roditori, uccelli, rettili, rane, insetti e vermi. Alcune specie aggiungono alla loro dieta frutti, noci e semi. Hanno la fama di essere cacciatrici creative: per rompere il guscio delle uova d’uccello, ad esempio, le manguste usano le loro zampe anteriori per scagliarle contro un oggetto solido. Oltre che di ingegno, le manguste danno prova anche di una certa audacia: alcune specie attaccano senza indugi serpenti velenosi quali il cobra. La più celebre tra tutte è la Rikki-tikki-tavi del Libro della giungla, nata dalla penna di Rudyard Kipling, che prese spunto per la sua storia da un’antica leggenda. Nel corso dell’Ottocento le manguste furono introdotte in varie isole delle Hawaii e nelle Indie Occidentali per controllare le popolazioni di roditori che infestavano le coltivazioni di canna da zucchero. A distanza di due secoli le manguste, da salvifiche, si sono rivelate una minaccia per molte specie native, soprattutto di uccelli. Tuttavia, nei loro habitat naturali, le manguste corrono a loro volta seri rischi a causa dei cambiamenti ambientali.
    (national geographic)

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    Edited by gheagabry1 - 23/1/2023, 22:20
     
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11 replies since 11/11/2010, 17:05   31317 views
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