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Amore mio, che cosa vuoi che dicaSarà che mi è scoppiata la faticaO forse ho scaricato tutto il sacco di esperienzaE sono fermo ai blocchi di partenzaA volte sono stanco di pensareMi sento come un pesce senza il mareHo scritto tante cose, tanti fatti e le ragioni, cercando di fermare le emozioniMi piace aprir la botte e raccontare di come a volte il cielo tocca il mareDi come l'infinito sia nel viso della gente, che ha costruito tutto e non ha mai avuto nienteAmore mio, vorrei cominciare con tante cose ancora da inventareE non sentirmi vuoto come un fiasco già scolatoCon l'impressione d'essere arrivatoMi piace scombinare l'acquisto e rivoltar la giacca ad un partitoE fare i conti in tasca alle morali e tradizioniCol gusto di scoprire le finzioniE allora con la falce taglio il filo della lunaLa musica mi sembra più vicinaE prendo a pugni e schiaffi la tristezza e la sfortunaE cerco di tornare come primaAmore mio, mi mancan le paroleper costruire torri in faccia al soleSarà perché son stato troppo tempo a vegetareChe l'ho chiamato spesso riposareMa non ho ancora perso la mia rabbiaNon mi hanno ancora nella gabbiaE pesco ancora in fondo alle mie tante ribellioni per scaricarle dentro alle canzoniMi piace respirare la chiarezzaSentire dentro un po' di tenerezzaRompendo i bugigattoli dei dogmi culturalistampate sulle tavole di pietra o sui giornaliE ancora con la falce taglio il filo della lunaLa musica mi sembra più vicinaE prendo a pugni e schiaffi la tristezza e la sfortunaE cerco di tornare come primaAmore mio, se a volte mi nascondoSe chiudo le mie entrate a questo mondoÈ solo per cercare di capire come sonoMi sento naufragare e mi abbandonoMi piace poi tornare come nuovoSentire che mi scrollo e che mi muovoAllora c'è nell'aria come un altro ritornelloCosì che ripulisco il mio cervelloE allora con la falce taglio il filo della lunaLa musica mi sembra più vicinaE prendo a pugni e schiaffi la tristezza e la sfortunaE cerco di tornare come prima.