ROBERTO VECCHIONI

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    DI RABBIA E DI STELLE, ALBUM DEL 2007



    Il disco è saturo di dolore e disillusione e, dopo l'ascolto, la sensazione è che, nella quotidianità, la visione della realtà sia troppo ottimistica ovvero che ci sia la voglia di non soffermarci troppo sugli eventi negativi del nostro tempo. Il tentativo quindi è quello di illuminare la realtà per essere più sinceri, prima di tutto con se stessi. Il dito è puntato oltre che sulle ingiustizie del tempo anche al rapporto con i figli e all'amore. Questa volta però l'amore è un amore in declino, un amore che sconta le illusioni della gioventù, un amore che vive una realtà pensata diversa alla sua nascita. Il disco però non è "triste" ma risulta "vivo" e, tra filastrocche, spunti romantici e invenzioni, si fa ascoltare. Gli arrangiamenti sono di Lucio Fabbri e, per l’altra a metà, di Patrizio Fariselli.

    1 La ragazza col filo d'argento
    2 Non lasciarmi andare via
    3 Neanche se piangi in cinese
    4 O amore amore amore
    5 Comici spaventati guerrieri
    6 Amico mio
    7 Questi fantasmi
    8 Non amo più
    9 Mond lader (mondo ladro)
    10 Tu, quanto tempo hai?
    11 Il cielo di Austerlitz
    12 Il violinista sul tetto
    13 Le rose blu


    BRANO NUMERO 1 DI QUESTO SPLENDIDO ALBUM

    LA RAGAZZA COL FILO D'ARGENTO

    In questa canzone si apprezza la capacità di Vecchioni di scrivere testi che possono essere interpretati in più modi nella migliore tradizione di Bob Dylan e di Francesco De Gregori. La ragazza, come affermato da Vecchioni durante il tour 2008, è sua moglie con il "suo" filo d'argento sulla fronte che indossava il giorno che si sono conosciuti.




    LA RAGAZZA COL FILO D'ARGENTO

    E la ragazza aveva un filo d’argento sulla fronte
    Bucava l’aria con due occhi perduti all’orizzonte
    Giocò le carte con un mezzo sorriso
    Dio lo sa cosa aveva in mano,
    puntò con una maschera in viso
    la sua bellezza il suo destino
    ed io che avevo un “asso”
    tristemente solo,
    andai a vederlo al volo

    E la ragazza aveva il nome dei figli sulle mani
    E tutto questo, disse, capita solo se mi ami
    Tirò fuori da chissà quale sogno
    Un fiore bianco ed uno nero,
    mi disse: “scegli tu cosa è meglio,
    ce n’è uno falso ed uno vero”
    ed io senza nemmeno pensarci su
    le corsi dietro al volo.

    Io non so chi sei
    Né quante cose mi darai
    Da questa notte:
    io non so chi sei
    né quante cose ti darò
    da questa notte;
    t’innamorerai
    non t’innamorerai di me
    da questa notte,
    m’innamorerò
    non m’innamorerò di te
    da questa notte…
    e il sole, mandate via questo sole,
    sto fottutissimo sole…

    E la ragazza con il filo d’ argento sulla fronte
    Mi portò via con le sue ali di vento fino al ponte,
    e disse:”scegli tu dove vivere
    con me o col mondo intero”,
    poi mi cullò con la sua voce di mare
    per farmi addormentare.

    Io non so chi sei
    Né quante cose mi darai
    Da questa notte:
    io non so chi sei
    né quante cose ti darò
    da questa notte;
    t’innamorerai
    non t’innamorerai di me
    da questa notte,
    m’innamorerò
    non m’innamorerò di te
    da questa notte…
    e il sole, mandate via questo sole,
    sto fottutissimo sole…

    Ma la ragazza aveva il nome dei miei figli sulle mani,
    E nel suo cuore di cristallo aveva tutti i miei domani,
    e tutti i nostri possibili giorni
    nella tempesta e nella neve,
    le lacrime, i sorrisi e i ritorni
    gli inverni e le primavere,
    e la ragazza tolse il filo d’argento che aveva sulla fronte
    e la ragazza tolse il filo d’argento e attraversammo il ponte

    BRANO NUMERO 2

    NON LASCIARMI ANDARE VIA

    Questo è uno dei pezzi "importanti" dell'opera, il testo è struggente e la musica è appropriata.




    NON LASCIARMI ANDARE VIA

    Il dolore è una vela
    così incredibilmente lieve
    che nemmeno lo senti,
    comincia con la cadenza
    dolce della neve,
    ed è lì che ti perdi.
    Ha la faccia di un bambino
    e gli occhi di un lupo triste
    che ti lecca la mano,
    conosce ogni parola che non esiste
    e te le insegna una per una
    piano piano
    Ed improvvisamente ecco che hai dimenticato
    com’era bello l’amore,
    e te ne vai in giro
    come un vecchio cane sfiancato
    che non sente più nessun odore,
    torni a casa con la divisa di un soldato
    che non crede più nell’onore

    Non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
    non lasciarmi andare via,
    non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
    non lasciarmi andare via

    Il bambino rincorreva
    la sua barca di carta,
    che ci vedeva la vita,
    ma il tempo non ha tempo,
    l’orologio s’incarta,
    la bussola è impazzita
    cammini dentro una nebbia
    di persone e di cose
    che ti facevano sognare,
    e hai voglia di andar via
    senza accampare scuse
    per non aver saputo amare,
    quando hai finito tutte le più inutili scuse
    per potere restare

    Non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
    non lasciarmi andare via,
    non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
    non lasciarmi andare via

    Non ne ho la forza né la voglia di provarci
    e neanche le ragioni,
    altro che balle, sentimenti, tuffi al cuore
    e piagnistei per scrivere canzoni;
    vorrei guardare più lontano,
    ma lontano adesso è un tempo
    spaventosamente breve,
    vorrei sparire, cancellarmi, non amarmi,
    risvegliarmi che non so nemmeno dove

    non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
    non lasciarmi andare via,
    non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
    non lasciarmi andare via

    BRANO NUMERO 3

    NEANCHE SE PIANGI IN CINESE

    Con questa canzone si riprende fiato, il pezzo è scanzonato e ironico, vi si sottolinea tutta la diversità maschile e la voglia di autonomia ma con una chiusura, forse un po' annunciata, ma apprezzabile.




    NEANCHE SE PIANGI IN CINESE

    Ti ho dato il mio cavallo bianco, che galoppava e non galoppa più
    e ti ho passato il tema sotto il banco e il cuore acceso del bambin Gesù
    per non parlare della panna , che ti montavo e non ti monto più
    ma c'è una cosa che mi tengo , perdonami ma non puoi averla tu
    Neanche se piangi in cinese, neanche se piangi in cinese
    neanche se piangi in cinese, neanche se piangi in cinese.

    Ti ho dato il mio portafortuna, che fa gli straordinari coi tuoi guai
    e l' altra faccia della luna, che lasci in giro e che non trovi mai
    ti ho dato Pippo e Topolino e Paperino e tutto quel che ho
    ma c'è una cosa nel taschino, qualcosa bella mia che non ti do
    Neanche se piangi in cinese, neanche se piangi in cinese.

    Nina Nina Nina Nina nelle lunghe sere, lunghe sere
    Nina Nina Nina Nina nelle mille sere, mille sere
    Nina Nina Nina Nina non tentarmi , non mi provocare
    Nina Nina Nina Nina non spogliarti Nina che non vale.

    Ti ho dato il salto della quaglia, per stare sopra un piede come sto
    ti ho dato il mio lavoro a maglia, per riscaldarti amore come so
    ti ho dato il cuore con la aorta, che inteso senza peso ti ho difeso come un samurai
    ma ho ingoiato la chiave della porta e quella cosa amore non l' avrai

    Ma tu sei capace di tutto, perfino di pianger cinese
    perfino di prender sul serio sta serie di palle palesi
    perfino di non perdonarmi, neanche se piango in cinese.

    continua...

    Edited by family - 15/11/2010, 11:08
     
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