Gigi Proietti

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    Gigi Proietti


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    Luigi Proietti detto Gigi (Roma, 2 novembre 1940) è un attore, regista, cantante e doppiatore italiano.

    Protagonista di molti film e di numerose fiction televisive di successo, personalità tra le più complete e valide dello spettacolo italiano, è considerato da molti l'erede artistico di Ettore Petrolini.

    Come attore teatrale è particolarmente apprezzato per le sue doti di affabulatore e trasformista.




    Gli inizi come cantante


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    Gigi Proietti, versatile artista di cinema, teatro e televisione, nasce a Roma il 2 novembre del 1940, in una traversa di Via Giulia chiamata via di S. Eligio, a qualche metro di distanza da dove nacque anche Ettore Petrolini, ma poi, come dice lui, costretto dalla speculazione edilizia, ha migrato da un punto all’altro della città eterna, seguendo prima gli spostamenti della sua famiglia, poi quelli suoi: prima dalle parti di via Veneto e poi nella borgata del Tufello, in via Capraia, dove impara a convivere con il bello ed il brutto della borgata, che gli rimarrà nel cuore.

    Da piccolo è uno scavezzacollo, con la passione per il ping-pong ed il baseball, gran frequentatore di oratori, tentato ad un certo punto della sua adolescenza di prendere i voti, salvato in extremis da una salutare crisi mistica che lo sposta a sinistra.
    Prende la maturità classica presso il liceo ginnasio "Augusto" con buoni voti e la scuola gli lascia, stranamente, l'amore per il latino.
    Non fa il militare per esubero di leva e si iscrive a Giurisprudenza, per accontentare il padre che vuole che prenda "il pezzo di carta".

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    Gigi Proietti invece di frequentare l'Università e dare esami, suona ai tè danzanti in locali come il Pichetti, il Gran Caffè Professionisti di piazza Cavour, ed in un curioso locale, sito in Via 21 Aprile, che ogni stagione cambiava nome, chiamandosi di volta in volta Ar 21 Aprile, Golden Spider Garden, Er Nilo ed in seguito nei night club ed in locali come Le Grotte del Piccione e il Brigadoon di Piero Gabrielli.


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    Con un repertorio di canzoni, vastissimo, tenendo fra le mani un coreografico sassofono, Proietti si esibisce con complessi dai molti nomi come "Gigi e i soliti ignoti", "I Ricachas", altri più o meno esotici. Sulle locandine, Gigi era indicato come cantante dalla voce "ritmico-melodico-moderna". A quest’epoca risalgono il quarantennale sodalizio con Lello Arzilli e numerosi flirts con le ragazze conosciute in giro per locali. Una addirittura cinese.


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    All'Università, pur di conoscere altre persone e socializzare, entra a far parte della squadra di basket del CUS e, soprattutto, della scuola di teatro del CUT, diretta da Giancarlo Cobelli, che gli insegna i rudimenti del mestiere.

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    Si presenta ad un provino completamente impreparato, solo per fare qualcosa di nuovo, gli chiedono quale sia il suo autore preferito e lui, ricordando che qualche tempo prima ha visto in televisione "Come le foglie" fa il nome di Giacosa senza avere la più pallida idea di chi sia. Lo prendono, con sua grande sorpresa, scambiandolo per un amante del genere melodrammatico, e insieme a lui ci sono Anna Mazzamauro e Piera degli Esposti.

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    Ottiene subito qualche scrittura proprio da Cobelli, che lo ingaggia per il suo "Can Can degli italiani", per il quale musica un epigramma di Ennio Flaiano e, con l’impressione che le cose siano semplici, inizia a studiare come un pazzo per migliorarsi decidendo che il suo mestiere sarà legato al palcoscenico.



    Durante i primi anni di carriera, tra un viaggio e l’altro al seguito delle compagnie, continua a studiare giungendo a sei esami dalla laurea con una tesi in Filosofia del Diritto sul Critone di Platone.

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    Per i primi anni di carriera si dedica al teatro sperimentale, misurando le proprie possibilità. In una stagione estiva recita ne "Gli uccelli" di Aristofane nella parte dell’Upupa, inguainato in una calzamaglia verde, su cui il costumista aveva spruzzato vernici che avevano impietosamente stinto sulla pelle. La gente che passa gli tira i sassi. Nel Teatro dei Centouno, a via Trionfale, con Antonio Calenda e Piera degli Esposti, dove a volte sono più numerosi gli attori che gli spettatori; ma anche al Piccolo di Milano nel "Dio Kurt" di Moravia, produzione dello stabile dell’Abruzzo.


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    All’inizio degli anni settanta, Domenico Modugno dà forfait per "Alleluja brava gente", scritto da lui stesso e da Renato Rascel. Garinei e Giovannini, registi dello spettacolo, lo ingaggiano mentre è impegnato all'Aquila dove recita canta e suona la chitarra su un testo di Gombrowicz, "Operetta".

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    Attore, cantante, mattatore Gigi Proietti si cimenta nei vari ambiti dello spettacolo: in televisione suona la chitarra per Mario Scaccia in uno spettacolo intitolato "Chitarra amore mio", è Alfred Jingle nel "Circolo Pickwick" di Gregoretti, Don Chisciotte per "Conoscete Don Chisciotte?", fa persino il doppiatore in film Rai di rilievo, come "Chi ha paura di Virginia Woolf?".

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    Nel 1967 Proietti ha iniziato anche l'attività cinematografica partecipando a film di Raiuno e Raidue, mentre il primo ruolo da protagonista lo ottiene da Tinto Brass per "L'Urlo" prodotto nel 1968, ma proiettato solo nel 1974 per problemi di censura.

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    In Teatro continua con "Alleluja brava gente" per un paio d’anni, poi riprende i suoi spettacoli d’avanguardia.


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    Gigi Proietti, che nel 1987 ha assunto la direzione artistica del Teatro Stabile dell'Aquila, è passato di successo in successo, diventando uno degli attori italiani più popolari e amati. Fra i suoi lavori più importanti sono da ricordare: al cinema "Brancaleone alle crociate" di Monicelli, "L'eredità Ferramonti" di Bolognini, "Matrimonio" di Altman e "Casotto" di Sergio Citti; in teatro il fortunatissimo "A me gli occhi, please", "Come mi piace", "I sette re di Roma", "Caro Petrolini", "Cirano", "Liolà", "Kean"; in televisione "Fatti e fattacci", "Fregoli", "Italian Restaurant", "Un figlio a metà" e "Il maresciallo Rocca" nella prima e nelle altre edizioni seguenti che hanno avuto grande successo.


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    Artista eclettico Proietti ha anche curato la regia teatrale di opere come "La Tosca", "Falstaff" e "Le nozze di Figaro".
    Il 31 dicembre 1999 è protagonista di "Millennium", la trasmissione di fine anno, nei panni dell'italiano che ripercorre il secolo.
    Nel 2001 veste ancora i panni del Maresciallo Rocca, nella terza serie televisiva, "Il Maresciallo Rocca 3".

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    È morto Gigi Proietti, uno dei più noti attori italiani di cinema e teatro. Proietti è morto in una clinica privata il 2 novembre, giorno del suo 80esimo compleanno: era stato ricoverato per problemi cardiaci e da qualche giorno si trovava in terapia intensiva.



    Proietti, il cui nome all’anagrafe era Luigi, era nato a Roma nel 1940 e studiò prima al liceo classico e poi Giurisprudenza all’università, senza però mai laurearsi. Si appassionò al teatro durante gli anni dell’università e nel 1955 fece la comparsa nel film Il nostro campione, diretto da Vittorio Duse. Secondo il suo sito ufficiale, il suo «vero e proprio debutto» teatrale fu invece nel 1963, nel cosiddetto “teatro-cabaret”, in Can Can degli italiani. A proposito della nascita della sua passione per il teatro, nel 2016 Proietti spiegò a Repubblica:



    "Ci arrivai per caso. Non ero abitato dal fuoco sacro, semmai dal fuoco fatuo. Avevo fatto dei provini. Ma non è che avessi una cultura teatrale. Feci piccole cose. Erano gli anni in cui a Roma c’erano le famose cantine e si faceva molta avanguardia. Restai folgorato da Carmelo Bene che recitava in Caligola di Albert Camus. Carmelo curò anche la regia e i costumi. Lo guardai con ammirazione. Aveva solo tre anni più di me. Ma era come se tra di noi ci fossero secoli di distanza."

     
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