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Di antichi fasti la piazza vestitagrigia guardava la nuova sua vita,come ogni giorno la notte arrivava,frasi consuete sui muri di Praga,ma poi la piazza fermò la sua vitae breve ebbe un grido la folla smarritaquando la fiamma violenta ed atrocespezzò gridando ogni suono di voce...Son come falchi quei carri appostati,corron parole sui visi arrossati,corre il dolore bruciando ogni stradae lancia grida ogni muro di Praga.Quando la piazza fermò la sua vita,sudava sangue la folla ferita,quando la fiamma col suo fumo nerolasciò la terra e si alzò verso il cielo,quando ciascuno ebbe tinta la mano,quando quel fumo si sparse lontano,Jan Hus di nuovo sul rogo bruciavaall'orizzonte del cielo di Praga...Dimmi chi sono quegli uomini lenticoi pugni stretti e con l'odio fra i denti,dimmi chi sono quegli uomini stanchidi chinar la testa e di tirare avanti,dimmi chi era che il corpo portava,la città intera che lo accompagnava,la città intera che muta lanciavauna speranza nel cielo di Praga,dimmi chi era che il corpo portava,la città intera che lo accompagnava,la città intera che muta lanciavauna speranza nel cielo di Praga,una speranza nel cielo di Praga,una speranza nel cielo di Praga...