ANTONELLO VENDITTI

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    Antonello Venditti


    « Annamo via, tenemose pe'mano,/ c'è solo questo de vero pe'chi spera,/ che forse un giorno chi magna troppo adesso/ possa sputà le ossa che so' sante. »


    (Antonello Venditti, Sora Rosa)

    « Dimmi cos'è che ci fa sentire amici anche se non ci conosciamo [...] Dimme chi è che me fa senti' importante anche se nun conto niente »

    (Antonello Venditti, Grazie Roma, 1983)

    « Cani randagi nella notte scura: la vita, no, non fa paura »

    (Antonello Venditti, Peppino, 1986)

    Antonello Venditti, all'anagrafe Antonio (Roma, 8 marzo 1949), è un cantautore italiano.



    biografia

    Gli inizi: il Folkstudio

    « Mio padre ha un buco in gola/ e una medaglia d'argento./ Oggi è andato in pensione:/ alta burocrazia nazionale »

    (Antonello Venditti, Mio padre ha un buco in gola)

    Antonello Venditti nasce a Roma, figlio del molisano Vincenzo Italo, un ufficiale di polizia che nel 1968 diventerà vice prefetto di Roma, e Wanda Sicardi, una professoressa.
    Nella canzone Mio padre ha un buco in gola descriverà in maniera sarcastica la sua famiglia: il padre, infatti, aveva subito una ferita alla gola nella Seconda guerra mondiale (un proiettile gli rimbalzò sulla fibbia della cinta e si conficcò nella sua gola), mentre della madre, insegnante di latino e greco, canta «mia madre è professoressa, o meglio è una professoressa madre, mi ha dato sempre 4 anche se mi voleva bene».
    Durante l'adolescenza ha problemi di obesità, arrivando a pesare 90 chili («ed io io crescevo bene, grasso come un maiale», canta sempre in Mio padre ha un buco in gola), nello stesso periodo, spinto dalla famiglia, impara a suonare il pianoforte e, a 14 anni, scrive le sue prime tre canzoni: Sora Rosa (la prima in assoluto), Lontana è Milano e Roma capoccia. Intanto frequenta il liceo Giulio Cesare, a cui rimarrà profondamente legato, tanto da dedicargli anni dopo una celebre canzone ("Giulio Cesare").
    L'occasione di presentare la sua musica in pubblico arriva alla fine degli anni sessanta con la partecipazione alle attività del celebre locale romano Folkstudio, assai importante per la formazione dei giovani autori e la crescita musicale della città (vi aveva suonato anche Bob Dylan nel 1963); così ricorda Lo Cascio l'arrivo di Venditti: «Antonello fece la sua comparsa un pomeriggio con un montgomery... aveva in mano un pezzo di carta con il testo di una canzone che aveva appena scritto: era Sora Rosa, e a noi piacque molto. Antonello suonava il piano in un modo che non avevamo mai sentito, ed aveva una voce veramente eccezionale».

    In questo locale conosce molti altri cantautori e musicisti tra cui Francesco De Gregori e Rino Gaetano.

    È proprio con De Gregori, Giorgio Lo Cascio ed Ernesto Bassignano (i "Quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla" citati anni dopo in Notte prima degli esami) che Antonello comincia ad esibirsi al Folkstudio in uno spazio del programma denominato "I giovani del folk": questa diventa poi anche la denominazione usata dai quattro per le esibizioni nel resto d'Italia.
    Nel 1971 Venditti debutta come autore: la It pubblica infatti il 45 giri del gruppo Le Impressioni, Il prete rosso, che sul lato B ha la canzone È la fine della vita, scritta da Venditti.

    Il debutto come cantautore

    « Le cose della vita fanno piangere i poeti,/ ma se non le fermi subito diventano segreti »

    (Antonello Venditti, Le cose della vita)

    Nel 1972, complice un viaggio premio in Ungheria, a cui Lo Cascio rinuncia, Venditti e De Gregori decidono di costituire un duo, e riescono ad ottenere un contratto con la It di Vincenzo Micocci: il primo e unico album del duo, pubblicato nel giugno del 1972, porta l'enigmatico titolo di Theorius Campus, che è in realtà anche il nome del duo (non essendo presenti sulla copertina i nomi dei due cantautori): raccoglie alcune canzoni già presentate al Folkstudio, e per quel che riguarda Venditti alcune di queste entreranno in pianta stabile nel suo repertorio concertistico, come Ciao uomo (pubblicata anche su 45 giri, che entra anche in hit parade), la celeberrima Roma capoccia e Sora Rosa, già registrata qualche mese prima (con alcune lievi differenze nel testo) da Edoardo De Angelis nel suo disco Il paese dove nascono i limoni, inciso insieme a Stelio Gicca Palli.

    Ciao uomo, inoltre, partecipa alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia, vincendo la Gondola d'argento («In finale lui la cantò con gli occhi chiusi, forse per l'emozione, con una giacca hippy e uno splendido paio di scarpe che il discografico gli aveva comperato, inorridito dall'idea che apparisse in televisione con le scarpe da tennis che aveva portato con sé. Mi raccontò poi che c'era stato un momento di crisi quando aveva dovuto spiegare al maestro dell'orchestra la struttura dell'introduzione di pianoforte, troppo semplice per essere accettata da costui»).

    Micocci decide di dare fiducia a Venditti, e gli propone la registrazione di un disco da solista, L'orso bruno, che viene pubblicato dalla It nell'aprile del 1973.
    De Gregori collabora al disco scrivendo insieme all'amico il testo di L'ingresso della fabbrica; il modello di riferimento è Elton John, e gli arrangiamenti delle canzoni, curati da Vince Tempera, si rifanno esplicitamente al lavoro effettuato da Paul Buckmaster con il cantautore britannico, specialmente nella title track o nella già citata L'ingresso della fabbrica (dove è addirittura presente all'inizio una citazione con il pianoforte di Your song di Elton John).

    Altri brani significativi dell'album sono E li ponti so' soli, cantata in dialetto romanesco, Lontana è Milano, storia di emigrazione, e Il mare di Jan, con la citazione nel finale dello slogan del '68 "C'est ne qu'un debut, continuons le combat".
    Tra i musicisti che collaborano al disco da citare gli altri componenti, con Tempera, dei The Pleasure Machine, e cioè il batterista Ellade Bandini e il bassista Ares Tavolazzi.

    Dello stesso periodo è un'esibizione al Teatro dei Satiri a Roma, dove propone la canzone A Cristo che gli vale una denuncia da un maresciallo delle Guardie di Pubblica Sicurezza presente in sala per vilipendio alla religione di stato, con il conseguente arresto.
    Nel corso del 1973 inizia la collaborazione e amicizia con Mia Martini, per la quale scrive due brani, Ma quale amore e Ruba.

    Passato alla casa discografica RCA, Venditti realizza, Le cose della vita (1973), registrato da solo con il pianoforte e una tastiera eminent, in cui ripropone una versione molto più scarna dell'originale di E li ponti so' soli, una canzone già cantata da Patty Pravo, Le tue mani su di me, e sei brani nuovi, tra i quali particolarmente significativi sono, oltre alla title track, Il treno delle 7 e Mio padre ha un buco in gola, invettiva-sfogo sulla sua famiglia.
    Nello stesso anno Venditti diventa produttore di due dischi, La mia donna dell'amico Giorgio Lo Cascio e Blue morning del gruppo omonimo (in cui suona un giovanissimo Roberto Ciotti).
    Il 1974 è l'anno di Quando verrà Natale, registrato con la collaborazione dei Cyan, che riscuote un buon successo grazie a brani come Marta e Campo de' fiori (inciso, nello stesso periodo, anche dalla Schola Cantorum, il gruppo vocale di Edoardo De Angelis); anche una canzone di questo disco viene incisa da Patty Pravo, Ora che sono pioggia.

    Il successo

    « Ma tutto quel che voglio, pensavo,/ è solamente amore ed unità per noi/ che meritiamo un'altra vita/ più giusta e libera, se vuoi... »

    (Antonello Venditti, Sotto il segno dei pesci)

    Il 1975 è l'anno del suo matrimonio con Simona Izzo, e del successo di Lilly, con cui Venditti arriva al primo posto della hit-parade sia dei 33 giri che dei 45: in effetti questo è sicuramente l'album più completo tra quelli della prima fase della sua carriera, e affianca a canzoni in dialetto romanesco (Santa Brigida, orchestrata magistralmente da Giuseppe Mazzucca e Nicola Samale) ballate acustiche come Attila e la stella e canzoni ironiche come Penna a sfera (attacco di Venditti al giornalista di Ciao 2001 Enzo Caffarelli, che lo aveva attaccato dalle pagine del suo giornale).
    Per la prima volta appare una canzone sui ricordi del liceo, Compagno di scuola, mentre la title track è triste storia di droga; completa il disco Lo stambecco ferito, una storia ispirata alle vicende di Felice Riva.
    Dopo un successo di vendite di tal genere è sempre difficile ripetersi, e il disco seguente, Ullalla, pubblicato ad ottobre del 1976, non ci riesce: in realtà il disco è molto bello, tenta di staccarsi musicalmente dal precedente (grazie soprattutto alla presenza di Ivan Graziani, che suona le chitarre e cura gli arrangiamenti), le canzoni affrontano tematiche importanti, come il compromesso storico in Nostra signora di Lourdes, o il disastro ambientale causato dall'Icmesa di Seveso il 10 luglio del 1976 con la fuga della nube tossica di diossina nella bella Canzone per Seveso (una delle canzoni più toccanti del cantautore, che ha affermato di aver scritto di getto la canzone, poiché stava registrando l'album in uno studio nelle vicinanze, ad Anzano del Parco); nella parte finale di "Per sempre giovane" Venditti inserisce un pezzo di "Born to run" di Bruce Springsteen.
    Anche il 45 giri estratto dall'album, Maria Maddalena, non riscuote un buon successo di vendite, pur essendo una bella canzone (sicuramente, però, non all'altezza di Lilly): è appunto questo insuccesso a rovinare il rapporto tra il cantautore e la RCA, per cui Venditti contatta un nuovo produttore, Michelangelo Romano (che ha già lavorato con Alan Sorrenti e Roberto Vecchioni), che gli fa firmare un nuovo contratto discografico con la Philips, che pubblica il fortunatissimo Sotto il segno dei pesci (1978, con cui ritorna al primo posto sia nelle classifiche dei 45 giri che dei 33) e Buona domenica (1979); in questi due album si palesa un cambiamento di linguaggio, i testi si fanno più semplici e diretti, rispetto ai toni particolarmente "accorati" e "arrabbiati" dei primi lavori; musicalmente suona in entrambi i dischi il gruppo degli Stradaperta.

    Dopo Buona domenica il cantautore si prende una pausa di tre anni, anche per alcuni problemi familiari (in questo periodo si separa dalla moglie), interrotta solo dalla collaborazione con Luca Barbarossa (Venditti suona il pianoforte nella seconda versione di Roma spogliata, contenuta nell'album Luca Barbarossa).
    Nel 1982 fonda una sua etichetta, la Heinz Music, distribuzione Ricordi (poi Bmg), con cui ha pubblicato negli anni Ottanta: Sotto la pioggia (1982), Cuore (1984), Venditti e segreti (1986) al sax in tre brani parteciperà uno straordinario Enzo Avitabile. Importanti sono anche i due live registrati al Circo Massimo di Roma nell'ambito dei festeggiamenti del secondo scudetto giallorosso, Circo Massimo (1983) e Centocittà (1985).

    Il cambiamento di sonorità

    « Ricordati di me/ questa sera che non hai da fare/ e tutta la città è allagata da questo temporale... »

    (Antonello Venditti, Ricordati di me)

    Gli anni '80 si concludono con un grandissimo successo di vendite con l'album In questo mondo di ladri contenente tra l'altro la canzone "Ricordati di me" che negli anni a venire sarà sempre presente nei concerti di Venditti (1988), quest'album insieme al precedente, segna un punto di svolta nello stile di Venditti, con un mutamento di sonorità che da un lato mette sempre più in secondo piano il pianoforte (dal tour del 1986 il cantautore prende l'abitudine di cantare per quasi tutto il concerto in piedi, mentre in precedenza si accompagnava suonando il piano), e dall'altro evidenzia sempre più la parte ritmica negli arrangiamenti delle canzoni.
    Sono degli anni novanta gli album Benvenuti in Paradiso (1991, di cui va ricordata la canzone Dolce Enrico dedicata ad Enrico Berlinguer, il segretario del PCI morto nel 1984), Prendilo tu questo frutto amaro (1995) pubblicato anche in spagnolo col titolo "Cada instante", Antonello Nel Paese Delle Meraviglie (1997) album con il quale Antonello rivisita con una orchestra sinfonica i suoi maggiori successi contenente anche il brano inedito "Ho fatto un sogno"; Goodbye Novecento (1999) dove trova spazio anche la canzone "Su questa nave chiamata musica" dedicata a Fabrizio De André.

    Gli anni 2000

    Nel 2001 esce Circo Massimo 2001 contenente anche l'inedito Che c'è (scritto in occasione del terzo scudetto dell'Associazione Sportiva Roma di cui è notoriamente tifoso, di cui scrisse già l'inno Roma (non si discute, si ama nel 1973). Lo scudetto viene celebrato una settimana dopo con un grande concerto al Circo Massimo, seguito da un milione e settecento mila persone presenti, cui partecipano, tra gli altri, Sabrina Ferilli, Franco Sensi, Francesco Totti assieme ad alcuni giocatori e Corrado Guzzanti, che riprende un'imitazione dello stesso Venditti che aveva proposto nella sua trasmissione L'ottavo nano, e propone "Grande Raccordo Anulare", una sua canzone che fa la parodia allo stile del cantautore.
    Che fantastica storia è la vita è il titolo del disco che esce nel 2003, in cui Venditti si riavvicina alle sonorità del passato e torna a cantare con Francesco De Gregori nel brano Io e mio fratello. In quest'album sono contenute anche la struggente Lacrime di Pioggia, dedicata al padre scomparso e Ruba scritta negli anni settanta per Mia Martini.
    Nel 2004 è la volta di Campus live, album dal vivo che contiene, tra l'altro, il brano inedito Addio mia bella Addio, registrato in studio, e cui fa seguito un tour che dura oltre un anno.
    Nel novembre 2006 esce la sua antologia più completa, un cofanetto di 3 CD intitolato Diamanti che rimane nella classifica dei dischi più venduti per quasi un anno vendendo oltre 250.000 copie.

    Il 16 novembre 2007 esce il suo nuovo lavoro Dalla pelle al cuore, che presenta per la prima volta in tv nella trasmissione di Fabio Fazio Che tempo che fa, contenente nove canzoni inedite anticipato già in radio il 12 ottobre 2007 dal singolo omonimo.
    Il 31 dicembre 2007 si esibisce a Rimini per festeggiare insieme a migliaia di persone l'arrivo del 2008. Subito dopo la mezzanotte, su domanda di Carlo Conti (presentatore della serata), annuncia l'uscita di un nuovo singolo, intitolato Indimenticabile. Quella notte canta una canzone attinente al periodo natalizio e presente nell'album Dalla pelle al cuore, intitolata Regali di Natale, che ricanta pochi giorni dopo come ospite al programma televisivo Scalo 76 su Raidue il 5 gennaio 2008.
    Il 20 gennaio 2008 viene premiato con il Telegatto all'Auditorium Conciliazione di Roma e pochi giorni dopo esce su Video Italia il videoclip della canzone Indimenticabile, girato nel quartiere Eur a Roma.
    L' 8 marzo 2008 è partito il suo nuovo tour Dalla pelle al cuore.
    Il 31 dicembre 2008 si esibisce in Piazza del campo a Siena per il tour Dalla pelle al cuore
    Nel Febbraio 2009 esce il doppio cd antologico Le Donne (2009), subito nelle prime posizioni delle hit parade.
    Nel 2009, Antonello Venditti viene contattato dalla lista Sinistra e libertà per una candidatura alle elezioni europee, che però rifiuta.

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    discografia



    Album

    1972 - Theorius Campus, (It, ZSLT 70007 con Francesco De Gregori)
    1973 - L'orso bruno, (It, DZSLT 700187)
    1973 - Le cose della vita, (RCA Italiana, DPSL 10612)
    1974 - Quando verrà Natale, (RCA Italiana, TPL 1-10853)
    1975 - Bologna 2 settembre 1974 (dal vivo), (RCA Italiana, TCL 2-1110 con Francesco De Gregori, Lucio Dalla e Maria Monti)
    1975 - Lilly, (RCA Italiana, TPL 1-1163)
    1976 - Ullalla, (RCA Italiana, TPL 1-1227)
    1978 - Sotto il segno dei pesci, (Philips, 6323 056)
    1979 - Buona Domenica, (Philips, 6323 092)
    1982 - Sotto la pioggia, (Heinz Music)
    1983 - Circo Massimo, (dal vivo) (Heinz Music)
    1984 - Cuore, (Heinz Music)
    1985 - Centocittà, (dal vivo) (Heinz Music)
    1986 - Venditti e segreti, (Heinz Music)
    1988 - In questo mondo di ladri, (Heinz Music)
    1991 - Benvenuti in Paradiso, (Heinz Music)
    1992 - Da San Siro a Samarcanda - L'amore insegna agli uomini (dal vivo), (Heinz Music)
    1995 - Prendilo tu questo frutto amaro, (Heinz Music)
    1997 - Antonello Nel Paese Delle Meraviglie , (Heinz Music)
    1999 - Goodbye Novecento, (Heinz Music)
    2001 - Circo Massimo 2001 (dal vivo), (Heinz Music)
    2003 - Che fantastica storia è la vita, (Heinz Music)
    2004 - Campus Live (dal vivo), (Heinz Music)
    2007 - Dalla pelle al cuore, (Heinz Music)

    Antologie

    A misura d'uomo (RCA Italiana, serie Linea Tre, 1974)
    Canzone d'autore (RCA Italiana 1975)
    Cronache (RCA Italiana, serie Linea Tre, 1977)
    Compagno di scuola (BMG/RCA 1987)
    L'album di Antonello Venditti (BMG/RCA 1988)
    Gli anni '80 (1990)
    Il diario (1991)
    Gli anni '70 (1992)
    Se l'amore è amore... (2000)
    Il coraggio e l'amore (2002)
    Diamanti (2006) Triplo CD antologico
    Le donne (2009) Doppio CD antologico

    45 giri

    1972 - Ciao uomo/Roma capoccia (IT, ZT 7037)
    1973 - E li ponti so' soli/L'orso bruno (IT, ZT 7048)
    1973 - Le tue mani su di me/Le cose della vita (RCA Italiana, PM 3726)
    1974 - Ciao uomo/Roma capoccia (RCA Italiana, TPBO 1014; ristampa del 45 giri IT, ZT 7037)
    1974 - E li ponti so' soli/L'orso bruno (RCA Italiana, TPBO 1016) - "Ristampa"
    1974 - Marta/Campo de' fiori (RCA Italiana, TPBO 1064)
    1975 - Roma (non si discute, si ama)/Derby (RCA Italiana, TPBO 1087; lato B eseguito dalla Pyrol’s Band)
    1975 - Lilly/Compagno di scuola (RCA Italiana, TPBO 1145)
    1976 - Maria Maddalena/Una stupida e lurida storia d'amore (RCA Italiana, TPBO 1269)
    1978 - Sotto il segno dei pesci/Sara (Philips, 6025 198)
    1978 - Bomba o non bomba/Giulia (Philips, 6025 216)
    1979 - Buona domenica/Mezzanotte (Philips, 6025 242)
    1979 - Robin/Stai con me (Philips, 6025 250)
    1982 - Sotto la pioggia/Dimmelo tu cos'è (Heinz Music, JB 227)
    1983 - Grazie Roma/Roma capoccia (Heinz Music, HNZ NP 2791)
    1984 - Ci vorrebbe un amico/Notte prima degli esami (Heinz Music, HNZ NP 2792)

    45 giri pubblicati all'estero

    1976 - Lilly/Marta (RCA Victor, SPBO 9394; pubblicato in Spagna)
    1978 - Sotto il segno dei pesci/Sara (Philips, 6173 651; pubblicato in Germania)
    1979 - Otro domingo mas/Mezzanotte (Philips, 6025 257; pubblicato in Spagna)

    Canzoni scritte per altri artisti

    1973: Biciclette, fiori e nuvole per Pier Maria Bologna (testo di Francesco De Gregori e Pier Maria Bologna; musica di Antonello Venditti); 45 giri)
    1973: Ma quale amore per Mia Martini (testo di Franca Evangelisti; musica di Antonello Venditti); album Il giorno dopo)
    1974: Ruba per Mia Martini (testo e musica di Antonello Venditti); album Canzoni segrete)
    1983: Eva dagli occhi di gatto per Milva (testo e musica di Antonello Venditti); album Identikit)
    1992: Strade di Roma per Michele Zarrillo (testo di Antonello Venditti; musica di Michele Zarrillo; album Adesso).

    Partecipazioni

    L'uccello migratore (RCA Italiana, 1972) colonna sonora dell'omonimo film di Steno, scritta dal maestro Armando Trovajoli, in cui Venditti canta Come un respiro, canzone scritta da Trovajoli
    La mia donna (It, 1973), album di Giorgio Lo Cascio in cui Venditti suona il pianoforte e canta nei cori
    Trianon '75, domenica musica (RCA Italiana TCL 2-1178, 1975) disco dal vivo in cui Venditti canta Compagno di scuola
    Progetto per un inno (It, 1976) disco del saxofonista Mario Schiano in cui Venditti canta L'Internazionale in francese, insieme a Lucio Dalla e Francesco De Gregori
    Signore e signori, buonanotte (RCA Italiana, 1976) colonna sonora del film omonimo, in cui Venditti canta L’agente tuttumpezzo e Funiculì funiculà insieme a Lucio Dalla; i due sono anche coautori del primo brano
    I lupi (Numero Uno, 1977), album di Ivan Graziani in cui Venditti suona il pianoforte
    Addavenì quer giorno e quela sera (Philips, 1979) colonna sonora dell'omonimo spettacolo televisivo, in cui Venditti canta Scusa devo andare via (un’altra canzone) in una versione diversa da quella contenuta nell'album Buona domenica; Venditti è anche autore di tutte le canzoni della colonna sonora, cantate da Ninetto Davoli e Adriana Asti.
    1979 Il concerto (Cramps, 1979) disco dal vivo per ricordare Demetrio Stratos in cui Venditti canta Bomba o non bomba
    Montecristo (Philips, 1980) disco di Roberto Vecchioni in cui Venditti canta nel ritornello della title track
    Trasparenze (Philips, 1980) disco di Riccardo Zappa in cui Venditti canta nel preludio iniziale
    Gara di sogni (BMG, 1992) disco di Edoardo De Angelis in cui Venditti canta nel ritornello della celebre canzone Lella
    Per sempre Ivan (Carosello, 1999) disco di Ivan Graziani in cui Venditti canta insiema a Renato Zero la canzone Foto di gruppo, di cui è anche autore del testo (la musica è di Ivan Graziani)

    Produzioni

    Blue Morning (It, 1973), unico album dei Blue Morning
    La mia donna (It, 1973), album di Giorgio Lo Cascio
    I love you Maryanna/Jaqueline (It, 1973), 45 giri di Kammammuri, pseudonimo di Rino Gaetano
    I lupi (Numero Uno, 1977), album di Ivan Graziani
    Marabel (Philips, 1979), album di Massimo Bubola
    Maida vale (Philips, 1979), album degli Stradaperta
    Ondina (Philips, 1979), album di Carlo Siliotto
    - "Decadence" (Heinz Music 1999), album dei Comunicazione corrotta

    Cover

    Roma capoccia, cantata dalla Schola Cantorum (album Coromagia, 1975)
    Roma capoccia, cantata da Claudio Villa (album Svejacore, 1975)
    Le tue mani su di me, cantata da Patty Pravo (album Incontro, 1975)
    Campo de' fiori, cantata dalla Schola Cantorum (album Coromagia vol. 2, 1976)
    Ora che sono pioggia, cantata da Patty Pravo (album Inediti 1972-78, 1991)
    Ci vorrebbe un amico, interpretata da Fiorello (album Nuovamente Falso, 1992)
    Ricordati di me, interpretata in chiave bachata da Al Sonora (album "Se stiamo insieme, 2004)


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    Curiosità

    Bomba o non bomba, erroneamente fraintesa come canzone sul terrorismo, in quanto salita alle classifiche all'indomani del Sequestro Moro (1978), è una sorta di risposta che fa agli autonomi che avevano criticato sia Venditti che De Gregori accusandoli di essersi venduti al mercato e all'industria discografica.
    Apparizione cinematografica nel satirico e graffiante Signore e signori, buonanotte (1976) con Marcello Mastroianni e Paolo Villaggio. Venditti si presta nella particina di un cameraman tv in esterna e canta alcune sigle di una Rete Tre di là da venire.
    Il film di successo Notte prima degli esami (2006) prende il titolo da una sua famosa canzone, citata anche nel film Questa notte è ancora nostra (uno dei versi di Notte prima degli esami).
    Corrado Guzzanti, nella trasmissione L'ottavo nano, all'inizio del 2001, si produce in una imitazione di Venditti cantando Grande Raccordo Anulare, una sorta di mix di musica e testi di varie canzoni (si "intravedono" Sotto la pioggia, Roma capoccia, Notte prima degli esami, Compagno di scuola...) che fa il verso in particolar modo alla venerazione del cantautore romano per la sua città con la ricorrente citazione di luoghi caratteristici.
    Nel film poliziesco La banda del gobbo (1977, di Umberto Lenzi) l'efferato criminale interpretato da Tomas Milian è un fan dell'emergente Antonello Venditti, definito nei dialoghi scritti dallo stesso Milian un cantautore che non se batte. Il Gobbo cita alcuni versi di Sora Rosa in uno dei sofismi cui usava accompagnare le sue gesta criminali, e nella scena finale corre verso il suo destino ascoltando Roma Capoccia sulla stessa stazione dove è sintonizzato suo fratello gemello Er Monnezza.
    La canzone Alta Marea è una cover della canzone Don't dream it's over dei Crowded House, un gruppo australiano, il cui nome significa "casa affollata" e ricorda, per pura coincidenza, l'infanzia di Antonello Venditti e le sue estati passate al mare in case affittate insieme a molti parenti. Nel videoclip compare l'attrice americana Angelina Jolie.
    Nel concerto di dopopartita al Circo Massimo, che segue la cocente sconfitta della Roma nella finale di Coppa dei Campioni 1984 contro il Liverpool, Venditti propone un'azzeccatissima canzone: Ci vorrebbe un amico.
    Venditti nel 1986 ha realizzato la colonna sonora del film Troppo forte di Carlo Verdone e successivamente per il film Ultrà di Ricky Tognazzi.
    È affezionatissimo alla stessa montatura di occhiali (Ray-Ban), che porta da circa 40 anni.
    Tra i suoi più grandi amici ricordiamo Carlo Verdone,Francesco De Gregori, Fabrizio de André
    La canzone In questo mondo di ladri (1988) precede quasi profeticamente l'epoca di Tangentopoli (1992).
    Venditti vanta sei concerti dal vivo trasmessi in diretta tv.
    Assieme a Lucio Dalla, è il compositore della colonna sonora de La storia bandita, spettacolo teatrale dedicato al brigantaggio lucano e al suo leader Carmine Crocco che si tiene annualmente a Brindisi di Montagna (PZ).
    Il brano "ci vorrebbe un amico" contiene una celebre frase che fa riferimento alla Divina Commedia di Dante Alighieri «""amor che nullo amato amar perdona""».
    Venditti è notoriamente un tifoso dell'AS Roma

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    da: wikipedia
    foto web


    Edited by tomiva57 - 25/3/2013, 08:04
     
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    Ricordati di me, questa sera che non hai da fare,
    e tutta la città è allagata da questo temporale
    e non c'è sesso e non c'è amore, ne tenerezza nel mio cuore.
    Capita anche a te di pensare che al di là del mare
    vive una città dove gli uomini sanno già volare,
    e non c'è sesso senza amore, nessun inganno nessun dolore,
    e vola l'anima leggera.
    Sarà quel che sarà, questa vita è solo un'autostrada,
    che mi porterà alla fine di questa giornata,
    e sono niente senza amore, sei tu il rimpianto e il mio dolore
    che come il tempo mi consuma.
    Lo sai o non lo sai, che per me sei sempre tu la sola,
    chiama quando vuoi, basta un gesto forse una parola,
    che non c'è sesso senza amore, è dura legge nel mio cuore,
    che sono un'anima ribelle.
    Ricordati di me, della mia pelle, ricordati di te com'eri prima,
    il tempo lentamente ti consuma.
    Ma non c'è sesso e non c'è amore, ne tenerezza nel tuo cuore
    che raramente s'innamora.
    Ricordati di me, quando ridi, quando sei da sola,
    fidati di me, questa vita e questo tempo vola.
    Ah ah ah ah.

     
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  4. giuvi43
     
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    Autostrada deserta al confine del mare
    sento il cuore più forte di questo motore
    Sigarette mai spente sulla radio che parla
    io che guido seguendo le luci dell'alba
    Lo so lo sai la mente vola
    fuori dal tempo e si ritrova sola
    senza più corpo né prigioniera
    nasce l'aurora
    Tu sei dentro di me come l'alta marea
    che scompare e riappare portandoti via
    Sei il mistero profondo, la passione, l'idea
    sei l'immensa paura che tu non sia mia.
    Lo so lo sai il tempo vola
    ma quanta strada per rivederti ancora
    per uno sguardo per il mio orgoglio
    quanto ti voglio
    Tu sei dentro di me come l'alta marea
    che scompare e riappare portandoti via
    Sei il mistero profondo, la passione, l'idea
    sei l'immensa paura che tu non sia mia.
    Lo so lo sai il tempo vola
    ma quanta strada per rivederti ancora
    per uno sguardo per il mio orgoglio
    quanto ti voglio
    .......per dirti quanto ti voglio
    .......per dirti quanto ti voglio
    .......per dirti quanto ti voglio
     
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  5. lella06
     
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    Questa sera non chiamarmi
    no stasera devo uscire con lui
    lo sai non e' possibile
    io lo vorrei, ma poi mi viene voglia di piangere
    Certi amori non finiscono
    fanno dei giri immensi e poi ritornano
    amori indivisibili, indissolubili, inseparabili
    Ma amici mai
    per chi si cerca come noi
    non e' possibile
    odiarsi mai per chi si ama come noi
    basta sorridere
    No no non piangere
    ma come faccio io a non piangere
    Tu per me sei sempre l'unica
    straordinaria, normalissima
    vicina e irraggiungibile, inafferrabile, incomprensibile
    Ma amici mai
    per chi si cerca come noi
    non e' possibile
    odiarsi mai per chi si ama come noi
    sarebbe inutile
    Mai mai il tempo passerà
    Mai mai il tempo vincerà
    Il nostro non conoscersi
    per poi riprendersi
    e' una tortura da vivere
    ma stasera non lasciarmi
    no stasera non uscire con lui
    il nostro amore e' unico, insuperabile, indivisibile
    ma amici mai.
     
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  6. tomiva57
     
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    Quando la luna della foresta
    dipinge il fiume e la montagna
    e un altro inverno senza dolore
    posa le ali sulla tua terra.
    Stai già sognando lunghe stagioni
    e mele acerbe da regalare
    a chi ti aspetta senza parlare
    nel tuo castello di roccia scura.
    Dopo l'inverno la primavera
    sveglia le cose con la sua pioggia
    mentre i tuoi occhi chiusi nel sonno
    stanno aspettando il suo richiamo.
    Dio delle foglie!
    Dio della valle!
    Lui ti ringrazia per questo sonno
    fa che il destino non sia crudele
    per un tuo figlio sempre fedele.

     
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  7. lella06
     
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    Il sesso fa partire
    l'amore fa tornar da te
    e dalla pelle al cuore
    che adesso sto davanti a te

    So che mi perdonerai

    mi devi perdonare
    so che tu ce la farai

    e dalla pelle al cuore
    che devo ritornare
    senza più parole
    senza farti male

    e dalla pelle al cuore
    e tu lo capirai
    solo da uno sguardo
    tu lo scoprirai

    Non cerco comprensione
    e lacrime che tu non hai
    è stata un'emozione
    che mi ha rubato l'anima

    Dolcissimo mio amore
    e non mi ha fatto vivere
    si apre il tuo portone
    e adesso sei davanti a me

    e dalla pelle al cuore
    che devo ritornare
    senza più parole
    senza farti male

    e dalla pelle al cuore
    e tu lo capirai
    solo da uno sguardo
    tu lo scoprirai

    mi perdonerai
    mi perdonerai
    mi devi perdonare sai
    mi perdonerai

    e dalla pelle al cuore
    che devo ritornare
    senza più dolore
    senza farti male

    e dalla pelle al cuore
    e tu lo capirai
    solo da uno sguardo
    tu lo scoprirai

    mi perdonerai
    mi perdonerai
    mi devi perdonare sai
    mi perdonerai

    Mi perdonerai
     
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  8. tomiva57
     
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    Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly li
    Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly
    Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly li
    Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly
    Lilly Lilly Lilly quattro buchi nella pelle
    Lilly Lilly Lilly Lilly carta di giornale
    Lilly Lilly Lilly nuda e senza scarpe
    Lilly Lilly Lilly bianca non in ospedale
    Lilly Lilly Lilly Lilly senza capelli
    Lilly Lilly Lilly senza denti per mangiare
    Lilly Lilly Lilly una montagna di rifiuti
    Lilly Lilly Lilly Lilly nessun latte ti potra' salvare
    Lilly Lilly Lilly studiavamo insieme
    Lilly Lilly Lilly Lilly viaggiavamo insieme
    Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly li
    Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly li

    Quale treno ora, quale libro ora
    quale amore ora mi ti potra' ridare
    Lilly Lilly Lilly la mia stanza e' gelata
    Lilly Lilly Lilly Lilly dove sei andata
    Lilly Lilly Lilly i tuoi poeti maledetti
    Lilly Lilly Lilly Lilly le tue collane
    Lilly Lilly Lilly li dovevano arrestare
    Lilly Lilly Lilly Lilly ti dovevano guarire
    Lilly Lilly Lilly quattro arance la domenica mattina
    Lilly Lilly Lilly dopo due anni
    Lilly Lilly Lilly Lilly non mi riconoscevi
    Lilly Lilly Lilly eravamo due bambini
    Lilly Lilly Lilly io non ero il tuo dottore
    Lilly Lilly Lilly non riuscivi a far l'amore
    Lilly Lilly Lilly Lilly siringa polizia

    Quale treno ora, quale libro ora
    mi ti potra' ridare
    Lilly Lilly Lilly Lilly amore
    Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly amore mio
    Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly
    Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly
    Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly
    Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly Lilly ....

     
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  9. tomiva57
     
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    Theorius Campus


    Da Wikipedia

    Theorius Campus è un album pubblicato nel 1972 dalla It, attribuito ai Theorius Campus. Non si tratta di un gruppo, come potrebbe sembrare ad un primo approccio, ma di un duo formato da Francesco De Gregori e Antonello Venditti.


    Il disco

    Registrato allo Studio 38 dell'Apollo di Roma (casa discografica di proprietà di Edoardo Vianello) e pubblicato dalla It di Vincenzo Micocci.

    Le canzoni sono cantate dai due cantautori separatamente, tranne Dolce signora che bruci e In mezzo alla città, cantate dai due insieme.
    L'unico brano già noto del disco è Sora Rosa, registrata qualche mese prima da Edoardo De Angelis nel suo disco Il paese dove nascono i limoni, inciso insieme a Stelio Gicca Palli.

    All'album, prodotto da Paolo Dossena e Italo Greco (che suonano anche le tastiere), hanno collaborato come musicisti Giorgio Lo Cascio (chitarra), Maurizio Giammarco (flauto) ed alcuni musicisti inglesi, di cui tre (Dave Sumner e Douglas Meakin alle chitarre e Mick Brill al basso) sono ex componenti del gruppo beat dei Motowns, mentre Derek Wilson (alla batteria) è un session man del giro della RCA Italiana; i quattro inglesi, oltre a suonare, accompagnano con le voci De Gregori in Vocazione 1 e 1/2 e Little Snoring Willy.

    Suonano anche i due cantautori, Venditti al pianoforte, De Gregori alla chitarra.
    In copertina è presente il famoso dipinto del pittore inglese John Everett Millais, che raffigura Ofelia, personaggio dell'Amleto di William Shakespeare.
    Nella prima edizione, sulle due etichette, vi sono due fotografie dei cantautori.

    Come ha spiegato De Gregori, il titolo dell'album non ha nessun senso, è un nome inventato.

    Da questo album la It trasse un 45 giri contenente due brani di Venditti, Ciao uomo e Roma capoccia (sul lato B); Ciao uomo viene anche proposta alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia, vincendo la Gondola d'argento, ed il testo racconta la storia di un viaggio spaziale attraverso il dialogo tra il capitano dell'astronave e un astronauta ("Signor capitano qual è la rotta, qual è il destino del nostro viaggio?), su un accompagnamento di pianoforte basato sulla ripetizione di tre note.

    Sarà però Roma capoccia la canzone che diverrà più nota negli anni seguenti, tanto che l'Album sarà ristampato alcuni anni dopo proprio con il titolo della canzone.

    Tracce

    LATO A[2]

    1. Ciao uomo (testo di Antonello Venditti; musica di Roberto Giuliani e Antonello Venditti)
    2. Signora Aquilone (testo e musica di Francesco De Gregori)
    3. La cantina (testo e musica di Antonello Venditti)
    4. È caduto l'inverno (testo e musica di Antonello Venditti)
    5. Dolce signora che bruci (testo e musica di Francesco De Gregori)
    6. La casa del pazzo (testo Francesco De Gregori; musica di Giorgio Lo Cascio )

    LATO B[2]

    1. Vocazione 1 e 1/2 (testo e musica di Antonello Venditti e Francesco De Gregori)
    2. L'amore è come il tempo (testo e musica di Antonello Venditti)
    3. In mezzo alla città (testo e musica di Antonello Venditti e Francesco De Gregori)
    4. Roma Capoccia (testo e musica di Antonello Venditti)
    5. Little Snoring Willy (testo e musica di Francesco De Gregori)
    6. Sora Rosa (testo di Antonello Venditti; musica di Roberto Giuliani e Antonello Venditti)

    Note sulle canzoni dell'album

    Signora aquilone.

    * Il verso "...Lui mi disse: Fratello, è antico come Dio" era, in origine, "...Lui mi disse: Fratello, è cattivo come Dio", ma venne modificato da Francesco De Gregori per prevenire eventuali censure.

    Dolce Signora che bruci.

    * È cantata da Francesco De Gregori e da Antonello Venditti; la melodia è la stessa per entrambe le voci.

    In mezzo alla città.

    * È cantata da Antonello Venditti e da Francesco De Gregori, che eseguono due melodie e due testi diversi, un po' come aveva fatto l'anno prima Lucio Battisti in Pensieri e parole.

    Sora Rosa

    * Come ricordato, questa canzone venne registrata qualche mese prima da Edoardo De Angelis nel suo disco Il paese dove nascono i limoni, inciso insieme a Stelio Gicca Palli; le due versioni, però, hanno alcune differenze nel testo:
    * chi nun vo vive se nun ci ha soldi in mano (De Angelis - Gicca Palli) - che nun ha mai preso na farce 'n mano (Venditti)
    * c'avemo forza e voja più che mai (De Angelis - Gicca Palli) - c'avemo forza e voja più de tutti (Venditti)
    * pure se a noi nun ce pensa più nessuno (De Angelis - Gicca Palli) - anche se semo du' ossa de prosciutti (Venditti)
    * che forse un giorno chi magna troppo adesso possa paga' la rabbia che ci ho dentro (De Angelis - Gicca Palli) - che forse un giorno chi magna troppo adesso possa sputà le ossa che so' sante (Venditti)




     
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  10. tomiva57
     
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  11. tomiva57
     
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  12. tomiva57
     
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    "Theorius Campus", 1972
    IN MEZZO ALLA CITTA'


    (...tu...)
    Strade di case grigie di neve sporca,
    te ne vai
    (...tu...)
    sono le otto la Standa è già chiusa e il mio letto
    ti dice ciao

    Io sono sempre più solo
    ed intorno la mia città
    cravatte di seta di povera gente che vive
    dentro un metrò.

    E al mattino penserai
    fra il caffè e la tua realtà
    come è strano insieme a lui
    proprio in mezzo alla città.

    (...tu...)
    una vestaglia, vini di Creta, dischi
    (...quel che mi hai dato...)
    di Leonard Cohen (...io...)
    le mie canzoni, le mie scenate comiche
    (...quel che ti ho dato...)
    di Charlot

    Cosa farai questa notte,
    una luce si spegnerà
    ed il freddo, le luci,
    la rabbia, la nebbia e l'amore
    che se ne va.

    Ma al mattino penserai
    fra il caffè e la tua realtà
    come è strano insieme a lui
    proprio in mezzo alla città.

     
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  13. tomiva57
     
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    Roma Capoccia


    Quanto sei bella Roma quann'è sera,
    quando la luna se specchia dentro ar fontanone
    e le coppiette se ne vanno via,
    quanto sei bella Roma quando piove.
    Quanto sei bella Roma quann'è er tramonto,
    quando l'arancia rosseggia ancora sui sette colli
    e le finestre so' tanti occhi
    che te sembrano dì : quanto sei bella!
    Ah, quanto sei bella.
    Oggi me sembra che er tempo se sia fermato qui.
    Vedo la maestà der Colosseo,
    vedo la santità der Cuppolone,
    e so' più vivo, e so' più bono, no, nun te lasso mai,
    Roma capoccia der monno infame.
    Na carrozzella va co' du' stranieri,
    un robivecchi te chiede un po' de stracci,
    li passeracci so' usignoli, io ce so' nato, Roma,
    io t'ho scoperta, stamattina.
    Oggi me sembra che er tempo se sia fermato qui.
    Vedo la maestà der Colosseo,
    vedo la santità der Cuppolone,
    e so' più vivo, e so' più bono, no, nun te lasso mai,
    Roma capoccia der monno infame.
    Roma capoccia der monno infame.




     
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  14. tomiva57
     
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    "Theorius Campus", 1972

    Where did you get your honey coloured shirt
    where did you get your hat
    Little Snoring Willy with your eyes so blue
    best of many people to love you.

    Little Snoring Willy walks at Piccadilly, sitting inside a Whimpy Bar
    Little Snoring Willy love the Little Dilly and hear his mummy on the stars
    ah, the stars are far away, ah, the stars are far away.

    Suddenly in the afternoon it's time to go
    back in your dimension that your people know
    perhaps at your woman there's a rose to rise
    right between her lips you find a new surprise.

    Little Snoring Willy walks at Piccadilly sitting inside a Whimpy Bar
    Little Snoring Willy love the Little Dilly and hear his mammy on the stars
    ah, the stars are far away, ah, the stars are far away.

    Where did you get your honey coloured shirt
    where did you get your hat
    Little Snoring Willy with your eyes so blue
    best of many people to love you.

     
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  15. tomiva57
     
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    Sora Rosa

    A Sora Rosa me ne vado via,
    ciò er core a pezzi pe'lla vergogna,
    de questa terra che nu mm'aiuta mai
    de questa gente che te sputa n'faccia,
    che nun'ha mai preso na farce in mano,
    che se distingue pe na cravatta.
    Me ne vojo annà da sto paese marcio,
    Che cià li bbuchi ar posto der cervello,
    che vò magnà dull'ossa de chi soffre,
    che pensa solo ar posto che po' perde.
    Ciavemo forza e voja più de tutti
    Annamo là dove ce stanno i morti,
    anche se semo du ossa de prosciutti
    ce vedrà chi cià li occhioni sani
    che ce dirà: "venite giù all'inferno
    armeno ciavrete er foco pell'inverno".
    Si ciai un core, tu me poi capì
    Si ciai n'amore, tu me poi seguì
    Che ce ne frega si nun contamo gnente
    Se semo sotto li calli della ggente.
    Sai che ti dico, io mo' me butto ar fiume,
    così finisco de campà sta vita
    che a poco a poco m'ha ‘succato l'occhi
    più delle pene de stana immortale.
    Annamo via, tenemose pe'mano,
    c'è solo questo de vero pe'chi spera,
    che forse un giorno chi magna troppo adesso
    possa sputà le ossa che so' sante.

     
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69 replies since 26/9/2010, 13:49   2462 views
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