LA STORIA DELL'ASTROLOGIA

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    LA STORIA DELL'ASTROLOGIA

    Il periodo Pre-zodiacale
    Sin da epoche remote i popoli si dedicarono allo studio del cielo indotti dal fascino che la volta stellata esercitava sull'uomo ma anche dalla necessità di stabilire calendari idonei a programmare le varie attività agricole secondo il volgere delle stagioni, e la necessità di orientarsi nei grandi spostamenti sia per terra che per mare. L'osservazione del firmamento costituisce infatti, ancora ai giorni nostri, la garanzia di base di una corretta navigazione.

    L'era Mesopotamica
    Bisogna attendere la scoperta delle tavolette di "Mulapin" per poter parlare di Zodiaco delle costellazioni. Esse sono datate intorno al 700 a.C. e vi si legge che la Luna, il Sole e gli astri mobili seguono un sentiero celeste attraverso quindici costellazioni. A partire dal 747 a.C. cominciarono ad essere registrate regolarmente tutte le eclissi. I Babilonesi scoprirono il ciclo di diciannove anni legato alla ripetizione di tali fenomeni celesti. E circa nel 500 a.C., i Babilonesi misero a punto metodi matematici più precisi che permisero loro di compilare le prime effemeridi, che permettevano di conoscere le posizioni e gli spostamenti degli astri anche per le epoche successive. Senza il prezioso ausilio della matematica non sarebbe stato comunque possibile ottenere dei buoni risultati, poiché le osservazioni astronomiche dirette erano ancora molto imprecise. In questo periodo però si diffusero le prime semplici ed elementari "sentenze" sull'influsso dei corpi celesti in relazione al momento della nascita, anche se non vennero costruiti oroscopi veri e propri. Alla fine del V secolo a.C., troviamo le prime menzioni della divisione zodiacale in dodici segni uguali di trenta gradi ciascuno. L'interesse dei filosofi di quell'epoca fu tale che vollero insegnare ovunque i fondamenti dell'astrologia, facendo si che questa forma di cultura si espandesse anche ai territori dell'Oriente.

    L'antico Egitto
    Gli studi effettuati dagli Egizi furono di enorme importanza. L'Astrologia che oggi noi studiamo e pratichiamo è in gran parte derivata dalla loro cultura. Il Sole veniva legato alla vita, alla bellezza, alla magnificenza, simboleggiava i grandi prodigi magici e le vittorie. La Luna, considerata umida e fredda, governava i piaceri, i viaggi ed i piccoli prodigi magici. Mercurio era considerato focoso ed asciutto e possedeva tutte le virtù derivanti dalla sua funzione di tramite dell'influsso degli altri corpi celesti. Venere governava l'amore, la voluttà, i godimenti. Marte , classificato come astro dalla natura collerica, veniva associato agli eventi bellici, ai tradimenti, all'ingratitudine. Giove governava la prole ed i bambini. Saturno presiedeva alla saggezza, alla sapienza e all'età senile. A questo punto storico risale anche l'attribuzione dei domicili: cioè i segni nei quali gli astri hanno dimora.

    L'influenza Greco-Romana
    L'arte di osservare il firmamento per trarre delle previsioni di sviluppò anche nell'antica Grecia. L'oroscopo genetliaco greco più antico che possediamo è datato 72 a.C.In seguito, nell'epoca in cui lo splendore della Grecia volse al suo tramonto, numerosi astrologi Caldei e Greci cercarono fortuna a Roma. Pompeo e Giulio Cesare ebbero modo di interessarsi all'astrologia: il secondo scrisse un testo astronomico assai dotto. Adriano tentò lui stesso di studiare la materia e di formulare qualche previsione. In certi periodi l'astrologia prese piede a tal punto che non era possibile prendere delle decisioni di governo senza aver preventivamente esaminato le posizioni oroscopiche.

    Medioevo e Rinascimento.
    Un'importante contributo alla conoscenza dell'astrologia fu dato dagli Arabi, soprattutto per merito di Albumasar. Le conoscenze della civiltà araba trovarono in Italia un terreno propizio: da noi, infatti, sin dal medioevo l'astrologia fiorì più che in altre parti del mondo. Presso alcune corti, come per esempio quella di Caterina de Medici, furono creati dei veri e propri centri astrologici culturali.Verso la metà del 1600 Placido di Tinti, monaco e professore di matematica a Padova, realizza un sistema di domificazione (suddivisione della sfera celeste in case) dell'oroscopo che sarà in seguito adottato da tutto il mondo. Nel 1600 e nel 1700 l'astrologia conobbe, in Italia, un periodo di crisi profonda, probabilmente originata dagli effetti di una specie di crociata denigratoria contro i suoi cultori. Furono allontanati dalla buona società di quei tempi gli stessi indovini che sino a pochi anni prima, erano stati esaltati e tenuti in enorme considerazione anche presso i troni regnanti.

    L'epoca moderna
    In Europa, al termine della Rivoluzione Francese, l'astrologia veniva relegata tra le superstizioni senza fondamento: si ha però notizia che continuava ad essere praticata in altre parti del mondo e ad essere divulgata grazie ai popolari almanacchi periodici.

    Un'importante contributo alla riabilitazione dell'astrologia fu dato da Carl Gustav Jung, psicologo svizzero, che considerava la materia una preziosa fonte di informazioni psicologiche.
    Negli anni '60 si stabilirono nuovi importanti punti di contatto tra l'astrologia e la scienza.
    Nel 1970 nasce in Italia il C.I.D.A., Centro Italiano di Astrologia.
    Le associazioni astrologiche sparse nel mondo hanno contribuito in maniera notevole a divulgare la conoscenza dei contenuti più seri, validi ed attendibili di una affascinante materia che è al tempo stesso arte e scienza.




     
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    grazie..capitano.
    e'..bellissima questa sezione...........io..al mattino..leggo sempre l'oroscopo..mi mette di buon umore.poi..che sia..vero..o falso...chiudo..il giornale.e non ci penso..piu'
    :B):....
     
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    sarò atipica lussy ma non leggo mai l' oroscopo comunque verrò volentieri a leggere
     
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  4. nuccio47
     
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    GRAZIE CLAUDIO,
    TI DIRO' CHE LA MATTINA LEGGO SEMPRE IL MIO OROSCOPO, ORMAI E' UN'ABITUE', IO CREDO ANCHE SE DELLE VOLTE E' UN PO' CATTIVELLO
     
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  5. gheagabry
     
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    Plutone, quel falso astrologo di un pianeta





    La decisione degli astronomi di declassare ad una serie inferiore il pianeta Plutone è destinata a mettere in crisi gli astrologi, i quali sostengono che Plutone è signore dello Scorpione e viene associato alla riproduzione; ma la sua influenza si estende anche all'inconscio ed alle emozioni sepolte ed inconfessate. Il nono pianeta, secondo l'oroscopo, aiuta a superare gli ostacoli e rende astuti, critici, riservati e un po' crudeli.
    Fino a qualche giorno fa, quando gli astronomi stavano ancora decidendo se considerare 12 o 9 i pianeti del nostro sistema solare, gli astrologi affermavano di sapere da tempo della presenza di 3 nuovi pianeti. Adesso faranno marcia indietro, declassandosi essi stessi, o diranno che la retrocessione di Plutone era segnata perché, come Moggi e la Juventus, ha confermato la sua astuzia e la sua crudeltà?
    Sia gli astrologi antichi che quelli moderni hanno sempre commesso e continuano a commettere errori plateali, perché secondo loro il cielo era ed è definito e definitivo. E’ ovvio che non hanno mai tenuto conto del movimento della Terra. Tutto ciò risulta ancora più assurdo se si considera che con le loro stravaganti teorie hanno condizionato governi, popoli e culture. La riprova è l’attuale errata datazione dei cosiddetti "segni zodiacali". Ogni anno, proprio a causa del movimento della Terra, la costellazione che per 30 giorni si vede scorrere dietro il sole scivola di quasi 1/60° di grado: in circa duemila anni, quindi, viene sostituita da quella che la precede. In riferimento, per esempio, al periodo 23 luglio/21 agosto, non siamo più sotto il segno del Leone, come si diceva all’epoca dell’imperatore Augusto e come si dice ancora adesso, ma metà Cancro e metà Gemelli. Il Leone evidentemente ha cambiato data, ed anche gli altri segni. Però nessuno lo rivela, tanto meno gli astrologi, che hanno tutto l’interesse a non far trasparire errori e limiti della loro fantascienza, che perfino nella notte di san Lorenzo li conduce a parlare di stelle anziché di meteoriti. Telefono Antiplagio si chiede cosa succederebbe nel nostro Paese e nel mondo se, improvvisamente, una casalinga italiana, un impiegato newyorkese o una fotomodella di Tokio scoprissero che per anni hanno creduto di appartenere ad un segno zodiacale diverso. Ma, soprattutto, che reazione avrebbero i 500 milioni di cittadini del pianeta Terra che sapevano di essere Cancro e invece, di colpo, si ritrovano Toro? Si lamenterebbero di aver letto inutilmente oroscopi per una vita o preferirebbero prendere a cornate frate Indovino e gli adepti di Nostradamus?


    Prof. Giovanni Panunzio, fondatore Telefono Antiplagio


    Origini e Significato dell'Astrologia





    L'Astrologia fonda i suoi principi su basi scientifiche ed astronomiche e si può definire uno strumento di conoscenza per aiutare l'uomo a conoscere meglio le sue qualità, partendo dal presupposto che i pianeti del nostro sistema solare, con i loro ritmi orbitali esercitino delle influenze.
    L'astrologia occidentale è nata in Mesopotamia nel 3000 a.c. circa ed è stata tramandata fino ai nostri tempi attraverso i Greci e i Romani.
    Il più importante "documento" antico, giunto fino ai nostri giorni, è l'Enuma Anu Emil, composto di 70 tavolette scritte intorno al 900 a.C., in cui venivano esplicitati dei riscontri di correlazioni tra fenomeni celesti ed eventi relativi alla vita degli uomini.
    L'iconografia zodiacale risale invece al tardo Egitto: avendo riconosciuto che un gruppo di stelle influiva su certe disposizioni vitali, a queste si è associato un geroglifico, scegliendo il tipo animale, o in generale, il gesto che incarnava o simbolizzava questa attività. Ad esempio l'Acquario corrispondeva alla costellazione in cui si trovava la Luna piena quando iniziò la piena del Nilo.
    I segni sono andati così a rappresentare degli animali (Ariete, toro, Granchio per il cancro, Leone, Scorpione, Pesci), dei personaggi fantastici o umani (Gemelli, Vergine, Sagittario, capricorno) o degli oggetti (Bilancia, Acquario).
    Dall'antichità fino al XVIII secolo, l'astrologia è stata effettivamente considerata come una scienza e non si differenziava in modo sostanziale dall'astronomia. Molti saggi erano infatti anche grandi conoscitori dell'astrologia, come Pitagora, Talete o Newton.
    Il sistema dell'astrologia occidentale classica è basato, come quello dei suoi illustri antenati, sull'osservazione degli astri e l'applicazione di statistiche; viene organizzato intorno al Sole e attribuisce specifici caratteri e qualità ai pianeti. Si sviluppa secondo lo zodiaco tropicale: i segni dello zodiaco sono una divisione arbitraria della cintura zodiacale delle costellazioni, attraverso le quali passano i pianeti.

    L'astrologia è l'arte divinatoria che si basa sulle posizioni e sui movimenti dei corpi celesti, o astri (dal latino Astrum).
    Dalla scienza è considerata una pseudoscienza.
    Secondo l'astrologia moderna occidentale, esiste un rapporto tra gli eventi astronomici che si verificano entro il nostro sistema solare e gli esseri viventi che popolano la terra, tale da consentire di stabilire le caratteristiche e i destini di questi ultimi osservando e prevedendo i primi.

     
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    interesante..molto..grazie special ghea..pusa
     
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  7. gheagabry
     
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    ASTRI e MITOLOGIA

    ARIETE






    L’ARIETE è la prima delle costellazioni zodiacali.
    Anticamente segnava il punto dell’equinozio di primavera, che attualmente si trova nei PESCI; ha origini assai remote ed era molto considerata dagli astronomi greci.
    Secondo la tradizione rappresenta un ARIETE dal prezioso vello d’oro che NEFELE aveva inviato sulla terra per salvare i figli FRISSO ed ELLE che il marito voleva uccidere.
    NEFELE era la moglie di ATAMANTE, re di Beozia e da questo ripudiata per sposare INO, donna senza scrupoli, che architettò un piano ingegnoso per far uccidere i figli di ATAMANTE e poter far salire sul trono i propri.
    Il sacrificio stava per avvenire quando ERMETE (MERCURIO), udito il pianto disperato di NEFELE, inviò sulla terra un ARIETE dal vello d’oro che salvò i giovani dalla morte.
    L’ARIETE venne poi sacrificato a ZEUS (GIOVE) il quale mise un feroce drago come custode del prezioso vello.
    In seguito l’eroe GIASONE e i suoi cinquanta argonauti, riuscirono a sconfiggere il drago e a riportare in Tessaglia, patria di FRISSO, il magico vello.



    TORO







    Nella mitologia greca sono contemplate due versioni che riguardano la costellazione del TORO. In una appare ZEUS (GIOVE) che dopo aver sedotto la sacerdotessa di ERA (GIUNONE), di nome Io, la tramuta in una giovenca per sottrarla all’ira di ERA.
    Nell’altra ZEUS, invaghitosi di EUROPA, avvicina la fanciulla trasformandosi in TORO, la fa montare in groppa e la conduce a Creta dove la seduce.
    In Egitto OSIRIDE era raffigurato come un TORO e ISIDE era raffigurata con corna di vacca.
    Nella cultura persiana nel dio TORO MITRA veniva visto BACCO, dio del vino e, nei famosi baccanali il TORO, addobbato con fiori, era circondato da fanciulle che danzavano.




    GEMELLI





    Nella mitologia greca CASTORE e POLLUCE erano due gemelli figli di LEDA e di GIOVE. Si narra che nacquero da un uovo deposto da LEDA.
    Quest’ultima si era unita a GIOVE che si era trasformato in un bellissimo cigno bianco per poterla conquistare.
    I due fratelli compirono molte imprese fra le quali si annovera la loro partecipazione alla spedizione degli ARGONAUTI per la conquista del vello d’oro.
    Nella loro ultima impresa tentarono il rapimento delle bellissime sorelle ILARIA e FEBE, ma i rispettivi promessi sposi delle fanciulle, IDA e LINCEO, si vendicarono e IDA ferì mortalmente CASTORE. POLLUCE cadde nello sconforto e pregò ZEUS di farlo morire.
    Quest’ultimo, mosso a compassione, gli concesse di poter trascorrere un giorno nell’Ade, il regno dei morti, insieme al fratello CASTORE e un giorno sull’Olimpo con gli altri dei.




    CANCRO







    Nella tradizione egizia il CANCRO era il dio dell’alba KEPRE, personificato dallo scarabeo che, si racconta, spingesse il dio RA (sole) nel suo passaggio giornaliero sulla terra.
    Per i greci il granchio era l’animale che tentò di pizzicare i piedi di ERCOLE mentre questi combatteva con IDRA, il mostro dalle numerose teste.
    ERCOLE, senza pietà, schiacciò il granchio che morì. GIUNONE trasformò il piccolo crostaceo in costellazione.




    LEONE





    Nelle civiltà mesopotamiche il LEONE era identificato col Sole.
    In Egitto era collegato con la piena del Nilo che avveniva quando il Sole transitava nella costellazione del LEONE (solLEONE) e forse per questo motivo veniva raffigurata una testa di LEONE sopra le fonti, le fontane e le chiuse dei canali.
    I greci vedevano in questo gruppo di stelle il terribile LEONE di Nemea che terrorizzava le città.
    Su incarico di GIUNONE, ERCOLE affrontò e uccise la terribile belva soffocandola, poiché la bestia era invulnerabile alle armi.
    Una terza versione parla della tragica storia di PIRAMO e TISBE, due innamorati la cui unione era osteggiata da entrambi i genitori.
    La leggenda narra che i due giovani decisero di incontrarsi fuori città; TISBE arrivò per prima e mentre aspettava fu aggredita da un LEONE; fuggendo perse il suo velo che si lacerò. Quando PIRAMO giunse e vide il velo lacero, pensò che l’amata fosse stata divorata dal LEONE e si uccise con la propria spada.
    Tornata indietro, TISBE vide PIRAMO morente e si trafisse anch’essa con la stessa spada.





    VERGINE





    Sono molte le leggende legate alla costellazione zodiacale della VERGINE e quindi molti i miti ad essa legati. Ha origini molto antiche. Secondo un mito rappresenta CERERE, dea romana delle messi che tiene in mano una spiga di grano. Nella cultura assiro-babilonese la VERGINE viene collegata alla dea ISHTAR, conosciuta anche come ASTART, dea della fertilità e della primavera, colei che scese negli inferi per cercare il suo amato TAMMUZ. Ma qui rimase imprigionato e in sua assenza la terra divenne arida. Gli dei, allora, la liberarono e al suo ritorno la terra tornò a rifiorire. Un ulteriore mito parla di PERSEFONE che fu rapita da ADES e portata negli inferi. La madre di lei, CERERE, per il dolore della perdita della figlia, distrugge i raccolti. Un altro mito di questa costellazione parla di ASTREA, dea della giustizia.




    BILANCIA





    Secondo i romani, la BILANCIA rappresenterebbe lo strumento col quale la dea della giustizia ASTREA, nella vicina VERGINE, pesava il destino di tutti i mortali. Un’altra versione parla della BILANCIA di MECHUS, il dio che inventò pesi e misure.
    Per i greci, invece, le deboli stelle di questa costellazione facevano parte dello SCORPIONE ed era nota come CHELAE che significa “pinze” riferite al pericoloso animale.





    SCORPIONE





    Lo SCORPIONE è una fra le più belle costellazioni estive. Il mito riferito allo SCORPIONE parla di questo animale che uccise il cacciatore ORIONE su ordine della dea GEA. Il cacciatore venne poi resuscitato da ESCULAPIO, leggendario guaritore che si supponeva fosse antenato di IPPOCRATE. In Egitto le stelle dello SCORPIONE, per molto tempo, furono considerate come un serpente e la stella più luminosa. ANTARES, cinquemila anni fa indicava la posizione del sole all’equinozio d’autunno. ANTARES deriva dal greco anti-Ares, il quanto il suo colore rosso rivaleggiava con ARES, ossia MARTE, il pianeta rosso.





    SAGITTARIO







    Il SAGITTARIO è un’altra bella costellazione estiva, purtroppo bassa all’orizzonte, immersa nella via Lattea. Il mito di questo gruppo di stelle parla di una leggendaria creatura metà uomo e metà cavallo. Le sue origini sono molto antiche e il nome significa “arciere”.
    Un’ulteriore leggenda racconta che il SAGITTARIO lanciò la sua freccia e uccise lo SCORPIONE, per vendicare la morte di ORIONE. I greci vedevano nel SAGITTARIO il satiro CROTO, che era in parte uomo in parte capro con una lunga coda di cavallo. Per i romani, invece, era il centauro CHIRONE.





    CAPRICORNO





    Il CAPRICORNO è legato al mito del dio greco PAN che aveva il corpo di un uomo con corna e zoccoli di capra. Secondo un’altra leggenda greca PAN era il dio protettore dei cacciatori e dei pastori.
    Un giorno GEA, decisa a sterminare gli dei dell’Olimpo, inviò un orribile mostro, TIFONE. PAN riuscì ad avvertire gli dei che si trasformarono in pesci ingannando in tal modo il mostro, però PAN riuscì a trasformarsi solo parzialmente prima di tuffarsi. Tornato sulla terra affrontò TIFONE lanciando un urlo così potente da mettere in fuga il mostro. ZEUS, riconoscente, avrebbe ricompensato PAN ponendolo in cielo tra le stelle.
    Un’altra versione mitologica assiro-babilonese parla di OANNES, dio della saggezza, metà uomo e metà pesce, che ogni tanto emergeva nel golfo Persico sotto forma di Sirena per insegnare all’uomo arti e scienze.




    AQUARIO







    Quest’antica costellazione è legata a diversi temi mitologici con parecchie varianti. Secondo i greci rappresenterebbe DEUCALIONE, unico sopravissuto assieme alla moglie PIRRA al diluvio con cui ZEUS sterminò il genere umano. Il padre degli dei ordinò alla coppia di gettare dei massi dal monte PARNASO. Da quelli lanciati da DEUCALIONE, si originarono umani di sesso maschile, da quelli lanciati da PIRRA, umani di sesso femminile.
    Secondo un’altra versione sarebbe un giovanetto rapito da un’aquila inviata da GIOVE che lo volle sull’Olimpo come coppiere degli dei.
    Gli Egiziani nella costellazione vedevano API, il dio del Nilo, che dispensava acque da un recipiente, fonte di sorte propizia.
    Ancora i greci parlano di GANIMEDE, figlio del re di Troia, considerato bellissimo e per questo destinato dagli dei a rimanere immortale e a servire nettare divino dalla coppa dorata. Si parla anche di come ZEUS, innamoratosi del bellissimo GANIMEDE, in sembianze di aquila, lo rapisse per condurlo sull’Olimpo.





    PESCI




    I PESCI sono la dodicesima costellazione zodiacale. Anch’essa ha origini molto antiche e varie sono le leggende legate a questa costellazione. Secondo ERATOSTENE, astronomo greco, i PESCI rappresenterebbero DERKE, una divinità della Siria metà donna e metà pesce.
    Un’altra versione parla di TIFONE, un’orribile creatura generata da GEA, che spaventava gli dei. Un giorno VENERE e CUPIDO si trovavano lungo le rive dell’Eufrate quando furono assaliti da TIFONE. I due si gettarono nel fiume trasformandosi in pesci per sfuggire al mostro. Per non perdersi nella corrente legarono le loro code con una fune. Infatti la stella Alfa di questa costellazione, AL RISHA che significa la corda, negli atlanti storici viene collocata a metà del nastro che unisce i due PESCI celesti.


     
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  8. gheagabry
     
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    I Segni zodiacali sono i Segni astrologici, legati simbolicamente alle costellazioni dello Zodiaco. La cintura dello Zodiaco è suddivisa in dodici settori, ciascuno di ampiezza pari a 30° e corrispondente ad uno dei dodici Segni, dall'Ariete ai Pesci, disposti in senso antiorario.

    Quello che viene comunemente indicato come Segno zodiacale di una persona, altro non è che la posizione assunta dal Sole nello Zodiaco al momento della sua nascita, ossia il Segno zodiacale in cui stava transitando il Sole in quel momento.

    I Segni astrologici non corrispondono esattamente alle costellazioni dello Zodiaco, per due motivi. Innanzitutto essi hanno tutti la stessa estensione (30 gradi), a differenza delle costellazioni che hanno ciascuna una diversa estensione. Inoltre, il periodo dell'anno in cui il Sole attraversa realmente le diverse costellazioni varia nel tempo, seppure molto lentamente, a causa del fenomeno della Precessione degli Equinozi.

     
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  9. gheagabry
     
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    Quella dell'Ariete è una piccola costellazione zodiacale, visibile dall'Italia in autunno e in inverno.
    E' la prima dello Zodiaco, perché secondo la tradizione astrologica dà inizio alla primavera. L'Era dell'Ariete, considerando la posizione reale della costellazione e del punto vernale, cioè il punto in cui si incontrano l'equatore celeste e l'eclittica, è durata all'incirca dal 2.000 a.C. all'anno 1.

    Posto a non grande distanza da costellazioni famose e riconoscibili come il Toro, Orione, Perseo e Cassiopea, l'Ariete è individuabile nel cielo per le sue due stelle principali, Hamal e Sheratan, che si trovano a breve distanza dal confine con i Pesci.
    La prima, o Alpha Arietis, è una stella di magnitudine 2, di colore giallo e distante 66 anni-luce dalla Terra. Sheratan, o Sharatan (Beta Arietis), ha invece magnitudine 2,62 e dista dalla Terra 60 anni-luce.

    Interessanti le stelle Gamma e Lambda, dal momento che sono stelle doppie, separabili già con piccoli strumenti.
    Gamma Arietis (o Mesarthim), è una stella di magnitudine 3,8, mentre la compagna (Gamma1 Arietis), ha magnitudine 4,8. Lambda è invece un sistema binario formato da due stelle bianche di magnitudine 4,9 e 7,7.

    La costellazione dell'Ariete non presenta oggetti interessanti per l'osservazione di tipo non stellare e appartenenti alla nostra galassia; per quanto riguarda le altre galassie si nota, a sud-est di Mesarthim, la bella NGC 772, una galassia che presenta un braccio deformato a causa dell'interazione con la vicina NGC 770. Scoperta da William Herschel nel 1785, dista dalla Via Lattea più di 100 milioni di anni-luce, ed è abbastanza luminosa da essere osservata con un piccolo telescopio.


     
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  10. gheagabry
     
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    La costellazione del Toro è una delle più belle e famose del cielo. Visibile in autunno e in inverno, è circondata da costellazioni ben caratterizzate e riconoscibili, come l'Auriga (con la sua luminosissima stella Capella), Orione (con la cintura e le luminosissime Rigel e Betelgeuse), l'Ariete, Perseo (con il suo noto asterismo a forma di ypsilon rovesciata) e i Gemelli.
    L'oggetto più interessante da osservare sono le Pleiadi, un ammasso aperto costituito da circa duemila stelle, che ad occhio nudo appare con un gruppo di sei o sette stelle ravvicinate e poco nitide. L'ammasso, noto anche come M45 (vale a dire il 45° oggetto del catalogo di Messier), dista dalla Terra circa 400 anni-luce.

    La stella più visibile della costellazione è Aldebaran (Alfa Tauri), una stella di colore arancione molto luminosa (la sua magnitudine è 0,84), e distante dalla Terra 65 anni-luce. Aldebaran si trova in corrispondenza di un altro ammasso, quello delle Iadi, che è il più vicino ammasso conosciuto (dista circa 150 anni-luce). La stella e l'ammasso insieme formano la testa del toro.
    A non grande distanza da Aldebaran, verso sud-est (quindi per un osservatore, in basso a sinistra), si trova un'altra stella di colore simile (rosso-arancione) e ancora più luminosa, Betelgeuse in Orione.

    La seconda stella più luminosa (Beta Tauri) è Elnath (o Alnath), una stella bianco-azzurra di magnitudine 1,65 e posta al confine con l'Auriga. Segue Alcyone (o Eta Tauri), la stella più luminosa delle Pleiadi, una stella azzurra non molto luminosa in assoluto (la magnitudine è 2,85).

    Un oggetto particolarmente interessante nella costellazione del Toro è la cosiddetta nebulosa del Granchio, il più notevole resto di supernova conosciuto. Fu il primo oggetto catalogato da Messier nel 1758, ed è costituito da una nube di gas in espansione, espulsi in seguito alla tremenda esplosione del 4 luglio 1054, quando la stella che stava esplodendo divenne visibile in pieno giorno, ed assunse una luminosità superiore a quella di Venere. La stella rimase visibile per circa due anni. Oggi i gas in espansione hanno raggiunto il diametro di ben sei anni-luce, e la stella che ha dato origine all'esplosione è ormai una stella di neutroni, vale a dire un corpo molto compatto (con una massa il doppio di quella del Sole concentrata in un diametro di appena dieci chilometri!) che emette lampi di luce e onde radio (per questo motivo, questo tipo di stelle è chiamato pulsar).

     
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  11. gheagabry
     
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    La costellazione dei Gemelli è una costellazione zodiacale, riconoscibile per le sue due stelle principali, di magnitudine simile e vicine tra loro: Castore e Polluce.

    Castore (Alfa Geminorum) è una stella bianca di magnitudine 1,6, che dista dalla Terra 52 anni-luce. Si tratta in realtà di un interessante sistema multiplo, formato da ben sei stelle, cioè da tre coppie di stelle che hanno una complessa interazione gravitazionale (ruotano a coppie, ciascuna formata da due stelle molto ravvicinate, ma a loro volta le coppie interagiscono tra loro, ruotando intorno ad un comune centro di massa). La più luminosa del sistema, quella visibile ad occhio nudo, Castore Aa, è di colore bianco. La coppia detta Castore C (formata dalle stelle Castore Ca e Castore Cb) è formata da due nane rosse, piccole e poco luminose: insieme raggiungono appena il 5% della luminosità del Sole.

    Polluce anche se nella classificazione di Bayer porta il nome di Beta Geminorum, è in realtà la stella più luminosa, dal momento che ha una magnitudine di 1,16. E' una gigante di colore arancione e dista dalla Terra 34 anni-luce. E' una delle venti stelle più luminose del cielo (occupa la diciassettesima posizione, mentre Castore occupa la ventitreesima). La differenza di colore tra le due stelle può essere facilmente apprezzata anche ad occhio nudo.
    Polluce è una delle poche stelle visibili intorno a cui è stato scoperto un pianeta. Dal momento che non emettono luce propria, i pianeti extrasolari sono individuati da osservazioni indirette, come ad esempio la diminuzione di luminosità della stella che si verifica quando il pianeta le passa davanti, o altri metodi più sofisticati. Il pianeta che è stato scoperto intorno a Polluce, detto Polluce b, non è purtroppo capace di ospitare la vita, dal momento che è un pianeta gassoso gigante simile a Giove.

    Un'altra stella ben visibile nei Gemelli è, a nord del triangolo invernale, Alhena, una stella bianca di magnitudine 1,93 che dista 105 anni-luce dalla Terra.

    Castore e Polluce sono le stelle più luminose della costellazione perché si trovano a non grande distanza da noi, ma in assoluto la stella più luminosa è Mebsuta (Epsilon Geminorum), una supergigante di magnitudine assoluta -4,19, distante dalla Terra 906 anni-luce, che ha un diametro di ben 150 volte quello del Sole. Mebsuta nell'antichità costituiva, insieme a Mekbuda, una delle zampe del Leone.

    Tra gli oggetti non stellari della costellazione è degno di nota l'ammasso aperto M35, un ammasso posto a breve distanza dal confine con il Toro, distante 2.800 anni-luce da noi, e visibile anche ad occhio nudo (è di magnitudine complessiva 5) in condizioni favorevoli (cieli bui e tersi).
    A breve distanza visuale (mezzo grado a sud-est) si trova un altro ammasso aperto, NGC 2158, un ammasso in realtà ben più distante da noi (16.000 anni-luce) e dunque meno luminoso.

    Un altro oggetto di notevole interesse è IC 443, il resto di una supernova esplosa più di 3.000 anni fa, distante dalla Terra 5.000 anni-luce, e dal diametro di 70 anni-luce. Si ritiene che la responsabile dell'esplosione sia una stella di neutroni, una pulsar che si trova al centro dell'anello meridionale.

    La costellazione dei Gemelli è ben visibile in inverno, quando svetta quasi allo zenith verso la mezzanotte, mentre all'inizio della primavera è alta sull'orizzonte prima della mezzanotte. I Gemelli si trovano in una parte del cielo che presenta diverse stelle luminose e riconoscibili: a sud-ovest, Orione, di cui una stella (Betelgeuse) fa parte del triangolo invernale, insieme a Procione (Cane Minore) e Sirio (Cane Maggiore). A nord-ovest si trova Capella (Auriga), mentre a nord-est, proseguendo la linea immaginaria che va da Betelgeuse ai Gemelli, oltre lo zenith si trova l'Orsa Maggiore.

     
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  12. gheagabry
     
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    Il Cancro (in latino Cancer) è il quarto Segno dello Zodiaco, ed è un Segno che inizia con il solstizio d'estate (21 o 22 giugno), che è il giorno più lungo dell'anno. Si tratta dunque di un periodo molto luminoso, in cui comincia l'estate (essendo un Segno che dà inizio ad una stagione, viene detto Cardinale).

    La latitudine in cui si trova il Sole a mezzogiorno nel Solstizio d'estate viene detta Tropico del Cancro.

    Da questo momento in poi, però, il Sole comincia a tornare indietro, e le giornate, sia pure all'inizio in maniera impercettibile, cominciano ad accorciarsi. Per questo motivo il Cancro è un Segno notturno, dominato dalla Luna (v. sotto), e il suo animale-simbolo è il granchio, noto per la sua caratteristica andatura a ritroso.



    Il Cancro è un Segno di Acqua.

    Il Segno del Cancro appartiene all'emiciclo celeste lunare e occupa nello Zodiaco la posizione da 90° a 120°. È un Segno individuale, di un elemento caldo e dalla polarità femminile. Il suo Segno opposto è il Capricorno.



    Il Pianeta governatore del Segno è la Luna, satellite della Terra e astro più luminoso (dopo il Sole) del Sistema solare, simbolo dell'inconscio e dell'emotività.
    Nella mitologia antica, Luna/Selene era la dea della luna.



    Il glifo del Cancro rappresenta probabilmente le due chele del granchio, intrecciate in modo da indicare la duplice natura della personalità cancerina, in modo analogo ai due simboli Yin e Yang. Secondo un'altra interpretazione, il simbolo rappresenta invece i seni, indicando così la parte del corpo governata dal Cancro, e anche la natura materna del Segno.
     
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  13. gheagabry
     
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    Il Leone è una grande costellazione zodiacale, visibile al meglio in inverno avanzato e all'inizio della primavera.
    La costellazione è facilmente riconoscibile ad occhio nudo, dal momento che le stelle più luminose hanno una forma di trapezio, a cui è connesso un famoso asterismo, anche se meno visibile, chiamato "la falce" (che corrisponde alla testa del leone).

    Occorre saper distinguere l'eventuale passaggio nella costellazione di un pianeta: infatti i pianeti si muovono lungo la traiettoria dell'eclittica (la fascia del cielo attraversata dal Sole), e quindi vanno ad attraversare le costellazioni zodiacali. I pianeti si riconoscono perché la loro luce è fissa, mentre quella delle stelle "sberluccica".

    La stella più luminosa della costellazione (Alfa Leonis) è Regolo, una stella di colore azzurro (dunque molto calda), di magnitudine 1,4 e distante dalla Terra 77 anni-luce. Conosciuta anche come Cor Leonis ("il cuore del leone"), è in realtà una stella doppia, dal momento che ha una compagna di colore rosso (dunque più fredda), di magnitudine 8. Regolo è la stella più luminosa tra quelle che si trovano praticamente sull'eclittica; il suo nome significa "piccolo re" (era già chiamata Sharru, cioè "il re", dai Babilonesi), perché viene spesso occultata dalla Luna, e a volte anche dai pianeti, che per questo sembrano volergli rendere omaggio.

    Beta Leonis, o Denebola, è una stella di magnitudine 2,1, che dista dalla Terra 36 anni-luce. Indica la coda del Leone, e costituisce, insieme a Spica nella Vergine e Arturo nel Boote, uno dei vertici del triangolo di primavera, un famoso asterismo visibile in cielo appunto in primavera.

    Gamma Leonis (Algieba) è in realtà leggermente più luminosa di Beta (è di magnitudine 2,01), ed è una stella doppia, con una compagna di magnitudine 3,80. Le due componenti della coppia ruotano una intorno all'altra (o meglio, intorno ad un comune centro di massa) in un periodo di qualche secolo.

    Delta Leonis (Zosma) è una stella bianca di magnitudine 2,56, e distante dalla Terra 58 anni-luce.

    La stella più vicina della costellazione è però Wolf 359, una nana rossa, dunque piccola e fredda, che dista dalla Terra appena 7,7 anni-luce. Divenuta famosa grazie alla serie di fantascienza Star Trek, è la terza stella in assoluto più vicina alla Terra, ma è così poco luminosa (la magnitudine è 13,66) che è difficile da osservare con i telescopi amatoriali. Wolf 359 ha un diametro di appena 264.000 km, cioè di appena 22 volte quello della Terra e poco meno del doppio di Giove.
    Le nane rosse sono stelle debolissime, che dunque possono essere osservate soltanto se sono molto vicine a noi. L'universo potrebbe essere pieno di nane rosse, ma al momento non abbiamo modo di rilevarne la presenza.




    Nel 1660 l'astronomo polacco Hevelius introdusse al confine con il Leone una piccola costellazione che la doveva separare dall'Orsa Maggiore, il Cane Minore. Questa costellazione è stata poi mantenuta dagli astronomi, e oggi è riconosciuta dall'Unione Astronomica Internazionale (IAU), che nel 1930 ha dato la sistemazione ufficiale del cielo, che è stato diviso in 88 costellazioni.

    Fonte la voce delle stelle
     
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  14. gheagabry
     
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    Con i suoi 1294 gradi quadrati, quella della Vergine è la più grande delle costellazioni zodiacali, e la seconda in assoluto del cielo dopo l'Idra. Visibile in primavera (e a notte fonda in inverno), è riconoscibile per la sua stella principale Spica, che insieme ad Arturo nel Boote e a Denebola nel Leone fa parte del cosiddetto triangolo primaverile.
    Spica (Alfa Virginis) è una stella azzurra di magnitudine 0,96, che dista dalla Terra 262 anni-luce. Si tratta in realtà di una stella doppia, o meglio di una doppia spettroscopica, cioè un sistema binario le cui componenti non possono essere risolte al telescopio perché troppo vicine.

    La seconda stella più luminosa non è Beta ma Gamma (o Porrima), una stella doppia distante da noi appena 39 anni-luce, e di magnitudine 2,74. Vi è poi Vindemiatrix (Eta), una stella gialla di magnitudine 2,85, e distante 102 anni-luce.

    Nella costellazione della Vergine è stato scoperto nel 1996 un pianeta extrasolare, orbitante intorno alla stella 70 Virginis, una nana gialla che dista 59 anni-luce da noi. Si tratta però di un pianeta enorme (la sua massa è sette volte quella di Giove!) e dunque inadatto ad ospitare la vita.

    La Vergine ospita molte galassie. La più appariscente e famosa è la galassia Sombrero (M104), una galassia a spirale simile alla nostra, distante da noi 28 milioni di anni-luce, visibile già con piccoli telescopi (è di magnitudine 8) e caratteristica perché si pone alla nostra vista di taglio, con la parte centrale oscurata da una fascia di polvere.

    Nella parte nord della costellazione, in direzione della Chioma di Berenice, troviamo invece un ammasso di galassie, detto Ammasso della Vergine. Si tratta di un enorme ammasso, che comprende moltissime galassie (circa 2.000). Questo ammasso, insieme al Gruppo locale di cui fa parte la nostra galassia, rientra nel cosiddetto Superammasso Locale. Attratto dalla sua grande massa, il nostro Gruppo locale (e noi con esso!) si sta avvicinando all'Ammasso della Vergine alla velocità di circa 200 metri al secondo.
    La galassia più grande dell'Ammasso della Vergine è M 87 (o Virgo A), una delle più grandi conosciute. Essa contiene un enorme numero di ammassi globulari (circa 15.000).

    Al centro della galassia si dovrebbe trovare un enorme buco nero, o almeno questa si ritiene sia la causa dell'incredibile emissione di materia (oltre che di onde radio e raggi X) che dal centro della galassia si protende per 5.000 anni-luce. Il buco nero dovrebbe avere una massa pari a tre miliardi di masse solari.

    Nella Vergine si trova anche il quasar più luminoso del cielo, 3C 273. Scoperto nel 1959, era all'epoca l'oggetto più lontano conosciuto. I quasar sono potentissime sorgenti di energia. 3C 273 si trova a circa 3 miliardi di anni luce di distanza, eppure è di magnitudine 13. La sua luminosità assoluta è pari a quella di mille galassie!


     
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13 replies since 7/7/2010, 15:12   1678 views
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