IL GIORNALE DELL'ISOLA FELICE ... ANNO 4° ... SETTIMANA 24 ...

LUNEDI' 10 GIUGNO- DOMENICA 16 GIUGNO 2013

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    Ciao Claudio..Lussy... :emoticons-al-lavoro-06.gif:




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    tyranitarupop9dk1 bok sorellone mio e a tutti isolani,pusaaaaa
     
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    Federica Pellegrini e Filippo Magnini di nuovo insieme? – Foto

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    PELLEGRINI – Dopo la doccia hot anche gli spalti bollenti, il duo composto da Federica Pellegrini-Filippo Magnini ci riprova assistendo a una partita di basket.
    Forse seguendo i saggi consigli della madre della campionessa di nuoto, i ragazzi tentano di riavvicinarsi.
    “Bello spettacolo questa sera!!! Era la prima volta che assistevo ad una partita di Basket in Italia!! #basket” ha cinguettato l’atleta olimpionica dal suo account Twitter.
    In realtà Federica e Filippo erano stati paparazzati insieme anche domenica, per una romantica cenetta a Roma.

    ancora_insieme_dopo_la_presunta_rottura_tra_federica_pellegrini_e_filippo_magnini_alla_finale_di_basket_bea6
    Ad assistere alla partita c’era anche il preparatore atletico Matteo Giunta, cugino di Magnini.
    Insomma nonostante la rottura ufficiale questa splendida coppia continua a frequentarsi, che si siano tutte le premesse per un bis?

    filippo_magnini_e_federica_pellegrini_al_palatiziano_di_roma_insieme_al_loro_preparatore_atletico_matteo_giunta_nonche_cugino_di_magno_f19b

    fonte:http://www.sologossip.it/

     
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    BUONGIORNO GIORNO … BUON GIOVEDI' ISOLA FELICE …


     
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    CAREZZE AL RISVEGLIO


    ... POESIE E FIABE AL RISVEGLIO…
    ... L’esperimento fatto da più di un anno mi è piaciuto e credo sia piaciuto a molti. Per cui continuerò ad alleggerire questo mio spazio di riflessione utilizzando il metodo più antico del mondo, le fiabe e le poesia. Credo sia giusto provare a tornare alle vecchie care abitudini di questa mia “rubrica” cercando di regalare un sorriso ed una carezza a chi avrà la pazienza di leggere ciò che scrivo e propongo. Così da oggi inizieremo un viaggio nella poesia; da quelle dell’antichità a quelle più recenti. La poesia è sempre stato il modo con cui il cuore e l’anima hanno cercato di comunicare; la veste visibile delle emozioni. Credo quindi che ogni mattina leggere una poesia ed una favola, soprattutto in questo periodo estivo, sia una bella spinta per tutti ad iniziare con una carezza la giornata … Buon risveglio e buona giornata a tutti … .
    (Claudio)





    Le Poesie più belle di tutti I tempi

    Poesie del Mare

    Casa Sul Mare

    ll viaggio finisce qui:
    nelle cure meschine che dividono
    l’anima che non sa più dare un grido.
    Ora I minuti sono eguali e fissi
    come I giri di ruota della pompa.
    Un giro: un salir d’acqua che rimbomba.
    Un altro, altr’acqua, a tratti un cigolio.

    Il viaggio finisce a questa spiaggia
    che tentano gli assidui e lenti flussi.
    Nulla disvela se non pigri fumi
    la marina che tramano di conche
    I soffi leni: ed è raro che appaia
    nella bonaccia muta
    tra l’isole dell’aria migrabonde
    la Corsica dorsuta o la Capraia.

    Tu chiedi se così tutto vanisce
    in questa poca nebbia di memorie;
    se nell’ora che torpe o nel sospiro
    del frangente si compie ogni destino.
    Vorrei dirti che no, che ti s’appressa
    l’ora che passerai di là dal tempo;
    forse solo chi vuole s’infinita,
    e questo tu potrai, chissà, non io.
    Penso che per i più non sia salvezza,
    ma taluno sovverta ogni disegno,
    passi il varco, qual volle si ritrovi.
    Vorrei prima di cedere segnarti
    codesta via di fuga
    labile come nei sommossi campi
    del mare spuma o ruga.
    Ti dono anche l’avara mia speranza.
    A’ nuovi giorni, stanco, non so crescerla:
    l’offro in pegno al tuo fato, che ti scampi.

    Il cammino finisce a queste prode
    che rode la marea col moto alterno.
    Il tuo cuore vicino che non m’ode
    salpa già forse per l’eterno.

    (EUGENIO MONTALE)



    Favole Dal Web

    La barca che va per mare e per terra

    Una volta un Re mandò fuori quest'editto:

    Chi sarà buono di fabbricare una barca che va per mare e per terra avrà mia figlia in sposa.

    In quel paese ci stava un padre di tre figli, e tutto quel che possedeva era un cavallo, un asino e un porchetto. Inteso l'edítto, il figlio maggiore disse al padre:
    - Papà, vendi il cavallo, e coi soldi del cavallo comprami i ferri per fabbricare barche, e coi ferri per fabbricare barche, fabbricherò una barca che va per mare e per terra e sposerò la figlia del Re.
    Dillo oggi dillo domani, il padre, per aver pace, vendette il cavallo e gli comprò i ferri. Il figlio s'alzò di buonora, prese i ferri e andò nella macchia a tagliare la legna per fabbricare la barca.
    Aveva già mezzo costruita la barca, quando passò un vecchietto.
    - Che fai di bello, figlio mio?
    E lui: - Quel che mi pare.
    E il vecchietto: - E cos'è che ti pare?
    E lui: - Doghe da botte!
    - E doghe da botte tu possa trovar fatte, - e se n'andò.
    L'indomani mattina tornando al bosco dove aveva lasciato la barca a mezzo con la legna ed i ferri, non trovò altro che un mucchio di doghe da botte. Tornò a casa piangendo come un disperato e raccontò al padre la disgrazia che gli era successa. Il padre che per scapricciarlo s'era spropriato del cavallo, figuratevi che lune lo presero! Un altro po' e lo scannava!
    Non era passato un mese, ed ecco che quest'idea di provarsi a costruire la barca gli venne al figlio mezzano. Si mise intorno al padre, e pigola e sospira finché il padre non fu costretto a disfarsi del somaro per comprargli i ferri adatti. E anche lui prese i ferri e se n'andò nel bosco a tagliar la legna. Aveva mezzo costruito la barca, quando passò quel vecchietto e disse:
    - Che stai facendo, bel figliolo?
    E lui: - Faccio quel che mi garba.
    E il vecchietto: - E cos'è che ti garba?
    - Manici da scope!
    -E manici da scope tu possa trovar fatti! - disse il vecchietto, e voltò strada.
    Lui la sera va a casa, mangia, dorme, e la mattina all'alba torna nella macchia. Lo stesso com'era successo al fratello: ci trovò solo un mucchio di manici da scope.
    Il padre, quando gli arrivò anche lui disperato a raccontargliela, - Ti sta bene! - gridò. - Vi sta bene a tutti, con queste idee! E sta bene anche a me che vi do retta!
    Allora, il piú piccolo, che era lí presente, disse:
    - Be', visto che abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno: tata mio, fatemici provare anche a me. Vendiamo il porchetto e rifacciamoci i ferri. Chissà che quel che non è riuscito a loro riesca a me.
    A farla breve, fu venduto il porchetto; e il figlio piú piccolo ebbe i ferri per andarsene alla macchia. Aveva fatto già mezza barca, quando si presentò il vecchietto delle altre volte.
    - Figlio bello, cosa fai?
    E lui: - Sto facendo una barca che cammini per mare e per terra.
    Disse allora il vecchietto: - E una barca che cammini per mare e per terra tu possa trovar fatta, - e se n'andò.
    Il ragazzo a sera va a casa, mangia, dorme, e all'alba ritorna. Trovò la barca finita tutta a puntino, con le vele spiegate, ci montò su, disse:
    la nave - Barca, cammina per terra, - e la barca, liscia come sull'acqua, si mise ad andare per il bosco, prese la via di casa e si presentò al padre e ai fratelli che restarono li di pietra pomice, restarono.
    Il figlio piú piccolo, sempre dicendo: - Barca, cammina per terra, - prese la via del palazzo del Re. Quando c'era un fiume da passare la barca galleggiava, quando c'era da passare pianure o montagne, la barca filava leggera sulla terra.
    Ormai la barca ce l'aveva ma gli mancava l'equipaggio. Arrivò a un fiume, nel punto in cui ci sfociava un fiumetto piú piccolo. Ma l'acqua del fiumetto non arrivava al fiume, perché poco piú sopra, inginocchiato sulla riva, c'era un omone che se la beveva tutta.
    -Accidempoli che gargarozzo che hai, buon uomo! - gli fa il ragazzo. - Ci verresti con me, che ti porto al palazzo del Re?
    L'omone dette ancora una sorsata, fece glu-glu, e disse: - Volentieri, ora che mi son tolto un po' di sete, - e montò sulla barca.
    La barca va per acqua e va per terra, e arriva dove c'era un omone che girava sul fuoco un bastone e su questo bastone c'era infilata una bufala sana sana.
    -Ahò, - gli fece il ragazzo dalla barca, - ci vuoi venire con me che ti porto al palazzo del Re?
    -Volentieri, - gli rispose quello. - Aspetta solo che mi mangi quest'uccelletto.
    - Fa' pure.
    E l'omone prese la bufala infilzata allo stecco e se la succhiò come fosse stata un tordo. Poi s'imbarcò, e ripresero il viaggio.
    La barca andò per laghi e per campagne, e arrivò da un altro omone che stava appoggiato con le spalle a una montagna.
    -Ahò! - gli fece il padrone della barca. - Ci vuoi venire con me al palazzo del Re?
    E l'omone: - Non mi posso muovere.
    - Perché non ti puoi muovere?
    - Perché reggo la montagna con le spalle, se no casca.
    - E tu lasciala cascare.
    L'omone tenne scostata la montagna con la mano e saltò dentro la barca; la barca era appena ripartita che si senti: bum!, un boato: la montagna era cascata giú.
    La barca andò per strade e per colline e arrivò davanti al palazzo del Re; il ragazzo smonta e dice:
    - Io, Sacra Corona, sono stato buono a fabbricare questa barca che va per acqua e per terra: conseguentemente adesso voi mantenete la promessa col darmi vostra figlia in sposa.
    Il Re, che non se l'aspettava, ci rimase male, e si pentí d'aver messo fuori quell'editto. Adesso gli toccava di dare sua figlia a un morto di fame qualunque, che nemmeno conosceva.
    -La figlia ve la do, - rispose il Re, - a patto che voi e il vostro seguito riusciate a mangiare il pranzo che v'offrirò, senza lasciar nemmeno un'ala di pollo o un chicco d'uva passa.
    - E va bene. A quando, questo pranzo?
    -A domani -. E fece preparare un pranzo d'un migliaio di pietanze. " Questo straccione, - pensava, - non ci avrà certo un seguito tale da consumare tutta questa roba ".
    Il padrone della barca si presentò con una persona sola di seguito: quell'omone che mangiava le bufale come fossero tordi. Mangia e rimangia, si masticò dieci pietanze, una dopo l'altra, poi ne deglutí cento, ne spolverò mille; e il Re, che era stato a vederlo senza parola, si riscosse per dire ai camerieri:
    - Non c'è rimasto altro in cucina?
    - C'è ancora qualche avanzo.
    Furono portati in tavola gli avanzi; e quello ebbe lo stomaco di mangiarsi anche le briciole.
    -Ben inteso che sposerete mia figlia, si capisce. Però prima volevo offrire al vostro seguito tutto il vino della mia cantina; ma bisogna che lo beviate tutto, senza lasciarne neanche un fondo di bicchiere.
    la nave Venne quello che si beveva i fiumi e cominciò a scolarsi una botte, poi un barile, poi una damigiana; finí per mettere le mani anche su due botticelle di malvasía che il Re aveva nascosto per serbarsele per sé e mandò giú anche quelle.
    -Sia ben chiaro, - disse il Re, - che io non ho niente in contrario a darti mia figlia. Ma, insieme a mia figlia c'è la dote: comò, credenze, il letto, il lavamano, la biancheria, le casse dei tesori e tutto quel che c'è in casa. Bisogna che porti via tutto in una volta sola, immantinenti, con mia figlia in cima a tutto questo.
    -Te la senti di fare uno sforzetto? - disse il ragazzo all'omone che reggeva le montagne.
    - Magari! - fece lui. - È la mia passione!
    Vanno sotto al palazzo,. - Siete pronti? - dicono ai facchini. - Si? Allora cominciamo a caricare la roba sulle spalle.
    Cominciarono a metterci armadi, tavole, casse di gioielli, gli fecero una montagna sulla schiena che arrivava fino al tetto; e la figlia del Re per montarci in cima dovette salire sulla torre. Quando la figlia del Re fu lassú, l'omone disse:
    - Si tenga forte, Princípessa -.
    Prese la corsa, arrivò con tutta la catasta alla barca e saltò a bordo.
    Il ragazzo disse: - Adesso vola, barca mia.
    E la barca si mette a filare per la piazza, per le vie, per la campagna.
    Il Re che guardava dalla sua loggia, grida:
    - Lesti, miei fidí, inseguiteli, agguantateli, riportatemeli in catene!
    Parte l'esercito alla carica ma non riusciva che a mangiare il polverone sollevato dalla barca, e restò a mezza strada con la lingua fuori.
    Il padre del ragazzo, a veder tornare il figlio píú piccolo con la barca piena di ricchezze e la figlia del Re vestita da sposa, si sentí il cuore pieno di consolazione.
    Il ragazzo fece fabbricare un palazzo che era le sette bellezze, ne diede un piano al padre e ai fratelli, e uno a ciascuno dei suoi compagni, e tutto il resto per lui e la figlia del Re sua sposa.

    (Italo Calvino)

    ATTUALITA’

    Il Drugo di Arancia Meccanica ha 70 anni.
    E' arrivato all'eta della saggezza Malcolm McDowell. Chi avrebbe mai detto che Drugo, il mitico antieroe negativo di "Arancia meccanica" sarebbe felicemente arrivato all'età della saggezza, tenendo alto il suo mito ma senza lasciarsene divorare? Il 13 giugno Malcolm John Taylor, in arte Malcolm McDowell (dal cognome della madre) festeggia i suoi 70 anni e lo fa con l'aria sbarazzina e ironica che lo ha sempre distinto, senza nessuna voglia di andare in pensione ma anche senza nessuna mal riposta nostalgia per quella notorietà da antidivo dello scandalo che lo proiettò sotto i riflettori ad appena 29 anni.

    Era il 1973 e Stanley Kubrick, sulfureo genio della macchina da presa già ritiratosi nel suo eremo inglese dopo qualche delusione a Hollywood, lo sceglie dopo un provino per la parte principale del suo adattamento dal romanzo "A Clockwork Orange" di Anthony Burgess. Nello strascinato accento cockney dell'originale o in uno dei mille doppiaggi che resero immortale il film in tutto il mondo sembra ancora di sentire Malcolm McDowell alias Alex DeLarge che si presenta. Poche sequenze dopo comincia la stralunata cavalcata di Alex attraverso un mondo trasfigurato in cui dapprima diviene campione di una violenza senza controllo (che suscitò scandalo e censure) e poi cavia umana ricondizionata e lobotomizzata.

    Nato - come ama raccontare - in un pub, cresciuto alla dura scuola della strada, studente dotato ma svogliato, il giovane Malcolm scopre la vocazione per il palcoscenico a Londra ma è proprio il cinema a cambiargli la vita. Lo nota Ken Loach che lo fa debuttare in "Poor Cow" del 1967; lo adotta il padre del "Free Cinema", Lindsay Anderson che gli cuce su misura il ruolo di Mick Travis in "If" (1968) e dà un seguito al personaggio in ben due film come "Oh Lucky Man" e il tardo "Britannia Hospital" del 1982. Ma non c'é grande regista inglese di quella generazione che non abbia lavorato con lui da Joseph Losey ("Caccia sadica") a Bryan Forbes ("La luna arrabbiata") a Richard Lester ("Royal Flash").

    Quest'anno ritorna sullo schermo con "The Employer" di Frank Merle, ma dà sempre l'impressione di aspettare l'occasione giusta per ritornare ai fasti della gioventù.

    Appassionato d'arte contemporanea, conoscitore di buoni vini, viaggiatore curioso, il settantenne McDowell resta sempre un "drugo" del cinema: sorta di elfo dispettoso che, dietro il cipiglio demoniaco, nasconde un cuor d'oro. Come direbbe lui "Non è un effetto speciale. Sono così nonostante tutto".(Ansa)




    Apple premia ragazzo di 13 anni per app.
    Per la Categoria Studenti nel corso della conferenza sviluppatori. C'e' l'applicazione Yahoo! per il meteo, Evernote per appunti e promemoria, ma anche quella del Wwf, tante per giocare su iPhone e iPad e ci sono pure le app sviluppate da giovanissimi. Anche quest'anno, nel corso della conferenza degli sviluppatori che si tiene a San Francisco fino al 14 giugno, Apple premia le app che si sono distinte nel 2013.

    Per la prima volta l'azienda ha inserito anche la 'Categoria Studenti', tra i giovani ad ottenere un premio c'e' Puck Meerbug, olandese di 13 anni.(Ansa)





    Arriva tempesta di caldo su Italia e Europa.

    Afa record da domenica e fino al 21 giugno per il 'maestoso anticiclone africano con radici subtropicali'. La tanto attesa estate è arrivata, adesso la preoccupazione sarà come difendersi dall'afa che presto invaderà la nostra Regione ma anche l'Europa. "L'anticiclone 'Ade' provocherà una Hot storm in Europa e in Italia a partire da domenica e fino al 21 Giugno, con caldo da record", fa sapere Antonio Sanò direttore del IlMeteo.it. "Non una semplice ondata di caldo africana, ma quello che arriverà a breve sarà una vera e propria tempesta di caldo - precisa l'esperto - un maestoso anticiclone africano con radici subtropicali". Antonio Sanò spiega: "oggi è la prima giornata con connotati quasi estivi, non farà troppo caldo e si raggiungeranno i 27C al nord e i 29 al sud, più mite ovviamente lungo le coste. Poi il tempo rimarrà buono e mite e soleggiato per giorni, con qualche temporale venerdì pomeriggio dalle Alpi e dalla Prealpi verso le zone pedemontane di Piemonte e Lombardia". Nel week end, in particolare domenica, ci sarà un vero e proprio cambio di scena: "l'estate metterà letteralmente il turbo, arriverà dall'Africa dell'aria caldissima pompata dall'Anticiclone Ade. Il caldo aumenterà giorno dopo giorno, prima si supereranno ovunque i 30-32 gradi poi da metà settimana anche i 35 su Bologna, Firenze, Napoli, Roma, e resto del sud, con qualche grado in meno lungo le coste. Tutta l'Europa verrà investita dai venti caldi africani, si verificherà una tempesta di caldo, di ampie dimensioni che vedrà il suo picco proprio per il 21 Giugno, solstizio d'Estate". Secondo l'esperto proprio intorno al 21 potrebbero battersi alcuni record di caldo "su Firenze, Roma e Napoli, in Sicilia e nel Foggiano in Puglia, mentre l'afa sarà pericolosa al nord con record a Bologna".(Ansa)
     
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    Ciao Claudio..♥..






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    Accadde oggi, 13 giugno: Michael Jackson fu dichiarato non colpevole per l’accusa di pedofilia

    michael-jackson-pedofilia

    Buon giovedì a tutti!

    Cosa accadde il 13 giugno di qualche anno fa? Scopriamolo insieme…

    Iniziamo con il 2005 quando Michael Jackson venne dichiarato non colpevole per tutti i capi di accusa riguardanti la pedofilia. L’accusa fu mossa per la prima volta da un certo Evan Chandler padre del tredicenne Jordan, che chiese un risarcimento danni di 20 milioni di dollari alla pop star per presunte molestie sessuali su suo figlio.

    Passiamo al 1973 quando Henry Kissinger e Le Duc Tho firmarono l’accordo di pace per la guerra del Vietnam. L’accordo in 14 punti prevedeva la fine di tutte le attività militari. Tuttavia i combattimenti continuarono quando all’inizio del 1975, il Vietnam del Nord lanciò una massiccia offensiva per invadere il Vietnam del Sud. La guerra finì definitivamente il 30 aprile del 1975, quando i carri armati del Vietnam del Nord uscivano da Saigon.

    Concludiamo con il 1983 quando la sonda Pioneer 10 oltrepassò i confini del sistema solare. Fu il primo oggetto lanciato dall’uomo nello spazio a raggiungere una simile distanza.

    fonte:http://news.leonardo.it/

     
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    CAREZZE AL RISVEGLIO


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    (Claudio)





    Le Poesie più belle di tutti I tempi

    Poesie del Mare

    ULISSE

    Nella mia giovinezza ho navigato
    lungo le coste dalmate. Isolotti
    a fior d’onda emergevano, ove raro
    un uccello sostava, scivolosi al sole
    belli come smeraldi. Quando l’alta
    marea e la notte li annullava, vele
    sottovento sbandavano più al largo,
    per fuggirne l’insidia. Oggi il mio regno
    è quella terra di nessuno. Il porto
    accende ad altri i suoi lumi; ma al largo
    sospinge ancora il non domato spirito,
    e della vita il doloroso amore.

    (UMBERTO SABA)



    Favole Dal Web

    Il palazzo della regina dannata

    Viveva nei tempi passati una vecchia vedova che faceva la filatrice, e aveva tre figliole, filatrici pure loro. Per quanto s'affaticassero a filare mattino e sera, le tre filatrici non giungevano mai a mettere da parte un centesimo, perché il guadagno bastava appena alle loro spese.
    Intanto, alla vecchia venne una gran febbre, e in due o tre giorni la ridusse in fin di vita. Chiamò intorno al letto le figliole tutte in lagrime, e disse:
    - Non piangete; sono vecchia e piú che vecchia non si campa, sicché un giorno o l'altro vi doveva toccare di vedermi morta. Quello che mi rincresce è di lasciarvi cosí povere, ma avete un mestiere e potete campare; io intanto pregherò Dio che vi aiuti. Di dote non posso lasciarvi altro che i tre gomitoli di canapa filata che sono nell'armadio, - e detto questo, la madre spirò.
    Dopo qualche giorno le sorelle discorrevano tra loro.
    - Domenica è Pasqua, - dissero. - E non abbiamo da fare un pranzo come si deve.
    Disse Maria, che era la maggiore:
    - Venderò il mio gomitolo e ci compreremo il pranzo -.
    Difatti, il giorno di Pasqua, portò il gomitolo al mercato. Era canapa filata come si deve, e lo vendette molto bene. Comprò pane, un quarto d'agnello e il vino. Tornava a casa con tutta questa roba, quando le corse addosso un cane, le addentò il quarto d'agnello e il pane, ruppe il fiasco, e scappò via, lasciandola mezza tramortita dalla paura. Maria tornò a casa a raccontare il fatto alle sorelle, e per quel giorno si sfamarono con un po' di pane nero.
    - Domani voglio andare io, - disse Rosa, la mezzana, - vedremo se il cane mi darà noia.
    Andò, vendette il suo gomitolo, comprò una coratella, il pane e il vino, e s'avviò a casa per un'altra strada. Ed ecco che quel cane corse addosso anche a lei, portò via la coratella e il pane, ruppe il fiasco e scappò. Rosa, che era piú coraggiosa di Maria gli corse dietro, ma non poté raggiungerlo e tornò a casa trafelata, a raccontare tutto alle sorelle. Anche quel giorno bisognò che facessero pranzo col pane nero.
    - Domani ci andrò io, - disse Nina, la piú piccola, - e vediamo se il cane riesce a farla anche a me.
    La mattina dopo, piú presto delle altre volte, prese il suo gomitolo, lo vendette e fece una buona provvista. Mentre tornava a casa per un'altra strada, le andò addosso quel cane, ruppe il fiasco e portò via tutto il resto. Nina prese a corrergli dietro, e corri, corri lo vide entrare in un palazzo.
    Nina pensò: " Se mi vede qualcuno di qui dentro, gli dirò del cane che ci ha rubato il pranzo per tre giorni e mi farò ridare il danaro ", e cosí pensando entrò.
    Salí le scale e c'era una bella cucina col fuoco acceso, e roba che bolliva in pentole e in tegami e uno spiedo con un quarto d'agnello. Nina alzò il coperchio d'una pentola e ci vide la carne che aveva comprato poco prima; guardò in un tegame e vide cuocere la coratella; nella madia c'erano i tre pani. Continuò a girare la casa e non vide anima viva; ma in tinello c'era una tavola apparecchiata per tre. " Pare proprio che ci abbiano apparecchiato il pranzo, - pensò Nina, - e con la nostra roba, per giunta! Se ci fossero le mie sorelle mi metterei a tavola! "
    In quel momento sentí passare un barroccio per la strada; s'affacciò alla finestra e siccome il barrocciaio era uno di sua conoscenza, lo pregò d'avvisare le sue sorelle che le aspettava lí, e che c'era pronto un bel pranzo.
    Quando le sorelle arrivarono, Nina raccontò loro ogni cosa e disse:
    - Mettiamoci a tavola. Se vengono i padroni, spiegheremo che mangiamo del nostro.
    Le sorelle non si fidavano tanto, ma la fame stringeva dappresso, cosí si misero a tavola. Era venuto buio, e d'improvviso le tre ragazze videro chiudere le finestre e accendersi i lumi. Non s'erano ancora riavute dalla meraviglia, quando videro il pranzo venire a posarsi da sé sulla tovaglia.
    - Chiunque sia che ci risparmia la fatica, - disse Nina, - noi lo ringraziamo. E ora, sorelle mie, buon appetito, - e addentò l'agnello.
    Le sorelle, con la paura in corpo che avevano, masticavano a fatica, e si guardavano intorno aspettandosi che da un momento all'altro saltasse fuori qualche mostro.
    Nina invece diceva: - Se non ci volevano a pranzo qui, non dovevano apparecchiare per noi, accenderci i lumi, e servirci a tavola.
    Dopo cena, cominciarono ad aver sonno e Nina le portò in giro per la casa, finché non trovarono una camera con tre bei letti preparati. - Ora andiamo a dormire, - disse.
    -0 piuttosto, - dissero le sorelle, - torniamo a casa nostra, perché qui abbiamo paura.
    -Brave grulle! - disse Nina. - S'è trovato il verso di star bene e dovremmo andarcene! Io per me vado a letto, sarà quel che sarà!
    Le aveva già convinte a restare, quando dal fondo delle scale si sentí una voce:
    - Nina, fammi lume.
    Le sorelle si spaventarono. - Gesummaria! Chi sarà? Non ci andare, Nina!
    -Io ci vado, - disse Nina. Prese il lume e scese le scale. Si trovò in una stanza dov'era una Regina incatenata che buttava fuoco dalla bocca dagli orecchi e dal naso.
    -Nina, dimmi: vuoi far fortuna? - disse la Regina, parlando tra le fiamme.
    - Sí.
    -Ma bisogna che t'aiutino anche le tue sorelle.
    -Glíelo dirò.
    -Ma bada che dovete fare cose terribili, e se vi viene paura morirete.
    - Le persuaderò.
    -Va bene. Apri quei tre cassoni: sono pieni di vestiti da regina, tutti d'oro e di gemme. Sappi che io ero la Regina di Spagna; m'innamorai d'un giovane di questa città ed è per colpa sua che mi trovo dannata. Ora, dopo il male che m'ha fatto, vorrebbe sposarsi un'altra, ma io voglio che venga a soffrire con me com'è giusto. Domani mettiti il mio abito, acconciati a mia immagine e somiglianza, e poi affacciato alla ringhiera con un libro in mano. Vedrai che a una cert'ora passerà quel giovane e ti dirà: " Signora, gradisce una mia visita? " Tu digli di sí, invitalo a prendere il caffè, e dàgli questa tazza avvelenata. Quando cadrà morto portalo quaggiú, apri questo cassone, buttalo dentro, e accendigli intorno quattro candele. lo ero ricchissima: questo è il libro dei miei beni, col quale potrai rilevarli dalle mani dei fattori, che ora mi scroccano ogni cosa.
    Nina tornò su e raccontò tutto alle sorelle. - Giurate d'aiutarmi, se no guai a voi! -
    La mattina dopo si vestí da regina, divenne tutta simile alla morta e si affacciò alla ringhiera sfogliando un libro.
    A una cert'ora senti un cavallo: veniva avanti un bel giovane e si fermò a guardarla. Nina gli fece un cenno di saluto.
    -Gradirebbe una visita, Signora?
    -Sì...
    Il giovane smontò di cavallo e sali le scale.
    -Ora berremo assieme una tazza di caffè.
    -Volentieri -. Bevve dalla tazza avvelenata e cadde morto.
    Nina chiamò le sorelle perché l'aiutassero a portar giú il cadavere, e poiché quelle si rifiutavano, disse:
    - Se non venite ammazzo anche voi! -
    Lei prese il morto per il capo, le sorelle per le gambe, scesero le scale, e c'era il cassone chiuso con le quattro candele accese ai lati.
    Le sorelle tremavano e volevano lasciar cadere il morto e fuggire.
    - Provate a scappare, - disse Nina, - e vedrete cosa vi faccio!
    Le sorelle, che l'avevano vista alla prova, sapevano che non scherzava, e le obbedirono.
    Nina aperse il cassone: dentro c'era la Regina seduta su un trono di fiamma. Le misero vicino il suo innamorato e lei lo prese per mano e gli disse:
    - Vieni con me all'Inferno, scellerato. Cosí non m'abbandonerai mai piú.
    E in quel momento il cassone si rinchiuse e sprofondò sotto terra con un gran frastuono.
    Nina soccorse le sorelle che s'erano svenute, le riportò su e le fece riavere.
    Poi rivendicarono tutti i beni dalle mani dei fattori e restarono padrone d'ogni cosa.
    Le sorelle dopo qualche anno presero marito e Nina diede loro una dote da principesse; poi prese marito anche lei, e stette come una regina.

    (Italo Calvino)
     
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    arriva la giornata internazionale del pic nic.
    In tempo di celebrazioni ed eventi puramente commerciali di cui beneficiano soprattutto produttori di gadget, pasticcerie e fiorai, arriva un nuovo anti-commerciale ''international day'': la Giornata Internazionale del Pic Nic, che cade il 18 giugno. Niente gadget, nessun obbligo di acquistare qualcosa per festeggiare, nessuna imposizione di portare fiori all'amata.

    Lo spirito di questa festa infatti e' proprio quello di godere di una giornata all'aria aperta, recuperando antichi valori e il contatto con la natura. Chissa' in quanti potranno aderire al Pic Nic day, visto che cade di martedi', giorno lavorativo in cui non molti potranno partire alla volta di parchi e colli muniti di cestino di vimini, piatti in ceramica e tovaglia a quadri. Quel che e' interessante sapere pero' e' che il 'dejeunere sur l'herbe' - come lo chiamano i francesi - sta prendendo piede in tutto il mondo. Vuoi per la crisi economica che costringe a tenere a bada il portafogli, vuoi perche' condurre una vita eco- sostenibile nel rispetto della natura sta diventando il trend del momento, fatto sta che sono in crescita le iniziative che prevedono il consumo del pasto all'aria aperta. Il dato piu' recente riguarda le vacanze di Pasqua, in cui secondo Coldiretti sono diminuiti gli italiani che hanno deciso di partire e dormire fuori (-20%) e quelli che hanno consumato pasti al ristorante (-3%), a vantaggio di un pranzo consumato al sacco con tanto di dolci tipici preparati a casa (5 milioni gli italiani che lo hanno fatto con conseguente calo del 12% delle vendite di prodotti tipici industriali).

    Ecco che tanti agriturismi si sono organizzati con spazi per il picnic. Nella versione de-luxe la catena di hotel di lusso Peninsula offre pic-nic su misura tutto l'anno: ad Hong Kong si puo' volare in elicottero verso una spiaggia appartata, a Beijing si puo' fare un picnic sulla Grande Muraglia e a Manila su una zattera. A Tokyo si puo' pranzare nei Giardini del Palazzo Imperiale, mentre il Peninsula Beverly Hills offre confezioni speciali di ceste per gli ospiti diretti all'Hollywood Bowl. In Italia invece la catena Romantik Hotels & Restaurants lancia l'idea del 'pic chic', la versione glamour del pranzo sull'erba. Tra le altre, la struttura in Alta Pusteria organizza una merenda tirolese in una baita di caccia sul lago di Braies. Per chi vuol organizzarsi in modo indipendente ci sono i kit completi, da quello in stile anni '70 di Guzzini a quello ultra chic di Moet & Chandon con 4 flute e una magnum di Rose'.

    Poi c'e' l'opzione noleggio, offerta da molti catering della penisola, che preparano cestini di vimini attrezzati e organizzano anche il pic nic di nozze, nuova tendenza che sostituisce che il banchetto nuziale. Infine il fashion system, che non si fa mai scappare la tendenza dell'ultimo minuto. E' capitato che alcune maison abbiano sostituito il pic nic ai party, allestendo giardini con coperte, pouf e musica. A Pitti Uomo e' capitato con la festa di GQ e al giardino di Boboli, dopo la sfilata di Undercover.

    Lo studio di design Archivio Personale ne ha organizzati diversi: la versione notturna per la Galleria Biagiotti, il set 'urban madia' al Salone del Mobile con tanto di madia d'epoca che forniva scatole di cartone con i pasti, e le cassette di 'comfort food' distribuite all'interno della Fortezza da Basso durante Pitti Uomo per tutti i buyer che volevano rifocillarsi accomodati sull'erba. Tanto va di moda che anche le collezioni ammiccano al tema del pic nic: questa primavera spopolano quadretti vichy, scacchi, fantasie scozzesi, tartan nei toni piu' delicati (Dries Van Noten), fiorellini. Per non parlare dei fazzolettini da pic nic indossati come bandane o del cappello di paglia (Daniela Gregis).(Ansa)




    Papa' con la cintura per sentire bebe'.
    'Trasmette' in tempo reale percezione movimento feto. Anche i futuri papa' potranno provare le sensazioni legate al 'pancione' e sentire il piccolo muoversi e scalciare proprio come se fosse nel loro grembo. A renderlo possibile e' una singolare 'doppia cintura' messa a punto dall'azienda produttrice di pannolini Huggies con un team di ricercatori statunitensi: la prima cintura e' posta sulla pancia della donna ed e' collegata alla seconda collocata, invece, sul grembo dell'uomo. Il sistema permette di trasmettere 'in diretta' la percezione dei movimento del feto anche al papa', che in questo modo puo' immedesimarsi a pieno titolo nel ruolo di 'mammo'.

    Le cinture, spiegano gli esperti, vengono dunque indossate da entrambi i futuri genitori, permettendo all'uomo di 'sentire' i movimenti del bambino nel momento stesso in cui avvengono e sono percepiti dalla madre. Un video realizzato dalla stessa azienda mostra le cinture in azione: una donna incinta indossa la cintura bianca a forma di pancione ed una cintura simile e' posta intorno alla vita dell'uomo. Le due cinture sono quindi connesse. Immediata la reazione dei papa' 'col pancione': un futuro papa' si commuove mentre sente il bambino muoversi come se fosse nel suo grembo. Un altro esclama: ''La sento muoversi, sento i suoi calci!''. Al momento, pero', non e' noto se le cinture saranno messe a breve in produzione.
    ''Sicuramente e' uno strumento che desta molta curiosita' - commenta il ginecologo Claudio Giorlandino, segretario generale dell'Italian College of Fetal Maternal Medicine - una curiosita' che molti padri potrebbero avere. Oggi i futuri genitori hanno gia' una forte compartecipazione di emozioni perche' possono vedere il loro bambino attraverso l'ecografia, possono sentire il suo cuore che batte. Attraverso la visione ecografica di ultima generazione il papa' e la mamma vedono il feto crescere, osservano le somiglianze, possono intuire l'aspetto dopo la nascita. Possono sapere molto sulla sua salute. Questa compartecipazione di emozioni con lo strumento americano diventerebbe piu' profonda''. Tuttavia, conclude l'esperto, ''non bisogna dimenticare che l'idea della maternita' e' un'idea legata alla sessualita'. E molti uomini, per un discorso di virilita' e di paternita', non accetterebbero di sentirsi 'mamma' nel termine fisico del concetto''.(Ansa)





    Parità uomo-donna: Italia in coda a classifica Ue.

    Pagella dell'Istituto europeo per uguaglianza genere. Se l'Unione europea e' ancora a meta' strada verso l'obiettivo di una reale parita' fra uomini e donne, l'Italia ne ha decisamente molta di piu' da percorrere, piazzandosi agli ultimi posti della classifica. E' quanto emerge dalla pagella stilata dall'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (Eige), sulla base di un nuovo 'indice' legato alle aree critiche di confronto fra i due sessi: lavoro, soldi, sapere, tempo, potere e salute.

    Il risultato e' che l'Ue in media raggiunge quota 54, considerando che uno equivale alla totale assenza di parita' e 100 alla piena uguaglianza di genere. Il punteggio dell'Italia e' un magro 40,9, al pari della Slovacchia e poco piu' avanti di Grecia (40), Bulgaria (37) e Romania (35,3). Sopra alla media risultano invece Svezia (74,3), Danimarca (73,6), Finlandia (73,4), Olanda (69,7), Gran Bretagna (60,4), Belgio (59,6), Francia (57), Slovenia (56) Irlanda (55,2).

    La Spagna risulta essere pienamente allineata con la media Ue (54), mentre alle sue spalle si collocano Germania (51,6) e Lussemburgo (50,7), seguite da Austria (50,4), Estonia (50), Repubblica Ceca (44,4), Polonia (44,1), Lettonia (44,4), Lituania (43.6), Cipro (42), Malta (41,6), Ungheria (41,4) e Portogallo (41,3). In quale settore mancano soprattutto le donne? Ai posti di comando, in politica come nelle grandi aziende: qui la media Ue e' a quota 38, ma l'Italia si ferma ancora piu' indietro, a quota 18,6, classificandosi terz'ultima davanti al Lussemburgo (14,7) e a Cipro (12,2).(Ansa)
     
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    Accadde oggi, 14 giugno: gli USA adottano la Bandiera a Stelle e Strisce, era il 1777

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    Buon venerdì a tutti!

    Mentre la settimana giunge al termine, scopriamo insieme cosa accadde il 14 giugno di qualche anno fa…

    Era il 1777 quando la Stars and Stripes venne adottata dal Congresso come Bandiera degli Stati Uniti d’America.

    Era invece il 1971 quando venne aperto il primo Hard Rock Cafe a Londra.

    Ed era il 1985 quando, in Lussemburgo, vennero firmati degli Accordi di Schengen.

    fonte.http://news.leonardo.it/

     
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    Buona giornata, un abbraccio a tutti.
     
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