FRIULI VENEZIA GIULIA ... 1^ Parte

..TARVISIO..UDINE..TRIESTE..

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  1. tomiva57
     
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    AQUILEIA



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    La città di Aquileia antico porto militare alla foce del fiume Natisone, venne fondata per frenare l'avanzata delle popolazioni danubiane e balcaniche nel I° sec. a.c. La sua collocazione geografica, proprio sulla via dell'Ambra, ne fece presto un fiorente centro commerciale, che si sviluppò lungo il corso d'acqua.

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    Quando venne raggiunta dalle vie Postumia e Annia, con il progressivo ingrandimento del porto divenne, con Milano, la città romana più importante del nord'Italia: arrivavano marmi dal Peloponneso e dall'Africa, olio dalla Spagna e dall'Istria, senza contare lo sviluppo di una fiorente agricoltura favorita dalle condizioni favorevoli del territorio.

    Abitata dagli imperatori, colma di botteghe di mosaicisti, scultori di statue, maestri vetrai, fu sede di diversi edifici paleocristiani nel IV secolo d.C., ma venne rasa al suolo da Attila nel 452 d.C., mantenne in seguito un ruolo religioso confermato dalla basilica romanica. Grazie ai numerosi scavi archeologici sono stati riportati alla luce il foro, chiuso da un portico di colonne e pavimentato con marmo di Aurisina e la basilica a tre navate. E ancora il decumano massimo, di cui è conservato un tratto del basolato. Nelle vicinanze vi è conservato un monumento funerario, con le statue di due leoni, e la camera sepolcrale formata da un cubo con sopra due arcate; nella cella interna è presente statua raffigurante probabilmente il defunto.

    Poco distante è presnete un gruppo di domus romane, con pavimenti a mosaico, cui risultano sovrapposti due oratori cristiani del IV secolo d.C. Ma il più antico apparato di costruzioni paleocristiane del comune di Aquileia è inserito nella basilica romanica, precisamente nella navata centrale e in quella di destra (le "aule teodoriane" del 313-320 d.C.). Una decina di riquadri rettangolari con figure allegoriche e simboliche, animali e volti, sono sormontati da affreschi di scene della storia di Giona e della balena e l'iscrizione del vescovo Teodoro.
    A sinistra della basilica, gli scavi hanno portato alla luce la cripta, i resti di una casa repubblicana del I secolo e tracce di due basiliche paleocristiane. A ovest della basilica era presente l'anfiteatro e, più a nord, le terme , le necropoli e il circo. Nella parte meridionale sono presenti la piazza del mercato, una domus con mosaici policromi e un tratto delle mura di cinta. Lungo la via Sacra, si possono raggiungere le vecchie strutture portuali della banchina orientale, con le pietre forate per l'ormeggio e i magazzini delle merci.

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    Abbondanti materiali sono stati restituiti dalle necropoli, e presentati nel Museo Archeologico Nazionale. I monumenti funerari sono di notevole interesse perché svelano il mestiere svolto in vita dal defunto, offrendo un quadro completo delle attività del tempo.







    Prodotti di Artigianato friulano




    Le principali attività degli artigiani del Friuli Venezia Giulia sono i mosaici di Spilimbergo, il ferro battuto, le particolarissime "scarpet" oltre naturalmente alla lavorazione del legno.

    Spilimbergo è famosa in Italia e nel mondo per la scuola del mosaico, che in questa zona si concentra quasi completamente nella realizzazione di pavimenti, che molto spesso vengono paragonati con i modelli di San Marco, a Venezia.

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    Queste realizzazioni artigianali sono presenti ormai in tutto il mondo in musei, moschee, residenze private e aeroporti di Stati Uniti, Giordania, Egitto, Arabia e vari Paesi musulmani, Turchia, Russia.

    Altra chicca dell'artigianato friulano sono le "scarpet", pantofole con la suola realizzata con strati di stoffa trapuntata a mano con lo spago, per renderla più resistente. La scarpa può essere di velluto o di tela, spesso ricamata a motivi floreali. Le "scarpet" si possono acquistare al mercato stabile di via Zanon a Udine.



    Bellissimi sono i costumi tipici della Carnia, in velluto, cotone a tinta unita e una mussola stampata con il motivo a roselline. Infatti in Friuli è molto vivo anche l'artigianato tessile: con telai a mano che realizzano stoffe per arredamento e biancheria per la casa, raccolta al Museo Carnico d'Arte e Tradizioni popolari di Tolmezzo.

    Molto significativo per la regione è l'artigianato del ferro battuto, che produce ancora oggetti per il camino e le tipiche banderuole che non mancano in nessun caso sul tetto delle abitazioni.

    Quei ricordi dell'Impero

    Il Friuli Venezia Giulia risente molto dell'influenza economica, artistica e culturale dell'Austria e dei Paesi dell'Est. Per quanto riguarda l' antiquariato e il collezionismo, sono moltissimi i richiami al passato, che da queste parti ha l'effigie dell'aquila imperiale degli Asburgo.



    In questa regione, è facile trovare cimeli militari di diverso genere, tutti attrezzi in dotazione agli eserciti che hanno attraversato più volte il confine italo-austriaco. Prendono infatti il nome di "militaria" questi reperti che comprendono anche le medaglie d'onore.

    Interessante è anche la produzione di mobili d'Oltralpe: tra tutti citiamo il marchio Thonet, uno dei primi esempi di lavorazione industriale. L'innovazione di piegare a caldo il legno di faggio con apposite forme ha originato a una serie di mobili unici ( sedie, divani, fioriere e attaccapanni) prodotti in grande quantità nell'ultimo secolo.
     
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19 replies since 26/7/2010, 11:19   9255 views
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