JOE BASTIANICH ... “un cuoco a New York”

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    Joe Bastianich per la sfilata Tom Rebl


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    Fonte: Getty Images

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    (June 23, 2014 - Source: Stefania D'Alessandro/Getty Images Europe)

    joe-bastianich-tom-rebl

    Milano moda Uomo primavera estate 2015 - 24 giungo 2014



    Fonte:invidia.pianetadonna.it,www.zimbio.com,www.fashionnewsmagazine.com,web
     
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    Joe Bastianich e Buddy Valastro,
    alla presentazione del libro di ricette di
    Benedetta Parodi


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    (New York)
    "Sono troppo felice! Un grande affetto per me. Grazie Joe & Buddy!"



    Fonte:crediti foto:www.gossip.it
     
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    Ice Bucket Challenge Joe Bastianich:
    lo chef si fa una doccia di lusso con il vino






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    ice-bucket-challenge-joe-bastianich-si-fa-ver-L-YomBhc


    di Ilaria Zanchetta


    Quello dello chef Joe Bastianich è sicuramente tra gli Ice Bucket Challenge più originali di sempre. Dopo l’idea di Charlie Sheen di versarsi in testa un secchio pieni di soldi, che l’attore avrebbe poi devoluto a favore della ricerca per la SLA, il tanto temuto giudice di MasterChef ha deciso di realizzare un video davvero di lusso.

    Al posto del classico scenario da mare, prato o piscina, Bastianich sceglie una strada come set del suo video. Una tavola apparecchiata con cura da due camerieri vestiti di tutto punto, una tovaglia bianca che avvolge un tavolino da ristorante e posate perfettamente riposte sul piano (scopri qui tutti i segreti di Joe Bastianich). Ed ecco arrivare il calice enorme, colmo di ghiaccio, che di li a poco verrà riempito con del vino rosso. Prima della gelida doccia di buon vino, Bastianich nomina le sue “vittime”, coloro che dopo di lui dovranno prendere parte all’iniziativa e fare una donazione. Tra i prescelti lo chef ha fatto il nome di Maurizio Crozza e Oscar Farinetti.

    Joe ✔ @Jbastianich
    Segui
    #ALSIceBucketChallenge challenge done! I nominate @CrozzaTweet and @oscarfarinetti http://tinyurl.com/kwyjty4
    04:21 - 28 Ago 2014
    [...]

    (28 agosto, 2014)




    (27/ago/2014)
    Joe Bastianich ALS Ice Bucket Challenge in Times Square, New York



    Fonte:
    © http://cucina.leonardo.it/ice-bucket-chall...so-con-il-vino/,
    © Joe Bastianich,www.youtube.com,web,creditifoto:www.tgcom24.mediaset.it,it.paperblog.com,www.blitzquotidiano.it
     
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    Joe Bastianich diventa produttore
    e ha ingaggiato Buddy Valastro per un reality


    joe-bastianich-produttore-televisivo
    (foto youtube)


    da MARTA


    Il noto giudice di Masterchef Italia e Masterchef Usa, Joe Bastianich, ha deciso di aprire una casa di produzione in Italia e ha già un progetto in corso…
    Il ristoratore americano sta ideando un reality che verrà girato qui in Italia e che sarà realizzato insieme a Buddy Valastro, ovvero il ‘Boss delle torte’, con cui ha già firmato il contratto.

    Ecco cosa dichiara Bastianich:

    “Ci sono così tante cose che si possono fare in Italia e l’Italia è un posto davvero meraviglioso e gli americani amano tutto ciò che è italiano. L’idea è quella di utilizzare l’Italia come sfondo, di usare le sue caratteristiche per creare degli show per l’America. E dato che l’Italia è aperta al doppiaggio e ai sottotitoli, alcuni programmi realizzati in lingua inglese potrebbero essere rivenduti anche per al mercato italiano.”

    (Sabato 18 Ottobre alle ore 14:55)



    Fonte:
    © http://tvblog.girlpower.it/palinsesto/joe-...buddy-valastro/
     
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    Joe Bastianich dopo l'infortunio:
    "La fatica mi dà la carica"




    Lo chef Joe Bastianich in bicicletta, durante l'Ironman di Kona nel 2011


    di © Filippo Conticello


    Caduto in bicicletta durante un allenamento in Friuli,
    lo chef dice: "Sento dolore, ma all'Ironman di Kona ci sarò"


    Tempra friulana non dilude, nemmeno con una clavicola e due costole rotte. Joe Bastianich, ristoratore d’eccellenza tra Usa e Italia e giudice feroce, ha una certa resistenza alla fatica: nuota per 3,8 chilometri, corre in bici per 180 e poi azzarda pure una maratona. Tutto insieme per l’Ironman, triathlon "estremo" che l’imprenditore ha già completato nel 2011 a Kona, Hawaii, in 12 ore e mezza di lucida fatica. Si è allenato duro per ripetere l’impresa, ma il 13 agosto la strada in montagna era scivolosa: "Sono caduto in bici in Friuli, a Dolegna del Collio – racconta –, dopo aver scalato lo Zoncolan, con 130 chilometri sulle gambe. Una coppia di passaggio mi ha aiutato e portato nella mia cantina a Cividale. Ringrazio anche i dottori Gianluca e Emanuele Rampino all’Ospedale di Udine".

    Bastianich, ora come sta? E la gara dell’11 ottobre?
    "Sto bene anche se il dolore è forte. Negli Usa inizio pian piano ad allenarmi e non vedo l’ora: non so con che tempo, ma a Kona ci sarò".

    Si diverte davvero così?
    "Fatica, vero? Ma è più mentale che fisica. Serve tenacia e determinazione. E non è un caso che partecipino uomini maturi, over 40. Anche io ho iniziato a quell’età e prima, forse, non sarei riuscito. Anzi, faticare mi aiuta a concentrarmi sulle soluzioni ai problemi della vita".

    Bici, nuoto, corsa: cosa preferisce?
    "Nonostante le ammaccatture, dico bici. Non so se sono più ferrato o è il dna italiano, ma è una passione".

    Esige da se stesso lo stesso rigore che chiede ai concorrenti di Masterchef?
    "Di più: sono estremamente ambizioso. E se in cucina serve tecnica e impegno, in pista c’è altro: bisogna avvicinare corpo e mente".

    E ormai in tv le manca solo un programma sportivo...
    "Sì, sto pensando a come unire in uno show vino, cibo, triathlon e musica. Abbiate qualche mese di pazienza...".

    (25 AGOSTO 2014 - MILANO)




    Fonte:
    © www.gazzetta.it/Sportlife/Tempo-Lib...247528596.shtml,
    web,www.escapetotuscanytriathlon.com
     
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    Joe Bastianich tra cucina e Ferrari


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    Foto Ufficio Stampa


    Il restaurant man più famoso della tv apre le porte
    del suo ristorante per un evento caratterizzato dalle "favorite things"


    Domenica 12 ottobre a Cividale del Friuli Joe Bastianich ha aperto le porte del suo "Orsone". Il primo ristorante e B&B della famiglia in Europa è diventato la location di un evento unico, caratterizzato dalle "favorite things" del restaurant man più famoso della tv. Collezionisti privati hanno messo a disposizione degli ospiti modelli d'auto che hanno fatto la storia come: Ferrari 275 GTB, Ferrari 250 cabriolet, Mercedes 300SL Gullwing, Jaguar XK120 ots e la Ferrari 365 GT 2+2 disegnata da Pininfarina. A tavola, lo chef Eduardo Valle Lobo ha interpretato le materie prime e i gusti del Restaurant Man in un menù in cui i protagonisti soo state ostriche, caviale, foie-gras e tartufo.

    (13 ottobre 2014 16:33)



    Fonte:
    www.tgcom24.mediaset.it/televisione...68201402a.shtml,
    web
     
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    Joe Bastianich: "Un panino
    unto mi ha spinto a vincere nella vita"


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    di Candida Morvillo


    "I miei compagni americani mangiavano snack inodori e lindi, io cibo da contadini istriani. La rabbia è stata il mio motore". Nel nuovo libro l'imprenditore racconta l'infanzia da immigrato. E rivela chi è la donna della dedica


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    Da piccolo, odiavo l’Italia. Avevo deciso che ciò che m’imbarazzava dei miei familiari era dovuto alla loro italianità. Avevano un accento fortissimo, nonna vestiva da contadina istriana e io, a scuola, mi vergognavo perché avevo merende puzzolenti e unte, tipo panino con trippa, mentre i coetanei americani mangiavano sandwich inodori e lindi». Quel bimbo si chiamava Giuseppino e, oggi che è Joe, Joe Bastianich, e ha 46 anni, è diventato l’ambasciatore della cucina italiana in America, dove ha 33 ristoranti e duemila dipendenti ed è socio al 50 per cento di Eataly. È stato giudice di MasterChef prima negli Stati Uniti e poi in Italia, con Carlo Cracco e Bruno Barbieri. La vita, a volte, sa essere sorprendente e, quando lo è, merita di essere raccontata, come Joe ha fatto, con la giornalista Sara Porro, nel libro in uscita il 25 novembre per Utet: Giuseppino.

    La dedica è a sua nonna Erminia: “La donna della mia vita”. Perché?
    Fu lei a emigrare a New York nel 1956. Scappò dall’Istria diventata jugoslava da sola, con due bambini. Corse il rischio di non rivedere suo marito, che la raggiunse dopo. Furono tutti internati in un campo profughi, conobbero la fame. Mi piace ricordarne la storia, perché gli emigrati italiani erano, tra i poveri, gli italiani più coraggiosi.

    Ed è sua nonna che imbocca una sliding door che cambierà la vita dei Bastianich.
    Era maestra, ma in America trovò lavoro in una pasticceria e, quando le offrirono un posto da insegnante, lo rifiutò. Perciò mia madre Lidia, crescendo, iniziò a lavorare in pasticceria e dopo, nonostante la laurea, preferì i ristoranti, aprendone uno con papà.

    Così lei cresce al Buonavia.
    Un luogo di accoglienza e accudimento del cliente. Così lo concepiva mamma, che già a 12 anni cucinava per la famiglia, perché i suoi lavoravano. Ogni sera, coi cinque dollari che nonna le dava per la spesa, creava piccoli miracoli.

    Ma lei non voleva genitori ristoratori.
    I miei compagni di classe avevano papà avvocati o imprenditori. La ristorazione era roba umile da immigrati. La rabbia mi devastava, però è diventata il mio motore: ho fatto più degli altri perché l’ho voluto di più, e più rabbiosamente, degli altri.

    Che sognava?
    Solo di fare tanti soldi. A casa, l’ambizione sociale era mossa dal terrore di tornare poveri. C’è un aneddoto della mia infanzia che spiega bene la parola proletariato.

    Prego.
    Una volta rincasai tardi e mamma mi rincorse con la scopa. Caddi. A terra, semisvenuto, sento nonna che urla: “L’hai ammazzato! Con tutti i soldi che abbiamo speso per farlo studiare...”.

    Ne hanno spesi fino a portarla alla laurea.
    A Wall Street, ero bond trader di Merrill Lynch…1989, l’epoca del film The Wolf of Wall Street.

    Non le piaceva.
    Non creavo niente di concreto e non rendevo felice nessuno. La sera prendevo la metro verso Midtown, dove vivevo sopra il Felidia, il nuovo ristorante dei miei, e condividevo il vagone con trader vestiti come me: pantaloni inglesi col risvolto, gemelli ai polsini.… Mi sentivo soffocare.

    Quanto è durata?
    Pochissimo. Un anno e mezzo. Perché la sera passavo dal Felidia e chiacchieravo con Sam, il barista, un uomo reso felice dal suo lavoro, poi coi miei, impegnatissimi coi clienti. Lì sentivo la soddisfazione per il lavoro riuscito bene e la invidiavo.

    Quindi?
    Realizzai che cibo e vino erano la mia passione e che volevo essere il capo di me stesso.

    Siamo al sottotitolo: “Da New York all’Italia, storia del mio ritorno a casa”.
    Mamma intanto era diventata famosa. Il Felidia era celebre, lei aveva uno show tv, i ristoratori stellati e gli enologi italiani le volevano bene. Fu lei a consigliarmi un lungo viaggio in Italia. Sono stato a Trieste, nelle Langhe, in Toscana, in Sicilia. I più grandi enologi mi hanno raccontato i segreti delle loro cantine e i ristoratori delle loro cucine. Furono mesi anche di solitudine. Al ritorno, a Manhattan, aprii Becco. Dopo, con lo chef Mario Batali, in vent’anni, abbiamo aperto 33 ristoranti: l’ho raccontato in un altro libro, Restaurant Man, appena ripubblicato da Bur.

    In questo, invece, racconta anche di quanto ha insistito per essere nel MasterChef italiano.
    Volevo affermarmi nel mio Paese, dove ora, a Cividale del Friuli, faccio il vino e ho un ristorante, Orsone, creato perché i miei tre figli abbiano un legame con le loro origini. Ma Sky temeva il mio pessimo italiano.

    I suoi strafalcioni sono di culto: io moro, dilusione totale...
    Prima, ero anche peggio.

    Cracco le sta davvero antipatico?
    Sì.

    Perché ride?
    Siamo amici, ma è pesante: è convinto che uno chef non debba divertirsi mentre lavora.

    Oggi vuole sentirsi più americano o più italiano?
    Oggi sto bene quando mi sento friulano, a Cividale, con un bicchiere di malvasia istriana tra le mani.

    (21 novembre 2014)



    Fonte:
    http://www.iodonna.it/personaggi/intervist...123828982.shtml,
    web,masterchef.sky.it,inlibreria.inmondadori.it
     
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    Joe Bastianich - Giuseppino
    Da New York all'Italia: storia del mio ritorno a casa


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    Titolo - Giuseppino
    Da New York all'Italia: storia di un ritorno a casa

    Autore - Joe Bastianich, Sara Porro
    Genere - Gastronomia e ricette
    Prezzo di listino - 14,00 € euro
    Data - uscita 25/11/2014
    Editore - De Agostini
    Pagine - 240 pagine
    Formato - brossura


    Come nella migliore tradizione delle commedie romantiche, il primo incontro tra Joe Bastianich e l’Italia è un disastro. Figlio di esuli istriani emigrati a New York, Joe detesta l’inglese zoppicante e il forte accento dei suoi familiari, il panino con la trippa che alle volte trova nel lunchbox e il nomignolo che nonna Erminia gli ha affibbiato, Giuseppino.

    Solo quando, adolescente, scopre le colline di Montalcino e il fascino borghese di Milano comincia a guardare al Belpaese con meno diffidenza. Ancora meglio, finita l’università, sarà passare un anno girando la penisola in lungo e in largo al volante di una Fiat Croma che spesso è anche il suo ricovero notturno. Al ritorno in America diventa un restaurant man di grande successo, e per vent’anni l’Italia rimane soltanto una sorta di flirt estivo.

    Ma quando scopre che il format televisivo di MasterChef andrà in onda anche nel nostro Paese, fa di tutto per diventare uno dei giudici dell’edizione locale. Tra Joe e l’Italia sarà infine amore, mentre il pubblico tv lo consacra come una delle celebrità più anticonvenzionali del piccolo schermo.



    Fonte:
    www.utetlibri.it/libri/giuseppino/,
    www.amazon.it/Giuseppino-Utet-Joe-B...17084033&sr=1-1,
    web,inlibreria.inmondadori.it
     
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    GIUSEPPINO VA VELOCE






    Joe Bastianich e Sara Porro


    di Stefano Vegliani


    Joe Bastianich non scherza e non “dilude”. L’ex bambino obeso l’8 ottobre del 2011 ha concluso l’Iron Man di Kona (3,8 chilometri a nuoto, 180 in bici e 42m195 chilometri di Corsa) in 12 ore, 31 minuti e 9 secondi. Sicuramente a qualcuno viene male anche solo a pensarci.

    Un’impresa raccontata nel suo libro appena uscito “Giuseppino” scritto assieme a Sara Porro, pubblicato da Utet . Joe Bastianich è americano vero, ma nasce da una famiglia originaria dell’Istria: la nonna Erminia (è lei che lo chiama Giuseppino) è scappata da Pola come centinaia di migliaia di profughi ed è arrivata fino a New York con marito e figli. Ora lui in un certo senso ha fatto un percorso inverso scegliendo di stare poù in Italia che negli Stati Uniti, abbandonando l’edizione Usa di Master Chef

    La mamma di Joe, Lidia, ha fatto conoscere la cucina italiana negli Stati Uniti, suoi i programmi televisivi più seguiti. Joe dopo un’esperienza come broker a Wall Street ha scelto di seguire le orme della madre e tutto questo è raccontato con allegria nel libro grazie alla sagace penna di Sara Porro, apprezzatissima giornalista foodie.

    Il libro racconta della passione di Bastianich per l’Italia, un amore cresciuto poco a poco tra tv, tenute vinicole e ristoranti. Un capitolo “il grasso e il magro” è dedicato al Bastianich sportivo.

    L’approccio con lo sport, come ogni bambino americano che si rispetti, comincia già in giovane età. Ad Astoria nel Queens si gioca a Hockey pista e anche Giuseppino gioca, ma non brilla. Diciamo che il fisico da bambino ben pasciuto, ben nutrito da una cucina che lavora incessantemente non lo aiuta. E lui quando c’è da sedersi a tavola non rinuncia a nulla.

    La scelta di mettersi a correre sul serio è dettata proprio dal peso in eccesso. Nel 2009 a 41 anni Bastianich perde 30 chili e lo fa grazie ala corsa e grazie alla competizione che nasce con Gordon Ramsay che divide con lui il ruolo di giudice a Master Chef Usa.

    Comincia per perdere peso e finisce maratoneta. Una malattia da cui non si guarisce più. Ha corso sei volte consecutive la New York City Marathon, saltando solo quella del 2012 perché fu sospesa per il maltempo. Quest’ anno ha concluso in 4.29.12 ma il suo personal best è 3.37 ottenuto a Los Angeles.

    Avrebbe voluto correre anche l’Iron Man 2014, ma l’estate scorsa mentre si allenava in bici in Friuli una brutta caduta lo ha messo ko e non gli ha permesso di allenarsi per uno sforzo sovrumano come la corsa delle Hawaii. “speravo di gareggiare assieme ad Alex Zanardi che per me è un mito assoluto” racconta Bastianich nel libro.

    Comunque poter tornare al via della Maratona di New York e concluderla in modo dignitoso anche se lontano dal Personal best vuol dire che i sogno di correre ancora alle Hawaii, con senza Zanardi, con o senza la sfida a Gordon Ramsay non è per nulla tramontata.

    (1 dicembre 2014)


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    Joe Bastiancih e Alex Zanardi

    20141102_121203

    New York City Marathon



    Fonte:
    © http://forchetteacentrocampo.sportmediaset...pino-va-veloce/
     
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    Masterchef, Joe Bastianich
    abbandona il programma degli Stati Uniti


    LA=--


    28 novembre 2014


    Una vera bomba per la tv: Joe Bastianich abbandona Masterchef. Per fortuna dei telespettatori italiani, però, il popolare ristoratore e personaggio televisivo continuerà a comparire nelle puntate di Masterchef Italia, dicendo addio solo alla versione statunitense del programma. La carriera dell'italo americano Bastianich nella giuria di Masterchef made in Usa è durata 5 anni. Dopo cinque anni di partecipazione ininterrotta al talent dedicato alla cucina, l'italo-americano Bastianich si congeda dai colleghi Gordon Ramsay e Graham Elliot con un post sulla propria pagina Facebook. Per il futuro Bastianich tornerà suonare con la sua band, i Ramps, fatta di musicisti reclutati tra le file di Eataly a New York e sarà a Milano in veste di cantante il 15 dicembre a Milano, alla Salumeria della Musica.








    Fonte:
    © www.liberoquotidiano.it/news/sfogli...bandona-il.html,
    web,www.tumblr.com,www.grazia.it
     
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    Bastianich, possiamo chiamarti Giuseppino?




    Bastianich, il nuovo libro Giuseppino

    Joe Bastianich (1968) nasce a New York, nel Queens, da una famiglia di origini istriane. Fin da piccolo cresce nell’ambiente della ristorazione, settore a cui decide di dedicarsi dopo una breve esperienza a Wall Street.


    di Cristina Scateni


    Il giudice di MasterChef racconta la sua storia in un nuovo libro, che si intitola come lo chiama la nonna, 94enne istriana di New York. Del resto Cracco è «Porcospino» e Barbieri «Gufo». Scritto insieme a Sara Porro, che ha tradotto dalla lingua bastianch, Giuseppino è in libreria: ecco cosa ne pensano gli autori


    È in libreria dal 25 novembre Giuseppino (Utet, 14 euro), la biografia di Joe Bastianich, scritta a quattro mani con Sara Porro, giornalista italiana che ha raccolto ed elaborato i racconti del giudice di MasterChef. Il risultato è un romanzo intimo e divertente che attraversa ricordi di famiglia, avventure e prime volte.

    Dall’imbarazzo di Joe, figlio di esuli istriani emigrati a New York, per l’inglese zoppicante dei suoi genitori, la trippa nel lunchbox, il nomignolo “Giuseppino” affibbiato da nonna Erminia, ai primi ritorni in Italia. Fino a che un lungo viaggio al volante di una Fiat Croma, la scoperta dei grandi vini italiani e molti anni dopo, l’avventura a MasterChef Italia, lo fanno tornare inevitabilmente sulle sue origini e gli fanno amare l’Italia.

    Un libro commovente con i racconti di nonna Erminia e il saluto del marito al confine, piccante quando Joe Bastianich descrive gli altri giudici di MasterChef Italia e Usa, divertente e ricco di aneddoti.

    Abbiamo incontrato Joe Bastianich e Sara Porro per farci raccontare di più su Giuseppino, com’è nata l’idea di scrivere un libro insieme e com’è stato il primo incontro «Ci siamo conosciuti nell’estate del 2012, mentre lui era in Italia a girare la seconda stagione di MasterChef, che io avevo seguito per Dissapore. Ero stata invitata da Bruno Barbieri, un altro dei giudici dell’edizione italiana, a una festa di fine produzione a casa di Joe. Lui rimase chiuso in ascensore e ci presentammo da lì, io sul pianerottolo e lui un mezzobusto incastrato tra due piani. Fu un impeccabile padrone di casa anche da quella posizione, come dire, non ideale. Nel tempo siamo diventati amici» esordisce Sara Porro.

    Joe ti ha chiesto di aiutarlo a raccontare il suo legame con l’Italia e per farlo hai incontrato due delle donne più importanti della sua vita, la sua mamma Lidia Bastianich e la nonna Erminia, cui il libro è dedicato. Come sono stati i due incontri?
    «Erminia ha 94 anni, e Joe ha insistito perché andassi a New York (a Douglaston, Queens, dove abita insieme a Lidia) per farmi raccontare da lei la storia della sua fuga dall’Istria nel ’56, quando Lidia e il fratello Franco erano bambini. In poche ore di conversazione mi ha raccontato immani tragedie ed eventi straordinari senza soluzione di continuità, con la saggezza profonda di chi sa che questo alternarsi è la stoffa di cui è fatta la vita. È stato un incontro molto emozionante per me. Lidia, invece, era inizialmente un po’ diffidente – non aveva amato il primo libro di Joe, Restaurant Man, e non voleva che questo gli assomigliasse. Ma mi ha raccontato molto, di sé e di Joe. È una donna straordinaria: una tempra di ferro e allo stesso tempo tanta dolcezza.»

    Joe, il libro è dedicato a tua nonna Erminia, la donna della tua vita, scrivi. Che cosa pensa oggi nonna Erminia di te?
    «Sicuramente che Giuseppino sia un gran bravo ragazzo!»

    Quando eri bambino odiavi l’Italia, perché ti rendeva diverso dai tuoi amici. Rinnegavi le tue origini italiane e invidiavi gli altri per le microwave dinners, le cene surgelate da preparare al microonde, per gli hot dog e le patatine fritte. Poi cos’è cambiato? Cos’è che ti ha fatto innamorare dell’Italia?
    «Il fatto che mi abbia dato l’opportunità di cambiare il mio percorso, un’alternativa – meno scontata – alla vita a cui ero destinato.»

    Mai più avuta invidia delle cene surgelate?
    «Ogni tanto durante le selezioni di MasterChef, assaggiando qualche piatto purtroppo, sì.»

    Cucinare per accudire è stato l’imprinting della vita professionale di Lidia, tua madre. Nel libro la descrivi anche come business partner ideale e come madre molto intuitiva, capace di capire in anticipo e di indirizzare senza dire niente. A parte questo, ha qualche caratteristica delle mamme italiane? Controllava le fidanzate?
    «Direi come tutte le mamme italiane che cucinano bene, dimostrando il loro amore attraverso il cibo, passano in rassegna le fidanzate e stirano le mutande ai figli. Scherzi a parte, Lidia è sempre stata e continua ad essere una grande fonte di ispirazione per me.»

    Sei un giudice di MasterChef prima in America e poi in Italia. Oltre a raccontare i retroscena della trasmissione, nel libro dici che hai imparato a passare da cattivo a simpatico nello spazio di pochi secondi. Come hai fatto?
    «Si tratta di un’evoluzione, di un percorso di crescita professionale e personale. Con l’esperienza aumenta la consapevolezza di dover dare il massimo nello spazio di un tempo ristretto come quello televisivo.»

    Una definizione per ognuno degli altri giudici di MasterChef.
    «Carlo Cracco: Porcospino; Bruno Barbieri: Gufo; Gordon Ramsay: Padre Pio; Graham Elliot: Arcangelo Gabriele.»

    Come sarà la ristorazione di domani? Cosa cambierà e cosa mangeremo?
    «Spero che la cucina torni ad essere e sia sempre più democratica. Ad ogni livello, dalle gastronomie ai grandi ristorati stellati, vorrei che ci fosse un impatto più allargato, popolare, per tutti.»

    Aprirai altri ristoranti?
    «A breve si, in America. Nel vecchio continente per il momento “Orsone” (ndr. ristorante che Joe Bastianich ha aperto a Cividale del Friuli da due anni) mi basta e avanza.»

    Posso chiamarti Giuseppino anch’io?
    «[ride] dobbiamo chiedere a mia nonna Erminia.»



    Torniamo da Sara Porro per farci raccontare di
    più sul Joe Bastianich, dietro le quinte.



    Sara, dopo tutti questi mesi di collaborazione, che differenza c’è tra il Joe Bastianich di MasterChef e quello che hai conosciuto tu?
    «In comune hanno uno straordinario senso dell’umorismo e un’idea ben precisa di come le cose vadano fatte. Per il resto, Joe è un uomo molto gentile, e mai arrogante.»

    Per scrivere il libro hai tradotto l’ormai famoso “vocabolario Bastianich”. Ci fai qualche esempio?
    Muoro: Naturale conseguenza dell’ingestione dell’anìce stelato, spezia notoriamente insidiosa.
    Ospidale: Località dove occorre recarsi quanto prima dopo aver assunto quantità anche modiche di Stopiato (v. sotto). Anche nell’espressione Piato di ospidale.
    Stopiato: Pietanza insoddisfacente dal punto di vista estetico e sensoriale, che mio malgrado sono qui chiamato a valutare.

    Ci dici una cosa come la direbbe Joe?
    «Il Bastianich è una lingua di cui si può essere esegeti ma non imitatori.»

    (10 giorni fa)




    Joe Bastianich (©foto_LucaCattoretti). Prima come socio della madre, la chef Lidia Bastianich, poi con Mario Batali, si afferma come restaurant man di successo, aprendo trenta ristoranti in tutto il mondo, tra cui alcuni dei più celebrati sulla scena newyorkese come i leggendari Babbo e Del Posto. Con Oscar Farinetti porta Eataly in America (per ora a New York e Chicago).




    Joe Bastianich (©foto_LucaCattoretti). Dal 2010 è volto della versione americana di MasterChef, per poi debuttare, nel 2011, anche nell’edizione italiana. Insieme a Shine America è produttore esecutivo e conduttore del nuovo show della CNBC, Restaurant Startup.




    Un ritratto di Joe Bastianich e Sara Porro. Sara Porro vive a Milano e ha scritto di cibo, viaggi e costume per “Amica”, “Dispensa”, “Fine Dining Lovers”, “New York Magazine”, “la Repubblica”. È stata tra i primi a occuparsi di MasterChef Italia con un seguitissimo liveblog sul magazine gastronomico online “Dissapore”. È una dei fondatori del sito “Sauce Milan”.



    Fonte:
    © www.vanityfair.it/vanityfood/foodst...sta-nuovo-libro,
    web,
     
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    Joe Bastianich lascia Masterchef Usa,
    ma "Nell'edizione italiana sarò più paterno. E poi torno a
    suonare con i miei amici musicisti di Eataly" (FOTO)


    n-JOE-BASTIANICH-large570


    L'Huffington Post


    "Niente rancori. sono stati dei gran begli anni ma era ora di smettere. Nella vita è bello cambiare". Joe Bastianich, 46 anni, dà l'addio a Masterchef USA, l'edizione americana del programma cui partecipava dal 2010. E si lancia nella musica. O meglio, torna indietro sui suoi passi: Con la sua band, i Ramps, fatta di musicisti reclutati tra le file di Eataly a New York, Bastianich sarà a Milano in veste di cantante il 15 dicembre a Milano, alla Salumeria della Musica.


    Se ne va dagli Stati Uniti, ma Joe ci sarà nella prossima edizione di Masterchef Italia che andrà in onda su Sky Italia a partire dal 14 dicembre.

    Non più buono, ma sarò sicuramente un Joe più paterno, più simile al Joe di tutti i giorni. Uno degli obbiettivi che volevo raggiungere nel programma era quello di una mia evoluzione: direi che ci sto riuscendo".

    E il format, invece, che piega sta prendendo?

    "Sarà sempre più narrazione, non siamo noi giudici l'elemento che conta, sono i racconti dei concorrenti, le loro storie, che emergeranno nella loro totalità. Non ci sarà più il caso dell'isolata Rachida contro il gruppo: ciascuno avrà il suo spazio".

    Non si sbilancia, Bastianich, sui retroscena negli studi di via Mecenate, in cui lui e gli altri concorrenti vivono reclusi durante le riprese:

    "Si lavora, si lavora, si lavora e poi basta. La tensione cresce e tu devi rimanere concentrato. Dodici ore a brasare lì dentro, ad aria condizionata spenta perchè il rumore disturberebbe le riprese. Non siamo santi".

    Ma anche un altro programma bolle in pentola per Bastianich:

    "C'è qualcosa di quasi pronto anche per la tivù, un programma tutto nuovo che con la cucina non c''entra, di cui presto verranno rivelati i particolari."

    Solo su Carlin Petrini si "Stimo Petrini perché è forse l'uomo che al mondo ha fatto di più per il cibo, ma confermo quello che ho scritto".

    (Pubblicato: 28/11/2014 14:00 CET Aggiornato: 28/11/2014 14:00 CET)




    L'annuncio di Joe Bastianich su Facebook



    Fonte:
    © www.huffingtonpost.it/2014/11/28/jo..._n_6235644.html,
    web,www.leggo.it
     
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    Masterchef 4, Joe Bastianich:
    “Nessuna nuova Rachida tra i concorrenti”


    Joe-Bastianich-masterchef-4


    Alessandro Di Antonio


    Joe Bastianich, ospite di Linus e Nicola Savino durante l’appuntamento quotidiano con DeeJay chiama Italia, ci “serve” alcune succulente anticipazioni sulla quarta stagione di Masterchef al via su Sky Uno giovedì 18 dicembre alle 21.10. Il giudice più parodiato d’Italia esordisce promettendo di essere “più buono”, anche se assicura che i suoi colleghi Cracco e Barbieri compenseranno il suo imbonimento con esternazioni sempre più taglienti.


    Interpellato sulle novità dell’edizione in partenza, anticipa che sarà una stagione molto diversa, incentrata sul “racconto di un’Italia che cucina”. Si cercherà di indagare sulle storie dei concorrenti, sul loro vissuto, sulla passione che hanno per l’arte culinaria, senza soffermarsi troppo sugli aspetti macchiettistici che hanno caratterizzato la terza edizione del cooking show. “Più nessuna Rachida” dunque. L’internazionalità del format, invece, sarà un aspetto importante, soprattutto nell’ambientazione delle prove in esterna che saranno sempre più esotiche.

    L’imprenditore statunitense, giudice per la quarta volta consecutiva del talent culinario, scherza, poi, a proposito dell’ormai ex collega catodico Gordon Ramsay, in merito alla decisione dello chef scozzese di non partecipare all’ironman: “appena ha saputo che mi ritiravo non ha avuto le palle di farlo da solo“.

    Tornando a Masterchef 4, anche se sentiremo un po’ la mancanza della Rachida di turno, confidiamo nella presenza di personaggi di spicco tali da catalizzare l’attenzione mediatica, senza naturalmente togliere spazio alle frenetiche dinamiche di sfida a “colpi di mattarello” che sono il fiore all’occhiello e il cuore di un talent ben confezionato come Masterchef.

    Appuntamento dunque per giovedì 18 dicembre alle 21:10 su Sky Uno, per una nuovissima edizione di Masterchef Italia.

    (lunedì 15 dicembre 2014 13:46)



    Fonte:
    © www.davidemaggio.it/archives/110321...i-anticipazioni,
    web
     
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    Joe Bastianich : “Narro la mia storia,
    l’Italia vista da un italoamericano”


    20141512-Jo-Bastianich-giuseppino


    di Puntarella Rossa


    La sua vita, dalle origini fino a MasterChef, raccontata nel libro "Giuseppino". Proprio come lo chiama ancora oggi nonna Erminia


    Un libro che stupisce, Giuseppino. Ti aspetteresti di trovarci subito consigli utili per la cucina, ricette, qualche curiosità su MasterChef e invece leggi una storia personale, addirittura uno spaccato della vita di una famiglia istriana che dopo la seconda guerra mondiale riesce a raggiungere gli Stati Uniti per provare a farsi una nuova vita. Scritto a quattro mani con Sara Porro (edizioni Utet), è una curiosa autobiografia, che racconta le origini e la vita del crudele giudice di MasterChef Usa e Italia, ristoratore di successo e incubo notturno di migliaia di aspiranti chef. Con il suo marcato accento e con il modo di fare apparentemente freddo è diventato uno dei più importanti personaggi dell’ormai affollatissimo mondo mediatico che gravita intorno al cibo.

    Insomma, un Joe Bastianich del tutto inedito, che parla a lungo della madre Lidia (la vera celebrità negli USA, osannata per i suoi libri e i suoi programmi televisivi) e soprattutto della nonna Erminia, la donna della sua vita, cui il libro è dedicato. Con tanto di fotografia.

    «Sono andata fino a New York – ci dice la coautrice Sara Porro – solo per incontrarla. Era troppo importante. Joe e la sua famiglia hanno una storia incredibile, molto emozionante, con un po’ tutti i toni possibili della storia di famiglia: c’è la tragedia dell’esodo istriano e c’è un racconto di straordinario successo imprenditoriale. Per certi versi è una storia tipica di emigrazione e per altri sembra una favola».
    Alla base, comunque, c’è il racconto del suo rapporto con l’Italia. Una storia d’amore non immediata e non facile, che si è sviluppata nel corso degli anni grazie anche a un viaggio on the road per il Bel Paese, dopo aver deciso di interrompere la carriera da bond trader di una grande banca di investimenti a New York.
    «Scrivere la storia di qualcun altro – continua Sara Porro – è complicato. Bisogna imparare a non mettere in risalto il proprio ego (la parte più difficile per me). Per tutti i mesi in cui Joe è stato a Milano girando MasterChef, quasi ogni giorno alla fine delle riprese ci incontravamo, aprivamo una bottiglia di vino, accendevo il registratore e lui mi raccontava la sua storia. Spesso è stato quasi simile a una sessione di psicanalisi, perché Joe è una persona capace di descriversi con profondità e ha grande autoconsapevolezza».

    E allora, parliamogli direttamente.

    Joe Bastianich, che cosa racconta nel suo secondo libro, dopo Restaurant man?
    Volevo narrare la mia storia, l’Italia vista da un italoamericano. Una storia vera, reale. In fondo, tutti siamo il risultato di quello che condividiamo.

    E in questa storia ci sono praticamente soltanto donne…
    Io sono sempre stato circondato da donne. Mi sono trovato bene con loro, a partire da mia nonna, che oggi ha novantaquattro anni. Mi ha cresciuto mentre mia madre lavorava e oggi sono qui per merito suo. E con una donna ho voluto condividere anche l’esperienza di questo libro: ho chiesto di aiutarmi a Sara Porro, che stimo molto umanamente ma anche per le sue ottime capacità di scrittura.

    E poi si leggono di lei molte cose non troppo note. Ad esempio, non si separa mai dalla sua chitarra…
    Mai. Me la porto sempre dietro. Quando viaggio, è sempre in albergo con me. È una sorta di terapia e spesso suono pezzi che ho scritto io, stile country blues americano.

    La sua esperienza come giudice è reale? Lei è davvero cattivissimo come appare in tv o la “disegnano” così?
    Nel programma gestisco semplicemente i concorrenti come gestisco il personale nella vita reale. Sono un imprenditore, anche se non sono così snob come appaio a volte. Comunque, Gordon Ramsay mi ha suggerito di non riguardare mai una puntata intera del programma dopo averla registrata, per evitare di criticarmi eccessivamente. Ho sempre seguito il suo consiglio.

    Infatti, lei in giuria è l’unico ristoratore “puro”. Gli altri due sono anche cuochi, sia nelle versione Usa sia in quella italiana. Avete punti di vista diversi?
    Senza dubbio. La mia prospettiva è differente, perché inevitabilmente valuto non solo quello che c’è nel piatto, ma anche la persona e la situazione. Il mio è uno sguardo più allargato, che non ignora il contesto.

    Va beh, ma lei sa cucinare?
    Certo. Sono anche bravo, ma ho troppi cuochi intorno per cucinare. Comunque, se sei ospite a casa mia, sono in grado di prepararti tranquillamente degli spaghetti che “spaccano”.

    E allora, mi suggerisca qualche cosa. Questa sera ho ospiti a casa e non so cosa preparare. Però vorrei dire che ho cucinato con l’approvazione ufficiale di Joe Bastianich.
    Che cosa hai in casa?

    Mah. Ben poco. Giusto il necessario per sopravvivere.
    Allora prepara una omelette al formaggio francese. Poi compra una bottiglia di champagne. E un vasetto di caviale.

    Ehm… Champagne e caviale? Un tantino economicamente impegnativa, questa cenetta. Non trova?
    Almeno per stasera, prova a esagerare. E cerca di ziccare la cottura dell’omelette.

    di Danilo Poggio

    www.puntarellarossa.it

    (15 dicembre 2014)



    Fonte:
    © http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/15...ricano/1275691/,
    web
     
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    Natale a casa Masterchef
    - Brindiamo al Natale (e al nostro talent) -












    (Fonte: sorrisi e canzoni TV)

     
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