PIERANGELO BERTOLI

biografia, discografia, new, foto, ecc...

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline




    Pierangelo Bertoli

    aa4

    biografia


    Pierangelo Bertoli (Sassuolo, 5 novembre 1942 – Modena, 7 ottobre 2002) è stato un cantautore italiano.



    Esponente della scuola cantautorale italiana, nella sua quasi trentennale carriera incise circa 200 canzoni, la maggior parte di sua composizione, quasi tutte incentrate su temi a sfondo politico in chiave di denuncia sociale, con una forte venatura polemica e di critica spesso atroce nei confronti della classe dirigente. La popolarità di Bertoli fu legata in prevalenza da due brani: Eppure soffia, inno all'ecologismo[1], e A muso duro, vero e proprio manifesto di uomo e artista, che esalta anche la funzione sociale e aggregativa del mestiere del cantante. Anche le numerose ballate, intese come canzoni country, e le sue canzoni a sfondo sentimentale hanno risentito del suo habitat naturale agreste, il cui punto di vista si può definire, letteralmente parlando, "dal basso", dalla parte cioè della gente comune, non a caso sempre schierato anche nella militanza politica locale (nel 1992 fu candidato alle elezioni politiche per Rifondazione Comunista). Alla diffusione della musica per via radiofonica e televisiva, alla quale non si sottrasse, Bertoli predilesse il contatto diretto con il pubblico. Dopo numerosi tentativi, fu ammesso per due edizioni consecutive al Festival di Sanremo, negli anni 1991 e nel seguente, partecipando dapprima in coppia con i Tazenda, dei quali cantò una loro canzone scrivendone parte del testo in italiano, e chiedendo appositamente alla band sarda che scegliesse una canzone nella quale fosse ben riconoscibile la derivazione popolare (non a caso Disamparados significa disadattati). Nel 1992 Italia d'oro, attraverso una denuncia senza mezza termini di alcuni malcostumi, anticipò lo scandalo di Tangentopoli che di lì a poco avrebbe interessato l'opinione pubblica.

    Tra i sodalizi artistici, si ricordano: quello con una ancora sconosciuta Fiorella Mannoia, in Pescatore, un altro suo cavallo di battaglia, i già citati Tazenda, con i quali cantò Spunta la luna dal monte, Fabio Concato con cui duettò sia in Chiama piano sia in Acqua limpida, dove partecipò anche Grazia Di Michele, e Ligabue, una vera e propria scoperta dello stesso Bertoli, che lo lanciò a livello regionale, producendo il suo primo disco alla fine degli anni ottanta e con il quale strinse un intenso e forte legame di amicizia e stima, fino a proporlo al produttore Angelo Carrara per il suo album d'esordio. Di lui incise due sue canzoni: nel 1988 Sogni di rock'n'roll e l'anno seguente Figlio di un cane, entrambe poi confluite nel primo lavoro discografico dell'artista di Correggio datato 1990.

    Tratti biografici essenziali

    Nato a Sassuolo, in Provincia di Modena, a tre anni fu colpito da una grave forma di poliomielite che lo privò della funzionalità degli arti inferiori e lo costrinse a vivere muovendosi su una sedia a rotelle, il che non gli impedì di coltivare la passione per la canzone, allietata dall'unione con Bruna Pattacini, da cui ha avuto i tre figli Emiliano, Petra (a cui intitolò un album) ed Alberto; quest'ultimo ha seguito le orme del padre, facendo il cantante di professione, oltre a prendere parte ai concerti-tributo a lui dedicato.

    All'inizio del 2002, Bertoli fu sottoposto ad una serie di cure presso il policlinico di Modena, dove ritornò qualche mese dopo per spegnersi pochi giorni prima del suo sessantesimo compleanno. Impegnato socialmente in iniziative benefiche e di solidarietà, si batté in favore dell'abbattimento delle barriere architettoniche e partecipò ad incontri e raduni per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'integrazione sociale dei disabili, tra cui una proposta per una Legge Quadro in materia. Il legame con la sua terra d'origine, oltre a non allontanarlo dalla sua città natale, gli fece comporre numerose canzoni in dialetto .

    Carriera

    Gli esordi ed il contratto discografico con la CGD


    Nato da una semplice famiglia operaia, una delle tante del laborioso territorio sassolese, malgrado l'ingombrante presenza della carrozzella visse un'infanzia regolare, ma priva di ogni genere di bene superfluo; secondo quanto raccontato dallo stesso Bertoli, in casa non c'era neppure la radio e per questo motivo la passione musicale del giovanissimo Pierangelo venne essenzialmente dall'esterno, anche se non va dimenticato il ruolo decisivo ricoperto dal fratello e dalla band di quest'ultimo, che all'inizio degli anni sessanta si riuniva proprio in casa Bertoli per suonare insieme. Pierangelo conosceva già la discografia di alcuni cantanti famosi, come per esempio Frank Sinatra, ma non possedeva alcuna nozione di strumenti musicali e tecniche interpretative. In pochi mesi Bertoli imparò a suonare la batteria, il basso e soprattutto la chitarra, che di lì a poco sarebbe divenuta il suo strumento preferito.

    A ventitré anni gli diedero una vecchia chitarra e dopo un anno di esercizi da autodidatta, cominciò a comporre le prime canzoni e le suonò dapprima di fronte agli amici e poi davanti a platee sempre più vaste, soprattutto in occasione di feste di paese e di partito. Militante politico ed autodidatta, partecipò sovente a manifestazioni ed incontri organizzati dai centri sociali di Sassuolo. Durante queste riunioni, c'era il costume di intervallare i discorsi e gli interventi dialettici dei partecipanti con eventi di carattere artistico, e tra di essi c'erano le esibizioni di cantanti che, come Bertoli, offrivano l'opportunità di ascoltare canzoni impegnate socialmente e politicamente, contemperando così esigenze di divertimento e di riflessione.

    Nei primi anni settanta, Pierangelo Bertoli si legò a due piccole case discografiche locali, le Edizioni "Servire il popolo" e "Del vento rosso", con cui pubblicò, tra il 1973 e l'anno successivo con il nome di Angelo Bertoli, i 45 giri autoprodotti Marcia d'amore / Per dirti t'amo, Scoperta / Marcia d'amore e Matrimonio / L'autobus. Sempre nel 1974, le due etichette modenesi si accordarono per pubblicare insieme il primo album studio di Bertoli, Rosso colore dell'amore (poi ristampato postumo dalla American Records nel 2006), contenente in tutto dodici brani, comprese due delle canzoni uscite poco tempo prima in formato singolo, L'autobus e Per dirti t'amo. In quel periodo, Bertoli riarrangiò alcuni brani già scritti e composti precedentemente e diede alle stampe il nuovo disco Rocablues (1975), dove prevalgono decisamente le canzoni dialettali.

    La grande occasione arrivò nel 1976, quando il fratello Gianni, che suonava nel gruppo di Caterina Caselli, anche lei sassolese, chiese alla cantante già passata al ruolo di discografica, di intercedere presso il marito Ladislao Sugar, proprietario della Compagnia Generale del Disco, per dare a Pierangelo l'opportunità di far pubblicare le sue canzoni da un'etichetta discografica nazionale. Anche per merito delle buone parole spese dal musicista Alete Corbelli, Bertoli fu scritturato dalla CGD e diede subito alle stampe Eppure soffia, pubblicato con l'etichetta Ascolto, una sorta di laboratorio per giovani artisti fondata dalla stessa Caselli.

    L'anno dopo pubblicò Il centro del fiume, che contiene una versione ridotta di Rosso colore, già incisa nel primo disco: quindi realizzò il suo terzo lavoro che racchiudeva esclusivamente canzoni in dialetto modenese: S'at ven in meint (se ti viene in mente) ospita anche la voce di Caterina Caselli nel brano L'Erminia temp aidrée. Altri brani dialettali saranno inclusi nell'album Certi momenti. Il 1979 è l'anno di A muso duro, uno dei suoi album più noti e il primo a conoscere un riscontro su vasta scala.

    Certi momenti e i lavori successivi


    Tale successo venne consolidato con Certi momenti del 1980, la cui canzone titolo affronta con coraggio le tematiche dell'aborto schierandosi contro la Chiesa cattolica: quest'album contiene la canzone Pescatore cantata con una ancora sconosciuta Fiorella Mannoia. Scritta da Maurizio Borghi, racconta di una donna che, soffrendo la lontananza del marito, lo tradisce salvo poi pentirsene, e il duetto si snoda tra il racconto del tormento interiore di lei e della fatica di lui nel combattere contro il mare sperando in una pesca fruttuosa.

    I tre album successivi da Album del 1981 a Dalla finestra del 1984 confermarono la popolarità di un Bertoli non più considerato come fenomeno di folklore. La sua attività discografica si susseguì anche nonostante un sensibile calo nelle vendite, ritrovando un ritorno di fiamma in occasione di Oracoli, album del 1990 scritto a quattro mani con il cantautore Luca Bonaffini, che farà da apripista al suo esordio sanremese. Nel frattempo vinse un telegatto per uno spot televisivo a favore della "Lega per l'emancipazione dell'handicappato", dove vi prese parte nel ruolo di un avventore che non poteva chiamare la Polizia per segnalare un incidente, in quanto trovava delle cabine telefoniche che non erano in grado di far passare la sua sedia a rotelle. In questi anni si segnala anche, nel 1987, l'album Canzone d'autore dove Bertoli reinterpretò alcuni classici, alternandoli a composizioni inedite di altri autori misconosciuti: in questo album spiccano le sue versioni di Vedrai Vedrai di Luigi Tenco Un Giudice di Fabrizio De André, e Sfiorisci bel fiore di Enzo Jannacci.

    Nel 1990 fece un cameo in una canzone di Elio e le Storie Tese Giocatore mondiale, sigla del programma Mai dire Mondiali: la canzone tratta con ironia la questione delle barriere architettoniche, e Bertoli canta i versi "La vita è bella, perché le cabine son strette ma largo è lo stadio, solo alla morte non c'è rimedio". Le cabine (telefoniche) da lui menzionate rimandano proprio allo spot da lui interpretato. Più impegnato invece fu il suo contributo dato ai Giochi F.I.S.H.A. che in quel stesso anno videro la sua firma nell'inno ufficiale Canto di vittoria, incisa anche in inglese. Nel 1991, con la partecipazione al Festival di Sanremo insieme ai Tazenda con Spunta la Luna dal monte, visse una seconda giovinezza artistica, che gli valse anche il quarto posto dell'anno seguente con Italia d'oro, a cui fece seguito l'album Gli anni miei nel 1993, e due anni dopo la prima raccolta di brani reincisi intitolata Una voce tra due fuochi. I suoi ultimi lavori ebbero non poche difficoltà a essere distribuiti né si avvalsero di un soddisfacente battage promozionale.

    Nel 1997, in occasione del centenario della Juventus Football Club (sua squadra del cuore) scrive una canzone intitolata Juvecentus, che fu anche l'inno ufficiale della società bianconera per alcune stagioni.

    Ultimo periodo

    L'ultimo album, 301 guerre fa, composto da inediti e vecchie canzoni riarrangiate e ricantate, è uscito poco prima della sua scomparsa, mentre altre canzoni, scritte con la collaborazione del figlio Alberto (ma anche di Ligabue), non furono mai pubblicate.

    Il 28 aprile 2006, a cura di Alberto, è uscita una raccolta, Parole di rabbia, pensieri d'amore con un inedito, Adesso (registrato nel 1990), ma pare che l'artista emiliano abbia lasciato altre canzoni incise precedentemente e mai pubblicate[senza fonte].

    Il 27 settembre 2008 a Sassuolo (Modena) si è tenuto il primo raduno ufficiale dei fan del cantautore. L'evento è iniziato con l'inaugurazione di un bassorilievo dal titolo "A muso duro", è proseguito con un dibattito sulla vita di Bertoli dal titolo "Parole di rabbia e pensieri d'amore" e con l'inaugurazione di una mostra fotografica e oggettistica dal titolo "E così nasce una canzone". In serata si è tenuto un grande concerto tributo a cui hanno partecipato tra gli altri Fabio Concato, i Modena City Ramblers ed il figlio di Pierangelo, Alberto Bertoli.

    Temi e poetica

    Lo stile di Bertoli si contraddistingue per la sua immediatezza, nonché per i mai banali echi poetici che fanno della sua opera un esempio limpido della bontà della prima canzone d'autore italiana che ha ospitato artisti come Fabrizio De André, Francesco Guccini, Paolo Conte, Giorgio Gaber, Francesco De Gregori. Molte volte nelle canzoni canta contro la guerra o a favore dei più deboli. Nonostante gli spunti politici di molti testi, l'impegno di Bertoli si svolse principalmente sul piano civile e sociale.

    Bertoli ha inoltre cantato molte canzoni in dialetto sassolese, prima raccogliendole in un CD (S'at vein in meint) e poi in altri album. Con tale operazione ha dimostrato coraggio, dato che questo dialetto risulta incomprensibile già a venti chilometri di distanza dal paese natale del cantautore e conta, quindi, un numero minimo di parlanti. Eppure, proprio in canzoni come Prega Crest (Prega nostro signore), La bala (dove "bala" significa, con doppio senso, sia "bugia" sia "ubriacatura"), è possibile cogliere in Bertoli una voce genuina della sua terra, "dura e pura" come si suol dire del popolo emiliano.

    discografia

    Album

    * 1974 - Rosso colore dell'amore (Il Canzoniere del Vento Rosso, VR 9, ristampato nel 2006 per la American Records AMR 111)
    * 1975 - Roca Blues (Made in Sassuolo, LP 0101, ristampato su cd nel 2001)
    * 1976 - Eppure soffia (CGD, 81800, su cd 9031 70144-2)
    * 1977 - Il centro del fiume (Ascolto, ASC 20030, su cd 9031 70145-2)
    * 1978 - S'at ven in meint (Ascolto, ASC 20068, su cd 4509-91969-2)
    * 1979 - A muso duro (Ascolto, ASC 20128, su cd 9031 70140-2)
    * 1979 - Pierangelo Bertoli (Record Bazar, RB 215) (raccolta dei primi album)
    * 1980 - Certi momenti (Ascolto, ASC 20233, su cd 9031 71296-2)
    * 1981 - Album (Ascolto, ASC 20271, su cd 9031 71297-2)
    * 1983 - Frammenti (CGD, 20349 su cd 9031 77304-2)
    * 1984 - Dalla finestra (CGD, 20404, 9031 77305-2)
    * 1985 - Petra (CGD, 20461) (mai pubblicato su cd)
    * 1986 - Bertoli & Bertoli - Studio... live (CGD, CI 20214, su cd 9031 70148-2) (contiene un disco raccolta tra cui l'inedito Favola e un disco di inedite incisioni dal vivo)
    * 1987 - Canzone d'autore (CGD, 20626, su cd CDS 6063)
    * 1988 - Tra me e me (CGD, 20727, su cd CDS 6084)
    * 1989 - Sedia elettrica (CGD, 2092, su cd CDS 6132)
    * 1989 - Il vento soffia ancora (raccolta)
    * 1990 - Oracoli (Dischi Ricordi, SMRL 6426)
    * 1991 - Spunta la Luna dal monte e i grandi successi (raccolta) (Fonit Cetra, TLPX 278)
    * 1992 - Italia d'oro (Dischi Ricordi, STVL 6446)
    * 1993 - Gli anni miei (Dischi Ricordi, STVL 6466)
    * 1995 - Una voce tra due fuochi (BMG/Ricordi, TCDMRL 305672)
    * 1997 - Angoli di vita (Crisler, FCD 2127)
    * 2002 - 301 guerre fa (Crisler, CCD 3037)

    Raccolte

    * 2000 - Masterpiece
    * 2000 - Le più belle canzoni
    * 2006 - Le più belle canzoni di Pierangelo Bertoli

    45 giri

    * 1973 - Marcia d'amore/Per dirti t'amo {Servire il Popolo VR 3}
    * 1974 - Scoperta/Marcia d'amore {Edizioni del Vento Rosso VR 5}
    * 1974 - L'autobus/Matrimonio' {Edizioni del Vento Rosso VR 6}
    * 1977 - Eppure soffia/È nato si dice {Ascolto ASC 10025}
    * 1978 - Rosso Colore (Lato B - Serie Speciale per Juke Box)-{Ascolto YD 521}
    * 1979 - Verso Europa/Ridere di un'Ora (Canzone per Carlotta)-{Ascolto ASC 10166}
    * 1979 - A muso duro/Per dirti t'amo {Ascolto ASC 10221}
    * 1980 - Pescatore (Con Fiorella MANNOIA)/Cent'anni di meno-{Ascolto YD 576}
    * 1980 - Cent'anni di meno/Fer l'amaur
    * 1981 - La Fatica (Lato A - Serie Speciale per Juke Box)-{Ascolto YD 603}
    * 1983 - I miei Pensieri sono tutti li (Lato B - Serie Speciale per Juke Box)-{CGD YD 650}
    * 1987 - Così diversa (Lato B - Serie Speciale per Juke Box)-{CGD VP 722}
    * 1990 - Canto di Vittoria/Song of Victory (Canzone Ufficiale Giochi F.I.S.H.A.) {Ricordi SRL 11107}
    * 1991 - Spunta la Luna dal Monte (Con i TAZENDA)/Sabato {Ricordi SRL 11116}
    * 1992 - Italia d'oro/Se potesse bastare {Ricordi SRL 11123}
    * 1992 - Fantasmi (Lato B - Serie Speciale per Juke Box)-{Ricordi JB 376}

    CD Singoli

    * 2002 - Promissas
    * 2003 - Madre terra (con Erika Tozzi)

    Duetti


    * Con Fabio Concato: Chiama piano (in Oracoli di Pierangelo Bertoli, 1990)
    * Con Fabio Concato e Grazia Di Michele: Acqua limpida (in Oracoli di Pierangelo Bertoli, 1990)
    * Con Fiorella Mannoia: Pescatore
    * Con Ornella Vanoni: Favola
    * Con Elio e le Storie Tese: Giocatore mondiale
    * Con Ligabue: Sogni di Rock & Roll (Ligabue compare nei backvocal)
    * Con i Tazenda: Spunta la Luna dal monte
    * Con Danilo Amerio: 301 Guerre fa
    * Con Fiordaliso: Pescatore in 301 Guerre fa

    Contributi

    * 1989 - Per te Armenia/Sono Caduti {New Enigma Records NEM 47002}-( ASSOCIATION AZNAVOUR POUR L'ARMENIE )

    Tributi

    * 2003 - A muso duro - Fiorello (nell'album A modo mio)
    * 2005 - ...a Pierangelo Bertoli - Artisti vari
    * 2006 - Eppure soffia - Canzoni per parrucchiere live tour - Stadio
    * 2007 - Eppure soffia - Ligabue (inciso sul web per il Live Earth)
    * 2007 - Nel corso della trasmissione Apocalipse show - Vietato Funari di Raiuno, il conduttore Gianfranco Funari ha recitato la canzone A muso duro in un duetto virtuale con Bertoli.
    * 2008 - 27 settembre 2008 a Sassuolo (Modena) si è tenuto il primo raduno ufficiale dei fans di Pierangelo, coordinato e organizzato dal sito ufficiale www.bertolifansclub.org. In serata si è tenuto un grande concerto tributo a cui hanno partecipato tra gli altri Fabio Concato, i Modena City Ramblers ed il figlio di Pierangelo, Alberto Bertoli. L'evento ha riscosso un enorme successo registrando il tutto esaurito (più di 1200 persone).
    * 2009 - "Eppure soffia" - Luca Carboni (cover presente nell'album "Musiche ribelli")

    wikipedia



    Edited by tomiva57 - 17/5/2012, 08:18
     
    Top
    .
  2. tomiva57
     
    .

    User deleted


    grazie lussy






    [P.A. Bertoli - A. Borghi]

    Caro amico, la mia lettera ti giunge da lontano,
    dal paese dove sono a lavorare,
    dove son stato cacciato da un governo spaventoso
    che non mi forniva i mezzi per campare;
    ho passato la frontiera con un peso in fondo al cuore
    e una voglia prepotente di tornare,
    di tornare nel paese dove son venuto al mondo,
    dove lascio tante cose da cambiare.
    E mi son venute in mente le avventure del passato,
    tante donne, tanti uomini e bambini,
    e le lotte che ho vissuto per il posto di lavoro,
    i sorrisi degli amici e dei vicini ;
    e mi sono ricordato quando giovani e felici
    andavamo lungo il fiume per nuotare,
    e Marino il pensionato ci parlava con pazienza,
    aiutandoci e insegnandoci a pescare.
    Caro amico, ti ricordi quando andavo a lavorare,
    e pensavo di potermi già sposare,
    e Marisa risparmiava per comprarsi il suo corredo,
    e mia madre l'aiutava a preparare;
    ed invece di sposarci tra gli amici ed i parenti,
    l'ho sposata l'anno dopo per procura,
    perché chiusero la fabbrica e ci tolsero il lavoro
    e ci resero la vita molto dura.
    Noi ci unimmo e poi scendemmo per le strade per lottare,
    per respingere l'attacco del padrone;
    arrivati da lontano, poliziotti e celerini
    caricarono le donne col bastone;
    respingemmo i loro attacchi con la forza popolare,
    ma, convinti da corrotti delegati,
    ci facemmo intrappolare da discorsi vuoti e falsi,
    e da quelli che eran stati comperati.

    E mi viene da pensare che la lotta col padrone
    è una lotta tra l'amore e l'egoismo,
    è una lotta con il ricco, che non ama che i suoi soldi,
    ed il popolo che vuole l'altruismo;
    e non contan le parole che si possono inventare,
    se ti guardi intorno scopri il loro giuoco:
    con la bocca ti raccontano che vogliono il tuo bene,
    con le mani ti regalan ferro e fuoco.
    Caro amico, per favore, tu salutami gli amici,
    ed il popolo, che è tutta la mia gente;
    sono loro il vero cuore, che mi preme ricordare,
    che rimpiango e che mi ha amato veramente;
    verrà un giorno nel futuro che potremo ritornare,
    e staremo finalmente al nostro posto,
    finiremo di patire, non dovremo più emigrare
    perché un tale ce lo impone ad ogni costo.
    E salutami tua madre, dai un abbraccio a tua sorella,
    chissà come sarà grande e signorina;
    e lo so, sarà bellissima come son le nostre donne,
    sanno vivere con forza che trascina;
    ma - le hai mai guardate bene? - ti sorridono col cuore,
    negli sgardi non nascondono timore,
    dove sono però uniche è sul posto di lavoro,
    son con gli uomini e si battono con loro.
    Ho pensato tante volte che c'è un senso a tutto questo,
    quest'amore non ci cade giù dal cielo;
    ma parlando della vita, e pensando al mio paese,
    mi è sembrato come fosse tolto un velo,
    e mi pare di sapere, e finalmente di capire,
    nella vita ogni cosa ha un suo colore,
    e l'azzurro sta nel cielo, ed il verde sta nei prati,
    ed il rosso è il colore dell'amore,
    e l'azzurro… (ecc.)









    La Roca l'era un ceinter culturel
    e qui eg ghe steven i eren tot uguee
    i andeven setà al vultaun a ciacarer
    e gnanch i mort i gniv'n a disturber
    insema al tevel setà dal vultaun
    ag era quesi seimper un baun pistaun.

    Sasol lee una sitee internasionel
    la geint l'ha fat i òâ¬Ålauvòâ¬Â col matonel
    i teimp ed Carlo Chedga i ein pasee
    a cambia seimp'r al sit dove te stee
    na volta i led'r i andev'n al bagn penel
    adesa invece i ciam'n industriee.

    Roca Roca dove sei tu
    Roca Roca Roca blues.

    I ragasoo òâ¬Ëd na volta è naturel
    i andeven seimp'r a casa d'arzintelo
    ades al post dal piat di macaraun
    i volen toti el stman un mes miliaun
    fortuna chi han truvee chi ghi pol der
    sfrutand la geint cla và a lavurer.

    Na volta quand i andev'n a fer l'amaur
    i andev'n a fer un gir dre al lavadaur
    ades ch'is ein acort ch'agh è el cambiel
    i van a fer l'amaur a lang al viel
    el den ins' volten gnanch se et fee al paias
    i volen l'auto a treintaquater piass.

    Roca Roca dove sei tu
    Roca Roca Roca blues.

    I sendegh chi an mes so i lavuradaur
    in vintquqt'r an i an fat i pisadaur
    e quii dla zunta chi ein tot di baun pcaunn
    i an fa o drif o draf tot i miliaun
    per an parler di pret e i catubaun
    chi han anch'era da fer qualcosa ed baun

    Asesa Roca lee tot quant cambiee
    i disen chi l'han tot rimodernee
    però purtrop i ein tot una masa ed biaulch
    igh volen toregh fin al Sante Traunch
    e fin a la Madera dal voltaun
    i l'han ciapeda so e cambiee cantaun.

    Roca Roca dove sei tu
    Roca Roca Roca blues

     
    Top
    .
  3. tomiva57
     
    .

    User deleted




    Franz sorride e Kraut guida un camion verso Bonn e non si ferma mai
    Mentre da Parigi fanno sogni di pernod da tanto tempo ormai
    Ricordi non ne ho ma cerco sempre un mare blu
    Un angolo anche qua per respirare in libertà
    John ha perso i denti e mischia il whisky con lo smog nei pressi di Bon-street
    Mentre nelle vene del mercato di Amsterdam si cercano gli dei
    Ricordi non ne ho ma cerco sempre un mare blu
    Un angolo anche qua per respirare in libertà
    Passa da Milano la fortuna e se ne va
    Chi la ricorda più
    Mangeremo pizza e cavolini di Bruxelles e forse tornerà
    Ricordi non ne ho ma cerco sempre un mare blu
    Un angolo anche qua per respirare in libertà
    Per respirare in libertà…

     
    Top
    .
  4. tomiva57
     
    .

    User deleted






    Figure di carta che devono nuovi pensieri
    E fragili miti creati dal mondo di ieri disperdono giovani forze sottratti al domani
    Lasciando distorte le menti e vuote le mani
    Consumi la vita sprecando il tuo tempo prezioso
    Raggeli la mente in un vano e assoluto riposo
    Trascorri le ore studiando le pose già viste
    Su schermi elettronici di false riviste
    E tieni le orecchie tappate agli inviti del suono
    E questa è una polvere grigia che cade sugli occhi dei figli dell'uomo
    Deciso a sfuggire il tuo tempo che soffia e ribolle
    Non abile a prendere il passo di un mondo che corre
    Coraggio è soltanto una strana parola lontana
    Tu cerchi rifugio in un pezzo di canapa indiana
    Il sesso che prendi con facile e semplice gesto
    Rimane ancora e di nuovo soltanto un pretesto
    E ancora nascondi la testa alla luce del sole
    Il sesso è scoperto però hai coperto l'amore
    E tieni le orecchie tappate…
    Fai parte di un gregge che vive ignorando il domani
    E corri da un lato e dall'altro ad un cenno di cani
    Il mito di un lupo mai visto ti ha fritto il cervello
    E corri perfino se il branco ti porta al macello
    E dormi nel centro del fiume che corre alla meta
    E niente che possa turbare il tuo sonno di seta
    Qualcuno ti grida di aprire i tuoi occhi nebbiosi
    Ma tu preferisci annegare in giorni noiosi
    Non senti che ti stanno chiamando con voce di tuono
    E questa è una polvere grigia che cade sugli occhi dei figli dell'uomo.

     
    Top
    .
  5. tomiva57
     
    .

    User deleted





    E adesso che farò, non so che dire
    e ho freddo come quando stavo solo
    ho sempre scritto i versi con la penna
    non ordini precisi di lavoro.
    Ho sempre odiato i porci ed i ruffiani
    e quelli che rubavano un salario
    i falsi che si fanno una carriera
    con certe prestazioni fuori orario
    Canterò le mie canzoni per la strada
    ed affronterò la vita a muso duro
    un guerriero senza patria e senza spada
    con un piede nel passato
    e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
    Ho speso quattro secoli di vita
    e ho fatto mille viaggi nei deserti
    perchè volevo dire ciò che penso
    volevo andare avanti ad occhi aperti
    adesso dovrei fare le canzoni
    con i dosaggi esatti degli esperti
    magari poi vestirmi come un fesso
    per fare il deficiente nei concerti.
    Canterò le mie canzoni per la strada
    ed affronterò la vita a muso duro
    un guerriero senza patria e senza spada
    con un piede nel passato
    e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
    Non so se sono stato mai poeta
    e non mi importa niente di saperlo
    riempirò i bicchieri del mio vino
    non so com'è però vi invito a berlo
    e le masturbazioni celebrali
    le lascio a chi è maturo al punto giusto
    le mie canzoni voglio raccontarle
    a chi sa masturbarsi per il gusto.
    Canterò le mie canzoni per la strada
    ed affronterò la vita a muso duro
    un guerriero senza patria e senza spada
    con un piede nel passato
    e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
    E non so se avrò gli amici a farmi il coro
    o se avrò soltanto volti sconosciuti
    canterò le mie canzoni a tutti loro
    e alla fine della strada
    potrò dire che i miei giorni li ho vissuti.



    image


     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    moderatori
    Posts
    43,236

    Status
    Offline
    grazie ivana
     
    Top
    .
  7. tomiva57
     
    .

    User deleted






    Anna che hai scavalcato le montagne e hai preso a pugni le tue tradizioni
    lo so che non è facile il tuo giorno ma il tuo pensiero è fatto di ragioni
    i padri han biasimato la tua azione
    la chiesa ti ha bollato d'eresia
    i cambiamento impone la rezione
    e adesso sei il nemico e così sia
    Credo che in certi momenti il cervello non sa più pensare
    e corre in rifugi da pazzi e non vuole tornare
    poi cado coi piedi per terra e scoppiano folgore e tuono
    non credo alla vita pacifica non credo al perdono
    Adesso quando i medici di turno rifiuteranno di esserti d'aiuto
    perchè venne un polacco ad insegnargli
    che è più cristiano imporsi col rifiuto
    pretenderanno che tu torni indietro
    e ti costringeranno a partorire
    per poi chiamarlo figlio della colpa
    e tu una Maddalena da pentire
    Credo che in certi momenti il cervello non sa più pensare
    e corre in rifugi da pazzi e non vuole tornare
    poi cado coi piedi per terra e scoppiano folgore e tuono
    non credo alla vita pacifica non credo al perdono
    Volevo dedicarti quattro righe per quanto può valere una canzone
    credo che tu abbia fatto qualche cosa anche se questa è solo un'opinione
    che lascerà il tuo segno nella vita e i poveri bigotti reazionari
    dovranno fare senza peccatrici saranno senza scopi umanitari
    Credo che in certi momenti il cervello non sa più pensare
    e corre in rifugi da pazzi e non vuole tornare
    poi cado coi piedi per terra e scoppiano folgore e tuono
    non credo alla vita pacifica non credo al perdono
    Credo che in certi momenti il cervello non sa più pensare
    e corre in rifugi da pazzi e non vuole tornare
    poi cado coi piedi per terra e scoppiano folgore e tuono
    non credo alla vita pacifica non credo al perdono


    image

     
    Top
    .
  8. tomiva57
     
    .

    User deleted






    E l'acqua si riempie di schiuma il cielo di fumi
    la chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi
    uccelli che volano a stento malati di morte
    il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte

    un'isola intera ha trovato nel mare una tomba
    il falso progresso ha voluto provare una bomba
    poi pioggia che toglie la sete alla terra che è vita
    invece le porta la morte perché è radioattiva

    Eppure il vento soffia ancora
    spruzza l'acqua alle navi sulla prora
    e sussurra canzoni tra le foglie
    bacia i fiori li bacia e non li coglie

    Un giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale
    ha dato il suo putrido segno all'istinto bestiale
    ha ucciso, bruciato, distrutto in un triste rosario
    e tutta la terra si è avvolta di un nero sudario

    e presto la chiave nascosta di nuovi segreti
    così copriranno di fango persino i pianeti
    vorranno inquinare le stelle la guerra tra i soli
    i crimini contro la vita li chiamano errori

    Eppure il vento soffia ancora
    spruzza l'acqua alle navi sulla prora
    e sussurra canzoni tra le foglie
    bacia i fiori li bacia e non li coglie

    eppure sfiora le campagne
    accarezza sui fianchi le montagne
    e scompiglia le donne fra i capelli
    corre a gara in volo con gli uccelli

    Eppure il vento soffia ancora!!!


    image


     
    Top
    .
  9. tomiva57
     
    .

    User deleted





    Marisa ti parla però guarda me
    Lo sanno un po' tutti che è bugiarda
    Marisa ti sposa ma respira con me
    Ed è anche gelosa e chissà poi perché, ma chissà poi perché…

    Marisa lavora e va sempre di fretta
    Ma sa dove incontrarmi e mi aspetta
    Problemi e rimorsi non ne ha avuti mai
    E mi insegna i percorsi per andare da lei, per andare da lei
    Marisa domani si sposa con te

    Stringerà le tue mani coccolandosi in me
    E il suo largo sorriso senza fare rumore scivolando deciso coprirà le paure
    Marisa ti sposa e ride con te

    Ma lo sanno un po' tutti che lei ride per me
    Che lei ride per me

    Marisa si tratta come fosse un fiore
    Che ha bisogno di acqua e di amore
    Ma sa che il mio amore ha troppi perché
    E a volte è pentita di vivere per me, di vivere per me

    Marisa ti sposa perché è fatta così
    E anche in fondo alla chiesa sentiranno il suo sì
    Scenderanno due lacrime piene di un vecchio sole
    Marisa ti sposa e piange per te
    Ma lo sanno già tutti che lei piange per me
    Che lei piange per me.


    image


     
    Top
    .
  10. tomiva57
     
    .

    User deleted





    Notte scura, notte senza la sera
    notte impotente, notte guerriera
    per altre vie, con le mani le mie
    cerco le tue, cerco noi due.
    Spunta la luna dal monte
    spunta la luna dal monte.
    Tra volti di pietra tra strade di fango
    cercando la luna, cercando
    danzandoti nella mente,
    sfiorando tutta la gente
    a volte sciogliendosi in pianto
    un canto di sponde sicure
    ben presto dimenticato
    voce dei poveri resti di un sogno mancato

    In sos muntonarzos, sos disamparados
    chirchende ricattu, chirchende
    in mesu a sa zente, in mesu
    a s'istrada dimandende.
    Sa vida s'ischidat pranghende
    bois fizus 'e niunu
    in sos annos irmenticados
    tue n'dhas solu chimbantunu
    ma paren' chent' annos.
    Coro meu, fonte 'ia, gradessida
    gai purudeo, potho bier'sa vida.

    Dovunque cada l'alba sulla mia strada
    senza catene, vi andremo insieme.
    Spunta la luna dal monte
    beni intonende unu dillu
    spunta la luna dal monte
    spunta la luna dal monte
    beni intonende unu dillu
    spunta la luna dal monte
    beni intonende unu dillu

    In sos muntonarzos, sos disamparados
    chirchende ricattu, chirchende
    in mesu a sa zente, in mesu
    a s'istrada dimandende.
    Sa vida s'ischidat pranghende

    Tra volti di pietra tra strade di fango
    cercando la luna, cercando
    danzandoti nella mente,
    sfiorando tutta la gente
    a volte sedendoti accanto
    un canto di sponde sicure
    di bimbi festanti in un prato
    voce che sale più in alto
    di un sogno mancato

    In sos muntonarzos, sos disamparados
    chirchende ricattu, chirchende


    image

     
    Top
    .
  11. tomiva57
     
    .

    User deleted





    Racconteranno che adesso è più facile
    che la giustizia si rafforzerà
    che la ragione è servire il più forte
    e un calcio in culo all'umanità
    Ditemi ora se tutto è mutevole
    se il criminale fu chi assassinò
    poi l'interesse così prepotente che conta solo chi più sterminò
    Romba il potere che detta le regole
    cade la voce della libertà
    mentre sui conti dei lupi economici
    non resta il sangue di chi pagherà
    Italia d'oro frutto del lavoro cinta dall'alloro
    trovati una scusa tu se lo puoi
    Italia nera sotto la bandiera vecchia vivandiera te ne sbatti di noi
    mangiati quel che vuoi fin quando lo potrai
    tanto non paghi mai
    Tutto si perde in un suono di missili
    mentre altri spari risuonano già
    sopra alle strade viaggiate dai deboli
    la nostra guerra non si spegnerà
    E torneranno a parlarci di lacrime dei risultati della povertà
    delle tangenti e dei boss tutti liberi
    di un'altra bomba scoppiata in città
    Spero soltanto di stare tra gli uomini
    che l'ignoranza non la spunterà
    che smetteremo di essere complici
    che cambieremo chi deciderà
    Italia d'oro frutto del lavoro cinta dall'alloro
    trovati una scusa tu se lo puoi
    Italia nera sotto la bandiera vecchia vivandiera te ne sbatti di noi
    mangiati quel che vuoi fin quando lo potrai
    tanto non paghi mai
    Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta
    dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa

    Festival di Sanremo 1992

    image








    Getta le tue reti
    buona pesca ci sarà
    e canta le tue canzoni
    che burrasca calmerà
    pensa pensa al tuo bambino
    al saluto che ti mandò
    e tua moglie sveglia di buon mattino
    con Dio di te parlò
    con Dio di te parlò
    Dimmi dimmi mio Signore
    dimmi che tornerà
    l'uomo mio difendi dal mare
    dai pericoli che troverà
    troppo giovane son io
    ed il nero è un triste colore
    la mia pelle bianca e profumata
    ha bisogno di carezze ancora
    ha bisogno di carezze ora
    Pesca forza tira pescatore
    pesca e non ti fermare
    poco pesce nella rete
    lunghi giorni in mezzo al mare
    mare che non ti ha mai dato tanto
    mare che fa bestemmiare
    quando la sua furia diventa grande
    e la sua onda è un gigante
    la sua onda è un gigante
    Dimmi dimmi mio Signore
    dimmi se tornerà
    quell'uomo che sento meno mio
    ed un altro mi sorride già
    scaccialo dalla mia mente
    non indurmi nel peccato
    un brivido sento quando mi guarda
    e una rosa egli mi ha dato
    una rosa lui mi ha dato
    Rosa rossa pegno di amore
    rosa rossa malaspina
    nel silenzio della notte ora
    la mia bocca gli è vicina
    no per Dio non farlo tornare
    dillo tu al mare
    è troppo forte questa catena
    io non la voglio spezzare
    io non la voglio spezzare
    Pesca forza tira pescatore
    pesca non ti fermare
    anche quando l'onda ti solleva forte
    e ti toglie dal tuo pensare
    e ti spazza via come foglia al vento
    che vien voglia di lasciarsi andare
    più leggero nel suo abbraccio forte
    ma è così cattiva poi la morte
    è così cattiva poi la morte
    Dimmi dimmi mio Signore
    dimmi che tornerà
    quell'uomo che sento l'uomo mio
    quell'uomo che non saprà
    che non saprà di me,
    di lui e delle sue promesse vane
    di una rosa rossa qui tra le mie dita
    di una storia nata già finita
    di una storia nata già finita
    Pesca forza tira pescatore
    pesca non ti fermare
    poco pesce nella rete
    lunghi giorni in mezzo al mare
    mare che non ti ha mai dato tanto
    mare che fa bestemmiare
    e si placa e tace senza resa
    e ti aspetta per ricominciare
    e ti aspetta per ricominciare



    image



    ...una delle canzone che adoro...
     
    Top
    .
  12. tomiva57
     
    .

    User deleted






    Stesi nell'erba tra i fiori di campo
    Persi a narraci future fortune
    coi sensi colmi di voglia di vita
    In tasca solo speranza infinita
    E una fiducia infinita nel seno
    Quando avevamo cent'anni di meno
    Quando una donna era fatta di nebbia
    e dalle labbra stillava rugiada
    Da quella bocca spandeva all'intorno
    Inni alla nascita nuova del giorno
    E i suoi capelli odoravan di fieno
    Quando avevamo cent'anni di meno
    Mille cannoni perduti da un bacio
    Noi credevamo alla pace nel mondo
    Bastava un dolce sorriso, uno sguardo
    Tutti abbracciati in un bel girotondo
    Anche al diluvio davamo il suo freno
    Quando avevamo cent'anni di meno
    Oltre i confini di un chiaro orizzonte
    nascevan solo mattini di pace
    La fame, il freddo, la tetra miseria
    o il malgoverno di qualche incapace
    Tutto sfumava in un cielo sereno
    quando avevamo cent'anni di meno
    Luce accecante ci entrava negli occhi
    e dipingeva di rosa il cammino
    Gli sfruttatori, gli schiavi del vizio
    o i giustizieri di un vecchio ronzino
    Li lasciavamo fuori dal treno
    Quando avevamo cent'anni di meno
    Sopra alle sponde di un lago di pane
    noi portavamo l'intero creato
    Poi cantavamo canzoni all'amore
    Nudi tra gli alberi ai bordi di un prato,
    paghi d'amore col cuore ripieno
    Quando avevamo cent'anni di meno
    Sotto alle stelle in un bar dentro casa
    senza deciderci ad andare a dormire
    Noi volavamo su Marte
    o la Luna felici solo di starci a sentire
    E credevamo a un domani sereno
    Quando avevamo cent'anni di meno.



    Ringtones Send "Cent'anni Di Meno" Ringtone to your Cell Ringtones




    image


     
    Top
    .
  13. tomiva57
     
    .

    User deleted





    Amore mio, che cosa vuoi che dica
    Sarà che mi è scoppiata la fatica
    O forse ho scaricato tutto il sacco di esperienza
    E sono fermo ai blocchi di partenza
    A volte sono stanco di pensare
    Mi sento come un pesce senza il mare
    Ho scritto tante cose, tanti fatti e le ragioni,
    cercando di fermare le emozioni
    Mi piace aprir la botte e raccontare
    di come a volte il cielo tocca il mare
    Di come l'infinito sia nel viso della gente,
    che ha costruito tutto e non ha mai avuto niente
    Amore mio, vorrei cominciare
    con tante cose ancora da inventare
    E non sentirmi vuoto come un fiasco già scolato
    Con l'impressione d'essere arrivato
    Mi piace scombinare l'acquisto
    e rivoltar la giacca ad un partito
    E fare i conti in tasca alle morali e tradizioni
    Col gusto di scoprire le finzioni
    E allora con la falce taglio il filo della luna
    La musica mi sembra più vicina
    E prendo a pugni e schiaffi la tristezza e la sfortuna
    E cerco di tornare come prima
    Amore mio, mi mancan le parole
    per costruire torri in faccia al sole
    Sarà perché son stato troppo tempo a vegetare
    Che l'ho chiamato spesso riposare
    Ma non ho ancora perso la mia rabbia
    Non mi hanno ancora nella gabbia
    E pesco ancora in fondo alle mie tante ribellioni
    per scaricarle dentro alle canzoni
    Mi piace respirare la chiarezza
    Sentire dentro un po' di tenerezza
    Rompendo i bugigattoli dei dogmi culturali
    stampate sulle tavole di pietra o sui giornali
    E ancora con la falce taglio il filo della luna
    La musica mi sembra più vicina
    E prendo a pugni e schiaffi la tristezza e la sfortuna
    E cerco di tornare come prima
    Amore mio, se a volte mi nascondo
    Se chiudo le mie entrate a questo mondo
    È solo per cercare di capire come sono
    Mi sento naufragare e mi abbandono
    Mi piace poi tornare come nuovo
    Sentire che mi scrollo e che mi muovo
    Allora c'è nell'aria come un altro ritornello
    Così che ripulisco il mio cervello
    E allora con la falce taglio il filo della luna
    La musica mi sembra più vicina
    E prendo a pugni e schiaffi la tristezza e la sfortuna
    E cerco di tornare come prima.

    image


     
    Top
    .
  14. tomiva57
     
    .

    User deleted





    qui, si stanno preparando
    di gia', lo sguardo
    serio volto verso un
    altro cielo, pieno di
    speranza.
    si, un canto di
    vittoria sara', un volo
    sui colori dell'arcobaleno,
    che, sincero, e' grande
    e splendera'.
    va', l'ostacolo e' la'
    e sbattilo giu', combatti
    di piu'.
    va', la meta e'
    piu' in la', se
    solo lo vuoi, allora
    lo puoi.
    si, il cuore sta'
    salendo piu' su, e
    gira forte come un
    motore acceso: ti riscaldera'.
    tu non dubitare vieni
    con noi, attacca la
    carrozza dietro questo treno
    che, sincero, arriva dove
    vuoi.
    va', l'ostacolo e' la'
    e sbattilo giu', combatti
    di piu'.
    va', la meta e'
    piu' in la', se
    solo lo vuoi, allora
    lo puoi.
    va', l'ostacolo e' la'
    e sbattilo giu', combatti
    di piu'.
    va', la meta e'
    piu' in la', se
    solo lo vuoi, allora
    lo puoi.

     
    Top
    .
  15. tomiva57
     
    .

    User deleted




    Whiskey e un po' di soul per scaldarsi un po'
    Per scacciare i mali basta aver le ali, per ricominciare basta ridere, o piangere
    Guarda che l'età ci cambia solo fuori, siamo sempre coi nostri guai


    Con la nostra voglia di piangere, o ridere
    Gli anni miei,
    li conosci e poi
    non mi puoi accendere o spegnere quando vuoi
    I sogni miei non li spengo mai
    Le tue borse sotto gli occhi
    sono vuote e tu lo sai
    Quanto tempo fa
    con le biciclette
    dentro vecchie case
    con le sigarette
    Con la stessa voglia di ridere, o piangere
    Sono queste sai
    le cose che contano,
    questo ricordarsi di esser stati amici
    Quando le radici si svegliano e si aggrappano
    Gli anni miei li conosci e poi
    non mi puoi accendere
    né spegnere quando vuoi
    I sogni miei
    non li spengo mai
    Le tue borse sotto gli occhi sono vuote
    e tu lo sai
    Io sto sempre qui,
    vieni quando vuoi
    Io sto sempre qui.



    Testi di Pierangelo Bertoli
     
    Top
    .
50 replies since 29/9/2010, 10:54   2041 views
  Share  
.