JOE BASTIANICH ... “un cuoco a New York”

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    Joe Bastianich e Kia: #cosastasuccidendo




    Joe Bastianich e Kia: #cosastasuccidendo? (part 1)



    Joe Bastianich e Kia: #cosastasuccidendo? (part 2)



    Fonte:www.youtube.com,Kia Motors Italia
     
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    ....................



    Joe Bastianich e Kia: #cosastasuccidendo? (part 3)



    Joe Bastianich e Kia: #cosastasuccidendo? (part 4)



    Fonte:www.youtube.com,Kia Motors Italia
     
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    ... Kia Soul e le metaformosi di Joe ...



    di Francesca Cibrario


    Da cuoco, a star tv, a... criceto. Bastianich, testimonial del cambiamento, si "imbestialisce" per gli spot di Kia Soul. Il crossover tutto nuovo


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    Dal principe ranocchio delle favole, al licantropo della mitologia, al protagonista di Manimal, serie tv cult degli Anni 80, fino a Ladyhawke e La mosca al cinema. Per non parlare del mondo dei fumetti. La metamorfosi, totale o parziale, da uomo ad animale e viceversa, fa da sempre parte del nostro immaginario collettivo. E, anche oggi, non smette di affascinarci. L'ultimo in ordine di tempo a trasformarsi in quadrupede è l'insospettabile Joe Bastianich. La star dei fornelli italo americana, infatti, è protagonista di una serie di spiritosi spot tv in cui lo vedremo, poco a poco, trasformarsi niente meno che in criceto. 


    Il giudice di Masterchef, infatti, è testimonial del cambiamento di Kia Soul. Il crossover della casa coreana ha conquistato i telespettatori americani, proprio con una campagna pubblicitaria che vede protagonisti tre hamster dalle fattezze e dal comportamento umani. La loro simpatia è così contagiosa che anche Bastianich ha accettato di assumere le loro sembianze. La campagna virale, di cui vedete qui sotto quattro clip, partirà il 5 aprile, sostenuta dall'hashtag #cosamistasuccidendo.

    E cosa sta succedendo alla Nuova Kia Soul? Diventa trendy. Cambiano gli interni, la tecnologia, il target di riferimento e il design esterno, grazie a numerose personalizzazioni. Si può scegliere tra sette colori, di cui 3 bicolore, abbinabili con ulteriori personalizzazioni Tattoo You® Soul realizzate in collaborazione con la 3M, leader del wrapping. Il crossover compatto, di cui sono stati già venduti 700mila pezzi a livello mondiale, sarà disponibile anche in Italia dal 12 aprile, nelle versioni 1.6 litri GDI a iniezione diretta e 1.6 CRDi turbodiesel; entrambi con cambio manuale o automatico a 6 marce. Più avanti sarà disponibile anche l’innovativo ECO-GPL+ e, entro fine anno, la versione totalmente elettrica.

    (1 giorno fa)








    Fonte:
    © www.vanityfair.it/lifestyle/motori/...#gallery=8596-8
    web,www.tiragraffi.it,www.engage.it,youmark.it
     
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    Joe Bastianich:
    ieri paffuto e dolce, oggi giudice cattivissimo


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    Il protagonista
    di "Masterchef" ha pubblicato
    sui social una foto
    del 1991



    E chi l'avrebbe mai detto che quel ragazzone paffuto, con camicia scura e con uno sguardo dolce sarebbe poi diventato tra i giudici più temuti della televisione italiana e americana... Joe Bastianich, oggi 45enne, ha postato sui social network una foto in cui è irriconoscibile, assieme ai suoi amici. Era il lontano 1991 e Joe aveva solo 23 anni.

    (2 maggio 2014 09:53)


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    Foto Twitter, Ufficio Stampa, Olycom, Italy Photo Press



    Fonte:
    www.tgcom24.mediaset.it/televisione...o_2042360.shtml,
    web
     
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    Together for Hope: i vip fanno beneficenza




    Joe Bastianich all'evento "Together for Hope" (2013)



    Fonte:
    http://invidia.pianetadonna.it/vita-da-vip...eneficenza.html
     
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    Joe Bastianich, l'uomo da 15 milioni di dollari


    Joe-Bastianich-a-restaurateur


    di Gianmaria Padovani


    Fenomeno televisivo,
    tycoon, scrittore e musicista:
    i tanti volti dell'implacabile di
    Masterchef


    13538_320_240


    Ristoratore, manager, viticultore, scrittore, personaggio tv, testimonial e, ultima novità, musicista e produttore di prosciutti: Joe Bastianich è tante cose tranne quella per cui è più conosciuto, ossia il giudice di Masterchef che boccia i concorrenti lanciando i piatti come freesby mentre urla "Vuoi che muoro?!".

    O meglio: la favella è quella che ha fatto la fortuna di Maurizio Crozza, ma lontano dalle telecamere non ha nemmeno l’ombra di quell’indisponenza. E, soprattutto, non è uno chef, ma un tycoon della gastronomia che ha mosso i primi passi a soli 22 anni d’età grazie a 80 mila dollari che gli prestò la nonna.

    Siti specializzati come Celebritynetworth stimano i suoi guadagni netti nel 2013 in 15 milioni di dollari, 10 milioni di euro e spiccioli. Le due sue più grandi attività italiane, la Bastianich srl, in Friuli, e La Mozza, nel grossetano, hanno fatturato rispettivamente 2,1 e un milione di euro nel 2011.

    Il volano di tutto questo denaro? Basta tracciare una mappa del suo impero gastroeconomico: Bastianich possiede 25 ristoranti e (per ora) due Eataly in società con Oscar Farinetti a New York e Chicago, cui si aggiungeranno Los Angeles e Philadelphia negli Usa, Città del Messico e San Paolo, in Brasile. Ancora: ha quattro aziende vinicole tra Italia e Argentina, firma guide enologiche, ha un prosciuttificio a San Daniele e conduce le edizioni italiana e Usa di Masterchef, fatto che gli è costato un’invettiva del collega Massimiliano Alajmo.

    masterchef-73

    Non è finita: presto sarà testimonial per un’auto coreana, mentre lo è già per una pasta sfoglia, un gioiello e un detersivo. Un’attività, quella pubblicitaria, che lo vede attivissimo e gli attira qualche strale.

    Sorprendentemente gli rimane del tempo libero che riempie con la musica: SkyArte ogni mercoledì manda in onda On the road, il tour italiano dei The Ramps, band di cui è frontman.

    Quante persone lavorano per lei?
    Circa tremila.

    Avrebbe potuto fare la stessa carriera in Italia?
    No. Ho un ristorante in Italia (Orsone, a Cividale del Friuli ndr) e ora capisco com’è difficile. Cosa dovrebbe cambiare? Niente. La clientela italiana è diversa, siete esigenti... Clienti tosti.

    È davvero solo una questione di domanda?
    In America la gente ti segue: gli dici di venire a mangiare alle sei? Lo fa. E poi si mangia a tutti gli orari. In Italia finora ho perso soldi, la speranza è di andare in pareggio, ma niente di più. Qui poi ci sono scogli come le leggi del lavoro e il costo dei dipendenti. Qui il ristoratore è considerato più come un artigiano, da noi è un businessman.

    Ha già avuto a che fare con la nostra burocrazia bizantina?
    Mesi fa ho spedito dagli Usa al Friuli un carico di carne frollata. Quanto ho dovuto faticare per far capire all’ispettore doganale che erano 30 mila dollari di bistecche buonissime e non carne marcia da buttare. È stato uno scontro culturale.

    Crede che l’italian food mania mondiale sia al suo apice?
    C’è ancora molto margine. Il governo italiano in passato ha investito molto in comunicazione per i suoi prodotti, ma non è riuscito a fare quello che ha fatto Eataly, tra l’altro guadagnando soldi. Farinetti è un genio. Sono suo socio per il nord e sud America, ma il progetto in futuro vedrà tutti gli Eataly accorpati nella stessa società.

    Molti dei prodotti dei ristoranti Eataly americani sono prodotti localmente: carne dell’Iowa, farina del Michigan...
    È la mentalità slow food integrata nel progetto Eataly. Si vende la capacità italiana usando i prodotti del posto.

    Sembra il concetto di chilometro zero. Lo chef Massimiliano Alajmo l’ha definito "un’idiozia ideologica" prendendosela anche con Masterchef: vi accusa di essere cattiva tv e di non insegnare la cucina, ma la competizione.
    Ha visto i dati degli iscritti alle scuole alberghiere? Dopo Masterchef sono aumentati dell’80 per cento: i ragazzi sognano di nuovo una carriera nella ristorazione, abbiamo valorizzato questo lavoro. È entertainment, certo, ma fatto bene. La cucina è al centro del programma e i concorrenti sono giudicati per i piatti.

    E quella del "chilometro zero" è davvero un’idiozia?
    È più l’ipocrisia di chi dice che tutti dovrebbero comportarsi in una maniera, anche se poi in quel modo si possono comportare solo i privilegiati: chi ha un orto o ha soldi.

    L’altra accusa che rivolgono a lei e a Cracco è di sfruttare il successo per pubblicizzare prodotti industriali o che addirittura non c’entrano con il cibo.
    La pasta sfoglia di cui sono testimonial costa un euro e 90 centesimi. Sarebbe uno snobismo promuovere solo prodotti dop o igp. La realtà è diversa: spesso è quella di dover mangiare con uno stipendio di mille euro. Comprarsi una sfoglia come quella che pubblicizzo, metterci sopra uno stracchino e qualche verdura, infilare in forno e dare da mangiare un buon piatto a quattro persone con tre euro di spesa totale mi sembra una cosa democratica. C’è un altro fatto: mi pagano e mi diverto. Non devo giustificare moralmente ogni mia decisione a tutto il mondo.

    (12-03-201410:52)










    Fonte:
    © http://societa.panorama.it/televisione/Joe...ioni-di-dollari,
    web,www.amog.com,fora.tv,americanprofile.com,westchestereats.com,www.
    gentemotori.it,insight-mktg.blogspot.com,www.tvguide.com,24.media.tumblr.com
     
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    196 strati di sfoglia Buitoni per Joe Bastianich




    Lo abbiamo cercato pignolo, preciso, esperto di cucina: chi meglio di Joe Bastianich?...



    Con Bastianich nel Backstage dello spot Buitoni



    Fonte:www.youtube.com,CasaBuitoni
     
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    Joe Bastianich: «Lasciatemi cantare»



    di Stefania Saltalamacchia


    Il giudice di MasterChef e la sua passione, oltre la cucina: «Quando finisco di preparare i miei piatti, suono la chitarra. È la mia droga»



    Per tutti è il severo giudice di MasterChef, ma nella vita di Joe Bastianich, 45 anni, non c’è solo la cucina. Come tanti altri bambini americani, il restaurant man da piccolo sognava di diventare un musicista rock. «Avevo sempre la chitarra tra le mani», racconta a Vanityfair.it.

    E in occasione della giornata europea della musica, Joe si è trasformato in un musicista rock-folk ed è salito sul palco Smeraldo di Eataly, non come protagonista del mondo del food, ma come frontman dei The Ramps, il gruppo da lui fondato, nel 2011, durante una serata tra amici. E insieme alla band, davanti a centinaia di persone, si sono esibiti anche Mike Seay, suo compagno di viaggio nel programma di Sky Arte On the Road e il pianista pugliese Roberto Esposito. «Suonare tutti insieme è stata una grandissima festa».

    Quand’è nata questa sua passione?
    «Ho sempre avuto musica nella mia vita. Da piccolo, come ogni americano, sognavo di diventare un musicista rock. E, poi, grazie alla televisione ho avuto la fortuna di potere coltivare questo mio sogno».

    Cosa rappresenta per lei la musica?
    «Una delle cose più importanti della vita, come la cucina e il vino permette di esprimere emozioni. È come se fosse una droga, non riesco a farne a meno».

    La cucina viene prima o dopo?
    «È un’altra cosa. La cucina è il mio mestiere, la musica invece è un privilegio. Suonando posso lasciarmi andare».

    Una canzone italiana cui è legato?
    «Amo Andrea s’è perso di Fabrizio De Andrè»

    Quando cucina, canta?
    «No, ma ascolto sempre musica. E quando finisco suono la chitarra. Inoltre, scrivere testi per me è un fondamentale antistress, un modo di godermi la vita».

    (17 giorni fa)










    Fonte:
    http://www.vanityfair.it/people/italia/14/...-foto-backstage,
    web
     
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    Joe Bastianich e il suo cane «Quattro»
    «Vuoi che mordo?»




    Joe Bastianich con il suo cane «quattro» (foto di Massimo Sestini)


    di Chiara Maffiolettidi


    Con il giudice di Masterchef e
    il Jack Russel reso celebre dall’imitazione di Crozza


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    Succede come in tv. Nella famiglia Bastianich, il cagnolino Quattro dà retta solo a lui, Joe. Il temutissimo giudice di «Masterchef» giura che la sua leggendaria autorevolezza non si fa sentire solo con gli aspiranti chef del talent show di Sky, ma anche a casa. E la prova sarebbe proprio Quattro. «Ascolta solo me, agli altri non dà retta. Sono l’unico a cui dà rispetto». Sarà perché lo ha fatto diventare famoso.

    La frase che ha spesso dedicato ai concorrenti — «Questo piatto non lo darei da mangiare neanche al mio cane» — è diventata la preferita di Crozza nella parodia di Bastianich-vuoichemuoro: «Grazie a lui Quattro è un personaggio mediatico in Italia», ride. E come un vero divo, anche la vita di questo Jack Russell non è per niente monotona. Al momento «è a Parigi. Sta facendo vacanza. Per qualche giorno starà a casa della mia migliore amica». Come mai? «Perché conosce un bravo psicologo per cani... Quattro ci sta andando perché ha un po’ di problemi». Di che tipo? «Ne parliamo dopo, sono molto personali». Accidenti. Di certo sembra felice sulla nuova Kia Soul: un’auto con un carattere deciso e brillante già dal primo colpo d’occhio. Bastianich è stato scelto come testimonial e giura che il primo motivo per cui ha accettato è «perché mi piace molto il prodotto, mi è sempre piaciuto». Sarà perché è spaziosa, confortevole, luminosa. Per Kia Soul Bastianich ha anche accettato di trasformarsi in un criceto: «Un’idea simpatica, un progetto creativo che mi stimolava... sarà che ho l’ambizione di fare anche un po’ l’attore, ma mi piace siano degli spot che mi consentono di recitare. Poi ho sempre amato la storia dei criceti della Kia: in America è iniziata anni fa. Anche i miei figli, quando hanno saputo di questa proposta, mi hanno quasi obbligato: “Papà devi assolutamente diventare un criceto”. L’ho fatto anche per loro».
    shadow carouselJoe Bastianich e il suo «Quattro»

    E sempre per loro ha accolto in famiglia anche Quattro. «Sì, ma non è stato difficile convincermi. Li ho sempre avuti i cani, mi piacciono. Forse ora ne arriverà un altro, stiamo decidendo. Però di piccola taglia perché li puoi portare dove vuoi». Bastianich viaggia moltissimo e il più delle volte Quattro è con lui. «Nei viaggi in macchina lo metto sul sedile vicino al mio e gli lego la sua cintura di sicurezza. Magari per dieci minuti si lamenta un po’, vorrebbe muoversi (oppure guidare, come nella foto di apertura di questo servizio), poi si adatta». E, dice, si diverte. Anche lui giura di divertirsi nei viaggi, nonostante da quando è un volto tv anche in Italia, gli spostamenti sono diventati davvero tanti: «Fare il giudice di “Masterchef” ancora mi diverte. Se non fosse così non riuscirei. Viaggiare tanto è impegnativo ma cerco di far funzionare le cose». Per fortuna guidare la sua Kia Soul lo rilassa parecchio: «Negli Stati Uniti di coast to coast ne ho fatti molti. Il primo finita l’università, a 21 anni, con un camper. Oggi sono bi-costale: faccio avanti e indietro tra New York e Los Angeles e vivo e lavoro in entrambe le città». Si dice che a differenza degli europei, per gli americani 100 chilometri non siano niente e che viceversa per gli europei 100 anni non siano niente mentre sono un lasso di tempo enorme per un americano: «È vero, la distanza nel tempo e nello spazio cambiano completamente. A un americano le grandi distanze non fanno impressione. Amo guidare, fa parte della cultura americana. A me piace farlo a Los Angeles: per togliermi ogni pensiero prendo l’auto e vado a Santa Barbara, oppure in Messico. In quattro ore puoi raggiungere posti bellissimi». Ma uno dei luoghi del cuore resta l’Italia. Ricordi di quando ci veniva da bambino? «Mio zio faceva il postino e mi portava in motorino con lui a consegnare la posta. Succedevano le cose più strane. Andavamo a casa di una signora, per esempio, e a un certo punto loro sparivano e mi lasciavano in salotto con una coca-cola. Solo dopo anni ho capito cosa succedeva». Ma forse in quei giri nasceva il suo amore per i motori.

    Se i suoi colleghi di «Masterchef» fossero delle auto? Ci pensa un attimo. Poi con tono sicuro (ma parecchio divertito): «Cracco sarebbe una Fiat Croma degli anni Ottanta, tipo quelle che si usavano per il contrabbando di sigarette. Del resto lui è un po’ anni Ottanta», lo prende in giro. E Barbieri? «Una Fiat 500: aggressiva, modaiola. Io? Ovviamente una Ferrari». Non una Kia? «Una Kia lo sono tutti i giorni». Più comoda anche per i suoi giri con Quattro. Che sia un buon compagno di viaggio si è capito, ma si possono svelare ora i suoi problemi psicologici? «Deve abituarsi al fatto che non sono l’unica persona al mondo. Non sono il sole, la luna, le stelle. Lui ascolta solo me e con gli altri si annoia e a volte li pizzica. Non in modo cattivo, non morde per rabbia ma perché si annoia. Sta lavorando su questo». Per dargli una mano, Bastianich ha già pensato a un nuovo viaggio: «Lo porto alle Hawaii». Non male come cura... vuoi che mordo?

    (4 luglio 2014 | 17:574)


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    cani-bastianich-U402143924578tfE--329x439@IoDonna

    7532962_orig





    Fonte:
    © http://motori.corriere.it/speciali/2014/gu...bb8a7659d.shtml,
    web,www.iodonna.it,m.facebook.com,memegenerator.net,www.giovio15.com
     
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  10. tomiva57
     
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    grazie giulia che simpaticone...
     
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    Bastianich, Cracco, Cannavacciuolo, Barbieri…
    quando la cucina fattura milioni


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    di Redazione Ladyblitz


    ROMA – Joe Bastianich: un giro d’affari di 250 milioni di dollari. 25 ristoranti tra Italia e Usa, 5 società tra Italia e Usa. Carlo Cracco: un giro d’affari da 3,93 milioni di euro. Due ristoranti a Milano, una società. Antonino Cannavacciuolo: un giro d’affari da 3 milioni di euro. Due ristoranti e una società. Bruno Barbieri: un giro d’affari da 840 mila euro. E’ l’impero milionario del mondo della cucina.

    I dati vengono riportati da Camilla Conti sul Fatto Quotidiano che spiega:

    Dalle padelle a un impero milionario. Il passo è breve se sei uno chef stellato che è diventato famoso (e ricco) più per i reality show culinari che per i piatti serviti a tavola. I cachet dei programmi televisivi, i contratti come testimonial di pentole o sughi, i libri di ricette vanno infatti ad aggiungersi agli incassi dei ristoranti.

    Lo sanno bene i tre moschettieri di Masterchef Italia: Carlo Cracco, Joe Bastianich e Bruno Barbieri. Il primo, allievo del grande chef Gualtiero Marchesi, ha aperto da poco a Milano il suo nuovo ristorante “Carlo e Camilla in segheria” e ha chiuso il bilancio 2013 della sua società Cracco Investimenti con un fatturato di 3,93 milioni, in aumento dai 3 milioni incassati nell’esercizio precedente.

    L’impero di Joe Bastianich e della mare Lidia:

    Il giudice “cattivo” e famoso per il suo slang (“mi stai diludendo, vuoi che muoro?” un classico del suo repertorio) è figlio d’arte. Mamma Lidia, precettata da Sky come giudice per la versione junior del reality, era già una icona della cucina negli Usa. Istriana d’origine e statunitense di adozione, ha insegnato a spadellare a milioni di americani in una sfilza di programmi sul network Pbs. Negli anni Novanta, il figlio Joe ha deciso di abbandonare la sua professione di broker a Wall Street per Merrill Lynch, ha scommesso sul business e aperto un altro ristorante a Manhattan, “il Becco”. Poi è arrivato il “Del Posto” che è diventato nel 2010 il primo locale italiano con una recensione da 4 stelle sul New York Times.

    I Bastianich sono così diventati dei veri tycoon della gastronomia: oggi gestiscono 25 ristoranti (11 solo a New York e uno, “l’Orsone ” a Cividale del Friuli, in provincia di Udine), due Eataly in società con Oscar Farinetti: uno nella Grande Mela, che ha incassato 80 milioni di dollari nel 2013, l’altro a Chicago (cui si aggiungeranno Los Angeles e Philadelphia, Città del Messico e San Paolo). Hanno tre aziende vinicole in Italia e una in Argentina. E poi linee di sughi e pasta, libri culinari, guide enologiche e agenzie di viaggi. Un impero da circa 3 mila dipendenti e un fatturato annuo da 250 milioni di dollari. Il sito specializzato Celebritynetworth ha stimato i guadagni personali netti di Joe in 15 milioni di dollari nel 2013 e quelli della madre in 3,75 milioni.

    (Pubblicato il 16 luglio 2014 12.48 | Ultimo aggiornamento: 16 luglio 2014 12.48




    Bastianich con i colleghi Cracco e Barbieri



    Fonte:
    www.ladyblitz.it/cucina/bastianich-...ilioni-1541652/,
    web,www.ilsussidiario.net
     
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    Joe Bastianich in
    concerto all'Eataly Smeraldo di Milano







    (KIKA) - MILANO - Joe Bastianich, noto per essere il giudice degli show televisivi MasterChef USA e MasterChef Italia, si è esibito in concerto all'Eataly Smeraldo di Milano accompagnato dal cantautore e produttore Mike Seay, suo compagno di viaggio nel programma di Sky Arte On the Road.
    Bastianich è il frontman della band The Ramps, traducibile in italiano con cipollotti selvatici, con cui da 5 anni suona musica country rock, passando da Neil Young ai Led Zeppelin.

    L'imprenditore, attivo nel settore della ristorazione, durante una recente intervista ha dichiarato: "La cucina è il mio mestiere, la musica è la mia passione".

    (Kikapress dom 22 giu 2014 10:36 CEST)






    Fonte:
    https://it.cinema.yahoo.com/foto/joe-basti...aldo-slideshow/,
    web
     
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    Joe Bastianich cade sullo Zoncolan
    e si frattura la clavicola e due costole


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    Foto Facebook


    L'infortunio diventa social:
    subito su Facebook la foto della radiografia


    Il ristoratore Joe Bastianich, noto anche per essere uno dei giudici dell'edizione italiana e di quella americana di Masterchef, si è fratturato la clavicola e due costole cadendo in montagna sul monte Zoncolan, in Friuli Venezia Giulia. A dare la notizia è stato lo stesso Bastianich, che su Facebook ha pubblicato la radiografia della clavicola. "Epic crash", ha scritto, ringraziando poi i medici dell'ospedale di Udine che lo hanno curato.

    (20 agosto 2014 21:45)



    Fonte:
    www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/201...o_2063804.shtml,
    web
     
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    Joe Bastianich: «Mi divido tra
    ristoranti, tv, la mia band… e mamma Lidia»



    di Davide Oltolin


    Eclettico e provocatore, giudice irascibile a MasterChef ma sentimentale e legatissimo alla famiglia e alle sue radici italiane. Fotografia di un ristoratore di successo e di uno showman che non si separa mai dalla sua Gibson


    30316175_orsone-bastianich-music-food-wine-festival-3
    © staffettaincucina.blogspot.it

    Bastianich al Music - Food & Wine Festival


    Classe 1968, Joe Bastianich è conosciuto al grande pubblico come giudice di MasterChef nelle edizioni americana (dal 2010) con Gordon Ramsay e Graham Elliot e italiana (dal 2011) insieme agli chef Carlo Cracco e Bruno Barbieri.
    Ma accanto alla carriera televisiva c’è quella da imprenditore: Bastianich possiede una ventina di ristoranti, tra cui la new entry, Orsone, il suo unico (per ora) ristorante italiano, aperto con la madre Lidia a Cividale del Friuli nell’agosto 2013. Con Oscar Farinetti ha portato a New York e a Chicago Eataly, la nota catena dedicata all’alta qualità gastronomica italiana. E nel 2012 ha raccontato la propria vita nel libro Restaurant Man.

    Quest’anno abbiamo avuto il piacere di ascoltare tua madre a Milano, ospite al “Congresso internazionale di cucina” organizzato da Identità Golose. Avere una mamma come Lidia Bastianich che cosa significa?
    «Mia madre è fenomenale sotto vari punti di vista: come mamma, come chef, come conduttrice televisiva, in qualsiasi cosa faccia. Mi ha insegnato molto e continua a farlo. Tra le sue qualità più spiccate ci sono la tenacia e la dedizione. Da lei ho sicuramente preso il mio carattere deciso, mi ha insegnato fin da piccolo a non temere le sfide e mi ha fatto capire che la gestione di un ristorante non è uno scherzo, necessita di impegno costante e di un obiettivo a cui puntare, nonostante le difficoltà che potranno emergere».

    Capita spesso di incontrarti in giro per locali con una chitarra in mano, la tua inseparabile Gibson…
    «Infatti, la musica è la mia altra grande passione. L’anno scorso con la mia band, “The Ramps”, abbiamo fatto un breve tour italiano, toccando Firenze, il Piemonte e concludendo al Blue Note. E, sempre a Milano, mi sono esibito di recente anche sul palco di Eataly Smeraldo. Per Sky Arte sto inoltre portando avanti il progetto “On the Road”, un viaggio dedicato alla scoperta delle tradizioni musicali italiane con l’obiettivo di esplorare tutta la penisola. È un progetto che mi entusiasma e da cui sto imparando molto sulle diverse musiche popolari regionali, incontrando al contempo grandi artisti».

    Qual è il tuo rapporto con il nostro Paese?
    «Sono molto legato all’Italia, anzi potrei dire che con questa terra ho un rapporto di vero amore. Amo la sua cucina e le sue tradizioni che spesso coincidono con quelle della mia famiglia. Per questo ho deciso di impegnarmi concretamente qui, a livello televisivo ma non solo».

    Dopo tanti progetti nel mondo, l’ultimo riguarda proprio l’Italia…
    «Sì, Orsone è l’ultimo nato. Aperto in Friuli da giusto un anno (è stato inaugurato il 2 agosto del 2013), rappresenta al meglio la nostra idea di ospitalità e offre diversi approcci: il Ristorante gourmet, la Taverna, in puro stile americano, e un B&B con 6 stanze affacciate sui vigneti dei Colli Orientali del Friuli. Tutto nei pressi del pittoresco borgo di Cividale. Per la nostra famiglia è la realizzazione di un sogno».

    Alle proposte alla carta avete affiancato un menu vegetariano, che prevede anche una versione vegana. Come mai? Per rispondere alle esigenze di un mercato in crescita?
    «Secondo me un ristorante deve essere attento non solo alla soddisfazione del cliente, ma anche alla sua salute e al suo benessere. L’idea alla base del menu vegetariano prevede che verdura, frutta, erbe spontanee e radici diventino protagoniste di piatti leggeri e al contempo ricchi di sapore. Nelle sere d’estate sarà possibile gustarlo in un esclusivo tavolo circondati dai profumi dell’orto e con vista sui vigneti. Non vedo l’ora di andare in Friuli per provarlo anche io».

    Ma tutto questo può andare di pari passo con l’essere protagonista di uno spot sulla pasta sfoglia, per un’azienda che appartiene a un gruppo multinazionale presente in 80 Paesi del mondo? Come lo puoi spiegare?
    «Ma certo che può andare! Così posso avere tutta la pasta sfoglia che voglio».

    (nella foto in alto, Joe Bastianich e la madre Lidia nel loro ristorante italiano Orsone)

    (01 agosto 2014)


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    Fonte:
    © www.oggi.it/cucina/news-cucina/2014...and-e-la-mamma/,
    web,www.liquida.it,© staffettaincucina.blogspot.it,www.oggi.it
     
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    Restaurant Startup, lo show con
    Joe Bastianich che investe sulle nuove imprese



    “You impress. We invest”. Ovvero, tradotto più o meno letteralmente, “Voi ci stupite, noi investiamo”. È lo slogan che accompagna e introduce la nuova trasmissione del canale televisivo americano della finanza CNBC (Consumer News and Business Channel), dedicato al business della ristorazione, dal piuttosto eloquente titolo “Restaurant Startup”. Un nuovo prodotto basato sulla reality-television che avrà tra i protagonisti un volto assai conosciuto al nostro pubblico, l'imprenditore americano (di origini italiane) Joe Bastianich, star del celeberrimo show MasterChef nei panni del severissimo giudice (prima in versione USA, poi al fianco di Carlo Cracco e Bruno Barbieri su Sky Uno in Italia), esperto di vini e titolare di decine di ristoranti in tutto il mondo, che sarà affiancato dallo chef Tim Love e da Waylynn Lucas, pasticcera, proprietaria della panetteria-pasticceria Fonuts di Los Angeles e star del programma “Eat Drink Love” (sul canale via cavo e satellitare Bravo).

    Restaurant Startup, il nuovo programma televisivo di CNBC
    Obiettivo di “Restaurant Startup” sarà individuare nuovi talenti nel settore del business della ristorazione, progetti imprenditoriali concreti e vincenti da valorizzare e da lanciare, per avviare così nuove imprese (potenzialmente) milionarie, alla ricerca dell'America's Next Great Restaurant, ovvero il prossimo “grande ristorante Americano”. Nella trasmissione prodotta da Shine America, che partirà nel mese di luglio negli Usa con otto episodi della durata di un'ora ciascuno, Bastianich e Love dovranno entrare in competizione tra loro, gareggiare per stanare i “food concept” di maggiore interesse e con le migliori capacità di sfondare, investendo direttamente le loro risorse. Proprio così: i due sfidanti dovranno spendere di tasca loro, assumendosi così il rischio di puntare su progetti che potrebbero rivelarsi di successo, ma allo stesso tempo rivelarsi fallimentari.

    Ogni settimana, due differenti team dovranno fare del loro meglio per convincere i due guru della ristorazione a finanziare il lancio temporaneo del loro “concept”, relativo a un ristorante o a un negozio espressamente dedicato a una specialità culinaria (gli waffle o gli hamburger, per esempio). Al team selezionato sarà messo a disposizione un locale già operativo sito in Melrose Avenue, a Los Angeles: avranno trentasei ore e 7.500 dollari per mettere in pratica quanto progettato precedentemente sulla carta, aprire il loro “ristorante provvisorio” e sviluppare una campagna promozionale (marchio, slogan, comunicazione, ecc.). Quindi, una volta messa in piedi l'attività, saranno aperti i battenti e l'idea verrà sottoposta al giudizio diretto del pubblico, ovvero dei clienti. Come facile prevedere – anche solo per rendere appetibile il prodotto televisivo – non mancheranno momenti in cui i malcapitati partecipanti saranno messi sotto pressione, proprio come accade nei veri ristoranti nei momenti di difficoltà. Solo al termine di questo passaggio, i potenziali investitori Bastianich e Love decideranno se varrà la pena aprire il libretto degli assegni e investire il proprio denaro per finanziare il progetto di una squadra. Dando così vita, e forma, al sogno di una nuova impresa, nella speranza di aver trovato America's Next Great Restaurant.

    (5/07/2014)


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    Fonte:
    © http://www.linkiesta.it/blogs/vanilla-latt...e-nuove-imprese,
    web,www.fastcocreate.com,www.facebook.com/JoeBastianich,article.wn.com,
     
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