JIMI HENDRIX

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    JIMI HENDRIX

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    biografia




    James Marshall Hendrix (Seattle, 27 novembre 1942 – Londra, 18 settembre 1970) è stato un chitarrista e cantante statunitense. Hendrix, che cambiò il suo nome in Jimmy James prima e definitivamente in Jimi Hendrix nel 1965, è considerato uno dei migliori chitarristi nella storia della musica rock e, a parere di molti, uno dei maggiori innovatori del suono della chitarra elettrica nel periodo della psichedelia degli anni '60 nonché uno dei primi musicisti Hard Rock. La sua parabola artistica, breve quanto intensa, lo ha consegnato direttamente all'immaginario collettivo degli appassionati di musica di un'epoca che, musicalmente parlando, ha avuto - secondo gran parte della critica - ben pochi paragoni.

    Così nella memoria rimane, oltre alla sua produzione discografica (sufficientemente copiosa), l'immagine del chitarrista mancino che, imbracciata la sua Fender Stratocaster, suona - con irriverente visionarietà artistica - l'inno nazionale americano. Nella realtà dei fatti, la figura di Hendrix è ricordata alla stregua di quelle di Janis Joplin e Jim Morrison le famose tre "J", stelle del firmamento rock e tutte e tre scomparse all'eta' di 27 anni e nello stesso periodo.


    Nacque come Johnny Allen Hendrix al King County Hospital di Seattle, nello stato di Washington, USA, da madre di origini cheyenne e padre afroamericano. Jimi fu in seguito ribattezzato James Marshall dal padre. Passò l'infanzia in un quartiere disagiato, vivendo con genitori che finirono con l'odiarsi e maturò un'avversione per la disciplina. A 4 anni gli fu regalata la prima armonica, a 10 anni una chitarra acustica con una sola corda. Ebbe la sua prima elettrica a 14 anni, quando morì sua madre. Riguardo la sua esperienza scolastica non fu portato per la scuola, nonostante fosse descritto da tutti come un ragazzo tranquillo. Non riuscì mai a terminare gli studi perché era ossessionato dall'idea che lui in un futuro sarebbe diventato un personaggio ricco e famoso e avrebbe dato fine alle sofferenze della sua famiglia, la quale riusciva a malapena a pagare l'affitto di casa. Cominciò subito a suonare da autodidatta imitando i bluesman americani come Elmore James e Muddy Waters, era affascinato soprattutto da Buddy Guy, quando poteva, andava ad ascoltarlo. La sua carriera musicale, che sarebbe stata una lunga gavetta, ebbe di fatto inizio nel 1965 quando Hendrix iniziò a suonare nelle session di apertura dei concerti di musicisti soul e blues come B.B. King e Little Richard. Firmò il suo primo contratto il 15 ottobre 1965.

    Dal 1966 si trasferì a New York, dove creò una sua band, Jimmy James and the Blue Flames. La band, tra i cui componenti figurava anche il giovanissimo Randy California, si esibiva al Cafe Wha? e restò unita per tre mesi. Qui venne scoperto da Chas Chandler, bassista degli Animals ed aspirante produttore, che lo convinse a seguirlo in Inghilterra ed a firmare un contratto. Chandler trovò due musicisti che avrebbero dovuto fargli da spalla, Noel Redding (basso elettrico) e Mitch Mitchell (batteria). La band venne chiamata The Jimi Hendrix Experience e lanciata commercialmente presentandone il leader come una fusione di James Brown ed Eric Clapton. Già i primi concerti lasciarono un segno profondo nella variegata scena londinese dell'epoca, e molti musicisti già affermati affollarono i locali alla moda per sentire questo nuovo "fenomeno".

    Il primo singolo, pubblicato nell'ottobre del 1966, fu una cover del pezzo blues Hey Joe di Billy Roberts, che successivamente divenne prova effettiva dell'innovazione musicale che Hendrix portava avanti, entrando nella classifica dei singoli Top 10; destino analogo ebbero anche i successivi due singoli, Purple Haze e The Wind Cries Mary.




    Il musicista

    La "Jimi Hendrix Experience"

    Nel 1967 il gruppo pubblicò il suo primo album, Are You Experienced, un sorprendente mix di ballate melodiche, hard rock, psichedelia e blues tradizionale che ebbe un successo planetario. Al termine della performance live del 31 marzo 1967 presso l'Astoria Theatre di Londra, Hendrix dovette ricoverarsi in ospedale per ustioni alle mani: era la prima volta che dava fuoco sul palcoscenico alla sua chitarra.

    Successivamente, incoraggiata da Paul McCartney, la band partecipò al Monterey Pop Festival, dove la sua esibizione fu immortalata dal regista D.A. Pennebaker nel film Pop In Monterey. In quel concerto Hendrix dopo aver bruciato la sua chitarra disse: "aveva dato tutto quello che poteva...".

    Nel frattempo la fama di Jimi Hendrix continuava a crescere, in virtù della sua immagine di uomo selvaggio e delle sue indiscusse qualità di virtuoso della chitarra. Sul palco era un coacervo di energie, rifacendosi ai bluesman americani che lo avevano ispirato, suonava la chitarra con i denti, dietro la schiena, mimava rapporti sessuali con lo strumento.

    Nel 1967 uscì il secondo album della Jimi Hendrix Experience, Axis: Bold as Love, che segnò un approdo definitivo alla melodia psichedelica, nel quale canzoni come Little Wing, autentico must dei chitarristi elettrici, e If 6 Was 9 dimostravano tutto il valore del chitarrista di Seattle. Tuttavia, i suoi conflitti personali sempre crescenti col bassista Noel Redding, e i suoi continui problemi con droga e alcool portarono ad un tour disastroso in Scandinavia. Il 4 gennaio 1968, Hendrix fu arrestato dalla polizia di Stoccolma dopo aver distrutto una camera d'albergo.


    La Fender Stratocaster

    La chitarra elettrica più usata da Hendrix fu senza dubbio la Fender modello Stratocaster: durante i tour ne aveva sempre almeno due con sé. I colori più usati erano il bianco 'Olimpic White', il nero, ed il classico '3 colori Sunburst' (colore che lui definiva intramontabile e il più diffuso), che sfuma da nero a rosso a marrone. Particolare fu la Stratocaster utilizzata al Monterey Pop Festival, originalmente rosso 'Fiesta red' e dipinta personalmente con fiori e cuori: a fine concerto gli dette fuoco per poi fracassarla, ancora in fiamme. Tutte le sue Stratocaster erano modelli di serie, acquistati in comuni negozi. I primi modelli usati da Jimi Hendrix risalgono al 1965, periodo in cui Leo Fender vendette l'azienda alla CBS, presentano paletta grande con logo tipo 'Transition' e tastiera in palissandro. Successivamente userà modelli '66, '67, '68, '69, '70 sempre con 'palettone', 'Black logo' e tastiera in acero tipo 'maple board', incollata sul manico anch'esso in acero, definito il più pratico (si veda in proposito il film 'Rainbow Bridge' o il Festival di Woodstock). Pur essendo mancino, Jimi utilizzava Fender Stratocaster destre, invertendo soltanto le corde e l'attacco superiore della tracolla, dando origine ad un suono particolarissimo, molto blues, dovuto anche alle caratteristiche asimmetriche della 'Strat', come il pick-up al ponte inclinato, la paletta con sei meccaniche in linea, ed il vibrato. Per quanto riguarda il tremolo, le sue chitarre montavano sempre 5 molle (in modo tale da bloccare il ponte e migliorarne l'accordatura). Ultima nota tecnica è l'accordatura: corde 0.10 o 0.11 accordate talvolta standard, altre volte un semitono o un tono sotto il normale per un sound blues che caratterizzerà il suono Hendrixiano, oltre a facilitare i bending ed il canto. Altri modelli di chitarre da lui usati, sebbene più raramente, furono la Gibson Flying V e la Gibson SG, e persino la Gibson Les Paul, sempre amplificate Marshall rigorosamente alto (perché a Hendrix piacevano alti). Jimi caratterizzante nel suono quanto nel tocco, inconfondibile con il suo fuzz e con il suo wha. Jim Dunlop, ha poi ripreso le specifiche usate da lui per dar vita al cry baby Jimi Hendrix signature, che monta un fazel rosso, che gli da quel tocco vintage e crunch.


    All Along the Watchtower

    Sempre nel 1968, uscì il doppio album Electric Ladyland, più eclettico e sperimentale dei precedenti, contenente il lungo pezzo blues Voodoo Child e una cover di All Along the Watchtower, di Bob Dylan (Hendrix era un suo fan sfegatato) che avrebbe superato di gran lunga l'originale in termini di fama.

    La registrazione di questo album fu estremamente problematica, soprattutto per la pretesa di Hendrix di avere sovraincisioni in ogni pezzo (Gypsy Eyes alla fine sarà composto, almeno apparentemente, da ben quarantatre tracce, e Hendrix stesso non ne sarebbe stato ancora soddisfatto) e dai suoi sempre crescenti problemi di droga, tanto da convincere il produttore di lunga data Chandler ad abbandonare l'incarico il 1° dicembre dello stesso '68, rimpiazzato da Mike Jeffery.


    Star Spangled Banner

    Il 3 maggio del 1969 Hendrix fu arrestato all'aeroporto internazionale di Toronto, dopo che venne trovata dell'eroina dentro il suo bagaglio (ma Jimi dichiarò di non fare assolutamente uso di questo tipo di droga), e successivamente scarcerato dietro pagamento di 10.000 dollari. Il 29 giugno, a causa del deteriorarsi dei rapporti all'interno della band, Noel Redding annunciò formalmente la sua uscita dalla Jimi Hendrix Experience, che in realtà si era sciolta di fatto già tempo prima.

    Dall'agosto successivo, tuttavia, Hendrix formò una nuova band, denominata Gypsy Sun & Rainbows che lo accompagnò al festival di Woodstock. Per quell'occasione, la band eseguì una versione strumentale dell'inno americano The Star-Spangled Banner, distorto, volutamente stonato, irriverente, quasi da renderlo violento, chiaramente simbolico della sfiducia della società americana nei confronti della tutela dei diritti civili e della guerra del Vietnam. Questa è per lo meno l'interpretazione data, in realtà il pezzo era nel suo repertorio da tempo. La cosa certa è che Hendrix si è sempre mostrato disinteressato alla politica, infatti, intervistato sull'argomento egli dette risposte evasive sostenendo che probabilmente c'erano delle buone ragioni per l'intervento americano in Vietnam. Ad Eric Burdon, leader degli Animals e suo amico fino all'ultimo, mentre assistevano dal balcone di un appartamento in Grosvenor Square a Londra ad una violenta manifestazione contro la guerra in Vietnam, confidò: "Quando i cinesi rossi arriveranno urlando a Saigon e prenderanno il potere, capirai i nostri sforzi in quella zona".


    Un nuovo gruppo

    Malgrado ciò, la band di Woodstock, che comprendeva anche il percussionista Juma Sultan, ebbe vita breve, e fu rimpiazzata ben presto da un nuovo trio, Band of Gypsys, che annoverava Billy Cox, (amico di Hendrix fin dai tempi del liceo) al basso e Buddy Miles alla batteria. Il cambio di gruppo era indicativo della volontà di Hendrix, di compiere una svolta musicale, inoltre il chitarrista di Seattle sentiva in modo particolare il desiderio di essere apprezzato dalla "sua gente", più orientata su soul, blues, jazz e funky, mentre il rock era considerato, ed aveva, prevalentemente pubblico bianco. La band, tutta composta da musicisti di colore, si rese propagatrice di un'intensa commistione tra rock e blues, una miscela densa e potente. Ne è esempio lampante il concerto al Fillmore East di New York in occasione del capodanno, ascoltabile su Band of Gypsys. La nuova formazione ebbe tuttavia vita breve, dopo che il 28 gennaio 1970, durante un concerto al Madison Square Garden a New York, Hendrix abbandonò il palco dopo due canzoni.

    Il 26 luglio Hendrix, durante un concerto a Seattle, sua città natale, sotto l'effetto delle droghe si mise ad insultare il pubblico. Ancora in agosto, suonò al festival dell'Isola di Wight, con Mitchell e Cox, esprimendo disappunto alle richieste dei fans di suonare i suoi vecchi successi anziché le sue nuove idee musicali.

    Nasce in lui anche l'idea (proposta da Greg Lake) di unirsi ad Emerson, Lake & Palmer, con la volontà di allargare i suoi confini musicali. Ma Jimi Hendrix morirà nello stesso anno.

    Il 6 settembre, durante il tour europeo finale, Hendrix suonò in un'atmosfera simile a quella di Altamont tra le violenze degli Hells Angels al (ironia della sorte) Peace and Love Festival di Fehmarn, in Germania. Il bassista Billy Cox abbandonò il tour e fu rispedito negli Stati Uniti, mentre Hendrix rimase in Inghilterra.


    La fine misteriosa

    Il 18 settembre 1970 Hendrix fu trovato privo di sensi nel letto di una camera d'albergo (il Samarkland Hotel) al numero 22 di Lansdown Crescent, a Londra, stroncato, venne dichiarato all'epoca, dal soffocamento dovuto al suo stesso vomito, provocato da un'overdose di barbiturici. Intervistato da The Times nel 1993, il dott. John Bannister, il medico che tentò vanamente di salvare il chitarrista, dichiarò che Hendrix morì non a causa dei barbiturici, ma fu invece soffocato da una grande quantità di vino rosso che gli venne letteralmente versato in gola mentre si trovava in stato di incoscienza. Non si è mai indagato a fondo sull'episodio, in quanto si dipinse subito Hendrix come eroinomane e poi sulla vicenda calò il sipario. Si chiudeva così, la breve carriera di questo grande artista; il suo corpo è sepolto nel Greenwood Memorial Park di Renton, nello stato di Washington, USA.

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    discografia


    Studio
    1967 - Are You Experienced
    1968 - Axis: Bold as Love
    1968 - Electric Ladyland

    Compilation
    1968 - Smash Hits

    Live
    1970 - Band of Gypsys

    Discografia postuma
    Compilation
    1971- The Cry Of Love
    1972 - War Heroes
    1974 - Loose Ends
    1975 - Crash Landing
    1975 - Midnight Lightning
    1978 - The Essential Jimi Hendrix
    1982 - Kiss The Sky
    1984 - Doriella Du Fontaine (Lightin' Rod)
    1989 - Live & Unreleased - The Radio-Show
    1993 - The Ultimate Experience
    1994 - Blues
    1995 - Voodoo Soup
    1997 - First Rays Of The New Rising Sun
    1997 - South Saturn Delta
    1998 - Experience Hendrix: The Best of Jimi Hendrix
    1998 - BBC Session
    2001 - Voodoo Child: The Jimi Hendrix Collection
    2003 - Martin Scorsese Presents the Blues: Jimi Hendrix con la collaborazione di Martin Scorsese
    2006 - Rainy Day,Dream Away
    2006 - Jimi Hendrix - His Greatest Hits

    Live
    1971 - Rainbow Bridge Concert
    1972 - Hendrix In The West
    1986 - Jimi Plays Monterey
    1999 - Live at Fillmore East
    1999 - Live at Woodstock
    2002 - Blue Wild Angel: Live at the Isle of Wight

    Box Set
    2006 - The Jimi Hendrix Experience (box set 4 cd)
     
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  2. gheagabry
     
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    Jimi Hendrix, a 70 anni nascita esce nuova biografia

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    Il fratello minore di Jimi Hendrix, Leon, regala un ritratto intimo e inedito del ragazzo visionario destinato a diventare un’icona rock.

    'Jimi Hendrix. Mio fratello' (di Leon Hendrix con Adam Mitchell - prefazione di Enzo Gentile) esce oggi per la collana NarrativaSkira STORIE.

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    A 70 anni dalla nascita (27 novembre 1942) del piu' grande chitarrista di tutti i tempi ecco la prima biografia che privilegia il profilo umano della rockstar. Leon regala un ritratto intimo e inedito del ragazzo
    visionario Jimi, destinato a diventare un'icona rock: dall'infanzia a Seattle, segnata da poverta' e rapporti difficili con i genitori, ai giorni inebrianti del successo segnati dagli eccessi, fino alla morte di Jimi e ai burrascosi anni che ne seguono, segnati da scontri famigliari sulla gestione della sua eredita'. Quello che emerge sono le due anime di un Hendrix inedito e maledetto, fratello maggiore premuroso e
    genio senza regole, anticipatore di molte tendenze.
    (ansa)

     
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  3. tomiva57
     
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    jimi-hendrix


    Jimi Hendrix:
    in arrivo 12 pezzi inediti
    Il 5 marzo sarà pubblicato `People, Hell and Angels’



    I pezzi inediti, nel disco che verrà pubblicato postumo, erano in principio destinati all’album `First Rays of the New Rising Sun’ e `Electric Ladyland’. Hendrix gioca con corni, tastiere, percussioni e una seconda chitarra alla ricerca di un suono nuovo. La sorella: "Era alla ricerca di un nuovo stile"

    Il 5 marzo verranno pubblicati 12 pezzi inediti del grande chitarrista e cantautore statunitense, Jimi Hendrix. Nell’album `People, Hell and Angels’ si sentono delle tracce in cui Hendrix utilizza una varietà di strumenti, proprio come nel concerto di Woodstock del 1969.
    Il leggendario musicista - che quest’anno avrebbe compiuto 70 anni - accompagnato dalla sua immancabile Fender Stratocaster, è considerato uno dei maggiori innovatori nell’ambito della chitarra elettrica.
    I pezzi inediti, nel disco che verrà pubblicato postumo, erano in principio destinati all’album `First Rays of the New Rising Sun’ e `Electric Ladyland’. Hendrix gioca con corni, tastiere, percussioni e una seconda chitarra alla ricerca di un suono nuovo.
    A inizio settembre, Janie, la sorella del musicista - che segue l’etichetta Experience Hendrix - aveva preannunciato alla radio di Seattle l’esistenza di 12 inediti del fratello: “Era alla ricerca di un nuovo stile e disse a nostro padre che questi nuovi pezzi lo avrebbero reso doppiamente orgoglioso.” Janie ha firmato due anni fa un contratto decennale con la Sony per la pubblicazione di `Valleys of Neptune’, l’undicesimo album di Hendrix. Presto verrano distribuiti anche i filmati di due concerti dal vivo.



    da: qn.quotidiano.net
     
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  4. gheagabry
     
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    Jimi - All Is By My Side




    locandina


    di John Ridley.
    John Ridley si confronta con uno dei miti immortali del pantheon rock, affidandone il ruolo alla sorprendente interpretazione di André Benjamin.
    Biografico, Gran Bretagna, Irlanda, USA, 2013. Con André Benjamin, Hayley Atwell, Imogen Poots, Ruth Negga, Andrew Buckley.


    Recensione
    di Emanuele Sacchi
    John Ridley si confronta con uno dei miti immortali del pantheon rock, affidandone il ruolo alla sorprendente interpretazione di André Benjamin.
    Regia di John Ridley. Con André Benjamin, Hayley Atwell, Imogen Poots, Ruth Negga, Andrew Buckley. continua»
    Genere Biografico, produzione Gran Bretagna, Irlanda, USA, 2013. Durata 118 minuti circa. Da giovedì 18 settembre 2014 al cinema e in programmazione in 42 sale cinematografiche.
    Vita e opere di Jimi Hendrix, dall'anonimato come turnista per Curtis Knight all'affermazione in terra britannica con la Jimi Hendrix Experience, tra donne che lo guidano, come Linda Keith, o che provano a amarlo, come Kathy XXX. Fino al festival di Monterey, che lo consegnerà definitivamente alla storia.
    Il difficile equilibrio che è croce e delizia di ogni biopic - rispetto verso l'oggetto della narrazione e gratificazione dei fan da un lato, riuscita del film come opera d'arte autonoma dall'altro - porta a rari casi realmente soddisfacenti in ambito rock (tra le poche eccezioni Control di Anton Corbijn). John Ridley, già sceneggiatore di 12 anni schiavo, gioca una carta oltremodo ambiziosa, confrontandosi con uno dei miti immortali del pantheon rock. Accantonando possibili e perniciose derive legate alla morte di Hendrix, tra tesi fantasiose e moralismi fuori luogo, Ridley opta per il periodo musicalmente più creativo ed esplosivo del nostro, quello della gioventù trascorsa da star in ascesa nella swingin' London. Su Jimi: All is by My Side pesa come un macigno, prevedibilmente, l'impossibilità di utilizzare i brani firmati da Hendrix stesso, per esplicita volontà degli eredi: niente "Hey Joe" e "Purple Haze", quindi, con il momento di climax live (tipico dei biopic musicali) delegato curiosamente alla cover di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, eseguita di fronte ai Fab Four. Considerato l'handicap grave di partenza con cui Jimi: All is by My Side ha dovuto fare i conti, lo sforzo di Ridley è encomiabile e induce a sorvolare sui molti punti di debolezza del film, che insiste sul ruolo di Imogen Poots - nei panni di Linda Keith - fino a renderla una sorta di coro, un punto di riferimento morale che veglia sulla vita di Jimi cercando di indicargli la retta via, sistematicamente smarrita.
    L'icona rock è affidata alla sorprendente interpretazione di André Benjamin, rapper degli Outkast, che unisce a una straordinaria somiglianza fisica un notevole lavoro sulla caratterizzazione vocale. Notevoli tuttavia i deficit di scrittura, tali da far apparire Jimi perlopiù come un hippy superficiale che parla di colori e marziani destinati a tornare sulla Terra, con contorno di violenze domestiche e gratuite sulle malcapitate compagne. Una riduzione ai minimi termini del Mito che suona ancor più contraddittoria perché evidentemente involontaria, in un testo che si presenta come tutt'altro che critico verso l'oggetto della narrazione. Anche il confronto con l'impegno politico del militante nero Michael X resta abbozzato e non sortisce gli effetti sperati nella storicamente difficile contestualizzazione socio-politica di Hendrix (secondo la leggenda un ribelle iconoclasta, ma con pochi riscontri nelle testimonianze dirette).
    L'uso insistito di un montaggio che spezza il flusso diacronico, anticipando visioni di ciò che verrà, e di un cross-dialogue che ben si sposa con la confusione dei locali bui frequentati dal protagonista, rappresentano un interessante tentativo di uscire dagli schemi più vetusti del biopic, tradito dallo stesso Ridley con il ricorso a freeze-frame enfatici che introducono la comparsa dei vari Clapton e McCartney nella vita di Hendrix.
    Un'operazione non priva di fascino, in cui prevalgono i "se" e i "ma" su quel che avrebbe potuto (e dovuto) rappresentare rispetto alle riflessioni che scaturiscono da quanto effettivamente messo in scena.



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  5. Red Fox8
     
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    Quanto ci manca. Ma in fondo è sempre qui. E' passato quasi mezzo secolo dalla sua scomparsa. E la sua musica è sempre più attuale. Sembra ancora qui. Nessuno mai più come lui.
     
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4 replies since 30/9/2010, 12:17   641 views
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