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Pierangelo Bertoli
biografia
Pierangelo Bertoli (Sassuolo, 5 novembre 1942 – Modena, 7 ottobre 2002) è stato un cantautore italiano.
Esponente della scuola cantautorale italiana, nella sua quasi trentennale carriera incise circa 200 canzoni, la maggior parte di sua composizione, quasi tutte incentrate su temi a sfondo politico in chiave di denuncia sociale, con una forte venatura polemica e di critica spesso atroce nei confronti della classe dirigente. La popolarità di Bertoli fu legata in prevalenza da due brani: Eppure soffia, inno all'ecologismo[1], e A muso duro, vero e proprio manifesto di uomo e artista, che esalta anche la funzione sociale e aggregativa del mestiere del cantante. Anche le numerose ballate, intese come canzoni country, e le sue canzoni a sfondo sentimentale hanno risentito del suo habitat naturale agreste, il cui punto di vista si può definire, letteralmente parlando, "dal basso", dalla parte cioè della gente comune, non a caso sempre schierato anche nella militanza politica locale (nel 1992 fu candidato alle elezioni politiche per Rifondazione Comunista). Alla diffusione della musica per via radiofonica e televisiva, alla quale non si sottrasse, Bertoli predilesse il contatto diretto con il pubblico. Dopo numerosi tentativi, fu ammesso per due edizioni consecutive al Festival di Sanremo, negli anni 1991 e nel seguente, partecipando dapprima in coppia con i Tazenda, dei quali cantò una loro canzone scrivendone parte del testo in italiano, e chiedendo appositamente alla band sarda che scegliesse una canzone nella quale fosse ben riconoscibile la derivazione popolare (non a caso Disamparados significa disadattati). Nel 1992 Italia d'oro, attraverso una denuncia senza mezza termini di alcuni malcostumi, anticipò lo scandalo di Tangentopoli che di lì a poco avrebbe interessato l'opinione pubblica.
Tra i sodalizi artistici, si ricordano: quello con una ancora sconosciuta Fiorella Mannoia, in Pescatore, un altro suo cavallo di battaglia, i già citati Tazenda, con i quali cantò Spunta la luna dal monte, Fabio Concato con cui duettò sia in Chiama piano sia in Acqua limpida, dove partecipò anche Grazia Di Michele, e Ligabue, una vera e propria scoperta dello stesso Bertoli, che lo lanciò a livello regionale, producendo il suo primo disco alla fine degli anni ottanta e con il quale strinse un intenso e forte legame di amicizia e stima, fino a proporlo al produttore Angelo Carrara per il suo album d'esordio. Di lui incise due sue canzoni: nel 1988 Sogni di rock'n'roll e l'anno seguente Figlio di un cane, entrambe poi confluite nel primo lavoro discografico dell'artista di Correggio datato 1990.
Tratti biografici essenziali
Nato a Sassuolo, in Provincia di Modena, a tre anni fu colpito da una grave forma di poliomielite che lo privò della funzionalità degli arti inferiori e lo costrinse a vivere muovendosi su una sedia a rotelle, il che non gli impedì di coltivare la passione per la canzone, allietata dall'unione con Bruna Pattacini, da cui ha avuto i tre figli Emiliano, Petra (a cui intitolò un album) ed Alberto; quest'ultimo ha seguito le orme del padre, facendo il cantante di professione, oltre a prendere parte ai concerti-tributo a lui dedicato.
All'inizio del 2002, Bertoli fu sottoposto ad una serie di cure presso il policlinico di Modena, dove ritornò qualche mese dopo per spegnersi pochi giorni prima del suo sessantesimo compleanno. Impegnato socialmente in iniziative benefiche e di solidarietà, si batté in favore dell'abbattimento delle barriere architettoniche e partecipò ad incontri e raduni per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'integrazione sociale dei disabili, tra cui una proposta per una Legge Quadro in materia. Il legame con la sua terra d'origine, oltre a non allontanarlo dalla sua città natale, gli fece comporre numerose canzoni in dialetto .
Carriera
Gli esordi ed il contratto discografico con la CGD
Nato da una semplice famiglia operaia, una delle tante del laborioso territorio sassolese, malgrado l'ingombrante presenza della carrozzella visse un'infanzia regolare, ma priva di ogni genere di bene superfluo; secondo quanto raccontato dallo stesso Bertoli, in casa non c'era neppure la radio e per questo motivo la passione musicale del giovanissimo Pierangelo venne essenzialmente dall'esterno, anche se non va dimenticato il ruolo decisivo ricoperto dal fratello e dalla band di quest'ultimo, che all'inizio degli anni sessanta si riuniva proprio in casa Bertoli per suonare insieme. Pierangelo conosceva già la discografia di alcuni cantanti famosi, come per esempio Frank Sinatra, ma non possedeva alcuna nozione di strumenti musicali e tecniche interpretative. In pochi mesi Bertoli imparò a suonare la batteria, il basso e soprattutto la chitarra, che di lì a poco sarebbe divenuta il suo strumento preferito.
A ventitré anni gli diedero una vecchia chitarra e dopo un anno di esercizi da autodidatta, cominciò a comporre le prime canzoni e le suonò dapprima di fronte agli amici e poi davanti a platee sempre più vaste, soprattutto in occasione di feste di paese e di partito. Militante politico ed autodidatta, partecipò sovente a manifestazioni ed incontri organizzati dai centri sociali di Sassuolo. Durante queste riunioni, c'era il costume di intervallare i discorsi e gli interventi dialettici dei partecipanti con eventi di carattere artistico, e tra di essi c'erano le esibizioni di cantanti che, come Bertoli, offrivano l'opportunità di ascoltare canzoni impegnate socialmente e politicamente, contemperando così esigenze di divertimento e di riflessione.
Nei primi anni settanta, Pierangelo Bertoli si legò a due piccole case discografiche locali, le Edizioni "Servire il popolo" e "Del vento rosso", con cui pubblicò, tra il 1973 e l'anno successivo con il nome di Angelo Bertoli, i 45 giri autoprodotti Marcia d'amore / Per dirti t'amo, Scoperta / Marcia d'amore e Matrimonio / L'autobus. Sempre nel 1974, le due etichette modenesi si accordarono per pubblicare insieme il primo album studio di Bertoli, Rosso colore dell'amore (poi ristampato postumo dalla American Records nel 2006), contenente in tutto dodici brani, comprese due delle canzoni uscite poco tempo prima in formato singolo, L'autobus e Per dirti t'amo. In quel periodo, Bertoli riarrangiò alcuni brani già scritti e composti precedentemente e diede alle stampe il nuovo disco Rocablues (1975), dove prevalgono decisamente le canzoni dialettali.
La grande occasione arrivò nel 1976, quando il fratello Gianni, che suonava nel gruppo di Caterina Caselli, anche lei sassolese, chiese alla cantante già passata al ruolo di discografica, di intercedere presso il marito Ladislao Sugar, proprietario della Compagnia Generale del Disco, per dare a Pierangelo l'opportunità di far pubblicare le sue canzoni da un'etichetta discografica nazionale. Anche per merito delle buone parole spese dal musicista Alete Corbelli, Bertoli fu scritturato dalla CGD e diede subito alle stampe Eppure soffia, pubblicato con l'etichetta Ascolto, una sorta di laboratorio per giovani artisti fondata dalla stessa Caselli.
L'anno dopo pubblicò Il centro del fiume, che contiene una versione ridotta di Rosso colore, già incisa nel primo disco: quindi realizzò il suo terzo lavoro che racchiudeva esclusivamente canzoni in dialetto modenese: S'at ven in meint (se ti viene in mente) ospita anche la voce di Caterina Caselli nel brano L'Erminia temp aidrée. Altri brani dialettali saranno inclusi nell'album Certi momenti. Il 1979 è l'anno di A muso duro, uno dei suoi album più noti e il primo a conoscere un riscontro su vasta scala.
Certi momenti e i lavori successivi
Tale successo venne consolidato con Certi momenti del 1980, la cui canzone titolo affronta con coraggio le tematiche dell'aborto schierandosi contro la Chiesa cattolica: quest'album contiene la canzone Pescatore cantata con una ancora sconosciuta Fiorella Mannoia. Scritta da Maurizio Borghi, racconta di una donna che, soffrendo la lontananza del marito, lo tradisce salvo poi pentirsene, e il duetto si snoda tra il racconto del tormento interiore di lei e della fatica di lui nel combattere contro il mare sperando in una pesca fruttuosa.
I tre album successivi da Album del 1981 a Dalla finestra del 1984 confermarono la popolarità di un Bertoli non più considerato come fenomeno di folklore. La sua attività discografica si susseguì anche nonostante un sensibile calo nelle vendite, ritrovando un ritorno di fiamma in occasione di Oracoli, album del 1990 scritto a quattro mani con il cantautore Luca Bonaffini, che farà da apripista al suo esordio sanremese. Nel frattempo vinse un telegatto per uno spot televisivo a favore della "Lega per l'emancipazione dell'handicappato", dove vi prese parte nel ruolo di un avventore che non poteva chiamare la Polizia per segnalare un incidente, in quanto trovava delle cabine telefoniche che non erano in grado di far passare la sua sedia a rotelle. In questi anni si segnala anche, nel 1987, l'album Canzone d'autore dove Bertoli reinterpretò alcuni classici, alternandoli a composizioni inedite di altri autori misconosciuti: in questo album spiccano le sue versioni di Vedrai Vedrai di Luigi Tenco Un Giudice di Fabrizio De André, e Sfiorisci bel fiore di Enzo Jannacci.
Nel 1990 fece un cameo in una canzone di Elio e le Storie Tese Giocatore mondiale, sigla del programma Mai dire Mondiali: la canzone tratta con ironia la questione delle barriere architettoniche, e Bertoli canta i versi "La vita è bella, perché le cabine son strette ma largo è lo stadio, solo alla morte non c'è rimedio". Le cabine (telefoniche) da lui menzionate rimandano proprio allo spot da lui interpretato. Più impegnato invece fu il suo contributo dato ai Giochi F.I.S.H.A. che in quel stesso anno videro la sua firma nell'inno ufficiale Canto di vittoria, incisa anche in inglese. Nel 1991, con la partecipazione al Festival di Sanremo insieme ai Tazenda con Spunta la Luna dal monte, visse una seconda giovinezza artistica, che gli valse anche il quarto posto dell'anno seguente con Italia d'oro, a cui fece seguito l'album Gli anni miei nel 1993, e due anni dopo la prima raccolta di brani reincisi intitolata Una voce tra due fuochi. I suoi ultimi lavori ebbero non poche difficoltà a essere distribuiti né si avvalsero di un soddisfacente battage promozionale.
Nel 1997, in occasione del centenario della Juventus Football Club (sua squadra del cuore) scrive una canzone intitolata Juvecentus, che fu anche l'inno ufficiale della società bianconera per alcune stagioni.
Ultimo periodo
L'ultimo album, 301 guerre fa, composto da inediti e vecchie canzoni riarrangiate e ricantate, è uscito poco prima della sua scomparsa, mentre altre canzoni, scritte con la collaborazione del figlio Alberto (ma anche di Ligabue), non furono mai pubblicate.
Il 28 aprile 2006, a cura di Alberto, è uscita una raccolta, Parole di rabbia, pensieri d'amore con un inedito, Adesso (registrato nel 1990), ma pare che l'artista emiliano abbia lasciato altre canzoni incise precedentemente e mai pubblicate[senza fonte].
Il 27 settembre 2008 a Sassuolo (Modena) si è tenuto il primo raduno ufficiale dei fan del cantautore. L'evento è iniziato con l'inaugurazione di un bassorilievo dal titolo "A muso duro", è proseguito con un dibattito sulla vita di Bertoli dal titolo "Parole di rabbia e pensieri d'amore" e con l'inaugurazione di una mostra fotografica e oggettistica dal titolo "E così nasce una canzone". In serata si è tenuto un grande concerto tributo a cui hanno partecipato tra gli altri Fabio Concato, i Modena City Ramblers ed il figlio di Pierangelo, Alberto Bertoli.
Temi e poetica
Lo stile di Bertoli si contraddistingue per la sua immediatezza, nonché per i mai banali echi poetici che fanno della sua opera un esempio limpido della bontà della prima canzone d'autore italiana che ha ospitato artisti come Fabrizio De André, Francesco Guccini, Paolo Conte, Giorgio Gaber, Francesco De Gregori. Molte volte nelle canzoni canta contro la guerra o a favore dei più deboli. Nonostante gli spunti politici di molti testi, l'impegno di Bertoli si svolse principalmente sul piano civile e sociale.
Bertoli ha inoltre cantato molte canzoni in dialetto sassolese, prima raccogliendole in un CD (S'at vein in meint) e poi in altri album. Con tale operazione ha dimostrato coraggio, dato che questo dialetto risulta incomprensibile già a venti chilometri di distanza dal paese natale del cantautore e conta, quindi, un numero minimo di parlanti. Eppure, proprio in canzoni come Prega Crest (Prega nostro signore), La bala (dove "bala" significa, con doppio senso, sia "bugia" sia "ubriacatura"), è possibile cogliere in Bertoli una voce genuina della sua terra, "dura e pura" come si suol dire del popolo emiliano.discografia
Album
* 1974 - Rosso colore dell'amore (Il Canzoniere del Vento Rosso, VR 9, ristampato nel 2006 per la American Records AMR 111)
* 1975 - Roca Blues (Made in Sassuolo, LP 0101, ristampato su cd nel 2001)
* 1976 - Eppure soffia (CGD, 81800, su cd 9031 70144-2)
* 1977 - Il centro del fiume (Ascolto, ASC 20030, su cd 9031 70145-2)
* 1978 - S'at ven in meint (Ascolto, ASC 20068, su cd 4509-91969-2)
* 1979 - A muso duro (Ascolto, ASC 20128, su cd 9031 70140-2)
* 1979 - Pierangelo Bertoli (Record Bazar, RB 215) (raccolta dei primi album)
* 1980 - Certi momenti (Ascolto, ASC 20233, su cd 9031 71296-2)
* 1981 - Album (Ascolto, ASC 20271, su cd 9031 71297-2)
* 1983 - Frammenti (CGD, 20349 su cd 9031 77304-2)
* 1984 - Dalla finestra (CGD, 20404, 9031 77305-2)
* 1985 - Petra (CGD, 20461) (mai pubblicato su cd)
* 1986 - Bertoli & Bertoli - Studio... live (CGD, CI 20214, su cd 9031 70148-2) (contiene un disco raccolta tra cui l'inedito Favola e un disco di inedite incisioni dal vivo)
* 1987 - Canzone d'autore (CGD, 20626, su cd CDS 6063)
* 1988 - Tra me e me (CGD, 20727, su cd CDS 6084)
* 1989 - Sedia elettrica (CGD, 2092, su cd CDS 6132)
* 1989 - Il vento soffia ancora (raccolta)
* 1990 - Oracoli (Dischi Ricordi, SMRL 6426)
* 1991 - Spunta la Luna dal monte e i grandi successi (raccolta) (Fonit Cetra, TLPX 278)
* 1992 - Italia d'oro (Dischi Ricordi, STVL 6446)
* 1993 - Gli anni miei (Dischi Ricordi, STVL 6466)
* 1995 - Una voce tra due fuochi (BMG/Ricordi, TCDMRL 305672)
* 1997 - Angoli di vita (Crisler, FCD 2127)
* 2002 - 301 guerre fa (Crisler, CCD 3037)
Raccolte
* 2000 - Masterpiece
* 2000 - Le più belle canzoni
* 2006 - Le più belle canzoni di Pierangelo Bertoli
45 giri
* 1973 - Marcia d'amore/Per dirti t'amo {Servire il Popolo VR 3}
* 1974 - Scoperta/Marcia d'amore {Edizioni del Vento Rosso VR 5}
* 1974 - L'autobus/Matrimonio' {Edizioni del Vento Rosso VR 6}
* 1977 - Eppure soffia/È nato si dice {Ascolto ASC 10025}
* 1978 - Rosso Colore (Lato B - Serie Speciale per Juke Box)-{Ascolto YD 521}
* 1979 - Verso Europa/Ridere di un'Ora (Canzone per Carlotta)-{Ascolto ASC 10166}
* 1979 - A muso duro/Per dirti t'amo {Ascolto ASC 10221}
* 1980 - Pescatore (Con Fiorella MANNOIA)/Cent'anni di meno-{Ascolto YD 576}
* 1980 - Cent'anni di meno/Fer l'amaur
* 1981 - La Fatica (Lato A - Serie Speciale per Juke Box)-{Ascolto YD 603}
* 1983 - I miei Pensieri sono tutti li (Lato B - Serie Speciale per Juke Box)-{CGD YD 650}
* 1987 - Così diversa (Lato B - Serie Speciale per Juke Box)-{CGD VP 722}
* 1990 - Canto di Vittoria/Song of Victory (Canzone Ufficiale Giochi F.I.S.H.A.) {Ricordi SRL 11107}
* 1991 - Spunta la Luna dal Monte (Con i TAZENDA)/Sabato {Ricordi SRL 11116}
* 1992 - Italia d'oro/Se potesse bastare {Ricordi SRL 11123}
* 1992 - Fantasmi (Lato B - Serie Speciale per Juke Box)-{Ricordi JB 376}
CD Singoli
* 2002 - Promissas
* 2003 - Madre terra (con Erika Tozzi)
Duetti
* Con Fabio Concato: Chiama piano (in Oracoli di Pierangelo Bertoli, 1990)
* Con Fabio Concato e Grazia Di Michele: Acqua limpida (in Oracoli di Pierangelo Bertoli, 1990)
* Con Fiorella Mannoia: Pescatore
* Con Ornella Vanoni: Favola
* Con Elio e le Storie Tese: Giocatore mondiale
* Con Ligabue: Sogni di Rock & Roll (Ligabue compare nei backvocal)
* Con i Tazenda: Spunta la Luna dal monte
* Con Danilo Amerio: 301 Guerre fa
* Con Fiordaliso: Pescatore in 301 Guerre fa
Contributi
* 1989 - Per te Armenia/Sono Caduti {New Enigma Records NEM 47002}-( ASSOCIATION AZNAVOUR POUR L'ARMENIE )
Tributi
* 2003 - A muso duro - Fiorello (nell'album A modo mio)
* 2005 - ...a Pierangelo Bertoli - Artisti vari
* 2006 - Eppure soffia - Canzoni per parrucchiere live tour - Stadio
* 2007 - Eppure soffia - Ligabue (inciso sul web per il Live Earth)
* 2007 - Nel corso della trasmissione Apocalipse show - Vietato Funari di Raiuno, il conduttore Gianfranco Funari ha recitato la canzone A muso duro in un duetto virtuale con Bertoli.
* 2008 - 27 settembre 2008 a Sassuolo (Modena) si è tenuto il primo raduno ufficiale dei fans di Pierangelo, coordinato e organizzato dal sito ufficiale www.bertolifansclub.org. In serata si è tenuto un grande concerto tributo a cui hanno partecipato tra gli altri Fabio Concato, i Modena City Ramblers ed il figlio di Pierangelo, Alberto Bertoli. L'evento ha riscosso un enorme successo registrando il tutto esaurito (più di 1200 persone).
* 2009 - "Eppure soffia" - Luca Carboni (cover presente nell'album "Musiche ribelli")
wikipedia
Edited by tomiva57 - 17/5/2012, 08:18. -
tomiva57.
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grazie lussy
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tomiva57.
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Franz sorride e Kraut guida un camion verso Bonn e non si ferma mai
Mentre da Parigi fanno sogni di pernod da tanto tempo ormai
Ricordi non ne ho ma cerco sempre un mare blu
Un angolo anche qua per respirare in libertà
John ha perso i denti e mischia il whisky con lo smog nei pressi di Bon-street
Mentre nelle vene del mercato di Amsterdam si cercano gli dei
Ricordi non ne ho ma cerco sempre un mare blu
Un angolo anche qua per respirare in libertà
Passa da Milano la fortuna e se ne va
Chi la ricorda più
Mangeremo pizza e cavolini di Bruxelles e forse tornerà
Ricordi non ne ho ma cerco sempre un mare blu
Un angolo anche qua per respirare in libertà
Per respirare in libertà…. -
tomiva57.
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Figure di carta che devono nuovi pensieri
E fragili miti creati dal mondo di ieri disperdono giovani forze sottratti al domani
Lasciando distorte le menti e vuote le mani
Consumi la vita sprecando il tuo tempo prezioso
Raggeli la mente in un vano e assoluto riposo
Trascorri le ore studiando le pose già viste
Su schermi elettronici di false riviste
E tieni le orecchie tappate agli inviti del suono
E questa è una polvere grigia che cade sugli occhi dei figli dell'uomo
Deciso a sfuggire il tuo tempo che soffia e ribolle
Non abile a prendere il passo di un mondo che corre
Coraggio è soltanto una strana parola lontana
Tu cerchi rifugio in un pezzo di canapa indiana
Il sesso che prendi con facile e semplice gesto
Rimane ancora e di nuovo soltanto un pretesto
E ancora nascondi la testa alla luce del sole
Il sesso è scoperto però hai coperto l'amore
E tieni le orecchie tappate…
Fai parte di un gregge che vive ignorando il domani
E corri da un lato e dall'altro ad un cenno di cani
Il mito di un lupo mai visto ti ha fritto il cervello
E corri perfino se il branco ti porta al macello
E dormi nel centro del fiume che corre alla meta
E niente che possa turbare il tuo sonno di seta
Qualcuno ti grida di aprire i tuoi occhi nebbiosi
Ma tu preferisci annegare in giorni noiosi
Non senti che ti stanno chiamando con voce di tuono
E questa è una polvere grigia che cade sugli occhi dei figli dell'uomo.. -
tomiva57.
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E adesso che farò, non so che dire
e ho freddo come quando stavo solo
ho sempre scritto i versi con la penna
non ordini precisi di lavoro.
Ho sempre odiato i porci ed i ruffiani
e quelli che rubavano un salario
i falsi che si fanno una carriera
con certe prestazioni fuori orario
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Ho speso quattro secoli di vita
e ho fatto mille viaggi nei deserti
perchè volevo dire ciò che penso
volevo andare avanti ad occhi aperti
adesso dovrei fare le canzoni
con i dosaggi esatti degli esperti
magari poi vestirmi come un fesso
per fare il deficiente nei concerti.
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
Non so se sono stato mai poeta
e non mi importa niente di saperlo
riempirò i bicchieri del mio vino
non so com'è però vi invito a berlo
e le masturbazioni celebrali
le lascio a chi è maturo al punto giusto
le mie canzoni voglio raccontarle
a chi sa masturbarsi per il gusto.
Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
E non so se avrò gli amici a farmi il coro
o se avrò soltanto volti sconosciuti
canterò le mie canzoni a tutti loro
e alla fine della strada
potrò dire che i miei giorni li ho vissuti.
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grazie ivana . -
tomiva57.
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Anna che hai scavalcato le montagne e hai preso a pugni le tue tradizioni
lo so che non è facile il tuo giorno ma il tuo pensiero è fatto di ragioni
i padri han biasimato la tua azione
la chiesa ti ha bollato d'eresia
i cambiamento impone la rezione
e adesso sei il nemico e così sia
Credo che in certi momenti il cervello non sa più pensare
e corre in rifugi da pazzi e non vuole tornare
poi cado coi piedi per terra e scoppiano folgore e tuono
non credo alla vita pacifica non credo al perdono
Adesso quando i medici di turno rifiuteranno di esserti d'aiuto
perchè venne un polacco ad insegnargli
che è più cristiano imporsi col rifiuto
pretenderanno che tu torni indietro
e ti costringeranno a partorire
per poi chiamarlo figlio della colpa
e tu una Maddalena da pentire
Credo che in certi momenti il cervello non sa più pensare
e corre in rifugi da pazzi e non vuole tornare
poi cado coi piedi per terra e scoppiano folgore e tuono
non credo alla vita pacifica non credo al perdono
Volevo dedicarti quattro righe per quanto può valere una canzone
credo che tu abbia fatto qualche cosa anche se questa è solo un'opinione
che lascerà il tuo segno nella vita e i poveri bigotti reazionari
dovranno fare senza peccatrici saranno senza scopi umanitari
Credo che in certi momenti il cervello non sa più pensare
e corre in rifugi da pazzi e non vuole tornare
poi cado coi piedi per terra e scoppiano folgore e tuono
non credo alla vita pacifica non credo al perdono
Credo che in certi momenti il cervello non sa più pensare
e corre in rifugi da pazzi e non vuole tornare
poi cado coi piedi per terra e scoppiano folgore e tuono
non credo alla vita pacifica non credo al perdono. -
tomiva57.
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E l'acqua si riempie di schiuma il cielo di fumi
la chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi
uccelli che volano a stento malati di morte
il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte
un'isola intera ha trovato nel mare una tomba
il falso progresso ha voluto provare una bomba
poi pioggia che toglie la sete alla terra che è vita
invece le porta la morte perché è radioattiva
Eppure il vento soffia ancora
spruzza l'acqua alle navi sulla prora
e sussurra canzoni tra le foglie
bacia i fiori li bacia e non li coglie
Un giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale
ha dato il suo putrido segno all'istinto bestiale
ha ucciso, bruciato, distrutto in un triste rosario
e tutta la terra si è avvolta di un nero sudario
e presto la chiave nascosta di nuovi segreti
così copriranno di fango persino i pianeti
vorranno inquinare le stelle la guerra tra i soli
i crimini contro la vita li chiamano errori
Eppure il vento soffia ancora
spruzza l'acqua alle navi sulla prora
e sussurra canzoni tra le foglie
bacia i fiori li bacia e non li coglie
eppure sfiora le campagne
accarezza sui fianchi le montagne
e scompiglia le donne fra i capelli
corre a gara in volo con gli uccelli
Eppure il vento soffia ancora!!!
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tomiva57.
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Marisa ti parla però guarda me
Lo sanno un po' tutti che è bugiarda
Marisa ti sposa ma respira con me
Ed è anche gelosa e chissà poi perché, ma chissà poi perché…
Marisa lavora e va sempre di fretta
Ma sa dove incontrarmi e mi aspetta
Problemi e rimorsi non ne ha avuti mai
E mi insegna i percorsi per andare da lei, per andare da lei
Marisa domani si sposa con te
Stringerà le tue mani coccolandosi in me
E il suo largo sorriso senza fare rumore scivolando deciso coprirà le paure
Marisa ti sposa e ride con te
Ma lo sanno un po' tutti che lei ride per me
Che lei ride per me
Marisa si tratta come fosse un fiore
Che ha bisogno di acqua e di amore
Ma sa che il mio amore ha troppi perché
E a volte è pentita di vivere per me, di vivere per me
Marisa ti sposa perché è fatta così
E anche in fondo alla chiesa sentiranno il suo sì
Scenderanno due lacrime piene di un vecchio sole
Marisa ti sposa e piange per te
Ma lo sanno già tutti che lei piange per me
Che lei piange per me.
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tomiva57.
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Notte scura, notte senza la sera
notte impotente, notte guerriera
per altre vie, con le mani le mie
cerco le tue, cerco noi due.
Spunta la luna dal monte
spunta la luna dal monte.
Tra volti di pietra tra strade di fango
cercando la luna, cercando
danzandoti nella mente,
sfiorando tutta la gente
a volte sciogliendosi in pianto
un canto di sponde sicure
ben presto dimenticato
voce dei poveri resti di un sogno mancato
In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende
in mesu a sa zente, in mesu
a s'istrada dimandende.
Sa vida s'ischidat pranghende
bois fizus 'e niunu
in sos annos irmenticados
tue n'dhas solu chimbantunu
ma paren' chent' annos.
Coro meu, fonte 'ia, gradessida
gai purudeo, potho bier'sa vida.
Dovunque cada l'alba sulla mia strada
senza catene, vi andremo insieme.
Spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
spunta la luna dal monte
spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende
in mesu a sa zente, in mesu
a s'istrada dimandende.
Sa vida s'ischidat pranghende
Tra volti di pietra tra strade di fango
cercando la luna, cercando
danzandoti nella mente,
sfiorando tutta la gente
a volte sedendoti accanto
un canto di sponde sicure
di bimbi festanti in un prato
voce che sale più in alto
di un sogno mancato
In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende. -
tomiva57.
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Racconteranno che adesso è più facile
che la giustizia si rafforzerà
che la ragione è servire il più forte
e un calcio in culo all'umanità
Ditemi ora se tutto è mutevole
se il criminale fu chi assassinò
poi l'interesse così prepotente che conta solo chi più sterminò
Romba il potere che detta le regole
cade la voce della libertà
mentre sui conti dei lupi economici
non resta il sangue di chi pagherà
Italia d'oro frutto del lavoro cinta dall'alloro
trovati una scusa tu se lo puoi
Italia nera sotto la bandiera vecchia vivandiera te ne sbatti di noi
mangiati quel che vuoi fin quando lo potrai
tanto non paghi mai
Tutto si perde in un suono di missili
mentre altri spari risuonano già
sopra alle strade viaggiate dai deboli
la nostra guerra non si spegnerà
E torneranno a parlarci di lacrime dei risultati della povertà
delle tangenti e dei boss tutti liberi
di un'altra bomba scoppiata in città
Spero soltanto di stare tra gli uomini
che l'ignoranza non la spunterà
che smetteremo di essere complici
che cambieremo chi deciderà
Italia d'oro frutto del lavoro cinta dall'alloro
trovati una scusa tu se lo puoi
Italia nera sotto la bandiera vecchia vivandiera te ne sbatti di noi
mangiati quel che vuoi fin quando lo potrai
tanto non paghi mai
Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta
dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa
Festival di Sanremo 1992
Getta le tue reti
buona pesca ci sarà
e canta le tue canzoni
che burrasca calmerà
pensa pensa al tuo bambino
al saluto che ti mandò
e tua moglie sveglia di buon mattino
con Dio di te parlò
con Dio di te parlò
Dimmi dimmi mio Signore
dimmi che tornerà
l'uomo mio difendi dal mare
dai pericoli che troverà
troppo giovane son io
ed il nero è un triste colore
la mia pelle bianca e profumata
ha bisogno di carezze ancora
ha bisogno di carezze ora
Pesca forza tira pescatore
pesca e non ti fermare
poco pesce nella rete
lunghi giorni in mezzo al mare
mare che non ti ha mai dato tanto
mare che fa bestemmiare
quando la sua furia diventa grande
e la sua onda è un gigante
la sua onda è un gigante
Dimmi dimmi mio Signore
dimmi se tornerà
quell'uomo che sento meno mio
ed un altro mi sorride già
scaccialo dalla mia mente
non indurmi nel peccato
un brivido sento quando mi guarda
e una rosa egli mi ha dato
una rosa lui mi ha dato
Rosa rossa pegno di amore
rosa rossa malaspina
nel silenzio della notte ora
la mia bocca gli è vicina
no per Dio non farlo tornare
dillo tu al mare
è troppo forte questa catena
io non la voglio spezzare
io non la voglio spezzare
Pesca forza tira pescatore
pesca non ti fermare
anche quando l'onda ti solleva forte
e ti toglie dal tuo pensare
e ti spazza via come foglia al vento
che vien voglia di lasciarsi andare
più leggero nel suo abbraccio forte
ma è così cattiva poi la morte
è così cattiva poi la morte
Dimmi dimmi mio Signore
dimmi che tornerà
quell'uomo che sento l'uomo mio
quell'uomo che non saprà
che non saprà di me,
di lui e delle sue promesse vane
di una rosa rossa qui tra le mie dita
di una storia nata già finita
di una storia nata già finita
Pesca forza tira pescatore
pesca non ti fermare
poco pesce nella rete
lunghi giorni in mezzo al mare
mare che non ti ha mai dato tanto
mare che fa bestemmiare
e si placa e tace senza resa
e ti aspetta per ricominciare
e ti aspetta per ricominciare
...una delle canzone che adoro.... -
tomiva57.
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Stesi nell'erba tra i fiori di campo
Persi a narraci future fortune
coi sensi colmi di voglia di vita
In tasca solo speranza infinita
E una fiducia infinita nel seno
Quando avevamo cent'anni di meno
Quando una donna era fatta di nebbia
e dalle labbra stillava rugiada
Da quella bocca spandeva all'intorno
Inni alla nascita nuova del giorno
E i suoi capelli odoravan di fieno
Quando avevamo cent'anni di meno
Mille cannoni perduti da un bacio
Noi credevamo alla pace nel mondo
Bastava un dolce sorriso, uno sguardo
Tutti abbracciati in un bel girotondo
Anche al diluvio davamo il suo freno
Quando avevamo cent'anni di meno
Oltre i confini di un chiaro orizzonte
nascevan solo mattini di pace
La fame, il freddo, la tetra miseria
o il malgoverno di qualche incapace
Tutto sfumava in un cielo sereno
quando avevamo cent'anni di meno
Luce accecante ci entrava negli occhi
e dipingeva di rosa il cammino
Gli sfruttatori, gli schiavi del vizio
o i giustizieri di un vecchio ronzino
Li lasciavamo fuori dal treno
Quando avevamo cent'anni di meno
Sopra alle sponde di un lago di pane
noi portavamo l'intero creato
Poi cantavamo canzoni all'amore
Nudi tra gli alberi ai bordi di un prato,
paghi d'amore col cuore ripieno
Quando avevamo cent'anni di meno
Sotto alle stelle in un bar dentro casa
senza deciderci ad andare a dormire
Noi volavamo su Marte
o la Luna felici solo di starci a sentire
E credevamo a un domani sereno
Quando avevamo cent'anni di meno.
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. -
tomiva57.
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Amore mio, che cosa vuoi che dica
Sarà che mi è scoppiata la fatica
O forse ho scaricato tutto il sacco di esperienza
E sono fermo ai blocchi di partenza
A volte sono stanco di pensare
Mi sento come un pesce senza il mare
Ho scritto tante cose, tanti fatti e le ragioni,
cercando di fermare le emozioni
Mi piace aprir la botte e raccontare
di come a volte il cielo tocca il mare
Di come l'infinito sia nel viso della gente,
che ha costruito tutto e non ha mai avuto niente
Amore mio, vorrei cominciare
con tante cose ancora da inventare
E non sentirmi vuoto come un fiasco già scolato
Con l'impressione d'essere arrivato
Mi piace scombinare l'acquisto
e rivoltar la giacca ad un partito
E fare i conti in tasca alle morali e tradizioni
Col gusto di scoprire le finzioni
E allora con la falce taglio il filo della luna
La musica mi sembra più vicina
E prendo a pugni e schiaffi la tristezza e la sfortuna
E cerco di tornare come prima
Amore mio, mi mancan le parole
per costruire torri in faccia al sole
Sarà perché son stato troppo tempo a vegetare
Che l'ho chiamato spesso riposare
Ma non ho ancora perso la mia rabbia
Non mi hanno ancora nella gabbia
E pesco ancora in fondo alle mie tante ribellioni
per scaricarle dentro alle canzoni
Mi piace respirare la chiarezza
Sentire dentro un po' di tenerezza
Rompendo i bugigattoli dei dogmi culturali
stampate sulle tavole di pietra o sui giornali
E ancora con la falce taglio il filo della luna
La musica mi sembra più vicina
E prendo a pugni e schiaffi la tristezza e la sfortuna
E cerco di tornare come prima
Amore mio, se a volte mi nascondo
Se chiudo le mie entrate a questo mondo
È solo per cercare di capire come sono
Mi sento naufragare e mi abbandono
Mi piace poi tornare come nuovo
Sentire che mi scrollo e che mi muovo
Allora c'è nell'aria come un altro ritornello
Così che ripulisco il mio cervello
E allora con la falce taglio il filo della luna
La musica mi sembra più vicina
E prendo a pugni e schiaffi la tristezza e la sfortuna
E cerco di tornare come prima.
. -
tomiva57.
User deleted
qui, si stanno preparando
di gia', lo sguardo
serio volto verso un
altro cielo, pieno di
speranza.
si, un canto di
vittoria sara', un volo
sui colori dell'arcobaleno,
che, sincero, e' grande
e splendera'.
va', l'ostacolo e' la'
e sbattilo giu', combatti
di piu'.
va', la meta e'
piu' in la', se
solo lo vuoi, allora
lo puoi.
si, il cuore sta'
salendo piu' su, e
gira forte come un
motore acceso: ti riscaldera'.
tu non dubitare vieni
con noi, attacca la
carrozza dietro questo treno
che, sincero, arriva dove
vuoi.
va', l'ostacolo e' la'
e sbattilo giu', combatti
di piu'.
va', la meta e'
piu' in la', se
solo lo vuoi, allora
lo puoi.
va', l'ostacolo e' la'
e sbattilo giu', combatti
di piu'.
va', la meta e'
piu' in la', se
solo lo vuoi, allora
lo puoi.. -
tomiva57.
User deleted
Whiskey e un po' di soul per scaldarsi un po'
Per scacciare i mali basta aver le ali, per ricominciare basta ridere, o piangere
Guarda che l'età ci cambia solo fuori, siamo sempre coi nostri guai
Con la nostra voglia di piangere, o ridere
Gli anni miei,
li conosci e poi
non mi puoi accendere o spegnere quando vuoi
I sogni miei non li spengo mai
Le tue borse sotto gli occhi
sono vuote e tu lo sai
Quanto tempo fa
con le biciclette
dentro vecchie case
con le sigarette
Con la stessa voglia di ridere, o piangere
Sono queste sai
le cose che contano,
questo ricordarsi di esser stati amici
Quando le radici si svegliano e si aggrappano
Gli anni miei li conosci e poi
non mi puoi accendere
né spegnere quando vuoi
I sogni miei
non li spengo mai
Le tue borse sotto gli occhi sono vuote
e tu lo sai
Io sto sempre qui,
vieni quando vuoi
Io sto sempre qui.
Testi di Pierangelo Bertoli.