MITOLOGIA EGIZIA

7 LUGLIO 2010

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  1. gheagabry
     
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    ENNEADE





    Con Enneade..si intende un gruppo di nove dei che stanno alla base della cosmogonia egizia. Nella religione egizia si distingue una Grande Enneade, composta da Atum e da quattro coppie di dei: Shu e Tefnut, Geb e Nut, Osiride e Iside e Seth e Nefti; ed una Piccola Enneade, nella quale, oltre ai precedenti, o talvolta in sostituzione, sono presenti Anubi, Horo, Thot e Maat.
    Il centro di culto originario dell'Enneade fu a Eliopoli (dal greco: città del sole), uno dei maggiori luoghi di culto di tutto l'Egitto.

    Il mito della creazione legato all'enneade narra che:
    in principio vi era il Nun, il caos incontrollato, elemento liquido e turbolento, il non creato. Dal Nun emerse una collinetta dalla quale nasce Atum (visto come Atum-Ra). Quest'ultimo sputando o masturbandosi diede vita a Shu (l'aria) e Tefnut (l'umido), i quali a loro volta generarono Geb (la terra) e Nut (il cielo). Il mito racconta che questi ultimi se ne stavano sempre uniti e impedivano alla vita di germogliare, così Atum ordinò al loro padre, Shu, di dividerli. Con le mani Shu spinse Nut verso l'alto facendole formare la volta celeste e con i piedi calpestò Geb tenendolo sdraiato. In questo modo l'aria separò il cielo dalla terra. Geb e Nut, a loro volta, generarono quattro figli: Osiride, Iside, Nefti e Seth.


    Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Enneade"




    GEB







    Geb, il dio-terra, membro dell'Enneade eliopolitana.
    Nelle epoche primitive era credenza che insieme con Nut generasse il sole Ra.
    Nel sistema eliopolitano è figlio di Shu e Tefnut e padre di Osiride, Iside, Seth e Nefti.
    I testi delle Piramidi riportano che effettivamente regnò, succedendo a Ra.
    Adorato sotto le sembianze di un uomo, recante talvolta un uccello sulla testa, infatti il geroglifico che lo rappresenta è proprio quello di un uccello.
    Un santuario dedicato a Geb, si trova a Bata nei pressi di Eliopoli



    TEFNUT




    Dea di Oxyrhynchos. Dea dell'aria umida, figlia di Atum e gemella e sposa di Shu.

    Tefnut (anche Tefnet o Tphenis), dea della mitologia egizia, fa parte della grande Enneade di Eliopoli.

    Nacque, come suo fratellino e sposo Shu, dallo sperma o mucosa di Atum, il creatore. Tefnut e Shu formano la prima coppia divina. La prima è il simbolo dell’umidità e Shu quello dell’aria; rappresentano con i loro due figli, Geb (la terra) et Nut (il cielo), i quattro elementi primordiali.
    Tefnut, associata anche alla pioggia ed alle nuvole, simboleggia l’acqua ed il suo potere creatore. Era citata nei Testi delle Piramidi, come colei che dissetava i defunti.

    Era adorata ad Ossirinco e l'iconografia la rappresenta, per sincretismo con Sekhmet, come una donna con testa leonina, disco solare ed ureo. A Leontopoli, Shu e Tefnut erano venerati sotto forma di una coppia di leoni.

    Tefnut è anche la personificazione della dea lontana, assumendo l’aspetto e gli attributi delle dee pericolose e incarnando l’occhio di Ra, il ciclo del sole che brucia e devasta. Secondo il mito, Tefnut, figlia del sole, fuggì nel deserto della Nubia, dove lasciò libero corso alla sua ferocia. Ra incaricò Thot di andarla a riprendere e, ritrovato il suo aspetto benefico, Tefnut tornò in Egitto.




    SHU



    Dio dell'aria secca, figlio di Atum e gemello di Tefnut. Genera Geb e Nut.

    Il dio Shu fu creato dal respiro di Atum e rappresenta il primo oggetto della creazione, il vuoto, l’umidità dell’aria, ma è anche il soffio vitale che anima le creature.
    Soffio vitale che uscito dal naso di Atum ne fece battere il cuore risvegliandone la coscienza.
    Generato insieme alla sorella Tefnut formarono la prima coppia divina assimilata al sole e alla luna.
    Nella cosmogonia heliopolitana Shu e Tefnut diedero vita a Geb e Nut rispettivamente la terra e il cielo, i quali generarono Osiride, Iside, Seth e Nefhti che formarono, con il Demiurgo Atum, la Grande Enneade di Eliopoli.

    Il dio Shu è rappresentato con il capo sormontato da una piuma nell’atto di separare il cielo dalla terra.



    NUT





    Dea del cielo, sorella e sposa di Geb, madre di Osiride, Iside, Seth e Nefthi.

    Nut è figlia di Shu, dio dell’aria, e Tefnut, dea dell’umidità. Era una delle divinità dell’Enneade e suo marito era Geb, la terra, con cui ebbe quattro figli - Osiride, Iside, Seth e Nefti. La leggenda narra che Geb e Nut erano in origine uniti, fino a quando Shu li separò, creando lo spazio tra cielo e terra. Originariamente fu la dea del cielo diurno, ma più tardi rappresentò il cielo in generale. Si pensava che il dio-sole, Ra, nel suo viaggio notturno, fosse da lei ingoiato dopo il tramonto, per essere partorito di nuovo all’alba. Nello stesso modo, Nut divorava e faceva rinascere le stelle, e per questo motivo era considerata una divinità legata alla resurrezione. Come tale si trova spesso raffigurata all’interno dei sarcofaghi.




    Nut aveva una relazione particolare con il sole e con le stelle. Gli Egiziani ritenevano che Nut ingoiasse le stelle la mattina, e poi facesse nascere il sole. Durante il giorno, il sole avrebbe viaggiato attraverso il suo corpo, e la sera sarebbe stato anch’esso ingoiato così da permettere alle stelle di uscire fuori dal suo ventre. Questa immagine era paragonata a una scrofa che dava alla luce i suoi porcellini. Nelle sembianze di vacca o di donna, Nut era spesso rappresentata con le stelle sul corpo. Come scrofa era invece raffigurata mentre allattava i suoi “piccoli”. Questo ciclo diurno della morte e della rinascita creava una ovvia connessione tra Nut e i riti funebri egiziani. La camera funeraria e il sarcofago di un re o di un nobile erano spesso decorati con immagini di Nut o di stelle. Talvolta si credeva che il re defunto dimorasse presso la divinità del cielo Nut, che era perciò ritenuta il feretro dei cieli.
    Insieme al fratello e consorte Geb, Nut concepì le divinità dei miti di Osiride. Geb, il dio della terra, è spesso rappresentato sotto di lei con un braccio rivolto verso il basso e l’altro sollevato e spesso con il fallo eretto al cielo. Iside e Osiride, rispettivamente la prima femmina e il primo maschio da essi generati, divennero i primi governatori dell’Egitto. I loro fratelli più giovani erano Seth e Nefti. Seth, dio della distruzione, usurpatore del potere del fratello, sarebbe scaturito selvaggiamente dal ventre di Nut.

    Nell’iconografia la volta celeste è rappresentata da Nut, solitamente raffigurata come una donna nuda, ricoperta di stelle, con le mani ed i piedi a terra, inarcata su Geb, dal quale è tenuta lontana da Shu, che la sostiene. I dipinti la raffigurano con un vaso d’acqua sulla testa, presente nel geroglifico del suo nome. A volte si presenta nella forma di una mucca, il cui grande corpo forma il cielo, di un albero di sicomoro, o come una grande scrofa mentre divora i suoi piccoli, che simboleggiano le stelle.
     
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