LOMBARDIA parte 5°

...“Berghèm de sura” ... “Berghèm de sota”...abeti rossi, larici e faggi...fino alle Alpi....

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  1. gheagabry
     
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    BUONGIORNO ISOLA FELICE......BUON RISVEGLIO A TUTTI



    "... Sabato ... ogni luogo che vediamo in questo fantastico viaggio ci porta emozioni meravigliose e ad esso lasciamo parte del nostro cuore ... questo simultaneo battito di emozioni e cuore ci fa sentire in
    perfetta simbiosi col mondo ... ci fa sentire un unico battere e pulsare del grande cuore che anima il mondo ... emozionarsi ed essere parte essenziale di quella emozione ... ecco la magia di questo viaggio,
    ma più in generale di questa isola felice e della sua storia ... essere noi emozione e battito vitale e al tempo stesso essere spettatori di quelle emozioni e di quel battito vitale ... le funi della nostra mongolfiera
    stridono alle carezze di questa leggera brezza che ci sospinge a sorvolare le terre della lombardia ... oggi la nostra mongolfiera ci porterà verso Bergamo ... poi nella Valtellina e su in alto verso lo Stelvio, sfiorando il lago di Iseo e infine a Sondrio ... Buon risveglio amici miei ... anche oggi le emozioni ci attendono ..."


    (Claudio)


    ...“ Berghèm de sura ” .. “ Berghèm de sota ”....abeti rossi, larici e faggi...fino alle Alpi...



    “Terra che il Serio bagna e il Brembo inonda….Che monti e valli mostri all'una mano, ed all'altra il tuo verde e largo piano…Or ampia ed or sublime ed or profonda..Perch'io cercassi di sponda in sponda ..Nilo, Istro, Gange o s'altro è più lontano..O mar da terren chiuso o l'oceano….Che d'ogni intorno lui cinge e circonda,
    Riveder non potei parte più cara.”…Con questi versi Torquato Tasso, ancor giovane, si rivolgeva a Bergamo, sua città paterna, colorandola di sentimento poetico….”

    “Bergamo ha una curiosa caratteristica…. di essere divisa in due parti, separate in altezza: la Città Alta e la Città Bassa…..ben altre differenze dividono “Berghèm de sura” da “Berghèm de sota” e che cogliendo queste differenze si entra profondamente nel cuore della città lombarda, si riesce a capirla e ad amarla….
    Bergamo è preziosa città d’arte, influenzata contemporaneamente dalla cultura figurativa lombarda e da quella veneta. Nel suo insieme, essa dimostra che il vecchio ed il nuovo possono fondersi in modo armonico… il Medioevo, i fasti rinascimentali e i miti dell’epoca moderna si compongono in un mosaico unico e multiforme, che fanno di Bergamo una città irripetibile”

    “Stretta nella sua cerchia di mura, Città Alta colpisce, oltre che per gli straordinari monumenti… per la particolare atmosfera che vi si respira, che pare capace di riassumere in pochi scorci secoli di storia. Essa rappresenta il cuore nobile ed antico di Bergamo, che ha mantenuto nei secoli il suo profilo medievale e cinquecentesco. Il suo aspetto ha la fierezza della pietra che ha visto da vicino i mille cambiamenti della storia, delle istituzioni, delle idee, delle umane follie. La modernità avanzante non l’ha toccata, non l’ha deturpata, non le ha tolto niente e - per fortuna - non vi ha aggiunto niente. Alta sulla collina, si erge come una grande fortezza d’altri tempi: un complesso di mura lunghe e possenti la protegge dall’esterno e testimonia gli anni della guerra, quando Bergamo era contesa fra gli eserciti e i capitani di ventura milanesi e veneziani. Ora Le Mura fanno da stupenda cornice alla Cittadella medievale, ove stradine strette e lastricate conducono alla grande Piazza Vecchia e a Piazza Duomo: qui si respira il passato, qui si affaccia - con fascino discreto e in pittoresca asimmetria - il patrimonio d’arte, di storia e di cultura della città. Quasi in un cerchio magico, quasi uniti in mutua difesa, vi si trovano raccolti il Palazzo Nuovo, il Palazzo del Podestà, la Torre Civica detta “Campanone”, la Cattedrale e la Basilica di Santa Maria Maggiore, il Battistero, il Tempietto di Santa Croce e la stupenda Cappella Colleoni.”

    “Per conoscere Bergamo, in tutta la sua bellezza e complessità, bisogna anche scendere dal monte e inoltrarsi nella Città Bassa, che da sempre rappresenta il centro delle attività e dei commerci….Qui l’autentica sorpresa sta nello scoprire che nella Città Bassa, pulsante di vita e di modernità, si trovano non solo negozi eleganti e vetrine illuminate, caffè e atelier, enogastronomia e prodotti artigianali, ma anche preziosi tesori d’arte, conservati nelle chiese, soprattutto rinascimentali, nei palazzi nobiliari costruiti dal Cinquecento in poi, nelle numerose botteghe d’antiquariato. Da mille particolari, si può notare che - anche in epoca moderna - Bergamo non ha scordato le sue origini contadine, le sue doti di schiettezza e di genuinità, non ha abbandonato le sue tradizioni, né il suo colorito ma quasi incomprensibile dialetto. Forse il fascino segreto di Bergamo sta proprio in questo: nella sua generosità, nel suo amore per le cose vere, nel suo culto del passato ravvivato dai colori del presente.”

    “Nella grande regione dei laghi lombardi, la parte bergamasca è rappresentata da due bacini molto particolari. Il piccolo lago di Endine, una vera e propria oasi faunistica attorniata da canneti e boschi, e il lago di Iseo, più maestoso…”

    “….nella zona che i romani chiamavano Gallia cisalpina…… la Provincia di Sondrio che fu abitata in età antica da popolazioni celtiche, scomparse dopo l'avvento della dominazione romana….Dopo la fine della dominazione romana con lo sgretolarsi dell' impero, passò sotto la dominazione Longobarda prima e Franca poi. In epoca più recente, la provincia fu nella parte occidentale territorio del ducato di Milano e in quella orientale limite estremo della Serenissima…… Passata poi sotto il dominio dei Grigioni.. L'attuale provincia ha origine nel 1797 quando Napoleone Bonaparte distaccò la Valtellina dai Grigioni, annettendola alla Repubblica Cisalpina col nome di Dipartimento dell'Adda.”
    “Quella delle Orobie è la prima catena alpina che si incontra risalendo verso nord la pianura lombarda e i rilievi prealpini. Interessa nel suo complesso le province di Bergamo, Brescia, Lecco e Sondrio. Il versante meridionale è più dolce e le valli presentano una morfologia più articolata con numerose ramificazioni, mentre il versante settentrionale, quello valtellinese, scende ripido verso la valle dell'Adda, segnato da profonde incisioni vallive ad andamento più o meno parallelo. Su questo versante si estende il Parco delle Orobie Valtellinesi……Rigogliosi boschi di latifoglie alle quote inferiori, e di conifere più in alto…... L'abete rosso è l'albero più diffuso del parco, l'abete bianco ..il faggio….il larice …il pino cembro, alle quote più elevate. Rododendri, ontani e ginepri segnano il passaggio dalla foresta alla prateria alpina che nei mesi estivi si colora …qui è possibile imbattersi in caprioli, camosci, stambecchi…... Anche il raro gallo cedrone, diventato l'emblema del Parco, trova luoghi adatti alla riproduzione….il picchio nero e civette, nana e capogrosso…. Alcune pareti rocciose ospitato il nido dell'aquila reale, mentre la marmotta, è facilmente osservabile nelle praterie d'alta quota. Con un po' di fortuna e tanta pazienza si può avvistare un ermellino che spunta tra le rocce o una pernice bianca ben mimetizzata sulla neve.”

    “La Valtellina si estende lungo l'estrema punta nord della Lombardia, a pochi chilometri da Milano, fra le montagne del gruppo Ortles - Cevedale e le Alpi centrali. … neve e sci per 12 mesi l'anno, d'inverno e d'estate. Il nome deriva da "Teglio" (in latino Tellius), un antico abitato situato al centro della valle ("Vallis Tellina" in latino)…. Fin dall'antichità fu un'importante via di transito per l'Europa, grazie alla centrale posizione nel cuore delle Alpi:….esplorare questa terra significa entrare direttamente a contatto col mondo mercantile del passato, assaporandone l'atmosfera medievale che ancora si riversa nei vicoli dei borghi, nelle credenze popolari (come quella della presenza delle streghe lungo tutto il territorio montano), nei valichi spesso assediati da Longobardi, dai Franchi, dagli Spagnoli. Fin dai tempi dell'Imperatore Augusto fu un importante centro strategico tra mondo latino-cattolico e germanico-protestante, ed ancora oggi preserva quest'aspetto di zona di confine, estraniata dalla comune urbanizzazione, immersa nella neve candida e nella miriade di tradizioni legate all'antico folklore. la Valtellina è avvicinarsi all'arte italiana, visitando le splendide chiesette, le torri, i castelli e i signorili palazzi che si innalzano al cielo come per ricordare la grandezza di questo comune, il cui territorio un tempo era compreso nelle "tre leghe" dei Grigioni. Il paesaggio è caratterizzato per quasi 90 km quadrati di verde, boschi e pascoli, con vette che raggiungono i 4000 metri.”

    “Le acque dei Bagni di Bormio vennero utilizzate fin dall’antichità e molti personaggi famosi lasciarono testimonianza delle loro visita alle terme. Nell'età antica l’utilizzo delle acque calde e del sito dei Bagni di Bormio è dimostrata dal ritrovamento di una stele votiva raffigurante una divinità delle acque che tiene in mano un tridente sormontato da un pesce. Questo rilievo, probabilmente etrusco, è stato datato da alcuni archeologi al V sec. a.C. da altri al I sec. a.C.”

    “Questa amena località valtellinese, Valdidentro, ha mantenuto intatto il centro abitato fatto dalle caratteristiche casette di legno e pietra e le tante bellezze disseminate al suo interno , si va dalle baite abitate nel periodo estivo dai boscaioli, alla chiesa fortificata di Pedenosso, passando per le Torri di Fraele guardiane delle valli fin dal XIV secolo. …..le sorgenti di acqua termale, gli splendidi laghetti alpini di Cancano ed la vicinanza del Parco Nazionale dello Stelvio, il più esteso d'Europa.”

    “La Valchiavenna è spesso considerata un paradiso degli sport invernali capace di attirare, ogni anno, decine di migliaia di sciatori nelle numerose località sciistiche disseminate attorno a Madesimo. Ma il soggiorno nella valle riserva più di una sorpresa: basta passeggiare per le strade di Chiavenna (la Clavenna romana) per scoprire il ricchissimo patrimonio storico di questa città. Sulle pittoresche piazzette, spesso ornate da fontane, si affacciano palazzi signorili e chiese di pregevole fattura. Dopo la visita obbligata alla splendida Collegiata di San Lorenzo, con il Museo del Tesoro e il fonte battesimale,…a piazza Castello si trova il quattrocentesco Palazzo Balbiani, caratterizzato da due torri cilindriche….Sul colle del Paradiso e del Castellaccio si stende il Parco del Paradiso…. un giardino archeologico e botanico…..Poco distante un sentiero porta al Parco Marmitte dei Giganti.”

    “La provincia lombarda di Sondrio sorge nella media Valtellina, precisamente nella Valmalenco, là dove il torrente Mallero confluisce nell’Adda….situata al centro delle Alpi, al confine con la Svizzera, comprende una parte del territorio del Parco Nazionale dello Stelvio, un Parco Regionale, sei Riserve Naturali, e un Parco Locale…..La piazza, che prende il nome dalla statua di bronzo di Giuseppe Garibaldi situata al suo centro, è il cuore di Sondrio…con maestosi palazzi risalenti all’800, la Banca d’Italia e il Teatro Perdetti…la Casa Lambertenghi ..Palazzo Sassi de’ Lavizzari.. il palazzo, risalente al ’500, fu donato nel 1930 da Francesco Sassi de Lavizzari al comune perchè ne facesse sede di istituzioni culturali. Oggi è sede del Museo Valtellinese di Storia ed Arte….Castello di Masegra l’edificio, costruito intorno al 1041, nel periodo delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, come roccaforte guelfa, ha subito nel corso del tempo ampliamenti e ristrutturazioni….”










    da mela

    ** S E L V I N O (Bg) **








    Selvino, rinomata località turistica della bergamasca, è un comune di 2.021 abitanti della provincia di Bergamo. Posto sull'altipiano che sovrasta la val Seriana, dista circa 22 km dal capoluogo orobico.
    Il comune fa parte della Comunità Montana della Valle Seriana.




    Monte Poieto




    Panorama invernale





    Il primo documento che attesta l'esistenza del paese risale all'anno 955, quando si menziona il borgo di Salvino.
    Secondo le cronache l'origine del nome deriva dal nome del fondatore, tale Salvino Gritti (cognome poi deformato in Grigis). Nel medioevo il borgo si trovò in una posizione interessante dal punto di vista commerciale, grazie alla presenza della via Mercatorum, direttrice dei traffici tra la val Seriana e la val Brembana.
    Nel XVIII secolo sull'altipiano venne introdotta da uno svizzero la coltura della patata, molto prima che questa venisse applicata su vasta scala.
    In tempi recenti, in particolar modo nella seconda metà del XX secolo, il paese ha conosciuto un notevole sviluppo edilizio dovuto ad un boom del turismo, che ha portato Selvino ad essere una delle stazioni climatiche più affollate delle Orobie. Numerose sono le inizative volte all'incremento del turismo stesso, sia durante il periodo estivo che in quello invernale, che tendono a valorizzare il territorio comunale, ricco di itinerari naturalistici, ma anche di un centro con numerosi hotel, ristoranti e negozi.


    Madonna di Perello - Interno della Chiesa



    Sulla strada che da Selvino porta alla Val Serina si trova il Santuario della Madonna di Perello, collocato in mezzo ai boschi fu edificato nel XVI secolo in un luogo in cui la leggenda vuole che ad un contadino locale apparve per quattro volte la Madonna (o Santa Elisabetta) chiedendo la costruzione di una chiesa. La struttura è costituita da tre chiese quasi sovrapposte, un campanile e locali per ospitare i pellegrini. All'interno si trovano affreschi del XVI secolo.



    Sport

    1984 - La sciatrice Paoletta Magoni, selvinese di nascita e facente parte dello Sci Club di Selvino, vince la medaglia d'oro nello slalom speciale dei Giochi olimpici invernali svoltesi a Sarajevo.


    Ho voluto parlare di Selvino per i miei tanti e bellissimi ricordi.
    Selvino è facilmente e brevemente raggiungibile dalla Brianza, e per comodità di tempo, quando i miei figli erano bimbetti, era la nostra meta di inizio estate, passavamo sempre là qualche settimana, prima delle vacanze marine, e anche diverse volte in inverno. Non ci torniamo da molto tempo, i ragazzi ora, adulti e indipendenti, hanno altre preferenze e mete completamente diverse.Mi ricordo le tante escursioni tra quei boschi, sia a piedi che in bicicletta, in particolare la Madonna di Perello. Per arrivare a questa Chiesa, occorre attraversare dei boschetti bellissimi, si è immersi completamente nella natura; spero che a tutt’oggi tutto sia rimasto come allora, che nessuno abbia profanato tutto quel verde, quei piccoli sentieri naturali, alcuni tracciati direttamente dai visitatori.




    Bergamo, Cappella Colleoni



    Bergamo Piazza Vecchia


    da augusto

    CLUSONE

    A soli 80 Km da Milano e 30 da Bergamo,
    una singolare sinfonia di natura, arte, storia, tradizione.

    Clusone, che ha il titolo di città dal 13 ottobre 1801, è situata a circa 650 metri di altitudine, al centro di una conca verde, circondata da colline e montagne, dove la natura conserva ancora molte delle sue bellezze: una pineta per passeggiare, sentieri per itinerari nei boschi e sui monti, adatti ad ogni età ed esigenza, per scoprire una vegetazione varia ed una flora colorata.


    Clusone è una vera città d’arte tutta da scoprire e valorizzare, con opere architettoniche, pittoriche e scultoree ad alto livello. Vivere la storia attraversando il centro storico con i suoi affreschi e i suoi palazzi antichi, per giungere nella suggestiva Piazza dell’Orologio sede del palazzo comunale e della sua torre con il famoso Orologio planetario Fanzago.

    da rino


    Valtellina, Castello Grumello


    Valtellina, Chiesa di S.Maria


    Valtellina, Grumello


    Valtellina, ruderi del Castello


    Valtellina, il castello di Mancapana


    da me




    PONTEDILEGNO

    Ponte di Legno (Pònt in dialetto locale) è un comune italiano e un'importante località turistica alpina. Nominata nel 1912 dal Touring Club Italiano prima stazione italiana di turismo e sports invernali, Ponte di Legno conta in totale 1.816 abitanti. Situato all'estremità della Valle Camonica, in provincia di Brescia, confina, tramite il Passo del Tonale, con il comune trentino di Vermiglio e più in generale il passo funge da confine fra le provincie di Brescia e di Trento nonché fra la regione Lombardia e il Trentino Alto Adige.




    POTA

    L'intercalare Pota, che ha il significato di espressioni come "Cosa vuoi farci?" e "Le cose stanno così", e spesso le segue: (Faga chèe? Pota! Farci cosa? Pota!) deriva verosimilmente dal verbo latino potare (bere) e dunque col significato di un invito a berci sopra, a dimenticare, a lasciar perdere. Infatti Pota è esattamente la seconda persona singolare dell'imperativo latino Bevi! Dunque: "Cosa vuoi farci? Bevici sopra!" In latino esistono tre verbi principali per indicare l'azione del bere: pota, epota e perpota, che indicano rispettivamente il bere ordinario, lo svuotare il bicchiere e il perseverare nel bere.






    da augusto

    La Val Seriana è la valle del fiume Serio, in provincia di Bergamo, nelle Alpi Orobie.

    Si snoda lungo il percorso del fiume per circa 50 chilometri, risalendo dal capoluogo in direzione nord-est. Il fondovalle è in buona parte urbanizzato, costituendo un continuo edilizio, residenziale e produttivo che va da Bergamo fino all'alta valle.


    Nell'alta valle Seriana, merita una visita Ardesio, borgo di antica origine e noto nel sec. XI per una miniera d'argento scavata nel monte Secco. Nel nucleo centrale si mantengono alcuni elementi costitutivi dell'impianto medievale e della vecchia tipologia edilizia. Alla testata della valle, Bondione, sede del comune di Valbondione e località di villeggiatura frequentata sia per gli sport invernali sia come base per escursioni e ascensioni; accanto all'edilizia turistica sopravvivono alcuni edifici in pietra con tetti in ardesia, caratteristici dell'architettura rustica dell'alta valle e la seicentesca Parrocchiale, ristrutturata a fine Ottocento.


    Val Brembana

    Piazzatorre da decenni è uno dei centri turistici più importanti e frequentati della bergamasca. La vicinanza ai grandi centri urbani (90 Km da Milano, 45 da Bergamo e dall’aeroporto internazionale di Orio al Serio) ne facilita l’accessibilità. Situato in Alta valle Brembana, a pochi km dalle prestigiose terme di San Pellegrino, il paese si eleva dagli 800 mt della frazione Piazzole ai 1150 mt del quartiere Rossanella.





    Bergamo Alta



    Il percorso in Città Alta

    Il percorso a piedi si può iniziare da una delle due estremità, a piedi si attraversa tutta Città Alta, percorrendo la "Corsarola" (via Colleoni Piazza Vecchia, via Gombito). Sguardo alle botteghe del centro storico e sosta in Piazza Vecchia con visita della Basilica di S.Maria Maggiore (1137) della Cattedrale (XV sec.) dedicata a S.Alessandro, della Cappella ove riposano le vestigia del grande Bartolomeo Colleoni (con sfregatina al simbolo “portafortuna”).


    Si può poi salire a piedi sulla Torre Civica, meglio conosciuta come il Campanone (53 metri), per uno sguardo dall'alto del panorama. In occasione di mostre è possibile visitare il Palazzo della Ragione (XII sec.) con le sue capriate.


    Dal centro storico si possono raggiungere, attraverso una delle scalette o vicoli le mura venete (1400), che cingono Bergamo alta, per uno sguardo mozzafiato sulla pianura.



    Di sicuro interesse la fortezza della Rocca con il suo parco delle rimembranze, il vicino museo storico, la Cittadella con il museo di scienze naturali e il museo archeologico.







    terme a Bormio



    una cima ..








    Livigno è un comune di quasi 6.000 abitanti della Provincia di Sondrio in Lombardia. È il più popolato fra i 26 comuni italiani posti oltre i 1500 metri di altitudine sul livello del mare (il primo scalino della chiesa S.Maria è ubicato a 1.816 m s.l.m.).

    È il comune più settentrionale della regione Lombardia.















    il passo dello stelvio






    però trovi questo...

     
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  2. tomiva57
     
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    sp2


    Terme di San Pellegrino



    Ubicate nel contesto di un patrimonio ambientale e culturale unico, le terme di San Pellegrino si qualificano con strutture completamente rinnovate proponendosi per l'efficacia delle terapie. L'offerta di una medicina termale aggiornata, che segue i più avanzati criteri scientifici e che utilizza la tecnologia più attuale, offre centri specialistici di diagnosi e reparti di cura all'avanguardia.
    Alle cure termali praticabili presso le Fonti, situate in un ambiente dove è possibile ammirare pregevoli edifici fortificati medievali, è possibile integrare molteplici attività sportive, di svago e relax.
    Presso le Terme di San Pellegrino vengono praticate in convenzione con il S.S.N. terapie inalatorie (indicate per rinopatie vasomotorie, faringolaringiti croniche, sinusiti croniche), cicli integrati di ventilazione polmonare (indicate per sindromi sinusitiche e bronchitiche), fanghi e bagni per osteoartrosi e per la cura di reumatismi extrarticolari, irrigazioni vaginali (per sclerodi dolorosa del connettivo pelvico, leucorrea persistente da vaginiti croniche aspecifiche e distrofiche), cure idropiniche per calcolosi delle vie urinarie e dispepsie di origine gastroenterica e biliare o sindromi di intestino irritabile. E’ possibile inoltre praticare in forma privata cure della sordità rinogena, terapie per vasculopatie periferiche causate da postumi di flebopatie di tipo cronico, massaggi, idromassaggi, cure estetiche, bagni in piscina e praticare palestra.

    La località

    Graziosa località climatica di soggiorno e di cura posta a 350 metri sul livello del mare, San Pellegrino Terme è situata tra le verdi montagne della Valle Brembana a 25 chilometri da Bergamo e a 70 Km. da Milano.
    A San Pellegrino si possono ammirare le suggestive realizzazioni architettoniche di inizio Novecento quali il Grand Hotel e il Gran Casinò. Quest'ultimo, il più interessante esempio di stile Liberty di tutta Europa, ospita oggi manifestazioni culturali di rilievo.
    San Pellegrino non offre però soltanto il termalismo. Numerose sono infatti le attività ricreative che si possono effettuare nell'amena località: minigolf, sci sull'erba, tennis, piscina e tiro al piattello. I villeggianti hanno a disposizione un percorso vita e numerose passeggiate al Pizzo Cerro, a Sant'Antonio Abbandonato, Monte Sornadello, Monte Gioco e Monte Zucco, tutte cime comprese fra i mille e i milleseicento metri.



    Lago d'Iseo


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    Lo specchio d’acqua del Sebino si caratterizza per i piccoli centri abitati che punteggiano le sponde, custodendo architetture antiche e testimonianze rurali incantevoli. La costa bergamasca del lago d’Iseo regala scorci di rara bellezza e paesaggi molto diversificati: pareti rocciose, insenature, uliveti, calette e antiche ville lambite dall’acqua.Al centro del lago la verde Montisola e i piccoli isolotti di S.Paolo e Loreto, ben visibili durante la navigazione in romantiche gite in battello o nella pratica di sport acquatici (motoscafo, vela, windsurf…). Le tradizioni del luogo si riscoprono anche attraverso i le ricette gastronomiche ed i pregiati vini della Valcalepio, da degustare nei numerosi ristoranti e agriturismi dove i raffinati sapori del lago si incontrano con i più robusti prodotti montani.Sulle sponde del lago sorge Lovere, nell’Alto Sebino, con l’importante pinacoteca dell’Accademia Tadini e la basilica di S.Maria in Valvendra. Proseguendo sulla sponda occidentale verso sud, dopo Castro si entra in un territorio di particolare suggestione ambientale dove si affacciano lame rocciose verticali, gallerie e strade scavate nella roccia. Verso Riva di Solto, il paesaggio si fa più dolce e la vegetazione diventa inaspettatamente mediterranea: lecci, olivi, cipressi: come a Tavernola Bergamasca (splendidi gli affreschi del Romanino nella chiesa di S.Pietro), Predore (chiesetta di S.Giorgio) e infine Sarnico, località del Basso Sebino nota per le nobili ville liberty, la Pinacoteca “Gianni Bellini” e l’elegante passeggiata sul lago.








    Edited by tomiva57 - 9/8/2011, 17:55
     
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  3. tomiva57
     
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    Breno: la purezza alpina nel cuore del parco dell’Adamello
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    di Sofia Riccaboni

    Municipio di BrenoBreno è uno dei centri più importanti della Media Val Camonica ed ospita la sede del Parco Regionale dell’Adamello, una delle più vaste aree protette a tutela dell’ambiente alpino. E’ in quest’area, territorio sconfinato, dove le strade finiscono e lasciano il posto a torrenti impetuosi, laghetti alpini naturali e artificiali e praterie fiorite, che il turista con occhio allenato può riconoscere e ascoltare il richiamo della camunia, che da oltre 13 mila anni vive qui, tra i castagni cresciuti all’ombra delle cime della Concarena e del Pizzo Badile.

    In questo ambiente naturale, protetto e conservato, potrete imbattervi in una serie infinita di meraviglie. Breno - Ponte di MinervaTutt’intorno al centro di Breno si apre la Valle Camonica con i suoi sentieri e i suoi numerosi rifugi, punti di appoggio per tutti gli amanti delle escursioni alpinistiche di più giorni, ma anche posti di ristoro per delle semplici passeggiate. Fitte incisioni rupestri su rocce lisce, che rappresentano scene di caccia, di guerra, di vita agricola e simboli misteriosi, le marmotte che scappano mentre percorrete il sentiero, sono le cose cose che potrete incontrare addentrandovi lungo i versanti del parco. Nel fondovalle avrete modo di incappare in caprioli e cervi, mentre man mano vi spostate verso l’alta quota camosci e stambecchi potrebbero attraversare il vostro cammino. Per il turista, amante della natura e della tradizione, sarà un piacere percorrere le campagne intorno al paese e tra prati sfalciati e terrazzamenti ammirare le caratteristiche cascine camune, che il parco tende a conservare, favorendone la ristrutturazione.

    E quale piacere maggiore per lo sguardo se non quello della visione della successione dei vari ambienti naturali! Potrete passare dal bosco di larice ai pini cendri, fino al punto in cui a prendere il sopravvento sono il rododendro rosso e l’ontano. Che dire poi dei colori e del gioco di riflessi dei laghetti circondati da corone di cime, che potrete trovare camminando per i boschi. Durante la primavera avrete anche modo di vedere le rane rosse, che qui trovano il loro habitat naturale.

    Una volta in questo paradiso, dove potrete dimenticare i rumori della città, non potete mancare di visitare il Parco Archeologico, con i resti del teatro romano, ricordo dell’antica Cividate Camuna fondata nel 16 avanti cristo dai Romani. Sono affascinanti anche le numerose testimonianze mitologiche che si trovano raccolte nel museo Archeologico Nazionale. Resterete particolarmente colpiti dalla bellezza della statua in marmo greco della dea Minerva.

    Per gli amanti della buona cucina tipica, il paese di Breno offre, nel suo centro storico, diverse possibilità: ovunque potrete assaggiare la cucina tipica camuna, fatta di casoncelli di farina di castagne e salmì di cervo accompagnato da polenta.
     
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  4. tomiva57
     
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    Cenni storici sulla città di Bergamo




    front


    La storia




    La tradizione vuole che il primo insediamento umano fosse costituito dagli Orobi, ossia "gente della montagna", del gruppo dei Galli Cenomani, che si sarebbero insediati in queste terre scacciando gli Etruschi; gli studi più aggiornati però dicono che i primi insediamenti nella zona di Bergamo risalgono a popolazioni liguri dell'Insubria. Con l'avvento dei Romani, Bergamo rafforza il proprio ruolo militare di oppidum, ricevendo nel 42 a.C. la cittadinanza romana con la creazione del municipium. Della città romana non è rimasto quasi nulla ed è difficile ricostruirne estensione e forma, ma di certo essa ha lasciato una forte eredità in termini urbanistici che ha influenzato in modo notevole anche le fasi successive di sviluppo.
    Con il disgregarsi dell'Impero Romano, Bergamo passa nel 568 sotto il dominio dei Longobardi, divenendo sede di uno dei più importanti ducati del Regno.
    Con la sconfitta dei Longobardi nel 774, Bergamo da Ducato longobardo si trasforma in Contea franca. La Città conosce un'altra forte immigrazione, questa volta di Franchi e Alemanni, e un profondo nuovo ricambio della classe dirigente. Vescovi e Conti provengono ora in prevalenza da famiglie franche. Nel X secolo, la Città ha a capo dapprima il vescovo, e a seguire dai rappresentanti delle famiglie aristocratiche più prestigiose della città. Nasce il Comune di Bergamo, una serie di interventi sul tessuto urbano conferiscono a Bergamo quell'impronta di città medievale che ha conservato fino a oggi e che la rende celebre nel mondo. Alle porte della città si insediano i nuovo Ordini mendicanti, dei Domenicani e Francescani, sorgono nuove chiese, si aprono piazze, la comunità si organizza in arti e corporazioni di mestiere, si fondano confraternite e consorzi per l'assistenza ai poveri, tra i quali si distingue per importanza e ricchezza la Misericordia Maggiore.


    bergamosangiacomo



    Il periodo dell'autonomia comunale si protrae sino alla fine del Duecento. Lotte intestine sempre più aspre e cruente tra le maggiori famiglie cittadine, capeggiate da una parte dai Suardi (Ghibellini) e dall'altra dai Colleoni (Guelfi), portano nel 1295 i Suardi a chiedere l'intervento dei Visconti di Milano. Il Comune comincia a perdere la sua forza e la sua autonomia. Nel 1331 viene chiamato come paciere tra le fazioni il re Giovanni di Boemia. Questi impone la pace, ma finiscono i diritti e le libertà comunali. Si appronta il nuovo Statuto della Città, che si apre con l'atto di dedizione dell'assemblea dei cittadini al dominio del nuovo signore, si costruisce la Rocca, simbolo del nuovo potere signorile.
    L'anno dopo, nel 1332, Azzone Visconti s'impadronisce di Bergamo. Inizia la dominazione viscontea. Si costruisce la Cittadella e viene completata la fortificazione del Castello di San Vigilio. Ora Bergamo è una pedina nel gioco diplomatico e militare dei grandi Stati regionali italiani, che per un secolo si fronteggiano per stabilire in Italia un equilibrio delle forze. Alla conclusione di queste lotte, Bergamo si trova a far parte, dal 1427, della Dominazione veneta, e sotto il dominio della Serenissima rimarrà per un lunghissimo periodo, sino al 1797. All'interno dello Stato veneto, Bergamo è città di confine. Il nuovo assetto istituzionale vede la presenza in Città di due rettori, di nomina veneta. Lo Statuto comunale, rinnovato nel 1430, registra la nuova situazione politica: si apre con l'atto di dedizione della Città a Venezia. Nella gestione del potere locale, a seguito di trattative e mercanteggiamenti, Bergamo è abile a raggiungere un lungimirante compromesso: Venezia, a fronte della garanzia del mantenimento del controllo militare e degli obblighi fiscali della Città suddita, concede a Bergamo ampie autonomie, lascia sopravvivere le antiche magistrature comunali, impone ai suoi rettori una presenza discreta.


    bergamopiazzavecchia



    Con la caduta nel 1797 della Repubblica di Venezia, Bergamo passa sotto il dominio di Napoleone nella Repubblica Cisalpina. Dal 1814 al 1859 Bergamo finisce sotto l'Impero austriaco e fa parte del Regno Lombardo-Veneto. Sia durante il periodo napoleonico che quello austriaco, assume un nuovo ruolo rispetto al passato: da città di confine entra in relazione più stretta con il resto della Lombardia.
    L'8 giugno 1859 Garibaldi entra trionfalmente in Bergamo dalla Porta di San Lorenzo. E' la fine della dominazione straniera. Nel 1860 Bergamo contribuisce con il numero più alto di volontari alla spedizione di Garibaldi, ciò che le permette di fregiarsi onorevolmente del titolo di "Città dei Mille".
    Nel Novecento l'espansione urbanistica della Città Bassa cresce ulteriormente, assumendo la configurazione di una città che si estende a semicerchio nell'intera pianura antistante il colle. Le moderne espansioni urbane si diramano seguendo sia le antiche direttrici dei borghi che le aree attigue alle vie di collegamento con le più importanti città lombarde e con le valli. Nel corso della Prima Guerra Mondiale moltissimi giovani bergamaschi, appartenenti soprattutto al corpo degli Alpini, lasciano testimonianze indimenticabili di umile eroismo. Nel periodo drammatico che chiude il ventennio fascista anche a Bergamo si organizza la Resistenza.
    Partigiani delle Brigate Garibaldi e Fiamme Verdi segnano, nelle vallate e sulle montagne, episodi di grande valore. Con la Liberazione e l'avvento della Repubblica riprende con slancio e entusiasmo la vita democratica dei partiti. Sui valori della libertà e della democrazia torna a fondarsi l'istituzione del Comune.




    Luoghi imperdibili nei dintorni di Bergamo


    VAL SERIANA - (Selvino, Clusone, Presolana)

    bergamocascateserio
    Le cascate del Serio





    La Valle Seriana offre una bellissima vacanza montana. Particolare interesse merita il paese turistico di Selvino (1000 metri). L'altopiano di Selvino si trova nelle montagne bergamasche, a 1000 m. di altitudine, a cavallo fra la Valle Seriana e la Valle Brembana; da qui si dominano gli splendidi paesaggi della Pianura e delle Alpi Orobiche. Selvino è circondato da montagne facilmente raggiungibili con comode passeggiate fra boschi e prati, mentre chi ama la montagna più impegnativa può trovare le rocce del Monte Cornagiera appena fuori casa. Selvino offre ai suoi ospiti una ricca serie di manifestazioni ed eventi, week end a tema in hotel, degustazione di piatti tipici della zona, escursioni sia sportive sia dilettantistiche e, non meno importante, un salutare riposo! Per raggiungere Selvino provenendo da Bergamo è necessaria una deviazione di circa 12km dalla provinciale delle Valli, per affrontare una comoda e panoramica strada di montagna che conduce alla località. Sarà poi possibile ridiscendere in pianura con un percorso alternativo che vi porterà ad attraversare la seconda valle bergamasca: la Valle Brembana.
    Chi invece non vuole deviare dalla strada provinciale può da Bergamo proseguire per una trentina di chilometri sino a raggiungere Clusone a 650 metri su livello del mare, un centro abitato da 8000 persone che vanta interesse turistico e artistico. Oltre al Palazzo Comunale dell'anno Mille ed a varie chiese ed altri palazzi secolari, case contadine con la "lobbia", case con loggiati, a Clusone si trova il mirabile Orologio Planetario Fanzago che dal 1583 segna ore, minuti, giorni e fasi lunari. Tra i massicci montuosi che si ergono fino ad anche tremila metri di altitudine stanno però anche altri paesi, tutti caratterizzati da particolarità artistiche e naturali degne di visita.
    A Gromo, si trova un bel borgo medioevale, da Valcanale, parte invece il Sentiero delle Orobie: 8 tappe e 80 chilometri per toccare i luoghi più sperduti di queste montagne. A Valbondione, il comune più a nord della valle, si trovano invece le Cascate del Serio: qui il Serio compie un tuffo di 315 metri, uno spettacolo senza dubbio affascinante. (apertura a date prestabilite 5 volte l'anno da Giugno a Ottobre).
    Da Valbondione si possono ragiungere i rifugi Curò e Coca e da lì salire sino ai laghetti alpini o alle vette Pizzo di Coca (3050 metri), Scais (3038 metri) , Gleno con il suo piccolo ghiacciaio. Castione della Presolana ed Onore, ad 870 e 700 metri, sono i comuni della Conca della Presolana, zona molto sviluppata a livello turistico sia d'inverno che d'estate che si presenta come un verde declivio che dolcemente sale sino al Passo della Presolana. Dal Passo si sale alla Cima della Presolana, alla Grotta dei Pagani, al rifugio Rino Olmo o al Monte Visolo. Oltre il Passo si apre la suggestiva e selvaggia Valle di Scalve, chiusa tra il Pizzo Camino e la Presolana. Qui troveremo Schilpario con il suo museo minerario e numerose possibilità per effettuare escursioni e arrampicate.



    VALLE BREMBANA – (San Pellegrino terme)


    vallebrembana



    La Val Brembana è scavata dal fiume Brembo e si presenta impervia, spesso incassata, dal sapore tipicamente alpino. Appena superati Villa d'Alme, Almenno e Clanezzo il paesaggio abbandona l'aspetto collinare per farsi più roccioso e scosceso. Centro principale della valle è Zogno, ottomila abitanti, nel cui territorio stanno le Grotte delle Meraviglie, androni naturali con stalattiti e stalagmiti. Una piccola piana si apre alla confluenza dei rami del Brembo che scendono da Olmo e da Fondra: in tale piana sorge il piccolo paese Lenna, a 560 metri di altitudine. Sempre da tale piana la valle si divide in più direzioni e la principale è senza dubbio quella che prosegue sino a Foppolo, 1510 metri slm, il comune più elevato della provincia di Bergamo: da qua si possono effettuare escursioni ad oltre 2500 metri di quota, come Monte Toro, Corno Stella o Monte Cadelle. Altro centro di rilevanza turistica è Branzi, collocato in un'incantevole posizione tra grandi montagne ed a pochi passi dalla conca dei Laghi Gemelli.
    Capitale turistica della Val Brembana è però San Pellegrino Terme, un tempo rinomato centro turistico e termale che vantava un Grand Hotel e un Casinò di grande pregio (ora purtroppo non più in uso e in fase di recupero). Dell'acqua minerale San Pellegrino si parla già in alcuni statuti comunali del 1452 mentre un secolo dopo, con il riconoscimento del potere curativo delle acque termali, viene avviata la costruzione del primo stabilimento cui seguono, ad inizio Novecento, le costruzioni più importanti.




    san_pellegrino_terme





    Edited by tomiva57 - 9/8/2011, 17:53
     
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    I castelli

    Valle Seriana e Brembana Valcalepio e Valcavallina Val San Martino





    CAZZANO S. ANDREA

    Cazzano_s.andrea

    Cazzano S. Andrea si trova in Val Gandino, poco distante da Casnigo. In questo tranquillo paese immerso nel verde, posto in una conca sul versante destro della valle, possiamo trovare preziose testimonianze della storia antica bergamasca. A Cazzano S. Andrea, in località Torre, vi è infatti un’interessante fortificazione medievale. Un tempo, questa costruzione a base quadrata faceva parte dell’antico sistema difensivo della valle.







    GROMO


    Gromo



    La storia di Gromo e quella del suo castello sono legate strettamente alla famiglia dei Ginami, cui Federico II, nipote del Barbarossa, concesse il feudo nel XIII secolo. Il castello domina il fiume Serio dall’alto dello sperone di roccia su cui sorge, e dal quale si gode lo splendido panorama della valle. L’edificio non fu però concepito come fortezza, ma come residenza dei Ginami, che non lo dotarono di strutture difensive rilevanti. Ristrutturato e modificato più volte, il castello conserva intatta la possente torre duecentesca, che si staglia ora come allora sul paese di Gromo.




    CASTELLI IN VALLE BREMBANA



    CORNELLO DEI TASSO


    Cornello_dei_tasso



    In questo caso non parliamo di un vero e proprio castello, ma di un affascinante borgo medievale straordinariamente conservato. Cornello dei Tasso era un’antica stazione di sosta sulla strada dei Trafficanti. Nella parte superiore del paese sono poste le case dei residenti, in quella inferiore gli edifici creano uno spazio protetto, caratterizzato da portici, utilizzato in passato per il mercato e la sosta degli stessi mercanti. Qui, alcune case riportano ancora oggi lo stemma della nobile famiglia dei Tasso, inventori del sistema postale.




    PARCO ASTRONOMICO LA TORRE DEL SOLE



    brembatetorresole


    …Se le stelle, anzichè brillare continuamente sul nostro capo, non si potessero vedere che da un solo punto della Terra, gli uomini non cesserebbero dal recarvisi per contemplare le meraviglie dei cieli… (Seneca)

    La Torre del Sole, è un parco astronomico tra i più completi d’Italia. Situato a Brembate di Sopra, a pochi chilometri da Bergamo, ha come scopo quello di rendere fruibili le scienze astronomiche al più vasto ed etereogeneo pubblico possibile, favorendo un’attività didattica incentrata sul coinvolgimento attivo degli spettatori. Un approccio innovativo sviluppato attraverso numerose chiavi di lettura che vede coinvolti oltre alle meraviglie dell’Universo anche aspetti legati alla sfera umanistica e artistica.

    Sembrava un’idea un po’ folle nata qualche anno fa nella testa di un astrofilo visionario. Perché anziché demolire l’ormai inutile torre dell’acquedotto al centro del paese, non utilizzarla per installarci un bel telescopio? Normalmente la proposta sarebbe rimasta nel cassetto, ma in questo caso non è andata così. Il sindaco di Brembate di Sopra, un paese di circa di 7000 abitanti all’imbocco della valle Brembana, non solo l’ha raccolta, ma con il contributo della locale Polisportiva, l’ha sviluppata senza badare a spese arrivando a inaugurare, alla fine di marzo, la «Torre del Sole», un vero e proprio parco dell’astronomia dotato delle più moderne apparecchiature.

    Anche dall’esterno la struttura realizzata da Eliseo Papa e Luca Saleri appare estremamente elegante ed avveniristica. Le torri sono diventate due: una, l’originaria, ospita l’osservatorio vero e proprio, l’altra affiancata contiene l’ascensore e la scala necessari per raggiungere la cupola posta a 38 metri; vi è poi una galleria per l’accoglienza dei visitatori anch’essa costruita con materiali leggeri e trasparenti.

    Le dotazioni del parco astronomico gli consentono di essere aperto sia di giorno sia di sera. Vi è infatti un laboratorio per l’osservazione del Sole mediante uno speciale telescopio che riceve il fascio solare dalla specola, lo fa passare attraverso le vecchie condutture dell’acqua e lo proietta a piano terra su una parete. Si possono così vedere nitidamente le macchie solari e la fotosfera. Vi è poi un planetario digitale, il primo in Italia, con una cupola di proiezione di 8 metri di diametro e 52 poltroncine che consentono di guardare la volta celeste «con il naso all’insù».
    La fotosfera del Sole, con macchie solari
    Saturno con un'aurora intorno al polo
    Il Sole e Saturno sono chiaramente osservabili con le apparecchiature del parco.

    Naturalmente l’attrazione maggiore resta il telescopio rifrattore installato nella cupola rotante. Con un’apertura di 300 millimetri, una lunghezza focale di 5000 millimetri, puntamento e controllo robotizzati, è particolarmente adatto a serate divulgative nel corso delle quali si possono osservare la Luna e i pianeti, ma anche le stelle doppie, gli ammassi stellari e le principali galassie.

    Davide Dal Prato, direttore del Parco e da sempre appassionato astrofilo, considera questa realizzazione un grande investimento verso il futuro e conta sulle 70.000 presenze annuali tra scolaresche, gruppi e privati cittadini. Il bilancio dei primi mesi di attività gli sta dando ragione.

    La Torre del Sole: via Locatelli, Brembate di Sopra (BG)





    Clusone - itinerari tra arte e cultura



    Palazzo_Comunale


    Oratorio_disciplina



    La tranquilla cittadina della Valle Seriana vanta un patrimonio artistico e architettonico di tutto rispetto, con alcune emergenze degne delle maggiori città d’arte dell’Italia settentrionale. I monumenti maggiori si situano nel centro urbano, tuttavia, anche percorrendo gli assi minori si incontrano rilevanti testimonianze della cultura locale, che riservano,alle volte, vere e proprie sorprese. Ne è un esempio la fabbrica quattrocentesca della chiesa del Paradiso, più volte rimaneggiata nei secoli, che imposta sulla piazza omonima la sobria facciata dal profilo a capanna: all’interno sono esposte belle tele di Antonio Cifrondi e Domenico Carpinoni, artisti originari di Clusone. Alle porte del centro ci aspetta l’elegante residenza dei Carrara Spinelli, nota casata clusonese che ricoprì un ruolo di spicco nella vita politica sociale e culturale del paese. A pochi passi si segnala anche l’interessante allestimento del Museo Arte Tempo, ospitato nel seicentesco Palazzo Marinoni Barca. Procedendo oltre incrociamo l’esigua chiesetta di Sant’Anna, del 1487, abbellita da stralci di affreschi votivi (XV-XVI sec.) visibili tanto in facciata quanto sulle pareti della navata. Giunti in Piazza dell’Orologio si ammira la bella sequenza di edifici storici che gravitano attorno al severo prospetto di Palazzo Comunale.


    Affreschi_morte


    Sorto nel XV sec. sulle vestigia di un antico castello, il palazzo rivolge verso la piazza la lunga fronte porticata abbellita da pregevoli affreschi dipinti fra XV e XVIII sec.; a lato del palazzo si innalza poi la Torre dell’Orologio, che reca in facciata lo straordinario meccanismo elaborato nel 1583 dal clusonese Pietro Fanzago. Nel cuore dell’abitato si erge invece la Basilica di Santa Maria Assunta, altro importante progetto di Giovan Battista Quadrio realizzato nel 1688; l’apparato decorativo dell’interno comprende opere di Antonio Cifrondi, Giambettino Cignaroli e altri.
    Il vero tesoro della chiesa è custodito però nel presbiterio, ove spiccano il prezioso altare maggiore, scolpito da Andrea Fantoni, e la Pala dell’Assunta, capolavoro pittorico di Sebastiano Ricci, celebre pittore veneziano. Di fronte alla chiesa figura uno dei monumenti più famosi di Clusone: è il quattrocentesco Oratorio dei Disciplini, sulla cui facciata si staglia il suggestivo ciclo di affreschi che illustra, secondo le tradizionali istanze medievali, il tema della Morte.
    Si tratta di una grandiosa pittura tardo quattrocentesca - concordemente attribuita dalla critica a Giacomo Borlone - che riunisce su un’unica parete i tre momenti emblematici del Trionfo, della Danza Macabra e dell’Incontro fra vivi e morti; all’interno, sul più ampio spazio della navata, l’artista completa degnamente la sua opera con 42 strepitosi riquadri illustranti episodi della vita di Cristo. Dopo aver visitato la basilica, dirigiamoci verso Palazzo Fogaccia, imponente villa signorile di fine XVII sec. che oppone alla sobrietà dell’esterno, la sontuosità delle sale interne, adorne di affreschi settecenteschi. Resta infine da vedere la chiesetta di San Defendente (1471), ingentilita da affreschi votivi.



    BERGAMO (La Rocca)


    La_rocca_bg



    La costruzione della fortezza che sorge sul colle di S. Eufemia a Bergamo si deve a Giovanni di Lussemburgo, Re di Boemia, che nel 1331 iniziò i lavori intervenendo su un fortilizio preesistente. Considerata la sua posizione strategica, la Rocca ha sempre giocato un ruolo fondamentale nella difesa e nel presidio della città per tutti i signori che si sono succeduti alla sua guida, dai Visconti ai Veneziani, dai Francesi agli Austriaci. Il complesso architettonico ha subito poche modifiche nel corso del tempo, tra cui la più evidente è costituita dal torrione circolare che caratterizza in modo inconfondibile il profilo della fortezza.




    GORLE


    Gorle



    La terra bergamasca è davvero ricca di testimonianze ed elementi storici di epoca medievale. In molti paesi, non è raro imbattersi in maestose torri fortificate o in suggestivi castelli con il fossato ancora oggi pieni d’acqua. Non fa eccezione Gorle. Esistente già nel 1200, il Castello di Gorle era in realtà un edificio fortificato e nella sua lunga storia fu anche residenza temporanea dei Vescovi di Bergamo.




    Edited by tomiva57 - 9/8/2011, 17:51
     
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    la-chiesa-crespi-adda-1
    La chiesa


    Crespi d'Adda

    799px-crespi_panorama


    Crespi d'Adda, nel Comune di Capriate San Gervasio, costituisce certamente il più importante esempio di Villaggio Operaio in Italia sia per il perfetto stato di conservazione sia per l'esemplarità dell'impostazione urbanistica. I Crespi, famiglia di tessitori, iniziarono la loro attività qui nel 1878. Sapendo che in questa zona vi era molta manodopera disponibile e vedendo la possibilità di realizzare un canale industriale lungo l'Adda per sfruttarne l'energia idraulica. Era questa l'epoca dei grandi imprenditori, al tempo stesso padroni e filantropi, ispirati a una dottrina sociale che vede intorno alla fabbrica svolgersi con continuità la vita degli operai. Così Cristoforo Crespi, il fondatore. Edificò i cosiddetti "palasòcc", ma fu con l'arrivo del figlio Silvio, educato in Inghilterra, che si fece un piano per l'intero villaggio.


    Il principio era di dotare tutti di una villetta, con giardino e orto, e di fornire i servizi necessari, dai bagni pubblici alla scuola, dalla chiesa al campo sportivo, dal dopolavoro al piccolo ospedale. E poi il teatro, lo spaccio alimentare, i vigili del fuoco, il lavatoio, il corpo bandistico, la colonia estiva, il corso di economia domestica... Il tutto retto dallo stesso Silvio Crespi, eccezionale figura di imprenditore e caparbio uomo politico. Lo schema urbanistico è semplice: lungo il fiume è la fabbrica con le sue altissime ciminiere e accanto la villa-castello dei proprietari. Le casette operaie sono disposte su più strade parallele, a sud è un gruppo di ville più tarde, per gli impiegati e per i dirigenti. All'inizio del paese è la chiesa, e di fianco la scuola. Mentre la chiesa, in forme neorinascimentali, riproduce S. Maria di Busto Arsizio. Le altre costruzioni sono tutte di gusto neomedioevale, caro al romanticismo lombardo, con preziose decorazioni in cotto e finiture dì ferro battuto. Pregevoli i prospetti della fabbrica. il castello e la centrale idroelettrica, gioiello di archeologia industriale tuttora funzionante. Monumento nazionale è il cimitero, dominato dal mausoleo Crespi: una torre-piramide di "ceppo dell'Adda" decorata, tra eclettismo e liberty.
    Il Comitato per il Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, nella riunione svoltasi a Berlino nel dicembre 1995 ha accolto Crespi d'Adda nella World Heritage List, la Lista del Patrimonio Mondiale Protetto in quanto l'esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai".


    Quinto sito al mondo inserito per l'archeologia Industriale, il Villaggio Operaio di Crespi si affianca ora agli altri siti italiani protetti (l'arte rupestre della Val Camonica - la chiesa con il convento domenicano di S. Maria delle Grazie a Milano con "L'ultima cena" di Leonardo da Vinci - il centro storico di Roma - i beni aderenti allo Stato Vaticano -il centro storico di Firenze - Venezia e la sua laguna - a Piazza del Duomo a Pisa - il centro storico di San Giminiano - i Sassi di Matera - Vicenza e le ville del Palladio - il centro storico di Napoli - il centro storico di Siena - Ferrara città rinascimentale - la fortezza di Federico Il a Castel del Monte - i trulli di Alberobello - i primo monumenti cristiani a Ravenna; - il centro storico della città rinascimentale di Pienza).
    Di Crespi d'Adda, frazione del Comune di Capriate San Gervasio, testimonianza unica al mondo di Villaggio Industriale di fine 1800, colpiscono l'eccezionale stato della conservazione degli edifici e dell'impianto urbanistico e la sua collocazione all'interno del corso medio dell'Adda - culla della rivoluzione industriale italiana - ricchissimo di testimonianze storiche e artistiche. Ma soprattutto colpisce il fatto che, al contrario di tutti gli altri villaggi simili, in Italia e nel mondo, abbia mantenuto, insieme all'integrità degli edifici, le sue funzioni sociali e produttive, ospitando infatti una comunità viva, con la fabbrica in funzione sino al 2004.

    da:turismo.provincia.bergamo.it


    Gioiello dell’Archeologia Industriale

    CrespiXHome

    Incastonato nell’estrema punta meridionale dell’Isola Bergamasca, una porzione della provincia di Bergamo racchiusa fra i fiumi Adda e Brembo e le Prealpi, a formare una vera e propria isola in piena Lombardia, il villaggio operaio di Crespi d’Adda rappresenta a tutt’oggi la più importante e suggestiva testimonianza dell’archeologia industriale in Italia.
    Fino agli anni Settanta dell’800 in questa zona del Medio Corso dell’Adda non vi erano altro che boschi e culture, finché Cristoforo Benigno Crespi, figlio di un “tengitt” (tintore) di Busto Arsizio, decise di impiantare qui il proprio stabilimento tessile. Oltre 125 anni fa, nel luglio del 1878, gli operai cominciarono, infatti, a produrre filati e poi tessuti pregiati nei capannoni della nuova fabbrica.
    Crespi era in tutto e per tutto una piccola città moderna, un centro residenziale strutturato sul modello delle città giardino ottocentesche e dotato di servizi estremamente innovativi tra cui spiccavano l’illuminazione elettrica e la capillare rete idrica.
    Il villaggio operaio, portato a termine alla fine degli anni venti, si è mantenuto praticamente inalterato nel corso del tempo. Proprio per questo motivo è considerato un gioiello dell’archeologia industriale tanto che, nel 1995, l’UNESCO ha deciso di inserire Crespi d’Adda nella World Heritage List, riconoscendone l’importanza storica ed architettonica del villaggio operaio.
    Crespi d’Adda può essere definita come una splendida e affascinante realizzazione in cui si intrecciano le esigenze di profitto, quelle filantropiche e le ambizioni di una famiglia di industriali “illuminati”.

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    IngressoM

    fonte: crespidadda.com



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    il castello

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    cimitero

     
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    Molto bella la storia della mia città ^^ hai fatto un ottimo lavoro tomiva ;) mi fa sempre piacere vedere i luoghi in cui sono cresciuto a cui ho legato emozioni e ricordi! Grazie
     
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  9. gheagabry
     
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    La chiesa originale è a Busto Arsizio in provincia di Varese

     
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