LOREDANA BERTE'

biografia ,discografia, news, foto...

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    Loredana Berté



    biografia

    Loredana Berté nasce a Bagnara Calabra il 20 settembre 1950, tre anni dopo la sorella Domenica Berté (vero nome di Mia Martini), scomparsa il 12 maggio 1995 a soli 47 anni.
    Il padre, Giuseppe Radames Berté, e la madre Maria Salvina Dato sono entrambi insegnanti. Il padre è professore di latino e greco (in seguito preside di liceo), mentre la madre è maestra elementare. La sua famiglia era costituita da quattro figlie: Leda (1946), Domenica (1947–1995), Loredana (1950) e Olivia (1958). Trascorre l'infanzia a Porto Recanati, nelle Marche, e si trasferisce a Roma nel 1965, dopo la separazione dei genitori, insieme alla madre e alle sorelle; qui inizia a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo come ballerina al "Piper Club" (dove conosce Renato Fiacchini, successivamente affermatosi con lo pseudonimo di Renato Zero).
    Nel 1966 entra nel gruppo di ballo dei Collettoni e Collettini, che accompagnavano Rita Pavone nei suoi spettacoli, iniziando così a lavorare con il regista Gino Landi ed il coreografo Don Lurio in trasmissioni come Partitissima e Canzonissima.
    Iniziano anche le prime esibizioni dal vivo, in spettacoli insieme a Renato Zero, dove sperimentano insieme il canto, la danza ed il mimo. Nel 1970 debutta in sala di registrazione, come corista assieme alla sorella per l'album di Chico Buarque de Hollanda Per un pugno di Samba, arrangiato da Ennio Morricone e prodotto da Sergio Bardotti; nello stesso anno partecipa anche nei cori del 45 giri Gingi, pubblicato da Pippo Baudo.
    Nel 1970 prende parte alla versione italiana di Hair, in cui interpreta la parte della ragazza incinta, ed in cui recita in una scena di nudo integrale; è inoltre anche presente nella realizzazione del disco, cantando nei cori e come voce solista in un brano.
    Sempre nel 1971 continua l'esperienza teatrale con la commedia musicale Ciao Rudy, di Garinei e Giovannini, ispirata alla figura artistica di Rodolfo Valentino, dove ha l'occasione di recitare con Marcello Mastroianni, Alberto Lionello, Mita Medici e Paola Borboni; nell'album che racchiude le canzoni della commedia e che viene pubblicato l'anno successivo, canta il brano Piaceva alle donne. Inizia anche la carriera di attrice, interpretando piccoli ruoli in pellicole come Quelli belli... siamo noi di Giorgio Mariuzzo (1970) e Basta guardarla di Luciano Salce (1971). Nel 1972 è, insieme a Penny Brown, una delle narratrici dell'opera rock sperimentale Orfeo 9, di Tito Schipa Jr., pellicola trasmessa da Rai Due e tratta dall'omonimo spettacolo teatrale andato in scena nei due anni precedenti.
    Nel 1973 è tra le possibili soubrette di Canzonissima, condotta da Pippo Baudo, ma viene bocciata dalla dirigenza della Rai a causa della sua prorompenza fisica, giudicata inadatta al pubblico della domenica pomeriggio (sarà Mita Medici la prescelta, che della Berté è anche amica in quel periodo). Loredana Berté nel 1970.Inizia ad appare sui rotocalchi per la sua storia d'amore con Adriano Panatta, conclusasi perché il tennista non gradiva che la Berté si esibisse in pubblico (ed è la prima di una serie di delusioni sentimentali che caratterizzeranno la sua vita privata), e per essere "la sorella di Mia Martini", cantante già popolare, che per Loredana rappresenta da subito un modello da raggiungere.A questo proposito è interessante citare qualche estratto di un'intervista pubblicata da Nicoletta Costantino sul settimanale Gioia nel novembre '73:

    « ...il nome di Loredana Berté serpeggia da parecchio nei corridoi delle persone-che-contano dell'ambiente dello spettacolo. La ragazza ha fatto colpo non solo per il suo fisico, ma per la sua reale bravura: canta come la sorella Mia, con un tono di voce forse meno impegnato, ma forse più squillante e aggressivo... »

    « ...Canta le canzoni della sorella Mia, per esercitarsi, dice. Invece no: a Loredana piace cantare, ne ha un bisogno fisico, lo fa a squarciagola... »

    « ...ha per la sorella una sorta di venerazione non solo dettata dall'affetto, ma dal rispetto professionale. Dice: "Mia sorella? Per me è la più grossa cantante che ci sia in giro attualmente. La più moderna, la più immediata. Spero di riuscire ad esprimere anch'io quello che sento mentre canto, come fa lei." »

    « "...Mia sorella mi ha sempre aiutato, mi dice tutto quello che devo fare, mi dà dei consigli preziosi, si farebbe a pezzi per me. E' stata proprio lei a portarmi alla casa discografica per la quale sto incidendo un disco. Io e Mia siamo sempre andate d'accordo. Lo sai che fino a poco tempo fa le disegnavo io i vestiti? Anche quando non era famosa, quando andava in giro con quelle cose lunghe che non andavano ancora di moda, gliele disegnavo io, e tutti dicevano quando passava: "Arriva la matta". Adesso tutti la copiano, ma io non ho più il tempo per seguirla e lei ha soldi per comprarsi le cose più strane. Ma l'idea della Mia Martini eccentrica, l'idea della "matta" era mia. Non per niente ho fatto il liceo artistico. Ora sfogo la mia fantasia artistica su me stessa: tutto ciò che ho addosso me lo sono disegnato da sola". Ha una penna con poco inchiostro, penso io guardandole i famigerati shorts. »


    Loredana Berté in Ciao Rudy (1971)Nel 1974 appare nella versione televisiva dell'operetta No no Nanette, per la regia di Vito Molinari. Nello stesso anno recita nella commedia musicale Forse sarà la musica del mare insieme a Minnie Minoprio e Lando Buzzanca, in cui canta la canzone L'onnipotente uomo con Renato Cortesi, contenuta nell'LP della colonna sonora. Inoltre, posa nuda in un servizio fotografico pubblicato sulla nota rivista Playboy. Dopo diversi provini, alcuni dei quali successivamente incisi dalla sorella (Il guerriero, canzone che nel 1973 Mia Martini incise nel suo splendido album Il giorno dopo, era in realtà destinata proprio a Loredana), viene notata dal discografico Alfredo Cerruti, che la vuole lanciare come cantante sexy: ottiene un contratto con la CGD e nel 1974 pubblica il suo primo album dal titolo Streaking (in inglese: irrompere nudi tra la folla). Loredana Berté e Renato Zero nei primi anni '70All'interno dell'album, Loredana appare nuda, immortalata dall'obiettivo di Mauro Balletti (lo stesso fotografo del servizio su Playboy, nonché noto collaboratore di tutte le più grandi cantanti italiane): il disco, un concept album sul sesso, si rivela fin troppo audace e provocatorio (oltre che musicalmente sperimentale) per non essere vittima di una abilissima censura che riuscirà a farlo ritirare dal mercato (verrà poi ripubblicato con copertina diversa);
    Il tuo palcoscenico, una delle canzoni dell'album, è anche la prima a contenere la parola "cazzo". Ma il vero successo discografico arriva nel 1975, con la celeberrima Sei bellissima, una delle sue più grandi interpretazioni, anch'essa vittima di censura per i versi a letto mi diceva sempre / non vali che un po' più di niente: nel complesso il testo viene giudicato "troppo forte", ed il disco esce in due versioni, una con le parole incriminate ed un'altra con i versi incriminati sostituiti da e poi mi diceva sempre / non vali che un po' più di niente (la copertina di quest'ultima versione è riconoscibile per la scritta "Questo disco per l'estate è stato scelto da Supersonic", la celebre trasmissione radiofonica).
    La canzone, scritta da Claudio Daiano per il testo e da Gian Pietro Felisatti, ex componente del gruppo beat dei Funamboli, per la musica, viene arrangiata da Vince Tempera (che si ispira a Bella senz'anima di Riccardo Cocciante); partecipa al Disco per l'estate, ma viene eliminata. Ottiene però un grande successo, ed il relativo 45 giri è il primo disco della cantante ad entrare in classifica, dove rimane per 14 settimane. Loredana Berté con Adriano Panatta.
    Il brano verrà inserito nel 1976 nell'album Normale o super, a partire dal quale inizia il suo vero discorso musicale; questo è il primo disco prodotto da Mario Lavezzi, con gli arrangiamenti di Vince Tempera, con cui intratterrà (dopo un breve flirt con Red Canzian, il bassista dei Pooh) una love story che durerà sei anni. Da segnalare parecchi brani di forte impatto come Indocina, Per effetto del tempo (primo brano firmato per lei da Ivano Fossati, insieme ad Oscar Prudente) e il singolo Meglio libera, che rimane in classifica per ben diciannove settimane e che continua, per quel che riguarda il testo, il filone femminista, confermato anche con il singolo successivo, Fiabe (1977, anche questo un discreto successo di classifica, molto trasmesso dalle emittenti libere).
    Loredana Berté, Adriano Panatta e Mia Martini (1973).

    Sempre nel '77 viene pubblicato il suo terzo LP, TIR: in copertina una sexy Loredana Berté ritratta dalla vita in giù, con i classici hot pants. Ai cori dell'album, partecipa anche Mia Martini. Nello stesso anno, inoltre, interpreta la soubrettina Dori in Bambole non c'è una lira, uno show televisivo a puntate sulla tematica dell'avanspettacolo scritto da Maurizio Costanzo e Dino Verde per la regia di Antonello Falqui.
    Nel 1978 collabora nuovamente con Ivano Fossati scegliendo di incidere Dedicato (il cantautore genovese le aveva fatto ascoltare anche La mia banda suona il rock e Pensiero stupendo): un grande successo che le apre definitivamente i circuiti televisivi, malgrado la censura del verso "ai politici da fiera", in favore di un inoffensivo "alla faccia che ho stasera"; la Berté, comunque, dal vivo canterà sempre la canzone con il testo originale. Nel 1979 ...E la luna bussò diventa uno dei grandi successi dell'estate (circa 400.000 copie vendute), grazie al suo ritmo giamaicano ispirato al sound di Bob Marley (all'epoca sconosciuto in Italia, ma scovato dalla Berté in un suo soggiorno americano).
    Con ...E la luna bussò è tra i primi artisti ad introdurre il Reggae in Italia (insieme, tra gli altri, a Rino Gaetano e Ivano Fossati) trainando anche l'album Bandabertè, il primo con cui raggiunge importanti risultati di vendita riuscendo a diventare addirittura più popolare della sorella.
    L'album contiene anche Folle città, firmata da Alberto Radius, e due cover di Lucio Battisti molto efficacemente interpretate: Prendi fra le mani la testa e Macchina del tempo. Si aggiudica il premio Vota la voce come miglior interprete femminile dell'anno, che aveva vinto già due anni prima come rivelazione, confermando le vittorie nel 1982, nel 1985, e nel 1986 con relativo record al femminile. Nel 1980 pubblica LoredanaBertE', in cui sfrutta per la prima volta i ritmi funky particolarmente all'avanguardia nel panorama musicale italiano.
    La famosissima hit In alto mare ne è l'esempio più eclatante. L'album contiene anche Bongo Bongo e Prima o poi firmate da Alberto Radius, e le bellissime Un po' di tutto e Buongiorno anche a te firmate da Pino Daniele. Nel 1981 incide a New York l'album Made in Italy, suonato dai Platinum Hook che la seguiranno anche nei live.
    Il successo dell'album è Ninna Nanna, con cui Loredana lancia la "moda pirata", mentre la copertina dell'album è un intenso primo piano scattato da Christopher Makos, uno degli esponenti della Factory di Andy Warhol. L'eccentrico artista della Pop-Art realizzerà in prima persona il video del brano Movie, premiato molti anni dopo (nel 2004) al M.E.I. (Mostra delle Etichette Indipendenti). Nel 1982 ottiene consensi clamorosi al Festivalbar con Non sono una signora, suo vero manifesto musicale scritto da Ivano Fossati e incluso nel long playing Traslocando, prodotto sempre da Fossati e ancora una volta registrato negli Usa (con la partecipazione ai cori di Mia Martini).
    Con Traslocando, la Berté passa da una vendita media di 50.000 copie per LP a un risultato che supera le 200.000 unità. L'album presenta picchi di qualità (e di vendite) mai raggiunte fino a quel momento dalla cantante: contiene Per i tuoi occhi (secondo singolo estratto) e Stella di carta di Maurizio Piccoli; Stare fuori, Traslocando e J'adore Venice sono firmate da Ivano Fossati, e poi una splendida Notte che verrà di Mia Martini e Guido Guglielminetti. Successivamente la CGD pubblica Lorinedita, un album che contiene nove brani inediti appartenenti alle sessioni dei precedenti lavori discografici. Tra i brani spiccano Professore, dedicato al difficile rapporto col padre, Risveglio e Al mercato dell'usato.
    Appare brevemente (nel ruolo di sé stessa) nel film di Marco Ferreri Storia di Piera. Nel 1983 incide Il mare d'inverno di Enrico Ruggeri, una delle prove più importanti della sua carriera, inserita nell'album Jazz, che segna il passaggio alla multinazionale CBS.
    L'album, ancora una volta prodotto da Ivano Fossati, ottiene unanimi consensi dalla critica e ottimi riscontri di vendite. Fu registrato tra Londra e New York con l'apporto di alcuni tra i più importanti musicisti americani del momento (Yogi Horton, Tinker Barfield, Harry Withaker, Doc Powell): la title-track Jazz segna anche l'incontro tra la Berté e il musicista brasiliano più in voga del momento, e cioè Djavan. Si esibisce anche al Madison Square Garden e al Ritz, celebre club del Greenwich Village a New York. Si moltiplicano le apparizioni televisive negli show più importanti (Fantastico, ecc...) in cui è sempre la vedette n.1.
    I suoi dischi circolano in mezza Europa, e persino la televisione russa si occupa di lei con uno special incentrato sulle sue canzoni. Il 30 dicembre 1983 sposa a St. Thomas, nelle isole Vergini, Roberto Berger, erede di una ricca famiglia di imprenditori svizzeri. Lui ha dieci anni meno di lei e non vivranno mai stabilmente insieme.
    Il matrimonio naufragherà nel giro di qualche anno. Nel 1984 esce un altro raffinatissimo album, Savoir faire, il terzo consecutivo prodotto da Ivano Fossati (che nei crediti appare come Il Volatore, segno di un'ultima, sofferta, collaborazione) a cui partecipa anche Phil Palmer.
    Spiccano una sua personalissima versione di Ragazzo mio di Luigi Tenco, Una sera che piove (scritta per lei da Bernardo Lanzetti), un'altra grande interpretazione di un brano di Enrico Ruggeri (Non finirà), e una splendida Petala, secondo omaggio a Djavan. Nel 1985 lavora a quello che forse è il suo lavoro più ambizioso, realizzandolo anche in veste di produttrice: un disco incentrato sul repertorio di Djavan, artista a metà fra la tradizione brasiliana ed il rock. L'album Carioca viene dunque registrato in lingua portoghese, ma verrà pubblicato in italiano con gli adattamenti di Bruno Lauzi ed Enrico Ruggeri.
    Uno dei più importanti capitoli della sua carriera viene sancito dal successo del singolo Acqua, sigla d'apertura del Festivalbar, che la vede ancora una volta protagonista assoluta. Nello stesso anno prende parte al progetto discografico di beneficenza in favore dell'Africa, cantando Nel blu dipinto di blu, insieme ad altri artisti italiani.
    Nel 1986 è grandissima l'attesa per la sua prima partecipazione al Festival di Sanremo col brano Re (scritta da Mango e arrangiata da Beppe Cantarelli): il pancione finto con cui si esibisce la prima serata desta molto scalpore, conquistando, il giorno dopo, le prime pagine di tutti i quotidiani nazionali. Nel complesso la sua performance sembra riprendere la tematica artistica di Gustav Klimt sulla donna nelle sue diverse sfaccettature (in gravidanza, nella vita quotidiana e femme fatale).
    Data per favorita alla vigilia, deve accontentarsi di un nono posto. In pochi minuti, con una coreografia pensata per lei da Franco Miseria, infrange due tabù nel tempio della musica tradizionale italiana: quello del protocollo e quello della maternità. I dissensi generati dalla sua esibizione spingono la CBS a rompere il contratto e sfuma così il progetto di un album con la collaborazione di Mango.
    Esce comunque la raccolta Fotografando... i miei successi, e la stessa Fotografando (lato B di Re) viene presentata in molte trasmissioni televisive, riscuotendo un buon successo nelle radio e al Festivalbar. Dopo un anno sabbatico, è di nuovo in gara al Festival di Sanremo 1988 con Io, che anticipa un omonimo album dalle atmosfere più pop, realizzato a San Francisco, in California, con la produzione di Corrado Rustici che ne cura gli straordinari arrangiamenti. Dall'album vengono estratti i singoli La corda giusta e Angelo amerikano, presentati al Festivalbar da una Berté sempre più eccentrica.L'anno successivo il mensile musicale Rockstar inserisce l'album Traslocando tra i 100 migliori dischi del decennio e tra i primi dieci della produzione musicale italiana.
    Nel 1988, durante una tappa del Festivalbar a Ibiza, reincontra dopo quindici anni il campione di tennis Björn Borg (la prima volta le fu presentato dall'altro suo ex, Adriano Panatta, al Roland Garros del 1973): è l'inizio di una grande e burrascosa storia d'amore. Nel 1989 Borg tenta il suicidio ed è proprio la Berté a salvarlo.
    Si sposeranno a Milano, nel settembre dello stesso anno, prima con rito civile e poi con rito religioso: il matrimonio causa un lungo periodo di allontanamento della Berté dall'Italia e dal mondo della musica. Infatti, Borg, che in quel periodo è anche ambasciatore della monarchia svedese, sin dall'inizio della loro storia, si dimostra contrario ai suoi impegni discografici, promozionali, eccetera, al punto che la Berté annullerà anche una tournée col prestigioso management di David Zard, uno dei più grossi nomi dell'ambiente, conosciuto a livello internazionale.
    Durante questo periodo, la stampa scandalistica italiana e soprattutto quella svedese, la aggrediscono sul piano personale con una pressante attenzione su tutto ciò che riguarda la coppia.
    In seguito, Loredana dichiarerà di non essere mai riuscita ad amalgamarsi con la famiglia del marito e con il loro contesto culturale, anche a causa delle sue difficoltà con la lingua.
    Il suo temperamento e il suo personaggio, trasgressivo e dalle complesse vicende biografiche e familiari, vengono spesso fraintesi dagli svedesi, che sembrano additarla anche per le sue origini meridionali.
    Inoltre, la Berté puntualizzerà che la mancanza di un figlio nel loro matrimonio è principalmente dovuto all'ingerenza della famiglia Borg sulle scelte personali del tennista. Malgrado tutto, la Berté riesce comunque a esibirsi anche in un gala di fronte al monarca Carlo XVI Gustavo di Svezia. In quel periodo la coppia visita anche la Casa Bianca.
    Nel 1991 ritorna alla canzone d'autore con una fugace apparizione al Festival di Sanremo, dove interpreta In questa città, scritta da Pino Daniele: il brano verrà inserito nella raccolta Best.
    Nello stesso anno, la Berté rischia di perdere la vita per un tentato suicidio a Milano, due anni dopo quello del marito: viene salvata da un amico di Borg. Qualche tempo dopo, siamo già nel '92, subisce un collasso da stress. In quest'occasione, la sorella Mia Martini riesce a riallacciare il loro rapporto dopo anni di rottura.
    Nel 1992, la cantante lascia Björn Borg e la città di Stoccolma, preparandosi a un ritorno alla musica con la firma di un nuovo contratto per la Sony. Nel 2002, il tennista svedese si sposerà per la terza volta con Patricia Östfeldt, con la quale vive tuttora.
    In seguito a questo terzo matrimonio, Borg viene denunciato dalla Berté per bigamia: infatti, per l'anagrafe, i due risultano ancora sposati. La Berté chiederà, inoltre, cinque milioni di euro di danni per il mantenimento mai versato, risarcimento mai corrisposto.
    Nel 1993 Loredana Berté e Mia Martini si presentano in duetto al Festival di Sanremo col brano Stiamo come stiamo, che introduce il nuovo corso musicale intrapreso a partire dall'album Ufficialmente dispersi, dove la Berté, provata per il suo recente vissuto, svela le sue abilità di cantautrice di un certo spessore. Nell'estate viene presentato al Festivalbar il brano Mi manchi, che ottiene un grande successo radiofonico.
    Mi manchi è uno dei molti pezzi dell'album dedicati a Borg. Nel 1994 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo con Amici non ne ho, un brano particolarmente autobiografico che ottiene un buon riscontro di pubblico e critica.
    Amici non ne ho viene inserito nel suo primo live, intitolato Bertex - Ingresso libero, che viene pubblicato da Fonopoli, l'etichetta di Renato Zero e dove duetta ancora con Mia Martini. Nel 1995 propone, sempre al Festival di Sanremo, la canzone ANGELI & angeli, che però non riesce a bissare il successo di Amici non ne ho.
    La raccolta Ufficialmente ritrovati rimanda all'album di due anni prima, come titolo e selezione dei brani. Nel mese di maggio dello stesso anno, avviene la tragica morte della sorella Mia Martini, evento che segnerà la vita della Berté e che sarà il motivo ricorrente di ispirazione per le opere future. Nel 1996, l'artista avrebbe dovuto pubblicare il nuovo album con la produzione di Renato Zero, ma in fase di missaggio i due entrano in disaccordo e la Berté vuole divincolarsi.
    Zero chiede all'amica ben cento milioni di lire[senza fonte] per i diritti sui brani (da lei scritti), ma incisi presso lo studio Fonopoli (di proprietà del cantautore), e successivamente viene denunciato dalla stessa. Pertanto, la Berté sarà costretta a reincidere per conto proprio il nuovo album (con l'aggiunta di altre due tracce), che uscirà l'anno successivo per la Sony Music. L'amarezza del momento si fonde con la sua tipica forza interpretativa: Luna, uno dei pezzi migliori della sua carriera, in gara al Festival di Sanremo 1997, è contrassegnato da arrangiamenti fortemente rock e immagini evocative molto intense.
    A ridosso del Festival di Sanremo, esce il disco Un pettirosso da combattimento, titolo tratto da un verso di Fabrizio De André, che le diede la benedizione. Altra perla dell'album è il pezzo Zona venerdì, con riferimento al giorno di morte della sorella.
    Nell'album viene incisa anche una poesia dell'artista dal titolo Buon compleanno papà, che allude in maniera criptica al tema dell'eutanasia. Il disco viene presentato a Domenica In, dove Mara Venier la invita come ospite fissa del programma.
    Contemporaneamente ritorna in tour. Nel 1998 raccoglie i suoi più grandi successi nel cd Decisamente Loredana, interamente registrato con l'Orchestra Aurora (60 elementi) e diretta dal M° Mario Natale, che ha accompagnato la cantante nel concerto tenuto al Testaccio Village di Roma. Dell'album fa parte anche l'inedito Portami con te, che riscuote un discreto successo radiofonico. Sulla copertina, la Berté indossa una parrucca blu elettrico per celebrare gli Azzurri ai Mondiali di calcio 1998. Nel 1999 registra Non ho che te, un intenso duetto con Giovanni Danieli, prodotto da Red Canzian dei Pooh. Nel marzo del 2000 Dori Ghezzi la invita, insieme ad altri grandi artisti della musica italiana, a omaggiare Fabrizio De Andrè, un anno dopo la sua scomparsa, al teatro Carlo Felice di Genova: Loredana offre una toccante interpretazione di Una storia sbagliata.
    Nello stesso anno conosce Asia Argento durante la realizzazione di una puntata del programma Rai Milano-Roma, e dall'incontro con l'attrice nasce il progetto "Loredasia", che comprende tre video di altrettanti tre pezzi registrati dalla Berté in quello stesso periodo.
    Nel 2001 si inizia a parlare di un suo ritorno discografico: nella stagione estiva la Berté, evidentemente appesantitasi nel decennio precedente, appare in ottima forma fisica nel revival La notte vola, show del sabato sera di Canale 5 condotto da Lorella Cuccarini e dedicato ai successi musicali degli anni '80. Alla fine dell'anno si apprende dalla stampa che il suo management è ora affidato a Beghet Pacolli e Gianni Belleno, i due ex-mariti di Anna Oxa che nel frattempo hanno fondato l'etichetta discografica B&G, con cui la Berté firma un nuovo contratto discografico.
    Entrambi decidono di portarla al Festival di Sanremo 2002 con la complicità del direttore artistico Pippo Baudo. Il brano presentato sul palco dell'Ariston è Dimmi che mi ami, ma la Berté appare in evidente difficoltà (tanto che si era parlato di una sostituzione in extremis con Ivana Spagna) e le sue esibizioni destano perplessità sul suo stato psico-fisico. Esce un mini-album, Dimmi che mi ami, con altre tre tracce, che ottiene un buon successo di vendite, ma il disco vero e proprio tarda ad uscire.
    Ben presto, infatti, la collaborazione con la B&G si interrompe, a conferma di un momento di scarsa affidabilità dell'artista; sono molte le occasioni in cui la Berté continua a manifestare segni di sofferenza che non migliorano la situazione, anzi sembrano destinarla ad una perenne assenza dalla discografia.
    Alla fine del 2003 partecipa allo show del sabato sera di Raiuno Torno sabato... e tre di Giorgio Panariello, dove presenta per la prima volta l'emozionante inedito Mufida (in arabo "sorella"), dedicato ancora a Mia Martini e inizialmente destinato al Festival di Sanremo dello stesso anno. Nel 2004 partecipa al reality show Music Farm, dove è protagonista assoluta, conquistando nuovamente la simpatia del grande pubblico.
    In seguito a ciò, riesce a prodursi il nuovo album, incidendo in analogico le sue nuove canzoni.
    Nello stesso anno le 2 Black ripropongono il refrain In alto mare utilizzato per la loro hit Waves of luv, rinnovandone la popolarità. Il 9 settembre 2005 esce l'album Babybertè, che debutta al secondo posto della classifica di vendita, subito dietro A bigger bang dei Rolling Stones.
    L'album ottiene immediatamente il disco d'oro, segno della lunga attesa da parte dei numerosissimi fans, il cui interesse nei confronti dell'artista non è mai calato.
    Il singolo Non mi pento riscuote un buon successo radiofonico, mentre allo show televisivo di Adriano Celentano Rockpolitik presenta la sua versione de I ragazzi italiani (di Francesco De Gregori e Ron). Nel Febbraio 2006 esce il secondo singolo Strade di fuoco, accompagnato da un simpatico videoclip realizzato da ConiglioViola (che l'aveva già omaggiata sul web). Il 26 maggio dello stesso anno esce la special edition di Babybertè, in cui l'artista esprime pienamente la sua creatività. Il "bauletto" contiene anche un dvd con i tre videoclip precedentemente realizzati da Asia Argento.
    In autunno intraprende una nuova tournée, affiancata ancora una volta dall'amica vocalist Aida Cooper e supportata dal management della Barley Arts, agenzia di altri colleghi italiani come Luciano Ligabue, del quale si è dichiarata estimatrice. Il 2 marzo 2007, esce il doppio cd BabyBerté live 2007, un live autentico e senza ritocchi, con alcune interpretazioni suggestive intercalate da bizzarri monologhi, peculiarità della nuova Berté.
    L'album contiene anche un inedito, registrato in studio, dal titolo L'araba fenice, canzone scartata dalla commissione ascolti per Sanremo 2007. Partecipa al Concerto del Primo Maggio a Roma, in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni del rock'n'roll.
    Il 28 ottobre 2007 la stampa parla di un tentativo di suicidio della cantante in una stanza dell'Hotel Aldrovandi Palace di Roma, notizia totalmente falsa, smentita dalla stessa Berté in tutte le interviste successive.
    Nel 2008 partecipa al Festival di Sanremo con Musica e parole, un testo di Loredana Berté su musica di Alberto Radius (nei crediti del brano appare anche Oscar Avogadro). Nella giornata successiva alla prima esibizione della cantante, si scopre che la musica di Radius non è inedita, bensì era stata incisa nel 1988 dalla cantante Ornella Ventura con un altro testo (L'ultimo segreto).
    Gli autori e la Berté si sono giustificati parlando i primi di mera dimenticanza sulla versione già edita del brano, e la seconda di essere completamente all'oscuro di tutta la faccenda. Il brano è stato escluso dalla gara, ma è stato concesso all'artista di esibirsi sia nella serata dei duetti che nella serata finale: in entrambe le performance è stata accompagnata da Ivana Spagna. La Berté ha vinto uno speciale premio alla carriera istituito dalla città di Sanremo, oltre al Premio Sala Stampa Radiotv (per la sezione Campioni).
    Ha, inoltre, ritirato il Premio della Critica vinto dalla sorella Mia Martini nel 1982, con il brano E non finisce mica il cielo. Musica e parole è stato inserito nel cofanetto Bertilation, contenente le esibizioni live registrate alla Tv Svizzera Italiana del 1980 e del 1984 (sia in cd che in dvd), unitamente a una selezione di brani da BabyBerté live 2007. Nel booklet sono presenti scatti inediti tratte dal servizio per Vanity fair (2006). Il 13 giugno 2008 Musica e parole esce su cd singolo in duetto con Spagnapiù due versioni del brano da solista.
    Il 21 luglio 2008, partecipa al Venice Music Awards e si aggiudica il "Premio come miglior interprete femminile dell'anno". Agli inizi del 2009, esce l'atteso EP intitolato Lola & Angiolina Project, che vede la collaborazione di Lola (così la chiamava la sorella Mia Martini) e Angiolina (secondo nome di Ivana Spagna). Il mini-album, distribuito da Edel Music, contiene sei tracce, di cui tre interpretate dalla Berté e tre interpretate da Spagna.
    Nel brano Comunque vada, originariamente destinato alla Berté, che ne registrò un provino, e successivamente interpretato da Spagna, vi è la partecipazione ai cori di Aida Cooper e della stessa Berté.
    In un'intervista rilasciata nel maggio 2009 a Maurizio Becker, la Berté parla di un rapporto molto aspro con il padre, che lei definisce "padrone", violento con la moglie e le figlie, al punto che nella stessa intervista attribuisce proprio al padre la causa della morte della sorella Domenica, in arte Mia Martini. Nel giugno 2009 aderisce al progetto di Laura Pausini Amiche per l'Abruzzo, concerto interamente al femminile, tenuto il 21 giugno 2009 allo stadio San Siro di Milano, a favore della comunità aquilana, flagellata dal terremoto di due mesi prima. Ma la Berté annulla in extremis la sua esibizione a causa di polemiche con l'organizzazione della manifestazione.Il 18 settembre 2009 la Sony Music pubblica un cofanetto (Io sì! Berté) contenente due cd e un dvd con tutti i suoi più grandi successi e alcune delle sue migliori performance televisive. Nello stesso anno ha cantato nell'ultimo album di Claudio Baglioni "Q.P.G.A.", nella canzone "Tortadinonna o gonnacorta



    Edited by tomiva57 - 5/2/2013, 18:41
     
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    Discografia


    Album in studio

    1974 - Streaking
    1976 - Normale o super
    1977 - TIR
    1979 - Bandaberté
    1980 - LoredanaBertE'
    1981 - Made in Italy
    1982 - Traslocando
    1983 - Lorinedita
    1983 - Jazz
    1984 - Savoir faire
    1985 - Carioca
    1988 - Io
    1993 - Ufficialmente dispersi
    1997 - Un pettirosso da combattimento
    2005 - Babyberté
    2009 - Lola & Angiolina Project (con Ivana Spagna)


    Album live

    1994 - Bertex - Ingresso libero
    1998 - Decisamente Loredana
    2007 - Babyberté Live 2007

    Raccolte

    1986 - Fotografando... i miei successi
    1991 - Best
    1995 - Ufficialmente ritrovati
    2004 - Sei bellissima - Best of Loredana Berté
    2008 - Bertilation

    EP

    2002 - Dimmi che mi ami



    Teatro

    1970: Hair (Musical)
    1972: Ciao Rudy (Musical)
    1973: Orfeo 9 (Musical)
    1974: Forse sarà la musica del mare (Opera teatrale)
    2001: Gerusalemme (Musical)

    Filmografia

    1970: Quelli belli...siamo noi
    1970: Basta guardarla
    1976: Movie Rush – La febbre del cinema (mai uscito)
    1976: Attenti al buffone
    1982: Storia di Piera

    Partecipazioni a Festival musicali

    Partecipazioni al Festival di Sanremo

    1986: Con Re (A. Mango, Mango) - 9º posto;
    1988: Con Io (Tony Cicco) - 16º posto;
    1991: Con In questa città (Pino Daniele) - 4º posto (a pari merito) ;
    1993: Con Stiamo come stiamo in coppia con la sorella Mia Martini (M. Piccoli, L. Berté) - 14º posto;
    1994: Con Amici non ne ho (L. Berté, P. Leòn) - 13º posto;
    1995: Con ANGELI & angeli (L. Berté, P. Leòn) - 19º posto;
    1997: Con Luna (M. Piccoli, L. Berté, M. Piccoli) - 4º posto (a pari merito);
    2002: Con Dimmi che mi ami (P. Leòn, C. Tortora, D. Latino) - 17º posto;
    2008: Con Musica e parole (L. Berté, O. Avogadro, A. Radius) - Dopo la prima esibizione si scoprì che la musica non era inedita ed il brano fu squalificato, anche se fu concessa l'esecuzione fuori gara durante la terza e quarta serata della manifestazione.


    Partecipazioni al Festivalbar

    Festivalbar 1974: Con Volevi un amore grande
    Festivalbar 1976: Con Meglio libera
    Festivalbar 1979: Con E la luna bussò
    Festivalbar 1980: Con In alto mare
    Festivalbar 1982: Con Non sono una signora
    Festivalbar 1985: Con Acqua, (cantò anche Banda clandestina, Topazio, Infinito, Ragazzo mio, Iris, Non sono una signora, Sei bellissima) - Il videoclip del brano Acqua fu usato come sigla dell'intera manifestazione
    Festivalbar 1986: Con Fotografando
    Festivalbar 1988: Con Angelo Amerikano e La corda giusta
    Festivalbar 1993: Con Mi manchi
    Festivalbar 1997: Con La pelle dell'orso

    Nel 2005, avrebbe dovuto partecipare al Festivalbar, ma le fu imposto un brano diverso da quello scelto da lei, per questo motivo la partecipazione sfumò.



    Partecipazioni ad Azzurro

    Azzurro 1982: Con Non sono una signora - Radio
    Azzurro 1985: Con Banda Clandestina;
    Azzurro 1986: Con Fotografando;
    Azzurro 1988: Con Angelo Amerikano.

    Partecipazioni a Vota la voce

    Vota la voce 1977: Con Fiabe;
    Vota la voce 1980: Con In alto mare;
    Vota la voce 1982: Con Non sono una signora;
    Vota la voce 1983: Con Il mare d'inverno;
    Vota la voce 1984: Con Una sera che piove;
    Vota la voce 1985: Con Acqua;
    Vota la voce 1986: Con Fotografando;
    Vota la voce 1988: Con La corda giusta;

    Premi e Riconoscimenti

    1977: "Miglior cantante femminile dell'anno" al premio Vota la voce;
    1979: "Miglior cantante femminile dell'anno" al premio Vota la voce;
    1979: Disco d'oro per le vendite del brano ...E la luna bussò;
    1980: Disco d'oro per le vendite dell'album LoredanaBertE';
    1982: Primo Posto al Festivalbar con Non sono una signora;
    1982: "Miglior cantante femminile dell'anno" al premio Vota la voce;
    1982: Disco d'oro per le vendite con il brano Non sono una signora;
    1985: "Miglior cantante femminile dell'anno" al premio Vota la voce;
    1986: "Miglior cantante femminile dell'anno" al premio Vota la voce;
    1993: "Premio della critica come miglior album" per l'album Ufficialmente dispersi;
    2004: "Premio Videoclip Italiano" con "Premio Speciale Storico" per "Movie", realizzato dalla Factory di Andy Warhol;
    2005: Disco d'oro per le vendite dell'album Babyberté;
    2005: Premio per la copertina dell'album Babyberté versione box;
    2008: "Premio Speciale alla Carriera" dalla Città di Sanremo;
    2008: "Premio Sala Stampa Radio Tv" per la sezione Big di Sanremo;
    2008: "Venice Music Awards" Miglior interprete femminile dell'anno;
    2009: "Premio Lunezia Poesia del Rock 2009" a Loredana ed Ivana Spagna, per l'album Lola & Angiolina Project;
    2011: "Premio Wind Music Awards" per la sua Carriera Artistica.




    Streaking


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    Streaking è il primo album di Loredana Berté, pubblicato nel 1974 su etichetta discografica CGD.

    Prodotto e arrangiato da Enrico Riccardi, è un concept album sul sesso vissuto in maniera libera e talvolta provocatoria: lo stesso termine "streaking" indica la pratica esibizionista di irrompere completamente nudi nell'ambito di manifestazioni con grande presenza di pubblico.

    Da un punto di vista strettamente musicale, Streaking è un album rock, in cui anche l'utilizzo della voce è molto spinto. Pur mantenendo una certa irriverenza nel testo, Volevi un amore grande (il singolo estratto), è caratterizzato dallo stile un po' più melodico di certi pezzi provinati dalla Bertè prima del suo exploit discografico e tutt'ora inediti.

    Il progetto, nato per lanciare Loredana Bertè come cantante sexy, scatenò la censura da parte della RAI, non soltanto per le tematiche "piccanti" affrontate nei brani (Il tuo palcoscenico contiene la parola "cazzo", per la prima volta nel testo di una canzone), ma anche per le fotografie all'interno della busta, dove la cantante appare nuovamente senza veli (lo stesso fotografo, Mauro Balletti, l'aveva immortalata l'anno precedente per la rivista Playboy). Ciò ne compromise ogni possibile riscontro commerciale: l'album fu ritirato dal mercato e ripubblicato in seguito con copertina differente.


    01. Ti Piacerebbe
    02. Il Tuo Palcoscenico
    03. S.e.s.s.o.
    04. La Telefonata
    05. Oggi Si Vola
    06. Parlate Di Moralita
    07. Fare L'amore
    08. Non So Dormire Sola
    09. La Porti La Maglia
    10. Volevi Un Amore Grande
    11. Marrakech