Loredana Berté nasce a Bagnara Calabra il 20 settembre 1950, tre anni dopo la sorella Domenica Berté (vero nome di Mia Martini), scomparsa il 12 maggio 1995 a soli 47 anni. Il padre, Giuseppe Radames Berté, e la madre Maria Salvina Dato sono entrambi insegnanti. Il padre è professore di latino e greco (in seguito preside di liceo), mentre la madre è maestra elementare. La sua famiglia era costituita da quattro figlie: Leda (1946), Domenica (1947–1995), Loredana (1950) e Olivia (1958). Trascorre l'infanzia a Porto Recanati, nelle Marche, e si trasferisce a Roma nel 1965, dopo la separazione dei genitori, insieme alla madre e alle sorelle; qui inizia a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo come ballerina al "Piper Club" (dove conosce Renato Fiacchini, successivamente affermatosi con lo pseudonimo di Renato Zero). Nel 1966 entra nel gruppo di ballo dei Collettoni e Collettini, che accompagnavano Rita Pavone nei suoi spettacoli, iniziando così a lavorare con il regista Gino Landi ed il coreografo Don Lurio in trasmissioni come Partitissima e Canzonissima. Iniziano anche le prime esibizioni dal vivo, in spettacoli insieme a Renato Zero, dove sperimentano insieme il canto, la danza ed il mimo. Nel 1970 debutta in sala di registrazione, come corista assieme alla sorella per l'album di Chico Buarque de Hollanda Per un pugno di Samba, arrangiato da Ennio Morricone e prodotto da Sergio Bardotti; nello stesso anno partecipa anche nei cori del 45 giri Gingi, pubblicato da Pippo Baudo. Nel 1970 prende parte alla versione italiana di Hair, in cui interpreta la parte della ragazza incinta, ed in cui recita in una scena di nudo integrale; è inoltre anche presente nella realizzazione del disco, cantando nei cori e come voce solista in un brano. Sempre nel 1971 continua l'esperienza teatrale con la commedia musicale Ciao Rudy, di Garinei e Giovannini, ispirata alla figura artistica di Rodolfo Valentino, dove ha l'occasione di recitare con Marcello Mastroianni, Alberto Lionello, Mita Medici e Paola Borboni; nell'album che racchiude le canzoni della commedia e che viene pubblicato l'anno successivo, canta il brano Piaceva alle donne. Inizia anche la carriera di attrice, interpretando piccoli ruoli in pellicole come Quelli belli... siamo noi di Giorgio Mariuzzo (1970) e Basta guardarla di Luciano Salce (1971). Nel 1972 è, insieme a Penny Brown, una delle narratrici dell'opera rock sperimentale Orfeo 9, di Tito Schipa Jr., pellicola trasmessa da Rai Due e tratta dall'omonimo spettacolo teatrale andato in scena nei due anni precedenti. Nel 1973 è tra le possibili soubrette di Canzonissima, condotta da Pippo Baudo, ma viene bocciata dalla dirigenza della Rai a causa della sua prorompenza fisica, giudicata inadatta al pubblico della domenica pomeriggio (sarà Mita Medici la prescelta, che della Berté è anche amica in quel periodo). Loredana Berté nel 1970.Inizia ad appare sui rotocalchi per la sua storia d'amore con Adriano Panatta, conclusasi perché il tennista non gradiva che la Berté si esibisse in pubblico (ed è la prima di una serie di delusioni sentimentali che caratterizzeranno la sua vita privata), e per essere "la sorella di Mia Martini", cantante già popolare, che per Loredana rappresenta da subito un modello da raggiungere.A questo proposito è interessante citare qualche estratto di un'intervista pubblicata da Nicoletta Costantino sul settimanale Gioia nel novembre '73:
« ...il nome di Loredana Berté serpeggia da parecchio nei corridoi delle persone-che-contano dell'ambiente dello spettacolo. La ragazza ha fatto colpo non solo per il suo fisico, ma per la sua reale bravura: canta come la sorella Mia, con un tono di voce forse meno impegnato, ma forse più squillante e aggressivo... »
« ...Canta le canzoni della sorella Mia, per esercitarsi, dice. Invece no: a Loredana piace cantare, ne ha un bisogno fisico, lo fa a squarciagola... »
« ...ha per la sorella una sorta di venerazione non solo dettata dall'affetto, ma dal rispetto professionale. Dice: "Mia sorella? Per me è la più grossa cantante che ci sia in giro attualmente. La più moderna, la più immediata. Spero di riuscire ad esprimere anch'io quello che sento mentre canto, come fa lei." »
« "...Mia sorella mi ha sempre aiutato, mi dice tutto quello che devo fare, mi dà dei consigli preziosi, si farebbe a pezzi per me. E' stata proprio lei a portarmi alla casa discografica per la quale sto incidendo un disco. Io e Mia siamo sempre andate d'accordo. Lo sai che fino a poco tempo fa le disegnavo io i vestiti? Anche quando non era famosa, quando andava in giro con quelle cose lunghe che non andavano ancora di moda, gliele disegnavo io, e tutti dicevano quando passava: "Arriva la matta". Adesso tutti la copiano, ma io non ho più il tempo per seguirla e lei ha soldi per comprarsi le cose più strane. Ma l'idea della Mia Martini eccentrica, l'idea della "matta" era mia. Non per niente ho fatto il liceo artistico. Ora sfogo la mia fantasia artistica su me stessa: tutto ciò che ho addosso me lo sono disegnato da sola". Ha una penna con poco inchiostro, penso io guardandole i famigerati shorts. »
Loredana Berté in Ciao Rudy (1971)Nel 1974 appare nella versione televisiva dell'operetta No no Nanette, per la regia di Vito Molinari. Nello stesso anno recita nella commedia musicale Forse sarà la musica del mare insieme a Minnie Minoprio e Lando Buzzanca, in cui canta la canzone L'onnipotente uomo con Renato Cortesi, contenuta nell'LP della colonna sonora. Inoltre, posa nuda in un servizio fotografico pubblicato sulla nota rivista Playboy. Dopo diversi provini, alcuni dei quali successivamente incisi dalla sorella (Il guerriero, canzone che nel 1973 Mia Martini incise nel suo splendido album Il giorno dopo, era in realtà destinata proprio a Loredana), viene notata dal discografico Alfredo Cerruti, che la vuole lanciare come cantante sexy: ottiene un contratto con la CGD e nel 1974 pubblica il suo primo album dal titolo Streaking (in inglese: irrompere nudi tra la folla). Loredana Berté e Renato Zero nei primi anni '70All'interno dell'album, Loredana appare nuda, immortalata dall'obiettivo di Mauro Balletti (lo stesso fotografo del servizio su Playboy, nonché noto collaboratore di tutte le più grandi cantanti italiane): il disco, un concept album sul sesso, si rivela fin troppo audace e provocatorio (oltre che musicalmente sperimentale) per non essere vittima di una abilissima censura che riuscirà a farlo ritirare dal mercato (verrà poi ripubblicato con copertina diversa); Il tuo palcoscenico, una delle canzoni dell'album, è anche la prima a contenere la parola "cazzo". Ma il vero successo discografico arriva nel 1975, con la celeberrima Sei bellissima, una delle sue più grandi interpretazioni, anch'essa vittima di censura per i versi a letto mi diceva sempre / non vali che un po' più di niente: nel complesso il testo viene giudicato "troppo forte", ed il disco esce in due versioni, una con le parole incriminate ed un'altra con i versi incriminati sostituiti da e poi mi diceva sempre / non vali che un po' più di niente (la copertina di quest'ultima versione è riconoscibile per la scritta "Questo disco per l'estate è stato scelto da Supersonic", la celebre trasmissione radiofonica). La canzone, scritta da Claudio Daiano per il testo e da Gian Pietro Felisatti, ex componente del gruppo beat dei Funamboli, per la musica, viene arrangiata da Vince Tempera (che si ispira a Bella senz'anima di Riccardo Cocciante); partecipa al Disco per l'estate, ma viene eliminata. Ottiene però un grande successo, ed il relativo 45 giri è il primo disco della cantante ad entrare in classifica, dove rimane per 14 settimane. Loredana Berté con Adriano Panatta. Il brano verrà inserito nel 1976 nell'album Normale o super, a partire dal quale inizia il suo vero discorso musicale; questo è il primo disco prodotto da Mario Lavezzi, con gli arrangiamenti di Vince Tempera, con cui intratterrà (dopo un breve flirt con Red Canzian, il bassista dei Pooh) una love story che durerà sei anni. Da segnalare parecchi brani di forte impatto come Indocina, Per effetto del tempo (primo brano firmato per lei da Ivano Fossati, insieme ad Oscar Prudente) e il singolo Meglio libera, che rimane in classifica per ben diciannove settimane e che continua, per quel che riguarda il testo, il filone femminista, confermato anche con il singolo successivo, Fiabe (1977, anche questo un discreto successo di classifica, molto trasmesso dalle emittenti libere). Loredana Berté, Adriano Panatta e Mia Martini (1973).
Sempre nel '77 viene pubblicato il suo terzo LP, TIR: in copertina una sexy Loredana Berté ritratta dalla vita in giù, con i classici hot pants. Ai cori dell'album, partecipa anche Mia Martini. Nello stesso anno, inoltre, interpreta la soubrettina Dori in Bambole non c'è una lira, uno show televisivo a puntate sulla tematica dell'avanspettacolo scritto da Maurizio Costanzo e Dino Verde per la regia di Antonello Falqui. Nel 1978 collabora nuovamente con Ivano Fossati scegliendo di incidere Dedicato (il cantautore genovese le aveva fatto ascoltare anche La mia banda suona il rock e Pensiero stupendo): un grande successo che le apre definitivamente i circuiti televisivi, malgrado la censura del verso "ai politici da fiera", in favore di un inoffensivo "alla faccia che ho stasera"; la Berté, comunque, dal vivo canterà sempre la canzone con il testo originale. Nel 1979 ...E la luna bussò diventa uno dei grandi successi dell'estate (circa 400.000 copie vendute), grazie al suo ritmo giamaicano ispirato al sound di Bob Marley (all'epoca sconosciuto in Italia, ma scovato dalla Berté in un suo soggiorno americano). Con ...E la luna bussò è tra i primi artisti ad introdurre il Reggae in Italia (insieme, tra gli altri, a Rino Gaetano e Ivano Fossati) trainando anche l'album Bandabertè, il primo con cui raggiunge importanti risultati di vendita riuscendo a diventare addirittura più popolare della sorella. L'album contiene anche Folle città, firmata da Alberto Radius, e due cover di Lucio Battisti molto efficacemente interpretate: Prendi fra le mani la testa e Macchina del tempo. Si aggiudica il premio Vota la voce come miglior interprete femminile dell'anno, che aveva vinto già due anni prima come rivelazione, confermando le vittorie nel 1982, nel 1985, e nel 1986 con relativo record al femminile. Nel 1980 pubblica LoredanaBertE', in cui sfrutta per la prima volta i ritmi funky particolarmente all'avanguardia nel panorama musicale italiano. La famosissima hit In alto mare ne è l'esempio più eclatante. L'album contiene anche Bongo Bongo e Prima o poi firmate da Alberto Radius, e le bellissime Un po' di tutto e Buongiorno anche a te firmate da Pino Daniele. Nel 1981 incide a New York l'album Made in Italy, suonato dai Platinum Hook che la seguiranno anche nei live. Il successo dell'album è Ninna Nanna, con cui Loredana lancia la "moda pirata", mentre la copertina dell'album è un intenso primo piano scattato da Christopher Makos, uno degli esponenti della Factory di Andy Warhol. L'eccentrico artista della Pop-Art realizzerà in prima persona il video del brano Movie, premiato molti anni dopo (nel 2004) al M.E.I. (Mostra delle Etichette Indipendenti). Nel 1982 ottiene consensi clamorosi al Festivalbar con Non sono una signora, suo vero manifesto musicale scritto da Ivano Fossati e incluso nel long playing Traslocando, prodotto sempre da Fossati e ancora una volta registrato negli Usa (con la partecipazione ai cori di Mia Martini). Con Traslocando, la Berté passa da una vendita media di 50.000 copie per LP a un risultato che supera le 200.000 unità. L'album presenta picchi di qualità (e di vendite) mai raggiunte fino a quel momento dalla cantante: contiene Per i tuoi occhi (secondo singolo estratto) e Stella di carta di Maurizio Piccoli; Stare fuori, Traslocando e J'adore Venice sono firmate da Ivano Fossati, e poi una splendida Notte che verrà di Mia Martini e Guido Guglielminetti. Successivamente la CGD pubblica Lorinedita, un album che contiene nove brani inediti appartenenti alle sessioni dei precedenti lavori discografici. Tra i brani spiccano Professore, dedicato al difficile rapporto col padre, Risveglio e Al mercato dell'usato. Appare brevemente (nel ruolo di sé stessa) nel film di Marco Ferreri Storia di Piera. Nel 1983 incide Il mare d'inverno di Enrico Ruggeri, una delle prove più importanti della sua carriera, inserita nell'album Jazz, che segna il passaggio alla multinazionale CBS. L'album, ancora una volta prodotto da Ivano Fossati, ottiene unanimi consensi dalla critica e ottimi riscontri di vendite. Fu registrato tra Londra e New York con l'apporto di alcuni tra i più importanti musicisti americani del momento (Yogi Horton, Tinker Barfield, Harry Withaker, Doc Powell): la title-track Jazz segna anche l'incontro tra la Berté e il musicista brasiliano più in voga del momento, e cioè Djavan. Si esibisce anche al Madison Square Garden e al Ritz, celebre club del Greenwich Village a New York. Si moltiplicano le apparizioni televisive negli show più importanti (Fantastico, ecc...) in cui è sempre la vedette n.1. I suoi dischi circolano in mezza Europa, e persino la televisione russa si occupa di lei con uno special incentrato sulle sue canzoni. Il 30 dicembre 1983 sposa a St. Thomas, nelle isole Vergini, Roberto Berger, erede di una ricca famiglia di imprenditori svizzeri. Lui ha dieci anni meno di lei e non vivranno mai stabilmente insieme. Il matrimonio naufragherà nel giro di qualche anno. Nel 1984 esce un altro raffinatissimo album, Savoir faire, il terzo consecutivo prodotto da Ivano Fossati (che nei crediti appare come Il Volatore, segno di un'ultima, sofferta, collaborazione) a cui partecipa anche Phil Palmer. Spiccano una sua personalissima versione di Ragazzo mio di Luigi Tenco, Una sera che piove (scritta per lei da Bernardo Lanzetti), un'altra grande interpretazione di un brano di Enrico Ruggeri (Non finirà), e una splendida Petala, secondo omaggio a Djavan. Nel 1985 lavora a quello che forse è il suo lavoro più ambizioso, realizzandolo anche in veste di produttrice: un disco incentrato sul repertorio di Djavan, artista a metà fra la tradizione brasiliana ed il rock. L'album Carioca viene dunque registrato in lingua portoghese, ma verrà pubblicato in italiano con gli adattamenti di Bruno Lauzi ed Enrico Ruggeri. Uno dei più importanti capitoli della sua carriera viene sancito dal successo del singolo Acqua, sigla d'apertura del Festivalbar, che la vede ancora una volta protagonista assoluta. Nello stesso anno prende parte al progetto discografico di beneficenza in favore dell'Africa, cantando Nel blu dipinto di blu, insieme ad altri artisti italiani. Nel 1986 è grandissima l'attesa per la sua prima partecipazione al Festival di Sanremo col brano Re (scritta da Mango e arrangiata da Beppe Cantarelli): il pancione finto con cui si esibisce la prima serata desta molto scalpore, conquistando, il giorno dopo, le prime pagine di tutti i quotidiani nazionali. Nel complesso la sua performance sembra riprendere la tematica artistica di Gustav Klimt sulla donna nelle sue diverse sfaccettature (in gravidanza, nella vita quotidiana e femme fatale). Data per favorita alla vigilia, deve accontentarsi di un nono posto. In pochi minuti, con una coreografia pensata per lei da Franco Miseria, infrange due tabù nel tempio della musica tradizionale italiana: quello del protocollo e quello della maternità. I dissensi generati dalla sua esibizione spingono la CBS a rompere il contratto e sfuma così il progetto di un album con la collaborazione di Mango. Esce comunque la raccolta Fotografando... i miei successi, e la stessa Fotografando (lato B di Re) viene presentata in molte trasmissioni televisive, riscuotendo un buon successo nelle radio e al Festivalbar. Dopo un anno sabbatico, è di nuovo in gara al Festival di Sanremo 1988 con Io, che anticipa un omonimo album dalle atmosfere più pop, realizzato a San Francisco, in California, con la produzione di Corrado Rustici che ne cura gli straordinari arrangiamenti. Dall'album vengono estratti i singoli La corda giusta e Angelo amerikano, presentati al Festivalbar da una Berté sempre più eccentrica.L'anno successivo il mensile musicale Rockstar inserisce l'album Traslocando tra i 100 migliori dischi del decennio e tra i primi dieci della produzione musicale italiana. Nel 1988, durante una tappa del Festivalbar a Ibiza, reincontra dopo quindici anni il campione di tennis Björn Borg (la prima volta le fu presentato dall'altro suo ex, Adriano Panatta, al Roland Garros del 1973): è l'inizio di una grande e burrascosa storia d'amore. Nel 1989 Borg tenta il suicidio ed è proprio la Berté a salvarlo. Si sposeranno a Milano, nel settembre dello stesso anno, prima con rito civile e poi con rito religioso: il matrimonio causa un lungo periodo di allontanamento della Berté dall'Italia e dal mondo della musica. Infatti, Borg, che in quel periodo è anche ambasciatore della monarchia svedese, sin dall'inizio della loro storia, si dimostra contrario ai suoi impegni discografici, promozionali, eccetera, al punto che la Berté annullerà anche una tournée col prestigioso management di David Zard, uno dei più grossi nomi dell'ambiente, conosciuto a livello internazionale. Durante questo periodo, la stampa scandalistica italiana e soprattutto quella svedese, la aggrediscono sul piano personale con una pressante attenzione su tutto ciò che riguarda la coppia. In seguito, Loredana dichiarerà di non essere mai riuscita ad amalgamarsi con la famiglia del marito e con il loro contesto culturale, anche a causa delle sue difficoltà con la lingua. Il suo temperamento e il suo personaggio, trasgressivo e dalle complesse vicende biografiche e familiari, vengono spesso fraintesi dagli svedesi, che sembrano additarla anche per le sue origini meridionali. Inoltre, la Berté puntualizzerà che la mancanza di un figlio nel loro matrimonio è principalmente dovuto all'ingerenza della famiglia Borg sulle scelte personali del tennista. Malgrado tutto, la Berté riesce comunque a esibirsi anche in un gala di fronte al monarca Carlo XVI Gustavo di Svezia. In quel periodo la coppia visita anche la Casa Bianca. Nel 1991 ritorna alla canzone d'autore con una fugace apparizione al Festival di Sanremo, dove interpreta In questa città, scritta da Pino Daniele: il brano verrà inserito nella raccolta Best. Nello stesso anno, la Berté rischia di perdere la vita per un tentato suicidio a Milano, due anni dopo quello del marito: viene salvata da un amico di Borg. Qualche tempo dopo, siamo già nel '92, subisce un collasso da stress. In quest'occasione, la sorella Mia Martini riesce a riallacciare il loro rapporto dopo anni di rottura. Nel 1992, la cantante lascia Björn Borg e la città di Stoccolma, preparandosi a un ritorno alla musica con la firma di un nuovo contratto per la Sony. Nel 2002, il tennista svedese si sposerà per la terza volta con Patricia Östfeldt, con la quale vive tuttora. In seguito a questo terzo matrimonio, Borg viene denunciato dalla Berté per bigamia: infatti, per l'anagrafe, i due risultano ancora sposati. La Berté chiederà, inoltre, cinque milioni di euro di danni per il mantenimento mai versato, risarcimento mai corrisposto. Nel 1993 Loredana Berté e Mia Martini si presentano in duetto al Festival di Sanremo col brano Stiamo come stiamo, che introduce il nuovo corso musicale intrapreso a partire dall'album Ufficialmente dispersi, dove la Berté, provata per il suo recente vissuto, svela le sue abilità di cantautrice di un certo spessore. Nell'estate viene presentato al Festivalbar il brano Mi manchi, che ottiene un grande successo radiofonico. Mi manchi è uno dei molti pezzi dell'album dedicati a Borg. Nel 1994 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo con Amici non ne ho, un brano particolarmente autobiografico che ottiene un buon riscontro di pubblico e critica. Amici non ne ho viene inserito nel suo primo live, intitolato Bertex - Ingresso libero, che viene pubblicato da Fonopoli, l'etichetta di Renato Zero e dove duetta ancora con Mia Martini. Nel 1995 propone, sempre al Festival di Sanremo, la canzone ANGELI & angeli, che però non riesce a bissare il successo di Amici non ne ho. La raccolta Ufficialmente ritrovati rimanda all'album di due anni prima, come titolo e selezione dei brani. Nel mese di maggio dello stesso anno, avviene la tragica morte della sorella Mia Martini, evento che segnerà la vita della Berté e che sarà il motivo ricorrente di ispirazione per le opere future. Nel 1996, l'artista avrebbe dovuto pubblicare il nuovo album con la produzione di Renato Zero, ma in fase di missaggio i due entrano in disaccordo e la Berté vuole divincolarsi. Zero chiede all'amica ben cento milioni di lire[senza fonte] per i diritti sui brani (da lei scritti), ma incisi presso lo studio Fonopoli (di proprietà del cantautore), e successivamente viene denunciato dalla stessa. Pertanto, la Berté sarà costretta a reincidere per conto proprio il nuovo album (con l'aggiunta di altre due tracce), che uscirà l'anno successivo per la Sony Music. L'amarezza del momento si fonde con la sua tipica forza interpretativa: Luna, uno dei pezzi migliori della sua carriera, in gara al Festival di Sanremo 1997, è contrassegnato da arrangiamenti fortemente rock e immagini evocative molto intense. A ridosso del Festival di Sanremo, esce il disco Un pettirosso da combattimento, titolo tratto da un verso di Fabrizio De André, che le diede la benedizione. Altra perla dell'album è il pezzo Zona venerdì, con riferimento al giorno di morte della sorella. Nell'album viene incisa anche una poesia dell'artista dal titolo Buon compleanno papà, che allude in maniera criptica al tema dell'eutanasia. Il disco viene presentato a Domenica In, dove Mara Venier la invita come ospite fissa del programma. Contemporaneamente ritorna in tour. Nel 1998 raccoglie i suoi più grandi successi nel cd Decisamente Loredana, interamente registrato con l'Orchestra Aurora (60 elementi) e diretta dal M° Mario Natale, che ha accompagnato la cantante nel concerto tenuto al Testaccio Village di Roma. Dell'album fa parte anche l'inedito Portami con te, che riscuote un discreto successo radiofonico. Sulla copertina, la Berté indossa una parrucca blu elettrico per celebrare gli Azzurri ai Mondiali di calcio 1998. Nel 1999 registra Non ho che te, un intenso duetto con Giovanni Danieli, prodotto da Red Canzian dei Pooh. Nel marzo del 2000 Dori Ghezzi la invita, insieme ad altri grandi artisti della musica italiana, a omaggiare Fabrizio De Andrè, un anno dopo la sua scomparsa, al teatro Carlo Felice di Genova: Loredana offre una toccante interpretazione di Una storia sbagliata. Nello stesso anno conosce Asia Argento durante la realizzazione di una puntata del programma Rai Milano-Roma, e dall'incontro con l'attrice nasce il progetto "Loredasia", che comprende tre video di altrettanti tre pezzi registrati dalla Berté in quello stesso periodo. Nel 2001 si inizia a parlare di un suo ritorno discografico: nella stagione estiva la Berté, evidentemente appesantitasi nel decennio precedente, appare in ottima forma fisica nel revival La notte vola, show del sabato sera di Canale 5 condotto da Lorella Cuccarini e dedicato ai successi musicali degli anni '80. Alla fine dell'anno si apprende dalla stampa che il suo management è ora affidato a Beghet Pacolli e Gianni Belleno, i due ex-mariti di Anna Oxa che nel frattempo hanno fondato l'etichetta discografica B&G, con cui la Berté firma un nuovo contratto discografico. Entrambi decidono di portarla al Festival di Sanremo 2002 con la complicità del direttore artistico Pippo Baudo. Il brano presentato sul palco dell'Ariston è Dimmi che mi ami, ma la Berté appare in evidente difficoltà (tanto che si era parlato di una sostituzione in extremis con Ivana Spagna) e le sue esibizioni destano perplessità sul suo stato psico-fisico. Esce un mini-album, Dimmi che mi ami, con altre tre tracce, che ottiene un buon successo di vendite, ma il disco vero e proprio tarda ad uscire. Ben presto, infatti, la collaborazione con la B&G si interrompe, a conferma di un momento di scarsa affidabilità dell'artista; sono molte le occasioni in cui la Berté continua a manifestare segni di sofferenza che non migliorano la situazione, anzi sembrano destinarla ad una perenne assenza dalla discografia. Alla fine del 2003 partecipa allo show del sabato sera di Raiuno Torno sabato... e tre di Giorgio Panariello, dove presenta per la prima volta l'emozionante inedito Mufida (in arabo "sorella"), dedicato ancora a Mia Martini e inizialmente destinato al Festival di Sanremo dello stesso anno. Nel 2004 partecipa al reality show Music Farm, dove è protagonista assoluta, conquistando nuovamente la simpatia del grande pubblico. In seguito a ciò, riesce a prodursi il nuovo album, incidendo in analogico le sue nuove canzoni. Nello stesso anno le 2 Black ripropongono il refrain In alto mare utilizzato per la loro hit Waves of luv, rinnovandone la popolarità. Il 9 settembre 2005 esce l'album Babybertè, che debutta al secondo posto della classifica di vendita, subito dietro A bigger bang dei Rolling Stones. L'album ottiene immediatamente il disco d'oro, segno della lunga attesa da parte dei numerosissimi fans, il cui interesse nei confronti dell'artista non è mai calato. Il singolo Non mi pento riscuote un buon successo radiofonico, mentre allo show televisivo di Adriano Celentano Rockpolitik presenta la sua versione de I ragazzi italiani (di Francesco De Gregori e Ron). Nel Febbraio 2006 esce il secondo singolo Strade di fuoco, accompagnato da un simpatico videoclip realizzato da ConiglioViola (che l'aveva già omaggiata sul web). Il 26 maggio dello stesso anno esce la special edition di Babybertè, in cui l'artista esprime pienamente la sua creatività. Il "bauletto" contiene anche un dvd con i tre videoclip precedentemente realizzati da Asia Argento. In autunno intraprende una nuova tournée, affiancata ancora una volta dall'amica vocalist Aida Cooper e supportata dal management della Barley Arts, agenzia di altri colleghi italiani come Luciano Ligabue, del quale si è dichiarata estimatrice. Il 2 marzo 2007, esce il doppio cd BabyBerté live 2007, un live autentico e senza ritocchi, con alcune interpretazioni suggestive intercalate da bizzarri monologhi, peculiarità della nuova Berté. L'album contiene anche un inedito, registrato in studio, dal titolo L'araba fenice, canzone scartata dalla commissione ascolti per Sanremo 2007. Partecipa al Concerto del Primo Maggio a Roma, in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni del rock'n'roll. Il 28 ottobre 2007 la stampa parla di un tentativo di suicidio della cantante in una stanza dell'Hotel Aldrovandi Palace di Roma, notizia totalmente falsa, smentita dalla stessa Berté in tutte le interviste successive. Nel 2008 partecipa al Festival di Sanremo con Musica e parole, un testo di Loredana Berté su musica di Alberto Radius (nei crediti del brano appare anche Oscar Avogadro). Nella giornata successiva alla prima esibizione della cantante, si scopre che la musica di Radius non è inedita, bensì era stata incisa nel 1988 dalla cantante Ornella Ventura con un altro testo (L'ultimo segreto). Gli autori e la Berté si sono giustificati parlando i primi di mera dimenticanza sulla versione già edita del brano, e la seconda di essere completamente all'oscuro di tutta la faccenda. Il brano è stato escluso dalla gara, ma è stato concesso all'artista di esibirsi sia nella serata dei duetti che nella serata finale: in entrambe le performance è stata accompagnata da Ivana Spagna. La Berté ha vinto uno speciale premio alla carriera istituito dalla città di Sanremo, oltre al Premio Sala Stampa Radiotv (per la sezione Campioni). Ha, inoltre, ritirato il Premio della Critica vinto dalla sorella Mia Martini nel 1982, con il brano E non finisce mica il cielo. Musica e parole è stato inserito nel cofanetto Bertilation, contenente le esibizioni live registrate alla Tv Svizzera Italiana del 1980 e del 1984 (sia in cd che in dvd), unitamente a una selezione di brani da BabyBerté live 2007. Nel booklet sono presenti scatti inediti tratte dal servizio per Vanity fair (2006). Il 13 giugno 2008 Musica e parole esce su cd singolo in duetto con Spagnapiù due versioni del brano da solista. Il 21 luglio 2008, partecipa al Venice Music Awards e si aggiudica il "Premio come miglior interprete femminile dell'anno". Agli inizi del 2009, esce l'atteso EP intitolato Lola & Angiolina Project, che vede la collaborazione di Lola (così la chiamava la sorella Mia Martini) e Angiolina (secondo nome di Ivana Spagna). Il mini-album, distribuito da Edel Music, contiene sei tracce, di cui tre interpretate dalla Berté e tre interpretate da Spagna. Nel brano Comunque vada, originariamente destinato alla Berté, che ne registrò un provino, e successivamente interpretato da Spagna, vi è la partecipazione ai cori di Aida Cooper e della stessa Berté. In un'intervista rilasciata nel maggio 2009 a Maurizio Becker, la Berté parla di un rapporto molto aspro con il padre, che lei definisce "padrone", violento con la moglie e le figlie, al punto che nella stessa intervista attribuisce proprio al padre la causa della morte della sorella Domenica, in arte Mia Martini. Nel giugno 2009 aderisce al progetto di Laura Pausini Amiche per l'Abruzzo, concerto interamente al femminile, tenuto il 21 giugno 2009 allo stadio San Siro di Milano, a favore della comunità aquilana, flagellata dal terremoto di due mesi prima. Ma la Berté annulla in extremis la sua esibizione a causa di polemiche con l'organizzazione della manifestazione.Il 18 settembre 2009 la Sony Music pubblica un cofanetto (Io sì! Berté) contenente due cd e un dvd con tutti i suoi più grandi successi e alcune delle sue migliori performance televisive. Nello stesso anno ha cantato nell'ultimo album di Claudio Baglioni "Q.P.G.A.", nella canzone "Tortadinonna o gonnacorta
1986 - Fotografando... i miei successi 1991 - Best 1995 - Ufficialmente ritrovati 2004 - Sei bellissima - Best of Loredana Berté 2008 - Bertilation
EP
2002 - Dimmi che mi ami
Teatro
1970: Hair (Musical) 1972: Ciao Rudy (Musical) 1973: Orfeo 9 (Musical) 1974: Forse sarà la musica del mare (Opera teatrale) 2001: Gerusalemme (Musical)
Filmografia
1970: Quelli belli...siamo noi 1970: Basta guardarla 1976: Movie Rush – La febbre del cinema (mai uscito) 1976: Attenti al buffone 1982: Storia di Piera
Partecipazioni a Festival musicali
Partecipazioni al Festival di Sanremo
1986: Con Re (A. Mango, Mango) - 9º posto; 1988: Con Io (Tony Cicco) - 16º posto; 1991: Con In questa città (Pino Daniele) - 4º posto (a pari merito) ; 1993: Con Stiamo come stiamo in coppia con la sorella Mia Martini (M. Piccoli, L. Berté) - 14º posto; 1994: Con Amici non ne ho (L. Berté, P. Leòn) - 13º posto; 1995: Con ANGELI & angeli (L. Berté, P. Leòn) - 19º posto; 1997: Con Luna (M. Piccoli, L. Berté, M. Piccoli) - 4º posto (a pari merito); 2002: Con Dimmi che mi ami (P. Leòn, C. Tortora, D. Latino) - 17º posto; 2008: Con Musica e parole (L. Berté, O. Avogadro, A. Radius) - Dopo la prima esibizione si scoprì che la musica non era inedita ed il brano fu squalificato, anche se fu concessa l'esecuzione fuori gara durante la terza e quarta serata della manifestazione.
Partecipazioni al Festivalbar
Festivalbar 1974: Con Volevi un amore grande Festivalbar 1976: Con Meglio libera Festivalbar 1979: Con E la luna bussò Festivalbar 1980: Con In alto mare Festivalbar 1982: Con Non sono una signora Festivalbar 1985: Con Acqua, (cantò anche Banda clandestina, Topazio, Infinito, Ragazzo mio, Iris, Non sono una signora, Sei bellissima) - Il videoclip del brano Acqua fu usato come sigla dell'intera manifestazione Festivalbar 1986: Con Fotografando Festivalbar 1988: Con Angelo Amerikano e La corda giusta Festivalbar 1993: Con Mi manchi Festivalbar 1997: Con La pelle dell'orso
Nel 2005, avrebbe dovuto partecipare al Festivalbar, ma le fu imposto un brano diverso da quello scelto da lei, per questo motivo la partecipazione sfumò.
Partecipazioni ad Azzurro
Azzurro 1982: Con Non sono una signora - Radio Azzurro 1985: Con Banda Clandestina; Azzurro 1986: Con Fotografando; Azzurro 1988: Con Angelo Amerikano.
Partecipazioni a Vota la voce
Vota la voce 1977: Con Fiabe; Vota la voce 1980: Con In alto mare; Vota la voce 1982: Con Non sono una signora; Vota la voce 1983: Con Il mare d'inverno; Vota la voce 1984: Con Una sera che piove; Vota la voce 1985: Con Acqua; Vota la voce 1986: Con Fotografando; Vota la voce 1988: Con La corda giusta;
Premi e Riconoscimenti
1977: "Miglior cantante femminile dell'anno" al premio Vota la voce; 1979: "Miglior cantante femminile dell'anno" al premio Vota la voce; 1979: Disco d'oro per le vendite del brano ...E la luna bussò; 1980: Disco d'oro per le vendite dell'album LoredanaBertE'; 1982: Primo Posto al Festivalbar con Non sono una signora; 1982: "Miglior cantante femminile dell'anno" al premio Vota la voce; 1982: Disco d'oro per le vendite con il brano Non sono una signora; 1985: "Miglior cantante femminile dell'anno" al premio Vota la voce; 1986: "Miglior cantante femminile dell'anno" al premio Vota la voce; 1993: "Premio della critica come miglior album" per l'album Ufficialmente dispersi; 2004: "Premio Videoclip Italiano" con "Premio Speciale Storico" per "Movie", realizzato dalla Factory di Andy Warhol; 2005: Disco d'oro per le vendite dell'album Babyberté; 2005: Premio per la copertina dell'album Babyberté versione box; 2008: "Premio Speciale alla Carriera" dalla Città di Sanremo; 2008: "Premio Sala Stampa Radio Tv" per la sezione Big di Sanremo; 2008: "Venice Music Awards" Miglior interprete femminile dell'anno; 2009: "Premio Lunezia Poesia del Rock 2009" a Loredana ed Ivana Spagna, per l'album Lola & Angiolina Project; 2011: "Premio Wind Music Awards" per la sua Carriera Artistica.
Streaking
Streaking è il primo album di Loredana Berté, pubblicato nel 1974 su etichetta discografica CGD.
Prodotto e arrangiato da Enrico Riccardi, è un concept album sul sesso vissuto in maniera libera e talvolta provocatoria: lo stesso termine "streaking" indica la pratica esibizionista di irrompere completamente nudi nell'ambito di manifestazioni con grande presenza di pubblico.
Da un punto di vista strettamente musicale, Streaking è un album rock, in cui anche l'utilizzo della voce è molto spinto. Pur mantenendo una certa irriverenza nel testo, Volevi un amore grande (il singolo estratto), è caratterizzato dallo stile un po' più melodico di certi pezzi provinati dalla Bertè prima del suo exploit discografico e tutt'ora inediti.
Il progetto, nato per lanciare Loredana Bertè come cantante sexy, scatenò la censura da parte della RAI, non soltanto per le tematiche "piccanti" affrontate nei brani (Il tuo palcoscenico contiene la parola "cazzo", per la prima volta nel testo di una canzone), ma anche per le fotografie all'interno della busta, dove la cantante appare nuovamente senza veli (lo stesso fotografo, Mauro Balletti, l'aveva immortalata l'anno precedente per la rivista Playboy). Ciò ne compromise ogni possibile riscontro commerciale: l'album fu ritirato dal mercato e ripubblicato in seguito con copertina differente.
01. Ti Piacerebbe 02. Il Tuo Palcoscenico 03. S.e.s.s.o. 04. La Telefonata 05. Oggi Si Vola 06. Parlate Di Moralita 07. Fare L'amore 08. Non So Dormire Sola 09. La Porti La Maglia 10. Volevi Un Amore Grande 11. Marrakech
Normale o super è il secondo album di Loredana Berté, pubblicato nel 1976 su etichetta CGD.
L'album uscì un anno dopo l'exploit commerciale di Sei bellissima, che aveva inaugurato la collaborazione della Bertè col musicista milanese Mario Lavezzi, suo nuovo compagno e produttore, dopo la fine della relazione col tennista Adriano Panatta.
Nell'album, a partire dal quale inizia il vero discorso musicale della Bertè, appaiono brani a sfondo sociale come Meglio libera e Indocina, (che tra l'altro compongono il 45 giri estratto), senza tralasciare il filone provocatorio in pezzi come Serenade, Gli orologi, L'attrice: tutti brani di forte impatto musicale, in cui vengono esaltate le atmosfere rock e la vocalità - potente, ma non ancora matura - della cantante.
Per effetto del tempo è firmata da Ivano Fossati e Oscar Prudente, (che un anno dopo consegneranno a Patty Pravo la hit Pensiero stupendo), e gioca sulla tematica del rapporto di coppia, come anche Sei bellissima, Aiutami (già incisa dalla sorella Mia Martini, ma pubblicata soltanto postuma), Adesso che è mattino, ecc..
Il singolo Meglio libera raggiunse la posizione numero 23 dei singoli più venduti, con una permanenza totale di diciannove settimane in classifica. La Bertè presentò Meglio libera ad Adesso musica, con un look assolutamente casto (camicia, giacca e gonna lunga), come del resto appare sulla copertina del disco: in cappotto, alla fermata della metropolitana, rinnegando così gli esordi "piccanti" per attirare l'attenzione sulle sue doti artistiche.
L'album è stato ristampato nel 1993 su CD (CGD 4509 91398-2). Esistono due versioni di Sei bellissima, entrambe del 1975: la prima (aprile) è disponibile solo su 45 giri e contiene la frase, censurata dalla RAI «A letto mi diceva sempre»; nella seconda (luglio) il verso è stato sostituito con «e poi mi diceva sempre».
Tracce
Sei bellissima (Daiano, Felisatti) - 4:50 Serenade (O.Avogadro, D.Pace, M.Lavezzi) - 2:58 Per effetto del tempo (I.Fossati, O.Prudente) - 3:42 Gli orologi (Mogol, M.Lavezzi) - 3:18 L'attrice (A.Salerno, M.Lavezzi) - 3:21 Meglio libera (O.Avogadro, D.Pace, M.Tessuto, U.Napolitano) - 4:02 Indocina (O.Avogadro, D.Pace, M.Lavezzi) - 3:55 Aiutami (A.Salerno, M.Salerno) - 3:25 Adesso che e' mattino (Felisatti, Daiano, O.Avogadro, D.Pace) - 3:37 Brucerei (O.Avogadro, D.Pace, Pilat) - 3:16 Piccola io (A.Salerno, M.Salerno) - 3:17 Spiagge di notte (D.Pace) - 3:00
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Sei bellissima
Che strano uomo avevo io/ con gli occhi dolci quanto basta/ per farmi dire sempre "Sono ancora tua"/ e mi mancava il terreno/ quando si addormentava sul mio seno/ e lo scaldavo al fuoco umano della gelosia/ Che strano uomo avevo io/ mi teneva sotto braccio/ e se cercavo di esser seria/ per lui ero solo un pagliaccio/ e poi (a letto) mi diceva sempre/ "Non vali che un po’ più di niente"/ io mi vestivo di ricordi/ per affrontare il presente/ e ripensavo ai primi tempi/ quando ero innocente/ a quando avevo nei capelli/ la luce rossa dei coralli/ quando ambiziosa come nessuna/ mi specchiavo nella luna/ e l’obbligavo a dirmi sempre/ "Sei bellissima/ sei bellissima"/ accecato d’amore/ mi stava a guardare/ "Sei bellissima/ sei bellissima" na... na... na.../ Se pesco chi un giorno ha detto/ "il tempo è un gran dottore"/ lo lego a un sasso stretto stretto/ e poi lo butto in fondo al mare/ son passati buoni buoni/ un paio d’anni e di stagioni/ ho avuto un paio di avventure/ niente di particolare/ ma io uscivo a cercarti/ nelle strade, fra la gente/ mi sembrava di voltarmi all’improvviso/ e vederti nuovamente/ e mi sembra di sentire ancora/ "Sei bellissima/ sei bellissima"/ accecato d’amore/ mi stava a guardare/ "Sei bellissima/ sei bellissima" na... na... na.../ "Sei bellissima/ sei bellissima" na... na... na.../ "Sei bellissima/ sei bellissima" na... na... na...
Serenade
Buttati da dove vuoi/ è questione di stile/ comunque io non scelgo mai/ di tornare all’ovile dove tutto è uguale/ Punta sulla vita/ e vivi la tua vita come vuoi/ ci si pensa poco/ quando il letto non è vuoto/ Salvami, salvami non tenermi qui/ slegami, slegami fa che sia così credimi, credimi il problema è di riuscire a non morirne/ Serenade io sono così, serenade/ Venditi con chi ti va/ e poi lasciati andare/ tu hai confuso libertà/ con il falso pudore di non tradire/ Guarda un po’ più in alto/ stelle sull’asfalto non vedrai/ amore per avere/ e il sistema per non dare/ Salvami, salvati non tenermi qui/ slegami, slegati fa che sia così/ credimi, credimi il problema è di riuscire a non morire/ Serenade io sono così, serenade/ Serenade io sono così, serenade.
Per effetto del tempo
Per effetto del tempo/ la mia voglia di te/ si rivela un moto di marea/ che scende in me/ E l’effetto del tempo/ è un difetto che ho/ non mi chiedere tempo/ perché è quello che non ho/ Per amore del mondo/ per la forza che ho/ per la rabbia che ho dentro/ per la voglia che ne ho/ Devo andare via/ perché a forza di te/ la mia nave gira in tondo/ e lenta affonda in me/ sono qui/ con tutti i sogni che ho/ Però arenati nella noia di un rapporto normale/ amore, forse amore è un esistenza banale/ insieme per godere per non farci del male/ insieme per cercare un posto dove finire, no!/ Per effetto del tempo/ è toccato anche a te/ non mi chiedere tempo/ io mi stanco anche di me/ E per amore del mondo/ per la forza che ho/ per la rabbia che ho dentro/ per la voglia che ne ho/ Devo andare via/ perché il coraggio che ho/ oggi scoppia finalmente/ dentro, io lo so/ muore qui/ la mia voglia di te/ Però arenati nella noia di un rapporto normale/ amore, forse amore è un esistenza banale/ insieme per godere per non farci del male/ insieme per cercare un posto dove finire, no!/ E allora vivere e morire tanto vale tentare/ non c’è niente di peggio che lasciarsi cullare/ arenati nella noia di un rapporto normale/ amore, forse amore è un esistenza
Gli orologi
Nella vetrina di orologi c’è/ un orologio fermo come me/ Io che cammino in questa gran città/ un punto immoto fra l’umanità/ io non ho pensieri/ che cos’ero ieri non lo so/ ma le braccia aprirei/ per fermarti, tu chi sei?/ Io ti conosco/ tu assomigli a me/ d’inverno hai freddo/ e mangi quel che c’è/ tu ti senti solo/ e soffri un po’ se volo/ Io per te le mie braccia aprirei/ so che in fondo tu lo vuoi!/ Nella vetrina di orologi c’è/ un orologio fermo come me/ Io le mie braccia aprirei/ per fermarti, sì!/ Io le mie braccia aprirei/ per fermarti, sì!
L'attrice
Che brava attrice sei/ tu lo volevi e l’hai completamente e ora è tuo/ si vanta agli occhi miei/ ma perso ormai/ Fa tutto quel che vuoi/ ti segue ovunque vai e la sua mente guidi tu/ il resto non c’è più/ ci sei solo tu/ Tu con quella faccia d’angelo sei convinta che non si accorgerà/ che con me poteva vivere/ ma vedrai che prima o poi/ gli occhi suoi aprirà/ di che sei fatta si accorgerà/ Che brava attrice sei/ io ti conosco ormai e la tua parte so qual è/ ma sta sicura che/ tornerà da me/ Lui una donna sa cos’è/ perché gliel’ho insegnato io cos’è l’amore/ perché lui è stato troppo mio/ per non tornare/ finché ho la forza lotterò/ per non morire per non morire.
Meglio libera
Libera/ me ne andrei/ tanto tu/ stai con lei/ che ne sai/ del pensiero mio/ l'aria a lei/ solo un corpo io/ e con te/ scivola/ come l'acqua va/ quella che chiami infedeltà/ Candida/ di sicuro no/ ma un'anima/ probabilmente anch'io ce l'ho/ Ma meglio libera/ che stupida/ forti a letto e poi/ oh mio signore che cos'altro vuoi/ ma meglio libera/ che fragile/ fra le mani tue/ chi è troppo fragile si spezza in due/ Libera/ me ne andrò/ scusa se/ non ci sto/ lascio a te / le abitudini/ tieni tu/ le mie redini/ Candida/ di sicuro no/ ma un'anima/ probabilmente anch'io ce l'ho/ Ma meglio libera/ che stupida/ forti a letto e poi/ oh mio signore che cos'altro vuoi/ ma meglio libera/ che fragile/ fra le mani tue/ chi è troppo fragile si spezza in due/ Libera, libera, libera!
Indocina
Un po’ d’amore consumato di sfuggita un po’ di noia, qualche briciola di vita un po’ di nausea per la faccia nello specchio qualche rimpianto nel sentirsi quasi un vecchio Un po’ di guerra, un po’ di Cina o di Indocina diverse facce di una civiltà assassina Un po’ di amici a consumare un’altra sera un po’ di sogni allontanati per paura un po’ di notti, un po’ di fabbrica occupata un po’ di imbrogli per chi vive alla giornata Un po’ di figli, un po’ di soldatini la rabbia gioca anche negli occhi dei bambini Ma a tutto questo amore tu non ci pensare un po’ di cielo e un po’ di sole e un po’ di mare Ma a tutto questo amore tu non ci pensare un po’ di cielo e un po’ di sole e un po’ di mare Un po’ di sporco, un po’ di morti per colera/ qualche baracca, una giustizia da galera un po’ di favole al bambino che va a letto un po’ di gatti abbandonati sopra il tetto Un po’ di niente, un po’ di tutto, un po’ di poco un po’ di acqua quando c’è chi accende il fuoco Ma a tutto questo amore tu non ci pensare un po’ di cielo e un po’ di sole e un po’ di mare Ma a tutto questo amore tu non ci pensare un po’ di cielo e un po’ di sole e un po’ di mare.
Aiutami
Le due versioni di "Aiutami": quella di Mimì è un provino del 1975 rimasto inedito fino a qualche anno fa, quella di Loredana incisa e pubblicata nel 1976. "Mimì e Lolò sorelle brave e belle" così si presentavano nel 1970 quando iniziavano a muovere i primi passi; ed è così che ci piace vederle come in queste foto... ancora insieme.
E così sono qui, son tornata senza te cosa mai sono stata proprio io quella che ti disse addio quel giorno. Gli occhi tuoi sanno già vendetta, so qual è la realtà che aspetta, ero tua, sono tua fino fondo, riprendimi con te. Io provai, io cercai di resistere, se son qui è perché voglio vivere, son tornata e la mia voce ti sa dire solo, aiutami, aiutami, ascoltami perdonami, aiutami, aiutami, aiutami, ascoltami, perdonami aiutami. Ceri tu nelle mie notti perse, oramai io non ho più risorse ero tua e sono tua fino in fondo riprendimi con te. Dimmi sì, dimmi che posso piangere, per noi due solo tu puoi decidere son tornata e la mia voce ti sa dire solo aiutami, aiutami, ascoltami, perdonami, aiutami, aiutami, aiutami ascoltami, perdonami, aiutami, aiutami, aiutami ascoltami, perdonami, aiutami, aiutami, aiutami ascoltami, perdonami, aiutami, aiutami, aiutami ascoltami, perdonami, aiutami.
Adesso che è mattino
Lo sai cosa ti dico mi frega sempre il cuore non ci dovevo stare nell’arco di due ore Ma un uomo è sempre un uomo ha un obiettivo solo e quel che ti può dare è polvere d’amore Tutto, hai rovinato tutto non dirmi come è stato ridammi quel vestito Abbiam diviso il vino abbiam diviso il pane adesso che è mattino cosa ci rimane na... na... na... Prima di chiudere la porta fatti accarezzare no, non ho cambiato idea non farti più vedere Abbiam diviso il buio i nostri desideri ma non abbiam diviso mai i nostri pensieri na... na... na... Adesso che è mattino cosa ci rimane na... na... na...
Brucerei
Lui è l’anima dentro la mia lui è quello che prende e va via lui va, è la violenza poesia lui va, non so nemmeno chi sia Brucerei, brucerei, brucerei se ne fossi capace, il ricordo dei suoi occhi nei miei Lui è quello "lo so solo io" lui è l’anima dentro la mia Brucerei, brucerei, brucerei se ne fossi capace, il ricordo dei suoi occhi nei miei Lui è quello "lo so solo io" lui è l’anima dentro la mia.
Piccola io
Ora truccherò questa faccia mia con indifferenza non costringerò a scolpire un no sulla tua presenza e quando arriverai soffrendo ti respingerò e questa volta non sarò piccola io fra le tue mani piccola io, una colomba senza un domani piccola io, io non sarò Ora che sei qui io mi accorgo che non so dirti niente tu ritorni in me come sempre fai dolce prepotente così mi arrendo e da te mi lascio prendere cosa mi sento tu lo sai piccola io fra le tue mani piccola io, una colomba fra le tue mani piccola io, che sto con te piccola io fra le tue mani piccola io, che sto con te.
Spiagge di notte
Asciugami con le labbra la mia pelle non lasciare che il vento tocchi cose non sue Gli altri se ne sono andati siamo in due che stiamo pensando tanto alla stessa cosa Io non volevo amarti ma poi la mente si arrende io non volevo farlo ma adesso lo voglio na... na... na... Com’è bello, adesso noi che siamo liberi liberi come mai da ogni pensiero Tirati su amore facciamo presto la sabbia dov’ero io mettila a posto Io non volevo amarti ma poi la mente si arrende io non volevo farlo ma adesso lo voglio na... na... na...
...vecchia intervista....
Loredana Bertè: ''Sono sul lastrico, fatemi entrare al GF o faccio la fine di Jackson''
- L'appello della cantante ad Alessia Marcuzzi e alla Endemol: ''Ho bisogno del montepremi finale per poter ricominciare a vivere, in casa non ho più i mobili e i rapporti con i vicini sono pessimi''
(Adnkronos) - "Dovete aiutarmi. Non voglio rischiare di fare la fine di Michael Jackson che se n'è andato solo e pieno di debiti". Inizia così il clamoroso appello che la cantante Loredana Bertè lancia attraverso 'Sorrisi', in edicola domani. "Sono rimasta senza soldi - racconta Loredana - ho un mutuo da pagare di 8.500 euro ogni due mesi. Le alte spese condominiali mi hanno quasi ridotto sul lastrico".
"In casa non ho più i mobili - continua la cantante - non ho nemmeno la cucina per poter mangiare. I rapporti con i vicini sono pessimi. Ogni scusa è buona per mandarmi la polizia. Ieri pomeriggio ho acceso la radio e dopo due minuti mi sono ritrovata due agenti al citofono. E' un momento no. Devo guadagnare dei soldi per poter cambiare casa e ricominciare a vivere. L'unica soluzione sarebbe il 'Grande Fratello'".
"Faccio appello ad Alessia Marcuzzi e alla Endemol: fatemi entrare nella casa. Ho bisogno del montepremi finale per poter ricominciare a vivere", dice la Bertè che prima di concludere lancia una frecciata a Laura Pausini: "Mi aveva chiamato per il concerto pro Abruzzo del 21 giugno a San Siro. Le avevo chiesto di farmi provare il brano. Lei si è rifiutata. Mi sarei dovuta presentare senza far le prove. Ho detto di no e non è vero che avevo degli impegni come ha detto la Pausini".
T.I.R. è il terzo album di Loredana Bertè, pubblicato nel 1977 su etichetta CGD.
L'album, che non si discosta molto da quello precedente, è una sintesi del percorso musicale finora intrapreso dalla Bertè. C'è il filone femminista e provocatorio insieme di brani come Sono donna, Baby e Uomini, in cui l'emancipazione femminile si scontra con la famiglia come istituzione e con l'altro sesso; c'è lo stile "urlato" di Grida e Ricominciare (pubblicati rispettivamente come facciate A e B del nuovo singolo); c'è anche l'interpretazione sofferta e introspettiva di Amico giorno e altri brani più convenzionali, come Domani domani e Uomo nuovo, con cui riprende le tematiche legate al rapporto di coppia, alla solitudine, ecc..
Non ci sono Fiabe e Anima vai, pubblicate su 45 giri nei mesi precedenti (Fiabe fu molto trasmessa dalle allora "nuove" emittenti libere), anche questi due brani di fortissimo impatto in cui la Bertè insiste rispettivamente col femminismo e sul disagio sociale. Fiabe, per la parte musicale, è stata sfruttata con un nuovo testo e un nuovo arrangiamento per il lento finale del disco (Foglia), ma il testo e l'interpretazione non hanno nulla a che vedere col brano originale.
Molte le collaborazioni dell'album: Fausto Leali firma Sono donna e interviene con Mario Lavezzi in un'originale rilettura della battistiana Le tre verità. Leali partecipa, inoltre, ai cori con Mia Martini, Milena Cantù ("la ragazza del Clan") e lo stesso Lavezzi, produttore e arrangiatore (con Vince Tempera) del disco.
Lo stesso anno, la Bertè ritirò il premio Vota la voce come "Rivelazione dell'anno".
L'album fu promosso anche attraverso uno speciale girato dalla RAI, dal titolo Un viaggio in TIR, ed è stato ristampato nel 1997 su CD (CGD East West 3984 21379-2).
Tracce Sono donna (F.Leali, Mamared) - 3:50 Amico giorno (D.Pace, M.Lavezzi, O.Avogadro) - 4:50 Baby (Zitelli, D.Pace, O.Avogadro) - 2:46 Grida (C.Sebastianelli, D.Pace, O.Avogadro) - 4:02 Uomini (D.Pace, M.Lavezzi, O.Avogadro) - 2:50 Le tre verità (Mogol, L.Battisti) - 4:17 Domani domani (Daiano, Zeronero) - 3:22 Uomo nuovo (D.Pace, O.Avogadro, Carucci) - 3:45 Ricominciare (D.Pace, M.Lavezzi, O.Avogadro) - 3:00 Foglia (Fiabe) (D.Pace, M.Lavezzi, O.Avogadro) - 3:53
Sono donna
Se mi ascoltassi un po' parlando insieme a me così da donna a donna amore non ne dai così mi perderai anche sei sei mia madre qualcuno mi amerà non vedi che ho l'età per far l'amore Soldi non ne ho ma in casa non si può vedrai che mi saprò arrangiare non sarò forse più come volevi tu ma è un modo per comunicare Io sono donna ormai ma tu cosa ne sai non sono affari tuoi non mi hai capita mai e non rinuncerò a vivere di più e non arriverà rimorso o la pietà ma dimmi come puoi negarmi un po' d'amore Io sono donna ormai ma tu cosa ne sai Ma dimmi come puoi negarmi un po' d'amore
Amico giorno
Amico giorno che tutti i giorni torni qua su questo inferno sollevi un velo di pietà tu le mie ore le vestirai di sesazioni rubate agli altri per consolarmi sussurrerai: "non fermerti" Amico giorno tu che ti apri insieme a me sul mondo esterno e nei sorrisi di chissà chi promesse antiche di amori nuovi ma come il cielo sei sempre lì non ti muovi Ed io vorrei cambiare non tanto per volare solo per non solo per non morire Compagna notte tu che non parli quasi notte compagna notte di concessioni nonh nefai la solitudione è solo mia la verità cme la sbatti in faccia un altro foghlio di ipocrisia che si straccia così mi fai cambiare cui voglio provare mi aiuti già a capire non tanto per volare ma è giusto o no è giusto o no morire
Baby
Il giorno che me ne andai solo la luna era con me a tredici anni non respiravo nemmeno più che peccatrice la mente mia per i parenti sei tagliata fuori perchè tu rimanga chiusa in una stanza a te basta poco e poco è già abbastanza Baby da sola io camminavo insieme al vento per fare una donna quanta strada baby, ohoh E poi l'amore ti apre le sue braccia e non facile credi a me perchè tu rimanga chiusa in una stanza a te basta poco per esser felici basta aver pazienza ohoh baby da sola io camminavo insieme al vento eppure non mi pento per fare una donna quanta strada
Grida
Timida è ancora da decidere il giorno che si svegia piano la pelle sotto la tua mano un asso nella manica ciu ciu ciu ciu ciu ciu Timida un'ombra di vendetta in me per dirtelo che fretta c'è la voglia che ho d'illuderti un bacio lungo la mia schiena na na na na na na na na questa volta è l'ultima ciu ciu ciu ciu ciu ciu Timida più forte la vittoria mia mi vesto per andare via e tu con aria stupida mi chiedi cosa capita perchè ho imparato a vendere mai dare solo prendere Questa volta è l'ultima na na na na na na na na questa volta è l'ultima na na na na na na na na questa volta è l'ultima na na na na na na na na
Uomini
Decisi a tenerci lontano da chi ci vuole per forza attenti a non farci toccare da chi non crede in niente e non si sposta navigando da soli in questo mare convinti che verra' il giorno in cui potremo incontrare... la musica ... che amiamo di piu'... facce sperdute d'oriente vuote di fretta macchine e navi d'acciaio di linea perfetta pesanti di pallidi giorni e di uomini di piombo che aspettano solo che il tempo li faccia secchi nel loro fondo e in ogni loro ricordo... la musica ... che amiamo di piu'... uomini senza amore... non ci avrete mai... uomini senza amore... non ci avrete mai... e noi come sirene che fuggono questa notte di meccaniche cantilene e "fucking blues" che addormentano le vene di chi pensa che la vita sia una piacevole convivenza, una normale partita che parlarsi e' solo retorica infinita che ormai si e' capito tutto tutto della vita... uomini senza amore... non ci avrete mai uomini senza amore... non c'e' niente da fare educati a non spingerci troppo in alto nel cielo a chiuderci ogni futuro a sorvegliare ogni pensiero ma e' forte la voglia di uscire oggi e di gridare che le solite catene non ci fanno ascoltare... la musica ... che amiamo di piu'... uomini senza amore... non ci avrete mai uomini senza amore... non c'e' niente da fare uomini di mai uomini senza amore... non ci avrete mai uomini senza amore... non c'e' niente da fare uomini di mai uomini senza amore e... uomini di mai.
Le tre verità
Colpa sua colpa sua credimi non c'eri tu non c'eri tu a difendermi e la sua forza è stata ancor più forte della mia volontà ma è colpa sua è colpa tua Non mi interessa se tu false lacrime ora berrai la sua dolcezza è stata ancor più forte della mia onestà povero amico ingenuo lo so le crederai Io lo so non so più a chi credere so solo che so solo che soltanto uno non soltanto morirà lei era mia andate via andate via via
Domani, domani
Un goccio di caffè poi lascio anche te prima di voltare la testa conterò fino a cento domani domani ma quando arriva sto' domani ti voglio adesso e non domani domani domani me ne andrò Un goccio di caffè poi lascio anchge te con tutti i tuoi piani lo zucchero però non addolcisce le mie illusionio Domani domani ma quando arriva sto'domani domani domani me ne andrò Domani domani ti voglio adesso e non domanio domani dom,ani me ne andrò domani domani ma quando arriva sto' domani domani domani domani domani domani io me ne andrò domani domani
Uomo nuovo
Uomo nuovo da che parte vai morirò poi rinascerai quanti amori da buttare via per scoprire che io sono e sarò solo mia e non basta concedere il diritto di vivere senza darmi nel crescere senza sogni da uccidere Sola sola sola anche quando sto con te oggi l'ultima parola spetta a me Sola sola sola una vita e chi lo sa fino a quando un uomo nuovo mi amerà Se del cielo tu sei l'altra metà quanto volo ti assicuro non vengo fin là e non basta confondere cosa c'è da dividere mai più gabbie in cui crescere mai più sogni da uccidere Sola sola sola una vita e chi lo sa fino a quando un uomo nuovo mi amerà Sola sola sola anche quando sto con te oggi l'ultima parola spetta a me Sola sola sola fino a quando non lo so oggi l'ultima parola spetta a me Sola sola la vita, chi lo sà fino a quando un uomo nuovo mi amerà
Ricominciare
Solo tu lo sai quel che provo per te il dubbio nasce se con gli altri parli di me con l'ipocrisia di fare il mio bene hai bella e pronta una risposta certamente la più giusta su quello che ti conviene Si lo so con te ho versato il mio pianto ma l'esistenza tua non è quella di un santo per scegliere tu puoi l'amore che vuoi tra il nostro sconfinato e sofferto un altro più tranquillo, deserto pulito, ma tradito Gli altri li vedi la noia li sta per finire i panni sporchi li han lavati e parlano per non morire L'han visto che baciava una ragazza strana dipinta che sembrava quasi una puttana e lei diceva cose che voleva dire anche questo è troppo ti potrei ferire e non mi dire che sei ancora innamorata t'ha fatto troppo corna e poi t'ha trascurata dai trovati qualcuno per dimenticare ma tu con che coraggio vuoi ricominciare ricominciare in fondo cosa c'è di male se non ti aggrappi a un mondo che non rimane uguale ricominciare adesso per fermare un sogno ma io vorrei sapere chi non ne ha bisogno Gli altri li vedi la noia li sta per finire i panni sporchi li han lavati e ballano per non morire qua qua qua qua qua qua
Foglia
Io sono stata foglia e tu io ramo dimmi chi muore un po' di più se ce ne andiamo via Io respiravo sole e te e l'aria e resterà un deserto più nella memoria mia Dove andrò dove andrai se per me resta un mistero di certo tu lo sai Che farò che farai da solo ma non è un problema per un uomo Io sono stata amore e tu il sole e come il buio me ne andrò senza parole Che farai che farai cercherai un altro nome ma di amore che ne sai Dove andrai dove andrò da sola ma non è un problema per nessuna
Bandabertè è un album di Loredana Bertè, pubblicato nel 1979 su etichetta CGD.
Fu il primo album della cantante ad ottenere un grosso riscontro commerciale, grazie a brani e sonorità piuttosto innovative.
Con Dedicato, già singolo di successo del 1978, la Bertè si era consacrata definitivamente al grande pubblico, anche quello televisivo. Questo grazie anche alla rinnovata collaborazione con Ivano Fossati, che dette un nuovo approccio "cantautorale" al tutto.
L'album fu prodotto da Mario Lavezzi, ma nel progetto sono presenti parecchie idee di Fossati, a partire dal titolo Bandabertè, che fu anche il nome del gruppo di musicisti che accompagnò la cantante in sala e in tournèe.
Il singolo ...E la luna bussò fu uno dei grandi successi dell'estate 1979 con circa 400.000 copie vendute, grazie al suo ritmo giamaicano ispirato allo stile reggae di Bob Marley. Con lo stesso stile sono state arrangiate anche Macchina del tempo e la cover di Lucio Battisti Prendi fra le mani la testa.
La canzone Colombo è firmata da Ivan Graziani con Attilio De Rosa.
Bandabertè rimase in classifica per 29 settimane, arrivando al dodicesimo posto in classifica, ed è stato ristampato nel 1982 per la serie "Record Bazar" con copertina singola differente (Record Bazar-CGD RB344), e su CD nel 1997 (CGD East West 3984 21380-2).
Tracce
Lato A
...E la luna bussò (testo: Daniele Pace, Oscar Avogadro; musica: Mario Lavezzi) - 4:32 Robin Hood (testo: Pace, Avogadro; musica: Lavezzi) - 4:22 Peccati trasparenti (testo: Avogadro; musica: Damiano Dattoli) - 4:25 Colombo (testo: Attilio De Rosa; musica: Ivan Graziani) - 3:43
Lato B
Prendi fra le mani la testa (testo: Mogol; musica: Lucio Battisti) - 3:43 Folle città (testo: Pace, Avogadro; musica: Alberto Radius) - 3:36 Agguato a Casablanca (testo: Avogadro; musica: Gian Piero Ameli e Gino De Stefani) - 3:08 Dedicato (testo e musica: Ivano Fossati) - 3:20 Macchina del tempo (testo: Mogol; musica: Battisti) - 5:00
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E la luna bussò
E la luna bussò alle porte del buio "Fammi entrare", lui rispose di no! E la luna bussò dove c'era il silenzio ma una voce sguaiata disse "Non è più tempo" quindi spalancò le finestre del vento e se ne andò a cercare un po' più in là qualche cosa da fare dopo avere pianto un po' per un altro no, per un altro no che le disse il mare, che le disse il mare E la luna bussò su due occhiali da sole quello sguardo non si accorse di lei ed allora provò ad un party in piscina senza invito non entra nemmeno la luna quindi rotolò su champagne e caviale e se ne andò a cercare un po' più in là qualche cosa da fare dopo avere pianto un po' per un altro no, per un altro no di un cameriere e allora giù quasi per caso più vicino ai marciapiedi dove è vero quel che vedi e allora giù senza bussare tra le ciglia di un bambino per potersi addormentare e allora giù fra stracci e amore dove è un lusso la fortuna c'è bisogno della luna e allora giù giù giù-uh-uh (uh uh uh uh uh uh) E allora giù quasi per caso più vicino ai marciapiedi dove è vero quel che vedi tra le ciglia di un bambino per potersi addormentare c'è bisogno della luna giù giù giù
Robin Hood
Vive in un palazzo enorme sempre in tasca ha una pistola mangia molto e molto dorme spaccia l'eroina a scuola Robin Hood è distinto come un paggio Robin Hood oggi ride del coraggio Sa decidere all'istante da che parte gli conviene qualche volta è delirante se lo paghi ti vuol bene Robin Hood oggi spia nella foresta Robin Hood non ha sogni per la testa gli eroi li abbiamo travolti noi ma che fastidio gli eroi che amavano un po' di più che avevan sempre bandiere da fare restare su Ma dove sono gli eroi? Erano meglio di noi, erano meglio di voi, erano meglio gli eroi. E' insensibile all'amore la passione non lo tenta con le donne è un gran signore se le vuole le violenta Robin Hood si confonde fra la gente Robin Hood oggi è molto differente gli eroi, li abbiamo travolti noi ma che fastidio gli eroi che amavano un po' di più che avevan sempre bandiere da fare restare su Ma dove sono gli eroi? Erano meglio di noi, erano meglio di voi, erano meglio gli eroi.
Peccati trasparenti
Se scivola una stella dietro gli occhi tuoi non ti chiederò se per caso è lei che stasera vuoi Giocare ad esser bella non mi piace più non ti giurerò che nel letto mio dormi solo tu Ma l'amore quando è qui deve correre sopra un rasoio deve vivere gridando muoio e non fermarsi mai un momento mai Ma l'amore, l'amore quando lo bevi deve ubriacare è vero solo se può farti male tu non fermarti mai un momento mai Peccati trasparenti, li fai ma e non ti penti così vorrei che fosse questa storia qui con te Hai l'aria di un bambino con il fucile in mano ma non dovrai difenderti da me. E quando uno sbadiglio segnerà un addio non ti chiederò di aspettare un po' è un problema mio Ma l'amore quando è qui deve correre sopra un rasoio deve vivere gridando muoio e non fermarsi mai un momento mai Ma l'amore, l'amore quando lo bevi deve ubriacare è vero solo se può farti male tu non fermarti mai un momento mai Peccati trasparenti, li fai ma e non ti penti così vorrei che fosse questa storia qui con te Hai l'aria di un bambino con il fucile in mano ma non dovrai difenderti da me.
Colombo
One two one two three four La sua spiaggia ha intravisto già terra d'India questa prende il beauty tocca terra e va lui si cerca schiavi anche qua Colombo arriva primo Non sa se porta la civiltà grattacieli sesso droga arriva a Boston un aereo che sbarca tutti quanti con lui Colombo arriva primo Lui è qua per la tournèe lui è qua col suo gruppo lui è primo in hit parade è primo è proprio bravo sai è proprio bravo sai è proprio bravo sai Colombo Adesso l'occasione d'oro Colombo cambiare tre caravelle con una nave nuova della NASA e andare in cielo ed anche là Colombo arriva primo Al processo di stato poi (Colombo) lui è il giudice sommo rappresenta l'America ok ed assolve il presidente Colombo arriva primo Lui è qua per la tournèe lui è qua col suo gruppo lui è primo in hit parade è primo è proprio bravo sai è proprio bravo sai è proprio proprio bravo sai Colombo La sua spiaggia ha sbagliato ormai terra d'India non è no prende il beauty fa fagotto e va chiude i pellerossa in città Colombo torna a casa Lui è qua per la tournèe lui è qua col suo gruppo lui è primo in hit parade
Prendi fra le mani la testa
Uh! Haa! Le scarpe tu ce l'hai le scarpe tu ce l'hai puoi andare dove vuoi puoi fare ciò che vuoi perchè non te ne vai perchè non te ne vai perchè Un cuore tu ce l'hai un cuore tu ce l'hai ma pensi troppo ormai non sai più quel che fai non sai più dove vai e tutto gira intornoa te Prendi fra le mani la testa e non girerà prendi fra le mani la testa e non girerà dura poche ore la festa e dopo finirà Le scarpe tu ce l'hai le scarpe tu ce l'hai puoi andare dove vuoi puoi fare ciò che vuoi perchè tu non lo fai perchè non te ne vai perchè Prendi fra le mani la testa e non girerà prendi fra le mani la testa e non girerà dura poche ore la festa e dopo finirà
Folle città
La signora sviene l'inquilino sta ridono le iene fumano i bar rotola scricchiola anima mia nonostante tutto non voglio andar via ah aha folle città ah aha stringimi parlami cercami toccami ah aha folle città ah aha ma la notte non mi uccidere voglio un letto da dividere eh Un amore slitta dentro una rotaia sente freddo Elisabetta si buca e s'inguaia rotola scricchiola anima mia nonostante tutto non voglio andar via ah aha folle città ah aha lasciami evadere fammi nascondere ah aha folle città ah aha dammi in pasto ai visi pallidi fai a pezzi i sogni squallidi Albe di cemento notti di cristallo solo per appuntamento semaforo giallo rotola scricchila anima mia nonostante tutto non voglio andar via ah aha folle città ah aha stringimi parlami cercami toccami ah aha folle città ah aha ma la notte non mi uccidere voglio un letto da dividere eh
Agguato a Casablanca
Risvegliandosi sull'altare Jenny disse di no "scusate tanto, ma mi sento male" cercò l'uscita e scappò per abitudine per abitudine no non mi frego più la vita per abitudine no non è già finita Il cassiere sorrise a tutti e la sua banca guardò una valigia piena di biglietti e il passaporto ce l'ho per abitudine per abitudine no non affondo nella muffa per abitudine no peccato sia una truffa poi scappare via lontano e dimostrare a questo mondo che ci siamo e poi scappare via ma ci si stanca c'è un'abitudine in agguato a Casablanca E il fantasma di don Giovanni la terza volta tentò "ragazza piano, non ho più vent'anni" è meglio un film di Totò per abitudine per abitudine no io non rischierò il collasso per abitudine no da questa sera ingrasso poi scappare vai lontano e dimostrare a questo mondo che ci siamo poi scappare via ma ci si stanca c'è un'abitudine in agguato a Casablanca
Dedicato
Ai suonatori un po' sballati ai balordi come me a chi non sono mai piaciuta a chi non ho incontrato chissà mai perchè ai dimenticati ai playboy finiti e anche per me A chi si guarda nello specchio e da tempo non si vede più a chi non ha uno specchio e comunque non per questo non ce la fa più a chi a ha lavorato a chi è stato troppo solo e va sempre più giù A chi ha cercato la maniera e non l'ha trovata mai alla faccia che ho stasera dedicato a chi ha paura e a chi sta nei guai dedicato ai cattivi che poi così cattivi non sono mai Per chi ti vuole una volta sola e poi non ti cerca più dedicato a che capisce quando il gico finisce e non si butta giù ai miei pensieri a come ero ieri e anche per me E questo schifo di canzone non può mica finire qui ai miei pensieri a com'ero ieri e anche per me
Macchina del tempo
E quando quel suo pianto patetica risposta al mio no divenne un eden verde che un angolo di strada cancellò soffocai la mia sensibilità dietro la statua della libertà e quella statua un nome ed occhi verdi aveva già tra un mezzo sorriso di un uomo che sa dimmi soltanto cosa vuoi e fu la morte anche per lui E purtroppo perdo anche te se tu confondi mondi amore e proprietà tu perdi me eh e ancor più solo senza loro te io disperata con un mantello alato sopra un monte corro e a braccia aperte ad occhi chiusi gettandomi come posso mi soccoro vedrò fra il grano i fiodalisi uscir dall'acqua elisi d'amor la terra è pregna anche se gramigna del seme e seme dell'esclusività E certamente parleranno di sindrome depressiva o più semplicemente diranno che è morta un'altra matta io avrò cercato solamente altrove quel contatto che qui non trovo che qui non ho Macchina del tempo tu perdi i pezzi e non lo sai I pazzi sono i saggi e viceversa ormai Io so con certezza uccide ogni ebrezza che nasce in noi il senso della vita confuso e rimirato si è perso ormai tra i fili di un tessuto di riti e paure di rabbie e di preghiere siamo siamo siamo vivi e dobbiamo restarlo perchè programmare la vita in giorno vuol dire morire quel giorno con te e io voglio mai perdere nessuno e nessuno che perda mai me E purtroppo perdo anche te tu perdi me e ancor più solo senza loro te
I due artisti più attesi della prima serata del festival di Sanremo, 62esima edizione. Una accoppiata che sulla carta in fase di annuncio aveva stupito tutti o quasi: cosa ci azzeccano il cantante melodico italiano per antonomasia e la rocker scatenata e irriverente, per di più con un po' di anni di differenza fra i due? Il risultato alla fine non è dispiaciuto neanche tanto. Il brano presentato, scritto da Gigi D'Alessio, era un classico rock funk stile anni settanta, quelli per intendersi che Loredana Bertè ha sempre interpretato e infatti in più di una occasione c'era una strizzata d'occhio a certe sue melodie celebri del passato. Gigi D'Alessio ha dimostrato buona capacità di ambientarsi in un pezzo così diverso dai suoi tipici e alla fine Respirare è risultato uno dei pezzi meno brutti in una serata che onestamente ha proposto davvero poche cose degne di nota, musicalmente. Tutto un altro discorso per il look della Bertè, tentativamente trasgressivo come ci ha sempre abituati, ma che in definitiva faceva un po' ridere, considerando che la cantante non è esattamente più giovanissima. Parrucca nera foltissima, occhiali neri degni di un funerale, labbra vistosamente ritoccate, Loredana Bertè era addirittura inquietante. Gigi D'Alessio dal canto suo è apparso come il solito bravo ragazzo, solo appena un po' più scatenato del solito. Passeranno il primo turno? Secondo noi sì dovrebbero farcela perché tutto sommato la canzone è piacevole da ascoltare, classico brano da sentire alla radio senza particolari pretese. Come dicevamo, anche se non è un pezzo che entrerà negli annali della storia della musica italiana, abbiamo assistito ieri sera nella categoria degli Artisti, quelli che dovrebbero essere i più quotati, i massimi rappresentanti della canzone italiana del momento, a veramente poche cose degne di nota per cui la strana coppia, come qualcuno li ha definiti, dovrebbe avere più di una chance di arrivare tra le prime posizioni di un festival che in attesa di sentire i Giovani, non lascerà certo il segno dal punto di vista musicale.
LoredanaBertE' è il quinto album musicale della cantautrice italiana Loredana Bertè. Fu prodotto da Mario Lavezzi e pubblicato nel 1980 dall'etichetta discografica CGD.
Il disco
È il disco della svolta funky per la Bertè, dopo aver imposto con successo le sonorità reggae con l'album Bandabertè (1979). La hit In alto mare fu portata al Festivalbar, e nel 2004 verrà utilizzato dai 2 Black per la hit Waves of Luv, rinnovandone la popolarità. Tra gli autori è presente anche Pino Daniele, cantautore allora non ancora popolarissimo. L'album è stato ristampato su CD nel 1997.
Tracce
In alto mare – 4:35 (Oscar Avogadro, Daniele Pace – Mario Lavezzi) Un po' di tutto – 4:19 (Pino Daniele) Oh angelo mio – 4:25 (Oscar Avogadro – Mario Lavezzi) Prima o poi – 4:28 (Oscar Avogadro – Alberto Radius, Roberto Colombo) Io resto senza vento – 3:46 (Oscar Avogadro – Rosario Jermano) Buongiorno anche a te – 3:27 (Oscar Avogadro – Pino Daniele) Dicembre – 3:50 (Oscar Avogadro – Mario Lavezzi) Diverse libertà – 3:32 (Gianfranco Baldazzi – Ron) Bongo bongo – 3:20 (Oscar Avogadro – Alberto Radius)
Made in Italy è un album di Loredana Berté, pubblicato su etichetta CGD nel 1981. Nella primavera del 1981, la Bertè si trasferisce a New York, per registrare quest'album, l'ultimo prodotto da Mario Lavezzi e suonato da una nuova band, i Platinum Hook. Made in Italy è il primo album in cui compaiono alcuni testi scritti dalla stessa Bertè, per le canzoni Lontano da dove, inizialmente composta come colonna sonora per l'omonimo film di Stefania Casini, Number one e Canterò, brano di cui è anche autrice della musica. Amica notte è l'unico brano nel repertorio della Bertè firmato da Gianni Bella. Ninna nanna, La goccia e Movie conobbero una discreta notorietà; questi ultimi due brani erano stati destinati ad un singolo, che fu stampato ma non commercializzato, pertanto da questo LP non risulta estratto alcun 45 giri. Di Movie esiste un videoclip diretto da Andy Warhol, che la Bertè conobbe a New York durante la realizzazione dell'album, guadagnandosi alla Factory il soprannome di "pasta queen", per le sue doti culinarie. Anche la foto di copertina, firmata da Christopher Makos, è frutto della collaborazione della Bertè con la Factory di Warhol: due anni dopo, un altro degli scatti di quel servizio verrà utilizzato per la copertina dell'album Jazz. L'album è stato ristampato nel 1997 su CD (CGD East West 3984 21382-2).
Tracce
Movie – 4:48 (Oscar Avogadro – Mario Lavezzi) Ninna nanna – 4:22 (Oscar Avogadro – Alberto Radius) Lontano da dove – 4:49 (Loredana Bertè, Oscar Avogadro – Mario Lavezzi) Amica notte – 4:20 (Gianmarco Gorietti – Gianni Bella) La goccia – 4:40 (Oscar Avogadro – Alberto Radius) La tigre – 3:37 (Oscar Avogadro – Mario Lavezzi) Canterò – 3:08 (Loredana Bertè, Oscar Avogadro – Loredana Bertè) Number One – 6:31 (Loredana Bertè, Oscar Avogadro – S.Daniels, R.Corley, G.Wright)