Itinerari Enologici

..le vie del vino...

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. gheagabry
     
    .

    User deleted


    image




    Uva & Medioevo: le strade del vino


    di Flaminia Festuccia

    Roja, Bordeaux, Champagne, Borgogna, Alsazia, Langhe, Chianti, Mosella, Tokaj. L'Europa dei vini offre grandi nomi e una scelta davvero ampia, per una serie di itinerari di fine estate per unire sapori e paesaggi, con la possibilità di incappare anche nelle numerose manifestazioni che da fine agosto festeggiano la vendemmia. Ce n'è per tutti i gusti e per tutti i tipi di viaggiatore. Si possono scegliere le grandi "strade del vino" (oltre 200 in tutta Europa), seguendo i nomi più noti del turismo enogastronomico, tra paesaggi in collina e visite in cantina, oppure adottare altre forme di pellegrinaggio: magari a piedi, scoprendosi "eno-viandanti", ripercorrendo tra i filari di vite anche le orme della nostra storia, oppure andando a scovare itinerari nascosti, vitigni meno famosi.

    Vini oltre i confini. Inaugurata a marzo 2010, la Route des Vins du Mont-Blanc vuole promuovere i vitigni montani alle pendici del Monte Bianco. La particolarità è che si tratta di una strada che va oltre i confini nazionali, passando per Italia, Francia e Svizzera, dove costeggia il Lago Lemano. Non è dedicata a un solo vino, ma le vigne hanno tutte caratteristiche comuni. La pendenza, prima di tutto, che costringe a spettacolari terrazzamenti. E poi il clima, freddo, con gelate, venti violenti e forti escursioni termiche. Tutte condizioni che permettono la sopravvivenza di una manciata di vitigni autoctoni, peculiari di questo territorio e di nessun altro: da qui un'esperienza enologica davvero di nicchia, a cui si accompagna la visita di aziende e cantine che vogliono mantenere intatta la tradizione, con il lavoro fatto come una volta, l'assenza di meccanizzazione, la conservazione del sapore unico di questi vini contro l'uniformazione del gusto.


    image



    Bianco, rosso e bollicine. In Italia basta uscire dalle grandi città per imbattersi in un percorso enologico, tante sono le peculiarità di ogni regione. Sono 140 le strade del vino di casa nostra, davvero difficile restringere il campo a pochi nomi. A partire dalla Toscana, che non è solo chianti e brunello, ma anche morellino, vernaccia, rosso di Montalcino, oppure la Sicilia, tra nero d'Avola, inzolia e syrah, e ancora le Langhe, l'Alto Adige, la Campania.
    Si può scegliere tra i nomi più noti, quindi. Oppure cogliere l'occasione enogastronomica per conoscere zone fuori dai percorsi più battuti. Un itinerario interessante e poco scontato è sicuramente quello sardo: sull'isola ci sono infatti 7 strade del vino, inaugurate da poco, che prendono il nome dalla varietà più coltivata lungo il percorso: Cannonau, Carignano del Sulcis, Malvasia di Bodas, Monica, Nuragus, Vermentino e Vernaccia. La strada dedicata al Cannonau, in particolare, va dal nuorese all'Ogliastra, e insieme al vino più caratteristico della Sardegna promette incontri ravvicinati con l'affascinante passato dell'isola. Il Cannonau è legato indissolubilmente alla storia sarda: tracce di questo vitigno si trovano già oltre tremila anni fa. Tra Jerzu, Oliena e Dorgali, insieme a questo vino rosso o rosato si assaggiano formaggi e salumi della Barbagia, e lo spettacolo per gli occhi è garantito dal paesaggio aspro punteggiato di nuraghi, dolmen e domus de janas, le tombe monumentali dette "case dei giganti".
    Ha da poco superato in vendite lo champagne, e già a luglio sono venute alla luce le prime imitazioni e contraffazioni. Sono le bollicine del prosecco, in decisa ascesa, e allora tanto vale diffidare dalle imitazioni (come il "Rosecco" e il "Prisecco") e andare alla scoperta dell'originale nelle terre della neonata Docg. Con la Strada del Prosecco e dei vini dei colli Conegliano e Valbbiadene è lunga 120 chilometri, toccando un percorso che non è solo enologico, ma anche storico e culturale. L'anello principale, infatti, collega le due "capitali" del prosecco (Conegliano e Valdobbiadene), tra borghi, pievi medievali e belvedere con panorami mozzafiato. Ma ci sono anche dei percorsi alternativi, come quello dedicato al feudo dei Signori di Collalto, il cui cuore è costituito dal Castello di Susegana, una delle più imponenti strutture fortificate della regione, e c'è anche una strada dedicata al Torchiato di Fregona, perla enologica nascosta del territorio. In queste zone, a settembre, la passione per il vino si collega a quella per le auto d'epoca, con la Centomiglia sulla Strada del Prosecco, una corsa di veicoli storici ma anche un percorso fra le cantine che i primi giorni di settembre aprono le porte.
    Da una bollicina all'altra. Non può mancare tra le strade del vino quella che attraversa lo Champagne, regione francese che dà il nome al vino più evocativo e lussuoso. Tra Epernay e Reims i vigneti si estendono senza soluzione di continuità, bassi e curati, in un susseguirsi di aziende dai nomi noti a livello internazionale o più piccole, quasi artigianali, ma ugualmente valide. Tutte ben contente di aprire porte - e cantine - per degustazioni e acquisti. La Strada Turistica dello Champagne si estende per circa 600 km, e conta ottanta punti d'accoglienza alla scoperta delle marche più rappresentative, in un territorio che si estende per circa il 90% della regione, con 30.000 ettari e 320 villaggi "cru". E per andare fuori dai sentieri più battuti, una giornata controcorrente, alla scoperta dei vini fermi dello Champagne: il Bouzy rosso, o il raro Rosé di Riceys, che si dice fosse il preferito di Luigi XIV.

    image



    Parlando di Francia e vino non si può non nominare il Bordeaux, e la città patrimonio dell'Unesco, che di questo rosso ha fatto la sua bandiera. Per scoprire il vino non serve quasi uscire dalla città. Un percorso ideale si snoda lungo la Garonna, il fiume che attraversa Bordeaux, per arrivare alle campagne appena fuori. Qui il turismo si fa necessariamente enogastronomico, dato che la maggior parte delle specialità culinarie sono cotte nel vino o accompagnate da salse a base sempre di vino: dall'agnello accompagnato dalla salsa bordolese alle Lamprede al Bordeaux, per arrivare come dessert alle pere al vino, ovviamente di Bordeaux. Oppure si può decidere di spaziare per la regione, l'Aquitania, tra cantine e castelli. Per non perdersi nella varietà di vini prodotti, qui una piccola ma esauriente guida alle 5 varietà più famose, con una mappa dove sono segnate le zone di coltivazione principali.
    Spostandosi verso il confine con la Germania, un altro territorio che al vino deve buona parte della sua fama è l'Alsazia. Qui c'è la strada più antica, datata addirittura al 1953, immersa in un paesaggio che definire da cartolina è poco. Casette variopinte, filari di vigna, biciclette e piste ciclabili che seguono le pigre anse del fiume. E poi si arriva a Strasburgo, attraversata dall'Ill, che si può percorrere in battello per ammirarla ad altezza fiume. Immancabile una visita alla Grand Ile, il centro storico, così come alla cattedrale, ma senza dimenticare di alzare ogni tanto gli occhi: in questa zona nidificano le cicogne, a volte anche su tetti e alberi cittadini. Per ammirarle al meglio, insieme alle lontre (con tanto di tunnel di vetro sotto l'acqua), c'è il parco di Hunawihr. I vini però non passano certo in secondo piano: in questa zona si producono bianchi come Sylvaner, Pinot blanc,Riesling, Tokay Pinot-Gris, Muscat d'Alsace eGewurztraminer, mentre è il Pinot Noir a tenere alta la bandiera dei rossi.
    L'oro del Reno. Prosecuzione geografica dell'Alsazia, la culla del vino tedesco è sicuramente la Valle del Reno, e tutta la regione della Renania-Palatinato contiene oltre la metà dei territori vitivinicoli del paese. Il riesling, bianco fruttato che contende allo chardonnay il gradino più alto del podio, è il re della produzione tedesca, e sono molti i percorsi che si possono sfruttare per conoscerlo meglio. Nella regione della Mosella ci sono tre strade del vino (Moselle Wine Route, Saar-Riesling e Ruwer-Riesling Route) che portano i viaggiatori tra colline terrazzate - davvero uno spettacolo, vista la pendenza delle pareti - lungo le anse del fiume, che si snoda lungo la valle con curve che incorniciano i vigneti. Ma si possono seguire anche le "sorelle minori" Saar e Ruwer, in quella che è la zona vinicola più a nord della Germania, coltivata da duemila anni: oltre novemila ettari su cui lavorano cinquemila aziende, e che si possono percorrere anche in bici o in battello sul fiume. Apprezzando, oltre al vino, i borghi e gli schloss, i castelli tutti guglie e torrette tipici del paesaggio tedesco, o ancora fortificazioni romane e rovine celtiche.

    Oltre i Pirenei. Sono sei milioni gli enoturisti che ogni anno si muovono sulle 21 Strade del vino che attraversano le varie Denominazioni spagnole. Anche se il settore vitivinicolo in Spagna ha risentito particolarmente della crisi, la tradizione resiste e continua a richiamare gli appassionati. Tra le regioni di produzione vinicola spagnole, la Rioja è al primo posto per fama e tradizioni. Una Doc da 54mila ettari, attrezzata per accogliere chi vuole scoprirne il patrimonio enologico. Hotel, ristoranti, musei del vino, visite alle cantine e degustazioni guidate, ma senza dimenticare di nutrire anche lo spirito. Ad esempio con un percorso che collega fra loro città antiche e monasteri passando per vigne e aziende agricole.
    La Spagna è anche la patria del cava, vino frizzante prodotto con il metodo champenoise ma con diverse varietà d'uva rispetto al cugino francese. La zona d'elezione dove viaggiare per incontrarlo è la Catalogna, dove viene prodotto il 90% delle bollicine spagnole. Un percorso, questo, molto "cittadino": si passa per Barcellona, attraversando anche centri più piccoli ma ugualmente ricchi di vita, dato che ci si trova sulla costa ed è immancabile dunque fermarsi nei ristoranti di pesce accompagnando i piatti di mare proprio con il cava. E per questo il periodo migliore per una visita è settembre: ai festival della vendemmia si unisce i piacere di godersi le spiagge per gli ultimi sprazzi d'estate.






    Fonte repubblica
     
    Top
    .
  2. arca1959
     
    .

    User deleted


    Grazie
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar


    Group
    moderatori
    Posts
    19,944
    Location
    Zagreb(Cro) Altamura(It)

    Status
    Offline
    wauu..quante strade con alto % alcolico..aaahhhaaa
     
    Top
    .
  4. gheagabry
     
    .

    User deleted


    Quando la vigna è una star


    Un viaggio per immagini attraverso alcuni dei più famosi vigneti al mondo mentre inizia la vendemmia nell'emisfero boreale.

    181757770-e4b607a6-8d58-4787-95c6-55c2f7a34ee0
    Gary Yeowell/Getty Images

    Il sole tramonta su un vigneto e una vecchia casa colonica adagiata tra le colline vicino Panzano, in Italia. Tra gli amanti del vino, questo angolo di Toscana, il Chianti, è famoso per il vino che prende lo stesso nome della regione. Il Chianti è creato mescolando vari tipi di uve, tra le quali il Sangiovese rappresenta la colonna portante.
    Mentre in Sicilia, Lombardia e Puglia la vendemmia è già iniziata per l'uva Chardonnay e Franciacorta, il resto d'Italia dovrà aspettare fino alla terza decade di settembre. La vendemmia Italiana si concluderà tra fine ottobre e metà novembre, quando si coglieranno gli ultimi grappoli d'uva autoctona, Cabernet, Nebbiolo, e Aglianico.



    182007177-45750fc9-355f-4bab-92d2-405c2e5118dd
    Fotografia di Cephas Picture Library/Alamy

    Napa Valley, California

    Gli splendidi panorami dei vigneti di proprietà dela famiglia Trefthen, appena fuori la città di Napa, in California, si potrebbero forse ammirare meglio con un buon bicchiere del loro premiato Chardonnay. Lo Chardonnay è il vino più popolare dagli americani e la versione dei Trefethen ne ha stimolato il gusto per più di 30 anni.



    182134137-f369e3b5-d652-42a5-a19d-55435c43ff3c
    Fotografia di Gunter Kloetzer/Aurora Photos

    Slovenia

    Le "Viticolture artigianali” proliferano in Slovenia, dove i vigneti si estendono fino alle porte di Ptuj. La viticoltura ha una lunga storia qui, ìn una tra le città più antiche di questa nazione, ma secondo gli amanti del vino nulla è comparabile con il presente.



    182340350-d54fb641-e663-4605-b0b0-aade4ed2b25d
    Fotografia di Clay McLachlan/Aurora Photos

    Valle del Reno, Francia

    Il suolo della regione potrebbe sembrare sterile alla prima occhiata, eppure la Valle del Rodano in Francia produce uno dei più celebri vini al mondo, in vigneti come questo vicino Châteauneuf-du-Pape. Il caratteristico suolo va a formare quello che i francesi chiamano “terroir”, la sconosciuta combinazione di elementi, che variano dall'altitudine alla temperatura, fino al calore solare e alla presenza o meno di rane, che vanno a influire sulla fragranza dell'uva




    182633638-f71944cf-be25-4e1d-abf4-efe493e4d523
    Fotografia di Jose Luis Rocal /AFP/Getty Images

    Jerez, Spagna

    Tempo di raccolto a Jerez in Spagna, dove i canestri di uva bianca sono pronti per il famoso vino per il quale la regione è celebre. Al di là che sia chiamato Xérès, Jerez, o Sherry (dall'errata pronuncia della regione, in inglese), la bevanda vanta una complessa gamma di aromi e circa il 50 % di alcol in più, rispetto al vino da tavola normale. Lo Sherry è un vino artigianale e un elemento importante della cultura della costa andalusa.



    182841452-c2ca3845-a51e-4634-94d7-b52112df04a3
    Fotografia di Serge Picard / Agence VU/Aurora Photos

    Vini di Bordeaux

    Il tempo sembra essersi fermato al leggendario Château Margaux, dove i lavoratori usano ancora tecniche tradizionali come rilegare fasci di viti con canne. Lo chateau era uno dei quattro a essere classificato come “Premier cru” (la lista dei migliori vini della zona) nella leggendaria classificazione del Bordeaux del 1855 e produce tuttora alcuni tra i più famosi – e più cari - vini al mondo.



    183112729-e2a1adac-6690-44f6-80b3-9bdaf93c50c1
    Fotografia di Clay McLachlan/Aurora Photos/IPNA


    Valle del Douro, Portogallo

    Ripide schiere di vigneti, con alti dislivelli, rendono difficile la vita dei lavoratori che raccolgono a mano le uve nella Valle del Douro, in Portogallo. Ma queste terrazze costruite a mano, aiutano a produrre alcuni tra i vini più caratteristici al mondo, dal Porto più raffinato al Brandy più puro.



    183151045-a0079510-b075-4744-a985-79734ac9d367
    Fotografia di Stephanie Maze

    Valle del Douro, Portogallo

    Anche se altri vini possono prenderne il nome, il Porto più autentico del mondo nasce in questa scenografica striscia di vigne (che si estende per 113 km) nella Valle del Douro in Portogallo, dove le uve crescono da ben 2.000 anni.




    182051883-74dfc2de-2677-4963-89ea-25bf82226267
    Fotografia per gentile concessione Photo Library

    Stellenbosch, Sudafrica

    La regione del Western Cape in Sudafrica è terra di vini e vanta un gradevole clima mediterraneo, con meravigliosi scenari che fanno di ogni visita un vero piacere. Un gruppo di vigneti circondano la montagna di Simonsberg nel distretto di Stellenbosch- non molto distante da Città del Capo. I viticoltori sono di casa a Stellenbosch da più di 300 anni.




    183329038-9a0f54a1-fab9-48c1-8d2d-d97a29b78212
    Fotografia di Rob Blakers/Photo Library

    South Island, Nuova Zelanda

    Viti si estendono sotto il cielo del sud attraverso un sistema di graticci sopraelevati, nella regione del Marlborough, nella Nuova Zelanda del Sud. Marlborough, la più ampia delle regioni neozelandesi famose per la viticoltura, è una terra rinominata per usare uve bianche come questa, per creare un Sauvignon Blanc piacevolmente frizzante.



    183417970-64e957fc-32f3-4a70-852f-905975a21481
    Fotografia di Kevin Bohner, My Shot

    California

    Le uve sono senza dubbio l'essenza del vino, ma molti vini non esisterebbero nemmeno se non per il legno - l'invecchiamento in botti di quercia era una pratica già nota ai tempi dell'impero romano. L'”invecchiare” nelle botti, permette alle particelle più solide di sedimentarsi nel fondo per una rimozione più semplice. Molti vini, stipati per molto tempo in botti di quercia, possono acquisire un'aroma che può trasformare il semplice in sublime.



    183503537-b0b46c9d-0882-48c6-b6aa-b3a93f8e9663
    Fotografia di Paul Hogie, My Shot


    Epernay, France

    Innumerevoli bottiglie di Dom Pérignon, chiamato così dal nome del monaco che diede avvio alla prima produzione di Champagne, in un passaggio tra le cantine della Moët e Chandon. La cantina di Champagne più grande al mondo vanta più di 28 km di cantine di gesso, un tesoro nascosto al di sotto di Eparnay, in Francia. Buoni vini frizzanti sono produtti ovunque, ma solo quelli creati in questa regione possono essere chiamati Champagne- il vino più celebre al mondo.




    national geographic
     
    Top
    .
3 replies since 5/9/2010, 14:14   655 views
  Share  
.