Marche ... Parte 2^

ANCONA..UNA ROTONDA SUL MARE..JESI E SUOI CASTELLI…LE GROTTE DI FRASSASI …E INFINE MACERATA

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  1. tomiva57
     
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    SERRAPETRONA


    serrapetrona


    Serrapetrona si erge in posizione assolata a 500 mt di altezza tra le colline e le montagne dell'alto maceratese. Capoluogo di comune e piccolo centro agricolo specializzato nella coltivazione di vini pregiati è situato sulla strada che unisce la Valle del Potenza con quella del Chienti snodandosi sulle colline ricche di uliveti, vigneti e macchie di vegetazione. L'economia serrana si è sempre sostenuta sui prodotti della terra, sul taglio dei boschi, sulla produzione del carbone, sulla pastorizia e sull'allevamento del baco da seta. Sono motivo di richiamo le numerose proprietà curative delle acque leggerissime, che sgorgano dalle antiche fontane del paese. Abitata fin dall'Età del ferro vive per il passaggio prima dei Piceni, poi dei Romani e infine dei Longobardi. Lo stemma del Comune indica chiaramente che la fortificazione fu edificata per serrare l'antichissima strada montana per Camerino. Per avere notizie certe dell'abitato di Serrapetrona bisogna comunque attendere ancora 400 anni, è infatti in un documento del 1132 che appare il nome di "Serra". Risalgono a questo periodo la Cinta Muraria, il Palazzo Del Feudatario Petrone e la Chiesa di S. Clemente. Alla seconda Cinta Muraria del XIV sec. appartengono la Porta Arcata, le Mura con le feritoie e la strada coperta con la caratteristica loggetta. La vita politica dei suoi abitanti fu regolata dagli statuti dei quali ammiriamo un'unica raccolta risalente al 1473 custodita nell'archivio comunale. Assoggettata prima alla Signoria dei Varano di Camerino passò poi alle dipendenze della Sede Apostolica fino al 1861 quando entrò a far parte del Regno d'Italia. La viticultura a Serrapetrona ha storia secolare avvantaggiata dal clima e dal terreno ricco di sostanze nutritive. Nel secolo scorso tutta la zona si distingueva per la qualità dei suoi vini, ma è da 70 anni che il suo nome è legato con la vernaccia. Diverse case vinicole puntando sulla qualità, infatti coltivano, producono e commerciano vernaccia D.O.C. Numerose sono le cantine, gli agriturismi e i ristoranti tipici che sorgono sia nelle vicinanze del rinomato Lago di Caccamo che nell'entroterra comunale di Serrapatrona nei quali si possono gustare specialità locali e godere della tranquillità dei paesaggi.


    da: marchecittà.it




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    Patrimonio artistico e culturale della città





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    chiesa e castello


    - Chiesa di S. Elena (loc.tà Villa D'Aria), costruita nel XIII Secolo.


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    - Chiesa di S. Francesco, costruita nel XIV Secolo in Stile Gotico.
    - Chiesa di S. Giovanni Battista (loc.tà Collina), costruita nel 1199.
    - Chiesa di S. Lorenzo (loc.tà Castel S. Venanzo), costruita nel XV Secolo circa.



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    - Chiesa di S. Maria di Piazza, costruita nel XVI Secolo in Stile Romanico.
    - Chiesa di S.Giacomo (loc.tà Caccamo), costruita nel XIV Secolo circa.
    - Chiesa S.Paolo (loc.tà Borgiano), costruita nel XIII - XIV Secolo.
    - Madonna del Ponte (loc.tà San Venanzo).
    - Madonna della Croce (loc.tà Colli), costruita nel XVI Secolo.
    - S. Maria delle Grazie, costruita nel 200 in Stile Romanico.
    - San Giuseppe.
    - Sant'Angelo in Collina, di Proprietá Privata (famiglia Botta).



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    - Santuario Madonna Della Neve (loc.tà Madonna del Monte), costruita nel XVIII Secolo.
    Il Santuario Madonna della Neve nasce nel 1714 grazie alle offerte donate dagli abitanti del paese di Serrapetrona in provincia di Macerata, più precisamente da quelli che vivevano nelle frazioni di Villa D’Aria e di Castel S. Venanzio.

    La costruzione è avvenuta sopra il monte che porta lo stesso nome della frazione di Villa D’Aria e proprio qua, il santuario si vide edificare in pochi anni.

    Proprio in questa zona montuosa molti contadini vi si recavano per far pascolare il proprio gregge e a causa di tutto ciò, molte furono le fiere a tema dove merci e animali venivano venduti e scambiati.

    La struttura non ha nulla di caratteristico, è a forma di capanna e vuole sicuramente richiamare la semplicità dei fedeli costruttori e di come basti così poco per pregare la Madonna e il Signore.

    La ristrutturazione del santuario avvenne nel 1965 e da allora continua ad avere frequentazioni di pellegrini che scalano la montagna per arrivare in vetta alla piccola chiesa.

    Tutti gli anni, la prima domenica di Agosto, si festeggia la festa della Madonna della Neve.


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    - Fonte delle Conce.

    L'abbondanza di acqua è sempre stata una delle maggiori risorse di Serrapetrona.
    La Fonte si presenta con l'aspetto caratteristico di tutte le fonti a due fornici, presenti in tutti gli antichi borghi del territorio. Ma questa di Serrapetrona, nel pilastro in mezzo alle due vasche, proprio nel punto da cui si dipartono i due archi, reca ancora visibile la l'incavo della nicchia rettangolare che ospitava l'affresco di una Madonna e Bambino, quasi copia dell'affresco di S. Maria delle Grazie, che ora si trova al sicuro nella chiesa di S.Francesco.
    In passato la Madonna fu ospitata nell'edicola di viale Umberto I, sotto la lussureggiante galleria di ippocastani che, uscendo dall'abitato, conduce alla strada per Sanseverino.
    L'edicola si chiama Edicola delle Conce e, posizionata sulla seconda cornice del monte, è allineata alla Fonte delle Conce.
    Esternamente alla parete destra dell'edicola è incisa una lapide che riassume le vicende dell'affresco:
    LA SACRA IMMAGINE
    CHE LA PIETA' DEGLI AVI POSE A ORNAMENTO E TUTELA
    DELLA FONTE DELLE CONCE
    LUNGO L'ANTICA STRADA COMUNALE
    E CHE COL MUTARE DI QUESTA FU PIU' VOLTE SPOSTATA
    EBBE STABILE E DECOROSO ASILO
    NEL 1895
    PER INIZIATIVA E CURA DI ELVIRA CONFORTI FABRINI
    COL CONCORSO DEI FEDELI

    Fonti
    Giacomo BOCCANERA, Serrapetrona



    - Museo Pinacoteca d'Arte Sacra Contemporanea.




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    - Museo dell'Uomo.
    Nell'anno 1995 l'amministrazione comunale istruttura una antica torre di guardia con le rispettive buche dove uscivano le canne di cannone. All'interno della torre, grazie all'opera di Rinaldo Antolini, volontario locale, e' stato messo a punto un piccolo museo con tutti gli strumenti serviti all'uomo prima dell'evento della piu' sofisticata tecnologia. Gli oggetti sono stati donati dalle famiglie del circondario e guardandole si ha la sensazione di ripercorrere lo sviluppo socio - economico della collettivita' di Serrapetrona. E' collocato sulla piazza principale in via Castello ed e' visitabile con apposita guida.







    - Archivio storico.



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    La Vernaccia di Serrapetrona

    La Vernaccia D.O.C.G. di Serrapetrona proviene dalle uve del vitigno omonimo, coltivato fin dagli antichi tempi. Il Conti, nella Storia di Camerino e dintorni, riferisce che nel Medio Evo, un polacco al soldo di truppe mercenarie, attratto dalla Vernaccia prodotta nella zona esclamasse: "Domine, Domine quare non Borgianasti regiones nostras" (Signore, Signore, perchè non hai fatto le nostre terre come Borgiano?) E Borgiano, naturalmente, è una frazione del Comune di Serrapetrona.
    Certo è che nel 1893 la produzione era tanto piccola che si diede per estinto il suo vitigno, la Vernaccia nera, anche se nel 1876 un documento ufficiale del Ministero dell'Agricoltura, il "Bollettino Ampelografico", sottolineava come "fin dal 1872 la Vernaccia venne dichiarata la prima delle uve colorate per fornire eccellenti vini da pasto".
    Vino raro ma molto apprezzato: scrittori di fama, come Mario Soldati, e gastronomi illustri hanno celebrato le sue virtù. L'eccellenza di questo spumante rosso naturale, derivato da una vendemmia particolare dove meta' dell'uva viene messa ad essiccare su graticci prima di essere spremuta, non impedì che la produzione rimanesse sempre molto limitata. Ancora oggi, dopo lo sviluppo produttivo seguito al riconoscimento della D.O.C. nel 1971 e D.O.C.G. nel 2003, la superficie vitata è di solo 45 ettari! Alla preparazione di questo vino concorre generalmente l'uva omonima per l'85%, il restante 15% è rappresentato dal Sangiovese e dal Montepulciano o Ciliegiolo. Una parte delle uve di Vernaccia (circa il 40%) viene fatta appassire leggermente.










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15 replies since 11/10/2010, 10:40   7663 views
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