RICETTE NELLA TRADIZIONE

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. gheagabry
     
    .

    User deleted



    Fagioli al fiasco






    per 6/8 persone
    500 gr di fagioli secchi (cannellini o toscanelli)
    un ciuffo di salvia fresca
    uno spicchio d’aglio
    olio extra vergine di oliva
    sale e pepe
    un fiasco toscano (da Lt. 1.5) non impagliato

    Questa è una ricetta che ci riporta veramente indietro nel tempo, con tanti elementi poveri che hanno insieme un fascino eccezionale: dei fagioli secchi, un fiasco non impagliato, e quindi scartato al consueto utilizzo di contenitore del vino, un camino, una brusta che scoppietta, qualche sano odore di campo, e l’olio eccezionale delle nostre colline…


    I fagioli secchi vanno preparati a partire dal giorno precedente, mettendoli in acqua per farli riprendere. Quindi si inseriscono nel nostro fiasco, insieme a circa ½ decilitro di olio extravergine, il ciuffo di salvia (staccatene le foglie, così in cottura vanno un po’ a giro nel fiasco…) e l’aglio, insieme ad un bel bicchiere di acqua (si può utilizzare un bicchiere di acqua usata per bagnare i fagioli: no si butta via niente…

    Si tappa il nostro fiasco con della stoppa, facendone un batuffolo, e lo appoggiamo in prossimità del fuoco sulla cenere calda, tenendolo in equilibrio con uno spago che dal collo del fiasco va al camino, o al gancio che serve per il tegame della “pulenda”.

    Dopo un’ora circa, si sposta il fiasco ancora più verso il centro, e cuocere per altre 3 ore: capirete che per la quantità di fuoco che serve per la cottura, è bene fare questa ricetta in un giorno particolarmente freddo…Dopo questo tempo, il liquido interno sarà stato assorbito completamente dai fagioli, molti dei quali si presenteranno sfatti, in una crema che al solo vederla vi farà leccare i baffi…
    Si tolgono i fagioli dal fuoco, li poniamo in una terrina, e li condiamo con un filo di olio extravergine di oliva crudo, con un po’ di sale e di pepe, e veramente buon appetito!



    RICETTA PARTICOLARE, MA A MIO AVVISO.....DEVE ESSERE UNA BONTA'

     
    Top
    .
  2. tomiva57
     
    .

    User deleted


    bocconcini di polenta al sugo (per 4 persone)


    Ingredienti
    10-12 fette di polenta
    salvia q.b.
    sale q.b.
    200 gr di fontina
    8 pomodori da sugo (o 8 pelati)
    1 spicchio di aglio
    olio d’oliva q.b.
    pepe q.b.
    burro q.b.

    Preparazione

    Per prima cosa fate scaldare in un tegame 4 cucchiai di olio con l’aglio tagliato a metà; fate saltare e togliete l’aglio. Spellate ed eliminate la pelle e i semi ai pomodori, tagliateli a dadini e cuoceteli con sale, pepe e 2 foglie di salvia a fiamma bassa e al coperto per 20 minuti.

    Utilizzate della polenta già pronta e ricavate dei bocconcini con delle formine a vostra scelta: fate dorare nel burro fuso e disponetele in una pirofila imburrata e cospargetele di fontina a piccole scaglie.

    Fate gratinare nel forno a 200° per 10 minuti, scaldate la salsa e distribuite un cucchiaino su ogni pezzo; guarnite infine con un po’ di salvia e servite subito.

    ideali per i più piccoli
     
    Top
    .
  3. gheagabry
     
    .

    User deleted


    Torta sbrisolosa della zia Mirella



    image


    Si tratta di un dolce tipico mantovano dalle antiche origini (pare risalga a prima del '600) , ma che per la sua semplicità e per gli ingredienti utilizzati è stato adottato in tante altre città lombarde e dell'Emillia: tra le tante anche Cremona vanta la sua versione, denominata "sbrisuluusa". Inutile dire che esistono molte varianti di questo dolce ed è facile intuire che col passare dei secoli anche gli ingredienti e le loro proporzioni si sono adattati al gusto delle varie generazioni che lo hanno tramandato.
    Anche nella mia famiglia c'è una ricetta che viene conservata ed è quella che la zia Mirella con tanto amore e passione mi ha trasmesso. Da notare che nella variante cremonese non sono presenti le mandorle che invece guarniscono ed impreziosiscono il dolce mantovano.

    Ingredienti:
    500 gr. farina bianca
    180 gr. farina gialla finissima
    25 gr. burro
    200 gr. strutto
    200 gr. zucchero
    1 buccia di limone grattugiata
    1 bicchierino di liquore (Anice o Sambuca)
    1/2 bustina di lievito


    Preparazione:
    Unire tutti gli ingredienti ad ottenere un impasto molto friabile. Sbriciolarlo tra le mani di modo che si formino tante piccole briciole della stessa grandezza.
    Riempire una teglia dai bordi bassi e livellare leggermente l'impasto.
    Cuocere a forno moderato (180°) fino a quando la torta non avrà raggiunto un bel colore dorato, ci vorrà circa un'ora.
    Appena tolta dal forno tagliarla subito a quadretti, si eviterà così di romperla.

    Difficoltà: 5
    Tempo di preparazione: 50/60 minuti


    Non tutti sanno che...
    "Anticamente la sbrisolona era chiamata “torta delle tre tazze” per l’eguale quantità, misurata in tazze, dei suoi tre ingredienti canonici: farina gialla, farina bianca e zucchero.
    Ciò che rende unica questo dolce è la sua innata capacità di sbriciolarsi. Com’è possibile tagliarlo con un coltello e ricavarne tante fette uguali e ben definite? Non lo è, e allora ecco la licenza di usare le mani e di spezzettarlo con le dita".
    Taccuini storici
     
    Top
    .
  4. gheagabry
     
    .

    User deleted





    BACCALA' DI NONNA GIORGIA





    Ingredienti:
    500 gr stoccafisso
    2 spicchi d'aglio
    2 scalogno
    3/4 cucchiai di concentrato di pomodoro
    prezzemolo
    sale
    pepe
    olio evo


    Preparazione:
    Il baccalà è uno di quei piatti che non amano la fretta, né nella preparazione, né tanto meno nella consumazione: ci vogliono diversi giorni dal momento in cui si decide di cucinarlo a quando finalmente lo si possa gustare, ma anche una volta cucinato il piatto guadagna sapore e consistenza col passare dei giorni, è intatti eccezionale mangiato almeno un giorno dopo la sua cottura.

    Una delle operazioni preliminari da compiere è quella dell'ammollatura dello stoccafisso: va fatta in acqua fredda per parecchie ore così da permettere alla carne di aumentare di peso di almeno tre/quattro volte, rendendola al tempo stesso morbida e pronta per la cottura. La regola prevede un'ammollatura di almeno tre giorni, ma due notti sono sufficienti: la nonna Giorgia lo mette in acqua alla sera ed inizia a cucinarlo la mattina del secondo giorno... ricordatevi però di cambiare l'acqua di ammollo almeno un paio di volte al giorno.

    A questo punto la carne del merluzzo può essere facilmente spinata e ridotta a pezzettini sbriciolandola con le mani. Nonna Giorgia, in base alla sua esperienza, sa valutare se tenere anche parte delle pelle, quella bianca più tenera che si trova sul ventre del pesce: la mette da parte lasciandola in un unico pezzo, servirà durante la cottura per esaltare il sapore del baccalà e per rendere più omogeneo l'intingolo che lo accompagna, ricordatevi comunque che il resto della pelle e le lisce non vanno buttate via, ma ogni cosa a tempo debito... procediamo adesso con la preparazione!

    Iniziamo a soffriggere in un ampio tegame (meglio se di alluminio) lo scalogno e l'aglio tritati con un po' d'olio, quindi aggiungiamo lo stoccafisso sminuzzato e rosoliamo a fuoco vivace per 5/10 minuti.
    Nel frattempo si prepara un brodo di pesce facendo bollire in un tegame la pelle e le lische del pesce in un po' di acqua leggermente salata (usare tanta acqua quanta è necessaria per ricoprire di un dito gli scarti del pesce) e si fa cuocere il tutto per un quarto d'ora almeno. A questo punto filtrare il tutto e aggiungere il brodo allo stoccafisso lasciato a rosolare nel tegame fino a ricoprirlo.

    Unire il concentrato di pomodoro e, se l'avete conservata, la parte bianca della pelle mentenuta in un unico pezzo correggendo con sale e pepe. Cuocere con il coperchio leggermente scostato per almeno un'ora e mezzo (magari due) mescolando di tanto in tanto e controllando che il pesce non si asciughi troppo, nel caso aggiungere altro brodo. Verso la fine cottura aggiungere un trito abbondante di prezzemolo tritato.
    Recuperata la parte delle pelle rimasta intera, frullarla a parte con un po' del resto del baccalà ed aggiungere la crema ottenuta al resto del pesce di modo che l'intingolo del baccalà divenga piuttosto denso (Nonna Giorgia dice sempre che non si deve vedere "correre" del sugo nel piatto...). Consumare preferibilmente il giorno dopo, buon appetito!


    Non tutti sanno che...

    Il merluzzo a seconda di come viene trattato cambia nome! Se viene subito pulito, messo in un barile e coperto di sale, è chiamato baccalà. Dalla parola fiamminga kabeljaw, che vuol dire bastone di pesce. Il sale serve per tirar fuori dalle sue carni l’acqua: allo scopo di conservarlo a lungo. Il baccalà è insomma il merluzzo pulito, deliscato, salato e imbarilato.
    Se invece, dopo la pesca, il merluzzo viene lasciato ad essiccare all’aria fredda, diventa stoccafisso: da stock, legno, e fish, pesce. Alias bastone di legno, chè tale appare per la sua durezza. Qualcuno sostiene che la parola provenga dal norvegese Stockfish: pesce da stoccare: da immagazzinare.
    Baccalà.it

    A complicare la faccenda c'è il fatto che in Veneto, quando si parla di baccalà si intenda al contrario lo stoccafisso. A Vicenza tra l'altro, come viene ricordato nel sito ufficiale del Baccalà alla vicentina, "i vicentini chiamano lo stoccafisso con il nome di Bacalà (con una "c" solamente), perché a Vicenza quando si parla di Baccalà (con due "c") ci si riferisce a quello salato non a quello secco. Pertanto lavorando e parlando del pesce secco, i vicentini lo chiamano Bacalà".
     
    Top
    .
  5. ZIALAILA
     
    .

    User deleted



    MACCO DI FAVE




    image



    Il macco di fave è un piatto tipico della cucina siciliana che viene preparato per la festa di san Giuseppe e per questo viene detto maccu di san Giuseppi.
    Si tratta di una crema di fave realizzata con una cottura prolungata di fave secche alle quali viene aggiunta una verdura, solitamente delle bietole, e servita con il solo condimento di olio extravergine di oliva.
    È un piatto povero della cultura contadina e nello stesso tempo molto nutriente. Risale all'antichità in quanto sembra fosse conosciuto al tempo degli antichi romani.
    Con questo atteggiamento in siciliano viene indicato inoltre un comportamento superbo e altezzoso.


    INGREDIENTI per 4 persone

    300g di fave secche spaccate
    1 pomodoro a dadini
    1 cipolla di tropea
    2 cucchiai di finocchietto selvatico


    acqua fredda
    olio sale pepe
    olio santo o peperoncino.

    200g di spaghetto spezzato o pasta corta

    PREPARAZIONE

    Mettere a mollo le fave per 12h in acqua fredda.
    Rosolare in una capiente pentola di coccio o a fondo alto la cipolla per un paio di minuti con l ' olio .
    Aggiungere il pomodoro a dadini, le fave, il finocchietto e l' acqua fredda salata.
    Portare a cottura per circa 2h a fuoco lento mescolando di tanto in tanto fino a che il tutto non si sarà ridotto ad una purea.
    (In pentola a pressione sono circa 40 min dal fischio.)



    Cuocere la pasta, scolarla lasciandola abbastanza umida e condirla col macco oppure far cuocere la pasta nella purea di fave aggiungendo quando occorre dell’acqua calda, mescolando in continuazione fino alla completa cottura della pasta. L’acqua si mette calda per non interrompere la cottura.


    Condire con olio santo o peperoncino macinato.


    Cucina Regione
    Sicilia


     
    Top
    .
  6. ZIALAILA
     
    .

    User deleted


    Maccaruna cchi cincu purtusa (Maccheroni ai cinque buchi - anche sette - al ragù di maiale)




    image




    Dosi per 4 persone:
    500 grammi di maccheroni a 5 buchi fresca
    300 grammi di manzo
    250 grammi di cotenna
    300 grammi di polpa di maiale
    25 grammi di estratto di pomodoro
    1 e 1/2 kg di pomodori
    2 spicchi d'aglio
    Mezza cipolla
    1/2 bicchiere di vino rosso
    1 bicchiere di olio d'oliva extravergine
    2 foglie di alloro Basilico Prezzemolo Sale e pepe


    Soffriggete, in un tegame, la cipolla con l'olio per cinque minuti ed aggiungete poi l'aglio schiacciato, la carne di maiale, di manzo e la cotenna tagliata a strisce larghe tre centimetri.
    Fate cuocere dieci minuti ed aggiungete l'estratto di pomodoro ed il vino che lascerete evaporare.
    Unite, in ultimo, i pomodori spellati e tagliuzzati, le foglie di alloro, il sale, il pepe, il prezzemolo e fate cuocere per due ore a fuoco basso, allungando se necessario con mezzo bicchiere d'acqua.
    Bollite la pasta fresca in acqua salata, scolatela, conditela con il ragù e le foglie di basilico e servite in tavola con una spolverata di Grana.

     
    Top
    .
  7. ZIALAILA
     
    .

    User deleted


    Grazie per la dritta Silvana

    dalla tradizione lombarda .....


    GNOCCHI AL GORGONZOLA



    image





    INFORMAZIONI

    2 persone
    450 Kcal a porzione
    difficoltà media
    pronta in 30 minuti
    ricetta vegetariana
    si può preparare in anticipo
    si può mangiare fuori


    INGREDIENTI

    1 scalogno
    1 cucchiaio d’olio extravergine di oliva
    2-3 cucchiai di brodo vegetale
    80 g di gorgonzola
    2 foglie di salvia
    1 cucchiaio di latte
    noce moscata
    400 g di gnocchi di patate
    Parmigiano Reggiano grattugiato


    PREPARAZIONE

    Pelare lo scalogno e tritarlo finemente.
    Mettere in una padella l'olio, lo scalogno, portare sul fuoco e farlo appassire a fiamma media. Aggiungere un paio di cucchiai di brodo e stufare per 4-5 minuti.
    Aggiungere il gorgonzola ridotto a cubetti, le foglie di salvia lavate e spezzettate grossolanamente, un cucchiaio di latte e far sciogliere a fuoco lento. Una volta ottenuta una crema, spegnere il fuoco ed unire una grattugiata di noce moscata.
    Lessare gli gnocchi in abbondante acqua salata e, quando vengono a galla, ritirarli con una ramina forata direttamente nella padella del condimento a fuoco acceso.
    Saltare gli gnocchi scolati a fiamma vivace nella padella del condimento per qualche minuto, girando delicatamente per non romperli.
    Servire accompagnato da Parmigiano Reggiano grattugiato.


    STAGIONE
    Ricetta per tutte le stagioni.

    AUTORE
    Realizzata da Barbara Farinelli.

    NOTE
    Gli gnocchetti possono essere preparati un giorno prima e lasciati in frigorifero fino al momento di gratinarli.
    Ottimi, se avanzano, anche il giorno dopo, scaldati nel forno a 200°C per una decina di minuti. Se tendono a scurirsi troppo coprirli con la carta stagnola.
    E' possibile anche congelarli, si conservano così per 3 mesi circa. Al momento di consumarli metterli nel frigorifero la sera prima e scaldarli al momento di mangiarli nel forno come descritto in precedenza.



    Dalla tradizione valdostana.......


    LA FONDUTA




    image



    INGREDIENTI

    500 g fontina tagliata a fette sottili e dadini
    5 tuorli
    20 g burro
    1 cucchiaio farina
    5 dl latte
    qualche lamella di tartufo bianco d’Alba
    8 fette di pane tostate e spalmate con burro
    pepe q.b.


    PREPARAZIONE

    Prima di tutto dovete far ammorbidire la fontina, lasciandola immersa nel latte per 4-5 ore. Alla fine di questo tempo, scolate la fontina dal latte e mettetela a fondere a bagnomaria in una padellina.
    Mescolate alla fontina il burro lavorato precedentemente con la farina e continuate a mescolare con un mestolo di legno, finchè la fontina non si sarà sciolta del tutto.
    A questo punto, sempre cuocendo a bagnomaria, aggiungete i tuorli e amalgamate bene. Togliete dal bagnomaria e spolverate con il pepe fresco.
    Distribuite la fonduta in ciotole individuali, accompagnandole con le fette di pane tostate.
    Mi raccomando, servitela caldissima!

     
    Top
    .
  8. ZIALAILA
     
    .

    User deleted


    RISOTTO CON VERZA E PANCETTA ROTOLATA




    image



    El Risott , il piatto piu' lombardo che ci sia .....


    INGREDIENTI

    per 4 persone

    1 scalogno

    circa 250 gr di verza

    300 gr di Riso Carnaroli

    4 fette di pancetta arrotolata affettata con lo spessore di 1,5 mm

    brodo di carne

    vino bianco

    Grana padano Dop di lunga stagionatura adatto alla grattuggia e perfetto per mantecare

    2 noci di burro

    sale

    olio extravergine d'oliva


    PREPARAZIONE

    Affettate lo scalogno finemente e fatelo appassire con 1 cucchiaio di olio e 2 cucchiai di acqua per non farlo bruciare .
    A parte rosolate in 1 cucchiaio di olio la verza tagliata fine , salate, incoperchiate e lasciate appassire ( in 10 minuti circa )

    Versate il riso nello scalogno , fatelo tostare , bagnate con il vino , lasciate evaporare e unite la verza appassita .
    Bagnate con il brodo, versandone una buona parte nei primi 10 minuti e lasciandolo assorbire a fuoco alto , poi poco alla volta abbassando un po' la fiamma .

    Infornate la pancetta a 200° per 5 minuti finchè risulta croccante .
    Quando il riso è cotto spegnete , unite il grana grattuggiato e il burro e mescolate energicamente .

    Lasciate riposare un altro minuto e distribuite in 4 piatti , adagiando al centro una bella fetta di pancetta croccante .


    image

     
    Top
    .
  9. ZIALAILA
     
    .

    User deleted


    VIGNAROLA ROMANESCA


    zuppa di fave,carciofi,piselli




    image



    INGREDIENTI per 4 persone

    4 carciofi romaneschi
    250 gr netti di piselli
    200 gr netti di fave fresche
    1 cespo di scarola o lattuga
    4 cipollotti
    3 cucchiai di olio di oliva extravergine
    800 ml di brodo vegetale
    il succo di mezzo limone
    sale
    pepe

    A completare 4 fette di pane casereccio
    e 1 spicchio di aglio


    PREPARAZIONE

    Mondate i carciofi e tagliateli a spicchi lasciandoli cadere in acqua acidulata con il succo di limone

    Mondate la scarola conservando solo il cuore , sfogliatela e lavatela .

    Scaldate l'olio in un tegame e fate appassire la parte bianca dei cipollotti , affettata sottilmente

    Unire i carciofi , le fave e i piselli , mescolare e insaporire con sale e pepe .

    Coprite e fate cuocere dolcemente per 10 minuti prima di unire la scarola tranciata grossolanamente e , dopo 5 minuti , il brodo caldo .

    fate cuocere la zuppa per circa 15 minuti e intanto tostate la fette di pane e strofinatele con l'aglio .

    Mettete le fette di pane nei piatti , conditele con un filo di olio e versate la zuppa ben calda

    image


     
    Top
    .
  10. ZIALAILA
     
    .

    User deleted


    SPAGHETTI DELLA COSTIERA





    image



    ....... come dire vedi Napoli e poi muori .... :)




    INGREDIENTI

    per 4 persone

    350gr di spaghetti di Gragnano

    1,5 kg di vongole veraci

    2 limoni della Costa di Amalfi

    1 spicchio di aglio

    peperoncino

    prezzemolo

    sale

    olio extravergine Dop Penisola sorrentina


    PREPARAZIONE



    -Mettete le vongole in acqua appena salata per 30 minuti , quindi scolatele e sciacquatele accuratamente sotto l'acqua fredda corrente

    -Fate rosolare l'aglio in una larga padella con 2 cucchiai di olio .
    Scartatelo quando ha preso colore , versate le vongole e fatele aprire a fuoco alto scuotendo la padella .
    Estraetele e filtrate il liquido di cottura.
    Da un limone ricavate uno strato sottile di scorza (solo la parte gialla ) e tritatela finemente
    Spremete entrambi i limoni e filtratene il succo

    -Mettete a cuocere gli spaghetti
    Rimettete nella padella le vongole e il liquido di cottura filtrato, unite una parte di scorza e tutto il succo di limone , il peperoncino tritato
    Fate insaporire a fuoco lento

    -Scolate gli spaghetti al dente , versateli nella padella , amalgamate a fuoco vivo per 1 minuto e completate con prezzemolo tritato e il resto della scorza di limone tritata.



    image

     
    Top
    .
  11. ZIALAILA
     
    .

    User deleted


    MACCHERONI ALLA SICILIANA o alla Norma






    image





    ..chi non li conosce ? Sono il piatto principe della cucina siciliana in particolare di quella catanese



    INGREDIENTI

    per 4 persone

    350 gr di maccheroni
    500 gr di polpa di pomodoro
    500 gr di melanzane di forma tonda e polpa carnosa priva di semi
    200 gr di ricotta salata
    1 cipolla
    basilico spezzettato a mano
    olio extravergine di oliva
    sale
    pepe


    PREPARAZIONE

    Affettate la cipolla sottile , mettetela in un tegame con 2 cucchiai di olio , la polpa di pomodoro , sale e pepe e fate cuocere a fuoco dolce , mescolando di tanto in tanto , per circa 20 minuti finchè la salsa si sarà ridotta a 1/3

    Lavate e affettate la melanzane . Mettetele in un colapasta , cospargetele di sale grosso , appoggiatevi un peso e lasciatele riposare per circa 1 ora in modo che perdano l'acqua amara di vegetazione .
    Sciacquatele , asciugatele e friggetele in olio bollente adagiandole man mano su carta assorbente

    Lessate i maccheroni , scolateli al dente e versateli in una zuppiera. Unite metà ricotta a scagliette , la salsa di pomodoro , le melanzane , basilico e pepe e amalgamate .

    Distribuite nei piatti e guarnite con qualche melanzana , il resto della ricotta grattuggiata ( o a scagliette ) e foglie di basilico .


    image

     
    Top
    .
  12. ZIALAILA
     
    .

    User deleted


    MALLOREDDUS CON SALSICCIA




    image








    Ingredienti

    per 4 persone:

    300 gr di gnocchetti sardi,
    200 gr di salsiccia fresca di suino,
    circa 600 gr di pomodori freschi maturi,
    1 foglia di alloro e 2 di basilico,
    1 piccola cipolla,
    qualche filo di zafferano,
    olio d'oliva, sale.

    Preparazione

    Mettere in un tegame la cipolla e l'aglio tritati e soffriggere in olio d'oliva
    Unire la salsiccia tagliata a tocchetti e farla dorare, quindi i pomodori tagliati anch'essi a tocchetti, un pizzico di sale, l'alloro,e il basilico.
    Lasciar cucinare a fuoco lento.
    A parte, cuocere i malloreddus, condirli col sugo così preparato, spolverare di pecorino grattuggiato e guarnire i singoli piatti con tocchetti di salsiccia.

    image



    malloreddus è un'altro grande piatto della tradizione sarda, che prende il suo nome dalla tecnica con cui vengono preparati.
    La preparazione è abbastanza semplice: si impasta della semola aggiungendo lentamente dell’acqua, il tutto va lavorato con le mani fino a raggiungere un impasto omogeneo.
    L’impasto ora viene tagliato a palline, non troppo grandi, e lavorato fino a ottenere dei lunghi rotolini di pasta grossi come un dito che vengono tagliati a pezzi di circa due centimetri.
    Ora bisogna conferire ai pezzetti di pasta la forma tipica, questi vanno presi con pollice e indice e passati su una tavoletta rigata, o su una grattugia oppure in una forchetta.
    Attraverso un movimento rotatorio del pollice sulla tavoletta rigata si otterrà l’avvolgimento della pasta sull’unghia dello stesso.
    Il nome maccaronisi de ungras deriva proprio da quest’ultima fase, infatti ungra in sardo significa unghia : le caratteristiche rigature che possono essere ottenute in diversi modi li rendono più idonei alla cottura e atti a trattenere il condimento.
    Questa pasta, va servita con del semplice sugo di pomodoro e basilico o con del sugo di carne e condita con del pecorino grattugiato.
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Quelli di sempre
    Posts
    1,263
    Location
    napoli

    Status
    Offline

    GrazieMille
    Ivana 39b3b46d08a781aa1771473

     
    Top
    .
12 replies since 9/10/2010, 15:26   1857 views
  Share  
.