La vicenda de I Gabbiani è una di quelle possibili solo negli anni '60, quando un complesso al primo disco poteva superare il milione di copie. I musicisti si erano conosciuti a Palermo. Avevano iniziato a suonare nelle feste di paese, e un antiquario palermitano, Traina, si offre di far loro da manager, facendoli suonare in tutta la Sicilia .I cinque ragazzi siciliani preparano quindi un 45 giri, con il brano "Ora sai", con le tipiche sonorità beat, mentre il retro, "Parole" è una canzone con molti richiami melodici, giudicata quindi poco interessante. In breve tempo, invece, la gente che ascolta i brani nelle serate, richiede ai negozianti di dischi la canzone sul lato B, e la canzone entra in Hit parade, ed alla fine dell'anno Lelio Luttazzi la annuncia come canzone regina, cioè la più venduta in Italia della settimana. Il disco supera il milione di copie e si aggiudica il disco d'oro Il gruppo viene quindi rilevato dall'Ariston, non riuscendo però a bissare il successo di Parole, anche se Amore, Ritornerà l'estate (che partecipa a Un disco per l'estate 1968) e Fiumi di parole (Un disco per l'estate 1969) . Dopo l'ultimo spettacolo tenutosi a Cormayeur il 31 dicembre del 1969 il gruppo si sciolse.
fonte: CarloValentini foto:ebay.it
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Parole (Friggieri - Lamorgese - Prestigiacomo)
Parole, non son altro che parole, che tu dici per convincere me. Cosa fai, non lasciarmi qui da solo, resta ancora, forse tu ci riuscirai. Ma non sai che tu (coro: ma non sai che tu) sei l'amore mio, (coro: sei l'amore mio) non tormentarmi (coro: no, non tormentarmi) con la gelosia. (coro: con la gelosia) Perciò ti prego, fidati di me, (coro: fidati di me) il mio amore e' tutto per te. Ma non sai che tu (coro: ma non sai che tu) sei nel mio destino, (coro: sei nel mio destino) ed il mio cuore (coro: ed il mio cuore) e' sempre a te vicino (coro: sempre a te vicino) Perciò ti prego, fidati di me, (coro: fidati di me) il mio amore e' tutto per te. Perciò ti prego, fidati di me, (coro: fidati di me) il mio amore e' tutto per te. Ma non sai che tu (coro: ma non sai che tu) sei nel mio destino, (coro: sei nel mio destino) ed il mio cuore (coro: ed il mio cuore) e' sempre a te vicino (coro: sempre a te vicino) Perciò ti prego, fidati di me, (coro: fidati di me) il mio amore e' tutto per te
A Whiter Shade Of Pale - Procol Harum
A Whiter Shade of Pale è un singolo dei Procol Harum, pubblicato il 12 maggio 1967. È stato scritto da Gary Brooker, Keith Reid e Matthew Fisher, prodotto da Denny Cordell e distribuito dalla Deram Records.
La canzone riscosse un notevole successo restando in cima alle classifiche del Regno Unito per 6 settimane, dall'8 giugno 1967, in Italia per sette settimane, in Germania per due settimane, in Olanda per otto settimane, in Irlanda per cinque settimane, in Australia per tre settimane ed in Francia per nove settimane; in Norvegia arriva terza, in Austria quarta e nella Billboard Hot 100 quinta.
Nel Regno Unito fu pubblicata solo come singolo, e non fu inserita nel primo album del gruppo Procol Harum. È presente invece nella edizione USA dell'album. Nel 1997 fu ripubblicata una nuova edizione del primo album dal titolo A Whiter Shade of Pale, in cui oltre al famoso singolo erano incluse anche alcune tracks non presenti nell'edizione originale dell'album.
Nel 1998 viene premiata con il Grammy Hall of Fame Award.
La canzone, di notevole successo già dal 1967, ha avuto numerose interpretazioni. In Italia, su testo di Mogol, è stata incisa dai Dik Dik col titolo Senza luce che, mantenendo la parte musicale, si discosta dal testo originale dal significato ermetico.
Sono state inoltre incise versioni in francese (Le Jour du Dernier Jour), tedesco (Tränen im Gesicht), svedese (Då Är Hon Åter Lika Blek), portoghese (Ao Meu Lado Outra Vez), spagnolo (Con Su Blanca Palidez) e finlandese (Merisairaat kasvo)[1].
Originariamente la canzone era attribuita ai soli Gary Brooker e Keith Reid. Nel 2005 Matthew Fisher intentò una causa vittoriosa contro Gary Brooker sostenendo di aver collaborato a scrivere le musiche di A Whiter Shade of Pale.
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A Whiter Shade Of Pale
We skipped the light fandango turned cartwheels 'cross the floor I was feeling kinda' seasick the crowd called out for more the room was humming harder as the ceiling flew away when we called out for another drink the waiter brought a tray and so it was that later as a mirror told its tale that her face at first just ghostly turned a whiter shade of pale She said: "There is no reason and the truth is plain to see" but I wandered through my playing cards would not let her be one of sixteen vestal virgins who were leaving for the coast and although my eyes were open they might just as well've been closed and so it was that later as the miller told his tale that her face at first just ghostly turned a whiter shade of pale..
fonte:wikipedia.org foto.procolharum.com
Affida una lacrima al vento - Adamo
Nel 1968 Adamo con Affida una lacrima al vento (Accroche une larme aux nuages), vince il Festivalbar ed occupa il 1º posto della hit parade, come con altre sue canzoni. Nello stesso momento la sua canzone Tu somigli all'amore (L'amour te ressemble) diventa la sigla della trasmissione televisiva "Disco verde". Nel dicembre 1968 il singolo Pauvre Verlaine arriva primo in Francia.
Affida una lacrima al vento e fa che la porti da me il vento mi ha detto sta attento la tua bella non pensa più a te. Affida una lacrima al vento e nel cielo per me brillerà e con una pioggia d'argento il tuo amor mi riporterà. Il vento non mi vuol più parlar di te piange però non mi vuol dir perché ma indovino tristi cose scritte con le spine delle rose. Affida una lacrima al vento vedrai che di gioia ballerà da te volerà e in momento dei miei baci ti coprirà. Affida una lacrima al vento e nel deserto un fiore spunterà sarà un miraggio lo sento ma sarà bello e ci credo già. Affida una lacrima al vento e fa che la porti da me il vento mi ha detto sta attento la tua bella non pensa più a te. La tua bella non pensa più a te la tua bella non pensa più a te
Azzurro/Una carezza in un pugno sono i due brani contenuti nel quarantottesimo 45 giri di Adriano Celentano, che venne pubblicato nel 1968 e che raggiunge la prima posizione per quattro settimane. Nel 1966 era entrato nel Clan Celentano come autore (presentato da Roby Matano de I Campioni) un giovane avvocato astigiano, Paolo Conte, che aveva scritto già a partire dallo stesso anno alcune canzoni per il cantante milanese (Chi era lui e La coppia più bella del mondo).
Nel 1968 Conte scrive (in collaborazione con il maestro Michele Virano, suo concittadino), una musica non definibile (non è un rock, non è un lento, non è una ballata, non è un liscio) e senza dubbio originale, che si abbina ad un testo che Vito Pallavicini pare aver scritto su misura per Celentano, in quanto racchiude tutte le sue tematiche (dall'amore all'ecologia alla religione) unite dalla cornice del celebre ritornello.
Paolo Conte ha inciso questa canzone in numerosi dischi dal vivo.
Cover di "Azzurro"
Azzurro è una canzone che ha avuto un'infinità di versioni, tra cui forse la più strana è quella contenuta nel film di Renzo Arbore del 1980, Il Pap'occhio, dove un fantomatico coro, il coro a bocca chiusa "Città di Napoli" (con Lorenzo Spadoni come solista), la esegue a bocca chiusa con svariate pernacchie nei momenti più topici della melodia. Nel 1990 la band tedesca Die Toten Hosen ha fatto una cover di Azzurro in chiave punk (nell'album Auf dem Kreuzzug ins Glück), realizzando anche un videoclip.
Nel 1991 il cantante ed imitatore Fiorello ha fatto la cover di Azzurro, inclusa nel suo album Veramente falso. Nel 1998 il gruppo musicale Folkabbestia ha inciso la cover di Azzurro, includendola nel loro album d'esordio Breve saggio filosofico sul senso della vita.
Cerco l'estate tutto l'anno e all'improvviso eccola qua. Lei è partita per le spiagge e sono solo quassù in città, sento fischiare sopra i tetti un aeroplano che se ne va. Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me. Mi accorgo di non avere più risorse, senza di te, e allora io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te, ma il treno dei desideri nei miei pensieri all'incontrario va. Sembra quand'ero all'oratorio, con tanto sole, tanti anni fa. Quelle domeniche da solo in un cortile, a passeggiar... ora mi annoio più di allora, neanche un prete per chiacchierar... Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me. Mi accorgo di non avere più risorse, senza di te, e allora io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te, ma il treno dei desideri nei miei pensieri all'incontrario va. Cerco un po' d'Africa in giardino, tra l'oleandro e il baobab, come facevo da bambino, ma qui c'è gente, non si può più, stanno innaffiando le tue rose, non c'è il leone, chissà dov'è... Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me. Mi accorgo di non avere più risorse, senza di te, e allora io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te, ma il treno dei desideri nei miei pensieri all'incontrario va.
Herbert Pagani " - Cin cin con gli occhiali" - 1969
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Cin cin con gli occhiali
(Herbert Pagani - Edoardo Bennato) Ragazzina chi sei tu che arrivi alle sei e ti siedi davanti al tramonto. E perchè vieni qui sola sola cosiì e ti fermi mezz'ora soltanto. Tu amici non hai, a ballare non vai, nè a passeggio con gli altri nei viali, dai confessalo dai il complesso che hai: tu sei una che porta gli occhiali Ragazzina non sai che quei vetri che hai un'arietta straniera ti danno. Sembri inglese anche tu e le inglesi quaggiù vanno tanto di moda quest'anno. Ridi, ridi se vuoi ma sia detto fra noi io le altre le trovo banali, ho un segreto pur'io sono miope anch'io: dai facciamo cin cin con gli occhiali. Cin cin dai noi siamo speciali, portiamo gli occhiali, dai vieni con noi. Cin cin dai il mondo è di tutti, dei belli e dei brutti, è nostro se vuoi. Prova a togliere un po' quegli occhiali che hai e vedrai tutto un mondo a colori. E persino sui tram le più brutte reclame sembreranno dei mazzi di fiori. Ragazzina lo sai dietro i vetri che hai c'è uno sguardo che mette le ali. Se un sorriso mi fai ed un bacio mi dai noi faremo cin cin con gli occhiali. Cin cin dai noi siamo speciali, portiamo gli occhiali, dai vieni con noi. Cin cin dai il mondo è di tutti, dei belli e dei brutti, è nostro se vuoi. Cin cin dai noi siamo speciali, portiamo gli occhiali, dai vieni con noi. Cin cin dai il mondo è di tutti, dei belli e dei brutti, è nostro se vuoi. Cin cin dai noi siamo speciali, portiamo gli occhiali, dai vieni con noi. Cin cin dai il mondo è di tutti, dei belli e dei brutti, è nostro se vuoi.
Albano con Pensando a te vinse l'edizione di Un disco per l'estate 1969. Dalla stessa canzone viene tratto anche il film musicale con lo stesso titolo e con protagonisti Al Bano, e Romina Power. Nel disco c'è anche una versione di Al Bano di Acqua di mare che ha scritto per Romina Power.
foto.ivid.it/
Pensando a te è un film musicale del 1969 diretto dal regista Aldo Grimaldi, con protagonisti Al Bano e Romina Power; vi compare con un ruolo marginale anche Paolo Villaggio, quasi agli esordi cinematografici.
Le onde del mare sono li io qui sulla spiaggia penso a te, il sole tramonta su di me ma cosa mi importa se non ci sei tu Questo sole non mi riscalda più' troppo freddo in fondo al cuore mio, amore ritorna, mi resta nell'anima un grande bisogno di te. Questo sole non mi riscalda piu' nella mente ho il freddo di un addio, amore ritorna, io sento nell'anima un grande bisogno di te. Gabbiani felici sopra me, potessi volare volerei lontano a cercare dove sei, l'estate è triste se non ci sei tu. Questo sole non mi riscalda piu' nella mente ho il freddo di un addio amore ritorna mi resta nell'anima un grande bisogno di te
Romina Power - Acqua di mare
Nel 1969 Romina Power vince il Festivalbar nella sezione Disco Verde con Acqua di mare, una delle sue canzoni più famose (autore Al Bano, nel quale egli stesso compare come cantante a sostegno); la canzone sul retro, Messaggio, è una ballata in stile folk, genere che la Power suonerà anche in seguito.
Video Acqua di mare Un pescatore che canta la sua solitudine la luna sopra le reti che sembrano piangere acqua di mare negli occhi miei ultima sera con te lo so mi mancherai ogni momento ormai sarò una vela senza il vento la mia vita lo sai ha bisogno di te ed invece tu vai tu vai l'azzurro dei miei sogni sta morendo il buio della notte mi fa paura ma l'estate cos'e' se t'illude e poi fa soffrire cosi' cosi' l'amore chiaro di luna che tinge la mia solitudine ultime frasi d'amore piu' grandi di noi acqua di mare negli occhi miei voglia di amare in te la mia vita lo sai ha bisogno di te ogni giorno di piu'
Acqua azzurra, acqua chiara/Dieci ragazze è il sesto singolo da interprete del cantautore Lucio Battisti, uscito il 28 marzo 1969 per la casa discografica Dischi Ricordi. Inizialmente il singolo doveva contenere i brani in ordine inverso, in quanto Battisti e Mogol ritenevano più adatta ad essere lanciata la canzone Dieci ragazze. I due brani vennero fatti ascoltare in anteprima a Renzo Arbore, probabilmente per i preparativi preliminari della partecipazione di Battisti a una trasmissione televisiva di Arbore, Speciale per voi (avvenuta poi il 15 aprile 1969), dove Battisti doveva lanciare una delle due canzoni. Arbore, impressionato dalla bellezza di Acqua azzurra, acqua chiara convinse gli autori a lanciarla e quindi a invertire la posizione dei due brani nel singolo
Con Acqua azzurra, acqua chiara l'artista di Poggio Bustone realizza uno dei tormentoni estivi dell'estate di quell'anno, arrivando terzo al Cantagiro 1969 con 861 voti e vincendo il Festivalbar con 343 984 preferenze, distaccando i Camaleonti, secondi classificati, di quasi 50 000 voti
fonte wikipedia.org foto:discografia.dds.it
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Acqua azzurra acqua chiara
Ogni notte ritornar per cercarla in qualche bar, domandare ciao che fai e poi uscire insieme a lei. Ma da quando ci sei tu tutto questo non c'e' piu'. Acqua azzurra, acqua chiara con le mani posso finalmente bere. Nei tuoi occhi innocenti posso ancora ritrovare il profumo di un amore puro, puro come il tuo amor. Ti telefono se vuoi non so ancora se c'e' lui ... accidenti che faro' quattro amici trovero'. Ma da quando ci sei tu tutto questo non c'e' piu'. Acqua azzurra, acqua chiara con le mani posso finalmente bere. Nei tuoi occhi innocenti posso ancora ritrovare il profumo di un amore puro, puro come il tuo amor Da quando ci sei tu tutto questo non c'e' piu'. Acqua azzurra, acqua chiara con le mani posso finalmente bere... Sono le quattro e mezza ormai non ho voglia di dormir a quest'ora, cosa vuoi, mi va bene pure lei. Ma da quando ci sei tu tutto questo non c'e' piu'. Acqua azzurra, acqua chiara con le mani posso finalmente bere Acqua azzurra, acqua chiara Nei tuoi occhi innocenti....
Mario Tessuto - Lisa dagli occhi blu
Lisa dagli occhi blu/Mi si ferma il cuore è un 45 giri italiano del 1969, interpretato da Mario Tessuto. La canzone sul lato A, Lisa dagli occhi blu, è sicuramente la più nota incisa da Tessuto, ed è stata un vero e proprio tormentone degli anni '60; da essa viene anche tratto un omonimo musicarello.
Scritta da Giancarlo Bigazzi per il testo e da Claudio Cavallaro per la musica, la canzone si classifica al secondo posto a Un disco per l'estate 1969, dietro a Pensando a te di Al Bano.
Nel 1984 il cantante francese Pascal ne ha inciso una versione in francese, intitolata Petite fille aux yeux bleus.
Sul lato B vi è il brano Mi si ferma il cuore, scritto sempre da Bigazzi per il testo mentre la musica è composta da Cavallaro insieme allo stesso Tessuto.
Il disco diventa in breve tempo uno dei più venduti dell'anno: rimane in classifica tra i primi dieci per quindici settimane, restando al primo posto due settimane dal 16 al 23 luglio e ritornandoci per altre quattro settimane dal 20 agosto al 10 settembre
Il film
Lisa dagli occhi blu è un film del 1969, diretto dal regista Bruno Corbucci. Musicarello ispirato al successo musicale estivo di quell'anno, dal titolo omonimo cantato da Mario Tessuto.
Il personaggio interpretato da Tessuto, ha il vero nome del cantante, cioè Mario Bongiovanni.
Nel film recita in una piccola parte anche la sorella di Silvia Dionisio, Sofia Dionisio.
Lisa dagli occhi blu senza le trecce la stessa non sei più. Piove il silenzio tra noi. Vorrei parlarti ma te ne vai. Eppure quasi fino a ieri mi chiamavi amore, tu, ma nei tuoi pensieri oggi non ci sono più. Classe seconda B, il nostro amore è cominciato lì. Lisa dagli occhi blu senza la trecce non sei più tu. La primavera è finita ma forse la vita comincia così. Amore fatto di vento, il primo rimpianto sei stata tu. Lisa dagli occhi blu senza le trecce la stessa non sei più. Piove il silenzio tra noi. Vorrei parlarti ma te ne vai. Eppure quasi fino a ieri ecc. ecc. Classe seconda B, chi avrebbe detto che poi finiva qui. Piove il silenzio tra noi. Vorrei parlarti ma te ne vai. La primavera è finita.......
Cochi e Renato - A Me Mi Piace Il Mare
Successo del duo Cochi e Renato che neanche trentenni, esordirono con lo sketch A me mi piace il mare, uno dei loro cavalli di battaglia. La loro fortuna fu nei giovani, che al contrario si divertirono subito tanto da convincere la RAI stessa a provare un programma che praticamente aveva il Derby come contenitore: È domenica, ma senza impegno (1969), con Cochi e Renato, Villaggio, Lino Toffolo e Jannacci.
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A Me Mi Piace Il Mare
(Jannacci,E - Ponzoni,C - Pozzetto,R)
[parlato] Io per il lavoro che faccio viaggio molto e una volta sono stato anche a Genova. Anch'io sono stato a Genova con te, ma non vado in giro a raccontarlo a tutti. Io quando vado a Genova vado da solo e gli altri non ho piacere che vengano a Genova con me. Quella volta c'ero anch'io. Quella volta sono andato da solo, eh eh sono andato in moto e non c'era neanche il sedile di dietro. Io c'ero. A Genova ho incontrato un signore che con un giro di parole mi ha fatto capire che a Genova c'è il mare. Il mare l'abbiamo avuto anche a noi a Milano, tutto cosparso del suo bel ondeggìo che esso c'ha dentro, esso andava da Porta Lodovica fino in via Farini, via Torino tutto un scoglio, che c'è ancora il pesce adesso in via Spadari. Poi sono arrivati i tedeschi e hanno spaccato su tutto... c'è rimasto l'idroscalo che c'è ancora la gente abbronzata adesso. A me mi piace il mare, a me mi piace il mare, a me mi piace molto... effettivamente. In occasione dell'estate e nonostante la stagione ho comprato dei regali un canotto e l'ombrellone. Sono sempre in giro in spiaggia qui le spese vanno su, ho bisogno di vederti, sì ma presto presto, che non vivo più. Uhe! Non si sa mai non si sa mai quello che al mondo ci può capitar Non si sa mai non si sa mai quello che è stato non può più tornar Non si sa mai non si sa mai tre o quattro sbagli al giorno tu puoi far Ma se si tratta dopo di pagare io mi sento male, sai non si sa mai. Ohè! [parlato] Non so se qualcuno di voi sia mai stato al mare. Io ci sono stato Ma taci che tu non c'hai neanche la moto. Allora il mare è fatto; eh è fatto, allora, eh tutto eh, tutt eh aspetta un attimo, allora, eh tutto davanti c'è, ehm no cioè di dietro... Davanti o di dietro? Allora dietro le case, venendo avanti si incontra tutta una struttura che b.., dunque venendo avanti allora lì c'è il vicolo di Arma di Taggia dove sono stato una volta in pensione con il mio papà, tutto pagato, venendo ancora avanti tutta una roba buttata giù per terra... tipo farina, però essa è sabbia, ma non messa giù a mucchi, tutta spianata bene sinistra, destra, ehm... tipo spiaggia, di fronte... tutta una roba piena d'acqua, ma non fissa come al palazzo del ghiaccio, essa è tutta semovibile. Come semovibile? Semovibile, alto, basso, qui si fanno i tuffi se l'acqua è alta, se l'acqua è bassa si sta all'asciutto e ci si bagna con l'onda che arriva, sciac. I laghi non vado mai. Silenzio, se no non si diventa neri. Quanti giorni posso stare, senza averti qui con me, fammi fare un po' di conti, io non vivo senza te, risultato dei miei conti, ti rivedo volentieri, ho capito che era ieri, pensa proprio ieri che aspettavo te. Ohé! Non si sa mai non si sa mai quello che al mondo ci può capitar Non si sa mai non si sa mai quello che è stato non può più tornar Non si sa mai non si sa mai tre o quattro sbagli al giorno tu puoi far Ma se si tratta dopo di pagare io mi sento male, sai non si sa mai. Ohé! [parlato] Mettiti il costume! No! Sì va beh ci si diverte, tutto costa da impazzire, pensa ieri tre gelati quattrocentomilalire, ho venduto l'ombrellone, il canotto l'è sciupà, porta dietro qualche lira, e tremilioni e sette forse basterà Non si sa mai non si sa mai quello che al mondo ci può capitar Non si sa mai non si sa mai quello che è stato non può più tornar Non si sa mai non si sa mai tre o quattro sbagli al giorno tu puoi far Ma se si tratta dopo di pagare io mi sento male, sai non si sa mai. Ohé! Non si sa mai non si sa mai quello che al mondo ci può capitar Non si sa mai non si sa mai quello che è stato non può più tornar Non si sa mai non si sa mai tre o quattro sbagli al giorno tu puoi far Ma se si tratta dopo di pagare io mi sento male, sai non si sa mai. Ohé!
Massimo Ranieri incide Rose rosse nel 1968, ma passa inosservata per poi esplodere l'anno successivo al Cantagiro, come lato B di "Il mio amore resta sempre Teresa" e rimanendo per 13 settimane in classifica giungendo al secondo posto ed al sesto fra i dischi più venduti del 1969.
Rose rosse per te ho comprato stasera e il tuo cuore lo sa cosa voglio da te D'amore non si muore e non mi so spiegare perche' muoio per te da quando ti ho lasciato sarà perché ho sbagliato ma io vivo di te e ormai non c'e' più strada che non mi porti indietro amore sai perché nel cuore del mio cuore non ho altro che te Forse in amore le rose non si usano più ma questi fiori sapranno parlarti di me Rose rosse per te ho comprato stasera e il tuo cuore lo sa cosa voglio da te D'amore non si muore ma chi si sente solo non sa vivere più con l'ultima speranza stasera ho comprato rose rosse per te la strada dei ricordi e' sempre la più lunga amore sai perche' nel cuore del mio cuore non ho altro che te Forse in amore le rose non si usano più ma questi fiori sapranno parlarti di me Rose rosse per te ho comprato stasera e il tuo cuore lo sa cosa voglio da te
Ciao mare Orchestra Casadei (di Raul Casadei) Non c'è più la vela bianca con l'inverno c'è il gabbiano e l'estate del mio amore è un ricordo ormai lontano. Al mio fianco si sdraiava si bruciava sotto il sole si assopiva in mezzo al vento come un bimbo era contento. Ciao, ciao, ciao, ciao mare! anche se c'è tanto freddo io ti vengo a salutare. Ciao, ciao, ciao, ciao mare! il ricordo dell'estate si risveglia nel mio cuore. Il vento cancella dalla sabbia i ricordi ma dal cuore, no il vento non può. Ciao, ciao, ciao, ciao mare! sulla sabbia è nato un fiore nel mio cuore un grande amore. Al mio fianco si sdraiava si bruciava sotto il sole si assopiva in mezzo al vento come un bimbo era contento. Ciao, ciao, ciao, ciao mare! il ricordo dell'estate si risveglia nel mio cuore. Ciao, ciao, ciao, ciao mare! sulla sabbia è nato un fiore nel mio cuore un grande amore. Il vento cancella dalla sabbia i ricordi ma dal cuore no, il vento non può. Ciao, ciao, ciao, ciao mare! Ciao, ciao, ciao, ciao mare!
foto: storiaradiotv.it
Voglia di mare - Romans -1972
I Romans partecipano a Un disco per l'estate 1972 con Voglia di mare (scritta da Polizzy e Natili insieme a Pallesi e a Renato Martini) ottenendo finalmente il grande successo, portandoli ai primi posti della hit parade e diventando una delle canzoni più vendute dell'anno.
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Voglia di mare
du du du du du du du du du du..... senza pensieri il treno corre e va lasciando alle mie spalle la citta' sapore di mare nell'aria sento gia' il sole sulla pelle e una ragazza da baciar si....voglia di mare mi tuffo gia' nel blu degli occhi tuoi si....voglia di sole che accende il rosso dei capelli tuoi bagni di luna l'amore arrivera' in un minuto avro' l'eternita' un pugno di sabbia son certo bastera' per fare i miei castelli insieme a te si....voglia di mare io corro a braccia aperte verso te si.... voglia di bere dalle tue labbra tanto e tanto amor du du durudurududu du du du du du du du du du du du du du du durudurududu du du du du du du du du du du du du senza rumore l'estate se ne andra' le lacrime del mare rubero' una conchiglia la mano stringera' sara' l'unica cosa che indietro ci riportera' si.... voglia di mare io corro a braccia aperte verso te si....voglia di bere dalle tue labbra tanto e tanto amor si....voglia di mare mi tuffo ancora dentro gli occhi tuoi si....voglia di sole io corro amore corro incontro a te si....voglia di mare mi tuffo ancora dentro gli occhi tuoi si....voglia di sole io corro amore corro incontro a te
Un giovanissimo Roberto Vecchioni, è fra gli autori di questa "Donna felicità" che spopola nell'estate del 1971 e che partecipa all'edizione di quell'anno del Disco per l'Estate.
Con Fiori rosa fiori di pesco, Battisti partecipò al Festivalbar 1970 vincendo per la seconda volta consecutiva. Fu il 10º singolo più venduto del 1970 in Italia Album: Emozioni
Fiori rosa fiori di pesco Fiori rosa fiori di pesco c'eri tu fiori nuovi 'stasera esco ho un anno di piu' stessa strada, stessa porta. Scusa se son venuto qui questa sera da solo non riuscivo a dormire perche' di notte ho ancor bisogno di te fammi entrare per favore solo credevo di volare e non volo credevo che l'azzurro di due occhi per me fosse sempre cielo, non e' fosse sempre cielo, non e' posso stringerti le mani come sono fredde tu tremi no, non sto sbagliando mi ami dimmi che e' vero dimmi che e' vero dimmi che e' vero dimmi che e' vero dimmi che noi non siamo stati mai lontani dimmi che e' vero ieri era oggi, oggi e' gia' domani dimmi che e' vero dimmi che e' ve... Scusa credevo proprio tu fossi sola credevo non ci fosse nessuno con te oh scusami tanto se puoi signore chiedo scusa anche a lei ma io ero proprio fuori di me io ero proprio fuori di me quando dicevo: posso stringerti le mani come sono fredde tu tremi non, non sto sbagliando mi ami dimmi che e' vero dimmi che e' vero dimmi che e' vero...
Fin che la barca va -Orietta Berti
Brano molto importante per la carriera di Orietta Berti, che incise questo singolo dopo il Tipitipitì che l'aveva portata a Sanremo lo stesso anno. Gli autori del testo sono Flavia Arrigoni e Lorenzo Pilat, la musica è di Mario Panzeri.
« "Ai problemi con i critici che invocano "l'impegno", si aggiunge qualche attrito con i colleghi (da Patty Pravo a Carmen Villani), che apparentemente non amano condividere il palco con la cantante con l'aria da contadina. Tant'è che alla fine la mansueta Orietta sbotta: "Ma cosa vuole da me tutta questa gente che non fa altro che denigrarmi? E' colpa mia se c'è una buona parte del pubblico che nutre della simpatia per me? Ognuno deve fare quello che sa e che può fare. Non sono un'artista impegnata e non ci tengo ad esserlo. Di artisti impegnati ce n'è già un bel mucchio, mi pare". »
questo è quello che dice la stessa Berti dopo un'intervista.
La canzone partecipa a Un disco per l'estate arrivando al terzo posto. Nell'agosto dello stesso anno è in concorso a La cugina Orietta classificandosi al quinto posto.
La canzone arriva all'ottava posizione dell'hit parade
Fin che la barca va Il grillo disse un giorno alla formica, il pane per l'inverno tu ce l'hai, perché protesti sempre per il vino, aspetta la vendemmia e ce l'avrai. Mi sembra di sentire mio fratello, che aveva un grattacielo nel Perù, voleva arrivare fino in cielo, e il grattacielo adesso non l'ha più. Fin che la barca va, lasciala andare, fin che la barca va, tu non remare, fin che la barca va, stai a guardare, quando l'amore viene il campanello suonerà, quando l'amore viene il campanello suonerà. E tu che vivi sempre sotto il sole, tra file di ginestre e di lillà, al tuo paese c'è chi ti vuol bene, perché sogni le donne di città. Mi sembra di vedere mia sorella, che aveva un fidanzato di Cantù, voleva averne uno anche in Cina, e il fidanzato adesso non l'ha più. Fin che la barca va, lasciala andare, fin che la barca va, tu non remare, fin che la barca va, stai a guardare, quando l'amore viene il campanello suonerà, quando l'amore viene il campanello suonerà. Stasera mi è suonato il campanello, è strano io l'amore ce l'ho già, vorrei aprire in fretta il mio cancello, mi fa morire la curiosità. Ma il grillo disse un giorno alla formica, "il pane per l'inverno tu ce l'hai", vorrei aprire in fretta il mio cancello, ma quel cancello io non l'apro mai. Fin che la barca va, lasciala andare, fin che la barca va, tu non remare, fin che la barca va, stai a guardare, quando l'amore viene il campanello suonerà, quando l'amore viene il campanello suonerà. Fin che la barca va, lasciala andare, fin che la barca va, tu non remare, fin che la barca va, stai a guardare, quando l'amore viene il campanello suonerà, quando l'amore viene il campanello suonerà.
Era il tempo delle more - Mino Reitano
Era Il Tempo Delle More è il brano che nel 1971 fece trionfare Mino Reitano alla manifestazione canora Un disco per l’estate, che in seguito divenne uno dei sui dischi più venduti. Fu lanciato su 45 giri assieme a “Nella Mia Mente La Tempesta”, prodotto dall'oggi decaduta casa discografica Durium.
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Era il tempo delle more
Era il tempo delle more e al fiume ti portai una luna quasi nuova com'era nuova la voglia di te. le tue braccia come l'acqua e i grilli intorno a noi sulle labbra un desiderio e la tua vita fioriva con me. fiordalisi e papaveri stesi con gli occhi in su che guardavano il cielo coperto di nubi blu quella notte quanti baci quella notte quante stelle ma poche verità. era il tempo delle more il mese che ti amai le campane senza cuore che ci volavano le ore che sai. fiordalisi e papaveri stese con gli occhi in su che guardavano il cielo coperto di nubi blu quella notte quanti baci quella notte quante stelle ma poche verità. era il tempo delle more orchestra corre il fiume al suo destino col nostro addio più triste che mai col nostro addio più triste che mai
“We shall dance” è forse una delle canzoni più belle che il grande Demis abbia mai pubblicato, Con questo brano toccò l’apice della sua carriera solistica negli anni settanta vincendo il Festivalbar del 1971.
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We shall dance
We shall dance, we shall dance The day we get a chance To pay off all the violins of the ball We shall dance, we shall dance The day we get a chance To get a dime to buy back our souls We shall dance, we shall sing My dear love, O my spring My love good days will come You'll see the corn will grow in spring My spring time My spring time We shall dance, we shall dance The day we get a chance To pay off all the violins of the ball We shall dance, we shall stay With the children at play Lord I swear when the time comes, we'll pray We shall dance, we shall sing My dear love, O my spring My love you'll have a house With roof and walls Fire with coal My soul, my soul We shall dance, we shall dance The day we get a chance To pay off all the violins of the ball We shall dance, we shall stay With the children at play Lord I swear when the time comes, we'll pray
Pooh - Tanta voglia di lei
Inizialmente alla musica di questo brano sono stati abbinati vari testi prima di giungere a quello definitivo: "Meno male" e "Tutto il tempo che vorrai" di Valerio Negrini, "La mia croce è lei" di Daniele Pace (autore della CGD, il suo testo che si rifaceva al brano "My Sweet Lord" di George Harrison del 1970, componente dei Beatles). Una volta individuato il testo appropriato, un primo titolo proposto fu "Nel mondo tanta voglia di lei". Giancarlo Lucariello stesso decise di far cantare "Tanta voglia di lei" a Dodi Battaglia, allo scopo di evitare che Riccardo Fogli detenesse il monopolio dell'interpretazione dei brani. Il brano al "Festival Bar" li fece giungere secondi e ricevette il premio come miglior canzone dell'estate. I gestori dei 30 mila juke-box sparsi in Italia dovettero cambiare per tre volte i dischi di "Tanta voglia di lei" a causa dell'usura. "Tanta voglia di lei" venne tradotto in inglese con il titolo "I'll close the door behind me", mentre nei paesi di lingua spagnola venne titolato in vari modi: "Debes comprenderme", "El verdarero amor", "Tantos deseos de ella", "Tantos deseos de ti". Una versione dal titolo "Dos Amantes" entrò a far parte del repertorio di un cantante messicano, mentre un certo El Puma la ripropose in tutta l'America del Sud senza detenerne i diritti; comportamento che il personaggio ripeté negli anni successivi senza mai pagare i diritti d'autore.
fonte:michaela.it
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Tanta voglia di lei Mi dispiace di svegliarti forse un uomo non sarò ma d'un tratto so che devo lasciarti fra un minuto me ne andrò. E non dici una parola sei più piccola che mai in silenzio morderai le lenzuola so che non perdonerai. Mi dispiace devo andare il mio posto e là il mio amore si potrebbe svegliare chi la scalderà. Strana amica di una sera io ringrazierò la tua pelle sconosciuta e sincera ma nella mente c'è tanta, tanta voglia di lei. Lei si muove e la sua mano dolcemente cerca me e nel sonno sta abbracciando pian piano il suo uomo che non c'è. Mi dispiace devo andare il mio posto e là il mio amore si potrebbe svegliare chi la scalderà. ....nella mente c'è tanta, tanta voglia di lei. Chiudo gli occhi un solo istante la tua porta è chiusa già ho capito che cos'era importante il mio posto è solo là.
Gianni Nazzaro - Quanto è bella lei
La vera canzone dell'estate 1972 è 'Quanto è bella lei' di Gianni Nazzaro. Vincitrice al Disco per l'Estate di Saint Vincent, dal 15 luglio al 19 agosto, dopo aver scalzato dalla vetta il capolavoro di Battisti e Mogol, 'I giardini di marzo'. occupa il primo posto della classifica dei 45 giri più venduti in Italia. Esce dalla top ten soltanto il 7 ottobre di quell'anno. Scritta da Pace, Panzeri e Pilat, reduci dal successo di 'Fin che la barca va' di Orietta Berti, 'Quanto è bella lei' non è un motivo particolarmente impegnato. Niente di male, s'intende - ma il problema è che a dichiararlo, dopo la vittoria al Disco per l'Estate, è lo stesso interprete, Gianni Nazzaro. "Non rinnego il pezzo. Solo dico che non è proprio dei miei migliori. Diciamo anzi che è bruttarello… Mia moglie mi diceva: 'Gianni, se canti questa canzone ti rovini. E' pazzesca, non fa per te. Sarebbe meglio dare forfait'. (…) Ha vinto perché è costruita, nota su nota, ad uso e consumo del pubblico. Neanche fosse stata partorita da un computer. Ecco, se uno metteva dentro a un cervello elettronico tutti i dati inerenti ai gusti correnti ed al meccanismo del Disco per l'Estate, saltava fuori per forza 'Quanto è bella lei…' (da un'intervista a 'Bolero')
Ti prego non mi dire che lei non è per me Non darmi un dispiacere adesso che io l'amo Tu non la conosci ma quando la vedrai Sarà un'altra cosa e allora capirai Quanto è bella lei tu mamma non lo sai Quando guardo lei Io vedo gli occhi tuoi Mi perdonerai se un giorno me ne andrò Prati senza fine fiori bianchi questo è lei ha negli occhi il mare e non lo sa Chi mi fa morire e mi perdona è sempre lei Tu la vedrai e capirai Quanto è bella lei Tu mamma non lo sai Quando guardo lei Io vedo gli occhi tuoi Mi perdonerai se un giorno me ne andrò Prati senza fine fiori bianchi questo è lei ha negli occhi il mare e non lo sa Chi mi fa morire e mi perdona è sempre lei Tu la vedrai e capirai
Mimì ottiene il primo grande successo con Piccolo Uomo, scritto, nel 1972, da Bruno Lauzi, Michelangelo La Bionda e Dario Baldan Bembo. Il brano, stando alla volontà del compositore, avrebbe dovuto essere affidato ad una interprete più nota, rispetto alla novella Mimì che si presentò, dopo aver conosciuto Alberigo Crocetta, al pubblico internazionale col nome di Mia Martini.
Il pezzo -inciso alla Disco Ricordi di Milano, la nuova città della cantante, della sorella e della madre- le permette di vincere il Festivalbar di quell’anno. Sarà reinterpretato nel 1994, ben ventidue anni dopo, per essere inserito nel suo ultimo album, La musica che mi gira intorno. Questo piccolo uomo, che tiene le mani fredde di quella piccola donna, la abbandona. Non c’è tanto da capire: il messaggio è chiaro, così come l’interpretazione di Mimì. D’altronde, lei stessa non si riteneva una cantante: pensava che Ella Fitzgerald, Sarah Voughan e Barbara Streisand fossero le ultime grandi cantanti, poichè riuscivano a muoversi meglio di chiunque altro nei pezzi.
Si sbagliava, con tutto rispetto verso le tre citate. Si sbagliava, perchè dall’umiltà di Mimì, dalla sua interiorità è nata la canzone, questa canzone. Non da Bruno Lauzi & Co., ma da Mimì, che ha portato un tema non molto comune -si pensa che il brano fosse dedicato ad uno psichiatra presso il quale era stata in cura tempo addietro- al popolo.
Un tema, che Mimì -come Loredana- porta con sè, sin dalla sua infanzia, soprattutto per le vicende legate al suo rapporto con il padre. Non che c’entri molto con la canzone, anzi: è tutt’altro tipo d’amore, questo (sempre se di amore si tratta). Certo è che quell’esperienza, paradossalmente, aiuta, forgia, anche se logora, distrugge. Ed è questo ciò che emerge: una donna sola che, senza quel piccolo uomo, non riesce a far nulla, morirebbe addirittura.
Lei ha sbagliato, chiede aiuto ad un uomo che sta andando via, a qualcuno che la manda via, lasciandola morire. Lo implora. C’è aria di pioggia: badate bene, non è un qualsiasi evento atmosferico. E’ pioggia, sono lacrime: non sono chicchi di grandine, fiocchi di neve, tantomeno nuvole. E’ pioggia, che si abbatte su di loro, su quel piccolo uomo e quella piccola donna.
Mimì si dà forza, deve riuscire a superare qualcosa, insieme a lui, con la sua presenza: di qui, si capisce che non è solo l’uomo il problema. E’ la stessa Mimì che deve regolare un conto in sospeso: continua ad essere avvalorata l’idea dello psichiatra, presso il quale stette in cura, tempo prima. Che sia lui questo uomo? Che rappresenti quel punto di riferimento, che Mimì non voleva perdere? Che ci sia questo significato dietro a una canzone che potrebbe far credere, almeno a primo acchito, ad una storia d’amore finita male, dove la donna è ancora legata al passato? Non è molto chiaro, anche se “quell’ultima occasione per vivere” la dice lunga, quell’ “io posso, io voglio, io devo vivere” altrettanto: Mimì si fa forza, anche se l’uomo la manda via. Subito dopo, gli chiede di restare, per affrontare quell’ostacolo assieme a lui. In fin dei conti, letto da un altro punto di vista, il messaggio -anche se meno chiaro di quello che, in genere, traspare- è comprensibile: superare una malattia -nel senso lato del termine- assieme a questo piccolo uomo che, in ogni caso, è un pezzo di merda.
di Michele Rainone fonte:maisenzamusica.altervista.org
Piccolo uomo (Lauzi-Baldan Bembo-Ricchi-La bionda)
Due mani fredde nelle tue Bianche colombe dell’addio Che giorno triste questo mio Se oggi tu ti liberi di me Di me che sono tanto fragile E senza te mi perdero’ Piccolo uomo non mandarmi via Io piccola donna morirei E’ l’ultima occasione per vivere Vedrai che non la perdero’ – e no! E’ l’ultima occasione per vivere Avro’ sbagliato si lo so’ Ma insieme a te ci riusciro’ e si! Percio’ ti dico Piccolo uomo non mandarmi via Io piccola donna morirei Aria di pioggia su di noi E… tu non mi parli piu’ cos’hai Certo se fossi al posto tuo Io so’ gia che cosa mi direi Da sola mi farei un rimprovero’ E dopo mi perdonerei Piccolo uomo non mandarmi via Io piccola donna morirei E’ l’ultima occasione per vivere Vedrai che non la perdero’ (perche’ io posso) Io devo, io voglio vivere Insieme a te ci riusciro’ (e… io devo farlo) E’ l’ultima occasione per vivere Vedrai che non la perderò (perche’ io posso) Io devo – io voglio vivere Ci riusciremo insieme. Piccolo uomo non mandarmi via Io piccola donna morirei Piccolo uomo non mandarmi via Io piccola donna morirei
foto:.maniadb.com
I Camaleonti - Perchè ti amo
Nell'estate del 1973 con "Perchè ti amo" I Camaleonti vincono la rassegna musicale di"Un disco per l'estate", primo posto in classifica per settimane, farà seguito un album di successi I MAGNIFICI CAMALEONTI.
Perchè ti amo e sta nascendo un mezzo sentimento. Dolce aria da incosciente. Fa parte del tuo gioco assurdo girare intorno a te lo sguardo. Come sei pulita, si risveglia dentro me il poeta. Per un attimo d'eternità. Perchè ti amo io non lo so, ma stai sicura che non dormirò. E tu sorriderai pensando che con te nessuno mai ha fatto come me. Volava in aria la mia giacca appena chiusa la tua porta e tu m'hai visto mentre uscivi a salutarmi un'altra volta. Perchè ti amo, il mondo ormai scompare piano in fondo agli occhi tuoi. L'estate sembra sempre azzurra eppure ci son luci ed ombre. Come puoi lasciarmi, oppure pensi come puoi tenermi. Dolce attimo d'eternità. Perchè ti amo, come ti amo, io non lo so, ma stai sicura che non dormirò. Volava in aria la mia giacca, appena chiusa la tua porta dicevi tu sei matto ma ti amo e il resto cosa importa. E stai sicura che, non dormirò. Perchè ti amo, il mondo ormai scompare piano in fondo agli occhi tuoi.
Mia Martini - Minuetto
Minuetto è un brano musicale scritto da Franco Califano (testo) e Dario Baldan Bembo (musica), inciso nel 1973 da Mia Martini e successivamente dallo stesso Califano.
Si rivelò in assoluto uno dei più grandi successi dell'estate 1973
La copertina del singolo ritrae Mia Martini seduta accarezzando un cane al Caffè Greco di Roma.
Il testo di Minuetto nasce dopo i tentativi di Maurizio Piccoli e Bruno Lauzi, che invano avevano cercato di realizzarne una stesura convincente; si decide pertanto di contattare Franco Califano, il quale - traendo spunto dalle ultime vicende sentimentali della stessa Mia Martini - riesce a cucirle addosso un successo senza tempo, successo dovuto anche ad un arrangiamento di ottimo livello, a supporto della complessa partitura di Baldan Bembo, in cui si possono individuare diverse atmosfere musicali: dalla citazione classica di Bach alle ballate pop d'oltreoceano. In sala d'incisione prendono parte al coro anche Bruno Lauzi, Maurizio Fabrizio, i Fratelli La Bionda, Loredana Berté e Adriano Panatta (all'epoca fidanzati).
La canzone racconta le ore tutte uguali di una donna, schiava del suo uomo, il quale prende ciò che vuole e se ne va (...ne approfitta il tempo e ruba, come hai fatto tu...).
Minuetto, in assoluto la sua canzone più venduta, le vale un nuovo disco d'oro, nonché la seconda vittoria consecutiva al Festivalbar, con 119.613 voti, cosa che in precedenza era riuscita solamente a Lucio Battisti. Il disco entra nella top-ten dei 45 giri più venduti il 23 giugno 1973, raggiungendo la seconda posizione, ma da altre fonti raggiunge anche la prima posizione, restando per 30 settimane consecutive e risultando il 7° singolo di maggior successo del 1973, mentre assieme a Pazza idea, sarà il più venduto del 1973. La canzone verrà presentata, alla fine di dicembre, al Midem di Cannes, ma cantata in francese
Califano, in un'intervista citerà: « ...Il nostro incontro risale al ’73. Avevo appena finito di comporre “Minuetto” e sentii subito che si trattava di un pezzo del quale Mia Martini avrebbe colto perfettamente tutte le sfumature, la sua storia di amore disperato. Glielo affidai e Mia vinse il Festival d’ Europa e il Festivalbar. In qualche modo ‘Minuetto’ segnò il suo grande successo, la nascita di un’interprete impareggiabile, che osservava il mondo e gli uomini e gli uomini con una straordinaria sensibilità. Non ci legava una frequentazione assidua, anzi sono poche le occasioni nelle quali io e Mia ci siamo ritrovati vicini a parlare di musica, di quella musica che per lei era in qualche modo uno strumento di liberazione, un modo per dimenticare... »
fonte:wikipedia.org foto:chez-mimi.it
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Minuetto
E' un'incognita ogni sera mia... Un'attesa, pari a un'agonia. Troppe volte vorrei dirti: no! E poi ti vedo e tanta forza non ce l'ho! Il mio cuore si ribella a te, ma il mio corpo no! Le mani tue, strumenti su di me, che dirigi da maestro esperto quale sei... E vieni a casa mia, quando vuoi, nelle notti più che mai, dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi. Tanto sai che quassù male che ti vada avrai tutta me, se ti andrà per una notte... ... E cresce sempre più.... la solitudine, nei grandi vuoti che mi lasci tu! Rinnegare una passione no, ma non posso dirti sempre sì e sentirmi piccola così tutte le volte che mi trovo qui di fronte a te. Troppo cara la felicità per la mia ingenuità. Continuo ad aspettarti nelle sere per elemosinare amore... So-no sempre tua, quando vuoi, nelle notti più che mai, dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi. Tanto sai che quassù male che ti vada avrai tutta me, se ti andrà, per una notte... sono tua... ... la notte a casa mia, sono tua, sono mille volte tua... E la vita sta passando su noi, di orizzonti non ne vedo mai! Ne approfitta il tempo e ruba come hai fatto tu, il resto di una gioventù che ormai non ho più... E continuo sulla stessa via, sempre ubriaca di malinconia, ora ammetto che la colpa forse è solo mia, avrei dovuto perderti, invece ti ho cercato. Minuetto suona per noi, la mia mente non si ferma mai. Io non so l'amore vero che sorriso ha... Pensieri vanno e vengono, la vita è così...
Pazza Idea è uno dei brani più celebri del repertorio di Patty Pravo, inciso nel 1973 come prima traccia dell’album omonimo. Il singolo fu un successo commerciale formidabile, permanendo in vetta alla classifica italiana per nove settimane e arrivando a vendere più di un milione di copie. Pazza Idea conobbe fama anche all’estero e venne tradotta in spagnolo, francese, sloveno, tedesco e olandese.
Se immagino che tu sei qui con me sto male, lo sai! Voglio illudermi di riaverti ancora com'era un anno fa. Io stasera insieme ad un altro e tu sarai forse a ridere di me della mia gelosia che non passa più, ormai non passa più. Pazza idea di far l'amore con lui pensando di stare ancora insieme a te! Folle, folle, folle idea di averti qui mentre chiudo gli occhi e sono tua. Pazza idea, io che sorrido a lui sognando di stare a piangere con te. Folle, folle, folle idea sentirti mio se io chiudo gli occhi vedo te. Tu guidavi mentre io ubriaca di gelosia continuavo a chiedere. E poi mi hai detto: "Senti camminiamo", Siamo scesi in fretta ma restati li... In silenzio soli, io ti ho stretto, stretto a me. La tua giacca sul mio viso mi hai detto: "Basta amore, sono stanco, lo vuoi tu?" Pazza idea... etc. ..... Pazza idea stare qui con lui ma poi vedere solo te. Immaginare... vorrei... Vorrei te! Pazza idea...
Marcella - Io domani
Scritta da Giancarlo Bigazzi e Gianni Bella, Io domani è uno dei brani di maggior successo della cantante; sigla della trasmissione radiofonica Gran varietà, si classifica al primo posto al Festivalbar del 1973, ex aequo con Mia Martini.
Nel 1986, Mina esegue una cover del brano.
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Io domani Io domani glielo dico che non l'amo più, gli confesso che al suo posto ora ci sei tu. Ho lottato contro l'attrazione strana delle tue mani mi facevo scudo con un sentimento che era spento. Cosa importa se con lei dovrò divederti, meglio respirarla piano la felicità, aspettandoti. Io domani avrò cura dei pensieri tuoi, sarò donna oppure solo amica come tu mi vuoi. Guardami negli occhi caro amore mio, dimmi se qualcuno vuol dividerci. Tu non sai di cosa non sarei capace io. Io domani glielo dico che non l'amo più. Come neve sciolta ho la sensazione di restare sola. Forse un po' per volta ci diremo appena una parola. Guardami negli occhi caro amore mio dimmi se qualcuno vuol dividerci. Tu non sai di cosa non sarei capace io. Io domani sembra assurdo ma ricomincerei cosa importa se dal primo istante avevi scelto lei. Io domani ma che dico se il domani è qui, la mia storia, amore, è stata troppo bella per finir così.
Coro: Guardami negli occhi caro amore mio, dimmi se qualcuno vuol dividerci. Tu non sai di cosa non sarei capace io! (X2)
Gianni Nazzaro - Questo Sì Che È Amore (1974)
Vincitore per la seconda volta di "Un disco per l'estate" del 1974 con Questo sì che è amore, consacra Gianni Nazzaro tra i cantanti più in voga degli anni 70
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Questo Sì Che È Amore
Il primo sole mi riaccompagna nella mia stanza e penso a chi a chi per gioco o per dispetto mi sta facendo soffrire qui il nostro incontro è stato un caso, una tenerezza ed era stata mia Lei guardava in faccia il cielo, il viso suo poi ad un tratto il suo respiro è diventato il mio... Io e lei, questo si che è amore, io e lei, sullo stesso cuore io non avrei creduto agli occhi miei fu così bello che sembrava vero... Io e lei, questo si che è amore, proprio io... Io e lei, dopo l'amore quante domande, tutti i si del mondo li abbiamo detti noi lei guardava in faccia il cielo io un po' più il la disegnavo questo giorno nell'immensità io e lei, questo si che è amore, (instrumental) io e lei, questo si che è amore, io e lei, sullo stesso cuore io non avrei creduto agli occhi miei fu così bello che sembrava verità...
E tu... scelta come singolo dall'album omonimo, nell'estate del 1974, rimase in vetta per dodici settimane non consecutive, e per sei mesi in top ten, diventando un piccolo record nella carriera di Baglioni. Infatti il suo precedente miglior successo, Questo piccolo grande amore era stato alla posizione numero uno per sei settimane, ed in top ten per poco più di quattro mesi. Il singolo vendette 500.000 copie, e fu certificato disco d'oro. Quello stesso anno il cantautore romano con il brano vinse il Festivalbar. Alla fine dell'anno il singolo risultò essere stato il più venduto in Italia
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E tu Accoccolati ad ascoltare il mare quanto tempo siamo stati senza fiatare seguire il tuo profilo con un dito mentre il vento accarezzava piano il tuo vestito e tu fatta di sguardi tu e di sorrisi ingenui tu ed io a piedi nudi io sfioravo i tuoi capelli io e fermarci a giocare con una formica e poi chiudere gli occhi non pensare più senti freddo anche tu senti freddo anche tu e nascoste nell'ombra della sera poche stelle ed un brivido improvviso sulla tua pelle poi correre felici a perdifiato fare a gara per vedere chi resta indietro e tu in un sospiro tu in ogni mio pensiero tu ed io restavo zitto io per non sciupare tutto io e baciarti le labbra con un filo d'erba e scoprirti più bella coi capelli in su' e mi piaci di più e mi piaci di più forse sei l'amore... e adesso non ci sei che tu soltanto tu e sempre tu che stai scoppiando dentro il cuore mio ed io che cosa mai farei se adesso non ci fossi tu ad inventare questo amore e per gioco siam caduti coi vestiti in mare ed un bacio e un altro e un altro ancora da non poterti dire che tu pallida e dolce tu eri già tutto quanto tu ed io non ci credevo io e ti tenevo stretta io coi vestiti inzuppati stare li' a scherzare poi fermarci stupiti io vorrei cioè ho bisogno di te ho bisogno di te dammi un po' d'amore... e adesso non ci sei che tu soltanto tu e sempre tu che stai scoppiando dentro il cuore mio ed io che cosa mai farei se adesso non ci fossi tu ad inventare questo amore.
Anima mia - Cugini di Campagna
Anima Mia è un singolo di successo dei Cugini Di Campagna, uscito nel 1973 ed inciso nel secondo album del gruppo che da questa canzone prende il nome. Il singolo permase in classifica per ben 38 settimane e si è guadagnato una popolarità tale da essere poi reinterpretato da molti artisti internazionali tra cui Dalida, Perry Como o Frida degli Abba (che la tradusse in svedese col titolo “Ett Liv I Solen”).
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Anima mia
Andava a piedi nudi per la strada mi vide come un ombra mi seguì col viso in alto di chi il mondo sfida e tiene in piedi un uomo con un si. Nel cuore aveva un volo di gabbiani e un corpo di chi ha detto troppi si negli occhi la paura del domani come un ragazzo me ne innamorai... La notte lei dormiva sul mio petto sentivo il suo respiro su di me e poi mi dava i calci dentro il letto c'e' ancora il suo sapore qui con me.. Anima mia, torna a casa tua, ti aspetterò dovessi odiare queste mura... anima mia , nella stanza tua, c'e' ancora il letto come l' hai lasciato tu... Avrei soltanto voglia di sapere......(non cercarmi) che fine ha fatto e chi sta con lei (non pensarmi) se sente ancora freddo nella notte se ha sciolto i suoi capelli oppure no...
Sereno è - Drupi
Anno: 1974 - Ricordi Nel 1974 Drupi ottenne con questo 45 giri un successo veramente notevole che lo portò per diverse settimane ai vertici delle classifiche di vendita. Il singolo è accattivante. Gli autori Riccardi e Albertelli (che hanno scritto quasi tutti i pezzi di Drupi) sono riusciti ancora una volta nell'impresa di creare una hit indimenticabile. ....
Sereno è Rimanere a letto ancora un po' E sentirti giù in cucina che Gia prepari il mio caffè E far finta di dormire Per tirarti contro me. Sereno è Ricordare il primo giorno che Sei salita sulla moto mia Noi due soli senza compagnia E la volta che hai guidato tu Dentro al fosso a testa in giù... Sereno è Scivolare dentro il mare e poi Senza il peso dei pensieri miei Giù nel buio la conferma che Lassù in alto sempre tu ci sei Che alla luce aspetti me. Sereno è Dare un calcio ai grattacapi e poi Con un bacio fare pace noi E sentirmi come tu mi vuoi Raccontarti un sacco di bugie Per poi ridere di te! Sereno è...
Nel 1975 Il Guardiano del Faro vince Un disco per l'estate con il brano di sua composizione Amore grande, amore libero; ottenendo la posizione n. 1 per parecchi mesi nelle classifiche dei dischi 33 e 45 giri più venduti. nello stesso anno compose la colonna sonora dell'omonimo film diretto da Luigi Perelli.
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Amore Grande Amore Libero
Claudia Mori - Buonasera Dottore
Buonasera dottore è un 45 giri interpretato da Claudia Mori, che ebbe un grande successo nell'estate del 1975
Si tratta di un duetto per voce solista femminile e voce recitante maschile. Il testo, scritto da Paolo Limiti e di carattere malizioso, riproduce la telefonata tra una donna e il suo amante sposato. Quest’ultimo, per non farsi smascherare dalla moglie, risponde alle sue frasi passionali dandole del lei, chiamandola con l’allocutivo dottore e cercando di parlare il meno possibile.
La musica, di Shel Shapiro, è di carattere malinconico e baroccamente arrangiata e diretta da Detto Mariano con l’ausilio di coro e una sezione di archi. La parte della voce maschile viene attribuita a Franco Morgan (talvolta ad Alberto Lupo) La canzone era stata proposta a Mina senza che venisse da lei accettata, sicché la scelta dell'interprete cadde sulla Mori.
La copertina del singolo, riprende la solista in posa sensuale e generosamente truccata.
Lo schema dialogato della canzone feuilleton, particolarmente in auge a metà degli anni settanta, ricorda altri brani dell’epoca, come Parole parole di Mina e Piange il telefono di Domenico Modugno. Come parecchi di questi brani del periodo, la canzone ebbe un successo notevole, piazzandosi al primo posto delle classifiche di vendita. Sull'onda del lusinghiero successo raggiunto, anche l’anno successivo Claudia Mori propose un altro duetto, Come una Cenerentola eseguito con l’aiuto della voce recitata di Marcello Mastroianni; tuttavia questo 45 giri non ripeté i risultati di vendita del precedente.
Nel 1986, Mina decise, nonostante la precedente rinuncia, di cantare una cover di Buonasera dottore, eseguendo la canzone un’ottava più in basso, affidandosi ad arrangiamenti più sobri e includendola nell’album Sì, buana. Nel 2002, una parodia del pezzo fu proposta da Fiorello e Luciana Littizzetto. Il brano divenne successivamente anche uno dei motivi conduttori della famosa serie televisiva Tutti pazzi per amore.
fonte: wikipedia.org
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Buonasera Dottore
Lei: Ciao, sono io Lui: Buonasera dottore Lei: amore mio Lei: Ciao, sono io Lui: Buonasera dottore Lei: amore mio Lui: Sì, mi dica Lei: Non resistevo più, pensavo a te Lui: Ah, bene direi che è importante. Lei: Quando verrai Lui: Mah, adesso non so dipende... Lei:non parlare se lì c'è lei lascia parlare me dì sì o no. Lui: Certo. Lei: Vieni appena puoi anche tardi, se tu vuoi io intanto non dormirei quanto mi manchi non sai. Mi ami o no Lui: Ci può giurare dottore. Io di più Lui: Non credo Lei: Ma lei adesso dov'è vicino a te Lui: Sì, senz'altro. Lei: Ho sciolto i capelli giù e ho il profumo che mi hai dato tu. Lei: Vieni almeno per un pò non ho sonno non mi sveglierai dì quello che vuoi però stasera non dirmi di no. Lui: D'accordo dottore. Se è proprio necessario, vengo. Lei: Adesso chiudo, non vorrei fare insospettire lei. Amore io sono qui e potrei anche morire. Lui: No, no, stia tranquillo. Adesso faccio un salto da lei. Buonasera dottore
foto:ebay.com
Drupi - Due
Canzone vincitrice del Festivalbar 1975, titolo che diede vita all'omonimo album di Drupi.
Sarai bella come non ma, sicuro, ci giuro. Sicuro. Verrai con quel passo che hai avanti, più avanti. Davanti. Un discorso a due e nessun altro Ormai ogni gesto che fai, discende la pelle mi prende Un discorso a due e nessun altro Restiamo così, nessuno può prenderci Riguarda noi due.
45 giri
45 - 7''
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Reach out i'll be there - Gloria Gaynor
Successo di Gloria Gaynor del 1975, spopolò nelle discoteche e sulle spiagge di tutta Italia, arrivando in vetta alla classifica della Hit Parade
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Reach out i'll be there
Now if you feel that you can't go on Because all of your hope is gone And your life is filled with confusion And happiness is just an illusion And your world around is tumblin' down Darling, reach out, reach out Reach out for me I'll be there to love and comfort you I'll be there with the love that'll see you through Now when you're lost and about to give up 'Cause your best just ain't good enough And you feel the world has grown cold And you're driftin' out on your own When you need a hand to hold Darling, reach out, reach out Reach out for me I'll be there to love and comfort you I'll be there with the love that'll see you through I'll be there to love and comfort you I'll be there with the love that'll see you through I can tell the way you hang your head You're without love, now you're afraid And through your tears you look around But there's no peace of mind to be found I know what you're thinking, without love now you're alone Baby, you reach out Reach out for me I'll be there to love and comfort you I'll be there with the love that'll see you through I'll be there to love and comfort you I'll be there with the love that'll see you through I'll be there to love and
foto:yousearch.co
I Santo California Tornerò
I Santo California nel 1975 incisero il loro primo disco a 45 giri intitolato Tornerò (musica di Ignazio Polizzy Carbonelli, Claudio Natili, Marcello Ramoino; testo di Elio Palumbo), che divenne un grande successo internazionale, disco d'oro per aver venduto oltre un milione di copie in Italia, lanciato dalla trasmissione televisiva Alle sette della sera condotta da Christian De Sica. Con questa canzone il complesso si impose come uno dei capisaldi di quel filone pseudo romantico della musica melodica degli anni settanta.
Il brano Tornerò venne tradotto in diverse lingue e offri alla band una ottima opportunità all'estero, dove ricevette un notevole apprezzamento anche per tutta la produzione seguente; ciò nonostante in Italia il complesso subi l'ostracismo di certi organizzatori che si ripercosse sull'assenza (forzata) della band dalle principali manifestazioni televisive.
Rivedo ancora il treno allontanarsi e tu che asciughi quella lacrima - tornerò com'è possibile un anno senza te. Adesso scrivi aspettami il tempo passerà Un anno non è un secolo - tornerò com'è difficile restare senza te. Sei sei la vita mia quanta nostalgia senza te tornerò tornerò. Da quando sei partito è, cominciato per me la solitudine intorno a me c'è il ricordo dei giorni belli del nostro amore la rosa che mi hai lasciato si è ormai seccata ed io la tengo in un libro che non finisco mai di leggere. Ricominciare insieme ti voglio tanto bene il tempo vola aspettami- tornerò pensami sempre sai e il tempo passerà. Sei sei la vita mia amore amore mio quanta nostalgia un anno non è un secolo senza te tornerò tornerò pensami sempre sai tornerò tornerò
Gianni Bella nel 1976 vince il Festivalbar con Non si può morire dentro, canzone con cui scala le classifiche rimanendo nella top ten italiana da giugno al ottobre 1976, e riescendo ad aggiudicarsi il primo posto per dieci settimane, poi inserita nel suo primo 33 giri Sogni di un robot.
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Non si può morire dentro
Se il nostro amore è un altro fallimento non me la prenderò con te con lui o con il vento perché son stato io a sollevarti il mento perché non ti comprai e adesso non ti vendo. tu, bella e triste tu mi dicesti quanto ti lasciai non si può morire dentro e morendo me ne andai ora sono qui dopo un anno l' ho capito che non si può morire dentro e morivo senza te abbracciami anche tu ci son troppe persone sennò io lo farei l' amore qui alla stazione ma non restare lì a buttar via i minuti il mondo tu lo sai è degli innamorati tu chi nascondi tu se c' è un altro dillo pure qui non si può morire dentro e sorridersi così anche senza te bella sì ma triste non sarai non si può morire dentro e restando morirei un puntino tu la tua storia scrivere vorrei ma non si può morire dentro e restando morirei uh uh uh ....
foto:ring.cdandlp.com
Afric Simone - Ramaya
Ramaya è una canzone che ha riscosso un notevole successo durante l'estate 1976 del cantante mozambicano Afric Simone.
Il brano ha un ritmo ballabile trascinante e allegro. Il testo è quello di una normale canzone d'amore dedicata a una bella ragazza africana di nome Ramaya, reale o immaginaria, amata dall'autore, dalla quale a fine strofa si congeda con l'augurio di buona fortuna fidjuballa.
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Ramaya
Ramaya Bokuko Ramaya abantu Ramaya Miranda Tumbala Ho Ho Ho Ramaya Bokuko Ramaya abantu Ramaya Mitumbala Aricki Brr Mutuana Gipelile Aricki Brr Kewana Gipelile Tumbala Tumbala Maronga Aricki Brr Tatana Bitonga Hey Jamboji Bara Bara Hey jamboji Bara Bara Mulangati Chilungati Hey chira ba ba
foto:storiaradiotv.it
Oliver Onions - Sandokan
Canzone colonna sonora dell'omonimo telefilm composta da Guido e Maurizio de Angelis, alias Oliver Onions, nel 1976, ebbe un grandissimo successo con ben 810.00 copie vendute.
Più crudele è la guerra e l’uomo sa cos'è la guerra caldo e tenero è l’amore e l’uomo sa cos'è l’amore giù dal cielo scende un tuono tutto intorno e’ un grande suono nasce il seme dalla pianta e il grande albero adesso canta corre il sangue nelle vene grande vento nella notte calda si alzerà sandokan sandokan giallo è il sole e la forza mi dà sandokan sandokan dammi forza ogni giorno e ogni notte coraggio verrà sandokan sandokan giallo e’ il sole e la forza mi dà sandokan sandokan dammi forza ogni giorno e ogni notte coraggio verrà sandokan sandokan giallo e’ il sole e la forza mi dà sandokan sandokan dammi forza ogni giorno e ogni notte coraggio verrà la conchiglia suona piano il mare ormai e’ già lontano sale e scende la marea e tutto copre e tutto crea corre il sangue nelle vene grande vento nella notte calda si alzerà sandokan sandokan giallo è il sole e la forza mi dà sandokan sandokan dammi forza ogni giorno e ogni notte coraggio verrà sandokan sandokan giallo è il sole e la forza mi da sandokan sandokan dammi forza ogni giorno e ogni notte coraggio verrà sandokan sandokan giallo è il sole e la forza mi dà sandokan sandokan dammi forza ogni giorno e ogni notte coraggio dammi forza ogni giorno e ogni notte coraggio dammi forza ogni giorno e ogni notte coraggio verrà
Con questa canzone Tozzi partecipò al Festivalbar 1977, vincendolo.
La canzone, incisa anche dai Ricchi e Poveri nel loro album di cover Allegro italiano del 1992, fu tradotta in francese da Pascal Sevran e Claude Carmone ed interpretata da Dalida e poi, nel 1984, fu tradotta in inglese da Diane Warren ed incisa da Laura Branigan, la cantante statunitense che portò al n° 1 della charts USA Gloria, nel suo album Self Control. In Germania, invece, ne fece una cover Guildo Horn; un'altra cover in tedesco è stata incisa dal sudafricano Howard Carpendale.
Negli anni 2000 il brano è stato la colonna sonora del film "Asterix", ed interpretata da Tozzi in coppia con Monica Bellucci ha venduto centinaia di migliaia di copie nel Paese transalpino.
Il disco ottenne all'epoca un grande successo di vendita, in Italia e all'estero: certificato doppio disco di platino in Italia per le 120.000 copie vendute, venne premiato con il disco di platino in Belgio (50.000 copie) e ricevette il doppio disco di platino in Francia (500.000 copie).
fonte: wikipedia.org
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Ti amo
Ti amo - un soldo - ti amo in aria - ti amo Se viene testa vuol dire che basta: lasciamoci. Ti amo- io sono - ti amo in fondo un uomo Che non ha freddo nel cuore nel letto comando io. Ma tremo davanti al tuo seno Ti odio e ti amo E una farfalla che muore sbattendo le ali. L'amore che a letto si fa Rendimi I'altra meta Oggi ritorno da lei Primo Maggio su coraggio! lo ti amo e chiedo perdono Ricordi chi sono Apri la porta a un guerriero di carta igienica. E dammi il tuo vino leggero Che hai fatto quando non c'ero E le lenzuola di lino Dammi il sonno di un bambino. Che "ta" sogna cavalli e si gira E un po' di lavoro Fammi abbracciare una donna che stira cantando. E poi fatti un po' prendere in giro Prima di fare I'amore Vesti la rabbia di pace e sottane sulla luce. lo ti amo e chiedo perdono Ricordi chi sono Ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo. E dammi il tuo vino leggero
foto:debaser.it
L'Angelo azzurro - Umberto Balsamo
Nel 1976 Balsamo propose a Mina la canzone L'angelo azzurro, da lui scritta insieme a Cristiano Malgioglio. Rifiutato dalla cantante cremonese, il brano divenne uno dei maggiori successi dello stesso Balsamo e venne incluso nel suo album "Malgrado tutto...l'angelo azzurro" (1977) L'angelo azzurro, raggiunse il 1° posto nella hit parade, rimanendovi per ben 6 settimane.
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L'Angelo azzurro
Con la luce il tuo profilo ha un colore indefinito la tua immagine riflette su un discorso che non smette La chiarezza nei tuoi occhi le parole affascinanti che si dicono due amanti ma davvero siamo noi? Se sei tu l'angelo azzurro questo azzurro non mi piace la bellezza non mi dice le parole che vorrei quanti baci e tradimenti lacrimoni e pentimenti fan di te una donna sola che da sola resterà Con il sole e con la pioggia ti bagnavi sempre tu ero pronto ad asciugarti ma non ce la faccio più E per chiudere il discorso voglio dirti amore mio questo e' un arrivederci e non e' certo un addio Sarà facile incontrarsi educato salutarsi quell'azzurro di sicuro non mi incanterà mai più Il mio orgoglio e' ancora vivo e non morirà con te lascia stare quell'azzurro che non e' adatto a te Se sei tu l'angelo azzurro questo azzurro non mi piace la bellezza non mi dice le parole che vorrei quanti baci e tradimenti lacrimoni e pentimenti fan di te una donna sola che da sola resterà.
foto:soulfunkdance.com
Mi vendo - Renato Zero
Nel 1977 Renato Zero realizza l'album "Zerofobia", seguirà lo spettacolo che prenderà lo stesso titolo dell'album. Il disco avrà un grosso successo di vendite, grazie alla canzone "Mi vendo"
Il disco mantenne la sua posizione delle prime dieci canzoni per 5 settimane consecutive.
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Mi vendo
Faccio in fretta un altro inventario… Smonto la baracca e via! Cambio zona, itinerario, Il mio indirizzo è la follia! C'è un infelice, ovunque vai… Voglio allargare il giro dei clienti miei… Io vendo desideri e speranze, In confezione spray. Seguimi io sono la notte, Il mistero, l'ambiguità… Io creo gli incontri… Io sono la sorte! Quell'attimo di vanità… Incredibile, se vuoi… Seguimi e non ti pentirai! Sono io la chiave dei tuoi problemi, Guarisco i tuoi mali, vedrai!!! Mi vendo, La grinta che non hai! In cambio del tuo inferno, Ti do due ali, sai! Mi vendo, Un'altra identità! Ti do quello che il mondo… Distratto non ti da! Io mi vendo, e già ! A buon prezzo, si sa! Ho smarrito, un giorno, il mio circo, Ma il circo vive senza di me! Non è l'anima tua che io cerco, Io sono solo più di te! Nell'arco di una luna io, Farò di te un baro oppure un re… Sono io la chiave dei tuoi problemi, Guarisco i tuoi mali, vedrai!!! Mi vendo, la grinta che non hai! In cambio del tuo inferno, Ti do due ali, sai! Si… Ti vendo, Un'altra identità! Ti do quello che il mondo, Distratto non ti da… Io mi vendo, e già! A buon prezzo, si sa! Seguimi!