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Con la moglie dal quale ruppe subitoma non in tempo per evitareche gli nascesse un figlio naturaleEra vecchio, era saggio e non sbagliavamai e ben che fosse falsa monetatacque con tutti e lo chiamò poetada sua moglie ebbe poi un figlio verouno che aveva sempre ragionee per questo ragioniere fu il suo nomeragioniere cresceva molto algebricopoeta aveva lo sguardo assenteparlava tanto ma non rendeva nienteRagazza ragazza perché tu quella seragiravi da sola per tutta la brughiera?Ragazza dovevi restare a casa mutaadesso c'è chi piange d'averti conosciutae poeta le disse: "Margherita, qui c'è la lunache ci fa lume vieni a giocareinventeremo un fiume"come attore non era proprio l'ultimoe le confuse tutte le ideefacendo sfoggio di rose e di azaleeE poi corse dal padre subito a dirgli:"Ho fatto un fiume di primavera,oltre la valle, dentro la brughiera""Che scemenza è mai questa, figlio mio,no non c'è un fiume nella brughiera,lo so per certo li ho fatti tutti io""Io, padre, ti sfido, se tu sei il creatoretu prova a levarlo quel fiume dal suo cuoreio padre ti sfido, se sei l'imperatoretu prova a levarci quel fiume e questo amore"Era vecchio era saggio e non sbagliava maiprese da parte il figlio accortogli tolse il libro cassa e lo mandò nell'ortolà, nell'orto, piangeva margheritasoffriva tanto che lui la portò al mareil mare è facile, c'è poco da inventaree fu il vecchio a benedir le nozze dicendo:"Andate figli della terravoi siete giusti e non avete guerra"Poi rivolto all'infame parolaiolo cacciò via coi gesto di una manola giara vuota non serve più a nessuno"Per il mondo ch'è mio ti maledicoavrai vent'anni tutta la vitama non potrai chiamare margherita"