ANTONINO CANNAVACCIUOLO ... “un cuoco di peso”

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    Antonino Cannavacciuolo racconta
    a Vero TV dei suoi obiettivi a Masterchef


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    (Fonte: Vero TV)

     
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    Antonio Cannavacciuolo cuoco sexy:
    "Lady Gaga si è innamorata"



    MILANO – Grazie ai numerosi programmi dedicati ai fornelli i cuochi sono diventati delle vere star televisivi.
    Una new entry è Antonio Cannavacciolo, neo giudice di Masterchef, che avrebbe “stregato” anche Lady Gaga: “Lady Gaga – fa sapere “Dagospia” - si è letteralmente innamorata, in senso professionale di Antonino Cannavacciuolo, chef di "Masterchef". Lo vorrebbe per un cameo proprio nella fortunata serie televisiva in cui lei interpreta Elizabeth, donna fatale che si nutre di sangue e della passione di molti amanti”.

    (Venerdì 8 Gennaio 2016, 09:08)

    http://www.leggo.it/GOSSIP/NEWS/antonio_ca...e/1774602.shtml


    FONTE:
    © http://www.leggo.it/GOSSIP/NEWS/antonio_ca...e/1774602.shtml
     
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    Antonio Cannavacciuolo sul palco di Sanremo




    Video - clicca qui

    canavacciuolo



    FONTE:
    © www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media...70cf648aaf.html,
    web,www.tvblog.it,music.fanpage.it
     
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    Parla Cannavacciuolo: "Vi spiego
    perché nella mia cucina non ci sono donne"



    Alessandra Menzani


    Cucina da quando ha 13 anni. A 14 inizia la gavetta in Francia, in Alsazia, poi al Quisisana di Capri. Come il collega Carlo Cracco, il suo maestro è stato Gualtiero Marchesi.


    Oggi Antonino Cannavacciuolo, il Bud Spencer della ristorazione italiana, napoletano, 41 anni ad aprile, è lo chef e capo di Villa Crespi sul Lago d’Orta e ha aperto un altro ristorante, più abbordabile, a Novara. Due stelle Michelin, 3 forchette della guida Gambero Rosso, una moglie, due figli, 4 macchine, per lui la grande popolarità arriva con la tv. Il piccolo schermo ormai trasforma i cuochi nelle nuove rockstar. Lui a colpi di “manate” e di frasi come «sai cosa vuol dire cucinare, mettere la mano dentro una bestia?» si è guadagnato la fama dello chef temuto, ma simpatico, prima nell’inferno di Cucine da Incubo (che a primavera torna su Fox) e poi, da questa stagione, come quarto giudice di MasterChef, su Sky Uno. Eppure il suo sogno nel cassetto è quello di mollare tutto…

    MasterChef le ha cambiato la vita?

    «Un po’ sì. La tv rende più popolari, ho diverse aziende, un locale diverso dall’altro, per essere alla portata di tutti».

    Come si trova con gli altri giudici?

    «Sul set ci siamo fatti molte risate, c’è un aria positiva e sui social ho visto che si è notato. A Bruno Barbieri do più ceffoni di tutti, mi istiga. C’è un clima goliardico».

    Lei è il giudice simpatico?

    «Sicuramente il più giovane. Gli altri hanno tutti 50 anni, sono vecchietti. Scherzo, naturalmente. Porto in tv il mio modo di essere, nessuno è un attore, non fingiamo».

    Tra i concorrenti ha trovato qualche disastro come in Cucine da incubo?

    «Chi arriva a superare le selezioni significa che è già piuttosto bravo. Il livello di preparazione è buono. Il casting è molto impegnativo, MasterChef è una macchina pazzesca, dopotutto la vittoria è notevole, 100mila euro in gettoni d’oro, se arrivi alla fine puoi fare le serate, è un bel business».

    Lei quando ha capito di volere fare il cuoco?

    «Sono nato in una famiglia in cui il cibo è sempre venuto al primo posto. Mio padre insegnava cucina e faceva lo chef, mia madre si è dedicata ai figli e alla casa. La prima ricetta di cui ho memoria è il ragù. Per me non era domenica se non avevo il profumo di ragù nelle narici. Eppure i miei genitori non volevano: “Tutto tranne che il cuoco”, mi dicevano. Volevano che facessi il dentista. Lo chef è un mestiere durissimo».

    Perché?

    «La competizione è massima. Oggi sei il migliore, domani sei incapace di cucinare. Come i calciatori. È un mestiere che ha una parte bella e una brutta. Altro esempio: ho 41 anni e non ho mai festeggiato un Capodanno, ho sempre lavorato. Non mi sono mai seduto a tavola con la famiglia a Natale. La Pasqua non so cosa sia. I giorni rossi nel calendario, che per tutti sono i festivi, per me significano giorni di fuoco».

    Però avrà un guadagno notevole.

    «È vero. Perché non spendi (ride). Credo che farò questo lavoro, a questo ritmo, fino circa ai 50 anni. Poi mi voglio godere la vita. Stare quindici giorni sotto una palma e il resto tornare a controllare le mie attività».

    Ha fatto MasterChef con questo obbiettivo?

    «Per fortuna le aziende andavano già bene. Più che il compenso vero e proprio della tv sono importanti le sponsorizzazioni. Se Cracco è il volto di Scavolini, io faccio lo spot del gorgonzola e sto chiudendo con due marchi belli. Il mondo è degli sponsor, sono loro che fanno girare i quattrini, come accade anche nello sport».

    Quali sono le sue passioni?

    «Il calcio, tifo ovviamente Napoli. Le macchine, ma da quando c’è il limite in autostrada mi è un po’ passata. Vado in pista, ma l’ultima volta nemmeno sono riuscito a entrare: ho distrutto l’auto ancora prima. E la pesca. Il mio sogno è prendere una barca bella grande che mi permetta di pescare. Mi piace ingegnarmi, costruire oggetti per la pesca. Ho trasformato un lampadario in un aggeggio per questo scopo. Dopo una giornata di pesca sono un uomo sereno, mi passano tutti i pensieri».

    E dopo una giornata in cucina?

    «Anche, pur essendo il mio lavoro. Amo cucinare, lo stress arriva nel momento del servizio, quando il piatto è pronto e devi servirlo».

    C’è qualcosa che non cucina?

    «Non uso e non mangio il wasabi. È decisamente troppo aggressivo per i miei gusti. Non lo voglio nemmeno vedere».

    L’alimento che ama, invece?

    «L’olio. Per un cuoco l’olio sono come le note per un musicista. E parlo dell’extra vergine di oliva, gli altri non li conosco».

    Sua moglie è vegana. Discussioni a tavola?

    «Quando ci sediamo a tavola e cucina lei ci sono solo cose vegetali. Rispetto molto le sue convinzioni, conduce una vita sana. Andrea, mio figlio di 3 anni, è lo specchio della mamma: mangia solo insalate, verdure, pasta coi piselli, fagioli, ha deciso tutto lui. A Lisa, che ha otto anni, invece piace tutto».

    Cosa ne pensa di Carlo Cracco che dice di aver svezzato i figli con carne di fagiano e salame di Mantova?

    «Coi miei sarebbe impossibile. Una volta, per fare stare tranquilla mia figlia mentre guardavo un Napoli-Inter le ho dato un piatto di melanzane alla parmigiana. Non le dico. Dopo due ore ho dovuto portarla in ospedale».

    Cosa ha cucinato a sua moglie la prima sera in cui siete usciti?

    «Lavoravamo già insieme. Le ho fatto una cenetta di mezzanotte molto semplice. Io e Cinzia ci conosciamo dal 1997, lei cura più l’aspetto manageriale, siamo molto affiatati, una bella macchina».

    Puntate alla terza stella Michelin?

    «Puntare è una parola brutta. Lavoriamo sempre bene per migliorare, facendo così i risultati arrivano. Ho letto un’intervista a Roberto Restelli, per 33 anni responsabile dell’Italia dellaGuida Michelin, e ha dichiarato che a Villa Crespi manca la terza stella perché nel 2009/2010 si trovava testa a testa con Vittorio di Bergamo e non si potevano dare tre stelle a due italiani nella stessa edizione. Questo già è un riconoscimento importante».

    Come mai ci sono più uomini stellati che donne stellate?

    «Se si fa una proporzione, non è vero: le donne chef professioniste sul campo sono numericamente meno. Però ce ne sono: all’Enoteca Pinchiorri c’è Annie Féolde, c’è Anna Santini del Pescatore, Valeria Piccini di Caino, in Toscana. Il motivo glielo ho spiegato prima: è un mondo in cui devi fare molte rinunce e scelte drastiche, coi figli è più difficile. Il lavoro è tosto, l’uomo è più forte, lavora più ore, recupera maggiormente. La donna sotto stress tiene dentro, l’uomo si scarica, si sfoga».

    La potrebbero accusare di maschilismo…

    «Purtroppo il mondo dell’alta cucina sì, è maschilista. Nella mia cucina non ci sono donne. Ma non perché non le ami. Anzi, mi affascina vedere una donna all’opera. Ma le proteggo. Ho avuto in cucina qualche donna e vedevo che soffriva. Non le voglio sfruttare».

    (05 Febbraio 2016)

    http://www.liberoquotidiano.it/news/spetta...omini-chef.html


    FONTE:
    © http://www.liberoquotidiano.it/news/spetta...omini-chef.html
     
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    Sanremo, tutti pazzi per Cannavacciuolo




    Video - clicca qui



    (foto lapresse)


    Tutti pazzi per lo chef Antonino Cannavacciuolo, che ha calcato il palco dell'Ariston al termine della seconda serata di gara. Di giorno, prima dell'inizio della serata, il cuoco hha riscosso un incredibile successo di pubblico: fuori dal teatro è stato braccato dai fan per selfie e autografi, al pari dei cantanti in gara. "Il cibo in cucina va accarezzato – ha spiegato lo chef a Conti durante la serata - tu accarezzi Sanremo, e così gli dai un'energia veramente grande. Quando accarezzi il cibo dai una cosa in più al cliente”. "La mia canzone di Sanremo è 'Trottolino amoroso' – ha poi rivelato lo chef - me la cantava mia madre per svegliarmi quando facevo tardi la sera"


    www.ilsecoloxix.it/p/multimedia/imp...olo_pazzi.shtml


    FONTE:
    © www.ilsecoloxix.it/p/multimedia/imp...olo_pazzi.shtml,
    web,www.lapresse.it
     
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    Marchesi smentisce Cannavacciuolo:
    «Non ha lavorato con me»


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    Rosaria Corona


    Genova – La cucina? Per lui è una «cosa seria», «un mestiere duro e pesante dove serve professionalità» e, forse, proprio per questo, non ne ama la spettacolarizzazione che, inevitabilmente, avviene in televisione. Lui è Gualtiero Marchesi, uno dei più alti maestri della gastronomia italiana che con i suoi celebri “raviolo aperto” e “riso, oro e zafferano” ha reinventato l’alta cucina del Belpaese. Tornato in tv con “Il pranzo della domenica”, cooking show in onda ogni domenica mattina alle 10 su Canale 5, nell’ultima intervista a Libero, il divin Gualtiero, primo tra i cuochi italiani a ricevere tre stelle Michelin poi polemicamente rifiutate, ha confessato ancora una volta di non gradire i talent, MasterChef compreso.

    Non solo: il celebre chef ha anche approfittato dell’occasione per dire la sua verità sul rapporto con Antonino Cannavacciuolo, “reo” di essersi professato suo allievo. Rispondendo alle recenti polemiche abbattutesi sul giudice della quinta edizione di MasterChef per la cottura dell’uovo, Marchesi ha risposto così: «Ah non lo so quanto ci mette, ho dimenticato tutto. Il guaio è che Cannavacciuolo dice di avere lavorato con me, ma non mi risulta. Ha lavorato a Capri quando io non c'ero nemmeno, facevo una consulenza. Ma lasciamo perdere. La gente intelligente e colta non guarda quelle cose, non entriamo in quel tranello». Quanto a Carlo Cracco, uno dei suoi allievi più famosi, Marchesi ne prende le distanze: «È bravo ma ho perso i contatti. Distinguo tra allievo e discepolo. Quest'ultimo è quello che ha seguito la tua strada».

    (23 febbraio 2016)

    http://www.ilsecoloxix.it/p/cultura/2016/0...vacciuolo.shtml


    FONTE:
    © http://www.ilsecoloxix.it/p/cultura/2016/0...vacciuolo.shtml
     
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    Antonino Cannavacciuolo: “Lady Gaga?
    Ci vediamo e…”



    ROMA – Antonino Cannavacciuolo è stato protagonista di un simpatico siparietto durante “Che Fuori Tempo che fa” su Raitre. Fabio Fazio lo ha punzecchiato sulla presunta simpatia che Lady Gaga avrebbe per il noto chef. La risposta, in puro neapolitan style, non si è fatta attendere: “E’ tutto vero, ci vediamo ogni fine settimana e… cuciniamo“.

    Lady Gaga è infatti “innamorata persa” di Cannavacciuolo, chef stellato diventato famoso in tv grazie a Cucine da Incubo (nella versione italiana, perché quella americana è presentata da Gordon Ramsay) e ora per aver affiancato Carlo Cracco, Bruno Barbieri e Joe Bastianich tra i giudici di Masterchef Italia. Tra i due ovviamente non ci sta una storia con implicazioni sentimentali, ma la cantante americana sarebbe così tanto rimasta affascinata dal cuoco campano (almeno secondo quanto scrive Dagospia) da volerlo con sé per un programma televisivo oltreoceano.

    Ivan Damiano Rota su Dagospia scrive: Lady Gaga si è letteralmente innamorata, in senso professionale di Antonino Cannavacciuolo, chef di “Masterchef”. Lo vorrebbe per un cameo proprio nella fortunata serie televisiva in cui lei interpreta Elizabeth, donna fatale che si nutre di sangue e della passione di molti amanti.

    Aggiunge Huffington Post: Il burbero chef campano dal cuore tenero avrebbe attirato così tanto l’attenzione della pop star che questa lo vorrebbe per un cameo nella fortunata serie televisiva “American Horror Story”, in cui interpreta Elizabeth, donna fatale che si nutre di sangue e della passione di molti amanti. Cannavacciuolo, al momento impegnato nella nuova edizione di Masterchef, ha già avuto a che fare con l’”incubo”, quello delle cucine, quindi un passaggio in una serie horror non dovrebbe essere un problema. Anzi, forse proprio i mostri e gli incubi dovrebbero cominciare a temere le “pacche e paccheri” del bistellato Michelin.

    (Pubblicato il 29 febbraio 2016 10.36 | Ultimo aggiornamento: 29 febbraio 2016 10.36)

    www.ladyblitz.it/celebrity-2/antoni...iamo-e-1618282/


    FONTE:
    © www.ladyblitz.it/celebrity-2/antoni...iamo-e-1618282/
     
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    Videoforum con lo chef
    Antonino Cannavacciuolo - L'integrale


    La finale di Masterchef. L’esperienza in tv cominciata con Cucine da incubo. E ora “Il piatto forte è l’emozione” (Einaudi), il suo libro di ricette dal sud al nord. Lo chef Antonino Cannavacciuolo, ospite del videoforum di Repubblica Tv, risponde alle domande dei lettori. Conduce Francesco Fasiolo.

    (4 MARZO 2016)

    http://video.repubblica.it/videoforum/vide...e/231007/230465


    FONTE:
    © http://video.repubblica.it/videoforum/vide...e/231007/230465
     
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    MasterChef, per fortuna che Antonino Cannavacciuolo c’è: il più genuino dei giudici, icona gay “bear”, dona nuovo smalto al programma



    È lui l'uomo di cui MasterChef aveva bisogno per tornare umano? Sì, senza dubbio alcuno. Antonino Cannavacciuolo è decisamente meno inflazionato dei suoi tre colleghi, si è visto relativamente poco in tv, è più spontaneo (e in realtà ci vuole poco, a essere più spontanei di Cracco, Barbieri e Bastianich)


    MasterChef, il re dei cooking show, è ormai una realtà consolidata nel panorama televisivo italiano. Era partito come un prodotto di nicchia, una roba che piace alla gente che piace, un vezzo per gli abbonati Sky, soprattutto per quelli dotati di un account twitter attivo e seguito. Con il passare delle stagioni (adesso siamo alla quinta), è diventato qualcosa di diverso, decisamente più mainstream. Ha seguito la strada intrapresa da Sky in generale, visto che la pay tv satellitare di Rupert Murdoch sta cercando (anche con un discreto successo) di diventare la tv più generalista tra quelle “fighette”. O la più fighetta tra quelle generaliste, scegliete voi.

    Il successo vasto e consolidato di MasterChef, però, non è solo merito delle nuove strategie di Sky. Gran parte dell’exploit è da ascrivere ai giudici, ai volti del programma che ormai sono diventati star televisive a tutti gli effetti, con tanto di ospitate sanremesi o defilippiane. In principio, e per le prime quattro stagioni, furono Carlo Cracco, Bruno Barbieri e Joe Bastianich. Chef stellati i primi due, imprenditore nel settore della restorazione il terzo, il trio delle meraviglie culinarie ha ingaggiato una battaglia interna senza esclusione di colpi il cui premio era la consacrazione a star del piccolo schermo. Perché i ristoranti e l’alta cucina fanno guadagnare tanti soldini, ovviamente, ma vuoi mettere una serie interminabile di spot televisivi e di ospitate?

    Tra una patatina reclamizzata come la nuova frontiera della nouvelle cuisine, una batteria di pentole professionali e un ingresso trionfale nello studio di Amici di Maria De Filippi, los tres caballeros dei fornelli sono riusciti a portare il processo di trasformazione degli chef in star televisive a un livello mai raggiunto prima. Eravamo abituati ai cuochi panzuti e “caserecci” della Clerici, non a tre dandy pronti a sbranare i malcapitati concorrenti anche per un po’ di prezzemolo sminuzzato male. Quattro stagioni così, tra cattiverio studiato a tavolino e presenzialismo esasperato, hanno dunque creato il MasterChef che conosciamo oggi.

    Però, perché c’è quasi sempre un però, forse qualcosa si stava rompendo, nel meccanismo perfetto di MasterChef Italia. Sempre le stesse facce in commedia. Serviva un innesto genuino, credibile, fresco e possibilmente meno artefatto. Quinta edizione, quarto giudice: a far compagnia ai tre vanitosissimi giudici, ecco arrivare Antonino Cannavacciuolo, chef di Villa Crespi e già volto televisivo grazie a Cucine da incubo (in onda su Fox Life). Nonostante una certa dimestichezza col mezzo televisivo, Cannavacciuolo è l’antidivo per eccellenza. Fisicamente, innanzitutto, visto che non somiglia a una star di Hollywood come Carlo Cracco. E poi quelle sonore (e presumiamo dolorose) pacche sulle spalle, la dizione non proprio impeccabile (la “d” diventa “t” quasi sempre), l’invito a usare il cuore in cucina, oltre alla tecnica. È lui l’uomo di cui MasterChef aveva bisogno per tornare umano? Sì, senza dubbio alcuno. Antonino Cannavacciuolo è decisamente meno inflazionato dei suoi tre colleghi, si è visto relativamente poco in tv, è più spontaneo (e in realtà ci vuole poco, a essere più spontanei di Cracco, Barbieri e Bastianich).

    Poi vabbè, magari anche lui ogni tanto esagera. Pare abbia detto di aver lavorato con Gualtiero Marchesi, ma il maestro dei maestri della cucina italiana ha smentito categoricamente, dicendo che Cannavacciuolo semplicemente lavorava a Capri in un posto in cui lui era solo consulente. Ma qualche castroneria la perdoniamo volentieri, all’orso buono delle cucine italiche. Non fosse altro perché a MasterChef lui è l’unico elemento genuino, o perlomeno quello meno artificiale, di una ricetta costruita con astuta perizia e che funziona, per carità, anche se forse manca un po’ di sale. Sui social, specchio del paese (ir)reale di cui MasterChef (e un po’ tutto quello che trasmette Sky) si nutre, Cannavacciuolo è il più amato. È diventato persino una sorta di icona gay, perché così aderente allo stereotipo del “bear”, l’orso grosso e peloso che rappresenta una delle categorie più di moda dell’universo omosessuale.

    Per adesso va tutto bene, dunque. L’unico rischio (enorme, in realtà) è che anche Cannavacciuolo si faccia prendere la mano e si ubriachi alla stordente fonte della notorietà televisiva, degli spot purché siano, delle ospitate (è stato all’ultimo Sanremo, per esempio, e non è andata proprio benissimo). Cannavacciuolo non ha il physique di Cracco, la parlantina di Barbieri o la piacevole arroganza di Bastianich. E forse è un bene, perché MasterChef ha bisogno di lui per continuare ad avere un’aderenza (magari scritta a tavolino ma scritta benissimo) con la realtà.

    (di Domenico Naso | 24 febbraio 2016)

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/24...gramma/2491807/


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    © http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/24...gramma/2491807/
     
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    Un vampiro per Antonino Cannavacciuolo...


    2qsnlso



    (Fonte: Gente)

     
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    Antonino Cannavacciuolo su Nove,
    a marzo con Cucine da Incubo




    (Fonte: Vero TV)

     
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    Gli auguri social dello chef al
    suo papà e a tutti i papà del mondo





    ...tre generazioni di Cannavacciuolo a confronto!...



    FONTE:
    © www.facebook.com/antonino.cannavacciuolo/?fref=ts
     
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    Se sono finito a lavorare nelle
    'Cucine da incubo', è solo colpa di mia moglie


    2dt22cg



    (Fonte: Vero TV)

     
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    Antonino Cannavacciuolo, il 19 aprile,
    allo stadio Olimpico di Roma




    (Fonte: Sorrisi e Canzoni TV)

     
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    Antonino Cannavacciuolo cucina all'Olimpico




    (Fonte: Sorrisi e Canzoni TV)

     
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