FIORI, ALBERI....CURIOSITA' e NEWS

..... un po' di tutto sul pianeta verde....

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    Fiori di ciliegio: sakura tra specie e tradizione

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    Quando si parla di fiori di ciliegio e di primavera è impossibile non pensare all’hanami ed al termine giapponese sakura con il quale, per l’appunto, vengono indicati i fiori in questione. Il gioco di colori e luci che questi alberi sono in grado di apportare all’ambiente circostante fa di queste piante l’eccellenza ornamentale. Scopriamo insieme qualcosa di più sulla tradizione e sulle specie di ciliegio utilizzate per decorare le strade.
    Anche qui in Italia sta man mano crescendo la passione per l’hanami ed i ciliegi ornamentali. Sempre più persone sono disposte a spostarsi a Roma per godere, nei pressi del laghetto artificiale dell’Eur, della festività giapponese resa possibile dalla donazione di alberi nipponici da parte del comune di Tokio. Facciamo un passo in dietro e rechiamoci in Giappone per analizzare i suoi ciliegi.
    La maggior parte dei ciliegi in Giappone appartengono alle varietà Somei Yoshino e Yamazakura, anche se nell’intero stato se ne contano almeno cento varietà differenti in grado di ricreare lo stesso effetto cromatico. Le specie possono essere idealmente divise in base al numero di petali che ogni fiore possiede. E se la maggior parte dei ciliegi selvatici ma anche di quelli coltivati presentano fiori con cinque petali, alcune specie hanno fiori con dieci, venti o più petali. Uno spettacolo incredibile per gli occhi.

    La scelta di questa particolare coltivazione è data dal simbolismo implicito che questi alberi hanno. Il sakura a cinque petali infatti richiama fortemente il concetto di punti cardinali e centro tipico del buddismo esoterico giapponese che riconduce automaticamente ai cinque elementi sacri: terra, acqua, fuoco, aria e vuoto. L’elenco dei richiami simbolici potrebbe continuare all’infinito, e tutto basato sul numero cinque.
    Da qualsiasi punto di vista venga osservato, il ciliegio giapponese è contemporaneamente simbolo di morte e di rinascita. Di distacco e gloria. Connotazione che nella tradizione perdura da secoli.

     
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    I verdi pascoli del cielo diventano realtà a York Minster

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    l Giubileo di Diamante della Regina Elisabetta ha coinvolto tutta l’Inghilterra in una serie di festeggiamenti e manifestazioni senza precedenti, che in alcuni casi hanno assunto delle forme se non straordinarie, quantomeno curiose. Proprio come nel caso dell’installazione allestita all’interno della Cattedrale di York per la consueta raccolta di fondi annuale.

    La Cattedrale di York o York Minster è la principale chiesa della diocesi anglicana di York, nel North Yorkshire e conserva il titolo onorifico di minster da quando era l’avamposto, in epoca anglosassone, del processo di evangelizzazione dell’Inghilterra. Qui ha sede la provincia ecclesiastica di York, il cui vescovo nella gerarchia anglicana è secondo solo a quello di Canterbury, e ogni anno si celebra la York Minster Rose Dinner, una cena da 900 invitati organizzata dalla diocesi per raccogliere i fondi necessari a finanziare le proprie opere e le spese di mantenimento della cattedrale.

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    Tradizionalmente, teatro della serata di gala è la navata centrale del XIV e quest’anno, in occasione dei 60 anni di regno di Elisabetta II, gli organizzatori hanno deciso di trasformarla in qualcosa di eccezionale e indimenticabile: un prato verde. Su una superficie di 1.50 Km2 è dunque stato ‘appoggiato’ un manto verde subito ribattezzato Wow! Grass! dall’esclamazione pronunciata da tutti di fronte all’inconsueto spettacolo. L’idea è quella di accogliere i commensali in uno spazio storico, all’interno di un edificio, offrendo al contempo una visione e una sensazione ‘naturale’.


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    Per quanto riguarda il tappeto di erba, le singole ‘pezze’ sono state coltivate su un substrato di feltro – scelto perché organico, riciclato e riciclabile e adatto per essere rimosso rapidamente e senza lasciare sporco al termine della cena – e come spiega SkyNews (per rassicurare la soprintendenza e i fedeli), non si tratta di una novità assoluta, ma di una pratica già testata in altre circostanze: “la tecnica del tappeto vivente è già stata utilizzata per altri eventi di alto livello, per i divani di erba del National Trust e per fare assomigliare a un vollaggio verde Trafalgar Square“.




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    La pianta del caffè è a rischio di estinzione

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    A causa dei cambiamenti climatici la Coffea arabica, la cosiddetta pianta del caffè, potrebbe scomparire entro il 2080; a lanciare il grido di allarme sono i ricercatori Royal Botanic Gardens di Kew nel Regno Unito in collaborazione con degli scienziati etiopi, in uno studio pubblicato sulla rivista Plos One. Gli esperti hanno realizzato la ricerca basandosi su dati storici e modelli climatici riguardanti la distribuzione dell’arbusto in questione.

    Dai risultati emersi dopo l’elaborazione dei dati, la pianta selvatica dell’Arabica sarebbe a rischio scomparsa, fino ad arrivare persino all’estinzione; una notizia che va a colpire il più famoso prodotto realizzato con i chicchi di questa pianta, ovvero la miscela arabica, il pregiato caffè presente sul mercato in diverse tipologie.

    Per fermare la minaccia di estinzione di questa preziosa pianta, purtroppo non si può fare niente: l’Arabica non possiede una variabilità genetica in grado di permetterle di fare fronte alle variazioni climatiche oppure di difendersi dalla comparsa di malattie o parassiti nuovi.

    Insomma, un allarme che, se confermato, potrebbe colpire il mercato del caffè che è di sicuro la bevanda più consumata al mondo, dopo l’acqua; per quanto riguarda il nostro Paese, basti pensare che i chicchi di Arabica rappresentano il 52 per cento delle importazioni di caffè.
    Insomma, uno scenario abbastanza preoccupante, anche se con tutta probabilità, entro i prossimi settant’anni, più che un’estinzione vera e propria, ci sarò una riduzione dell’arbusto selvatico dell’Arabica compresa tra il 65 e il 99,7 per cento, senza contare che i modelli usati negli studi non hanno tenuto conto della deforestazione su larga scala che ha colpito il Sud del Sudan e l’Etiopia, i Paesi nei quali la pianta è più diffusa.

    In ogni caso, gli scienziati invitano alla cautela e si dimostrano fiduciosi sulla possibilità di intervento per difendere la ricchezza genetica delle piante; ecco, infatti, i loro commenti:

    L’estinzione di caffè Arabica è una prospettiva sorprendente e preoccupante, tuttavia, l’obiettivo dello studio non era quello di lanciare sterili allarmismi. Lo scenario è certamente preoccupante ma deve essere visto più come un punto di partenza, da cui valutare appieno quali azioni sono necessarie.


     
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    Gli anelli degli alberi indicano il grado di inquinamento

    anelli-tronco-alberi

    Gli anelli degli alberi raccontano molte cose e non solo sull’albero stesso, ma anche sull’ambiente che lo circonda. Addirittura, secondo uno studio italiano, gli anelli degli alberi sarebbero in grado determinare il grado di inquinamento del luogo in cui si trovano, riuscendo a determinare, in percentuale, l’andamento di esso anno per anno.

    Gli anelli presenti nel tronco sono molto utili per lo studio degli alberi; ad esempio, per sapere quanti anni ha un albero basta contare i cerchi che compongono il tronco e questo vale soprattutto per l’abete, la quercia, il larice e il pino, anche se la dendrologia, ossia la disciplina che studia la successione degli anelli, è ben più complessa.

    Sono molti, infatti gli agenti che influiscono sulla forma degli anelli: le condizioni climatiche sfavorevoli, quali umidità e piogge, fenomeni geomorfologici, azione degli insetti e inquinamento.

    Tornando all’oggetto dello studio condotto dal Centro di Ricerche Isotopiche per i Beni Culturali e Ambientali (Circe) di Caserta, è emerso che analizzando gli isotopi stabili nei campioni estratti dagli alberi è possibile identificare il grado di inquinamento dell’ambiente circostante.

    I primi studi sono stati effettuati in tre luoghi: un’area trafficata di Caserta, una zona industriale nei pressi di Mantova e vicino alla discarica di Malagrotta a Roma.

    Gli esperti del Circe hanno così commentato la loro ricerca:

    Mettiamo insieme dati su crescita degli alberi, clima, inquinanti della zona, misure isotopiche, ossia relative agli atomi di uno stesso elemento chimico, ma con differente numero di massa. Esaminando il carbonio 13 e l’azoto 15 vediamo se gli alberi hanno utilizzato fonti di nutrimento inquinate.

    Insomma, con questo sistema vengono rilevate le “impronte digitali” degli agenti inquinanti assorbiti dalla pianta presenti nel luogo in cui essa si trova, quindi analizzando le percentuali dei dati raccolti dai ricercatori, è possibile ricostruire l’andamento dell’inquinamento.

     
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    Ortica, nuove specie scoperte in Cina

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    Noi siamo abituati a vedere crescere l’ortica in piena terra, baciata dal sole e dalla pioggia, spontaneamente in tutto il territorio. Due botanici hanno scoperto tre nuove specie di ortiche all’interno di una oscura e profonda grotta nella regione di Guangxi in grado di nascere e svilupparsi anche in condizioni che si ritenevano fino ad ora incompatibili con questa pianta. Cerchiamo di conoscerle meglio.

    Le piante di ortica scoperte dai due scienziati appartengono alla specie Pilea, un’urticacea di tipo sempreverde ed a portamento cespuglioso. Nello specifico parliamo della Pilea cavernicola, della Pilea guizhouensis, capace di crescere aggrappandosi alle pareti verticali dei canyon della zona, e della Pilea shizongensis, che cresce sempre nel buio e dà vita a fiori rosa. Tre piante fortemente caratteristiche ed interessanti, descritte in uno specifico studio dai ricercatori, pubblicato sulla rivista di settore PhytoKeys.

    Questi tre stupendi vegetali non crescono ovviamente nel buio completo, ma basta loro per dar vita alla fotosintesi clorofiliana, lo 0,04% di illuminazione. I due scienziati fautori della scoperta sono Wei Yi-Gang del Guangxi Institute of Botany e Alex Monro, esperto di piante tropicali del Natural History Museum di Londra. Ecco cosa ha raccontato attraverso una nota quest’ultimo, raccontando la sua esperienza:

    Quando il mio college cinese ha per la prima volta menzionato questa piante, pensavo che stesse traducendo in modo errato dal cinese all’inglese. Quando siamo entrati nella nostra prima grotta, la caverna Yangzi, ero incantato. Aveva l’aspetto di un inquietante paesaggio lunare e tutto quello che potevo vedere erano ciuffi di piante appartenente alla famiglia della pilea, che crescono in condizioni molto buie.

    Questi due scienziati sono esperti conoscitori della zona e lavorano da anni alla ricerca di nuove specie ed alla loro catalogazione. Si conosce la presenza di circa 700 specie diverse di pilea in tutto il mondo e i due ricercatori hanno stimato che almeno un terzo risultano essere ancora sconosciute e presenti nella regione in attesa di essere scoperte.

     
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    Sangue di drago: cos’è

    sangue-di-drago

    Il sangue di drago è una particolare resina che viene ricavata da piante di specie differenti.: Croton, Dracaena, Daemonorops, Calamus e Pterocarpus. Fin dall’antichità essa è utilizzata per differenti scopi che vanno dalla laccatura del legno fino alla bruciatura in incenso ed in cosmetica.

    Usi che sono giunti fino ai giorni nostri, anche se in minore libertà rispetto al passato a causa dei suoi alti costi. Questa resina rossa è ottenuta dall’essudazione delle spaccature naturali delle piante o da incisioni praticate appositamente dai coltivatori, eseguite in modo tale da non mettere a repentaglio la vita degli esemplari. Sotto il nome di sangue di drago, va specificato, sono racchiuse molte tipologie di resina rosso-bruna, che una volta essiccata e frantumata diventa una polvere rosso carminio leggermente balsamica e dal sapore dolciastro. Importante da ricordare è che si tratta di una sostanza insolubile in acqua ma solubile in etanolo.

    Il sangue di drago dalla tradizione più antica è quello ricavato dalla dracaena cinnabari, una pianta tropicale proveniente dall’isola di Socotra, nell’Oceano Indiano, tra lo Yemen e la Somalia. Esso era già utilizzato dagli antichi romani e dai cinesi nel primo secolo d.C. Una piccola curiosità? In Indocina il sangue di drago viene ricavato dai frutti della palma di Rattan, appartenente alla specie daemonorops . Simili a ciliegie, una volta maturi i frutti si ricoprono di questa resina rossa che una volta ammorbidita in acqua calda può essere pressata in delle simil-sfere che vengono soprannominate “cuori di drago”.

    Nella moderna cosmetica il sangue di drago viene pubblicizzato come anti-età funzionale e funzionante. Un uso che non ci stupisce se si pensa che nel suo luogo d’origine la resina, per le sue peculiarità coagulanti, viene utilizzata per guarire le ferite e gli eczemi. Ma attenzione, solo la sua varietà ottenuta dalla dracaena cinnabari: quella ottenuta dalle piante appartenenti al genere daemonorops infatti ha proprietà completamente opposte. In Italia, fin dal XVII secolo, la resina è utilizzata per rifinire i violini ed i liuti.

     
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    Ciao, avrei una domanda... so che i bottoni d'oro se ne trovano tantissimi in questo periodo di primavera (forse stanno già scomparendo?)... sono quei fiori gialli con dei lunghi gambi e dei petali un po' arrotondati.
    Ma poco tempo fa (marzo e inizio aprile) si trovavano invece dei fiori gialli simili (che anche quelli li ho sempre chiamati bottoni d'oro) con i gambi più corti e i petali più lunghi, meno arrotondati. Qualcuno mi sa dire se si chiamano anche quelli bottoni d'oro o che altro nome portano? dalle mie parti c'è chi li chiama "le primavere"...
    grazie molte a chi mi può essermi d'aiuto
     
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  8. gheagabry
     
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    CITAZIONE (minakochan @ 25/5/2013, 00:32) 
    Ciao, avrei una domanda... so che i bottoni d'oro se ne trovano tantissimi in questo periodo di primavera (forse stanno già scomparendo?)... sono quei fiori gialli con dei lunghi gambi e dei petali un po' arrotondati.
    Ma poco tempo fa (marzo e inizio aprile) si trovavano invece dei fiori gialli simili (che anche quelli li ho sempre chiamati bottoni d'oro) con i gambi più corti e i petali più lunghi, meno arrotondati. Qualcuno mi sa dire se si chiamano anche quelli bottoni d'oro o che altro nome portano? dalle mie parti c'è chi li chiama "le primavere"...
    grazie molte a chi mi può essermi d'aiuto

    ciao...forse intendi questi?






    se sono questi li trovi qui

    https://isolafelice.forumcommunity.net/?t=4...&st=45#lastpost

    Edited by gheagabry - 25/5/2013, 18:23
     
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    questi però sono i veri bottoni d'oro...
    quelli che intendevo io hanno la stessa tonalità di giallo ma i loro petali sono più simili a quelli della sassifraga o di una margherita. Si trovano nei prati soprattutto in marzo e scompaiono le prime settimane di aprile.
     
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  10. gheagabry
     
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    CITAZIONE (minakochan @ 26/5/2013, 16:42) 
    questi però sono i veri bottoni d'oro...
    quelli che intendevo io hanno la stessa tonalità di giallo ma i loro petali sono più simili a quelli della sassifraga o di una margherita. Si trovano nei prati soprattutto in marzo e scompaiono le prime settimane di aprile.

    https://isolafelice.forumcommunity.net/?t=40886335&st=30

    è il ranuncolo giallo

     
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    belli, anche questi li chiamavo bottoni d'oro, ma (scusate se sono petulante :P ) quelli che intendevo io hanno i petali più appuntiti del ranuncolo giallo (la tonalità e le sfumature del giallo sono comunque identiche).
     
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    Ho visto, si tratta sempre di un tipo di ranuncolo e può essere chiamato anche bottone d'oro... simbolo di bellezza malinconica.

    http://www.consegnafioriadomicilio.com/fio...a-ranuncolo.htm
     
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    Le piante che allontanano le zanzare in giardino

    basilico

    L’estate non è ancora esplosa, ma le zanzare già cominciano a tormentare le nostre giornate con fastidiosi morsi. In commercio esistono innumerevoli repellenti per evitare lo spiacevole problema, ma perché circondarci di veleni quando possiamo risolvere la questione con l’aiuto delle nostre amiche piante? Forse non tutti sanno che esistono diverse piante anti-zanzare, capaci cioè di tenere lontano il fastidioso insetto dalla casa e dal giardino.

    In questo post ci occuperemo soprattutto delle piante che allontanano le zanzare dal giardino, anche se nessuno ci impedisce di posizionare i vasi in casa, magari sul davanzale della finestra o in alcuni punti strategici. Cominciamo però con un consiglio, forse banale, ma spesso ignorato. Per tenere lontane le zanzare occorre prima di tutto evitare di attirarle nel nostro giardino. Vero è che non possiamo privarci della bellezza di una fontana o della comodità di una piscina, ma possiamo almeno evitare la presenza di acqua stagnante nei recipienti o sul terreno.

    Detto questo, passiamo alle piante utili al nostro scopo, a cominciare dal basilico, considerato un ottimo repellente, poiché il suo odore forte ed intenso non è particolarmente gradito alle zanzare. Tra le tante piante ornamentali, dunque, converrà piantare qualche ciuffetto di basilico, che ci aiuterà a liberarci del fastidioso insetto per tutta l’estate. Che dire poi della menta? Si tratta di un’altra pianta aromatica con un odore gradevole per il nostro olfatto, ma particolarmente fastidioso per la zanzara, che si guarderà bene dall’avvicinarsi. Menta e basilico, quindi, utili per aromatizzare i nostri piatti, ma anche per evitare di essere circondati dalle zanzare.

    Ma non solo le erbe aromatiche possono aiutarci a risolvere il problema. Se amate circondarvi di colore, potete puntare sulla coltivazione dei gerani, splendidi e decorativi, ma anche nemici giurati delle zanzare, che non sopportano l’odore. Ed ora non vi resta che decidere dove piantare i vostri alleati contro le zanzare per trascorrere un’estate senza morsi.

    Photo Credits: loghouseplants.com

    fonte:http://www.pollicegreen.com/

     
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  14. gheagabry
     
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    Le sculture botaniche di Montreal



    Ninfee, scimmie, pecore e pastori, rettili giganti e creature fantastiche dei boschi: sono questi e molti altri i soggetti delle 50 sculture di piante protagoniste, in queste settimane, di un'esibizione molto particolare nel Giardino Botanico di Montreal (Canada). Qui, fino al 29 settembre, si terrà l'edizione 2013 del Mosaïcultures Internationales de Montréal (MIM), una competizione che mette in gioco il talento di artisti provenienti da 25 paesi diversi per creare opere d'arte vive e mutevoli con la vegetazione.





    È l'arte della mosaicoltura, che consiste nel realizzare capolavori viventi utilizzando piante, rami e fogliame colorato per formare disegni bidimensionali o 3D. Il verde utilizzato, generalmente annuale ma talvolta anche perenne, continua a crescere modificando gradualmente l'aspetto delle opere d'arte e creando paesaggi mutevoli che sembrano usciti da una fiaba.




    Il tema di quest'anno è "Land of Hope", terra di speranza, riferito sia all'Eden del giardino botanico che ospita la mostra, sia al nostro Pianeta e ai tentativi di difenderlo. Ecco una selezione delle sculture più belle in mostra.
    (focus.it)

















     
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  15. gheagabry
     
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    FIORITURA DI TULIPANI, UNO SPETTACOLO IMPRESSIONISTA A GIARDINITY

    Nel parco di Villa Pisani vicino Padova 70 mila fiori sbocciano a primavera




    90 differenti varietà e colori di bulbi, con petali piumati, frangiati o lisci, che si mescolano, in un arcobaleno di tonalità, all’erba e ai fiori spontanei nel giardino informale della storica Villa Pisani Bolognesi Scalabrin. Siamo a Vescovana, in provincia di Padova, a pochi minuti da Rovigo e Ferrara, a circa mezz’ora di auto da Venezia. Dal 24 marzo al 25 aprile 2018, tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00, la Signora Mariella Bolognesi Scalabrin, proprietaria della storica Villa apre i cancelli del parco del 1800 (la villa invece risale al 1500), per la terza edizione di “Giardinity primavera – I Bulbi di Evelina Pisani”, la spettacolare fioritura, da precoce a tardiva, di 70mila tulipani olandesi, forniti dalla prestigiosa azienda olandese Fred de Meulder Export B.V., che si mescolano, come in un quadro impressionista, all’erba e ai fiori spontanei del giardino informale della Villa.
    Uno spettacolo emozionante quello di “Giardinity, nuovo impressionismo olandese”, nato dal progetto della paesaggista olandese Jacqueline van der Kloet, fatto di luci, colori e profumi da vivere senza fretta, assaporando lo sbocciare della natura in primavera.



    «La fioritura e l’installazione sarà un colpo d’occhio meraviglioso e unico - spiega la stessa Mariella Bolognesi Scalabrin che ha piantato i bulbi con le sue mani nel freddo di novembre con alcuni validi collaboratori - Rispetto allo scorso anno abbiamo piantato 10mila tulipani in più, che si sono aggiunti ai 60mila già interrati, temendo che alcuni non sbocciassero più, perché si sa che la natura segue il suo corso che l’uomo non può prevedere».
    Un affascinante evento che accompagnerà gli spettatori alla scoperta del magico giardino di Evelina van Millingen Pisani, donna di elevata cultura, genius loci della storica Villa Pisani, protagonista nella storia di questa dimora perché è ideatrice dell’importante ed ecclettico giardino dell’800. Mariella Bolognesi Scalabrin ha studiato la figura di Evelina risalendo al suo amore per il giardino, venendo così a conoscenza della passione e della storia che la legava ai tulipani, delle varie interpretazioni creative che diede al parco della villa contribuendo a creare un disegno che ricorda l’influenza di una larga cultura Europea.
    «Il mio desiderio - continua la proprietaria - è di far vivere questo luogo per conservare e tramandare la storia di Evelina e per condividere questa bellezza con chi ama la natura».
    Per questo, oltre alle passeggiate nel giardino fiorito, sono in programma visite guidate, incontri letterari e culturali, laboratori e attività ludiche per bambini e ragazzi, mostre, concerti, corsi di composizioni floreali, corsi di cucina con erbe, fiori e frutta e lezioni botaniche (tutte le info sul sito www.giardinity.it).
    Ad esempio, la Sala delle Allegorie ospiterà, per tutta la durata di Giardinity Primavera, la mostra “La creatività della ceramica in 120 anni di tulipiere” a cura della storica azienda Ceramiche Dal Prà di Nove (Vicenza) che esporrà delle eleganti e raffinate tulipiere, ovvero appositi vasi per tulipani, inventati nel Seicento dai fiorai olandesi. Dal 1 al 25 aprile esporrà le sue opere d’ispirazione impressionista l’artista Ida Harm, che esprime nei suoi dipinti l'amore per i grandi alberi secolari, la natura, gli alberi solitari delle praterie, agli alberi da frutto dei giardini delle ville.
    Ogni domenica, a Pasqua, Pasquetta e il 25 Aprile si svolgerà il “Le petit festival primaverile di piante, fiori e artigianato”, un mercatino di giardinaggio e artigianato d’eccellenza.
    Il giorno di Pasquetta verrà organizzata una speciale Caccia al Tesoro a premi e si potrà fare il pic-nic nel giardino
    La Villa - Nel luogo di un’antica rocca estense vecchia più di mille anni, sorge la villa commissionata dal Cardinale Francesco Pisani, patrizio veneziano. Il palazzo cinquecentesco con affreschi di Paolo Veronese, Gian Battista Zelotti, Dario Varotari e il fiammingo Ludovico Toeput, detto il Pozzoserrato, nasce come sede amministrativa delle proprietà fondiarie acquisite nel 1478 nella Bassa Padovana. Evelina van Millingen nata a Costantinopoli da una famiglia inglese di origine fiamminga, dove visse la sua prima infanzia, e cresciuta a Londra e a Roma, crea il giardino e parco nello stile gardenesque del tempo, con influssi islamici, inglesi e fiamminghi. Così come li lascia Evelina ammiriamo oggi villa

    RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA





    24 marzo – 25 aprile 2018

    terza edizione di “Giardinity primavera - I Bulbi di Evelina Pisani”
    nel giardino di Villa Pisani Bolognesi Scalabrin (Vescovana, Padova)


    “Giardinity, nuovo impressionismo olandese”:

    una meravigliosa fioritura di 70mila tulipani olandesi che si mescoleranno, come in un quadro impressionista, all’erba e ai fiori spontanei del giardino della Villa

    Inoltre un ricco programma di attività: visite guidate, incontri letterari e culturali, laboratori e attività ludiche per bambini e ragazzi, mostre, concerti, corsi di composizioni floreali, corsi di cucina con erbe, fiori e frutta, lezioni botaniche e “Le petit festival primaverile di piante, fiori e artigianato”

    A Pasquetta: una speciale Caccia al Tesoro e pic-nic nel giardino.

    Vi aspetta un patchwork di 90 differenti varietà e colori di bulbi, con petali piumati, frangiati o lisci, che si mescoleranno, in un arcobaleno di tonalità, all’erba e ai fiori spontanei nel giardino informale della storica Villa Pisani Bolognesi Scalabrin.



    Siamo a Vescovana, in provincia di Padova, a pochi minuti da Rovigo e Ferrara, a circa mezz’ora di auto da Venezia. Dal 24 marzo al 25 aprile 2018, tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00, la Signora Mariella Bolognesi Scalabrin, proprietaria della storica Villa aprirà i cancelli del parco del 1800 (la villa invece risale al 1500), per condividere la terza edizione di “Giardinity primavera – I Bulbi di Evelina Pisani”, la spettacolare fioritura, da precoce a tardiva, di 70mila tulipani olandesi, forniti dalla prestigiosa azienda olandese Fred de Meulder Export B.V., che andranno a mescolarsi, come in un quadro impressionista, all’erba e ai fiori spontanei del giardino informale della Villa.

    Uno spettacolo emozionante quello di “Giardinity, nuovo impressionismo olandese”, nato dal progetto della paesaggista olandese Jacqueline van der Kloet, fatto di luci, colori e profumi da vivere senza fretta, assaporando lo sbocciare della natura in primavera.

    «La fioritura e l’installazione sarà un colpo d’occhio meraviglioso e unico - spiega la stessa Mariella Bolognesi Scalabrin che ha piantato i bulbi con le sue mani nel freddo di novembre con alcuni validi collaboratori - Rispetto allo scorso anno abbiamo piantato 10mila tulipani in più, che si sono aggiunti ai 60mila già interrati, temendo che alcuni non sbocciassero più, perché si sa che la natura segue il suo corso che l’uomo non può prevedere».



    Un affascinante evento che accompagnerà gli spettatori alla scoperta del magico giardino di Evelina van Millingen Pisani, donna di elevata cultura, genius loci della storica Villa Pisani, protagonista nella storia di questa dimora perché è ideatrice dell’importante ed ecclettico giardino dell’800. Mariella Bolognesi Scalabrin ha studiato la figura di Evelina risalendo al suo amore per il giardino, venendo così a conoscenza della passione e della storia che la legava ai tulipani, delle varie interpretazioni creative che diede al parco della villa contribuendo a creare un disegno che ricorda l’influenza di una larga cultura Europea.

    «Il mio desiderio - continua la proprietaria - è di far vivere questo luogo per conservare e tramandare la storia di Evelina e per condividere questa bellezza con chi ama la natura».

    Per questo, oltre alle passeggiate nel giardino fiorito, sono in programma visite guidate, incontri letterari e culturali, laboratori e attività ludiche per bambini e ragazzi, mostre, concerti, corsi di composizioni floreali, corsi di cucina con erbe, fiori e frutta e lezioni botaniche (tutte le info sul sito www.giardinity.it).



    Ad esempio, la Sala delle Allegorie ospiterà, per tutta la durata di Giardinity Primavera, la mostra “La creatività della ceramica in 120 anni di tulipiere” a cura della storica azienda Ceramiche Dal Prà di Nove (Vicenza) che esporrà delle eleganti e raffinate tulipiere, ovvero appositi vasi per tulipani, inventati nel Seicento dai fiorai olandesi. Dal 1 al 25 aprile esporrà le sue opere d’ispirazione impressionista l’artista Ida Harm, che esprime nei suoi dipinti l'amore per i grandi alberi secolari, la natura, gli alberi solitari delle praterie, agli alberi da frutto dei giardini delle ville.

    Ogni domenica, a Pasqua, Pasquetta e il 25 Aprile si svolgerà il “Le petit festival primaverile di piante, fiori e artigianato”, un mercatino di giardinaggio e artigianato d’eccellenza.

    Il giorno di Pasquetta verrà organizzata una speciale Caccia al Tesoro a premi e si potrà fare il pic-nic nel giardino (prenotazione obbligatoria dei cestini che il pubblico potrà acquistare e ritirare direttamente al punto ristoro presente nella Villa).

    È possibile prenotare visite guidate alla Villa e al giardino (orari: 9.00 - 10.30 - 14.00 - 15.30).

    Biglietto singolo adulti € 8,00 - Biglietto bambini dai 6 ai 10 anni e adulti sopra i 75 anni € 6,00

    Entrata gratuita per bambini sotto i 6 anni e portatori di handicap

    Gruppo di famiglia di 4 persone: € 20,00 - Gruppi di più di 20 persone: € 6,00 a persona

    Soci Touring Club, FAI, ADSI, Camper Life € 6,00 - Abbonati che presentano la «CartaVerde» € 6,00 I cani sono graditi ma solo al guinzaglio e con accompagnatori educati muniti degli appositi sacchettini.

    Dove: Villa Pisani - Bolognesi Scalabrin, via Roma 25, 35040 Vescovana PD
    Come arrivare: dalla A13 BO-PD: uscita Boara - Rovigo nord, dal casello proseguire a sinistra, girare dopo circa 500 mt nuovamente a sinistra seguendo le frecce direzionali verso Vescovana. Passare due rotonde continuando dritti, alla terza girare a destra, al secondo semaforo girare a sinistra sulla piazza alberata, l’ingresso della villa è sulla sinistra.


    Contatti: Telefono: 0425/920016 - 336/496470; email: [email protected]; www.giardinity.it - www.villapisani.it
    La Villa - Nel luogo di un’antica rocca estense vecchia più di mille anni, sorge la villa commissionata dal Cardinale Francesco Pisani, patrizio veneziano. Il palazzo cinquecentesco con affreschi di Paolo Veronese, Gian Battista Zelotti, Dario Varotari e il fiammingo Ludovico Toeput, detto il Pozzoserrato, nasce come sede amministrativa delle proprietà fondiarie acquisite nel 1478 nella Bassa Padovana. Evelina van Millingen nata a Costantinopoli da una famiglia inglese di origine fiamminga, dove visse la sua prima infanzia, e cresciuta a Londra e a Roma, crea il giardino e parco nello stile gardenesque del tempo, con influssi islamici, inglesi e fiamminghi. Così come li lascia Evelina ammiriamo oggi villa e giardino, restaurati e amorevolmente curati dall’attuale proprietaria, Mariella Bolognesi Scalabrin.

    Ufficio Stampa & PR - M: Comunicazione

    Micaela Scapin - Venezia - Ph. 338-4293592 - [email protected]
    Giorgia Assensi - Milano - Ph. 347-8951181 - [email protected] - www.micaelascapin.it

    (www.portaledelverde.it)

     
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