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BARBAPAPA'
storia
I cartoni animati dei Barbapapà sbarcarono per la prima volta nei nostri televisori nel 1978, grazie a RAI DUE che li trasmise in una fascia oraria dedicata ai bambini. Il 1978 come si è detto, ha rappresentato un anno di svolta importante per i cartoni animati, infatti dopo Vicky Vichingo e Heidi, Barbapapà è il terzo cartone animato giapponese trasmesso in Italia. Divisi in 150 episodi e destinati ad un pubblico di giovanissimi, i cartoni animati dei Barbapapà ebbero un'enorme successo sia per l'originalità dei personaggi, che potevano trasformarsi in qualsiasi cosa, sia per la simpaticissima sigla cantata dal coro dei bambini de "Le mele verdi", oltre a Claudio Lippi e Orietta Berti. La storia dei Barbapapà è stata scritta da Annette Tison e Talus Taylor e racconta di quando un giorno mentre il giovane Francesco inaffiava il suo giardino, dalla terra spuntò uno strano ortaggio mai visto prima. Era tutto rosa e aveva un corpo simile alla gomma, aveva occhi, naso e bocca e non tardò a fare amicizia con Francesco, grazie alla sua simpatia, alla sua cordialità e alla sua sbalorditiva capacità di assumere le sembianze di qualsiasi oggetto: era nato Barbapapà. Nonostante tutto, quella creatura era troppo ingombrante per farla vivere a casa sua, così decise di portare Barbapapà allo zoo. Quì fece amicizia con tutti gli animali, ma mandò su tutte le furie il custode, perchè usciva continuamente dalla gabbia, grazie al suo corpo plastico, che poteva passare fra le sbarre, così il furibondo custode decise di scacciarlo. Ben presto però, tutta la città si accorse del valore di quell'essere speciale, in quanto grazie alle sue capacità mutaforma, riuscì a trarre in salvo una famiglia, da un palazzo in fiamme, trasformandosi in una scala, dopo aver detto la famosissima frase:<< Resto di stucco è un barbatrucco> . Barbapapà così, ritornò a vivere nel giardino di Francesco, anche se desiderava tanto avere una compagna. Vedendolo così depresso Francesco, grazie al consiglio del veteriario, capì che bisognava cercare una Barbamamma, pertanto si misero in viaggio alla ricerca del rarissimo esemplare. Girarono il mondo andando persino su altri pianeti, ma della Barbamamma non videro neanche l'ombra. Ritornati a casa dopo tante avventure e difficoltà, dagli occhi di Barbapapà uscì una lacrima di gioia, che andò a bagnare il terreno del giardino di Francesco. All'improvviso dal terreno sbucò uno strano essere tutto nero con una coroncina di fiori sulla testa: era nata la Barbamamma. Dopo averla cercata per tutto il mondo, ciò che aveva sempre sognato la trovò proprio nel giardino dove lui stesso era nato, segno che quel terreno aveva la grande proprietà di far nascere i barbapapà. Barbapapà e la Barbamamma decisero di formare una famiglia e di avere dei figli, così deposero le uova nel terreno e dopo qualche settimana nacquero sette piccoli Barbabebè, tutti molto simili fra loro, ma aventi delle caratteristiche differenti. Barbaforte è di colore rosso ed è il più forte di tutti, Barbabarba è nero ed è l'unico ad essere ricoperto di una folta pelliccia, ha l'attitudine all'arte e alla pittura, Barbabravo è di colore blu ed è lo scienziato della famiglia, Barbazò è amante degli animali e della natura, Barbabella di colore viola ed è molto vanitosa, Barbalalla è di colore verde ed è portata per la musica, infatti suona tutti gli strumenti, Barbottina è di colore arancione, ha gli occhiali e ama la lettura. Così come i loro genitori possono prendere le sembianze di tutti gli oggetti che vogliono. Vista la famiglia numerosa i Barbapapà decisero di costruirsi una casa nei pressi di un laghetto. Cosi Barbapapà aiutato dai suoi sette figli e dalla Barbamamma, grazie alle loro capacità di mutare forma, non ebbero grossi problemi nel costruirsi la casa: si potevano trasformare in carriola per portare i mattoni, in argano per sollevare i carichi e in stampo per far colare il cemento. Così un pò alla volta prese forma la loro casa strutturata, come il loro corpo sferico. Ma la loro felicità fu minacciata dalle ruspe pronte a distruggere quello che avevano creato, così i Barbapapà, nonostate la loro natura pacifica, pensarono di difendere il loro lavoro: si trasformarono in cannoncini e spararono delle palle di fango che fecero fare dietrofront alle ruspe. La loro casa era salva. Qui iniziarono le avventure della famiglia Barbapapà che con la loro positività ed intraprendenza, hanno divertito i bambini di mezzo mondo con lo scopo di insegnare il rispetto per la natura e gli animali. I cartoni animati dei Babapaà furono così famosi che diedero vita ad un grosso merchandising: libri, fumetti, giocattoli, album, uova di Pasqua ecc..
gli episodi
Titoli degli episodi della famiglia Barbapapà
01 - La Nascita
02 - Il Fuoco
03 - La Spiaggia
04 - In Giro
05 - Il Mare
06 - L’india
07 - America
08 - Barbamamma
09 - Il Porto
10 - La Casa Nuova
11 - Il Problema Della Casa
12 - La Casa Di Barbapapà
13 - Il Trenino
14 - Attraverso Il Deserto
15 - Le Uova
16 - Le Arti Piu’ Belle
17 - Sport
18 – Babysitter
19 - La Spremuta & Il Microscopio
20 - Il Treno
21 - Fabbrica Di Ceramiche & Scultore
22 - La Valigia
23 - Africa
24 - La Tosatura
25 - La Tessitura
26 - Il Toro
27 - Il Biberon
28 - La Trasformazione
29 - La Pettinatura
30 - Lo Sci
31 - La Contaminazione Dell’ambiente
32 - Il Bosco
33 - La Regata
34 - Le Pulci
35 - La Vendemmia
36 - Gli Insetti
37 - La Macchina
38 - Fotografie Della Moda
39 - Il Concerto
40 - Il Compleanno
41 - L’alpinista
42 - La Caccia
43 - Il Pic-Nic
44 - Il Salvataggio
45 - Il Ritorno
Resta di stucco: è un barbatrucco!
Edited by Lussy60 - 16/3/2013, 10:47. -
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BEI RICORDI.. ..GRAZIE LUSSYY.... . -
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BARBAPAPA’ – (1976)
Barbapapà (Barbapapa) è una serie a fumetti creata da Annette Tison e Talus Taylor, pubblicata in Francia nel 1970; Barbapapà è il nome del protagonista della serie, e per estensione di tutta la sua famiglia (Les barbapapas): il nome del protagonista deriva dall’espressione francese Barbe à papa, che significa “zucchero filato”. Dal fumetto è stata successivamente ricavata Barbapapà (バーバパパ, Barbapapa?), una serie televisiva giapponese d’animazione, realizzata nel 1974 e uscita in Italia nel 1976. Una nuova serie, Barbapapà in giro per il mondo, è stata realizzata nel 1999 dallo Studio Pierrot, noto in Italia soprattutto per le sue “maghette” (Creamy, Magica Emi) e dalla Kodansha. I 50 episodi di cinque minuti sono andati in onda in Italia su Rai Uno nel 2002.
Barbapapà ha anche influenzato la lingua italiana introducendo un neologismo assai diffuso: “barbatrucco“.
Storia
Il fumetto di Barbapapà, considerato una delle prime opere portatrici di un messaggio ecologista, nacque dalla fantasia di due autori, l’architetto e designer francese Annette Tison e il professore di matematica e biologia americano Talus Taylor, marito e moglie, che all’epoca risiedevano a Parigi. La loro creazione – avvenuta piuttosto casualmente in un bistrò parigino – viene fatta risalire al 1969, ovvero sull’onda del maggio francese che scosse le coscienze giovanili di un’intera generazione. Le serie a fumetti furono pubblicate dapprima in Francia e in seguito tradotte in tutto il mondo. La successiva serie animata (Baabapapa, di 150 episodi da 5 minuti ciascuno, suddivisi in tre stagioni) fu interamente realizzata in Giappone, frutto di una coproduzione tra la TV olandese Polyscope, la K&S e lo studio Top Craft, noto, tra le altre cose, per aver annoverato tra i suoi ranghi buona parte dello staff del futuro Studio Ghibli.
In Italia la serie fu trasmessa a partire dal 13 gennaio 1976 da Rai 2, diventando a tutti gli effetti il primo anime giapponese a sbarcare in tale paese.
La famiglia dei Barbapapà
Barbapapà e Barbamamma decidono dunque di crearsi una famiglia: apprendiamo che i loro piccoli nascono da uova deposte nello stesso terreno che ha dato loro i natali. Dall’unione dei due nascono quindi sette barbabebé, ognuno con una caratteristica ben definita:
Barbabella (in originale “Barbabelle”): è viola. Come dice il nome, è la “bella” della famiglia: ama i gioielli e i profumi e odia gli insetti.
Barbaforte (in originale “Barbadur”): è rosso. È lo sportivo della famiglia: combattivo e ribelle contro i soprusi. Dotato di mantellina e lente alla maniera di Sherlock Holmes, ha anche il pallino di essere un bravo detective, e svolge le sue indagini con il fratello Barbabravo e la cagnetta Lolita.
Barbalalla (in originale “Barbalala”): è verde. È la musicista di casa e sa suonare praticamente ogni strumento (a volte si trasforma lei stessa nello strumento che poi suonerà). Ama anche la botanica e l’ecologia come suo fratello Barbazoo.
Barbabarba (in originale “Barbouille”): è nero come la madre e peloso. È l’artista di casa e la sua pelliccia nera è spesso imbrattata dei colori che usa per dipingere.
Barbottina (in originale “Barbotine”): è arancione. Stereotipo dell’intellettuale, porta gli occhiali e ama leggere. Intelligente e ironica, si diverte a stuzzicare il fratello Barbabarba con commenti scherzosi sui suoi quadri.
Barbazoo (in originale “Barbidou”): è giallo. È un amante della natura e conosce tutti gli animali e le piante, i vari tipi di clima e i problemi che causa l’inquinamento. In poche parole è un ecologista convinto. È anche dottore e veterinario.
Barbabravo (in originale “Barbibul”) è blu. È lo scienziato ed inventore della famiglia Barbapapà: a volte però le sue idee sono troppo audaci e i suoi esperimenti finiscono per causare catastrofiche conseguenze.
Colonna sonora e doppiaggio
La colonna sonora originale fu composta dagli olandesi Joop Stokkermans (musica) e Harrie Geelen (testi) nel 1973 in occasione del primo lungometraggio: “Le avventure di Barbapapà”. Le versioni originali erano interpretate dal cantante olandese Leen Jongewaard.
Nel tema di apertura “Ecco arrivare i Barbapapà” cantano anche Claudio Lippi e Orietta Berti. Lo stesso Claudio Lippi donò la voce a Barbapapà e a tutti i personaggi maschili della serie; ugualmente fece Orietta Berti con i personaggi femminili. La traduzione italiana dei testi fu affidata a Roberto Vecchioni, all’epoca forse più noto come autore che come interprete. Il cantautore interpretò alcune delle canzoni assieme al gruppo giovanile Le Mele Verdi, fondato e diretto da Mitzi Amoroso, pubblicando un LP 33 giri di grande successo che raccoglieva gli adattamenti delle canzoni dell’anime. Quello fu il primo importante successo del gruppo.. -
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Come fare il costume da Barbapapà
Moltissimi bambini impazziscono per i colorati personaggi di Barbapapà nati dalla matita di Annette Tison e Talus Taylor; una buona idea potrebbe essere, quindi, quella di realizzare per le feste in maschera dei vostri figli proprio il costume da Barbapapà, naturalmente scegliendo il loro personaggio preferito. Realizzare il costume da Barbapapà non è molto complicato e soprattutto abbastanza veloce.
Il costume da Barbapapà
Prima di convincervi che realizzare un costume da Barbapapà sia molto difficile, pensate che questi simpatici personaggi non sono altro che dei birilli colorati e che quindi dovrete solo confezionare della stoffa che abbia quella forma.
Per realizzare il costume è consigliato usare il pannolenci, un materiale morbido ma resistente e facile da cucire. La prima cosa da fare è disegnare sulla carta velina le sagome fronte-retro del costume usando dei tratti di matita morbidi e seguendo la forma dei personaggi di Barbapapà; per aiutarvi potete usare una foto ma considerate che i Barbapapà hanno una forma molto semplice da riprodurre.
Nel disegnare la sagoma dovete avere ben chiare le misure del bambino che andrà ad indossare il costume e quindi misuratelo dalle spalle fino sopra al ginocchio e il diametro della circonferenza vita: queste accortezze permetteranno al vestito di essere comodo e di non impedire i movimenti al piccolo.
Ritagliate la carta velina, sistematela sopra al pannolenci e ricalcate i contorni con un gessetto e, dopodiché ritagliate le sagome che poi andrete a decorare secondo le espressioni del personaggio che intendete realizzare usando un pennarello per tessuti oppure decorarle con bottoni, toppe e altre applicazioni.
L’ultimo passaggio consiste nel collegare le due sagome realizzando delle bretelline e due fascette laterali per non far muovere il costume; le bretelline andranno applicate ad altezza spalla e le due fascette dovranno essere in materiale elastico e poi cucite lateralmente.
A questo punto il costume da Barbapapà è pronto: ricordate di far indossare al bambino sotto al costume degli abiti dello stesso colore in modo da sembrare un vero e proprio Barbapapà.
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Barbapapà: le puntate in italiano del cartone animato sulla famiglia colorata
Sono fra i personaggi più amati da generazioni di bambini: parliamo dei Barbapapà, il fumetto francese che è stato pubblicato per la prima volta nel 1970 ed è arrivato in Tv qualche anno più tardi.
Barbapapà è il protagonista principale e deve il suo nome allo zucchero filato (in francese barbe à papa).
Il personaggio di colore rosa è il capostipite della grande famiglia creata con Barbamamma. Per molti, i Barbapapà sono da considerarsi il primo cartone animato ecologista.
Per la prima volta è stato trasmesso in Italia nel 1976 diventando la prima serie TV nipponica ad approdare in Italia, i fumetti ideati dai coniugi Tyson proprio durante il maggio ’68 ed è ancora oggi amatissimo. Ma vediamo meglio quali sono i personaggi e le puntate trasmesse sulle nostre reti.
l capostipite della famiglia è Barbapapà, sposato con la Barbamamma. I coniugi che possono assumere qualsiasi tipo di forma hanno sette figli ognuno con delle caratteristiche specifiche:
Barbarella, viola, è la più bella di casa, ama farsi bella e odia gli insetti; Barbaforte, rosso, è lo sportivo, combattivo e ribelle, è convinto di essere un bravo detective e porta a termine le sue indagini con il fratello Barbabravo e Lolita, il cane.
La verdeBarbalalla è la musicista, suona e a volte prende anche le “forme” di vari strumenti. È una grande appassionata di botanica ed ecologia insieme al fratello Barbazoo.
Barbabarba, nero come la madre, è l’artista di casa e la sua pelliccia è spesso sporca di pittura.
Barbottina è l’intellettuale di casa, arancione di colore, ha gli occhiali e adora leggere. Barbazoo è giallo e ama gli animali e le piante, è un veterinario. Barbabravo è lo scienziato di famiglia, di colore blu ha inventato la famiglia dei Barbapapà. La famiglia ha costruito un’arca per proteggere tutti gli animali vittime della caccia e dell’inquinamento. A causa di quest’ultimo, i Barbapapà abbandonano la terra per poi tornare quando la natura ha ripreso il sopravvento sull’uomo.
Barbabapà, la famiglia al completo
I Barbapapà sono uno dei cartoni animati più amati da intere generazioni di bambini. Creati da una coppia di coniugi franco-americani Annette Tison e Talus Taylor, i primi fumetti vengono pubblicati in Francia nel 1970. E quattro anni più tardi diventano un cartone animato grazie a uno studio di animazione giapponese.
In Italia arrivano nel 1976 diventando la prima serie TV nipponica trasmessa nel nostro Paese. Il cartone racconta della famiglia formata da Barbapapà, Barbamamma e dai loro sette figli ognuno dei quali con una caratteristica differente.
La loro è una famiglia che dà molta importanza all'ecologia e all'ambiente: lasciano la terra a bordo di un'arca perché la fauna e la flora sono minacciate dall'inquinamento.
Torneranno sul nostro pianeta solo quando la natura sarà di nuovo la regina.
Barbapapà, ritratto di famiglia
La famiglia è composta da sette figli: Barbabella, Barbabarba, Barbabravo, Barbazoo, Barbottina, Barbalalla e Barbaforte. Ognuno dei sette ha una caratteristica specifica.
Barbarella in fondo al mare
Barbabella è la più bella della famiglia: ama pettinarsi, è molto vanitosa e non sopporta gli insetti. Eccola con le sorelle Barbottina e Barbalalla.
I coniugi BarbapapàBarbapapà e Barbamamma
quando decidono di farsi una famiglia lo fanno nella stessa terra che gli ha donato i natali.
Barbabarba, artista di casa
Barbabarba è l'artista di casa, è l'unico dei sette figli ad aver preso dalla madre.
Barbamamma e i sette piccoli
Barbapapà ama Barbamamma
Festa a sorpresa per Barbapapa
I piccoli Barbapapa si trasformano in strumenti musicali
I Barbapapà al completo
Barbapapà in versione natalizia. -
Barbapapa&Mirmo.
User deleted
E' il mio cartone preferito ma quella viola non si chiama barbarella ma barbabella la mia preferita è barbalalla tutta verde e barbazoo tutto giallo ^^ . -
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Addio a Talus Taylor, scomparso a 82 anni l'inventore di Barbapapà
Foto Da video
Nato negli Stati Uniti, ma parigino d'adozione, il disegantore è morto lo scorso 19 febbraio, ma la notizia è stata diffusa solo ora
2 marzo 2015 14:37 - Barbapapà perde il suo creatore. E' morto a Parigi all'età di 82 anni Talus Taylor, ideatore, insieme alla moglie Annette Tison, della serie a fumetti poi diventata cartone animato. La scomparsa risale al 19 febbraio scorso, ma la notizia è stata diffusa solo ora dai media francesi. Barbapapà, che prende il nome dal termine francese che indica lo zucchero filato, era stato inventato nel 1970 e aveva subito avuto grande successo.
Taylor era uomo discreto e poco propenso alle apparizioni pubbliche. Nato nel 1933 a San Francisco, con un passato giovanile classicamente hippy, era noto per la proverbiale maniacalità nel suo lavoro al punto che non diede l'autorizzazione anni fa ad una serie animata giapponese pronta su Barbapapà perché "non all'altezza", dando solo successivamente il permesso. Diventato professore di Scienze si era poi trasferito a Parigi, dove aveva incontrato la moglie Annette. La nascita del personaggio fu nel pieno del Maggio francese, ma di politico quella storia ha ben poco. "Ero un giovane insegnante di matematica e Annette - aveva raccontato in un'intervista all'ANSA l'artista, ospite di Cartoons on the bay nel 2009 - era una studentessa di architettura alla Sorbona. In quel bistrot francese, mentre gli studenti parlavano di filosofia e rivoluzione, io cercavo di conquistare Annette e cominciai a fare disegni semplici sulla tovaglia. E' nato così il personaggio e anche il mio matrimonio". La serie a fumetti, firmata da Annette Tison e Talus Taylor, fu pubblicata in Francia a partire dal '70, edita in tutto il mondo in 30 lingue (in Italia da Mondadori). Dieci i volumi totali, che hanno venduto milioni di esemplari, così come la serie animata per la tv, creata nel 1974 in collaborazione con un team di disegnatori giapponesi. Il cartone animato arrivò per la prima volta sul piccolo schermo italiano il 13 gennaio del 1976.
Forma a pera, tanto colore e messaggi positivi, la caratteristica di Barbapapà è la capacità di modellare il corpo e adattarlo alle singole situazioni, trasformazione sempre accompagnata dalla frase “Resta di stucco, è un barbatrucco”, diventata un cult del longevo cartone animato. "Siamo riusciti a toccare il cuore dei bambini negli anni '70 e poi negli '80, ora quei bimbi sono genitori e con i loro figli continuano a seguirci. Abbiamo grande senso di responsabilità nei loro confronti. Barbapapà comunica infatti un senso della famiglia che tranne l'eccezione dei Simpson non è mai compreso nei cartoni animati. I Barbapapà - raccontò Taylor citando i risultati di varie ricerche scolastiche a proposito - sono amati dai figli di genitori separati proprio perché comunicano il senso di famiglia, per di più numerosa". Altro elemento importante nella storia di questi personaggi è l'aspetto animalista e ambientalista, "all'avanguardia negli anni '70 e oggi molto di moda, ma entrambe le caratteristiche fondanti, famiglia e ambiente, sono state sviluppate da noi in maniera indiretta - sottolineava - il messaggio formativo passa attraverso il divertimento".
Talus Taylor e la moglie, Annette Tison
FONTE:
© http://www.tgcom24.mediaset.it/televisione...4-201502a.shtml,
web,www.econote.it.