ALESSANDRO BORGHESE ... “cuoco gentiluomo”

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    Alessandro Borghese: “La mia cucina
    racconta la musica che amo”. Lo chef insegna
    a fare il Casatiello



    (Foto AB Normal S.r.l.)


    Teresa Mancini


    Intervista al vulcanico chef televisivo Alessandro Borghese che ci dà la sua ricetta per il casatiello, ci svela come nascono i suoi piatti e racconta della prossima edizione di Junior Masterchef (dal prossimo 15 aprile) e della sua ultima esperienza in tv


    Ironia e passione sono le cifre che hanno fatto di Alessandro Borghese uno degli chef televisivi più amati dal pubblico, ingredienti che non mancano anche nel suo ultimo programma televisivo, lo show itinerante Alessandro Borghese 4 Ristoranti, in onda dal 4 marzo in esclusiva assoluta su Sky Uno HD. Dal nord al sud dell’Italia Borghese conduce gli spettatori, con perizia e leggerezza, in un viaggio culinario in sei tappe che non è solo una gara tra imprenditori della ristorazione, ma è scoperta di luoghi, persone e piatti tipici. Ai lettori di Oggi.it lo chef “più social che c’è” (cura in prima persona, infatti, tutti i suoi canali web) racconta un po’ di sé e suggerisce una gustosa ricetta per un piatto tipico di Pasqua: il “Casatiello”.

    Alessandro, quando arriva l’ispirazione per una nuova ricetta?

    «Può nascere ad esempio dalle proprie passioni, come per me sono la musica e l’arte. Arriva anche uscendo dalla propria cucina e andando per strada, nei mercati, in giro. Se entri in una pescheria fornita e vedi le cannocchie, eccome se ti viene l’ispirazione: vogliono essere mangiate crude appena aperte! Sono gli ingredienti che parlano, il rombo vuole essere scottato, la gallinella vuole essere fatta in umido… il gambero di Mazzara, appena pescato, chiede solo del filo d’olio sopra per essere gustato crudo».

    Sembra quasi di vederli, questi elementi…

    «Beh, l’arte del cibo è un’avventura per la mente. Un ingrediente ti provoca, ti comunica, ti stimola attraverso i suoi colori, le sue forme e il suo sapore. Puoi respirarne il profumo, studiarlo, e con talento e tecnica puoi trasformarlo e renderlo un tuo piatto speciale, legato a un momento unico. È un viaggio sempre nuovo».

    Oltre che nel gusto, quello del viaggio vero e proprio è un tema a te particolarmente caro…

    «Viaggiare è stato fondamentale per la mia crescita umana e professionale, ho gestito più di un ristorante all’estero e in Italia e navigato sulle navi da crociera da un emisfero all’altro. Girare il mondo dona estro e ispirazione, la mente si allarga e si aiuta la propria creatività. Mi rivedo in tutti i miei piatti, ogni volta che ne creo uno nuovo, rappresento me stesso».

    Ti incuriosiscono di più gli accostamenti azzardati o i piatti semplici ma d’effetto?

    «La mia cucina ha una forte impronta di territorialità, le materie prime sono il 90 per cento del mio lavoro. Seleziono gli alimenti attraverso l’eccellenza dei prodotti regionali italiani, seguendo le stagioni e utilizzando anche materia prima internazionale. Definisco la mia una cucina inventiva e generosa, che soddisfa con gusto i palati di chi ama le cose ricercate, ma non vuole rinunciare alla tradizione. Questa meticolosità vive ogni giorno attraverso l’esperienza de “Il lusso della semplicità”, la mia società dedicata al banqueting e catering per eventi privati e pubblici; per piatti che fanno dell’eleganza e della semplicità un’avventura sempre nuova per il palato».

    Cosa ama mangiare uno Chef celebre come te a casa sua?

    «Uno spaghetto aglio, olio e peperoncino; e un pollo arrosto con patate!».

    Anche in famiglia sei tu al comando ai fornelli?

    «Quando viene mia suocera, cedo lo scettro… i fornelli!»

    Sulla tua tavola ideale non possono mancare mai…?

    «Porcellana rigorosamente bianca, i bicchieri precisi per ogni vino. Illuminazione perfetta perché crea atmosfera… e un vino che abbia carattere».

    Ci parli della tua ultima esperienza tv, Alessandro Borghese 4 Ristoranti?

    «Il programma apre una finestra sulla ristorazione italiana di oggi vissuta in prima persona, andando nei ristoranti, facendo giudicare i ristoratori. Al centro le storie di persone che, con tutte le loro problematiche, si raccontano attraverso i rispettivi locali: ci sono i cuochi-proprietari e i proprietari, che non entrano in cucina ma che gestiscono il loro locale».

    Cosa ti ha colpito di più?

    «È bello vedere famiglie unite in una passione comune, o due ragazzi che investono nella ristorazione. Sono tante le formule bizzarre, con idee e business diversi. C’è chi lavora come un filosofo, un poeta. È curioso notare come siano diverse le motivazioni tra chi inizia a fare questo mestiere o chi lo tramanda da generazioni in famiglia. Ognuno lo vive alla propria maniera. Alcuni lo fanno per investimento economico, altri per passione, altri ancora per uno stile di vita».

    I prossimi impegni sul piccolo schermo?

    «Torno con Bruno Barbieri e Lidia Bastianich nella seconda stagione di Junior Masterchef. Sempre su SkyUno, da mercoledì 15 aprile alle 21.10 si accenderanno di nuovo i fornelli con i nuovissimi piccoli aspiranti chef, che anche quest’anno dovranno misurarsi con le immancabili e sorprendenti Mystery Box, gli imprevedibili Invention Test, le divertenti Prove a Squadre e i temutissimi Pressure Test. Sarà una stagione da non perdere!».

    Tra le tue passioni c’è la musica. Se dovessi associare a un genere il tuo stile di cucina, quale sceglieresti?

    «Amo tutta la musica, cucino con la musica, posto le mie playlist sul mio sito, sui miei social e nei miei programmi televisivi. Nei miei dischi si può trovare hardcore, jazz, ballate più classiche e blues. E poi c’è il rock, che sento più vicino, t’invade e forse a qualcuno, come me, rapisce anche l’anima e la fa sua. Non c’è vita senza “ritmo” e senza cibo. Così è nato il Kitchen Shuffle (cofanetto che unisce brani e ricette realizzato da Borghese, n.d.r.): ascolto la musica e la racconto con la mia cucina. Del resto, il potere evocativo della musica, come per il cibo, ha il dono di regalare viaggi, percorsi, emozioni, sogni e sensazioni senza la necessità di usare altri sensi oltre la pura e semplice percezione. Pensa al tuo piatto preferito mentre ascolti la tua canzone: non è una combinazione perfetta?».

    (26 marzo 2015)

    La Ricetta del Casatiello di Alessandro Borghese - clicca qui


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    FONTE:
    © www.oggi.it/cucina/news-cucina/2015...-il-casatiello/,
    web
     
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