Francesco Guccini

BIOGRAFIA, DISCOGRAFIA, NEWS, FOTO, ETC...

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  1. tomiva57
     
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    Negazioni, amori e dubbi (1990-1999)

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    Quello che non... (1990) è un album all'insegna della continuità poetica con il precedente,nel quale Guccini interpreta una raccolta di canzoni tra cui spiccano Quello che non e La canzone delle domande consuete, il cui valore poetico e letterario fu ulteriormente confermato dal premio di "miglior canzone dell'anno" dal Club Tenco.

    Tre anni dopo (1993) fu la volta di Parnassius Guccinii (dal nome dell'omonima farfalla dedicata al cantante emiliano) dove spicca Samantha, storia di un amore non realizzato a causa delle convenzioni sociali, e Farewell, ballata dal sapore dylaniano: in quest'ultimo brano vi è un omaggio e una citazione diretta della canzone Farewell Angelina di Bob Dylan, della quale viene riportato un verso (The triangle tingles, and the trumpet play slow) e l'introduzione strumentale iniziale; il titolo a sua volta ricorda la stessa ed è un riferimento alla sua compagna Angela, raccontando la fine del loro amore. Come afferma Jachia, «lo sforzo gigantesco, poetico e culturale, di Guccini è stato quello di aprire la più alta tradizione della poesia italiana alla ballata di derivazione dylaniana». Della raccolta facevano parte anche Canzone per Silvia, scritta per Silvia Baraldini, e Acque, seconda canzone su commissione di Guccini (dopo Nené del 1977), richiesta da Tiziano Sclavi e inserita nel film Nero.

    Tre anni dopo (1996) fu il turno di D'amore di morte e di altre sciocchezze, altro successo di vendite. Intensi e lirici sono i versi di Lettera dedicata a due amici scomparsi: Bonvi e Victor Sogliani.Tra le canzoni di maggior successo del disco spicca Cirano (scritta da Giancarlo Bigazzi per la musica e da Beppe Dati per il testo, che viene comunque cofirmato da Guccini a causa di modifiche operate), liberamente ispirata alla nota opera teatrale, una canzone che lo stesso Guccini definisce di «serietà giullaresca».Tra le altre si ricordano la goliardica I Fichi (in realtà già presentata in televisione vent'anni prima, nella trasmissione Onda libera su Rai 2, condotta da Roberto Benigni); Vorrei, dedicata alla nuova compagna Raffaella Zuccari; Quattro stracci, che narra dell'amore finito per Angela, ma in maniera molto più dura rispetto a Farewell del disco precedente; Stelle, sul senso d'impotenza e di piccolezza dell'uomo di fronte alle meraviglie del cielo notturno.

    Nel 1998 la sua casa discografica, la EMI Italiana, per celebrare il suo trentennale, pubblicò una serie di dischi dal vivo dei suoi artisti più rappresentativi, fra cui Guccini live collection. Il cantautore diede il benestare alla pubblicazione ma non fu coinvolto nel progetto e si lamentò molto per un vistoso errore grammaticale sulla copertina.

    Personaggi e racconti (2000-2010)

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    Guccini possiede una voce fonda e baritonale con un percepibile rotacismo (la "erre arrotata").

    Il cantautore inaugurò il XXI secolo con Stagioni, album che ha come tematiche i diversi cicli temporali che attraversano lo scorrere degli anni.Tra i brani Autunno, Ho ancora la forza (scritta con Ligabue), Don Chisciotte (in cui Guccini duetta con il suo chitarrista impersonando il celebre personaggio di Miguel Cervantes) e Addio, da molti definita una nuova Avvelenata, ma con echi di maturità e dell'universalità del messaggio.Anche Stagioni e il rispettivo tour ebbero un ottimo successo; in parte inattesa fu soprattutto la grande affluenza di un pubblico molto giovane, che consacrò Guccini come un "artista di riferimento" di tre generazioni.Si ricordano soprattutto le parole di Cerami che si diceva «stupito, quasi incredulo, e soprattutto felicissimo di vedere migliaia di ragazzini ai suoi concerti.» Il disco uscì anche su vinile, in un'edizione speciale a tiratura limitata.

    Alcuni brani del disco successivo, Ritratti (2004), sono caratterizzati da dialoghi immaginari con personaggi storici come Ulisse, Cristoforo Colombo, Che Guevara; Odysseus, che apre il disco, ha un testo ritenuto da alcuni tra i migliori della sua carriera,con versi profondi che richiamano la sensazione del viaggio e numerose citazioni.

    L'album prosegue, passando da Una canzone, fino a un brano dedicato a Carlo Giuliani, il ragazzo deceduto nel 2001 negli scontri del G8 di Genova. L'inedito inserito nel disco (La tua Libertà, 1971) rievoca le atmosfere de L'isola non trovata, mentre il brano Vite, ballata esistenziale tipicamente gucciniana, era da lui già stata composta per poi essere incisa da Adriano Celentano con alcuni tagli atti a ridurne la lunghezza. Ritratti ha fatto rilevare, oltre all'apprezzamento della critica musicale, anche un buon successo di vendite: il CD nel giorno di lancio, balzò subito per due settimane al primo posto della classifica FIMI, rimanendovi in totale diciotto settimane.Nel 2005 uscì il disco dal vivo Anfiteatro Live, registrato l'anno precedente nell'anfiteatro di Cagliari. Il doppio CD è accompagnato anche da un DVD che ripropone integralmente il medesimo concerto.Le vendite furono ottime: il DVD restò nella classifica ufficiale FIMI per ventidue settimane, al primo posto per un mese.
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    Il 2006 fu un anno dove si parlò molto di Guccini, e non solo per la sua attività artistica: ricevette infatti un voto in occasione dell'elezione del Presidente della Repubblica Italiana. Fu pubblicata la raccolta tripla celebrativa dei suoi 40 anni di carriera, rappresentata da 47 canzoni presenti nella sua The Platinum Collection.Il 3 aprile dello stesso anno, Guccini, pubblicò per la EMI France Nella Giungla, un brano singolo che tratta del rapimento di Ingrid Betancourt, traduzione di una canzone scritta da Renaud Sechan nel 2005, con musiche di Jan Pierre Bucolo. Sempre nel 2006 presentò la Compagnia Teatrale Pavanese impegnata nella Aulularia di Plauto, da lui tradotta dal latino nel dialetto del suo paese.

    Il 30 marzo 2007 ricevette a Catanzaro il "Riccio d'Argento" della rassegna Fatti di musica diretta dal promoter musicale Ruggero Pegna, riservato ai più grandi autori italiani; in ottobre uscì invece in libreria la biografia ufficiale di Guccini, "Portavo allora un Eskimo innocente" di Massimo Cotto (Giunti Editore). Nel tour dello stesso anno Guccini presentò una nuova canzone sulla resistenza (Su in collina), che verrà presumibilmente inserita nel prossimo album, attualmente in lavorazione.

    Parlando di questo disco futuro, Guccini, ha rivelato poi anche di aver già scritto una canzone dedicata a Pàvana (Canzone di Notte n. 4) oltre che Il testamento di un pagliaccio che narra del testamento di un Clown giunto alla sua fine, inserita in scaletta nel tour 2008/2009, ed eseguita per la prima volta in assoluto nella prima tappa del tour stesso il 20 giugno a Porretta Terme.

    Con un articolo del 21 aprile 2008, sul giornale La Stampa si diceva che l'autore aveva smesso di fumare e aveva iniziato ad ingrassare a causa dell'astinenza, perdendo, inoltre, l'ispirazione.Guccini, tuttavia, ha smentito la notizia alla trasmissione Che tempo che fa condotta da Fabio Fazio il 18 maggio 2008.

    In un'intervista del 20 gennaio 2010 Guccini ha sostenuto che il nuovo album è ancora in fase di lavorazione, aggiungendo che la data di pubblicazione non è assolutamente decisa ma che difficilmente sarebbe uscito nel corso dell'anno; nella stessa occasione ha affermato che nel corso dei concerti non verranno più cantati inediti contenuti nel nuovo lavoro (ad oggi sono conosciuti Il testamento di un pagliaccio e Su in collina).


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    Nel marzo del 2010 la Mondadori pubblica Non so che viso avesse, un'autobiografia di Guccini che contiene, nella seconda parte del volume, un saggio critico curato dal professore Alberto Bertoni.

    All'interno dell'album Arrivederci, mostro! di Luciano Ligabue è contenuto il brano "Caro il mio Francesco", una dedica del cantautore di Correggio al suo collega, nonché amico, Francesco Guccini. Nel testo traspaiono evidenti critiche nei confronti di una parte dell'ambiente musicale, colpevole di snobismo ed incoerenza.

    La poetica.

    La poetica di Guccini, apprezzata al giorno d'oggi da più voci e da celebri autori letterari, è estesa in una vastissima carriera musicale, entro la quale si possono individuare però delle caratteristiche comuni. Guccini è solito utilizzare diversi registri linguistici, da quello aulico a quello popolare; nei suoi testi si possono trovare citazioni di grandi autori, viene toccata un'enorme quantità di temi per giungere a delle conclusioni morali.
    Leggendo tra i suoi testi è possibile tracciare le basi del suo pensiero: l'uso di differenti piani di lettura, il suo esistenzialismo, il tono metafisico, i suoi ritratti di personaggi ed eventi.
    « Quella di Guccini è la voce di quello che un tempo si diceva il "movimento". Oggi, semplicemente una voce di gioventù. E cioè di granitica coerenza con il proprio linguaggio e pensiero. Nella sua opera c'è un discorso interminabile: sull'ironia, sull'amicizia, sulla solidarietà. »


    Guccini e la politica

    Nonostante la sua risaputa vicinanza alla sinistra italiana, questa politicizzazione ha avuto spesso effetti di strumentalizzazione.Se è vero infatti che alcune sue composizioni sono socialmente impegnate, è altrettanto vero che la gran parte dei suoi successi derivano dall'elevato valore artistico e letterario che i suoi brani dimostrano.

    Tuttavia un personaggio come Guccini non è inscrivibile in un determinato quadro politico istituzionale; lui infatti (come l'amico Fabrizio De André) si definisce anarchico, ma anche socialista di matrice liberale e sostiene di aver votato, in origine, per il Psi, prima dell'avvento di Craxi, poi per il Pds e i Ds.

    In realtà ha spesso espresso le sue posizioni, rivolte verso l'area moderata del centrosinistra; ad esempio, ecco quello che ha dichiarato in un'intervista: «Ripeterebbe ancora quel «resistere, resistere, resistere» rivolto mesi fa a Prodi?«Certo: piuttosto che niente è meglio il piuttosto. Non esistono alternative, se non peggiori». Come vede il Partito democratico? «Lo vedrei bene, se mai si facesse. Comunque, voto Ds». Ha mai votato Pci? «No, prima di Craxi votavo Psi. Non sono mai stato estremista, anche adesso non amo la sinistra radicale, quella che mette i bastoni tra le ruote al premier».

    Nei testi delle canzoni, infine, la presa di posizione politica è emersa in pochi casi: a parte La locomotiva, che è in realtà un racconto storico, possiamo ricordare Primavera di Praga del 1969, che è una critica dell'occupazione militare sovietica in Cecoslovacchia dell'anno precedente, Piccola storia ignobile del 1976, canzone a favore della legge sull'aborto e Nostra signora dell'ipocrisia del 1993.

    Lo stesso Guccini esprimerà, nella celebre L'avvelenata, il suo pensiero sui rapporti tra le canzoni e la politica:« Però non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa far poesia »



    Guccini e i libri

    « Non sono libri facili, i romanzi di Guccini, anche se, naturalmente, essendo libri profondamente legati al suo modo di raccontare, al suo mondo poetico, anche di primo acchito sono pur sempre libri appassionanti non solo perché imprevedibili nelle soluzioni linguistiche e stilistiche, ma più ancora perché questi romanzi sono profondamente legati tematicamente al nostro passato prossimo di ex contadini e miserabili neo-urbani, legati dunque al tempo antico, e in qualche modo fiabesco, dei nostri genitori e più ancora dei nostri nonni... »


    Nella sua attività quasi ventennale di scrittore ha pubblicato diversi libri; ha collaborato alla stesura, assieme ad altri autori, di scritti di saggistica e narrativa, interessandosi a svariate tematiche, fra cui quelle relative ai diritti civili (occupandosi del caso di Silvia Baraldini) e all'arte del fumetto. Guccini si è prestato con buoni riscontri alla scrittura in tutte le sue forme, con excursus nel genere Noir (con Loriano Macchiavelli ha creato il personaggio del maresciallo Benedetto Santovito), oltre a una trilogia di scritti autobiografici, ove spiccano le sue capacità di etimologo, glottologo e lessicografo.

    Cròniche Epafàniche, pubblicato da Feltrinelli nel 1989, è il primo romanzo di Guccini e una delle sue opere di maggior successo.Pur non presentandosi come biografia dell'autore, il libro diventa autobiografico, trattando infatti vicende passate di Pàvana, il paese "simbolo" dell'infanzia del cantautore modenese. Guccini cerca nel testo di mitizzare ogni suo ricordo, di rendere unico e avvincente ogni racconto tramandatogli dagli anziani dei monti sull'Appennino tosco-emiliano,e i risultati della sua "accuratezza filologica" vengono apprezzati dalla critica.

    Sono stati dei best seller anche i suoi due romanzi successivi, Vacca d'un cane e Cittanova blues, entrambi riguardanti i diversi periodi della sua esistenza.

    Se infatti Cròniche Epafàniche racconta l'infanzia e il periodo fanciullesco nella "sua" Pàvana, Vacca d'un cane narra del periodo successivo, quello in cui un Guccini adolescente ormai stabilmente a Modena (città da lui mai veramente amata) scopre di non essere "uno tra tanti", ma contemporaneamente diventò cosciente di come la provincialità della sua città natale massacrata dalla guerra, sarebbe stata un ostacolo per la sua crescita intellettuale. Infatti si trasferì presto a Bologna, che rappresentò la scoperta del mondo, il sogno americano.Ed è quest'ultimo capitolo che è narrato nelle vicende di Cittanòva Blues, che va a chiudere la trilogia autobiografica.

    Nel 1998 Guccini pubblica il Dizionario del dialetto di Pàvana, la città della sua infanzia, nel quale si può notare tutta la sua capacità di dialettologo e traduttore.

    Diverse altre opere sono successivamente venute alla luce in collaborazione con Macchiavelli: Macaroni, Un disco dei Platters, Lo spirito e altri briganti, Tango e gli altri. I gialli scritti con lui a quattro mani narrano principalmente delle storie del maresciallo Santovito, diventato un personaggio di punta del giallo italiano, e acquistano dall'affermato giallista i toni classici di questo tipo di opera. L'influenza di Guccini si nota invece per quanto riguarda la forma della narrazione, la capacità di creare una raffinata costruzione nell'ambientazione storica, le peculiarità linguistiche che ne hanno decretato il successo anche nel mondo della narrativa.

    Guccini e il fumetto

    Guccini è sempre stato un amante dei fumetti, come testimoniato anche da alcuni testi di canzoni,oltre che autore e sceneggiatore di diversi libri a fumetti come Vita e morte del brigante Bobini detto «Gnicche» disegnato da Francesco Rubino, edito dalla Lato Side, Lo sconosciuto, con le illustrazioni di Magnus, e sceneggiatore di Storie dello spazio profondo, disegnate dall'amico Bonvi, pubblicate a partire dal 1969 sulla rivista Psyco e in seguito ristampate dalla Mondadori e da altri editori.

    La vicenda raccontata nel libro creato con Rubino è quella vera di un brigante vissuto nella seconda metà dell'Ottocento nelle campagne nei dintorni di Arezzo e nel Casentino; Gnicche (questo nomignolo è anche entrato in un proverbio di quella zona, «Sei peggio di Gnicche»). La particolarità è che Guccini ha l'occasione di comporre alcune ottave in rima che nel fumetto vengono recitate da un contadino cantastorie, Giovanni Fantoni, per raccontare le vicende del brigante; frequenti le parole dialettali. Dal punto di vista del disegno, Rubino si ispira a fumettisti come Gianni De Luca (ritenuto da alcuni uno dei grandi innovatori del fumetto italiano), e in qualche vignetta ha anche modo di disegnare un cantastorie molto simile a Guccini. Il volume fu pubblicato nel dicembre del 1980 dalle edizioni Lato Side, e la copertina fu realizzata da Lele Luzzati; non è stato mai più ristampato.



    Guccini e il cinema i.

    L'attività di Guccini nel cinema, come attore o autore di colonne sonore, iniziò nel 1976 e non è mai stata particolarmente intensa. La sua prima apparizione come attore fu in occasione del film Bologna. Fantasia, ma non troppo, per violino di Gianfranco Mingozzi del 1976. Si trattava di una puntata della serie televisiva Raccontare la città dedicata a Bologna, nella quale interpretava il poeta cantante Giulio Cesare Croce che, nella trama del film, rivive nei secoli le vicende della città, accompagnando questo percorso con canzoni tratte (in parte o integralmente) da testi originali di Croce. Altri interpreti del film furono Claudio Cassinelli e Piera Degli Esposti che interpretavano entrambi personaggi storici della città.

    Come attore ha inoltre partecipato ai film I giorni cantati (1979, regia di Paolo Pietrangeli), la cui colonna sonora contiene la sua canzone Eskimo e Canzone di notte n°2; Musica per vecchi animali (1989, regia di Umberto Angelucci e Stefano Benni, tratto dal romanzo di quest'ultimo Comici spaventati guerrieri); Radiofreccia (1998, esordio registico del cantautore Luciano Ligabue); Ormai è fatta (1999, regia di Enzo Monteleone); Ti amo in tutte le lingue del mondo (2005), Una moglie bellissima (2007) e Io & Marilyn (2009), tutti diretti da Leonardo Pieraccioni. Nella colonna sonora di Nero (1992, regia di Giancarlo Soldi) è contenuta la canzone Acque, mentre come musicista ha scritto la colonna sonora di Nené (1977, regia di Salvatore Samperi).



    Apparizioni in compilation o in dischi di altri interpreti
    Guccini in concerto

    Sono incluse solo le raccolte che ospitano canzoni inedite sugli LP e CD ufficiali


    * 1975 - Grande Italia: compilation pubblicata dalla EMI con artisti modenesi, fra cui il fratello Piero; Guccini canta Le belle domeniche, una sua canzone d'amore e noia scritta una decina di anni prima ma pubblicata solo nel 2006 nella sua The Platinum Collection (in versione remixata).

    * 1979 - 1979 Il concerto - Omaggio a Demetrio Stratos: disco con la registrazione del concerto in ricordo di Demetrio Stratos pubblicato dalla Cramps, Guccini canta In morte di S.F., nota anche come Canzone per un'amica; nella copertina, però, vi è scritto Per un amico.

    * 1988 - Dalla/Morandi: Canta con Lucio Dalla e Gianni Morandi il brano Æmilia, scritto a quattro mani con Dalla. La versione gucciniana di questo brano sarà successivamente inserita su Quello che non....

    * 1991 - Club Tenco: vent'anni di canzoni d'autore: compilation pubblicata dalla Ala Bianca e curata dal club Tenco, raccoglie alcune esibizioni dal vivo durante i 20 anni del Premio Tenco; Guccini canta da solo Luci a san Siro di Roberto Vecchioni, ed insieme al collega milanese Gli amici.

    * 1993 - Il volo di Volodja: compilation pubblicata dalla Ala Bianca e curata dal club Tenco, è un omaggio al cantautore russo Vladimir Vysotskij: molti cantautori italiani interpretano delle sue canzoni in italiano, e Guccini canta Il volo interrotto.

    * 1999 - Roba di Amilcare: compilation pubblicata dalla Ala Bianca e curata dal club Tenco, è un omaggio al fondatore del club Tenco Amilcare Rambaldi: Guccini interpreta Lontano lontano di Luigi Tenco.

    * 2000 - Barones: CD del gruppo folk sardo Tenores di Neoneli; Guccini canta in lingua sarda Naschet su Sardu (nasce il Sardo).

    * 2000 - Ciao Ràgaz - Live in Dialetto: CD del cantautore bolognese e amico di Guccini Andrea Mingardi; Guccini canta in coppia con l'amico una versione riarrangiata di La Fira ed San Làzer, canzone tradizionale bolognese già incisa dal vivo da Guccini nel disco Opera buffa.

    * 2001 - Un panino una birra e poi...: CD di Ornella Vanoni, in cui reinterpreta alcune canzoni italiane degli anni '60, tra cui Dio è morto; Guccini canta il controcanto nel secondo ritornello.

    * 2004 - Sette veli intorno al re: compilation pubblicata dalla Sony Music e curata da Ares Tavolazzi e Michele Fedrigotti, raccoglie ninne nanne per bambini, interpretate da alcuni cantautori come Francesco De Gregori, Fausto Cigliano e Franco Battiato; Guccini interpreta Il bagno.

    * 2005 - Zenit: CD dei Gen Rosso; Guccini canta nella canzone Lavori in corso

    * 2006 - Ti ricordo Amanda: Traduzione di una canzone di Victor Jara eseguita da Guccini nell'Album del Colectivo Panattoni L'America

    * 2008 - Quelle piccole cose: album dei Pan Brumisti in cui Guccini canta interamente la canzone Sulla strada (testo e musica di Sergio Secondiano Sacchi).

    Produzioni

    * 1981 - Luna del grupo folk I Viulan, pubblicato dalla EMI Italiana (3C 054 18503), prodotto da Guccini insieme a Germano Tagliazucchi

    Guccini autore: canzoni scritte per altri interpreti

    In questa sezione sono inserite le canzoni scritte da Guccini per altri artisti; alcune di esse, in seguito, sono state reincise dall'autore

    * 1965: L'antisociale (testo e musica di Francesco Guccini; firmata da Pantros per il testo e da Francesco Anselmo per la musica, perché Guccini non era ancora iscritto alla Siae); interpretata dall'Equipe 84 nell'album Equipe 84

    * 1966: Noi non ci saremo (testo e musica di Francesco Guccini e arrangiamento dei Nomadi; firmata da Pontiak e da Tonino Verona; interpretata dai Nomadi su 45 giri, e successivamente reincisa sull'album Per quando noi non ci saremo del 1967.

    * 1966: Auschwitz (testo e musica di Francesco Guccini; firmata da Maurizio Vandelli per il testo e da Lunero per la musica, perché Guccini non era ancora iscritto alla Siae); interpretata dall'Equipe 84 nell'album Io ho in mente te

    * 1967: È dall'amore che nasce l'uomo (testo e musica di Francesco Guccini; firmata da Maurizio Vandelli perché Guccini non era ancora iscritto alla Siae); interpretata dall'Equipe 84 nell'album Stereoequipe

    * 1967:: Auschwitz (45 giri) Versione Inglese; interpretata dall'Equipe 84.

    * 1967: Le biciclette bianche (testo di Francesco Guccini; musica di Caterina Caselli; firmata da Gino Ingrosso e dal maestro Franco Monaldi perché Guccini e la Caselli non erano iscritti alla Siae); interpretata da Caterina Caselli nell'album Diamoci del tu

    * 1967: Incubo n. 4 (testo di Francesco Guccini; musica di Caterina Caselli; firmata da Gino Ingrosso e dal maestro Franco Monaldi); interpretata da Caterina Caselli nell'album Diamoci del tu

    * 1967: Una storia d'amore (testo e musica di Francesco Guccini; firmata da Daniele Pace e Mario Panzeri per il testo e da Pontiack per la musica; interpretata da Gigliola Cinquetti nell'album La rosa nera e da Caterina Caselli nell'album Diamoci del tu

    * 1967: Per un attimo di tempo (testo e musica di Francesco Guccini; firmata da Maurizio Vandelli perché Guccini non era ancora iscritto alla Siae); interpretata dall'Equipe 84, che la incise nel 1967 ma la pubblicò solo l'anno dopo nell'album Stereoequipe

    * 1967: Dio è morto (testo e musica di Francesco Guccini); interpretata dai Nomadi nell'album Per quando noi non ci saremo e da Caterina Caselli nell'album Diamoci del tu (con delle piccole varianti nel testo): è la prima canzone depositata alla Siae a nome di Francesco Guccini (che nel frattempo aveva superato i due esami come autore di testi e come musicista non trascrittore) sia per il testo che per la musica, è sicuramente una delle sue canzoni più famose eppure non è mai stata incisa in studio dal suo autore ma solamente dal vivo

    * 1967: Credi a me (testo di Francesco Guccini; musica di Georges Chelon); traduzione in italiano della canzone Fallait voir di Chelon, pubblicata su 45 giri dalla Pathé, AQ 1357

    * 1967: Per quando noi non ci saremo (testo di Francesco Guccini; musica di Germano Tagliazucchi e Beppe Carletti); interpretata dai Nomadi nell'album Per quando noi non ci saremo; il testo è recitato non da Augusto Daolio, che era la voce solista del gruppo, ma dal doppiatore milanese Luigi Paoletti, non accreditato sul disco.

    * 1967: Il disgelo (testo e musica di Francesco Guccini); interpretata dai Nomadi nell'album Per quando noi non ci saremo

    * 1967: Noi (testo e musica di Francesco Guccini); interpretata dai Nomadi nell'album Per quando noi non ci saremo

    * 1967: Per fare un uomo (testo e musica di Francesco Guccini); interpretata dai Nomadi nell'album Per quando noi non ci saremo, dai Profeti nell'album Bambina sola e, con piccole varianti nel testo, da Caterina Caselli nell'album Diamoci del tu (tutti i dischi sono usciti nel 1967 a distanza di pochi mesi).

    * 1967: Che farò (cover di Bad Times dei The Roulettes, testo italiano di Francesco Guccini); interpretata dai Memphis su 45 giri (Columbia SCMQ 7049)

    * 1967: Hey Joe (testo italiano di Francesco Guccini; testo e musica tradizionali); interpretata da Martò su 45 giri (La voce del padrone MQ 2094)

    * 1967: Quei coraggiosi delle carrozze senza cavalli (testo e musica di Francesco Guccini); interpretata da Johnny e i Marines su 45 giri e successivamente riproposta nel cd Riky and Beat.

    * 1968: È giorno ancora (testo e musica di Francesco Guccini); interpretata dai Nomadi nell'album I Nomadi

    * 1968: Un figlio dei fiori non pensa al domani (testo di Francesco Guccini; testo e musica originale di Ray Davies); interpretata dai Nomadi nell'album I Nomadi. Come ha raccontato spesso lo stesso Guccini, in realtà il testo in italiano di questa canzone (Death of a clown dei Kinks) non è opera sua, ma del suo amico Franco Tedeschi, nato a Modena nel 1942, professore e traduttore; Tedeschi però non era iscritto alla Siae, per cui Guccini gli fece da prestanome, come avevano fatto De Ponti e Verona nei suoi confronti fino a poco tempo prima

    * 1968: Cima Vallona (testo e musica di Francesco Guccini); incisa da Caterina Caselli nello stesso anno, non fu però pubblicata dalla casa discografica probabilmente per l'argomento affrontato nel testo (cioè la strage di Cima Vallona); solo nel 1998 questa canzone riuscirà ad essere pubblicata nel cd antologico della Caselli Qualcuno mi può giudicare

    * 1968: Mrs. Robinson (testo di Francesco Guccini; testo originale e musica di Paul Simon); interpretata dai Royals; reincisa due anni dopo da Bobby Solo nell'album Bobby folk.

    * 1968: Salomone pirata pacioccone (testo di Francesco Guccini; musica di Franco Godi); interpretata da Le Sorelle; in realtà Guccini, intervistato, non ricorda di aver mai scritto questo testo, che tuttavia è firmato da lui; quindi è probabile che, come nel caso di Un figlio dei fiori non pensa al domani, abbia fatto da prestanome.

    * 1968: Ascoltatemi (testo e musica di Francesco Guccini); interpretata da Sonia su 45 giri (La voce del padrone MQ 2126)

    * 1969: ... e tornò la primavera (testo di Francesco Guccini; musica di Deborah Kooperman); incisa dall'autrice della musica e pubblicata su 45 giri (a nome "Deborah"); due anni dopo viene interpretata da Patty Pravo nell'album Di vero in fondo

    * 1971: Il Bello (45 giri) Lando Buzzanca.

    * 1988: Volevamo (testo di Francesco Guccini; testo originale e musica di Georges Moustaki); interpretata da Georges Moustaki nell'album Volevamo.

    * 1992: Swatch (testo di Francesco Guccini; musica di Gaetano Curreri e Andrea Fornili); interpretata dagli Stadio nell'album Stabiliamo un contatto.

    * 1992: Per la bandiera (testo di Francesco Guccini e Saverio Grandi; musica di Gaetano Curreri e Saverio Grandi); interpretata dagli Stadio nell'album Stabiliamo un contatto.

    * 1992: Campioni, cantata da Antonietta Laterza.

    * 1995: Jimmy (testo di Francesco Guccini; musica di Gaetano Curreri e Andrea Fornili); interpretata dagli Stadio nell'album Di volpi, di vizi e di virtù .

    * 1998: Una casa nuova (testo di Francesco Guccini; musica di Gaetano Curreri); interpretata da Patty Pravo nell'album Notti, guai e libertà; nel 2002 è stata reincisa dagli Stadio nell'album Occhi negli occhi.

    * 2002 : Vite (testo e musica di Francesco Guccini); interpretata da Adriano Celentano nell'album Per sempre; incisa poi dallo stesso Guccini nel 2004 nell'album Ritratti dopo averla testualmente arricchita.

    * 2006: Ti ricordo Amanda (traduzione di una canzone di Victor Jara); interpretata da Francesco Guccini e Colectivo Panattoni nell'album L'America del gruppo Colectivo Panattoni.

    * 2008 : Via dei poeti (testo e musica di Francesco Guccini); interpretata dai Pan Brumisti nell'album Quelle piccole cose.

    Le cover di canzoni di Guccini

    In questa sezione sono state inserite le cover di canzoni di Guccini realizzate da altri artisti dopo l'incisione da parte del suo autore.

    * 1968: Ophelia interpretata dai Nomadi nell'album I Nomadi

    * 1968: Canzone per un'amica interpretata dai Nomadi nell'album I Nomadi

    * 1968: Per quando è tardi interpretata dai Nomadi nell'album I Nomadi

    * 1974: Asia, Il vecchio e il bambino, Piccola città, Canzone della bambina portoghese, L'isola non trovata, La collina cantate dai Nomadi nell'album I Nomadi interpretano Guccini.

    * 1979: L'atomica cinese, Primavera di Praga, Auschwitz, Statale 17 interpretata dai Nomadi in coppia con Guccini in Album concerto.

    * 1989: Incontro, interpretata da Enrico Ruggeri nell'album Contatti.

    * 1990: Il vecchio e il bambino e Canzone per Anna, interpretate da Drupi nell'album Avanti

    * 1995: Dio è morto, interpretata da Luciano Ligabue nell'album Tributo ad Augusto

    * 1995 Il vecchio e il bambino, interpretata da Teresa De Sio nell'album Tributo ad Augusto

    * 1995 La canzone del bambino nel vento (Auschwitz), interpretata dai Gang nell'album Tributo ad Augusto

    * 1995 Atomica cinese, interpretata dai Modena City Ramblers nell'album Tributo ad Augusto

    * 1995 Canzone per un'amica, interpretata da Enrico Ruggeri nell'album Tributo ad Augusto

    * 1995 Noi non ci saremo, interpretata dai CSI nell'album Tributo ad Augusto

    * 1996: La locomotiva, interpretata dai Modena City Ramblers nell'album La grande famiglia

    * 1997: Auschwitz, interpretata da Gian Pieretti nell'album Caro Bob Dylan...

    * 2001: Dio è morto, interpretata da Ornella Vanoni nell'album Un panino una birra e poi...

    * 2005: Auschwitz, interpretata dai Modena City Ramblers, insieme a Guccini nell'album Appunti partigiani

    * 2008: Il vecchio e il bambino, interpretata da Carla Bruni nell'album Comme si de rien n'était

    * 2009: L'avvelenata, interpretata da Luca Carboni nell'album Musiche ribelli





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    Vedremo soltanto una sfera di fuoco,
    più grande del sole, più vasta del mondo;
    nemmeno un grido risuonerà e solo il silenzio come un sudario si stenderà
    fra il cielo e la terra, per mille secoli almeno,
    ma noi non ci saremo, noi non ci saremo.

    Poi per un anno la pioggia cadrà giù dal cielo
    e i fiumi correranno la terra di nuovo
    verso gli oceani scorreranno e ancora le spiagge risuoneranno delle onde
    e in alto nel cielo splenderà l'arcobaleno,
    ma noi non ci saremo, noi non ci saremo.

    E catene di monti coperte di nevi
    saranno confine a foreste di abeti:
    mai mano d' uomo le toccherà, e ancora le spiagge risuoneranno delle onde
    e in alto, lontano, ritornerà il sereno,
    ma noi non ci saremo, noi non ci saremo.

    E il vento d'estate che viene dal mare
    intonerà un canto fra mille rovine,
    fra le macerie delle città, fra case e palazzi che lento il tempo sgretolerà,
    fra macchine e strade risorgerà il mondo nuovo,
    ma noi non ci saremo, noi non ci saremo.

    E dai boschi e dal mare ritorna la vita,
    e ancora la terra sarà popolata;
    fra notti e giorni il sole farà le mille stagioni e ancora il mondo percorrerà
    gli spazi di sempre per mille secoli almeno,
    ma noi non ci saremo, noi non ci saremo,
    ma noi non ci saremo...

    image[/size]



    Edited by tomiva57 - 13/1/2011, 07:48
     
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