NOTIZIE, PENSIERI E POESIE ....SPARSE

..qua e la nel giornale

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  1. gheagabry
     
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    MARK TWAIN
    30.11.1935 - 21.4.1919





    Samuel Langhorne Clemens, questo il vero nome di Mark Twain, nacque a Florida, nel Missouri, nel 1835, da una madre calvinista e da un padre dedito alla vita avventurosa.
    Rimasto orfano di padre all'età di dodici anni, fu costretto ad abbandonare gli studi per guadagnarsi da vivere e fece diversi lavori, fra i quali lo stampatore presso giornali locali.

    Come corrispondente per un giornale intraprese un lungo viaggio alla volta dell'Africa e dell' Europa, esperienza da cui nacque il secondo libro:Gli innocenti all'estero.

    Nel 1870 sposò Olive Langdon e si stabilì ad Hartford, nel Connecticut, dove rimase fino al 1891; continuò però a viaggiare e dopo il 1894, con l'intensificarsi della sua attività di conferenziere, i suoi viaggi si moltiplicarono.
    Il Mark Twain più conosciuto è lo scrittore dall'umorismo irresistibile; eppure egli era un fondamentale pessimista. Questo tratto andò accentuandosi con il passare degli anni, anche per i gravi lutti che colpirono la sua famiglia: nel 1893 gli morì la figlia Susan; nel 1904 la moglie; nel 1909 la figlia Jane.
    Si spense il 21 aprile 1910 nel Connecticut, in seguito ad un attacco di angina pectoris.

    Tutta l'opera di Mark Twain è autobiografica, ispirandosi alle vicende e ai luoghi in cui egli visse o che visitò. Le sue opere si possono dividere in quattro gruppi: 1) impressioni di viaggio (Innocenti all'estero); 2) ricordi d'infanzia e della prima giovinezza (Le avventure di Tom Sawyer(1876) e Le avventure di Huckleberry Finn (1884), ritenuti da molti critici come i primi grandi romanzi della letteratura moderna americana; Vita sul Mississippi); c) narrazioni satiriche ambientate nel medioevo e nel Rinascimento (Un americano alla corte di Re Artù).

    Frasi Celebri di Mark Twain
    Uomo:
    Chiunque è come la luna, e ha una parte che non viene mai mostrata a nessuno.
    Peccato:
    Ci sono molti capri espiatori per i nostri peccati, ma il più popolare è la Provvidenza.
    Amici e Nemici:
    Ci vogliono il tuo nemico e il tuo amico insieme per colpirti al cuore: il primo per calunniarti, il secondo per venirtelo a dire.


    Portato dal suo stesso mestiere ad alimentare l'interesse per la letteratura, cominciò a scrivere alcune novelle, che vennero pubblicate dai giornali presso i quali era impiegato.
    Una importanza notevole ebbe sulla sua vita, e sulla sua futura attività di scrittore, l'amicizia che lo legò ad Horance Bixby, pilota di battello del Mississippi, che lo avviò a tale occupazione. Lo pseudonimo di Mark Twain deriva proprio dal grido che si lanciavano i battellieri per indicare che la profondità dell'acqua era sufficiente per avanzare.
    La vita che egli condusse, dal 1857 al 1861, sul Mississippi, doveva lasciare tracce profonde nel suo spirito, e sarebbe diventato un tema ricorrente nelle sue opere. Nel 1861, spinto da uno spirito avventuroso e dal desiderio di fare fortuna, si recò nell'Ovest come cercatore d'oro, ma senza successo. Nel 1863, ritornato al lavoro di giornalista, incontrò l'umorista Artemus Ward che lo incoraggiò a scrivere.

    Il primo libro di Clemens fu una raccolta di novelle intitolata Il ranocchio saltatore, del 1865.


    Tra i romanzi più celebri di Mark Twain ricordiamo " Le avventure di Tom Sawyer", "Il principe e il povero " e "Il diario di Eva

    Buongiorno Clauudio Lussy, Merla, Gabry, Raffaele, Augusto Mali, Sandro e a tutti coloro che intraprendono questa nuova avventura

     
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    GRAZIE
     
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  3. gheagabry
     
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  4. gheagabry
     
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    LA SPERANZA



    “Quando si percorre, carponi, un cunicolo sotterraneo,
    si arriva ad un punto in cui, essendo andati troppo oltre,
    si sa che tentare di tornare indietro equivale a morte certa.
    Andare avanti non dà certezza di sopravvivenza,
    ma questa incertezza equivale a una... speranza”


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    la corsa della speranza 19.09.2009 (Lugano - Switzerland)



    Le Corse della Speranza esistono da oltre venti anni e si tengono in moltissimi paesi. L’idea è partita, a fine anni 80, dal Canada, dove il ventitreenne Terry Fox, privo di una gamba perché amputata a causa di un tumore osseo, decise di attraversare tutto il suo paese, con una protesi in metallo, al fine di sensibilizzare la popolazione sulla malattia tumorale e per raccogliere fondi in favore della lotta contro il cancro. Terry non riuscì a concludere la sua stoica impresa. Il cancro se lo portò via prima. Ma il suo spirito coraggioso e generoso continua a vivere attraverso le Corse della Speranza.

    È una manifestazione non competitiva. Si può correre, marciare o semplicemente passeggiare su un percorso di 5 km attraverso le vie più caratteristiche di Lugano, con partenza e arrivo in Piazza Manzoni sul lungolago.

    È una corsa per tutti, sportivi e non: famiglie, scuole, società, bambini, nonni, nonne… Le entrate, costituite dalle iscrizioni e da offerte spontanee o donazioni, sono interamente versate alla Fondazione Ticinese per la Ricerca sul Cancro che finanzia progetti di ricerca internazionali che si svolgono in Ticino.













    La paura ti rende prigioniero, la speranza può renderti libero…

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    speranza di ...ritrovarsi



    Ci sono momenti della vita in cui ci sentiamo confusi, disorientati, impotenti, in crisi. Ma la crisi non porta con sé soltanto qualcosa di negativo. In molti casi, se superata, può diventare un'occasione di crescita, di rinascita, di scoperta di nuove possibilità. Perché ciò accada occorre però che nella crisi non si receda, ma si recuperi quella "forza di ritrovarsi" che aiuta a rimetterci in cammino e a superare le iniziali difficoltà.









    Secondo la leggenda, ogni foglia rappresenta qualcosa: la prima è per la speranza, la seconda per la fede, la terza per l'amore e, ovviamente, la quarta simboleggia la fortuna

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    Kahlil Gibran – "Sulla parola"



    E allora uno studioso disse:
    Spiegaci la Parola.

    E lui rispose dicendo:
    Voi parlate quando avete perduto la pace con i vostri pensieri;
    E quando non potete più sopportare la solitudine del cuore voi vivete sulle labbra,
    e il suono vi è di svago e passatempo.
    E molte delle vostre parole quasi uccidono il pensiero,
    Poiché il pensiero è un uccello leggero
    che in una gabbia di parole può spiegare le ali,
    ma non prendere il volo.

    Tra voi vi sono quelli che cercano uomini loquaci
    per timore di restare soli.
    Il silenzio della solitudine mette a nudo il loro essere,
    ed essi vorrebbero fuggirlo.
    E vi sono quelli che,
    senza consapevolezza o prudenza parlano di verità che non comprendono.
    E quelli invece che hanno dentro di sé la verità,
    ma non la esprimono in parole.
    Nel loro petto lo spirito dimora in armonico silenzio.

    Quando per strada o sulla piazza del mercato incontrate un amico,
    lasciate che lo spirito vi muova le labbra e vi guidi la lingua.
    Lasciate che la voce della vostra voce parli all'orecchio del suo orecchio;
    Poiché custodirà nell'anima la verità del vostro cuore come si ricorda il sapore del vino.
    Quando il colore è dimenticato e la coppa è perduta.













    Ecco una parola io sono:
    una parola che significa
    a volte nulla
    a volte un infinito.

    Kahlil Gibran "Prose Poems"


     
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  5. gheagabry
     
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    AMO TUTTO CIO' CHE E' STATO
    - Fernando Pessoa -

    Amo tutto ciò che è stato,
    tutto quello che non è più,
    il dolore che ormai non mi duole,
    l’antica e erronea fede,
    l’ieri che ha lasciato dolore,
    quello che ha lasciato allegria
    solo perché è stato, è volato
    e oggi è già un altro giorno.

     
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  6. gheagabry
     
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    ......LA GIOIA E IL DOLORE.....



    … Insieme nella gioia e nel dolore.
    Insieme cerchiamo di navigare in questo mondo terreno.
    Navigare in un mare calmo ed a volte mosso e anche in tempesta..
    Ma sempre insieme…

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    ….il dolore e la gioia racchiusi in una goccia salata….

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    ….I nostri occhi anche se ciechi, sono involontariamente legati al comune pensiero... stessa essenza cardine che ci costringe nella gioia e nel dolore, a rappresentare ciò che non siamo… agli altri, a noi stessi…..

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    …..Cantava il dolore e la gioia con uguale intensità.
    Una piccola donna minuta e apparentemente fragile,
    Edith possedeva una voce che trapassava l'anima e commuoveva.
    C'era nei suoi occhi liquidi tutta la sua disperazione per i suoi dolori, la vita durissima dei suoi primi anni di bambina, di ragazza fino alla fortuna di essere stata scoperta mentre cantava per strada nella sua squallida infanzia……

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    (Edith Piaf )





    Sorridi….

    Sorridi, anche se il tuo cuore soffre
    Sorridi, anche se si sta spezzando
    Quando ci sono nuvole nel cielo,
    "Non ci penserai"
    Se sorridi
    Attraverso la tua paura ed il tuo dolore
    Sorridi e forse domani
    vedrai il sole levarsi e splendere
    Per te.

    Illumina il tuo volto con la gioia
    Nascondi ogni traccia di tristezza.
    Anche se una lacrima
    potrebbe essere sempre così vicina
    Questo è il tempo in cui devi continuare a tentare,
    Sorridi, che senso ha piangere?
    Scoprirai che vale ancora la pena di vivere
    Se solo sorridi.


    (Charlie Chaplin)





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    L' Amore non ha formule, teorie o concetti.
    L' Amore è... ciò che rappresenta.
    Il solo bacio fra due persone che si amano è un turbinio infinito di sensazioni, pensieri, mal di stomaco, tremarella ed eccitamento.
    E poi, l' Amore vero esiste, perché in Natura nulla si distrugge ma tutto si trasforma.
    L' Amore, allora, potrebbe trasformarsi col tempo in passione, in stima, in amicizia o in Amore Eterno...perché no?!
    Esso non é fatto solo di attrazione reciproca, ma anche di rispetto, di fedeltà e di altruismo.
    Chi sceglie di amare, accende un lumicino sulla Terra.
    Tanti lumicini, servono ad illuminare e riscaldare un Mondo che
    oggi ha bisogno più che mai di Loro!!!
     
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  7. gheagabry
     
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    Il Lume, il Fiume e il Costume


    Mi racconterai un’altra favola immagino, ma stavolta non mi troverai ad ascoltarti raggomitolato tra i sogni, è troppo forte la voce dei Bisogni. Guardami ora…son piegato a metà ai piedi di questa mesta realtà, che non mi dimostra pietà!

    La pietà è un sentire, ma non è lì che troverai il tuo divenire!

    Disse l’Albero al Fiume che non sentiva più il suo fluire.

    E’ il sentire che conta Albero mio, e come guardar al cielo e non trovare Dio.

    Fiume ascolti ancora la Mente ma è altrove la sorgente.

    Disse l’Albero.

    Sono stanco di ascoltare l’annuncio di un Sole che illuminarmi non vuole, prometti, prometti e mai niente mi rimetti. La Vita è un sentiero interiore che io ho intrapreso con Amore, ma il mio fluire ora se ne muore, questa Realtà speranza non mi dà e del trascorso sento ancora il doloroso morso.

    Il trascorso era terra brulla e tu sottile ruscello che nasceva dal nulla, ma oggi sei fiume poderoso è del viver imponente sposo. Accarezza la Vita con tutte le dita, e come vite al traliccio ne sperimenterai l’abbraccio, guarda innanzi a te, è ora che tutto ha inizio.

    Il Fiume guardò così come l’Albero aveva detto, scorgendo un maestoso Castello:

    Che fantastica dimora chi è il suo nobile abitante?

    Fiume quello è il tuo Castello, fermerai il tuo corso in codesto posto!

    Disse l’Albero, e il Fiume nel sorrider mesto, rispose:

    Non è il mio contesto, io sono un Fiume che corre nel trascinar zavorre, mentre quella è una dimora di pace dove ogni dolore tace, e quel che scorre, piede non ci potrà mai porre.

    Fu in quel preciso momento che dal Castello ne uscì una bambina, che inginocchiandosi nei pressi del Fiume prese a bere dalle sue acque. Il Fiume si sentì oltraggiato da tal reato e quasi senza fiato perchè adirato, disse:

    Bambina, non dovresti bere l’acqua dal mio corso, senza che io te lo abbia concesso!

    La bambina sorrise al Fiume dicendo:

    Non un Fiume abiterà la real dimora, tu oggi attraverso me avrai una veste nuova. Ma devo berti per averti e dentro il mio cor tenerti.

    Lascia che la bambina si disseti al tuo corso!

    Intervenne nel dire l’Albero.

    Solo così il tuo scorrere potrà finir di correre.

    Il Fiume guardò la bambina non senza dubbi:

    Ma è una creatura tanto piccina come farà a bermi tutto?

    E mentre la stava ancora ad osservare ella prese a mutare, la Bambina in men di un istante divenne una Regina, triplicando altezza e bellezza, tutto con un solo sorso d’acqua di Consapevolezza.

    Cosa accade Albero la Bambina è divenuta una Regina.

    Fiume la Consapevolezza rende alla dimensione Umana una divina bellezza, triplicandone l’altezza. La piccola creatura era prematura, ma le tue acque son state la cura che in fretta matura.

    La Regina prese a carezzar con le dita lo scorre del Fiume, dicendo:

    Accarezzerò la Vita con tutte le dita, e come vite al traliccio ne sperimenterò l’Abbraccio!

    La Vita è lo scorrere di un ruscello che corre al suo Castello, da piccolo corso a grande fiume e così che nel cuore dell’Uomo si accenderà Lume, e della sua Vita ne cambierà il Costume.

     
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  8. tomiva57
     
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    grazie gabry...
     
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  9. tappi
     
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    GRAZIE GABRY
     
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  11. ringo47
     
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    Una piccola vite



    Nello scafo di una gigantesca nave c'era una piccola vite, minuscola e insignificante, che insieme con altre viti, piccole e insignificanti come lei, teneva insieme due piastre d'acciaio.
    Durante un viaggio in mezzo all'Oceano Indiano la piccola vite decise di averne abbastanza di quella sua esistenza oscura e mai ripagata (in tanti anni mai nessuno le aveva detto "grazie" per quello che faceva) e sbottò: "Me ne vado! Ho deciso!".
    "Se te ne vai tu, ce ne andiamo anche noi!" dissero le altre viti.
    Infatti, appena la piccola vite cominciò a ballare nel suo alloggiamento, anche le altre presero a traballare. Ad ogni ondata, un po' di più.
    I chiodi che stringevano il fasciame della nave protestarono: "Così anche noi siamo costretti a lasciare il nostro posto...."
    "Per amor del cielo, fermati!" gridarono alla vite le piastre d'acciaio. "Se non c'è più nessuno che ci tiene insieme, per noi è finita!".
    L'intenzione della piccola vite di lasciare il suo posto si propagò in un attimo per tutto il gigantesco scafo della nave.
    L'intera struttura, che prima sfidava le onde con tanta sicurezza, cominciò a cigolare penosamente e a tremare.
    Tutte le piastre, le nervature, le assi, le viti e anche i piccoli chiodi della nave decisero allora di mandare un messaggio alla vite perchè rinunciasse al suo proposito.
    "Tutta la nave si sfascerà. affonderà e nessuno di noi rivedrà la patria".
    La piccola vite si sentì lusingata da queste parole e scoprì improvvisamente di essere molto importante di quanto pensava. Allora mandò a dire a tutti che sarebbe rimasta al suo posto.



    Mentre il mondo dorme
    guado fuori dalla finestra e osservo,
    osservo il silenzio
    che una volta risuonava di vita.
    Si insinuavano furtivamente le ombre
    che si allungano sul terreno.
    Il mio volto è premuto contro il vetro
    appena visibile-ma presente.
    Così, mentre la quiete frantuma la terra,
    io conto le orme numerose sulla sabbia, sul selciato. nella vita.
    e, sebbene io altro non sia che un granello di sostenza vivente,
    prometto a Dio che prima che la mia esistenza sia trascorsa
    il mondo saprà che ero qui

    Wendy 12 anni






    Edited by ringo47 - 12/10/2010, 23:21
     
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