FRIULI VENEZIA GIULIA ... 3^ Parte

...PAN ZAL...RADIC DI MONT...REFOSCO...MALVASIA

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    Da Gabry ...






    BUONGIORNO ISOLA FELICE ... BUON RISVEGLIO A TUTTI


    Sabato....Dalla nostra mongolfiera ammiriamo i magici paesaggi che scorrono sotto di noi.....siamo ancora pervasi di emozioni...davanti a noi lunghi filari di viti....lunghe linee parallele, ordinate....adagiati su colline..si estendono a perdita d'occhio...e improvvisamente davanti a noi si forma un dipinto....mille pennellate di colori......sulla tela del Friuli....decidiamo di atterrare e fermarci in un piccolo casale....per assaporare la cucina e sorseggiare il famoso vino di questa terra meravigliosa.....
    e curiosi ammiriamo le tradizioni che fanno rivivere il passato.....scolpito nella memoria di questo popolo.....


    (Claudio)




    FASCINO ANTICO...PROFUMI DI TERRA...PAN ZAL...RADIC DI MONT...REFOSCO...MALVASIA



    “Crocevia di tre mondi – il latino, il germanico e lo slavo – così vicini e così diversi tra loro, il Friuli Venezia Giulia è una terra dal fascino antico, immortalata in un presente che non dimentica le sue radici e le sue tradizioni. E' una regione splendida, che conserva gli antichi costumi e mestieri, una delle poche aree italiane che sa offrire un turismo in sintonia con la natura…una meravigliosa zona montana, che ha mantenuto intatti attraverso i secoli dialetti e tradizioni, architetture e artigianato, usi e gastronomia: ecco gli elementi che, accanto alla bellezza della natura incontaminata, a tratti ancora selvaggia, costituiscono la vera attrattiva di queste vallate, ricche di paesi pittoreschi e amene località…Un assaggio delle migliori specialità gastronomiche della regione, sapientemente innaffiate dai celeberrimi vini friulani... e poi via, alla scoperta di preziosi castelli, siti archeologici e città d’arte.”

    “Dovunque vi sentirete immersi in un ambiente unico e diverso per arte, atmosfere e sapori…..E lui fiero e tronfio se la ride, perchè sa che quello che gli raccontano è solo la superficie della sua terra ricca di storia e tradizione…piena di accenti e campanili! Ogni settimana una festa, una ricorrenza, un pignarul, un patrono, canti balli e folklore. Poi la calma della pesca, della caccia, della raccolta dei funghi, i giri in bicicletta, i tornei di bocce e le gare di briscola al bar.”

    “Spilingergo…. la Rievocazione della Macia.-. Questa manifestazione … ricrea fedelmente il clima di quella che poteva essere la vita quotidiana del paese, che agli inizi del 1700 era senza dubbio uno dei più importanti centri politico-culturale dell’intero Friuli. In essa sfilano parecchie comparse della città e delle comunità ospiti, con il compito di rendere omaggio al conte…”

    “Ogni giorno vengono inoltre ricreate vicende passate atte a rallegrare la città, tra le tante, c’è il Palio dell’Assunta. Nell’occasione i campioni dei borghi storici concorrono in una speciale corsa: a piedi, difatti, si percorre il tracciato della seconda antica cinta muraria, ognuno brandendo la propria insegna..E’ fatta per rammentare e tramandare ai posteri l’antico e forte legame che univa Spilimbergo con la Patria del Friuli…Infine, tra le tante tradizioni festose, c’è anche la “Disfida delle due Casate”, gara di tiro con l’arco tra i campioni delle due casate in cui era divisa la famiglia comitale.”

    “Le Giornate del Cinema Muto (“Silent Film Festival”), la manifestazione si tiene ininterrottamente dal 1982. Durante questi anni il “Muto” si è sempre svolto a Pordenone, salvo nel periodo 1999-2006, durante il quale, per motivi legati alla ristrutturazione del Teatro Verdi, si svolse nella vicina Sacile.”

    “La notte delle lanterne…Il Carnevale è particolarmente sentito nelle nostre vallate alpine...un rito collettivo che si perde nella notte dei tempi, farvi provare emozioni davvero speciali…… Sauris, meravigliosa enclave germanofona nel cuore della Carnia….la magica "Notte delle lanterne….La data, innanzitutto: questa manifestazione ha luogo il sabato prima dell'ultimo di Carnevale..L' appuntamento è sul far della sera, a Sauris di Sopra…..La pace, l'incantevole paesaggio probabilmente ammantato di neve, la distaccata cordialità della gente saurana (gente gentile, schietta, pronta ad aiutarvi ed esaudirvi ma al tempo stesso discreta e non invadente)…..un assaggio del buon prosciutto affumicato di Sauris, un gustoso frico, un pezzo di montasio accompagnato da un sontuso bianco friulano vi avranno ancor più preparati ad entrare nel rito del Carnevale…il silenzio della limpida sera sarà rotto da musiche e canti, che via via si estenderanno per le vie del borgo: i primi gruppi mascherati si ritrovano festosi, accompagnati dal suono delle fisarmoniche e delle chitarre…Poi, ad un tratto, un richiamo risuona: è un "andiamo..." cadenzato in dialetto friulano e ripetuto più volte, in modo quasi cantilenante: ad intonarlo è il Rolar, figura simbolo del Carnevale Saurano; suo è il compito di radunare tutte le maschere che parteciperanno al corteo che da Sauris di Sopra si porterà, seguendo un itinerario nel bosco, a Sauris di Sotto….Il Rolar prende il suo nome dai campanacci bronzei a forma sferica che tiene legati in vita ("rolean", appunto) e che ritmicamente fa risuonare, cadenzando il suo richiamo….L'altra importante figura del Carnevale di Sauris è il Kheirar: mentre il Rolar chiama a raduno tutti coloro che parteciperanno alla marcia nel bosco, il Kheirar, con la sua scopa e la faccia celata da una maschera in legno, funge da gran cerimoniere del Carnevale e guida il corteo….tutti sono muniti di un lume ad olio e creano una suggestiva fiumana di luci che piano piano si inoltrano nel bosco, fiancheggiando la stradina che porta presso l' antica Chiesa….Il corteo tra schiamazzi inizia la lunga camminata nel bosco, attraversando ogni tanto le radure che qui si aprono: il cammino, se la neve è alta e farinosa, può essere difficoltoso ed anche faticoso…la suggestione e l'emozione di questo rito collettivo sono palpabili nell'aria…Qua e là, nelle radure, vengono accesi degli enormi falò, dove tutti si possono riscaldare e gustare vin brulè, frittelle e, perchè no, un buon bicchierino di grappa che scalda ulteriormente gli animi: contemporaneamente, lungo il percorso, vengono allestite scene mascherate, capaci di mettere qualche brivido ai più piccoli..Dopo il lungo cammino nel bosco, il corteo giunge in prossimità di Sauris di Sotto, percorrendone dal basso i ripidi viottoli:… balli festosi al suono delle fisarmoniche.”

    “Ad Ampezzo il trentuno ottobre si svolge invece una delle feste più tipiche e antiche. Si tratta della Fiesta Dalis Muars, una rievocazione storica del capodanno celtico. Nel dialetto locale le Muars sono le zucche scavate e intagliate che le famiglie del paese usavano portare di casa in casa secondo una tradizione ereditata dagli avi ai tempi dei quali si pensava che in questa notte i defunti tornassero liberi di rivisitare i luoghi in cui avevano vissuto insieme al piccolo popolo (elfi, folleti, fate).”

    “Tra le verdi montagne della Carnia, in Friuli Venezia Giulia, la conca di Forni di Sopra è una delle aree botaniche più conosciute d'Europa…..Con l'inizio di maggio, le distese erbose si tingono di silene, acetosella, tarassaco e del caratteristico "radic di mont" (radicchio montano): sono solo alcune delle profumate erbe di queste vallate…La località di Forni di Sopra, immersa nel Parco delle Dolomiti Friulane, ogni anno a giugno celebra il risveglio della natura con la Festa delle Erbe di Primavera, il principale appuntamento enogastronomico della valle, che richiama un sempre più nutrito numero di visitatori. Oltre a offrire incontri con esperti botanici e appassionati di cultura officinale, l'evento è una ghiotta occasione per assaporare la cucina carnica….La gastronomia di quest'area, infatti, è basata su prodotti semplici, magicamente ancorata ai sapori e ai profumi di un tempo, con largo utilizzo delle erbe e dei fiori di campo…. in Carnia, andar per erbe è molto di più che un passatempo, è un modo di reperire ingredienti freschi per succulente ricette….Oltre a quelle classiche a base di funghi, infatti, come lo stinco di maiale al forno con galletti di montagna, dalla conoscenza delle varietà botaniche commestibili nascono, per esempio, il tarassaco con uova e pancetta, gli gnocchetti alle erbe selvatiche, la zuppa d'orzo e ortiche o silene...”

    “…..nelle prime settimane di ottobre si svolge la tradizionale Sagra delle Masanette, la festa risale ai tempi passati quando il baratto era una delle risorse del vivere contadino. Ai tempi i pescatori della laguna di Marano si recavano nella pianura friulana a barattare il loro pesce in cambio di farine o di grano…L’antica tradizione è ripresa e ampliata nei due fine settimana centrali di ottobre in una festa a base di piatti tipici di pesce: baccalà, seppie, anguilla, calamari e le immancabili masanette accompagnate da un bicchiere di vino. Il Pan Zal, che vuol dire il pane giallo è una focaccia dolce a base di zucca cui è intitolata la sagra che si svolge a San Vito al Tagliamento in provincia di Pordenone.”

    “Quella del Friuli è una cucina semplice e genuina, basata sugli elementi essenziali che da secoli l'uomo strappa con fatica a questa terra affascinante ma spesso povera e chiusa: patate, rape, fagioli, granturco e riso… il Friuli è la patria del famoso prosciutto San Daniele, dalla fetta larga e dal gusto dolce, che deve il suo eccezionale profumo al benefico influsso delle alpi Carniche. Rinomati anche gli altri piccoli e saporiti prosciutti prodotti in Carnia. Come un po' in tutto il nord Italia anche in questa regione la polenta è il contorno più diffuso e spesso è usato in sostituzione del pane.”

    “…l’appuntamento che più caratterizza è la Sagra del Vino – Festa di Primavera, giunta alla 61a edizione, che si svolge, ogni anno, dalla fine del mese di aprile fino ai primi giorni di maggio. È una grande festa popolare che si snoda in tutte le vie del paese, riempiendolo di luci, suoni e colori. ….Altri eventi “Calici di Stelle”, una degustazione di vini nella notte di San Lorenzo, il 10 agosto… la Sagra di San Rocco nel weekend di ferragosto… la stagione teatrale di spettacoli amatoriali….i giovedì al cinema che iniziano il mese di ottobre per concludersi ad aprile “

    “Lungo il corso dei fiumi Tagliamento, Isonzo, Torre e Medana, la zona pianeggiante, arida e spesso sassosa, dove il vigneto anticipa per il caldo la maturazione dei grappoli, trovano l’ambiente ideale i vitigni della Doc Friuli Grave. E’ la zona dei magredi e delle risorgive, dei terreni poveri di acque superficiali e stepposi e dei piccoli specchi d’acqua limpidissima, attorno a cui cresce una vegetazione lussureggiante.Si incontrano castelli, antiche ville, paesi caratteristici, e Udine..”

    “Uno dei vitigni che maggiormente ha animato l’interesse…è sicuramente il PIGNOLO…l’emozione di un vignaiolo che vent’anni prima aveva saputo capire, prima d’altri, il valore intrinseco di quelle due ultime viti rimaste a testimoniare antichi splendori….«Del bel Turro (torrente Torre) sulla sponda.. il buon vin alligna e abbonda..che del dolce Berzamino..ne berrei per poco un tino…e vorrei sempre esser solo…nel ber a tazze piene il buon Pignòlo».. così si esprimeva… l'Abate Gio.Batta Michieli…..Strano vitigno, di aspetto cespuglioso e rustico, ma sofferente ed al quale nessuna cura colturale riesce ad imprimere un maggior vigore…. una varietà al limite della sua potenzialità vitale…Diffuso qua e là con sparuti ceppi, franchi di piede, lo troviamo principalmente sulle colline eoceniche di Rosazzo e di Rocca Bernarda (Comuni di Manzano e di Premariacco) dove in unione col succo delle uve di altre vecchie varietà anche esse in via di estinzione.. dà ancora vino eccellente, di pregio indiscutibile e con caratteri particolari, inconfondibili.”








    Da Augusto ...

    Elenco vini

    Friuli Venezia Giulia:

    Cabernet Colli Orientali del Friuli

    Collio Merlot Graf de la Tour

    COF Sauvignon Blanc
    Merlot Grave del Friuli
    Pinot Bianco Colli Orientali del Friuli
    Pinot Nero Grave del Friuli
    Refosco Grave del Friuli
    Refosco Isonzo
    Refosco Latisana
    Rosso Colli Orientali del Friuli

    Sauvignon Grave del Friuli
    Tocai Collio Goriziano
    Tocai Grave del Friuli
    Traminer aromatico Aquileia
    Verduzzo Colli Orientali del Friuli
    Vintage Tunina



    Da Rino ...

    Museo Carnico delle Arti e Tradizioni popolari di Tolmezzo

    Nella prestigiosa sede di uno dei più splendidi palazzi settecenteschi di Tolmezzo, palazzo CAMPEIS, è istituito il Museo Etnografico delle Arti e Tradizioni Popolari della Carnia. Fondato dal sen. Michele Gortani (1883-1966), il museo ha assunto via via nei decenni la fisionomia attuale che lo pone ai vertici europei nella sua specialità. Moltissimi visitatori giungono infatti dai paesi del Nord per godere di uno spettacolo davvero unico e affascinante che evidenzia, attraverso un susseguirsi di ambienti perfettamente ricostruiti, lo svolgersi delle manifestazioni e delle tradizioni di un popolo che aveva saputo conservare nelle proprie case i retaggi culturali e materiali di una lunghissima tradizione orale, che si tramandava di generazione in generazione. Ed allora ecco la sezione dei legni (con tutta l’oggettistica costruita mano: posate, codars, sampogns, mascarons, masjinins…), quella delle stoffe (da quelle preziose del Linussio a quelle ruvide del popolo, dai lini alle sete…), quella del ferro (con i ferai, i cjavedai, foraducjes…), quella dei mobili (inginocchiatoi, sedie, comò, armarons, cassepanche…), quella dei quadri (di ignoti e di personaggi noti, di valore ma anche artigianali), quella del rame (con la sconfinata serie di bronzins e cjaldirs…), quella delle calzature (scarpez, ciucui, galosces…), quella dei vestiti (una infinita serie di abbigliamento maschile e femminile che indica l’evoluzione dei gusti e dell’economia), quella dell’arte sacra (croci, madonne, acquasantiere…). Si tratta insomma di un affascinante itinerario nel tempo passato alla riscoperta di come vivevano i nostri antenati nella medesima terra di Carnia in cui noi oggi abitiamo. Certamente la oggettistica esposta è appartenuta prevalentemente alle classi sociali più elevate (e questo è forse il limite di questo Museo) ma a voler meglio osservare con occhio equilibrato, si possono osservare anche le tracce lasciate dalla povera gente, dai più umili, da coloro che non hanno fatto la storia, ma l’hanno spesso subìta: manaries e manarins, couts e codars, cjaviles e stroz, gli attrezzi del mestiere, per intenderci… Molto interessanti sono poi le ricostruzioni di alcuni ambienti particolari della casa carnica signorile del ‘700: la cucina, la camera da letto, il fogolar; vi è anche la sala della filatura e tessitura.

    Chi esce da Palazzo Campeis e si rituffa nella quotidianità di Tolmezzo, prova spesso un tonfo al cuore, avendo la netta sensazione di lasciare un mondo tranquillo e sereno dove il tempo aveva altri ritmi e le stagioni rispettavano le cadenze naturali dei loro cicli. Per questo, ogni tanto, fa davvero bene all’anima una visita a Palazzo Campeis, dove la Carnia dei secoli tranquilli è sempre pronta ad accoglierti per un minuto di riflessione e serenità.


    Museo Carnico a Tolmezzo


    Cucina Carnica



    Filatura e tessitura del 1700


    Fogolar del 1700


    Camera da letto del 1700



    Da Mela ...

    ** LA NOTTE DELLE LANTERNE **




    “Rolar” e “Kheirar“.





    Il Carnevale di Sauris (Ud) è uno dei più antichi dell’arco alpino ed i suoi protagonisti sono due: il “Rolar” e il “Kheirar“.
    Il “Rolar” è una figura magica e demoniaca, con la faccia annerita dalla fuliggine e avverte la gente che si prepari per la mascherata.
    Il “Kheirar” è il re delle maschere: il volto celato da una maschera di legno, ha i vestiti laceri e una scopa in mano, che usa per battere alle porte delle abitazioni in cui vuole entrare e una volta entrato, spazza il pavimento per introdurre a turno le coppie di maschere, che intrecciano antiche danze al suono della fisarmonica.





    Le due figure accompagnano per le vie di Sauris un corteo mascherato, i cui partecipanti hanno tutti sul volto una maschera lignea, che può essere brutta (Scheintena schembln) o bella (Scheana schembln) ma costruita rigorosamente in legno.






    Il corteo da Suris di Sopra raggiunge Sauris di Sotto percorrendo un sentiero di collegamento sul far della sera, al lume delle lanterne, si prosegue alla volta di un grande falò propiziatorio innalzato in una radura e si prosegue per i festeggiamenti a Sauris di Sotto, dove al punto ristoro si potranno degustare i piatti tipici della valle (prosciutto minestrone d’orzo e fagioli, crauti e cotechino, dolci) e dove si proseguirà la serata con danze e allegria e la premiazione dei gruppi mascherati.

    Da Augusto...

    Processione del perdon
    La prima domenica di luglio, a Grado (Gorizia) si tiene una magnifica processione di barche imbandierate, per accompagnare la Madonna di Grado alla vicina isola di Barbana.

    A questa splendida manifestazione, che risale al 1237, partecipa con grande fervore tutta la popolazione, in un clima coinvolgente ed emozionante.

    Vogada mata
    Un'altra magnifica festa marittima è la "vogada mata", un sorta di carnevale acquatico di grande impatto. A Duino, nei pressi di Trieste, centinaia di barche, motoscafi, gommoni e pescherecci di vario genere danno vita ad un lungo corteo di carri marini variopinti e pittoreschi, detto appunto la "vogada mata", la vogata matta. Tutta la festa è accompagnata da diversi stand culinari in cui è possibile gustare le specialità locali.

    Le due sagre del formaggio
    Il paese di Enemonzo, in provincia di Udine, vanta ben due sagre del formaggio. In questo luogo infatti, a maggio e a settembre, si tengono due diverse sagre gastronomiche: la prima celebra il formaggio fresco e stagionato di tipo "latteria"; nella seconda invece, si assaggia il formaggio di malaga e la cosidetta "scuete", una speciale ricotta affumicata, tipica di questo luogo e giudicata eccezionale dagli intenditori.

    La corsa degli asini
    Sempre vicino Udine, a Fagagna, la prima domenica di settembre si tiene una particolare corsa 'equestre'. Dal 6 settembre del 1891, gli asini migliori del paese, che ancora oggi conservano i nomi dei loro antenati, si affrontano in un palio sulla piazza principale della città. Cometi, Pythagoras, Folc, Fuiros e Talpe, tra gli altri, ogni anno, da più di cento anni, si contendono così la vittoria della "San Siro del Friul".

    Il Pignarûl
    Il 6 gennaio, giorno dell'Epifania, a Tracento (Udine) si organizza un magnifico corteo in abiti duecenteschi, in cui si rievoca l'incontro dei re Magi con Gesù bambino. Una lunghissima fila sale al Castello Coia "Cis'cielat", dove viene acceso un immenso fuoco, detto il "pignarûl grant". La direzione che prende il fumo del falò serve per trarre gli auspici sulla stagione invernale.

    Così si crede che se il fumo va a oriente si può prendere il sacco e andare al mercato a vendere i prodotti del raccolto che sarà abbondante, se invece il fumo va verso occidente è maglio andare "per il mondo" a cercare fortuna altrove.
    Alla fine della divinazione, qualsiasi sia stato il suo esito, la gente del posto si riunisce comunque nelle osterie per brindare alla fortuna o abbattere la malasorte.



    Da Augusto ...

    La cucina friulana

    Il Friuli Venezia Giulia e' terra di frontiera.
    Due territori diversi: il Friuli, tenace, con tradizioni agricole e la Venezia Giulia, marinara e borghese.
    E la gastronomia unisce le tradizioni contadine a quelle aristocratiche ereditate dall'impero asburgico.
    Le specialita' culinarie risentono di abitudini e costumi provenienti da Vienna, da Budapest o da Praga.

    La cucina friulana e' rinomata a livello internazionale, soddisfa i palati piu' esigenti.
    Risotti e frittate con le erbe, primi piatti a base di funghi, selvaggina cucinata in vari modi, gustosa polenta.
    Il piatto principale è il maiale: dalle sue carni oltre ad arrosti, cotechini (celebre e' il Muset), salami, viene prodotto il rinomato prosciutto di San Daniele. Molto apprezzata anche la qualità del formaggio Montasio, la cui produzione è tutelata.

    Fra i dolci, va ricordata (e gustata) la Gubana, dolce tipico di produzione artigianale, costituito da un rotolo di pasta farcito con uvetta, pinoli, e altri ingredienti .
    E inoltre la grappa, con il suo profumo straordinario, che viene prodotta nelle distillerie del territorio secondo le regole della tradizione

    La Gubana
    E' il dolce piu' tipico della regione, un simbolo. Golosissima pasta sfoglia, dolce, ripiena di frutta secca e spezie, canditi amalgamati con rosso d'uovo e montati a neve con albume.
    La ricchezza di sapori e di ingredienti riflette la cucina friulana, dove i prodotti locali si fondono a droghe esotiche e agrumi mediterranei.

    Ci sono diverse varianti di Gubana, in alcune varianti ad esempio c'e' il cioccolato. Ogni famiglia tramanda una particolare ricetta.

    Il Muset
    Il Muset e' il cotechino tradizionale del Friuli, si prepara con parti del maiale grasse e magre che vanno macinate con spezie, cannella, noce moscata, pepe nero, coriandolo e peperoncino. In base alla tradizione il Muset va servito bollito con "brovade", (rape fermentate nelle vinacce), e talvolta anche con i fagioli.
    Noi consigliamo una ricetta maggiormente gustosa ... prova a fare cuocere il muset sotto le brace.

    Occorre avvolgere il cotechino in tre giri di carta da macellaio e due di carta stagnola; coprire di uno strato spesso di cenere alcune braci caldissime, e appoggiarvi i cotechini fasciati. Coprire il tutto con un altro strato di cenere e, in cima, braci vive: dopo circa 4 ore i muset saranno pronti



    Da Claudio ...

    I piatti tipici del friuli

    Pistùm

    Usato a Pasqua e in occasione delle nozze, era un piatto di gnocchi dolci di forma cilindrica, derivato, forse, dal medievale pastume.
    Gli ingredienti previsti sono: pane vecchio, zucchero, uva passa, pinoli, cannella, burro, maggiorana, timo, mentuccia, sativa, brodo e 6 uova.
    Grattare il pane bianco in una terrina e aggiungervi zucchero, uvetta, pinoli e cannella. A parte, in una padella mettere del burro e, quando sarà ben cotto, unirvi le erbe (maggiorana, timo, sativa, mentuccia). Quando sono un po' appassite passarle al setaccio e versarle con il burro nella terrina. Mettere a bollire, in una pentola, del brodo e versarne un po' nella terrina per ammorbidire l'impasto. Aggiungere 6 uova, incorporare bene il tutto e dare all'impasto una forma cilindrica. Versare gli gnocchi ottenuti nel brodo e cuocerli. Si servono spolverati di zucchero.




    Zuf


    Ricetta:


    2 litri d'acqua, mezzo litro di latte, 500 gr. di zucca, 300 gr. di farina di mais, 100 gr. di farina di frumento, sale, 100 gr. di burro. Lessare e passare nello schiacciapatate la zucca. Cuocere in acqua una polentina piuttosto liquida mescolando assieme le due farine, un pizzico di sale e un po' di burro. Mescolando continuamente, unire anche la purea di zucca e lasciar cuocere ancora per circa mezz'ora. Versare nelle scodelle, unire un poco di latte freddo e servire.




    Salame con cipolla

    Ricetta:


    12 fette di salame fresco, alte circa mezzo centimetro, 100 grammi di burro, 2 cipolle medie, un decilitro di aceto di vino. Tagliare il salame con la buccia a fette spesse un dito. In una padella pesante far fondere il burro facendo attenzione a non farlo bruciare, passarvi la cipolla affettata e, prima che sia cotta, unire il salame facendolo scottare da entrambe le parti. Unire l'aceto di vino e lasciarlo evaporare. Si serve abitualmente con polenta morbida arrostita.




    Frico con cipolla e patate




    Panàde




    Gnocchi di pane




    Gnocchi di susini

    particolari gnocchi di patate e prugne dolci




    Porzina con capuzi

    carne di maiale lessata e servita con crauti, senape e kren(si tratta della radice di rafano, dal sapore particolare, molto usata nella zona)





    Goulash

    una minestra molto densa fatta con carne ed insaporita con cipolla e peperoncino.




    Cjarsons

    pietanza vagamente somigliante agli gnocchi.




    Gnocchi di zucca




    Boreto alla gradese

    un particolare sughetto che conferisce al pesce un sapore inconfondibile.




    Kipfel di patate

    sono dei dolcetti fatti con le patate e fritti nell'olio bollente.




    Strudel di mele

    il dolce fatto con le mele ed i pinoli.





    La putizza

    un dolce di pastasfoglia ricca di frutta secca.


     
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    Creme carsoline

    dolci farciti con una abbondante dose di crema simile a quella pasticcera.


     
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  3. tomiva57
     
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    MOLTO INTERESSANTE L'ULTIMA PARTE
    GRAZIE CLAUDIO
     
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2 replies since 3/8/2010, 11:50   1739 views
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