IL GIORNALE DELL'ISOLA FELICE ... ANNO 3° ... NUMERO 015 ...

Sabato 05 Maggio 2012

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    BUONGIORNO GIORNO... 05 MAGGIO 2012


    Edizione Giornale Anno 3° Numero 015



    RIFLESSIONI


    ... CRISI CRUDELE …
    ... La situazione è seria e ogni giorno che passa diventa ancora più drammatica. E’ di ieri la notizia che un cittadino di Bergamo ha sequestrato il personale di una sede della Gerit tenedoli in ostaggio per un intero pomeriggio. La situazione poi si è risolta positivamente, senza feriti o peggio ancora morti, il sequestratore è stato arrestato e il capitolo di cronaca si è concluso lì. Oggi si è saputo che il gesto dell’uomo di Bergamo era dovuto da un debito di circa 1000 euro da versare alla Gerit che è una societa che per conto dello stato si occupa della riscossione dei tributi non versati nelle casse. La situazione non è bella, anzi è drammatica; un corteo di manifestanti è sfilato a Bologna fermandosi davanti all’ufficio delle entrate della città felsinea. Un corteo drammatico, fatto di persone che hanno visto i loro cari morire, sucidi, a causa dei debiti con lo Stato. La crisi oramai avvolge ogni piega della nostra società, i cittadini faticano ad arrivare a fine mese con il valore dei soldi che decresce ogni giorno. Al tempo del passaggio dalla lira all’euro con la nuova moneta si aveva un potere di acquisto di circa 2000 lire; oggi con la stessa moneta si acquista un valore inferiore alle 1000 lire. Il nostro portafoglio come pure il conto in banca ogni giorno subisce privazioni e ciò che si guadagna non è sufficiente, salvo rari casi, a mettere da parte qualcosa. Trovo sia data poca attenzione ai tanti suicidi dovuti dai problemi prodotti dalla crisi economica mondiale. Sono esseri umani portati all’estremo gesto, nella maggior parte dei casi, per una incapacità, una vergogna ed un senso di abbandono dello Stato dovuto dai problemi economici contingenti. Spero, è ovvio, che questa crisi sia superata al più presto e che soprattutto dia a tutti coloro che allo Stato non hanno dato il dovuto, se intenzionati a fare ammenda e a restituire i soldi non versati, vengano messi nella condizione di ridare ciò che devono senza mai essere messi nella condizione di pensare di morire .… Vi abbraccio fortissimo … Buon risveglio e buona giornata a tutti … .
    (Claudio)



    La marcia delle vedove dei suicidi

    Si è concluso, con l'arrivo in via Nanni Costa, davanti all'Agenzia delle Entrate di Bologna - dove lo scorso 28 marzo l'artigiano di Ozzano, Giuseppe Campaniello si è dato fuoco per debiti con il fisco - il corteo delle vedove dei suicidi a causa della crisi e delle difficoltà con l'erario. Il centinaio di persone che ha partecipato alla marcia dall'ospedale Maggiore a via Nanni Costa ha fatto partire un lungo applauso all'indirizzo di Tiziana Marrone, la moglie di Campaniello, organizzatrice della manifestazione insieme a Elisabetta Bianchi. "Nessuno si è affacciato - ha osservato nel parcheggio dell'Agenzia delle Entrate volgendo lo sguardo al palazzo che ne ospita gli uffici -: non si vede nessuno, complimenti, bravi. Forse il silenzio fa più rumore di tante parole". Nel ringraziare i partecipanti, venuti a Bologna in un giorno di lavoro e i media, la vedova dell'artigiano ha spiegato che "l'Italia non vuole fare la fine della Grecia" con tanti imprenditori a togliersi la vita: "Sono troppi i suicidi dall'inizio dell'anno". La signora Marrone ha quindi chiesto alle istituzioni di "fare qualcosa, i potenti sono gli unici che possono fare qualcosa". Ricordando come il marito nella sua lettera di addio avesse chiesto di lasciare in pace la sua famiglia, la donna ha scandito, rivolgendosi idealmente all'Agenzia delle Entrate: "Lasciatemi in pace, io amo la vita e voglio vivere. Mi è stato tolto tutto - ha proseguito - sono sola e ho una famiglia alle spalle, anzi due perché la famiglia di Giuseppe c'è. Lasciatemi in pace, lasciatemi vivere la mia vita - ha concluso - se sono tranquilla io riposa in pace anche lui". "La disperazione è totale - ha spiegato Marrone ai tanti cronisti sul posto -, mio marito non si è sentito sostenuto". Alla manifestazione non sono presenti simboli politici e durante la breve marcia vi saranno solo drappi bianchi. Anche per questo la manifestazione è stata ribattezzata la marcia delle vedove bianche. "Ho sentito doveroso fare qualcosa - ha spiegato Elisabetta Bianchi, organizzatrice della manifestazione - perché nessuno fa niente. Sarà una manifestazione apolitica, solo con bandiere bianche. Le persone sono arrivate tutte da sole, siamo stati ospiti dei media e abbiamo avuto l'opportunità di dare spazio alla manifestazione: ci hanno contattato in tanti - ha aggiunto - anche il presidente del Palermo, Zamparini, è stato molto solidale con noi e per questo lo ringraziamo". Al termine della marcia, la moglie di Giuseppe Campaniello, la cui fotografia campeggia su uno striscione bianco, ha deposto un mazzo di fiori nel punto in cui il marito si è dato fuoco e ha letto i nomi delle persone che si sono tolte la vita a causa della crisi. "Ci hanno contattato case editrici - ha aggiunto Bianchi - e scriveremo un libro i cui proventi saranno devoluti ai familiari delle vittime e chiederemo alle istituzioni dei comuni di residenza delle vittime di istituire una 'targa delle vittime del fisco'". L'organizzatrice della manifestazione ha poi aggiunto che "le tasse vanno pagate ed è un dovere farlo", ma occorre trovare un rapporto umano. "Chiediamo al governo di cambiare leggi, di mettersi una mano sulla coscienza. La gente ha bisogno del rapporto umano che non c'é più". Ad Equitalia, sottolinea ancora la donna, chiediamo di "mettersi una mano sulla coscienza. Mi chiedo, alla sera, come riescano ad accarezzare i loro figli. Non si può usare una divisa creando sudditanza - ha concluso -. Vorremmo avere un rapporto con loro". (Ansa)


    Fiabe popolari di Svezia

    La ragazza che sapeva filare l'oro dall'argilla e dalla paglia
    C'era una volta una vecchia signora che aveva un'unica figlia, che non solo era buona e gentile, ma era anche estremamente bella; tuttavia, era così indolente che non alzava mai un dito, e tutto questo destava grande preoccupazione e dispiacere a sua madre, che cercava in tutti i modi di correggere questo deplorevole difetto, ma inutilmente. La vecchia non seppe fare di meglio che metterla a filare sul tetto della capanna, così tutto il mondo sarebbe stato testimone della sua pigrizia, ma il suo piano si rivelò del tutto inefficace, poiché la ragazza perseverò nel suo dolce far niente. Un giorno passò di lì il figlio del re mentre si recava a caccia, il quale, nel vedere la bella filatrice sul tetto, decise di fermarsi a domandare come mai la fanciulla si trovasse lassù; la vecchia rispose: "Vedete, Altezza, vuole stare seduta lì per dimostrare a tutti la sua intelligenza: è così in gamba che riesce a filare l'oro dall'argilla e dalla paglia." A quelle parole, il figlio del re rimase a bocca aperta dallo stupore, poiché non immaginava che la donna alludesse ironicamente alla pigrizia della figlia. Così, disse: "Se è vero come dite che la fanciulla in questione è in grado di filare l'oro dall'argilla e della paglia, non dovrà più restare sul tetto, ma dovrà venire con me al palazzo reale dove diventerà mia moglie." Detto questo, la ragazza scese dal tetto e scortò il principe alla dimora reale, e lì, seduta in una stanzetta, ricevette un secchio d'argilla e un fascio di paglia per verificare che davvero fosse capce di filare l'oro come la madre aveva dichiarato. La poveretta si ritrovò da sola e sconsolata, ben sapendo che non era in grado di filare la canapa, figuriamoci poi l'oro; così, rimase seduta immobile nella stanzetta, con il capo sul grembo, piangendo amaramente. In quel mentre si aprì la porta, ed entrò un omino vecchio, brutto e deforme; la salutò amichevolmente e le chiese che cosa l'affliggeva. "Ho un valido motivo per essere triste" rispose la fanciulla, "il figlio del re mi ha ordinato di filare l'oro dall'argilla e dalla paglia, e se non ci riuscirò entro domattina, mi farà giustiziare." Allora l'omino disse: "Non piangere, bella fanciulla, ti aiuterò io. Ecco, tieni questo paio di guanti: indossali, e potrai filare l'oro, a condizione che entro domani sera, quando tornerò, tu abbia indovinato il mio nome, altrimenti verrai via con me e mi sposerai." Disperata com'era, la fanciulla non esitò ad accettare le condizioni dell'omino, e quello se ne andò. La fanciulla si sedette a filare, e prima dell'alba aveva già filato tutta la paglia e tutta l'argilla, trasformandole nell'oro più scintillante che si fosse mai visto. Tutto il palazzo esplose di gioia, alla notizia che il principe aveva trovato una sposa così in gamba e allo stesso tempo così bella. Ma la povera fanciulla non faceva altro che piangere, piangeva e si disperava ogni minuto di più, al pensiero di quel nano spaventoso che di lì a poco sarebbe tornato a prenderla. Quando fu ormai notte, il figlio del re rientrò dalla caccia, e andò a fare due chiacchiere con la sua sposa. Vedendola triste e sconsolata, cercò in ogni modo di tirarle su il morale, e le disse che se si fosse sforzata di sorridere, le avrebbe raccontato un curioso aneddoto che gli era capitato; la ragazza accettò di ascoltarlo, ed egli disse: "Dunque, mentre oggi vagavo nella foresta, mi è capitato un fatto assai curioso: a un tratto vidi un vecchio omino piccino piccino che ballava intorno a un cespuglio di ginepri cantando una canzone singolare." La fanciulla, intuendo che si trattasse dello stesso nano, domandò in tono indagatore: "e come faceva quella canzone?" Il principe rispose: "Diceva così:"

    «Oggi il malto macinerò,
    domani le nozze mie celebrerò.
    Della fanciulla non ho da temere,
    perché il mio nome non può sapere.
    Il mio nome è Titteli Ture,
    Io mi chiamo Titteli Ture.»

    La fanciulla, raggiante, pregò il suo futuro sposo di ripeterle ancora la canzoncina, ed egli la ripeté finché ella si impresse bene nella mente il nome del nano. Poi la serata con il suo sposo continuò piacevolmente, e il principe non smise più di lodare la grazia e l'intelligenza della sua promessa sposa, ma rimase stupito di quel repentino cambiamento d'umore, ignorandone la vera causa. Rimasta sola nella sua stanza, a notte fonda la porta si aprì e il brutto nano riapparve. Allora la fanciulla anticipò le sue mosse ed esclamò: "Titteli Ture, Titteli Ture! Rieccoti i guanti." Nel sentir proncunciare il suo nome, il nano andò su tutte le furie e saltò in aria, e nell'andar via, si portò dietro tutto il tetto della casa. La bella fanciulla rise e fu raggiante di gioia, poi, si coricò a letto e dormì beatamente fino al mattino. Il giorno dopo furono celebrate le nozze con il giovane principe, e da quel momento non sentì mai più parlare di Titteli Ture.

    (Gunnar O. Hyltén-Cavallius e G. Stephens)

    ATTUALITA’


    Australia: si laurea a 97 anni, nuovo record.
    SYDNEY - Un australiano di 97 anni ha stabilito oggi un altro primato mondiale, dimostrando che 'non e' mai troppo tardi' e conseguendo un master di scienze cliniche - medicina complementare, presso l'Universita' Southern Cross di Lismore. Allan Stewart ha battuto il record da lui stesso stabilito come laureato piu' vecchio al mondo nel 2006, quando entro' nel Guinness dei primati ottenendo il diploma in legge. Stewart non e' nuovo all'ambiente universitario, avendo conseguito la prima laurea in chirurgia dentaria dall'Universita' di Sydney nel 1936. Dopo una lunga carriera come dentista era tornato agli studi nella facolta' di legge, completando in 4 anni e mezzo il corso di sei anni, per timore di non aver abbastanza tempo da vivere, e conseguendo il diploma a 91 anni. La laurea di oggi e' la sua quarta. La sua relatrice, prof. Sonia Brownie, ha raccontato che quando aveva visto nella sua domanda la data di nascita del 1915 si era rivolta subito in segretaria certa di un errore. Il dottor Stewart ha studiato per lo piu' per corrispondenza, ha spiegato, e si e' dimostrato eccellente nella gestione del tempo. ''Ha detto di essere intellettualmente al meglio nelle prime ore del mattino'', ha aggiunto.

    Ecco il Galaxy S III, lo smartphone vs iPhone.
    Punti di forza sono alta connettivita' e funzionalita' intuitive.
    Lo show, per esserci, c'è stato. L'Exibition Centre di Earls Court, storico polo espositivo della capitale britannica, è infatti enorme e la Samsung lo ha riempito tutto di partner e giornalisti. La lotta, nel settore degli smartphone, è d'altra parte spietata e il nuovo Galaxy sulle spalle avrà un peso enorme. Quello della sfida a Apple. Quindi rullo di tamburi - o meglio, corde di violino della London Metropolitan Orchestra - ed eccolo lì: il Galaxy S III. "Sulla vera natura di questo telefono ci sono stati moltissimi rumor ed elucubrazioni", ha detto per prima cosa, salendo sul palco gigante da concertone Jk Shin, presidente e capo della sezione comunicazione mobile. "Alcuni si riveleranno corretti, altri no. Di certo questo è il miglior smartphone della sua classe". Ovvero la piattaforma Android di Google. Partiamo dalle specifiche. Un display full HD da 4,8 pollici - 12,2 centimetri - basato su tecnologia super AMOLED. Il che significa il 22% più grande del suo predecessore. Poi una camera da 8 megapixel. Il tutto compresso in 8,6 millimetri di spessore per 133 grammi di peso. Ma al di là dei meri numeri sono le funzionalità che fanno la differenza. La Samsung, nella sua presentazione, ha insistito più volte sul concetto di un "design pensato per gli uomini ma suggerito dalla natura". "Oggi - ha detto un portavoce - siamo circondati da tecnologie 'smart': telefoni, televisioni, persino lavatrici. Noi crediamo si debba andare oltre. Questo è un prodotto che anticipa i nostri desideri". Ecco allora la funzione che permette di attivare il telefono solo con lo sguardo. O meglio, è il cellulare che capisce quando vogliamo lo schermo attivo o meno. Poi c'è S Voice. Ovvero il controllo vocale - più o meno come Siri della Apple. La differenza, per noi italiani, è che Samsung al suo ultimo figliolo ha insegnato anche la lingua di Dante. Ovviamente il Galaxy S III è ferratissimo in materia di social network e condivisione. Con pochi tocchi si possono spedire foto fatte in compagnia - il software riconosce i volti e li abbina automaticamente alla rubrica - e grazie alla funzione "share" se si avvicinano due Galaxy i contenuti si possono scambiare via Wi-Fi. Che, tra l'altro, va più veloce grazie al Wi-Fi channel bonding. I colori disponibili sono il bianco e il blu e i tagli partono da 16 GB per arrivare al top gamma da 64. La distribuzione parte il 29 maggio dall'Europa per poi espandersi in tutto il mondo. "Mossa furba", ha commentato l'analista di Gartner Carolina Milanesi. "E' qui che al momento i competitor sono più deboli".

    Energia solare, una campagna d'informazione europea per saperne di più.
    E' in pieno svolgimento la campagna d'informazione europea sull'energia solare coordinata da Ambiente Italia e Legambiente. Le iniziative in programma fino al 13 maggio, sono promosse da Legambiente e Ambiente Italia e si svolgono in centinaia di paesi della penisola in contemporanea con diversi Paesi europei. Giunta alla quinta edizione, la campagna è stata pensata per incoraggiare l'utilizzo dell'energia solare sotto forma di calore (solare termico) e di elettricità (fotovoltaico). Nel 2011 sono state organizzate circa 8.000 iniziative che hanno coinvolto più di 500.000 cittadini europei, e per quest'anno le aspettative per la quinta edizione dei Solar Days sono più che buone con 17 paesi partecipanti ed oltre 180 iniziative in programma su tutto il territorio nazionale, per approfondire le fonti rinnovabili e per conoscere i vantaggi che offre la tecnologia solare. ''Informare persone e famiglie sui vantaggi è oggi fondamentale, hanno dichiarato Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente e Riccardo Battisti, responsabile fonti rinnovabili in Ambiente Italia, perché solo puntando su una fonte rinnovabile come il solare e premiando il risparmio delle famiglie, si può riuscire a ridurre il peso crescente delle bollette''. Tanti gli appuntamenti, per citarne solo alcuni giovedì 10 maggio al Solar Expo di Verona ci sarà il convegno internazionale dal titolo: ''Fine vita, dismissione e recycling degli impianti fotovoltaici" per sottolineare l'importanza di una corretta filiera del recupero e smaltimento dei pannelli solari alla fine del loro ciclo di vita; a Palermo sabato 12 e domenica 13 maggio, Legambiente Sicilia ha in programma il Sicilia Solar Day con dibattiti ed incontri sulle rinnovabili. Tutti gli appuntamenti sono consultabili su www.eusd.it, sezione ''Lista eventi 2012''.


    GOSSIPPANDO


    GOSSIPPANDO



    Angelina Jolie vuole ingrassare per il matrimonio con Brad Pitt

    brangelina-bradpitt-angelinajolie

    ANGELINA JOLIE – Con l’approssimarsi del matrimonio molti decidono si mettersi a dieta, ma non Angelina Jolie. Fissata la data per il sì per l’11 agosto la futura moglie di Brad Pitt ha deciso di mettere su ben cinque chili.
    L’attrice sarebbe così determinata da essersi rivolta a una fidata amica: lo chef Jamie Oliver per qualche consiglio dietetico, ops “ingrassante”.
    A quanto pare Brad Pitt vorrebbe rivedere la sua compagna con le curve che sfoggiava sul set di Mr. e Mrs. Smith, luogo dove scoccò il loro amore.
    Naturalmente Jamie, alfiere della cucina, è pronta a consigliare l’amica su quali cibi possano aiutarla a raggiungere l’effetto desiderato per il suo grosso grasso matrimonio hollywoodiano.


    (Lussy)



    ... CURIOSANDO E RACCONTANDO …


    Deliziosa Verona!
    Con i suoi bei palazzi antichi e l'incantevole campagna vista in distanza da sentieri praticabili e da solide gallerie con balaustra.
    Con i suoi tranquilli ponti romani che tracciano la retta via illuminando, nell'odierna luce solare, con tonalità antiche di secoli.
    Con le chiese marmoree, le alte torri, la ricca architettura che si affaccia sulle antiche e quiete strade nelle quali riecheggiavano le grida dei Montecchi e dei Capuleti...
    (Charles Dickens)


    VERONA


    La città è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO per la sua struttura urbana e per la sua architettura: Verona è uno splendido esempio di città che si è sviluppata progressivamente e ininterrottamente durante duemila anni, integrando elementi artistici di altissima qualità dei diversi periodi che si sono succeduti; rappresenta inoltre in modo eccezionale il concetto di città fortificata in più tappe determinanti della storia europea.

    Nel "Versus de Verona" - un poema di cento versi in trentanove strofe, scritto alla fine dell'VIII secolo. È detto anche Ritmo Pipiniano perché composto da un anonimo, probabilmente un monaco, in onore di Pipino il Breve e di Verona. È un documento importante, in quanto descrive una Verona medioevale in parte distrutta dal terremoto del 3 gennaio 1117. Si basò sul modello del precedente poemetto Versum de Mediolano civitate scritto anni prima da un anonimo dedicato al capoluogo Lombardo. - si insiste sull'ampio uso della pietra nell'arredo urbano, uso che sta alla base della motivazione per cui nel Medioevo Verona venne detta Marmora o Marmorina, denominazione che compare già all'inizio del XIII secolo nel poema franco-veneto Uggeri il Danese. L'appellativo trae origine dai numerosi edifici e monumenti in pietra, costruzioni che negli stranieri dovevano suscitare una certa soggezione o impressione: l'Arena di Verona, il teatro romano, le porte Borsari e Leoni, l'arco dei Gavi, l'arco di Giove Ammone (oggi non più presente, poiché è andato distrutto nel XVII secolo), e numerosi edifici romani che fino al XV secolo sono stati in parte conservati, ma anche i palazzi costruiti da Teodorico da Verona o in epoca comunale. Nel poema De Scaligerorum origine di Ferreto de' Ferreti compare l'appellativo marmoris urbs, mentre Cangrande I della Scala viene anche chiamato marmoreus dux.

    ...la storia...


    I primi insediamenti abitavi in queste terre, dove un grande fiume esce dai monti e si adagia su una fertile pianura, dove gli inverni sono sopportabili e le caldi estati permettono copiosi raccolti, è antichissima. La stazione di Quinzano risale a MEZZO MILIONE di ANNI ed è documentabile una vita ininterrotta fino ai castellieri dell'età del ferro, all'inizio della storia quando gli autori romani Catone e Livio Plinio riconoscono qui stabiliti Reti, Euganei, Liguri e Etruschi. Preistorici furono pure i primi insediamenti abitativi entro la città di Verona, situati tra l'attuale Ponte Pietra e l'antistante collina di san Pietro, dov'era un agevole guado sul fiume Adige, lungo la via del sale e dell'ambra che portava alla Germania. Le tracce dei primi contatti con Roma risalgono al IV secolo a.C. quando le genti che abitavano in quest'area iniziarono a stabilire frequenti rapporti commerciali con l'Urbe. Già nel 216 a.C. essi avevano conquistato una consistenza tale da essere ricordati come "presenti con un proprio contingente nell'esercito romano che combatte la battaglia di Canne". Nel 148 a.C. lo sviluppo della zona subì una forte accelerazione con il passaggio della via Postumia che univa il Tirreno con l'Adriatico e dopo il censimento dell'86 a.C. la città viene iscritta alla tribù Polibia. L'atto ufficiale di nascita dell'urbe come insediamo urbanistico romano risale al 49 a.C., quando essa acquisì la cittadinanza romana e venne assurta al grado di MUNICIPIUM, con la conseguente realizzazione di mura, porte, strade e fognature. Memoria di tale evento è incisa sulla parte più antica della Porta dei Leoni, nella quale vengono ricordati i quattro magistrati romani che seguirono tali lavori.....fu una municipalità importante, che nell'età Flavia arrivò al suo massimo splendore. Con lo sgretolarsi dell'Impero Romano d'Occidente la città fu dapprima convertita al cristianesimo (tra il III ed il IV secolo) e poi divenne terra di conquista per numerosi invasori che giunsero d'oltralpe. Un breve periodo di prestigio in un epoca buia fu quello dal 493 al 526, quando Teodorico, re degli Ostrogoti, la scelse come una delle sue residenze favorite, dotandola di palazzi, acquedotti, terme e nuove mura difensive. Durante la dominazione Longobarda, Verona fu la prima capitale del regno. Vi risiedette Alboino, che nel 572 venne assassinato a seguito di una congiura ordita da sua moglie Rosmunda. Sconfitti i Longobardi, nel 774 entrò a far parte dell'impero Carolingio fondato dai Franchi e con Pipino, figlio di Carlo Magno, divenne anche sede del Regno d'Italia. Nel periodo del regno italico tra l'887 e il 962, Verona tornò centrale negli interessi dei vari pretendenti alla corona: BERENGARIO, eletto dalle grandi famiglie feudali Re d'Italia nell'888 e divenuto imperatore nel 915, la scelse come sua residenza, dando alla città un trentennio di rilevante importanza politica e militare.
    Con lo scemare dell'autorità imperiale, nella prima metà del dodicesimo secolo Verona divenne un libero Comune, in cui le sorti della città venivano rette da una alleanza tra il clero, l'aristocrazia e i ricchi mercanti. Sede Pontificia dal 1181 al 1185 con Papa Lucio III essa fu attiva nelle battaglie che portano i liberi comuni a difendere la propria autonomia dai tentativi di restaurazione di Federico Barbarossa e Federico II di Svevia. Al tramonto delle libertà comunali, dopo la breve parentesi della signoria di Ezzelino da Romano, seguì il periodo degli SCALIGERI, iniziato nel 1263 e protrattosi per oltre 120 anni. La famiglia dei Dalla Scala utilizzò ogni mezzo per giungere al potere, ma una volta al governo procurò alla città un lungo periodo di prosperità economica come non si ricordava dai tempi dell'antica Roma. Edificarono castelli, chiese e palazzi, facendo di Verona uno dei poli culturali dell'Italia tardo medioevale in cui furono ospitati i più celebrati artisti dell'epoca, tra cui Giotto, Dante Alighieri e Petrarca, che nel 1345 scoprì nella Biblioteca Capitolare un codice dell'Epistolario di Cicerone. Con la sconfitta di Antonio della Scala da parte dei Visconti iniziò nel 1387 il breve periodo della dominazione lombarda, terminato nel 1405 quando la città si offrì liberamente a Venezia. Legata alla Serenissima, la città rimase per quasi quattro secoli libera da occupazioni sino al giugno del 1796 quando le truppe di Napoleone entrano in città. Un periodo ininterrotto di libertà e sviluppo con l'unica eccezione di un breve dominio imperiale tra il 1509 ed il 1517 quando, dopo la guerra della Lega di Cambrai venne occupata dalle truppe di Massimiliano I. Il 17 ottobre del 1797 con la firma del trattato di Campoformio l'intera regione passò sotto il controllo degli Austriaci, che prosegui per settant'anni sino al 1866, con una parentesi dal 1805 al 1814 nella quale Verona entrò a far parte del Regno Italico. In questo periodo vengono realizzate numerose opere di fortificazione, tra cui i forti militari di Pastrengo, l'Arsenale e castel San Pietro. Essa era il vertice strategicamente più importante del Quadrilatero, l'area di maggiore importanza militare asburgica che doveva fungere da cuscinetto contro gli assalti dei patrioti italiani che lottavano per l'unificazione. Il 16 ottobre 1866 le truppe austriache abbandonano la città, che cinque giorni più tardi con un plebiscito sancì la sua unione al Regno d'Italia guidato dai Savoia. Di qui in avanti la città passò un periodo di relativa tranquillità e floridezza, ma durissima fu la parentesi della II guerra modiale, durante la quale fu una delle città più colpite dai bombardamenti aerei degli alleati e dalla follia dei nazisti in fuga, che il 25 aprile fecero saltare in aria gli splendidi ponti sull'Adige.
    (Giovanni Zalin)

    Mondo non v'e' al di la' delle mura di Verona...
    Qui dove vive Giulietta e' il Paradiso .
    (Shakespeare)


    ....WILLIAM SHAKESPEARE....


    "Il sarcofago di Giulietta, semplice, aperto, con foglie appassite intorno, nel vasto e desolato giardino di un convento, è triste come fu triste il suo amore. Ho portato via alcuni pezzetti per darli a mia figlia e alle mie nipoti". Così scrisse Byron visitando Verona.
    Attraverso William Shakespeare, Verona è diventata una delle città italiane più conosciute, o almeno nominate, nel mondo. In realtà Shakespeare non visitò mai Verona ma la conobbe solo attraverso gli scritti di Luigi Da Porto, Masuccio Salernitano e Matteo Bandello, che lo ispirarono per l'opera sua più famosa: "Giulietta e Romeo". Storia di amanti sfortunati e di famiglie, i celebri Capuleti e Montecchi, in lotta perenne nell'Italia dei Comuni. La potenza del mito letterario ha superato la storia reale, tanto che, non tutti sanno che i personaggi della tragedia di Shakespeare non sono mai esistiti, e fino al 1935, non esisteva nemmeno il famoso balcone della Casa di Giulietta, in via Capello a Verona, aggiunto molto più tardi all'edificio originario. Shakespeare si immaginava Verona come una sorta di Venezia con canali e gondole, forse ispirato dai pittori veneziani alla corte di Londra. Proprio per l'immagine particolare e romantica che lo scrittore inglese si era creato di Verona, decise di ambientare qui le sue storie. Oltre a "Giulietta e Romeo" vanno ricordati anche "I due gentiluomini di Verona" e "la Bisbetica domata", quest'ultima ambientata a Padova, ma con il personaggio maschile principale, Petruccio, veronese. Proprio in funzione Shakespeariana Verona è fra le città italiane più presenti nei nomi delle città dei nuovi continenti. Le varie città che portano nel loro nome la parola "Verona" negli Stati Uniti, in Canada e in Australia, s'ispirano alle opere di Shakespeare.
    (informagiovani.italia)

    ...LETTERE A GIULIETTA...


    Qualcuno mi ha insegnato a credere nelle belle storie. Quelle che si concludono a lieto fine, nonostante oggi il mondo parli il linguaggio dei grigi e dei neri. Da una bella storia può nascere la curiosità di andare oltre, di cercare sfumature diverse. Anch’io mesi fa ho scritto la mia lettera a Giulietta. Credevo fosse soltanto la trama di un film, invece la risposta è arrivata. Come migliaia di altre risposte, che viaggiano in cerca del proprio destinatario. Le parole attraversano spazi per incrociarsi con una vicenda che cavalca il tempo. Sempre attuale, sin da quando Shakespeare le ha dato vita. Esiste a Verona un gruppo di volontari che risponde a lettere spedite da ogni angolo di mondo. Nella città in cui si sarebbe consumata la tragedia di Romeo e Giulietta, chi piange per amore può trovare bagliori di speranza. I messaggi arrivano a migliaia, sia attraverso il web che le cassette postali. Alcuni parlano di dolori senza vie d’uscita, altri chiedono consigli o semplici suggerimenti. Le segretarie di Giulietta leggono e rispondono. Ma vanno oltre le righe, dentro le storie. Per comprendere il ruolo fondamentale che i volontari ricoprono, basti pensare all’importanza di una semplice parola detta a chi è solo e confuso. Le lettere arrivano ovunque. E a ognuna è affidata una risposta specifica. Personale. Gratuita. La scoperta dell’esistenza del Club di Giulietta è avvenuta per caso, dopo la visione del film di Gary Winick “Letters to Juliet”. Tratto dall’omonimo romanzo di Lise e Ceil Friedman, si ispira al fenomeno delle lettere indirizzate all’eroina shakespeariana e ne riporta alcune.
    Corrispondenze che parlano di amori cercati e mai più trovati, inseguiti o rincontrati a distanza di anni, di ricongiungimenti familiari. Sembra che tutto sia iniziato nel 1937, con l’arrivo della prima lettera indirizzata a “Giulietta, Verona”. A ricevere la missiva fu Ettore Solimani, custode della tomba di Giulietta, collocata quell’anno nella cripta di San Francesco al Corso. Solimani rispose. Da allora la corrispondenza fra Verona ed il resto del mondo non si è più fermata. L’eredità passò al giornalista e poeta veronese Gino Beltramini, poi al Club. Insieme alle lettere, scritte nelle lingue più disparate, le segretarie di Giulietta ricevono ogni giorno speranze e lacrime di uomini e donne. Le parole possono avere l’effetto magico di creare ponti fra persone e luoghi distanti. Spesso rappresentano un’ancora di salvezza. Sono riuscite a trascinare fuori dalle mura domestiche chi non aveva più voglia di vivere per una ferita d’amore. Belle storie. Quelle che si concludono a lieto fine a dispetto dei toni scuri di cui è colorato il mondo. Che viaggiano tacitamente nel tempo e nello spazio. In punta di piedi. La risposta arriva sempre. E anche l’invito a rimanere in contatto con Giulietta.
    (Anna Maria Colonna, il reporter)


    "Durante la sera si prova gioia di vivere e l'aristocrazia esce per la passeggiata. Chi va in chiesa a recitare l'Ave Maria, chi si ferma in Piazza Bei Cavalleri si accosta alle carrozze per intrattenersi con le belle signore. La popolazione qui va e viene tra la più grande animazione e specialmente in alcune vie. Nei giorni di mercato le piazze sono zeppe di gente, si ride, si scherza per tutta la giornata. Il popolo è tutto bello e buono e bada con occhio acuto ai fatti altrui, i ricchi e i nobili stanno rinchiusi nelle loro case."
    (Johann Wolfgang von Goethe)


    (Gabry)



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    Cranio

    Osso sfenoide, osso etmoide
    È un osso impari e mediano. La sua conformazione lo rende parte costituente del pavimento della cavità cranica (cui partecipa il corpo dello sfenoide), delle cavità nasali ed orbitarie. All’esame visivo è possibile individuare un corpo centrale, dal quale si dipartono lateralmente due coppie di lamine ossee, denominate piccole e grandi ali dello sfenoide. Sul lato frontale si distinguono anche i due processi pterigoidei.

    Il corpo dello sfenoide contrae rapporto con l’osso occipitale (sul versante posteriore) e con l’osso etmoide (sul versante anteriore). Forma la parte posteriore della volta delle cavità nasali e la parte posteriore delle cavità orbitarie.
    Nella concavità che caratterizza la faccia superiore del corpo, trova alloggiamento l’ipofisi, esattamente nella fossetta ipofisaria, parte terminale della sella turcica dello sfenoide.

    In posizione mediana, sulla faccia anteriore del corpo dello sfenoide ritroviamo la cresta sferoidale, costituita da una sporgenza verticale, che si continua nel rostro sferoidale. La cresta prende contatto con la lamina dell’etmoide, partecipando alla formazione del setto nasale.
    Dalla formazione delle piccole ali origina il foro ottico, nello spazio compreso fra queste ultime e l’area anterosuperiore del corpo dello sfenoide. La faccia superiore delle piccole ali, partecipa alla costituzione del pavimento della fossa cranica anteriore. La faccia endocranica delle grandi ali partecipa alla formazione della fossa cranica media.

    Il foro rotondo, posto alla base della grande ala, consente il passaggio del nervo mascellare, il foro ovale è il canale di comunicazione per il nervo mandibolare e l’arteria piccola meningea.
    Tra gli altri componenti dello sfenoide ritroviamo i processi pterigoidei la cui base, attraversata da un canale, fornisce il passaggio al nervo ed ai vasi vidiani.

    Osso frontale
    Rappresenta la parte anteriore della cavità cranica.
    È localizzabile con l’area della front,e ed è fra le ossa che costituiscono la volta e la base cranica, oltre a determinare la struttura dell’arcata superiore delle cavità orbitarie, completate nella porzione inferiore dall’osso zigomatico e, medialmente, dall’osso mascellare.
    La squama del frontale, prende rapporto con le ossa parietali, articolandosi ad esse con un profilo ad andamento dentellato, e rappresenta la linea di demarcazione fra area esocranica ed endocranica dell’osso frontale. È possibile individuare una porzione nasale e due orbitarie.

    La superficie esterna (esocranica) è fondamentalmente liscia, pur presentando due convessità frontali poste subito sopra le arcate sopraccigliari e, interposta fra queste, vi è la gabella.
    Nella faccia interna (endocranica) sono facilmente distinguibili le depressioni che accolgono la rete vascolare, in primo luogo i rami dell’arteria meningea.

    L’area endocranica è percorsa dal solco sagittale che la divide in due metà. Il solco sagittale è rappresentato da una sporgenza ossea che accoglie il seno sagittale superiore.

    Osso temporale
    È un osso pari, individuabile come costituente di parte della base cranica e delle pareti laterali della volta. È posizionato dietro la grande ala dello sfenoide.
    La sua conformazione consente di individuare diverse porzioni: parte petromastoidea, la parte squamosa, la parte timpanica e la parte stiloidea, fuse a formare un unico osso, l’osso temporale, che evidentemente origina da più conformazioni ossee.

    La porzione squamosa ha forma lamellare e costituisce parte della parete laterale del neurocranio.
    La parte timpanica ricorda la forma di una falce, dalla quale origina il meato acustico esterno.
    La parte stiloidea è rappresentata da un processo osseo fusiforme che fa parte del massiccio frontale. È una zona di origine per molti muscoli che si inseriscono a livello faringeo, linguale e iodeo.

    Nell’osso temporale si riconoscono una faccia esocranica ed una endocranica. La prima ricoperta dal muscolo temporale e caratterizzata da solchi vascolari, proseguendo antero-posteriormente compare il processo mastoideo, zona di ancoraggio del muscolo sternoclidomastoideo. Presenta altresì numerosi forellini vascolari.

    In un’ampia depressione del temporale (la fossa giugulare) è accolto il bulbo superiore della giugulare interna. Il versante endocranico della squama presenta numerosi rilievi e depressioni frutto del rapporto con l’emisfero telencefalico, e solchi vascolari per rami dell’arteria meningea media.

    L’osso parietale
    È un osso pari e rappresenta il principale costituente della volta cranica. Si articola con il suo omologo lungo la linea mediana del neurocranio, contraendo rapporto articolare anteriore con l’osso frontale, posteriore con l’osso occipitale, laterale con l’osso temporale e con la grande ala dello sfenoide.
    Ha una forma quadrangolare e consente di apprezzare un versante esocranico ed uno endocranico. Sul lato esocranico sono visibili le due linee temporali che lo percorrono in direzione anteropo-steriore. Medialmente ad esse origina il muscolo temporale.
    La faccia endocranica è ovviamente concava e presenta impressioni e solchi vascolari, segno del passaggio dei vasi meningei medi.


    (Gina)



    NOVITA’ MUSICALI


    NOVITA’ MUSICALI



    Giorgia - Tu mi porti su (ft Jovanotti)

    Giorgia-dietroleapparenze

    Torniamo a parlare di Giorgia e del suo fortunato “Dietro le apparenze”, disco che viaggia verso il secondo platino e che ha sfornato finora singoli che a loro volta hanno quasi sempre raggiunto l'obiettivo dei metalli pregiati (in particolare sono andati benissimo “Il mio giorno migliore”, "E' l'amore che conta” ed “Inevitabile”.
    Ora, dopo i risultati relativamente tiepidi di “Dove sei”, spetta a “Tu mi porti su” il compito di tener fede al suo titolo e riportare ad alto regime anche le vendite del disco.

    In concomitanza con l'arrivo della stagione estiva la scelta pare azzeccata, a prescindere dal valore assoluto del brano: uno dei pochissimi dell'album a non portare la firma di Giorgia, il pezzo, che vanta il testo di Jovanotti, è allegro e rapido.
    Non un tormentone per nascita, ma di certo un brano che non sfigura nelle playlist da spiaggia.
    Le atmosfere solari sono garantite dal cantato vivace (che Giorgia sia eclettica è ormai assodato), ma anche e soprattutto da ritmi in levare che rimandano ai Caraibi e da battiti di mani a segnare il tempo.

    Dal canto suo, anche Lorenzo Cherubini non ha nulla da dimostrare nel campo dei midtempo frizzanti, periodicamente apparsi nel corso della sua discografia.
    Se in questi giorni siete alle prese con la pioggia, eccovi serviti: Giorgia e Jovanotti ci ricordano che l'estate incombe.
    Sergio Cadeddu


    Video


    (Lussy)



    ... PARLIAMO DI ...


    DALL' ANTICHITA'....STRANI LIBRI


    Le cronache storiche raccontano di un’Iliade e di un’Odissea scritte in lettere d’oro sopra una pelle di serpente lunga cento piedi. Questa rarità pare appartenesse alla biblioteca dell’imperatore Costantino.
    Particolarissimo era anche il libro contenente la “relazione” della città di Albany (stato di New York) spedita al Senato di Washington nel 1890. Era contenuta in un volume di seimila pagine, formato grande aquila: oltre al testo conteneva quarantacinquemila firme (tutte quelle degli abitanti di Albany), aveva uno spessore di m. 1,20, rilegatura compresa, e pesava 490 chilogrammi.

    Un libro decisamente “ricco” fu quello donato nel 1907 a Pio X dalla Repubblica brasiliana, come ringraziamento per aver innalzato alla porpora un prelato di quel paese. I fogli del libro erano d’oro, incrostati di pietre preziose; sulla copertina c’era un monogramma del papa formato di brillanti e smeraldi e sulla prima pagina brillava il ritratto del pontefice, in finissima miniatura, contornato da 90 diamanti uno dei quali, gradissimo, posto in alto formava un sole i cui raggi erano disegnati da file di brillantini. Non solo, ma quel libro conteneva pure una carta del Brasile disegnata con un mosaico di pietre preziose. Chissà ora dove si trova.
    Fino al 1885 Albert Rochas pubblicava a Blois un’opera in ottavo, intitolata Le livre de demain, un vero e proprio “libro del colore“, seguace di quel “teatro del colore” proclamato da Sem Benelli e Marinetti. Nel libro del Rochas le scene d’amore erano stampate in caratteri rossi su carta rosa; quelle relative alla guerra in caratteri neri su carta sanguigna; le pastorali tutte in verde tenero e le pagine religiose in violetto.
    Un libro a prova di fuoco fu invece quello del Bruckmann, medico tedesco del XVIII secolo: si trattava di una dissertazione sull’amianto, stampata su carta di amianto; invece un libro povero fu un’edizione spagnola del Don Chisciotte stampata, sempre nel XVIII secolo, su sottilissimi fogli di sughero.
    Ma vi fu anche un libro macabro…
    Dovete sapere che il celebre astronomo Camillo Flammarion ebbe in lascito testamentario dalla contessa di Saint-Auge, celebre spiritista sua amica, “la pelle delle sue spalle per rilegare la prima opera ch’egli avesse pubblicata dopo la morte di lei“. Così, in questo repellente modo fu appunto rilegata la prima copia de Le terre del cielo di Flammarion, e la cosa viene riferita anche dalla Chronique médicale del primo marzo 1898: in alto, sulla copertina, era scritto “Ricordo di una morta“, e i tagli erano rosso sangue decorati con stelle d’oro.
    E questo spero proprio di non trovarmelo mai tra le mani.
    (©Mitì Vigliero)

    (Gabry)



    IL MONDO INTORNO A NOI



    LA DONNA DEL GIORNO: Elisabetta Canalis



    elisabetta-canalis-328x246

    ELISABETTA CANALIS – attrice e showgirl italiana

    – Care lettrici oggi vi parliamo di una donna amata dagli italiani, sia per il suo carattere che per le sue forme.Elisabetta Canalis nasce a Sassari il 12 settembre 1978 e dopo la maturità classica presa presso il Liceo Domenico Alberto Azuni di Sassari si trasferisce a Milano per frequentare l’università, un corso di lingue e letterature straniere.In quel periodo partecipò a vari casting tra cui quello per il film Il pesce innamorato di Pieraccioni e nel 1999 presenzia come valletta ai Telegatti e realizza uno spot per i cioccolatini M&M’s, per essere scelta infine scelta come velina per Striscia la Notizia fino al 2002, assieme a Maddalena Corvaglia.Assieme alla sua collega poseranno per il calendario 2002 nel numero di GQ, mentre nel 2003 Elisabetta poserà nuda per la rivista Max e diventerà la valletta nella trasmissione di Controcampo per due edizioni e reciterà nella terza e quarta serie di Carabinieri, una fiction.Nel 2003 Elisabetta prenderà parte nel programma Ciao Darwin, nella categoria ‘veline’ e nello stesso anno assieme a Federica Fontana conduce Ciro presenta Visitors e l’anno dopo il sequel Super Ciro.Nel 2005 prende parte a due produzioni cinematografiche negli Stati Uniti in Deuce Bigalow e Decameron Pie (2007), ma parliamo di comparse, mentre sempre nel 2005 condurrà per una settimana Striscia la Notizia assieme alla sua ex collega.Nel 2006 sostituisce Michelle Hunziker nella seconda stagione della sit-com Love Bugs e partecipa al cine panettone Natale a New York, di Neri Parenti, allo stesso tempo la ritroviamo accanto a Christian De Sica in alcuni spot per la TIM, della quale diventa testimonial.Nel 2007 Elisabetta diventa ospite fissa della Gialappa’s band Mai dire Martedì e conduce il Festival Bar insieme a Giulio Golia e Enrico Silvestrin, ospite a Buona la Prima, trasmissione di Ale e Franz, nel 2008 partecipa nel cine panettone di Massimo Boldi La fidanzata di papà.Nel 2009 inizia a lavorare per MTV Italia e conduce Total Request live sostituendo Elena Santarelli e a maggio conduce gli MTV TRL Awards 2009 a trieste, mentre l’anno dopo la ritroviamo nuovamente nel cine panettone A Natale mi sposo, accusata allo stesso tempo di aver fatto uso di cocaina.Nella vita privata la vediamo fidanzata per molto tempo con Christian Vieri e dal luglio 2009 al giugno 2011 anche con l’attore George Clooney, per una breve liaison con Mehcad Brooks.Nel 2011 conduce assieme a Gianni Morandi e Belen il Festival di Sanremo e a maggio si spoglia per l’associazione che difende i diritti degli animali, la PETA e a giugno posa per Vogue, la rivista in versione spagnola e a settembre per Harper’s Bazaar, ma per la versione araba.Partecipa a La notte degli chef condotto da Signorini, dove però ricordiamo la lite con uno chef, nel 2011 la troviamo nel cast di Dancing with the stars, versione USA di Ballando con le stelle e a febbraio del 2012 ritorna come valletta, assieme a Belen Rodriguez, al Festival di Sanremo.


    (Lussy)



    ... LA NATURA SULL'ISOLA ...


    L'UACARO CALVO


    Gli uacari sono piccoli primati (platirrino della famiglia dei Pitecidi) del Sudamerica, con una singolare testa calva e un muso dal colore rosso acceso che può renderli attraenti ai compagni, dal momento che gli animali ammalati, per esempio di malaria, hanno il muso pallido. Il manto è lungo e setoloso con colori che variano dal rossiccio all'arancione. Sono scimmie che vivono solo nel bacino del Rio delle Amazzoni e preferiscono le foreste pluviali allagate permanentemente o stagionalmente o zone vicine a una fonte d'acqua, come piccoli fiumi o laghi. Diversamente dalla maggior parte delle scimmie, gli uacari possiedono una coda corta, che al contrario degli arti, non viene utilizzata per spostarsi agilmente tra gli alberi. Queste scimmie del Nuovo Mondo sono abbastanza socievoli e vivono in gruppi chiamati truppe che possono raggiungere circa cento componenti, che si dividono ulteriormente in sottogruppi di dieci quando si procacciano il cibo durante il giorno. Di notte dormono in cima agli alberi, sulla volta della foresta. La loro dieta si basa principalmente sulla frutta (le loro forti mascelle possono rompere una noce del Brasile), ma ingeriscono anche foglie e alcuni insetti. Le provviste sono conservate negli alberi, anche se nei periodi secchi, quando il cibo è scarso, gli uacari scendono a terra in cerca di qualche seme caduto o di radici. Le femmine partoriscono solo un cucciolo ogni due anni, e, a causa della maturità sessuale, tre anni per le femmine e sei per i maschi, la popolazione non cresce a ritmi rapidi.
    Sfortunatamente, questi primati intelligenti sono sull'orlo dell'estinzione perché vengono cacciati nel loro habitat per cibo e a volte vengono catturati dagli indigeni. La loro esistenza è minacciata pure dalla deforestazione, poiché l'industria del legno abbatte sempre più aree boschive della foresta dell'Amazzonia.
    (national geographic)

    (Gabry)



    POESIE DI STAGIONE


    Maggio
    « Viva maggio, mese d'oro! »
    Canta il coro
    degli uccelli
    pazzerelli
    sulle gronde
    tra le fronde;
    « Viva maggio, mese d'oro! »
    « Viva maggio, mese bello! »
    Canta il bimbo
    ridarello,
    con le rose più odorose,
    le ciliegie
    saporose...
    « Viva maggio, mese bello!»





    LA SERA SULLL’ISOLA


    Quattro chiacchiere in allegria


    Parliamo spesso della nostra Isola Felice dscrivendola come una grande famiglia, come il luogo di ritrovo sereno di tanti amici. Allora volevamo rendere noto a tutti che tutte le sere, dopo le 20,30 ci riuniamo in questo luogo per trascorrere in serenità e divertimento le nostre serate. Approfittiamo allora del nostro giornale per informanre tutti dell’argomento con cui ci divertiremo la sera.. vi aspettiamo tutti tutti tutti e, se avete argomenti da proporre per la sera, mandate un mp a Lussy ...
    [color=#f28b03]SERATE DI PRIMAVERA …
    L’inverno oramai sta andando via. Le ombre della sera tardano ad arrivare sempre più e le notti da fredde e silenziose pian piano portano con se temperature e luci delle giornate che volgono al bel tempo. La nostra isoletta ,e più specificatamente questo angolo si trasforma in un colorato giardino, immaginate fiori colorati, un grande telo disteso su di un prato, un’altalena che dondola e dalla mansarda osserviamo ed ascoltiamo la natura che lentamente si risveglia . Ci incontriamo ogni sera per scoprire insieme il piacere di conoscere ed emozionarci insieme, di divertirci a veder crescere conoscenze che giorno dopo giorno sono sempre più amicizie consolidate e reali …

    STASERA PARLEREMO DI ...



    ... I COLORI DELLA PRIMAVERA ...





    (La redazione)



    ... FOTO E IMMAGINI DAL WEB ...


    ... Il giornale non poteva prescindere da quella che è una usanza che ha unito generazioni intere. Chi di noi non ha almeno una volta passato ore alla ricerca di immagini da inviare alle persone care? Quante volte ci siamo trovati nel bar del luogo di vacanza con una pila di cartoline da mandare alla famiglia, ai parenti, ad amici e conoscenti … ebbene in questo nostro luogo di sogno, dalla nostra isola felice, ci piace raccogliere cartoline dal mondo e pubblicarle sul nostro giornale e, in questo modo sognare insieme guardando quelle immagini di luoghi da sogno del nostro meraviglioso pianeta ...

    (La redazione)





    TUNISIA, scatti di Juza (juzaphoto.com)


     
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    buongiorno

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    bok sorellone mio e a tutti isolani,pusaaaa
    Auguri tomiva!
     
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    buon giorno e buon sabato a tutti...

    ciao campione...grazie per la colazione... :2010081110324520100722111500201

    ciao gina...

    AUGURI IVANA...BUON COMPLEANNO!!!
    mazzo_fiori

     
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  5. tomiva57
     
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    buongiorno isola
    grazie redazione
    grazie lussy, gina,


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    buona giornata a tutti
    buon week-end



     
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    Buon Sabato, un abbraccio a tutti.

    Tantissimi auguri di Buon Compleanno a Ivana
     
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  7. tomiva57
     
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    grazie Augusto!!!!... :4kkncxl.gif:
     
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