Bruce Lee

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    Bruce Lee

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    biografia



    Bruce Lee (San Francisco, 27 novembre 1940 – Hong Kong, 20 luglio 1973) è stato un attore, filosofo e artista marziale statunitense di origine cinese.



    Nato a San Francisco e cresciuto ad Hong Kong, Lee è l'attore più ricordato per la presentazione delle arti marziali cinesi al mondo non cinese. I suoi film prodotti ad Hong Kong e ad Hollywood, elevarono ad un nuovo livello di popolarità e gradimento le pellicole di arti marziali, facendo aumentare per la prima volta ed improvvisamente anche l'interesse per questo tipo di discipline in Occidente. La direzione ed il tono delle sue opere, influenzarono profondamente i film di arti marziali di Hong Kong, che fino ad allora mostravano più un senso teatrale che realistico delle scene.

    Lee divenne un'icona soprattutto per i cinesi, come ritratto dell'orgoglio nazionale e per alcuni tratti nazionalistici presenti nei suoi film. Alcuni videro Lee come un modello per acquisire un corpo forte ed efficiente ed un altissimo livello di benessere fisico, sviluppando allo stesso tempo destrezza nel combattimento corpo a corpo. Nonostante il contenuto violento dei suoi film, Bruce in realtà era una persona pacifica e fu sempre contrario all'uso delle arti marziali come metodo di offesa e supremazia.

    Nell'occasione di quello che sarebbe stato il suo 65° compleanno (novembre 2005), una statua commemorativa è stata posata sull'Avenue of the Stars a Kowloon, in sua memoria. Nonché memoria, di colui che è stato votato "Star of the Century" dagli addetti ai lavori, del mondo del cinema di Hong Kong. Nel 1993 è stato anche onorato con una stella, sulla Hollywood Walk of Fame a Los Angeles.





    Giovinezza



    La nascita

    Bruce Lee nacque nell'ora mattutina del drago, fra le 6.00 - 8.00. E nell'anno del drago; il 27 novembre 1940, al Jackson Street Hospital nella Chinatown di San Francisco, Stati Uniti. Suo padre, Li Hoi-Chuen era cinese, mentre sua madre Grace di origine euroasiatica (per metà tedesca), nonché cattolica. I genitori di Lee tornarono ad Hong Kong con il neonato Bruce, quando aveva appena tre mesi.

    Educazione e famiglia

    All'età di 12 anni, Lee, entrò nel college La Salle. Una scuola per ragazzi cattolici. Successivamente frequentò il S. Francis Xavier's College. Un giorno ferì un membro delle pericolose triadi e la famiglia di comune accordo, lo mandò a vivere da un vecchio amico del padre, negli Stati Uniti. Tutto ciò che il giovane Lee ricevette, prima di imbarcarsi, furono 100 dollari. Fu così che Bruce partì alla volta degli Stati Uniti; con un titolo di campione 'interscolastico' di boxe e uno di campione di cha cha cha di Hong Kong. Dopo aver vissuto a San Francisco per un breve periodo, si trasferì a Seattle, dove lavorò per Ruby Chow, un altro amico del padre. Nel 1962, riuscì a terminare la sua formazione di scuola superiore a Seattle dove ricevette il diploma, alla Edison Technical School. Si iscrisse così all'Università del Washington, alla facoltà di filosofia, ma non portò mai a termine gli studi. Ed è li che conoscerà Linda Emery che sposerà poi, nell'agosto del 1964, in una piccola chiesa protestante. I due ebbero due figli: Brandon e Shannon.

    Nomi

    Inizialmente la madre chiamò il piccolo Li Yuen Kam, quando al momento il padre era fuori con un tour dell'opera cinese. Successivamente questo nome sarà abbandonato a causa di un contrasto con il nome di suo nonno, chiamandolo successivamente Jun Fan, che letteralmente significa “proteggi San Francisco”. Alla sua nascita gli fu, inoltre, aggiunto un nome inglese dalla dottoressa Mary Glover. I Lee non avevano pensato ad un nome inglese per il bambino, quindi convennero con la dottoressa. Nonostante ciò il nome “Bruce” non fu mai utilizzato all'interno della famiglia, fin quando Bruce non s'iscrisse al 'La Salle' college. Inoltre a Bruce fu donato un nome femminile, Sai Fung, che fu usato soprattutto nella sua infanzia. Un ulteriore nome datogli fu Li Xiao Long, letteralmente “piccolo drago”, in quanto nato appunto nell'ora e nell'anno cinese del drago. Questo nomignolo ne descrive il carattere irruento ed esuberante, che durante l'infanzia trascorsa ad Hong Kong lo porta a scontrarsi spesso con la piccola criminalità giovanile fino a quando un giorno chiese esplicitamente ai genitori di poter imparare a difendersi per bene. La scelta cadde sulla prestigiosa scuola di Yip Man, con cui studiò cinque anni. Da allora Bruce non abbandonò mai lo studio delle arti marziali.





    Arti marziali

    L'introduzione di Bruce Lee nel campo delle arti marziali si deve a suo padre. Da lui imparò i concetti fondamentali del tai chi. Lee studiò Kung Fu nello stile Wing Chun con sifu Yip Man. Egli era anche collaboratore e amico di Wu ta-Ch'i, maestro di Tai Chi. Lee, iniziò gli studi con Yip Man all'inizio nel 1954, a tredici anni, tramite William Cheung, uno studente di Man. Per poi continuare fino ai 18 anni, fino al 1959, anno in cui partì per l'America. Come molte scuole di arti marziali cinesi di quel tempo, nel corso di sifu Man, si insegnava a studenti di rango elevato. Uno degli studenti di livello più elevato era Wong Shun-Leung. Si ritiene che Wong, abbia avuto una grande influenza sull'allenamento di Lee. Bruce si allenò anche nel pugilato, e, nel 1958 come già detto, vinse il titolo di campione di boxe contro l'allora tre volte campione Gary Elms, con un k.o. al terzo round. Prima di arrivare alla finale contro Elms, Lee aveva battuto tre boxer al primo round. In più, Bruce, imparò rudimenti di scherma occidentale da suo fratello Peter Lee, che all'epoca era campione di scherma, appunto. Questa multi-sfaccettata esperienza nelle arti del combattimento, avrebbe più tardi, influenzato, in modo considerevole la creazione di un'arte marziale eclettica, ma soprattutto totale: il Jeet Kune Do.


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    Campionato internazionale Long Beach 1964

    Su invito di Ed Parker, suo grande amico, Lee si esibì nel primo Campionato internazionale di karate, tenutosi a Long Beach il 2 agosto del '64. L'esibizione incluse varie dimostrazioni, tra le quali, le celeberrime flessioni su sole due dita di una mano (pollice ed indice). Nello stesso evento, si esibì anche nel suo incredibile “pugno a un pollice”, detto anche (one inch punch). Bruce creò scalpore con questa dimostrazione, per l'incredibile potenza che riusciva ad imprimere al colpo, senza un'apparente sforzo. Molte fonti riportano che uno dei 'segreti' dell'one inch punch, sta nello scatto finale, all'insù del pugno. Si tratta invece di pura e semplice 'fisica' applicata; ovvero il principio della velocità del fulcro maggiore che ruotando, va ad accelerare il fulcro più piccolo. Come ben specificato dallo stesso Lee nei suoi appunti. L'azione è la seguente: un volontario si offre e posiziona frontalmente, in piedi, reggendo con le mani un piccolo cuscinetto protettivo, onde proteggere per quanto possibile, il punto dove il pugno andrà ad impattare. Pressappoco all'altezza del plesso solare. Lee si posiziona trasversalmente, con il piede arretrato (il sinistro nel suo caso, dato che nel JKD si tiene avanzata la parte più forte del corpo), che poggia sui soli metatarsi. L'azione è fulminea: Bruce in una frazione di secondo imprime la spinta e rotazione, che si propaga poi attraverso l'intera linea del corpo: spinta della gamba arretrata, rotazione dei fianchi, del torso, della spalla ed estensione finale del braccio. Il corpo fa perno unicamente sul piede avanzato, il destro. E la potenza che ne scaturisce, dipende 'unicamente' dall'abilità del praticante. Lee, nonostante al tempo pesasse pressappoco 60 kg, sferrava questo pugno con una potenza devastante, scaraventando spesso all'indietro ed a terra il volontario, per alcuni metri. Uno dei volontari fu Bob Baker di Stockton, California, divenuto poi suo grande amico: «Dissi a Bruce di non fare più questo tipo di dimostrazione» ricorda. «Dopo quella dimostrazione dovetti restare a casa: non andai a lavorare, poiché il dolore nel mio petto era insopportabile». In occasione della dimostrazione di Long Beach, Lee conobbe anche il campione di karate Chuck Norris. Che come si evince da uno dei suoi diari di appunti, prese lezioni da Lee, a cavallo fra il '68 ed il '69. Norris più volte, ebbe a dire: "quando ti allenavi con lui, comprendevi quanto la tua preparazione fosse limitata".

    Campionato internazionale di Long Beach del 1967

    Bruce Lee fece la sua apparizione anche al Campionato internazionale di Long Beach del 1967 (30 luglio) e si esibì in diverse dimostrazioni, incluso il famoso «pugno inarrestabile» con il campione del mondo di karate USA Vic Moore. Bruce annunciò a Vic Moore che gli avrebbe tirato un pugno dritto in faccia e tutto quello che doveva fare Moore era bloccarlo. Lee fece diversi passi indietro e chiese a Moore se fosse pronto. Quando Moore annuì, Bruce scattò verso di lui finché non fu all'interno del raggio sufficiente per colpire. Poi tirò un pugno direttamente al volto di Moore e si fermò prima dell'impatto. In otto tentativi, Moore non riuscì a bloccare neanche un pugno.
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    Jeet Kune Do

    Nell diario di Lee, pagina dell'8 gennaio 1967: per la prima volta compare il nome Jeet Kune Do. Nel serial televisivo che aprì la stagione del 1971, Longstreet, a cui partecipò, James Franciscus il protagonista in uno degli episodi, chiede a Lee: “Come chiami ciò che stai facendo?”. Bruce spiega a Franciscus che il nome dato, al suo approccio personale alle arti marziali è: Jeet Kune Do.

    Abilità e problemi



    Efficienza fisica

    ...Bruce Lee si rese conto che diversi artisti marziali dell'epoca non impiegavano abbastanza tempo per lo sviluppo della propria condizione fisica. Al contrario, Lee incluse nel suo allenamento tutti gli elementi di fitness, forza e resistenza muscolare, resistenza cardiovascolare e flessibilità. Utilizzò le tecniche tradizionali del Body building per formare muscoli corposi e massa. Tuttavia, fu sempre attento nel sottolineare quanto la preparazione mentale e spirituale fossero fondamentali per il successo dell'allenamento fisico e nella pratica delle arti marziali. Nel suo libro Tao of Jeet Kune Do scrisse: L'allenamento è una delle fasi più trascurate dagli atleti. Troppo tempo è donato allo sviluppo della pratica e troppo poco allo sviluppo della persona per la partecipazione. Jeet Kune Do, sostanzialmente, non è una materia dalle tecniche banali ma di alto sviluppo mentale e fisico..

    Il programma di sollevamento pesi a cui Lee fece riferimento durante il suo soggiorno ad Hong Kong nel 1965, a soli 24 anni, diede molto vigore alle sue braccia. A quel tempo poteva sollevare con le braccia da 30 a 35 Kg per tre serie da otto ripetizioni, insieme ad altri tipi di esercizi, come piegamenti, flessioni ed altri ancora. Le ripetizioni che effettuava a quel tempo erano da sei a dodici per esercizio. Nonostante lo scopo principale di quest'allenamento fosse aumentare la velocità della contrazione e della distensione muscolare. Lee, per massimizzare la propria abilità fisica, praticò diverse tipologie di allenamenti ed esercizi, tra cui lo Skipping che effettivamente servì al suo obiettivo di allenamento e di Body building.

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    Lee credeva che quello dei muscoli addominali fosse uno dei più importanti gruppi muscolari per i praticanti di arti marziali, poiché quasi ogni movimento richiede un certo grado di lavoro addominale. Per di più, gli addominali sono come un guscio che protegge le costole e gli organi vitali. Si allenava dunque ogni mattina dalle 7.00 alle 9.00, praticando esercizio addominale, di flessibilità, sessioni di corsa, per poi riprendere dalle 11.00 alle 12.00. Lee allenava spesso la propria resistenza andando in bicicletta. Un tipico esercizio era correre per una distanza da due a sei miglia in un tempo dai 15 ai 45 minuti, durante il quale variava la sua velocità e con intervalli da 3-5 minuti. Lee percorreva l'equivalente di 10 miglia in 45 minuti di bicicletta. Qualche volta, dopo essere andato in bicicletta, si esercitava con la corda. Spesso faceva anche esercizi per temprare la pelle delle sue mani, tra cui lo spingerle di forza in secchi colmi pietre dure e ghiaia.

    Fisico

    Con il suo continuo dedicarsi al fitness, Bruce riuscì ad avere un fisico ammirato da alcuni dei nomi più importanti della comunità di body-building. Joe Weider, il fondatore di Mr. Olympia, parlò del fisico di Bruce come «il più definito che io abbia mai visto». Alcuni importanti competitori di body-building hanno indicato Lee per la maggiore influenza sulle loro carriere, inclusi Flex Wheeler, Shawn Ray, Rachel McClish, Lou Ferrigno, Lee Haney, Lenda Murray e il sei volte campione di Mr. Olympia Dorian Yates. Anche Arnold Schwarzenegger fu influenzato da Bruce, e disse del suo corpo: «Bruce Lee aveva… Voglio dire… Un fisico molto definito. Aveva pochissimo grasso corporeo. Voglio dire, probabilmente aveva uno dei più bassi totali di grasso corporeo di ogni atleta. E credo che è per questo che sembrava così credibile». Un dottore che una volta conobbe Lee affermò che era «muscoloso come uno scoiattolo e animoso come un cavallo». È risaputo che Lee, nella sua vita, aveva collezionato più di centoquaranta libri sul body-building, allenamento con i pesi e fisiologia. In modo da allenare specifici gruppi di muscoli, egli creò anche parecchi progetti originali per la sua attrezzatura personale e il suo amico George Lee la costruì con le apposite specificazioni.





    Prestazioni fisiche

    L'eccezionale preparazione fisica di Bruce fece sì che fosse capace di esibirsi in alcune eccezionali prestazioni fisiche. La lista seguente parla delle prestazioni che sono documentate e supportate da fonti affidabili.

    La velocità del pugno di Lee nel colpire da un metro di distanza, raggiunse i cinque centesimi di secondo.
    In alcune dimostrazioni, grazie al “pugno a un pollice”, Bruce riuscì a scaraventare all'indietro il volontario, anche per alcuni metri.
    Bruce riusciva a fare flessioni, anche usando semplicemente i suoi pollici.
    Bruce poteva mantenere un'elevata posizione a “v” per circa trenta minuti.
    Bruce si esibiva spesso in alcune flessioni su un solo braccio, usando solo il pollice e indice della mano destra.
    In un film che è stato doppiato “Dragon flag”, Bruce alzò le gambe con le sue sole spalle restando sul margine di una panchina e sospendendo le sue gambe e il torso perfettamente in orizzontale a mezz'aria.
    Bruce Lee era in grado di reggere un bilanciere con un carico di 35 kg tenendolo perfettamente diritto davanti a se con le braccia tese.

    Problemi

    Bruce Lee cercò sempre di migliorarsi, sia dal punto di vista mentale che fisico. Si allenava sei giorni su sette, cercando ogni giorno di oltrepassare i propri limiti. Il 13 agosto 1970, però, a causa di un allenamento di sollevamento pesi, Lee subì un infortunio: gli esami clinici mostrarono un grave stiramento al quarto nervo sacrale, nella parte inferiore della schiena. I medici consigliarono all'infortunato di restare a letto tutto il giorno, per un periodo di sei mesi. Inoltre, annunciarono fermamente che non sarebbe più riuscito a praticare arti marziali. Lee restò qualche giorno a letto nel riposo più assoluto. Dopo un po', però, decise di non lasciarsi abbattere. Se non poteva allenare il suo corpo, allora avrebbe allenato la sua mente. Si preoccupò innanzitutto di trovare un approccio diverso alla sua grave situazione. Ad aiutarlo nella sua crescita mentale furono i libri: iniziò a leggere numerosi saggi di filosofia e psicologia. Fondamentale per il suo recupero mentale si rivelarono gli scritti di Jiddu Krishnamurti. Egli sosteneva che la verità si trovasse all'interno di ciascun individuo e che solo con la contemplazione di sé stessi fosse possibile trovare un motivo per andare avanti o la fiducia in sé. Convintosi di poter superare l'ostacolo causato dall'infortunio, Bruce tornò a leggere anche numerosi libri sulle arti marziali. Dopo qualche tempo iniziò a sviluppare idee personali e a prendere appunti. È la stessa moglie, Linda, che ricorda: «Mi chiese di recarmi in una cartoleria ad acquistare diversi raccoglitori grandi, allargabili e neri. Riempì ciascuno di fogli bianchi e sui dorsi annotò gli argomenti che intendeva trattare». I suoi scritti riempirono sette raccoglitori interi. Terminati i sei mesi di convalescenza, Lee decise di riprendere gradualmente gli allenamenti. Era sua intenzione dimostrare ai medici che, con un corretto allenamento, sarebbe stato possibile tornare in forma.

    Nell'arco dei successivi sei mesi, Lee riuscì a recuperare la sua agilità e la sua velocità, oltre alla sua potenza; nonostante ciò, il fastidio nella zona lesionata non l'avrebbe più abbandonato.

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    Il successo

    Lee interpretò il suo primo ruolo da protagonista in (The Big Boss, 1971), (Il furore della Cina colpisce ancora). Ebbe un enorme, incredibile successo ai botteghini di tutta l'Asia, e lo catapultò verso la celebrità. Arrivò come star nel film Dalla Cina con furore (Fist of Fury, 1972), che fu un altro grandissimo successo. Fondò poi, una propria casa di produzione: la Concord Production. Ed assieme a Chow scrisse, diresse e interpretò L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente (The Way of the Dragon, 1972). Nell'Urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente, Lee introdusse Chuck Norris come suo rivale, nella scena dello scontro finale nel Colosseo. Divenuto il combattimento di arti marziali, più celebre, nel mondo della cinematografia.

    Verso la fine del '72, mentre stava già lavorando al progetto di 'The game of death', la Warner gli offrì il ruolo di protagonista in I tre dell'Operazione Drago, (Enter the Dragon, 1973). Era l'occasione che Lee attendeva da sempre, il poter diventare una stella a livello mondiale. Questo sarebbe, e fu il film, che lo consacrò come divo internazionale. Sfortunatamente, il destino pose fine alla giovane vita di Lee, appena qualche mese dopo la fine delle riprese. Prima che il film fosse distribuito nelle sale. Data fissata per l'agosto '73. {{citazione necessaria|Sul set de I tre dell'Operazione Drago, Lee, fu sfidato numerose volte da uno stuntman, che cercava di farsi un nome su di lui. Battè facilmente l'avversario e da allora il tipo, non infastidì più Bruce. I tre dell'Operazione Drago divenne uno dei più importanti film dell'anno, e consolidò l'immagine di Bruce Lee come leggenda delle arti marziali. Furono incassati 850.000 dollari nel 1973: tenendo conto dell'inflazione, circa 3,74 milioni di dollari attuali.[9] Dall'uscita, il film ha incassato più di 200 milioni di dollari in tutto il mondo. Inoltre, dopo l'uscita, per un breve periodo si scatenò una moda delle arti marziali, come si evince dalla canzone Kung Fu Fighting e dal serial tv Kung Fu.

    "Morte accidentale"

    Tomba di Bruce Lee a SeattleIl 10 maggio 1973 si verificò un segno premonitore: Bruce ebbe un collasso negli studi Golden Harvest mentre procedevano con il doppiaggio dei Tre dell'Operazione Drago. Fu colto da vomito, febbre altissima, nonché forti convulsioni che interessavano tutto il corpo. Immediatamente trasportato all'ospedale più vicino, i dottori, il dott. Wu in particolare (neurochirurgo), riscontrò che era in corso un edema cerebrale. Gli fu somministrato prontamente del Manithol, un medicinale, atto a ridurre il gonfiore al cervello, e ciò gli salvò la vita. Il giorno della morte stranamente, Bruce, non accusò nessun sintomo ricollegabile al precedente collasso avuto a maggio. Dovevano cenare in un ristorante, con l'attore George Lazenby. Bruce incontrò il produttore alle 14.00 a casa per discutere riguardo al film Game of death. Lavorarono fino alle 16.00. Poi andarono insieme, a casa di Betty Ting Pei. Attrice taiwanese. I tre controllarono la sceneggiatura a casa di Pei, e visto che Lee disse di non sentirsi ancora bene, Chow se ne andò per primo all'appuntamento.

    Poco tempo dopo essersi lamentato dell'emicrania, Ting Pei diede a Lee, un potente analgesico ora proibito; l'Equagesic. Contenente sia aspirina che meprobamato. Alle 19.30 circa, Bruce, si coricò in camera di Betty. Chow, non vedendo arrivare i due telefonò a Betty, che per tutta risposta disse di non riuscire a svegliare Lee. Chow, si precipitò nell'appartamento, ma neppure lui vi riuscì. Betty chiamò il suo medico personale, che accorso passò dieci minuti nel cercare di rianimarlo, inutilmente. Fu deciso così di trasportarlo immediatamente in ospedale, con l'ambulanza. Al Queen Elizabeth Hospital. Non c'erano ferite esterne visibili; tuttavia, il suo cervello, mostrò gli inconfondibili segni dell'edema acuto che lo uccise nel sonno. Il suo cervello, che mediamente in un adulto pesa attorno ai 1400 grammi, ne pesava 1575 (un aumento del 13%). Bruce aveva solo 32 anni. Le uniche due sostanze trovate durante l'autopsia, nello stomaco e colon, furono i due componenti dell'Equagesic. E piccolissime quantità di cannabis. Il 15 ottobre 2005 Chow dichiarò che Lee morì, per un'ipersensibilità al rilassante del muscolo contenuto nell'Equagesic (il meprobamato). Il meprobamat è un ingrediente molto comune negli antidolorifici. Quando i dottori annunciarono ufficialmente la morte di Bruce Lee, fu dichiarato dal dott. Langford, che Lee era morto per una reazione allergica, ad uno, o ad entrambi i componenti dell'Equagesic. Il verdetto finale fu di: “morte accidentale”.





    Un'altra teoria, non ufficiale, dice che Bruce morì per una reazione della combinazione Equagesic-cannabis, all'epoca consumata sotto forma di hashish. Il dottor Wu suggerì che, come conclusione del referto ufficiale sulla morte, Lee, dovesse essere ipersensibile a quel farmaco, o all'hashish. E che il ruolo della cannabis, non poteva interamente essere escluso. Ad aiutare la teoria di Wu fu il fatto che, durante il primo collasso, nel corpo di Bruce non c'era traccia di Equagesic. Deve essere noto che, in medicina, l'uso di cannabis è ammesso come antinfiammatorio, seppur in razioni limitate. La causa della morte di Lee, sono ancora oggi fra gli appassionati e i milioni di suoi fan, in tutto il mondo, oggetto di discussione. Lo stato da icona e la morte inusuale di Lee in giovane età, condusse diverse persone a sviluppare le più fantasiose teorie, sulla sua improvvisa morte. Alcune delle quali sono state citate in un numero speciale (almanacco) di Martin Mystère, uscito nel 1993 e dedicato all'Estremo Oriente.

    Dopo la morte di Bruce, Linda, tornò nella sua città natale Seattle. E seppellì suo marito nel lotto 276, del cimitero di Lakewiew. Suo figlio Brandon Lee oggi, gli è sepolto a fianco. Tra i portatori della bara, al secondo funerale (dopo quello di Hong Kong), tenutosi in forma strettamente privata a Seattle, c'erano Steve McQueen, James Coburn, Chuck Norris, Dan Inosanto, Taky Kimura, Peter Chin e il fratello minore di Lee, Robert.

    Apparizioni televisive

    The green hornet (1966-1967) Kato
    Batman (3 episodi) (1966) Kato
    Ironside (26 ottobre 1967) Leon Soo
    Blondie Bruce Lee recita in un episodio nella parte di un istruttore di arti marziali che allena un divo dello spettacolo per aiutarlo ad affrontare un prepotente.
    Here come the brides (9 aprile 1969) Lin
    Longstreet (quattro episodi) (1971) Li Tsung
    The Pierre Berton Show (1971) se stesso (intervista)

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    filmografia


    Filmografia

    Solo ed esclusivamente i titoli qui di seguito riportati sono film interpretati da Bruce Lee. Qualsiasi altro titolo che vanti il suo nome, è solamente una mera operazione commerciale postuma volta a sfruttare il successo dell'attore.

    1941 - Golden gate girl
    1946 - The birth of Mankind
    1948 - Fu gui fu yun
    1949 - Meng li xi shi
    1950 - Xi lu xiang
    1951 - Ren zhi cue
    1953 - Qian wan ren jia
    1953 - Fu zhi guo
    1953 - Ku hai ming deng
    1953 - Ci mu lei
    1953 - Wei lou chun xiao
    1955 - Gu xing xue lei
    1955 - Gu er xing
    1955 - Ai
    1955 - Ai xia ji
    1955 - Er nu zhai
    1956 - Zhia dian na fu
    1957 - Lei yu
    1960 - Ren hai gu hong
    1968 - L'investigatore Marlowe (Marlowe)
    1971 - Il furore della Cina colpisce ancora (Tang shan da xiong o The Big Boss)
    1972 - Dalla Cina con furore (Jing wu men o Fist of Fury)
    1972 - L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente (Meng long guojiang o Way of the Dragon)
    1972 - Game of Death, progetto incompiuto raccolto nel documentario Bruce Lee: la leggenda (2001)
    1973 - I tre dell'Operazione Drago (Enter the Dragon).

    Doppiaggio

    Quanto alle edizioni e doppiaggi italiani, i primi tre film giunti in Italia (Dalla Cina con furore, Il furore della Cina colpisce ancora e L'urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente) vennero doppiati presso gli studi CDS dalla cooperativa CD, con Cesare Barbetti che presta la voce a Lee. Invece I tre dell'Operazione Drago venne curato dalla SAS ed è Carlo Sabatini a doppiare Bruce.

    Produzioni postume



    L'ultimo combattimento di Chen

    Due anni dopo la morte di Bruce Lee, il regista Lin Ping dirige Good Bye Bruce Lee (Yung chun ta hsiung, 1975) utilizzando il più somigliante dei "sosia" del grande attore: l'atletico Ho Chung Tao (nome d'arte: Bruce Li). La storia riprende le idee che Bruce aveva per il suo The Game of Death, rimaneggiandole e privandole dell'aspetto filosofico che più stava a cuore all'attore. È solo uno delle decine di film speculanti su Lee ed interpretati da una pletora di sosia tra Hong-Kong e Taiwan.

    Nel 1977 la casa cinematografica che possiede i diritti del materiale girato di The Game of Death decide di sfruttare l'enorme successo e notorietà che la morte di Bruce sta suscitando in giro per il mondo. Affida così al regista Robert Clouse, che ha già diretto I tre dell'Operazione Drago, un progetto particolare: prendere il materiale girato dall'attore prima della morte, rimaneggiarlo e farne un film. Esce così nel 1978 L'ultimo combattimento di Chen (Game of Death/Xi wang youxi).

    Le scene di arti marziali aggiunte sono coreografate dall'allora esordiente Sammo Hung, vengono richiamati alcuni attori amici di Bruce Lee, come il maestro Dan Inosanto, e per finire vengono scelti ben tre attori diversi per interpretare le parti mancanti del film. Malgrado l'operazione commerciale sia di dubbio gusto, riscuote molto successo e l'esempio viene seguito da altri.

    Nel 2000 però, 22 anni dopo, il regista e scrittore John Little ritrova il materiale originariamente girato da Bruce Lee prima di morire. Detto materiale, giaceva dimenticato negli archivi di una casa cinematografica. Il regista decide così di rimasterizzare il materiale trovato, e di montarlo, seguendo le indicazioni che lo stesso Bruce Lee aveva lasciato. Per completare il lavoro, fa recitare ad alcuni attori le parti mancanti, ed aggiunge alcune interviste a persone che avevano conosciuto l'attore in vita. Il risultato è un film-documentario, Bruce Lee: la leggenda (Bruce Lee: A Warrior's Journey), che tenta di rendere onore dopo tanti anni all'ultimo lavoro di Bruce Lee. Quello che si sarebbe potuto considerare il suo testamento spirituale se ne avesse fatto un film vero; la natura homevideo di "Bruce Lee-La Leggenda", lo colloca invece in un contesto di revival generale, che vede proliferare documentari e libri. Sovente esclusivamente operazioni di puro marketing.

    I film-biografia

    L'enorme clamore provocato dalla morte improvvisa dell'attore, ha creato alcuni film-biografia diversissimi fra di loro: ognuno vorrebbe raccontare come "veramente" sono andati i fatti.

    Nel 1976 l'attrice Betty Ting Pei, nella cui casa è deceduto tre anni prima Bruce Lee, appare in un film biografico sul suo rapporto con l'attore. Esce così Io... Bruce Lee (Lei Siu Lung jyu ngo, 1976), nel quale l'attrice dichiara apertamente la sua storia d'amore con Bruce Lee. Inoltre il film è un grido di disperazione dell'attrice contro tutti quelli che l'hanno accusata di aver sfruttato la morte dell'amante per far parlare di sé. La parte di Bruce è interpretata da Danny Lee.

    Nel 1978 esce Bruce Lee Supercampione (Li Hsiao Lung chuan chi) di Singloy Wang con Ho Chung Tao nel ruolo di Bruce Lee. Nel film l'attore viene dipinto con un carattere forte ai limiti del "teppismo", prestandosi facilmente alla lotta ed alla violenza: tutto all'opposto della realtà. Un pregio del film è quello di ripercorrere tutti i luoghi dove Bruce Lee ha girato i suoi film, ed in molti casi usando le stesse comparse. Da notare infine come nel film si faccia solo un veloce accenno alla moglie Linda ed ai figli di Bruce.

    È del 1993 la trasposizione cinematografica del romanzo di Linda Lee del 1989, Dragon: la storia di Bruce Lee. Linda racconta la storia del marito aggiungendo però molto romanticismo ed un punto di vista soggettivo: al contrario di Bruce Lee Supercampione, il ruolo di Linda nella storia è predominante. Il film vede Jason Scott Lee vestire i panni del campione. L'attore, digiuno di arti marziali, è stato scelto dal regista Rob Cohen perché, a sua detta, è più facile insegnare un minimo di arti marziali ad un attore che insegnare recitazione ad un artista marziale; la persona che ha addestrato Jason Scott Lee nel Jeet Kune Do è Jerry Poteet uno degli allievi originali di Bruce Lee. Da notare come nel film appaia, nella piccola parte di una cantante in una festa, Shannon Lee, la figlia di Bruce e Linda.

    A partire dagli anni novanta, una fioritura in tutto il mondo di libri su Bruce Le
     
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    La statua di Bruce Lee per i 75 anni di Chinatown
    E' stata svelata una statua dell'attore, alta due metri, e posta all'ingresso della Chinatown di Los Angeles, in occasione del 75esimo anniversario della presenza della comunità cinese e per il 40esimo dalla morte della star delle arti marziali.
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    una leggenda


    Ricorre quest’anno, precisamente il 20 luglio, il 40esimo anniversario dalla morte di Bruce Lee e, nonostante le generazioni passino, ad Hollywood il ricordo dell’attore, soprattutto nella folta comunità cinese, è ancora molto forte. Inoltre, nella giornata di sabato, c’è stato il 75esimo anniversario dall’insediamento della comunità di Chinatown a Los Angeles, quale miglior occasione per svelare la statua dell’attore esperto di arti marziali, davanti a centinaia di persone nella storica Central Plaza. Alla classica cerimonia del velo, era presente la figlia Shannon, presidente della Bruce Lee Foundation, che ha voluto donare questa statua in bronzo, alta due metri, a tutta la comunità cinese.


    Bruce Lee nacque a San Francisco nel 1940, ma è cresciuto ad Hong Kong. Fu lì che studio arti marziali, diventando in breve tempo uno degli artisti più influenti della sua cultura. Universalmente riconosciuto come un’icona nazionale per tutta la Cina e per l’Oriente stesso, contribuì alla crescita delle produzioni di Hong Kong, portandole a livelli di popolarità incredibili, fino a far aumentare l’interesse per la disciplina stessa anche in tutto l’Occidente e, soprattutto, ad Hollywood. Nonostante i suoi film fossero spesso censurati per i contenuti troppo violenti, Bruce Lee è sempre stato contrario all’uso delle arti marziali per offendere e recare danni gratuiti.

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