MITOLOGIA CROATA

16 luglio 2010

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  1. gheagabry
     
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    MITOLOGIA CROATA



    La nota scrittrice britannica Dervla Murphy, instancabile viaggiatrice, disse a proposito della mitologia croata "...andrebbe raccontata in una fredda notte invernale, accanto al fuoco scoppiettante di un caminetto accesso e al suono tetro del vento fuori dalla porta di casa" (dal libro, Through the Embers of Chaos: Balkan Journeys by Dervla Murphy (John Murray, 2002). In effetti, le storie e le leggende croate hanno un qualcosa di sinistro e, allo stesso tempo, di curioso fascino antico: non avremo modo di conoscerle da qualche vecchio libro, bensì dalla memoria della gente, seduti a semicerchio vicino al fuoco, attorno ad una vecchia nonnina o ad un anziano uomo barbuto.

    La mitologia della Croazia costituisce parte integrante della tradizione slava, che tra l'altro ha influenzato tutta la cultura delle regioni baltiche e dell'Europa centrale e dell'Est. Si sono scontrate e fuse culture e tradizioni diverse, non capaci tuttavia di formare una vera e propria mitologia croata. D'altra parte, la mitologia slava è fortemente influenzata dalla mitologia greca.

    Gli studiosi, da tempo, concordano nella difficoltà di tracciare una linea che unisca tutti i punti comuni di tale mitologia, anche per via della scarsità delle fonti del patrimonio mitologico slavo: non esistono antiche verità storiche scritte ed autoritative, tutto ciò che oggi sopravvive sono solo i caratteri che la popolano (ricordiamo che nei popoli slavi la scrittura fu solo introdotta con il cristianesimo). Fu con la cristianizzazione del territorio che si assistete ad una prima testimonianza scritta, la tradizione prima di allora veniva tramandata solo oralmente. Considerando il credo degli autori, le trascrizioni, tuttavia, ci risultano poco attendibili (visto l'obiettivo 'divulgativo' della fede cristiana loro impartito).

    Seguirono anche testimonianze scritte provenienti da altre culture dominanti nel paese: oltre quella cristiana, in precedenza vi fu quella romana e successivamente quella araba. Nel complesso sono diversi i documenti che cercano di tracciare e costruire la mitologia slava, tra questi è considerato di maggiore attendibilità il Chronica Slavorum scritto da un prete tedesco chiamato Helmold. Ancora oggi controversi risultano tra gli altri il Libro di Veles (probabilmente scritto da sacerdoti russi pre-cristiani) e lo stesso Gesta Danorum di Saxo Grammaticus.

    Attraverso questa tradizione scritta, si deduce una ricca forma di paganismo nelle culture slave e quindi nella mitologia croata, là dove le origini dei clan venivano personificate dal culto degli antenati e dall'adorazione della natura. Vi troviamo un mondo fatto di spiriti, vampiri e fantasmi. Veniva adorato il fuoco, il serpente e il cavallo, foreste, piante o pietre. Troviamo divinità come Perun, Dio del Tuono, re degli Dei, riconoscibile in molte tradizioni mitologiche o Veles, Dio dell'Oltretomba. Molte di più sono le divinità meno importanti, quelle 'quotidiane', che danno la propria peculiarità e dimensione alla mitologia slava. Tra queste vi troviamo Vila, la bella fatina (conosciuta tra gli appassionati di Harry Potter), le 'Domaci', gli spiriti buoni della casa, e i cattivi demoni e lupi mannari!

    Alcune favole sono specifiche e proprie della Croazia, vi troviamo per esempio la Malik Tintilinic, un ragazzino monello, vestito di rosso, conosciuto in particolare lungo la costa e le isole della Croazia, dove è considerato quasi come un portafortuna (la tradizione cristiana rivisitò a suo tempo la figura del piccolo Malik considerandolo come lo spirito di un bimbo che non fu mai battezzato). Si aggiungono altre storie come quelle di Legen, la città di ghiaccio, diventate croate per mano delle celebre scrittrice croata, Ivana Brlic Mazuranic (Favole croate di un tempo lontano, 1916). La tradizione mitologica slava continua anche attraverso gli scritti della Brlic, dove la vita, e la morte, continua ad essere vista attraverso due forze opposte e correlate: bianco e nero, luce e buio, creazione e distruzione.

    Dalla tradizione slava troviamo le divinità antropomorfe come Rod, dio del destino e associato con la fertilità e quindi creatore dell'umanità, la dea madre Ro?anicy, anche simbolo della procreazione e della fortuna, Moko? (Dio dell'acqua), Svantevit (Dio del vento), il tutto in un vortice umano unicamente riferito alla natura.




    apek ....gina ora datevi da fare.... il topic è vostro ....
     
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  2. almamarina
     
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    BELLISSIMO TOPIC ...............GRAZIE GABRY
     
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1 replies since 16/7/2010, 01:29   817 views
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