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Parco delle Groane
Il Parco delle Groane occupa il più continuo ed importante terreno semi naturale dell'alta pianura lombarda a nord ovest di Milano.
Si tratta di un territorio di brughiera di peculiare interesse geologico, costituito da ripiani argillosi "ferrettizzati" che determinano una specificità ambientale e floristica.
La vegetazione dei luoghi è caratterizzata da estese brughiere (fra le più meridionali d'Europa), che si evolvono gradatamente verso il bosco di pini silvestri e betulle, fino a maturare in boschi alti di querce e carpini.
Boschi di Sant'Andrea
Notevoli gli elementi di interesse storico-artistico, quali il Castellazzo di Bollate, la Valera di Arese, Villa Borromeo a Senago, Cascina Mirabella a Lentate sul Seveso e le testimonianze di archeologia industriale.
Il Parco delle Groane è stato istituito nel 1976 e nel 1980 è nato il suo Consorzio di gestione, fra la Provincia di Milano e 17 comuni, fra cui Milano stesso.
Occupa una superficie di oltre 3.400 ettari ad ovest della valle del Seveso, per metà circa fa parte della Provincia di Monza e Brianza.
Circa 1.200 ettari della sua superficie hanno un elevato valore naturalistico, tanto da formare due siti d'importanza comunitaria ai fini della direttiva "Habitat"; in particolare la Pineta di Cesate è il sito più vicino alla Madonnina, da cui dista solo 15 chilometri.
Icona documento 'Formato PDF' Direttiva "Habitat" (formato PDF - 79 KB)
Qui sopravvivono le ultime pinete silvestri, i boschi di querce , betulle e carpini, le brughiere.
Qui oltre cento specie d'uccelli (su 400 europee) trovano rifugio e molte nidificano.
Se si abbandonano le strade carrozzabili, per seguire i sentieri le numerose piste ciclabili, si può scoprire un mondo incantato, assolutamente sorprendente per la realtà metropolitana che lo circonda.
Fra i luoghi di maggiore interesse si può segnalare:
villa Arconati
La villa Arconati e il borgo di Castellazzo, secentesco agglomerato incontaminato nella sua campagna, con un gardino alla francese fra i più miribali di Lombardia; nella villa si conservano preziosi affreschi barocchi e un colosso d'età imperiale di eccellente fattura, che il Conte Galeazzo Arconati aveva acquistato a Roma, come statua di Pompeo Magno, ma che recenti studi identificherebbero nella figura di Tiberio;
La Cà del Re, estesa brughiera fra Solaro e Brollo, dove sopravvivono molte specie ormai estinte altrove;
Il sito della Polveriera di Ceriano, oggi sede del Consorzio; al suo interno l'area delle riservette militari sta recuperando l'antico rigoglio selvatico, con grandi querce e angoli incontaminati;
L'oasi di Cesano, area di riqualificazione ambientale voluta dal comune di Cesano Maderno: qui una vecchia cava è divenuta una estesa zona umida dove gli uccelli migratori possono sostare in tranquillità nel pieno della città brulicante e a un passo da zone industriali recentemente bonificate;
I boschi di Sant'Andrea, i più estesi del parco, fra Cogliate, Barlassina e Misinto, con possenti quercete, ampi prati e piacevoli piste ciclabili.
Le vecchie fornaci dismesse per la produzione dei mattoni con cui è stata costruita la città.
da:provincia.milano.it
foto:web
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