CUCINA dal WEB

ARTICOLI, RIFLESSIONE E NEWS D

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    14° Festival della cucina italiana. Rimini



    Scritto da Patrizio Placuzzi


    Il Festival della Cucina Italiana, giunto alla 14esima edizione, è uno degli appuntamenti enogastronomici più importanti e rilevanti che esistano nel panorama italiano, protagonista il meglio del patrimonio vinicolo e gastronomico patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e dalla Regione Emilia-Romagna.

    La location è tra le più accattivanti e intriganti che ci possano essere, un parco tematico nel Parco della Galvanina, situato sul colle di Covignano, da sempre terreno di elezione per l’enogastronomia.
    Nel verde delle dolci e pittoresche colline romagnole si profila ai nostri occhi una pioggia di ristoranti a tema sulla pasta, il pesce, la tradizione romagnola, la carne nelle interpretazioni regionali e internazionali, la scuola di cucina dei grandi chef, l’antico percorso romano dell’acqua minerale della Galvanina e le sue bibite bio, infine il Premio Galvanina, che quest’anno andrà a Gualtiero Marchesi, Carlo Cracco, Fede & Tinto e Lorenzo Ercole.

    A Rimini il Festival della Cucina Italiana vi aspetta, dal 5 al 7 settembre 2014, presso il parco della Galvanina, 10.000 mq di eccellenza, gusto e piacere per la 14esima edizione di un grande successo di critica e pubblico.

    Quest’anno il Premio Nazionale Galvanina alla Cultura andrà a Gualtiero Marchesi, vulcanico sperimentatore e ambasciatore della cucina italiana nel mondo, inventore di un nuovo corso del “made in Italy” e cassa di risonanza di arte e cultura attraverso il gusto.
    Al vicentino Carlo Cracco, noto al grande pubblico grazie al talent show Masterchef, va il premio Miglior Chef 2014; a Lorenzo Ercole, padre fondatore della Saclà, azienda leader nella produzione di sottoli, sottaceti e olive, va il riconoscimento come miglior imprenditore del 2014; mentre il Premio per il Giornalismo sarà conferito agli amatissimi conduttori di Decanter su Rai Radio 2, Fede & Tinto.

    Sarà un festival della bontà culinaria, costruito passo dopo passo con i protagonisti della grande cucina italiana, che si fa cronaca attraverso degustazioni, incontri, proposte culinarie ma non solo.
    Ci saranno musica, convegni, benessere e molto altro ancora. Consideratelo pure una specie di festival matrioska, tanti festival contenuti in uno solo, nati dal fertile humus di Rimini e della Riviera Adriatica, con la consueta supervisione tecnica del maestro Gianfranco Vissani.
    Ospite d’onore lo chef riminese Gino Angelini, attualmente ai vertici dell’arte culinaria in America.
    Info: www.festivaldellacucinaitaliana.it/1/

    (31 agosto 2014)



    Fonte:
    © www.sagreinromagna.com/14-festival-cucina-italiana-rimini/,
    web,www.agendafood.it


    Edited by gheagabry1 - 16/11/2023, 18:54
     
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    Parigi, la svolta eco di Alain Ducasse
    Addio alla carne nel suo nuovo menù


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    Foto Ansa


    Il grande chef, papà della cucina francese, cambia tutto:
    "Il mondo ha risorse rare, bisogna consumare più eticamente.
    E' ora di mangiar sano"


    Basta carne. Il papà della cucina francese, Alain Ducasse, cambia tutto e, in nome del "mangiar sano", toglie dal menù la pietanza per fare posto a pesce, verdura e cereali. "Il pianeta ha risorse rare, bisogna consumare più eticamente e in modo equo e solidale", spiega a pochi giorni dalla riapertura al pubblico del ristorante a tre stelle Michelin del Plaza Athenee, l'albergo di lusso di Parigi nei pressi degli Champs-Elysee.

    Stop alla carne, quindi. Ma non solo: "La tendenza mondiale è al consumo di zucchero, grassi e fritti. Io ho voluto fare un menù più leggero. La mia ossessione è togliere zucchero", continua Ducasse.

    La rivoluzione di Ducasse passa anche dal biologico. Nel suo locale saranno serviti cereali biologici, verdure raccolte presso il castello di Versailles e solo pesce pescato in modo sostenibile.

    (5 settembre 2014 - 17:40)



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    Foto Ansa



    Fonte:
    www.tgcom24.mediaset.it/green/2014/...u_2066371.shtml
     
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    Susie Morrison, la prima pasticcera alla Casa Bianca


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    Redazione ANSA


    Scelta da Michelle, in tempo per dolce allo zenzero Thanksgiving

    Le cucine della Casa Bianca si tingono di rosa. Susan Morrison, detta 'Susie', e' stata nominata mastro pasticciere del civico 1600 di Pennsylvania Avenue: e' la settima persona ad occupare la posizione, ma soprattutto e' la prima donna nella storia americana, scelta proprio dalla first lady, Michelle Obama. La nomina arriva mentre fervono i preparativi per realizzare la cosiddetta 'Holiday Gingerbread House', il tradizionale dolce natalizio a base di zenzero che riproduce il palazzo presidenziale e che sara' in mostra per tutte le festivita'.

    Sara' proprio questa la prima sfida del nuovo pasticciere che dovra' soddisfare il palato del presidente Barack Obama, goloso di dolci, soprattutto di torte che ama mangiare con enormi fette. Entrata nelle cucine della Casa Bianca nel 1995 come contractor dal Ritz-Carlton a McLean, in Virginia, Morrison era diventata aiuto pasticcere nel 2002. Ora sostituisce William Yosses, che all'inizio dell'anno aveva lasciato il suo incarico per dare vita al 'Kitchen Garden Laboratory', gruppo in difesa del cibo sano.

    Nelle sue creazioni, Yosses incorporava frutti di bosco, miele e aromi dal giardino della Casa Bianca seguendo le direttive della first lady, Michelle Obama, che gli aveva chiesto di preparare dolci piu' sani e in porzioni piu' piccole. Yosses e' rimasto alla Casa Bianca per sette anni dopo essere stato assunto dall'ex first lady, Laura Bush nel 2007. Il predecessore, Roland Mesnier, trascorse 25 anni a preparare dolci delizie per i presidenti, da Jimmy Carter a George W. Bush.

    Il nuovo mastro pasticcere sarà responsabile di tutte le operazioni di pasticceria all'interno della cucina presidenziale e supervisionerà la creazione di tutti i dolci che verranno inseriti nei menù degli incontri ospitati dalla Casa Bianca, nei pranzi e nelle cene di stato. Susie Morrison ha un forte interesse per l'apicoltura e continuerà a curare le api alla Casa Bianca, una passione questa che ha probabilmente influenzato la scelta di Michelle.

    © Copyright ANSA

    (22 novembre 2014 17:42)



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    Susan Morrison, a destra, con la moglie del vicepresidente Biden


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    Fonte:
    © www.ansa.it/sito/notizie/mondo/nord...7d6726b282.html,
    web,www.ilsecoloxix.it,www.rainews.it
     
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    Il bel rugbista Mirco Bergamasco ha
    aperto un ristorante vegano insieme alla moglie Ati


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    Mirco nel suo locale a Padova, Doody'z

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    Mirco e Ari scherzano con il fotografo


    Il locale, Doody'z, si trova a Padova, città in cui vive la coppia
    Mirco dimostra che l'alimentazione vegan è adatta proprio a tutti
    La scelta di Ati dettata dal rispetto verso tutti gli esseri viventi


    Chi l'ha detto che i vegani non possono essere anche muscolosi? Ecco la prova vivente che una dieta senza crudeltà non fa per forza rima con magrezza: Mirco Bergamasco. Il rugbista dai riccioli biondi, noto in tutto il mondo per le sue capacità in campo, ma anche per la sua bellezza, ha infatti da tempo eliminato i prodotti di origine animale dalla sua alimentazione. E recentemente ha fatto della cucina etica una nuova avventura familiare.

    Insieme alla moglie, al scrittrice franco-iraniana Ati Safavi, Mirco ha aperto un bistrot nel centro di Padova: Doody'z, dal nome dell'amatissimo cane di famiglia (Doody, appunto: un simpaticissimo barbantino). Così pochi giorni fa la coppia ha organizzato una festa per l'inaugurazione del locale in Via Manin.

    In tantissimi sono accorsi per scoprire il prelibatissimo menù, composto da ingredienti esclusivamente vegetali, naturali e di stagione, meglio se locali e provenienti dal commercio equosolidale. Per l'occasione Mirco ha posato insieme alla moglie, scherzato con i fotografi e sfoggiato il suo affascinante sorriso. Un'alimentazione che non prevede la sofferenza di altri esseri viventi fa infatti bene alla salute oltre che allo spirito, come dimostra la coppia, che ha curato in ogni particolare i servizi offerti nel locale.

    "Da tempo ho scelto uno stile di vita vegano, che ha dei valori profondi, dal rispetto per gli animali a quello per l’ambiente", ha spiegato la bella Ati, "a questo ho aggiunto la passione per la buona cucina, che poi ho condiviso con mio marito. Da qui l’idea di preparare il progetto di un fast food per tutti, anche per chi ha un’alimentazione non solo vegana ma che ama cibi buoni e sani". Affermazioni, queste, condivise dai tanti che hanno già potuto gustare i piatti del ristorante, rimanendo più che soddisfatti.

    Dall'antipasto al dolce, da Doody'z c'è davvero l'imbarazzo della scelta: "Collaboriamo con una pasticceria vegana di Ferrara che ogni giorno ci porta dolci nuovi, dalla torta di cioccolato e cocco, ai cheese cake, il tiramisù, le brioche che si sposano con i cappuccini proposti con 9 tipi diversi di latte vegetale", ha spiegato la coppia. "Ci sarà la possibilità di fermarsi a pranzare a costi contenuti scegliendo tra insalate verdi, di riso e di pasta alle quale aggiungere tante varianti, ma anche lasagne e polpette".

    Quello di Mirco e Ati è solo l'ultimo di tantissimi nuovi locali cruelty-free che stanno aprendo in tutta Italia, rispondendo alla richiesta sempre più forte del pubblico, oggi attento non solo all'ambiente ma anche alla questione dei diritti animali. I vegani, infatti, sono in forte aumento in tutto il mondo e anche nel nostro Paese sono già quasi un milione le persone che hanno eliminato carne, pesce, formaggio e uova dalla propria alimentazione, perchè consapevoli della grande sofferenza che gli animali sono sempre costretti a subire nelle varie fasi di produzione.

    Mirco Bergamasco inoltre è anche un ottimo cuoco e spesso si diverte a postare sui suoi profili social le immagini delle sue creazioni tra i fornelli. Recentemente ha anche rivisitato la ricetta della carbonara in versione veg: un successo da leccarsi i baffi.

    Non solo bellissimo, quindi, ma anche un ragazzo dal cuore d'oro che ai più deboli (in questo caso, gli animali) tiene davvero: il 31enne padovano, rugbista da due generazioni, continua anche ad attirare l'attenzione sul campo da gioco, militando come tre quarti centro/ala nel Rovigo, oltre che nella Nazionale italiana.

    (scritto da la Redazione il 18/12/2014)



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    Mirco Bergamasco dietro al bancone del suo locale

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    Mirco mostra il simpatico logo del locale, che prende il nome dall'amato cane Doody

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    La scelta da Doody'z è davvero ampia e gustosa

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    Mirco e lo staff del locale testano il pane da servire ai clienti di Doody'z

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    Ad ispirare il nome del locale è stato il dolcissimo Doody, barbantino adottato dalla coppia

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    Ati e Mirco sono davvero molto innamorati ed ora condividono anche una nuova avventura lavorativa

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    Mircoe Ati nel giorno più bello, quello del loro matrimonio

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    Mirco mangia una buonissima carbonare in versione veg

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    Mirco Bergamasco dimostra che vegan non fa per forza rima con magrezza, anzi...

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    Mirco Bergamasco è uno dei rugbisti più famosi del mondo. E probabilmente il più bello...



    Fonte:
    © www.gossip.it/news/mirco-bergamasco-vegano-news.html,
    web
     
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    Libri di cucina, è boom di vendite:
    nel 2013 due titoli su cento parlano di cibo e di come
    diventare dei cuochi perfetti (FOTO)


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    L'Huffington Post


    “Se vuoi fare il figo usa lo scalogno” consiglia Carlo Cracco. “Mettiamoci a cucinare” è l’invito di Benedetta Parodi. “La cucina napoletana di mare in oltre 800 ricette” di Luciano Pignataro. Avvicinarsi ai fornelli non è un gioco da ragazzi, ma se in cucina non siete dei maghi una folta letteratura verrà in vostro soccorso.

    L’anno scorso i libri usciti sul tema sono stati 1048 – scrive oggi Repubblica - il doppio di quanti erano stati dati alle stampe dieci anni fa. Segno che, se è vero che la buona cucina è nel dna italiano, non è detto che lo sia quella “di classe”. Così negli ultimi tempi talk show e programmi tv hanno dato sempre più lustro e galloni a chef e filosofi dell’alta gastronomia.

    A fiutare il nuovo business sono come sempre i mercati asiatici, oggi i principali acquirenti dei diritti di enogastronomia: “I libri di ricette stranieri sono sempre più ricercati e rappresentano oltre il 15% delle vendite di titoli a tema enogastronomico nella maggior parte dei mercati asiatici” ha spiegato Edouard Cointreau, presidente della Paris Cook Book Fair, al Giornale della libreria, pubblicazione della società italiana degli editori.

    Insomma, al giorno d’oggi, gli chef che si prestano alla penna sono destinati ad avere successo e a esser guardati come vati. La cartina al tornasole della nuova tendenza è il mercato editoriale che si espande in questo senso. Oggi quasi due titoli su cento sono libri di cucina: ricettari scritti da chef e presentatori televisivi, blogger e storici del gusto, nutrizionisti.
    Ce n’è per tutti i gusti e "dandysmi del palato": saggi su farine e marmellate, manuali dei food design, dizionari dei prodotti tipici e romanzi sull’origine dei sapori.

    Negli ultimi anni i lettori si sono specializzati, vogliono pubblicazioni adatte ai propri gusti: titoli per vegani, vegetariani, celiaci, ricettari di piatti light. Tra i libri più venduti ci sono "Guarda che buono" (Mondadori) di Sonia Peronaci - la creativa che sta dietro giallo Zafferano, un must per chi si appresta a metter mano ai fornelli. Una costellazione libraria che ruota attorno alla passione culinaria che unisce il Paese da Nord a Sud, quasi fosse una verità universale. Perchè per avere successo bastano poche ricette.

    (Pubblicato: 20/11/2014 12:01 CET Aggiornato: 20/11/2014 12:27 CET)



    Fonte:
    © http://www.huffingtonpost.it/2014/11/20/li..._n_6190592.html
     
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    Banzai, collocamento a 6,75 euro.
    GialloZafferano & Co. valgono 274 milioni


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    Paolo Ainio, primo socio e fondatore di Banzai


    Lunedì 16 febbraio partiranno le negoziazioni dei titoli della società internet, che ha fissato il prezzo sul minimo della forchetta. Ainio e Arpe, alla fine, non hanno venduto e si è proceduto solo alla parte di aumento di capitale. Il flottante potrebbe sfiorare il 50%, ricavato dell'operazione a 52 milioni



    MILANO - Banzai, la società di e-commerce ed editoria verticale online che conta tra i suoi portali il sito di ricette GialloZafferano, ha chiuso il collocamento delle azioni finalizzato alla quotazione sul mercato telematico azionario, segmento Star. Il prezzo di offerta dei titoli è stato fissato a 6,75 euro, parte bassa della forchetta di prezzo, che comporterà una capitalizzazione di 274 milioni. La data di inizio delle negoziazioni è prevista lunedì prossimo 16 febbraio. A inizio operazione, la società aveva indicato che "l'intervallo di valorizzazione indicativa non vincolante del capitale economico è compreso tra circa 220 milioni e circa 277 milioni, pari ad un minimo di euro 6,75 per azione ed un massimo di euro 8,50 per azione".


    Banzai, il colosso dell'e-commerce sbarca a Piazza Affari


    Banzai procederà al collocamento integrale di 8 milioni di azioni in aumento di capitale, per un controvalore complessivo pari a 54 milioni di euro. "I joint lead managers, congiuntamente ai proponenti, hanno altresì deciso di non procedere al collocamento secondario", si legge in una nota. Ciò significa che gli azionisti della società - tra i quali si ricordano in posizione di maggioranza relativa il fondatore Paolo Ainio e un veicolo che riconduce a Matteo Arpe - hanno deciso di non vendere parte delle loro quote (sarebbero dovuti essere altri 8 milioni di titoli in collocamento). Considerando l'effetto dell'aumento di capitale, ma la mancata vendita di titoli, i due azionisti resteranno poco sopra il 20%. L'opzione greenshoe è stata concordemente adeguata a massime 1.200.000 azioni, pari al 15% dell'ammontare complessivo di quelle poste in offerta.

    Le richieste pervenute, nell'ambito del collocamento, hanno toccato la soglia di 13,4 milioni di azioni. "Ad esito del collocamento, il flottante sarà pari al 47,28% del capitale sociale di Banzai (ovvero il 49,44% in caso di integrale esercizio dell'opzione greenshoe)". Si tratta di una quota superiore al 39,4% inizialmente indicato come "in mano al mercato" all'esito dell'operazione, perché nel frattempo Borsa Italiana ha aggiornato la definizione del 'flottante', in particolare quello delle Pmi, dopo l'innalzamento dal 2 al 5% della soglia per le 'partecipazioni rilevanti'. Ora, in pratica, si considera flottante ogni partecipazione al di sotto del 5% del capitale (sia essa di investitore istituzionale o retail) e che non preveda accordi di lock-up superiori a sei mesi.

    "Il ricavato complessivo derivante dal collocamento, calcolato sulla base del prezzo di offerta, al netto delle commissioni massime riconosciute al consorzio di collocamento, è pari a circa 52 milioni".

    (12 febbraio 2015)



    FONTE:
    © www.repubblica.it/economia/finanza/...ioni-107124219/,
    web,mobile.banzai.it


    Edited by gheagabry1 - 16/11/2023, 18:55
     
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    VIDEO YouTube – Come tagliare
    il cocomero a pezzettini… velocemente



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    di Redazione Blitz


    ROMA – Vi siete mai chiesti qual è il modo migliore di tagliare un cocomero in tante piccoli cubetti? Ecco un modo pratico e veloce per tante fette di cocomero pronte da gustare comodamente in giardino, o sul balcone se non avete un giardino. O a casa se non avete un balcone.
    Su YouTube c’è questo video tutorial che spiega tutto nel dettaglio. Visto che ormai si fanno tutorial su ogni cosa, non poteva mancare il taglio dell’anguria.

    (Pubblicato il 27 maggio 2015 09:58 | Ultimo aggiornamento: 27 maggio 2015 12:22)


    Video



    Fonte:
    © www.blitzquotidiano.it/video/video-...emente-2195643/,
    web
     
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    Fiordilatte, pomodoro e basilico:
    a Napoli nasce il gelato alla pizza


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    Il piatto italiano più famoso al mondo si trasforma per l'estate


    "Mi dia un cono gusto pizza". Sembra un'assurdità? Ebbene, non lo è. A Napoli, patria della pizza e capitale della creatività, nasce infatti il "gelato di pizza napoletana". L'idea è di due storiche famiglie del food partenopeo, Gino Sorbillo e Casa Infante, che hanno deciso di portare in gelateria il simbolo gastronomico della loro città.

    Fiordilatte, pomodoro e basilico: a Napoli nasce il gelato alla pizza
    Strettissima la selezione degli ingredienti: la novità dell'estate si presenta con gelato al fiordilatte di Vico Equense, confettura di Pomodoro San Marzano Dop (Presidio Slow Food), Gustarosso, sbriciolata di pizza con Farina di Agricoltura Biologica cotta a legna, e polvere di Basilico campano liofilizzato Gustarosso.

    Un prodotto che, sono in molti a pensarlo, potrà rilanciare, anche d'estate, il piatto italiano più famoso del mondo. E chissà che il gelato alla pizza non si conquisti, nel tempo, un posto accanto all'altro simbolo della pasticceria partenopea, la sfogliatella.

    (7 luglio 2015 23:42)







    FONTE:
    © www.tgcom24.mediaset.it/magazine/fi...4-201502a.shtml,
    web,news.leonardo.it


    Edited by gheagabry1 - 16/11/2023, 14:06
     
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    I food blogger vegetariani
    «Green Kitchen» per la prima volta in Italia


    di Alessandra Dal Monte /Corriere TV

    Gli svedesi David e Luise, coppia cult dello stile di vita vegetariano, hanno preparato delle barrette proteiche

    (22 maggio 2015)



    FONTE:
    © http://video.corriere.it/i-food-blogger-ve...35-8ecb73a305fb
     
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    Mars fritto, 1200 calorie, l'inventore confessa:
    "Non ho mai avuto il coraggio di mangiarlo"



    MELBOURNE - Confessione choc dal creatore del Mars fritto John Davie. Il 39enne ha raccontato che nonostante l'abbia inventata non ha mai assaggiato la merenda.

    "Non mi piace il cioccolato", ha dichiarato secondo quanto riporta il Mirror.
    La notizia sta facendo il giro del mondo perché gli scienziati hanno da tempo messo in guardia sui danni alla salute di questo snack da 1200 calorie.
    Il Mars è così malsano che mangiandone soltanto uno si riduce l'afflusso di sangue al cervello e si può innescare un ictus.

    Ora Davie vive a Melbourne e ha raccontato di come ha inventato la merenda con un amico facendo un semplice esperimento nel 1992. L'idea era quella di creare qualcosa di veramente disgustoso. "L'ironia di tutto ciò è che non mi piace nemmeno il cioccolato. - ha ribadito - Non ho mai nemmeno assaggiato un Mars fritto e non credo che lo farò mai".

    (Domenica 26 Luglio 2015, 18:42)



    [color=blue]FONTE:
    © www.leggo.it/NEWS/ESTERI/john_davie...e/1484366.shtml


    Edited by gheagabry1 - 16/11/2023, 14:07
     
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    La «tom kha soup», zuppa
    di cocco con pollo, zenzero e lime




    di Angela Frenda /CorriereTV

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    FONTE:
    © http://video.corriere.it/tom-kha-soup-zupp...f0-7fcacd4a9aca,
    web,foodgawker.com
     
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    Pizza, tortelloni e ravioli fatti in casa
    Gli sfizi italiani degli Obama


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    di Alessandra Dal Montedi

    L'intervista alla chef della Casa Bianca

    Il presidente degli Stati Uniti? È un «cliente» poco pretenzioso. «Basta preparargli verdure fresche e un po’ di proteine e lui farà un grande sorriso, dicendo grazie». Cristeta Comerford, classe 1963, è l’executive chef della Casa Bianca. Prima donna a ricoprire questo ruolo, e soprattutto la prima di origini straniere (è filippina), racconta con discrezione del suo lavoro. Ma fa intuire che non è difficile accontentare la famiglia presidenziale: Barack e Michelle «amano tutti i tipi di cucina, da quella etnica a quella regionale americana. È bello lavorare con qualcuno di mentalità aperta». In un menu così ampio non può mancare la cucina italiana: infatti non è raro che Cristeta prepari agli Obama ravioli, tortelloni e pizza fatti in casa. Ma si tratta di uno sfizio: normalmente la coppia presidenziale predilige le verdure del proprio orto. «Il “kitchen garden” della Casa Bianca, avviato nel 2009 dalla first lady, è un vero lusso per noi chef — racconta Cristeta — Possiamo andare in cortile in ogni momento a raccogliere primizie».

    In questi giorni Cristeta si trova a Milano per preparare una cena aperta al pubblico al James Beard American Restaurant, il locale aperto in galleria Vittorio Emanuele, all’interno del Seven Stars Hotel, in occasione di Expo. Stasera e domani si potrà assaggiare un menu a stelle e strisce per 90 euro (dal granchio alla pancetta, dal carpaccio di angus al succotash, concludendo con un gelato alla vaniglia, per prenotazioni 02 4547 8283 o [email protected])

    (18 agosto 2015)



    http://cucina.corriere.it/notizie/15_agost...87b18ec46.shtml



    FONTE:
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    Samantha Cristoforetti, l’astronauta gourmet:
    ecco cosa ha mangiato nei suoi 200 giorni nello spazio

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    Raffaella Cagnazzo


    Appena arrivata a Houston, la Cristoforetti ha espresso un desiderio: “Un’insalatona di tonno, pomodori e noci”. Un pasto sano ed equilibrato dopo 200 giorni nello spazio. Dove però si è trattata benissimo…


    Samantha Cristoforetti è tornata a casa… dopo aver raggiunto il record di permanenza nello spazio per un’astronauta donna. Duecento giorni a guardare il mondo da lassù. [...] Un periodo lunghissimo e impegnativo in microgravità e in un ambiente ostile che mette a dura prova il fisico [...]

    LA CURA DELL’ALIMENTAZIONE – Durante una permanenza così lunga nello spazio, serve curare ogni aspetto del corpo primo fra tutti l’alimentazione. Così ha fatto AstroSamantha. A bordo della Stazione Spaziale Internazionale, l’aviatrice e ingegnere italiana si è trasformata in una vera e propria gourmet dello spazio. «Samantha è stata molto determinata» racconta Stefano Polato, responsabile dello Space Food Lab di Argotec e chef ufficiale della missione Futura. È lui che ha curato in prima persona, sviluppato e pianificato i menù del bonus food che la Cristoforetti si è portata sulla ISS come aggiunta al cibo standard.

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    IL CIBO DI TUTTI I GIORNI - «Avevo già lavorato con Luca Parmitano che, in linea con il nome della missione Volare, aveva scelto di privilegiare il cibo della domenica, quello delle grandi occasioni. Samantha, invece, ha fatto una scelta diversa: ha voluto far capire come dovrebbe essere la nostra alimentazione durante tutta la settimana. La sua (e nostra) sfida è stata trovare la funzionalità del cibo». Cosa non semplice se si pensa ad una missione nello spazio, dove la gravità non esiste e anche una semplicissima zuppa, una volta aperta la confezione in cui è riposta, rischia di disperdersi in tante goccioline nell’ambiente circostante.

    CEREALI E VERDURE – «La Cristoforetti ha richiesto un menù con 40/50 prodotti, alcuni già assemblati in piatti più elaborati, altri singoli in modo che li potesse lei stessa mixare. Ci ha chiesto tanti cereali, poco zucchero, niente sale e latticini, nessun cibo raffinato» continua Polato, 33anni di Solesina (Padova). Ma come si fa a studiare il cibo da ‘spedire’ nello spazio? «Innanzitutto abbiamo selezionato accuratamente i prodotti. Servivano materie prime ottime che non richiedessero aggiunte di acceleratori e avessero proprietà nutritive alte: meglio seguire la stagionalità dei prodotti, selezionandoli con colori accesi e invitanti in modo che il cibo sia anche un appagamento per l’occhio di chi vive per mesi nello spazio. Poi c’è stato tutto uno studio sulla consistenza dei vari alimenti che devono mantenere i valori nutritivi, ma perdere volatilità e peso» dice ancora Polato. «Meno pesa il contenuto e meno volume occupa, meglio è. Per questo abbiamo studiato accuratamente anche il packaging, ottimizzando quello standard fornito della Nasa aggiungendo, al sacchetto da loro fornito, un film di alluminio x prolungare la vita naturale del cibo».

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    ALIMENTI LIOFILIZZATI – Ma cosa c’è nei carichi che l’astronauta si è portata nello spazio? «Tra i singoli alimenti c’è carne bianca da uno stabilimento di Cremona, olio extravergine di oliva, caffè espresso, cioccolata, guacamole» racconta lo chef del ristorante Campiello di Monselice. Poi ci sono verdure e frutta liofilizzate: il procedimento permette di mantenere al 90% i valori nutritivi del prodotto che quindi si conserva più a lungo; l’ortaggio o la fetta di mela (rigorosamente del Trentino, dove la Cristoforetti è cresciuta) si sgranocchia e dà un senso di soddisfazione e appagamento maggiore rispetto a prodotti reidratati, che restano flaccidi e meno invitanti.

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    ZUPPA DI LEGUMI… STELLARE - «Poi ci sono i piatti già assemblati come la quinoa con il pesce azzurro di cui Samantha è ghiotta o la zuppa di legumi… che è stata una vera e propria rivelazione». E il perché lo chef non ci mette molto a spiegarlo. «I componenti sono stati scelti per la loro qualità eccelsa: la lenticchia di Ustica (molto ricca di ferro), la fava di Carpino, il cece nero della Murgia Carsica. E, una volta che la Cristoforetti ha postato online una foto mentre mangiava la zuppa, le richieste per il prodotto sono state talmente alte che i produttori hanno esaurito le scorte di magazzino (ordini su www.readytolunch.com/it/) . E hanno dovuto mettere in produzione nuovi stock».

    (17 giugno 2015)

    www.oggi.it/cucina/news-cucina/2015...i-nello-spazio/


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    web,www.tumblr.com


    Edited by gheagabry1 - 16/11/2023, 14:17
     
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    Pizza: i tedeschi la vogliono piccante,
    gli inglesi con aglio e cipolla. C’è chi la mangia a colazione e il nuovo trend è quella al tartufo



    Simonetta Tocchetti


    Ananas, peperoni e pancetta… e per colazione la pizza non può che avere come ingredienti uova, pancetta affumicata e funghi. Anche l’Italian style va forte: prosciutto crudo, mozzarella di bufala e… ‘nduja


    La pizza è forse il piatto più amato al mondo: sinonimo di italianità, è anche oggetto di mille declinazioni e di trasformazioni in nome di una personalizzazione legata ai gusti locali. Questo è ancora più vero se si parla di pizza surgelata. Paese che vai, pizza surgelata che trovi, dunque, anche se prodotta da un’azienda italianissima come la friulana Roncadin. 65 milioni le pizze surgelate prodotte nel 2014. Di queste il 68% è destinato al mercato estero: il 25% nella terra di Albione, il 17% in Germania, il 6% negli Stati Uniti. E poi Francia, Spagna, Corea del Sud, Cina e Australia. (LE RICETTE)

    150 RICETTE, 100 RICETTE DI SALSA - I tedeschi preferiscono il gusto piccante e i salumi, mentre nel mondo anglosassone la cipolla e l’aglio sono d’obbligo. Negli Stati Uniti, invece, il gusto italiano si impone maggiormente: soprattutto nel settore d’alta gamma ci sono pizze molto vicine alle preferenze italiane, in quanto il desiderio è vivere pienamente l’ Italian style anche grazie al nostro prosciutto crudo e alla mozzarella di bufala. Sempre in tema di sapori italiani, gli inglesi ultimamente apprezzano molto la pizza con la ’nduja, il salame piccante calabrese a pasta morbida. E fin qui tutto può sembrarci anomalo ma…

    PIZZA A COLAZIONE - Pizza a colazione … la bizzarria in tema di pizza tocca ben altri livelli… qualche esempio? La pizza con peperoni, ananas e pancetta affumicata è forse quella più amata, seguita, in termini di gradimento globale, da quella con aglio e formaggio. Nel gradimento dei fan della pizza nel mondo c’è anche la Breakfast: uova, pancetta affumicata e funghi. Un concentrato di energia per cominciare al meglio giornata… certo la digestione non sembra essere un problema per gli stranieri, che gradiscono anche la pizza con ragù condito, anelli di cipolla, peperoni e cipolla, oppure quella con peperoni, mais, pollo condito e formaggi. E per i palati raffinati la pizza con cipolla rossa, cipollotto e anatra.

    E I TREND DEL FUTURO? – Tartufo e funghi porcini nei trend del futuro prossimo venturo. 80 milioni le pizze che dalla Roncadin raggiungeranno i 4 angoli del globo nel 2015: pizze sulle tavole di tutto il mondo. E nel prossimo futuro, quali i nuovi trend del gusto? Ad Udine prevedono tartufo, funghi porcini, ma anche i tanti, diversi tipi di pomodori. E poi versioni vegetariane, vegane, senza glutine e bio… perché che mondo sarebbe senza pizza?

    (26 agosto 2015)

    www.oggi.it/cucina/news-cucina/2015...lla-al-tartufo/


    FONTE:
    © www.oggi.it/cucina/news-cucina/2015...lla-al-tartufo/


    Edited by gheagabry1 - 16/11/2023, 14:18
     
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    Viaggio di gusto, chef stellati a Las Vegas

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    di Arianna Garavaglia


    Da Ramsay a Ducasse, passando per Nobu fino a Buddy Valastro. Non c'è chef che non abbia un ristorante nella città del Nevada. Ecco tutti gli indirizzi per una vacanza da masterchef


    Las Vegas è la città delle star. Non solo di artisti e spettacoli internazionali – da Elton John a Mariah Carey fino al Cirque du Soleil – ma anche di chef stellati e divi della cucina.
    Lasciata alla spalle la fama di capitale del gioco d'azzardo la città del Nevada ha iniziato la sua nuova vita come meta del gusto.
    Il primo a credere al potenziale culinario di questa città è stato Wolfgang Puck, chef di origine austriaca, 2 stelle Michelin e famoso negli Stati Uniti come fondatore di Spago, ristorante di Beverly Hills frequentato dai divi di Hollywood. È stato lui ad aprire in città un secondo Spago nel lontano 1992, epoca in cui a Las Vegas si trovavano solo locali a buon mercato e i buffet degli hotel.

    In quegli anni Puck non aveva trovato molti concorrenti ma tutto è cambiato di recente. Oggi in città ci sono più di mille ristoranti e quasi ogni settimana si inaugura un nuovo locale. Impossibile tenere il passo con tutte le novità.
    Oggi Puck firma il menu di CUT by Wolfgang Puck, steakhouse presso il The Palazzo, considerata da molti la migliore steakhouse di Las Vegas.

    Da Ramsay a Nobu


    Tra i divi sbarcati in città non poteva mancare Gordon Ramsay, 14 stelle Michelin, locali in tutto il mondo e idolo delle trasmissioni di cucina. Lo chef scozzese a Las Vegas ha tre locali: il Gordon Ramsay BurGR, Gordon Ramsay Pub & Grill e Gordon Ramsay Steak .
    Nelle prossime settimane è prevista l'inaugurazione del quarto locale: Gordon Ramsay Fish & Chips, al The LINQ Promenade, ristorante che serve piatti di tradizione britannica. Dal 23 al 26 aprile Ramsay sarà anche protagonista di "Vegas Uncork'd by Bon Appétit" manifestazione enogastronomica internazionale ospitata al Caesars Palace arrivata già alla sua nona edizione.

    A Las Vegas non ha resistito nemmeno Alain Ducasse, chef francese con una carriera costellata di ben 21 stelle Michelin. Ducasse è il responsabile del ristorante Mix del resort Delano, inaugurato nel settembre 2014, che propone cucina francese e americana classica e contemporanea con note di gusto internazionale.
    Tra le star globali si conta anche il giapponese Nobu Matsuhisa, titolare di ristoranti in ogni parte del mondo (anche a Milano in zona via Manzoni) e qui presente con il Nobu Las Vegas all'Hard Rock Hotel e al Caesars Palace con sala da pranzo con 372 posti, sushi bar e area privata dove gustare la cucina giapponese griffata Nobu.

    De Laurentis, dal cinema alla cucina

    Apprezzata in città è anche la cucina italiana con influenze californiane di Giada De Laurentis. Giada, nata a Roma nel 1970 e trasferita negli Stati Uniti a sette anni, è la nipote del produttore Dino De Laurentis ma anche chef, autrice di libri di cucina e presentatrice televisiva. De Laurentis è al timone del ristorante Giada al secondo piano dell'hotel The Cromwell. In menu, ovviamente, non mancano pasta e pizza e poi burrata, arancini, mozzarella di bufala, parmigiana e salumi italiani, dalla bresaola al prosciutto di Parma.
    Guarda la gallery

    Buddy, il Boss delle torte

    Si prosegue con i personaggi televisivi con Buddy Valastro, il "Boss delle torte" sulle reti italiane e divo del cake design. Valastro ha aperto di recente Buddy V's Ristorante, locale di cucina italiana ospitato da The Venetian che propone «ricette di famiglia», come calamari fritti, "mozzarella in carrozza di zia Nina", bucatini alla carbonara e poi zeppole e cannoli.

    Brasserie come a Parigi

    Per gli chef stellati si prosegue con i francesi e con il tre volte stellato Pierre Gagnaire titolare del ristorante dell'hotel Mandarin Oriental, il Twist by Pierre Gagnaire con piatti classici francesi dal tocco moderno. Si prosegue con Joël Robuchon, chef con ben 28 stelle Michelin, record assoluto, che qui ha aperto due ristoranti presso l'MGM Grand: l'Atelier de Joël Robuchon conosciuto per il live cooking, e il Joël Robuchon.
    Ultimo francese ad aprire, il 16 gennaio scorso, è Michael Mina's Bardot Brasserie presso ARIA Resort & Casino. Alla Brasserie si respira un'atmosfera parigina e si gustano fois gras, lumache e ostriche accompagnati da una vasta scelta di vini francesi.

    Chi preferisce la cucina spagnola si segni il locale di Julian Serrano presso Aria at CityCenter, lungo la Strip. Nel suo ristorante omonimo, lo chef madrileno, offre tapas, ceviche, paella e jamón serrano importato dalla Spagna. Anche Serrano sarà con Ramsay tra gli ospiti di "Vegas Uncork'd by Bon Appétit" di aprile.

    (25 febbraio 2015)

    www.viaggi24.ilsole24ore.com/WeekEn.../lasvegas-1.php




    FONTE:
    © www.viaggi24.ilsole24ore.com/WeekEn.../lasvegas-1.php


    Edited by gheagabry1 - 16/11/2023, 14:46
     
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