C'ERA UNA VOLTA..CAROSELLO

tutti i vecchi spot..divertiamoci..

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    carosello-1

    carosello..


    ed ora la sigla..si riapre..
    ...tutti davanti alla tv...


    Le prime due sigle (i cosiddetti siparietti) vennero realizzate da Luciano Emmer e Cesare Taurelli per conto della loro società di produzione Recta Film. La prima, andata in onda solo nel 1957, fu addirittura realizzata in casa dello stesso Emmer la notte prima della messa in onda almeno secondo quanto raccontato dal regista romano.
    La sigla più celebre con quattro panorami di città italiane - nell'ordine Venezia (vista dal mare in cui si riconosce il Ponte dei Sospiri), Siena (con Piazza del Campo durante il Palio), Napoli (Via Caracciolo) e Roma (Piazza del Popolo) - con ai lati un musicante (nell'ordine un chitarrista, un trombettiere, un mandolinista ed un flautista),venne trasmessa a partire dal 1962, ogni musicante corrispondeva allo strumento musicale che suonava durante la comparsa del singolo panorama. La colonna sonora rimase immutata per l'intero ventennio: si tratta di una versione strumentale di una tarantella napoletana risalente agli anni venti, intitolata Pagliaccio.



    Edited by gheagabry1 - 31/1/2022, 18:56
     
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  2. gheagabry
     
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    « E dopo Carosello, tutti a nanna ... »


    Carosello è il nome di una trasmissione della televisione italiana andata in onda sul "Programma Nazionale" della RAI (l'attuale Rai 1) dal 3 febbraio 1957 (ma originariamente era stato previsto per il 1º gennaio) al 1º gennaio 1977.
    Veniva trasmesso quotidianamente dalle 20:50 alle 21:00, tranne il Venerdì santo e il 2 novembre. Fu sospeso per una settimana tra il 31 maggio ed il 6 giugno 1963 per l'agonia e la morte di papa Giovanni XXIII e per tre giorni dal 12 al 15 dicembre 1969, quando il Paese fu scosso dalla strage di Piazza Fontana. Altre sospensioni più brevi si ebbero per la morte di papa Pio XII (9 ottobre - 11 ottobre 1958), per le uccisioni dei fratelli John Kennedy (22 novembre 1963) e Bob Kennedy (5 giugno 1968) e, a seguito di un improrogabile collegamento via satellite per l'ammaraggio della navicella spaziale Apollo 14, il 9 febbraio 1971. In totale furono trasmessi 7.261 episodi.
    Consisteva in una serie di messaggi pubblicitari accompagnati da sketch comici sullo stile del teatro leggero o intermezzi musicali e divenne quasi un'istituzione per la televisione come trasmissione rigida e congegnata in maniera da funzionare impeccabilmente e senza interruzioni né errori per circa vent'anni: unica eccezione, gli eventi sopra menzionati ed alcuni scioperi e agitazioni in seno alla RAI che alterarono sia pure lievemente la programmazione, ad esempio con l'invio della sigla finale senza l'elencazione dei prodotti reclamizzati.
    Carosello non era e non poteva essere solo un contenitore di messaggi pubblicitari. Per una legge allora vigente, infatti, non era concesso fare della pubblicità in un alcuno spettacolo televisivo serale, prima di un intervallo di novanta secondi dall'inizio del medesimo. Tuttavia, sporadicamente, qualche sketch era preceduto da una brevissima presentazione dell'azienda committente.
    Alla realizzazione di Carosello parteciparono in veste di registi nomi illustri come Luciano Emmer (che ne è considerato l'inventore), Age e Scarpelli, Luigi Magni, Gillo Pontecorvo, Ermanno Olmi, Sergio Leone, Ugo Gregoretti, Pupi Avati, e l'americano Richard Lester. In qualità di attori Totò, Erminio Macario, Gilberto Govi, Vittorio Gassman, Dario Fo, Mina, Ernesto Calindri, Nino Manfredi, Virna Lisi, Gino Bramieri, Raimondo Vianello, Gino Cervi e persino Fernandel, Eduardo De Filippo e Jerry Lewis.
     
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    e che c'e scritto.."giocondor?!!"


    EL MERDERO



    L'è li, l'è là,
    l'è là che l'aspettava,
    l'è li, l'è là,
    l'è là che l'aspettava,
    l'è li, l'è là,
    l'è là che l'aspettava,
    l'è là che aspettava Miguel:
    Miguel son mi!
    Mamma, mamma, lo sai chi c'è,
    è arrivato il Merendero,
    è arrivato col sombrero,
    è arrivato, eccolo qua.
    El Merendero.







    è cera GRAYYYYY


    carosello


    CAIO GREGORIO


    Era la pubblicita' della Chatillon (Rodiatoce) in romanesco fatta dal cartone animato di un pretoriano
    ,So' Caio Gregorio, er guardiano del Pretorio: fa' la guardia nun me piace, ci ho du' metri de torace
    [/size





    guarda questa pubblicita'.ERA PRIMA CHE INVENTASSERO LA TV....

    [size=7] Gigante pensaci tu! Video




    ARIAROSA




    Al mattino Mariarosa
    al mercato se ne va.
    Cose buone compra a iosa
    pel pranzetto che farà:
    antipasti, frutta, vini
    e prodotti Bertolini!

    Rincasando sul carretto
    pensa al dolce la bambina:
    un par d'ova... burro un etto...
    latte... zucchero...farina...
    ed infine, già dosato,
    Bertolini ,vanigliato!

    Gallinella, Gallinella,
    dammi un uovo! - Coccodè.
    Te lo do bambina bella,
    però, dimmi, per cos'è?
    - Faccio un dolce dei più fini
    coi prodotti Bertolini!

    Mucca bianca, mi vuoi dare
    il tuo latte per la torta?
    - Sì, però non lo sciupare...
    - Ma che dici! Sono accorta
    e non sciupo i miei quattrini:
    uso buste Bertolini!

    Procurato il necessario
    ora impasta Mariarosa;
    segue attenta il ricettario
    diligente e scrupolosa.
    Con ricette Bertolini
    san far dolci anche i bambini!

    Che fragranza! Che splendore!
    Com'è soffice e gustosa!
    Si farà di certo onore
    con le amiche Mariarosa;
    e ringrazia a cuor gioioso
    Bertolini, prodigioso!


    Edited by gheagabry1 - 17/9/2018, 21:11
     
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    Una simpatica immagine raffigurante Calimero, il personaggio reso celebre grazie a lo spot pubblicitario degli anni ‘60 di un famoso detersivo all'interno del celebre “Carosello”.

    L’immagine è stata autografata da Carlo Conti il carismatico presentatore toscano, scherzosamente soprannominato fin dagli esordi della sua carriera “Calimero” per la sua perenne abbronzatura.

    Grazie Carlo!!!


    Edited by gheagabry1 - 17/9/2018, 21:13
     
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  5. gheagabry
     
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    LA STORIA


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    Nel 1957 la RAI decise di iniziare a trasmettere messaggi pubblicitari, e per questa innovazione, applicando la legge sopra menzionata, sembrò necessario sviluppare un apposito format televisivo.
    Nacque così il Carosello, in cui i messaggi pubblicitari (della durata media di 135 secondi) erano inseriti, durante i primi sei anni, in un contesto di tipo teatrale: introdotti dall'apertura del sipario con accompagnamento di una specie di fanfara. Il primo "spot" fu della Shell.
    Ogni sketch era seguito da una situazione o frase (link) che faceva da tramite con l'annuncio pubblicitario finale, il cosiddetto codino dove veniva evidenziato il prodotto, destando spesso perplessità tra il pubblico per la scarsa pertinenza con lo sketch. Al contrario, nella pubblicità di una marca di carne in scatola, il codino sembra far parte dello stesso sketch, un' indimenticabile serie di storie Spaghetti western, caratterizzate da fotografie animate e narrate a ritmo di rap ante litteram.
    La pubblicizzazione di un dato prodotto seguiva un ciclo di quattro sketch (in seguito aumentati a cinque) con cadenza settimanale, diversi l'uno dall'altro sebbene con soggetto comune. Nella sigla di chiusura infatti, la speaker annunciava la data della successiva messa in onda. Memorabile uno spot contenitore di una sorta di mini serie a puntate, ovviamente a lieto fine, con protagonista un giovane vittima del furto del proprio scooter di una nota marca. I lettori del Radiocorriere TV, proprietà dell'ente RAI, potevano conoscere in anticipo gli spot inclusi nel palinsesto.
    Questa soluzione ebbe tuttavia un enorme successo; Carosello rimase per molti anni fra le trasmissioni televisive più amate, venendo a rappresentare un tipico appuntamento della famiglia italiana, tanto che ancora oggi la frase "a letto dopo Carosello" è rimasta parte del linguaggio parlato.

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    Oltre a introdurre l'innovazione della réclame, e a farlo inserendola in un contesto che aveva il pregio di renderla gradevole (in effetti amata) dal pubblico, Carosello portò anche una serie di innovazioni nel linguaggio televisivo in generale. La sua caratteristica più peculiare era l'inedita brevità (non solo degli spot ma anche degli altri "siparietti"); per questo, gli stacchi teatrali dovevano essere diretti, semplici, attingendo spesso a luoghi comuni e rimanendo molto vicini alla cultura popolare.
    Un'attuale rilettura evidenzierebbe un'allora centralità socio culturale localizzata nelle regioni del Nord Ovest italiano (Milano, Torino) teatro allora della rinascita economica e meta preferenziale dell'emigrazione. Troviamo infatti lo stereotipo della massaia moderna ed avveduta, da uno spiccato accento milanese, con il compito di indicare il prodotto casalingo più aggiornato. In contropartita osserviamo la persona semplice e sprovveduta, sia attore che personaggio d'animazione come il pulcino di Calimero, entrambi con spiccato accento veneto, regione allora depressa e serbatoio di emigrazione. Potrebbe indurre il sospetto di un velato razzismo l'apporre tale dialetto al personaggio di una colf di colore ma tuttavia si tendeva ad evidenziare la differenza tra metropoli e provincia, l'ingresso o meno degli Italiani nella cultura consumistica. Un buon esempio sono le avventure di un contadino in un negozio di casalinghi, alla ricerca di "una cosa cittadina". Inorridito davanti a degli elettrodomestici messi in prova da un commesso, l'uomo può rassicurarsi riconoscendo il marchio del prodotto richiesto, una comune lametta da barba.
    Rispetto alla pubblicità moderna, la più lampante differenza rimane proprio il tentativo della RAI di integrare le novità di una nascente società dei consumi in un contesto legato alla tradizione nazionale popolare. Il messaggio pretendeva essere rassicurante e a tratti con pretese persino pedagogiche (sebbene certamente caratterizzato da elementi che si potrebbero definire kitsch). Attraverso lo slogan si elargiva una promessa delle qualità di un prodotto.
    Sicuramente il mondo dei pubblicitari, in prima fila la Sipra - che gestiva la pubblicità RAI - vedevano in Carosello uno strumento sfuggito loro di mano, per passare ai "creativi": il personaggio e la storiella erano più importanti del messaggio pubblicitario: Calimero era più famoso del detersivo reclamizzato.


    Definito da una certa cultura "diseducativo", di fatto poco pratico e dispendioso per la committenza, data l'eccessiva durata dello sketch, nel giorno di Capodanno del 1977 ne fu annunciata la chiusura, con un annuncio di commiato di Raffaella Carrà che reclamizzava lo Stock 84. In seguito, la trasmissione venne sostituita dallo Spazio F (vedi anche Spazi pubblicitari RAI) (ricordiamo il primo bumper con la scacchiera che si univa formando un cubo, il quale mostrava i suoi disegni di parti sempre più in alto di un albero a mano a mano che ruotava verso il basso e sulla cima c'era un uccello paradiso che volava via, mentre nell'infro il cubo aveva disegnata una primula.




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    Edited by gheagabry1 - 31/1/2022, 19:00
     
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    UNA SERIE DI SPOT DEL CAROSELLO ANNI '60 E '70



     
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    varie foto pubblicitarie della Vespa:


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    Anche la Polizia usava la Vespa!

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    La prima Vespa 50 nacque nel 1963, fu un grande successo, perchè, come diceva la pubblicità si guidava già a 14 anni, senza targa e senza patente (inoltre senza casco ne assicurazzione e con un bollo di 700 lire ( 36 centesimi di euro di oggi ), niente male vero?) Una mia considerazine: a parte le ruote trppo piccole con cerchi da 9 pollici, era sicuramente più bella della 50 special successiva, con faro troppo squadrato e la brutta mascherina in plastica che copre il piantone dello sterzo.

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  8. giuvi43
     
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    Edited by gheagabry1 - 23/1/2023, 01:12
     
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    le pubblicita' piu' belle.....


    Gli spot sono suddivisi in categorie: Abbigliamento, Alimenti, Animali, Assicurazioni, Banche, Bibite, Casa, Cibi, Cosmesi, Cultura, Energia, Fotografia, Lavoro, Marketing, Motori, Personali, Politica, Riviste, Salute, Scuola, Siti Internet, Sociale, Spettacolo, Sport, Tecnologia, Telefonia, Televisione, Tempo Libero, Trasporti, Ufficio, Viaggi

    Spot: I simpson per il nuovo Renault Kangoo



    Video divertente: un lattaio nella pubblicità Durex


    [/color]


    Edited by gheagabry1 - 17/9/2018, 21:15
     
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    E DOPO CAROSELLO TUTTI A NANNA


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    Se dovessimo dire quale trasmissione televisiva è secondo noi la migliore in cinquant'anni di tv... be' non avremmo troppi dubbi: è Carosello.
    Andava in onda la sera verso le 21. Per i bambini "E dopo Carosello tutti a nanna" era diventato un vero modo di dire.
    "Carosello" nasce il 3 febbraio del 1957 come teatrino pubblicitario.


    È il primo spazio televisivo dedicato alla pubblicità e deve perciò rispondere a regole molto precise perché è concepito come un teatrino in cui i vari brani sono "solo" presentati da un prodotto commerciale. Regole essenziali sono perciò:
    1) Ogni filmato dura (a seconda del periodo) da 1 minuto e 45 secondi a 2 minuti e 15 secondi.
    2) Di questo tempo solo 35 secondi possono essere dedicati alla pubblicità vera e propria (codino pubblicitario)
    3) Il resto del tempo è dedicato a una scenetta, un filmato, un cartone animato o altro che deve essere assolutamente slegato dal prodotto che viene pubblicizzato. La pubblicità deve essere presente perciò solo nel codino.
    4) Assolutamente vietati i riferimenti a: sesso, adulterio, lusso eccessivo, oggetti superflui e odio di classe. Non deve creare troppi desideri e non deve fare uso di parole "indecenti" come sudore, mutande, reggiseno ecc. Bisogna insomma dare una giustificazione artistica a una forma di comunicazione commerciale, e il risultato è piuttosto positivo.
    Fra il 1957 e il 1977 (data di chiusura della storica trasmissione) la parola "carosello" è stata sinonimo di "spot pubblicitario". Tutti i più grandi attori, registi e cantanti fanno "caroselli", da Eduardo de Filippo a Mina, da Vittorio Gassman a Dario Fo, da Sergio Leone a Totò, da Luciano Emmer (inventore di Carosello) a Francesco Guccini. E poi ancora attori come Macario, Peppino de Filippo, Nino Manfredi, Nino Taranto, Raimondo Vianello, Carlo Giuffrè, Renato Rascel, Paolo Panelli; e registi e sceneggiatori come Age e Scarpelli, Gillo Pontecorvo, Lina Wertmüller, Dino Risi, Ermanno Olmi, Pupi Avati, i fratelli Taviani, Ugo Gregoretti.

    Nello stesso tempo Carosello è stato una importantissima palestra anche per nuovi registi e attori e certamente un'ottima vetrina per esibire le creazioni e sperimentazioni di disegnatori di cartoni animati che, grazie alla popolarità della trasmissione, avevano una immediata enorme diffusione. Nel 1976 si calcola che il pubblico di Carosello era di almeno 19 milioni di persone.

    Molti pubblicitari moderni parlano oggi di una sindrome di carosello: sarebbe una malattia italiana che consiste nel non riuscire a staccarsi definitivamente dal modello pubblicitario di Carosello.
    Ma è anche vero che numerosissimi slogan e personaggi inventati in quello spazio televisivo sono diventati dei veri e propri "modi di dire" e restano ancora oggi nella memoria collettiva degli italiani (...con più di trent'anni!)


     
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  11. tomiva57
     
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    Gancia con i Nuovi Angeli
     
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    Edited by gheagabry1 - 23/1/2023, 01:12
     
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    STOCK – Carosello con Vianello,Tognazzi,Mondaini e Carrà – (Anni 70)

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    La Stock Spa è una storica azienda italiana produttrice di liquori e distillati.

    Il suo nome è particolarmente legato al brandy Stock 84 che prese il nome dalla data di fondazione dell’azienda, appunto il 1884.

    Storia

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    Il precedente insediamento della Stock, a Roiano, nel caratteristico complesso di mattoni rossi
    Nel 1884 Lionello Stock ed il suo socio Carlo Camis aprono a Trieste, nel rione di Barcola, una distilleria di vini, la distilleria a vapore Camis & Stock, producendo il primo cognac di nome “Medicinal”. Camis si ritirò dalla società nel 1906.
    Nel periodo tra il 1884 ed il 1914 si affianca la produzione di grappa: il primo prodotto viene battezzato “Ampea”
    Tra il 1919 ed il 1930 nasce un nuovo stabilimento sempre a Trieste, in porto franco
    Nel 1927 si inizia la costruzione di un nuovo stabilimento, nel rione di Roiano, dove la Stock rimarrà sino alla migrazione in zona industriale. Nel 1929 viene conseguentemente dismesso l’ originario stabilimento di Barcola
    Negli anni a cavallo tra il 1930 ed il 1935 la gamma di prodotti si arricchisce con il cognac 1884 Fine Champagne, che diventerà poi il famoso “Stock 84“, e con i liquori cherry e maraschino.
    Negli anni tra il 1965 ed il 1970 il vecchio brandy Medicinal cambia nome in “Brandy Original Stock”
    Negli anni tra il 1970 ed il 1980 nasce un nuovo stabilimento a Trieste nella zona industriale di Zaule; si arricchisce la gamma dell’offerta con vodka liquori ed amari
    1977: un spot dello Stock 84 con Raffaella Carrà chiude l’epoca di Carosello. Qualche anno prima, nello stesso format, un trio d’eccezione quale Raimondo Vianello, Ugo Tognazzi e Sandra Mondaini fu l’interprete di alcuni simpatici spot. Tra il 1980 ed il 1995 nascono le grappe monovitigno ed il gin Stock.
    Nel 1995 la proprietà della Stock e delle filiali presenti in Austria e Repubblica ceca passano interamente ai tedeschi dellaEckes AG
    1997: nasce uno dei prodotti più noti della Stock, il Limoncé, per i cui spot si usa la canzone più famosa dei Fool’s Garden,Lemon Tree
    Nel maggio 2007 la Eckes AG vende al fondo di investimento USA Oaktree
    Il 1 gennaio 2008 nasce Stock Spirit Group con sede a Londra


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    Mariarosa-del-lievito-Carosello

    La storia di Carosello ripercorsa
    nell’ambito della rassegna “Arti di Maggio” a Salerno



    Carosello, il primo contenitore pubblicitario della Rai con Anna Cicalese, Milva Carrozza, Paolo Auguzzi, Julian Oliver Mazzariello e Manuel Pino Bambini. Dopo Carosello tutti a dormire! Tutti quanti noi abbiamo sentito questa frase tantissime volte: nella nostra infanzia lo spartiacque che delimitava la tipica giornata piena di compiti e giochi e il mondo dei sogni era rappresentato dalla messa in onda di cinque comunicati pubblicitari preceduti da brevissimi telefilm, disegni animati o pupazzi animati.
    La trasmissione televisiva Carosello nacque il 3 febbraio 1957. Per evitare di attirare su di sé le critiche di coloro che pagavano il canone e che non apprezzavano la pubblicità in televisione, la Rai pensò bene di associare ad ogni comunicato commerciale un mini-filmato introduttivo che sintetizzasse in una manciata di minuti delle storie di senso compiuto. La produzione di questi mini-film fu demandata all’industria cinematografica nazionale: Carosello diventò così una palestra sulla quale si fecero le ossa tutti i maggiori registi nazionali. Il successo di pubblico fu tale che anche i più famosi attori non disdegnarono di partecipare a queste scenette. Alcuni nomi danno subito il senso dell’importanza di Carosello: fra i registi si possono annoverare i fratelli Taviani ed Ermanno Olmi.
    Tutti i più grandi attori, registi e cantanti fanno “caroselli”, da Eduardo de Filippo a Mina, da Vittorio Gassman a Dario Fo, da Sergio Leone a Totò, da Luciano Emmer (inventore di Carosello) a Francesco Guccini. E poi ancora attori come Macario, Peppino de Filippo, Nino Manfredi, Nino Taranto, Raimondo Vianello, Carlo Giuffrè, Renato Rascel, Paolo Panelli; e registi e sceneggiatori come Age e Scarpelli, Gillo Pontecorvo, Lina Wertmüller, Dino Risi, Ermanno Olmi, Pupi Avati, i fratelli Taviani, Ugo Gregoretti. Nello stesso tempo Carosello è stato una importantissima palestra anche per nuovi registi e attori e certamente un’ottima vetrina per esibire le creazioni e sperimentazioni di disegnatori di cartoni animati che, grazie alla popolarità della trasmissione, avevano una immediata enorme diffusione, come Jo condor, Calimero, Cimabue, la mucca Carolina, Susanna. Nel 1976 si calcola che il pubblico di Carosello era di almeno 19 milioni di persone.
    La Rai impose alle industrie cinematografiche che giravano le varie mini-storie un vero e proprio regolamento: la durata di ogni singola pubblicità era fissata in due minuti e quindici secondi di cui al massimo trentacinque secondi potevano essere dedicati al messaggio pubblicitario vero e proprio (il cosiddetto codino). Dal 1974 la durata di ogni singolo comunicato fu accorciata e passò a un minuto e quaranta secondi. La censura diventò ferrea: non si potevano utilizzare parole sconvenienti o allusive. Durante tutti gli spot di Carosello non fu mai utilizzata la parola “uccello”. Una nota marca di lassativi nel vantare le qualità del proprio prodotto non ha mai potuto utilizzare la frase “regola l’intestino” ma si è sempre dovuta mantenere in una frase molto più casta: “regola l’organismo”. Amatissimi, poi i disegni e i disegnatori Una delle caratteristiche di Carosello che è rimasta maggiormente impressa nella nostra memoria è sicuramente la sua sigla musicale e i disegni che caratterizzavano la sua scenografia. Nel 1963 la vecchia sigla ideata da Luciano Emmer, musicata da Raffaele Gervasio e sceneggiata da Nietta Vespignani fu cambiata con una nuova sigla disegnata da Manfredo Manfredi: i suoi quadri a tempera raffiguravano le piazze delle città di Venezia, Siena, Napoli e Roma. A seguire Julian Oliver Mazzariello al pianoforte e Manuel Pino al contrabbasso, chiuderanno la serata con un proprio Zapping musicale, ripercorrendo, incrociando, giocando, con i loro diversi percorsi musicali.
    Tags: associazione "seventh degree" di salerno

    Edited by gheagabry1 - 23/1/2023, 01:14
     
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