IL GIORNALE DELL'ISOLA FELICE ... ANNO 2° ... NUMERO 356 ...

mercoledi', 11 aprile 2012

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. gheagabry
     
    .

    User deleted



    Claudio, per motivi di lavoro, non ha potuto postare personalmente...

    BUONA GIORNATA!!!!

    - Gabry -





    BUONGIORNO GIORNO... 11 APRILE 2012


    Edizione Giornale Anno 2° Numero 356



    Il fiore, l’albero e la luna
    C’era una volta un piccolo fiore nato sotto le fresche fronde di un ciliegio, che lo riparava dalla grandine e dalla pioggia. I due si volevano molto bene e passavano intere giornate a raccontarsi storie e a descrivere ciò che vedevano. Il ciliegio raccontava fantastiche storie di stelle cadenti che lasciavano una scia dorata nel cielo, di arcobaleni colorati che illuminavano l’orizzonte e della luna che, come una mamma affettuosa, contemplava dall’alto tutte le creature della terra; il fiore invece descriveva la stupenda vita del suolo, ricca d’incontri con animali interessanti, parlava del bruco che progettava di diventare farfalla, del grillo che rallegrava le giornate col suo canto. Sembrava andare tutto bene ma non molto tardi il piccolo fiore s’intristì, anche lui desiderava ammirare la luna, le stelle e l’arcobaleno dopo una giornata di pioggia.
    Un giorno una bimba che abitava lì vicino si andò a fermare proprio sotto l’albero di ciliegio e vide ai suoi piedi il bel fiorellino e le sembrò peccato che un cosi bel fiore dovesse rimanere nascosto dalla folta chioma dell’albero e decise di coglierlo e di portarlo a casa sua. Arrivati a casa, il fiore fu messo in un vaso e poggiato sul davanzale della finestra. All’inizio era impaurito ma, arrivata la sera, non poté credere ai suoi occhi: di fronte a lui la luna splendeva di una luce chiarissima e allegra che avvolgeva l’intero paesaggio.
    Passò la prima notte, la seconda, la terza e il fiore era felicissimo della sua nuova vita, poteva conoscere tutto quello che fino ad allora aveva solo potuto immaginare, fin quando scorse lontano il suo amico albero, dall’aria triste. La notte successiva il fiorellino chiese alla luna: "Oh luna, tu che sei così in alto e che osservi tutti, sai dirmi perché il mio amico albero è cosi triste?" e lei rispose: "Caro fiorellino, il tuo amico è cosi triste perché adesso si sente solo, non c’è nessuno che gli racconti la straordinaria vita del suolo che a lui piace tanto ma che purtroppo non potrà mai vedere". Il fiore si senti cosi male per il suo amico che la notte seguente chiese di nuovo aiuto alla luna: "Oh luna, tu che sei cosi buona, ti prego, aiuta il mio amico albero a non sentirsi più solo", così la luna diresse i suoi raggi ai piedi dell’albero e in un batter d’occhio spuntò dal terreno un piccolo fiore.
    Finalmente adesso anche il ciliegio è felice perché c’è di nuovo qualcuno che possa raccontargli e descrivergli ciò che lui non può vedere e ancora oggi il fiorellino, dall’alto del davanzale, parla con la luna che racconta fantastiche storie di pianeti e costellazioni lontane…
    (Marco Tarantino)



    ATTUALITA’


    steve-mccurry-300x227
    Calendario Pirelli, scelta a sorpresa
    Il fotografo sarà l'americano McCurry

    Davvero una scelta anomala e spiazzante quella di affidare il Calendario Pirelli a Steve McCurry, uno dei fotografi di guerra più stimati del mondo, autore di una delle immagini più iconiche dei nostri tempi, l'indimenticabile Ragazza Afgana (1985) considerata oggi come la copertina del National Geographic più celebre e più rappresentativa. Nulla c'è di patinato e di modaiolo nel repertorio e negli interessi dell'americano McCurry, 62 anni, una cui mostra con oltre duecento immagini è attualmente in corso al museo Macro di Roma con tutti i suoi ultimi lavori realizzati in Birmania, in Thailandia, a Cuba e anche in Italia, in occasione dei 150 anni dell'unità del nostro Paese. Che impronta darà al Pirelli uno dei fotografi più premiati del mondo, insignito più volte del World Press Photo Award, una sorta di Nobel per la fotografia? "Voglio ritrarre donne che non siano svestite e siano sensuali al tempo stesso", ha fatto sapere McCurry, che non ha nessuna dimestichezza con gli ambienti mondani delle topmodel e delle celebrities in generale. Il casting, la cui ultima parola spetta a lui e solo a lui, non è ancora stato definito. Si sa solo che le immagini del Pirelli 2013 saranno scattate entro il mese di maggio e che il Paese che farà da sfondo alle fotografie sarà certamente il Brasile, dove la nota casa di pneumatici sta espandendo i suoi mercati. Non dunque un paese dell'Asia, di cui McCurry è un profondo conoscitore. McCurry verrà così ad arricchire con il suo nome una galleria di fotografi estremamente prestigiosi quanto diversi da lui, da Richard Avedon a Peter Lindbergh, da Bruce Weber a Herb Ritts, da Peter Beard a Patrick Demarchelier, da Terry Richardson a Mario Testino ad Annie Leibowitz, per citare solo alcuni dei maghi del clic più famosi fra quanti sono stati chiamati a firmare il calendario Pirelli. Facile prevedere che i suoi saranno ritratti particolarmente intensi e per niente artefatti e costruiti, al contrario: immagini in grado di restituire tutta la naturalezza della persona fotografata. "Nel mio lavoro ho imparato ad essere paziente. Se sai aspettare - ha teorizzato McCurry - le persone si dimenticano della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto". E' esattamente quello che è successo con la Ragazza Afgana, immagine scattata in un campo profughi a Peshawar, in Pakistan, riprodotta migliaia di volte in poster e manifesti e utilizzata anche da Amnesty International nelle sue brochure. L'identità della giovane donna dagli incredibili occhi verdi pieni di speranza e di paura rimase segreta per 17 anni, fino a quando nel 2002 lo stesso McCurry assieme a una squadra di National Geographic riuscì a rintracciarla e la fotografò di nuovo. Sharbat Gula è il suo nome: "La sua pelle è segnata - osservò McCurry - ora ci sono le rughe, ma lei è esattamente così straordinaria come lo era tanti anni fa". Una foto con l'anima scattata da uno scrittore di immagini. (repubblica)

    102904219-964afaa9-a2ca-47fa-a188-04ce0ee5fc67
    Silenzio in aula, è la lezione di risata
    "UN GIORNO senza un sorriso è un giorno perso", diceva Charlie Chaplin. La pensano come lui le migliaia di persone che il prossimo 6 maggio si uniranno in una fragorosa risata collettiva, in occasione del World Laughter Day, la Giornata mondiale della risata. L'evento, promosso dalla French School of Laughter and Well-Being, fondata e diretta da Corinne Cosseron, ha poco a che fare con la goliardia. Secondo uno studio dell'Università del Maryland, ridere fa bene a corpo e anima. Il professor Michael Miller, direttore del centro di Cardiologia Preventiva dell'ateneo, ha provato che sbellicarsi dalle risate per due ore davanti a un film comico ha lo stesso potenziale benefico di mezz'ora di ginnastica: "Ridere di gusto - spiega Miller - provoca il rilascio di endorfine nel cervello, che, oltre a generare un diffuso senso di benessere, migliora la circolazione e la respirazione, regolarizza pressione e battito cardiaco". A farne tesoro sono stati in tanti. E dagli Usa all'Europa è un fiorire di scuole della risata. Persino ad Harvard. Qui, con un tutto esaurito da mille studenti a lezione, il corso più gettonato è quello di Psicologia positiva di Tal Ben-Shahar. Il giovane professore insegna ad affrontare stress e ansia con creatività, empatia e senso dell'umorismo, puntando all'ottimismo. "La psicologia positiva - spiega - lavora sulle potenzialità di una persona per aiutarla a tirare fuori i suoi lati migliori. Insegna a star bene con se stessi e con gli altri, a circondarsi di affetti ed essere estroversi. Per stare bene bisogna cercare le novità perché ci mettono alla prova e ci risvegliano dalla quotidianità". Per 90 minuti, si ride di gusto in classe con Ben-Shahar: racconta barzellette, snocciola battute, fa meditare i suoi studenti o proietta serie televisive tra le più ilari. Alla Sorbona non sono da meno. Nella prestigiosa università di Parigi è nata una vera scuola della risata, ribattezzata "Sorbonne drolatique" per migliorare la società e la vita, con relatori eccellenti come lo psicanalista Boris Cyrulnik o la fumettista Marjane Satrapi. Per alleggerire l'anima dallo stress, l'École Française du Rire et du Bien-etre di Lione si è inventata workshop che mescolano tecniche da clown, prove di creatività e la metodologia del buonumore di Annette Goodheart. Una valida alternativa è l'Hasya Yoga, lo yoga della risata, ideato dal medico indiano Madan Kataria, che nel '95 ha dato origine al primo Club della risata (oggi in 75 Paesi, Italia compresa). Questa ginnastica lavora sulla respirazione profonda, con esercizi di risata, vocalizzi e stretching. Ridere produce un benefico massaggio interno, che libera da stress e malumori. (repubblica)

    MUSICAL


    A Catered Affair


    Catered_affair



    Un affare di Gardenia è un musical con un libro di Harvey Fierstein e musica e testi di John Bucchino . Essa si basa sia sul film di 1956 The Affair Pranzo di nozze scritto da Gore Vidal e la sceneggiatura originale 1955 da Paddy Chayefsky , fissato nel 1953 nel Bronx . Questo è il primo dei punteggi Bucchino di prodotti su Broadway .


    Produzione
    imageLo spettacolo ha debuttato il 20 settembre 2007 a ​​San Diego 's Old Globe Theatre in provini, con l'apertura ufficiale il 30 settembre, che attraversa 11 novembre. E 'iniziato anteprime su Broadway al Walter Kerr Theatre il 25 marzo 2008 e inaugurato ufficialmente il 17 aprile. La produzione chiuse il 27 luglio 2008 dopo 116 rappresentazioni e 27 anteprime. John Doyle diretto la produzione, che stelle Fierstein, Faith principe e Tom Wopat . Questa produzione ha ricevuto 12 Drammatico Desk Award nomination, la maggior parte di qualsiasi spettacolo della stagione 2007-2008.
    Trama

    Nel Bronx nel 1953, i giovani amanti Jane Hurley e Ralph Halloran decidono di sposarsi. Nel frattempo il padre di Jane, Tom, che possiede un terzo parti in un taxi, è d'accordo con uno dei suoi partner, Sam, che esse acquistano la quota del terzo pilota, Pasternak. Jane e Ralph, insieme a Tom e Sam, felicemente esclamare: le virtù del partenariato ("Partner"). Il tempismo è infausto, dal momento che il fratello della sposa è appena stato ucciso nella guerra di Corea . La coppia non vuole un grande matrimonio costoso, e Tom ha bisogno di soldi per comprare le Pasternak. Come la madre di Jane Aggie annuncia che il matrimonio prossimo si terrà modo rapido e silenzioso in Municipio, le donne reagiscono quartiere ("Chatter donne"). Cena con la famiglia più ricca Ralph conduce Aggie per decidere di dare alla coppia un affare enorme formale, impegnandosi lei e risparmi di una vita di Tom e lutto controllare per un matrimonio elaborato con una lista degli ospiti ampia e un ricevimento sontuoso catering ("La nostra unica figlia"). Aggie si sente in colpa per aver trascurato Jane e vede la possibilità di pianificare il matrimonio bianco che non si è mai avuto. La sposa gay zio Winston, inizialmente ferito e furioso per essere stato lasciato fuori dalla lista degli invitati originale, diventa un supporto per Aggie.
    Jane è inizialmente ingannato per l'attenzione, e prende allegramente un abito da sposa ("Un Abito Bianco"). Ma presto le relazioni sono tese al punto di rottura sotto la pressione di abiti costosi damigelle ', strati di torta e ogni dettaglio. Aggie confessa a Jane che lei e Tom sono sposati perché era incinta ("Vision"), e perché suo padre comprò Tom la sua parte in taxi. Infine, Jane e Ralph decidono di annullare le nozze elaborate e di partito e sposare tranquillamente come avevano previsto. La quiete e freddo Tom esprime finalmente il suo amore e la cura per Aggie ("Ho soggiornato"), e Tom e Aggie si avvicinano. Mentre si preparano per la cerimonia nuziale piccola, Aggie fa segretamente accordi per Tom per comprare la sua parte di taxi, che arriva in tempo per lui di accompagnarla al matrimonio della figlia. Zio Winston ha l'ultima parola ("Coney Island"):
    "Hai pagato il vostro denaro, ha preso la corsa, ma perdere la vista."


    (Lussy)



    ... CURIOSANDO E RACCONTANDO …


    Chi l’ha inventata? Il signor Sacher o il signor Demel? E la marmellata va messa soltanto sotto la glassa di cioccolato o anche a metà della torta? Inettogativi che nella storia della gastronomia hanno a lungo accompagnato la vita di questa famosa e squisita torta. Il primo è stato risolto addirittura dai giudici di un tribunale. Il secondo, come vedremo, continua invece a far discutere....


    La storia della SACHER TORTE


    L’Europa si era appena lasciata alle spalle la rivoluzione francese e le successive vicende napoleoniche. Vienna è la capitale dell’impero austro-ungarico. Alla corte del principe cancelliere austriaco Klemenz Wenzel Lothar von Metternich Winnesburg, noto per la sua fama di goloso e gourmet raffinatissimo, nonché grande amante della cucina a base di cioccolato, lavora il giovane pasticcere Franz Sacher, un'apprendista pasticciere di 16 anni...Per soddisfare il palato goloso del suo datore di lavoro, il giovane Sacher era solito inventare ogni giorno una creazione diversa senza però riuscire a suscitare nel principe alcun tipo di emozione, cosicché un giorno decise di preparare una torta leggera, morbida, non stucchevole…nacque così la Sacher Torte, composta da farina, uova, zucchero e cioccolato con l’aggiunta di marmellata di albicocche. Era l’anno 1832 quando la torta venne servita per la prima volta alla tavola del principe di Metternich. Fu un successo. Nel 1866 Sacher inaugurò, insieme al figlio Edward, un negozio di delicatessen e negli anni successivi i due aprirono un albergo destinato a diventare uno tra i più ricercati alloggi di Vienna, anche grazie alla frequentazione assidua della nobiltà, degli ufficiali dell’esercito, nonché di noti artisti e teste coronate, i quali contribuirono a decantare ogni dove quella torta al cioccolato così gustosa e leggera.Il successo della Sacher Torte fu enorme e ben presto divenne famosissima in tutta l’Austria, ma con la popolarità ne nacque una disputa legale che durò ben sette anni: la guerra dei dolci sette anni. La contesa verteva su chi aveva il diritto di ornare questa torta col nome Sacher, l' albergo Sacher o il pasticciere Demel che aveva comprato da Eduard Sacher, nipote di Franz, il privilegio di mettere nella sua torta di cioccolato, leggermente modificata da quella di Franz, il sigillo. "Originale Sacher torte". Dopo ben sette anni l'albergo Sacher vinse la causa. La sentenza stabilì la verità, racchiusa in una lettera che viene custodita nell'Hotel Sacher. Datata maggio 1888, si scoprì in questa lettera che già allora la torta Sacher aveva 56 anni..Questa lettera racchiude una lagnanza: in un articolo giornalistico infatti, nell'elencare tutte le specialità gastronomiche viennesi, fu dimenticata proprio la "torta Sacher".
    Per rimediare ad una tale svista, lo Chef di una "laboriosa casa" (Hotel Sacher, Wien) inserì in un successivo articolo la "storia della torta Sacher", nel quale è testualmente scritto: "La torta Sacher è una invenzione di mio padre, egli vive ancora. Egli stesso da giovane aveva messo insieme questo dolce e fatto apparire sulla tavola di Metternich già 56 anni fa, dove incontrò molto successo da parte dello stesso principe. Da allora questa torta fu allestita in tutti i posti dove mio padre ha lavorato, ma ora si può trovare 'solamente' nel mio albergo." Sebbene la ricetta originaria venga tenuta segreta gli addetti ai lavori sono riusciti a trarne ricette abbastanza simili, ecco spiegato il perché la ricetta si chiami “torta tipo Sacher”.
    Quanto al secondo interrogativo sulla gelatina di albicocche da spalmare secondo alcuni solo sotto la glassa di cioccolato e secondo altri anche nel mezzo del dolce, la risposta è: nella Sacher la gelatina è sia sotto la glassa sia nel mezzo della torta.
    Questa torta la cui ricetta originale è segreta, viene sempre servita nell'albergo Sacher di Vienna.


    «Cioè, lei non ha mai assaggiato la Sachertorte?»
    «No.»
    «Va beh. Continuiamo così. Facciamoci del male!» »
    (Nanni Moretti, Bianca)


    In Italia la torta Sacher è protagonista della scena del film Bianca di Nanni Moretti; in tale scena il protagonista, interpretato dallo stesso Moretti, si mostra visibilmente sorpreso del fatto che uno dei suoi interlocutori con cui si sta intrattenendo a pranzo non conosca la Sachertorte, sottolineando la gravità, a suo giudizio, di tale mancanza con la frase: «Continuiamo così. Facciamoci del male!». La scena divenne in breve tempo paradigmatica del cinema di Moretti, tanto che questi, quando nel 1987 fondò insieme ad Angelo Barbagallo la propria casa di distribuzione cinematografica, la chiamò Sacher Film, e nel 1989 istituì un riconoscimento per premiare il migliore film dell'anno, il Premio Sacher; infine, più tardi, nel 1991, acquisita la gestione del Nuovo Cinema, una vecchia sala di proiezione dei Monopoli di Stato a Roma nel rione di Trastevere, lo ribattezzò Nuovo Sacher.

    (Gabry)



    RUBRICHE


    9e3w784e


    Mercoledì, 11 Gennaio 2012
    S. IGINO PAPA


    Settimana n. 02
    Giorni dall'inizio dell'anno: 11/355

    A Roma il sole sorge alle 07:37 e tramonta alle 16:59 (ora solare)
    A Milano il sole sorge alle 08:02 e tramonta alle 16:59 (ora solare)
    Luna: 8.37 (tram.) 19.41 (lev.)

    Proverbio del giorno:
    Peccato confessato è mezzo perdonato

    Aforisma del giorno:
    Se la logica della saggezza, e non i luoghi che dominano la distesa del mare, allontana gli affanni, chi solca il mare muta cielo, non natura. (Orazio)


    (Redazione)



    L’ISOLA NELLO SPORT


    NOTIZIE CURIOSE NELLO SPORT

    BIOGINNASTICA
    La Bioginnastica® è una nuova metodologia di allenamento che coinvolge tutto il corpo e permette di curare e prevenire le comuni patologie articolari. Potrebbe essere definita come una ginnastica posturale che però ha un’azione soprattutto preventiva ed educativa, integrando insieme tecniche di esercizio occidentali e metodologie orientali.

    Per comprendere quali benefici si possono ricavare da questa metodologia, bisogna partire dal presupposto che molti dei disturbi fisici di cui si soffre sono causati oltre che da una cattiva postura anche da una pessima conoscenza di se stessi e che sbagliare tipo di esercizio fisico, in alcuni casi, può creare più danni della causa stessa del dolore. Entrare in palestra dopo una giornata carica di impegni e continuare a correre aumentando il livello di stress non è l’ideale per chi soffre di patologie come cervicalgia, lombosciatalgia, iperlordosi, scoliosi, artrosi, problemi circolatori. Per i soggetti afflitti da una di queste patologie, attività d’impatto come step o fitbox, non sono indicate prima di tutto per motivi biomeccanici e secondariamente perché non aiutano a rilassarsi e creare la giusta connessione tra corpo e mente, necessaria per correggere atteggiamenti posturali errati e riportare il corpo verso la normalità. Al contrario, dedicarsi esclusivamente alla classica ginnastica posturale potrebbe essere invece troppo noioso o pesante.
    Ecco dunque che la Bioginnastica® potrebbe essere la giusta via di mezzo, visto che ai movimenti specifici per curare il disturbo abbina una serie di altri esercizi sensoriali e percettivi, esaltando quindi la connessione tra corpo e mente.

    Solitamente, chi si avvicina a questa disciplina lo fa perché ha un qualche tipo di problema fisico. Non è detto però che individui liberi da patologie articolari non possano scegliere di eseguire questo tipo di esercizio fisico, anche solo spinti dall’esigenza di allentare il livello di tensione psico-fisico accumulato durante la giornata o per impedire la comparsa dei fastidi più diffusi a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, allungando e tonificando il corpo, rendendolo più efficiente sotto il punto di vista del movimento.

    La lezione di Bioginnastica® può essere articolata a livello individuale o di gruppo. Nel primo caso, il lavoro sarà sicuramente più mirato alle problematiche personali, mentre nel secondo si darà più spazio alla parte di relax. Nel caso si soffra di patologie medio gravi, è consigliabile iniziare con delle sedute singole per qualche settimana e una volta ottenuti dei benefici considerevoli continuare con una attività di gruppo che risulta sicuramente più motivante e divertente. La lezione in genere si articola in diverse fasi, ognuna delle quali con un obiettivo ben preciso. Si parte con un momento di ascolto e percezione corporea: connettersi in maniera adeguata con sé è fondamentale prima di iniziare a lavorare sul proprio corpo. Una volta raggiunto il giusto livello di concentrazione è possibile iniziare la fase operativa, a partire dalla respirazione che deve diventare un movimento consapevole attraverso il quale si riesce ad esplorare l’organismo. Una respirazione profonda eseguita usando addome e diaframma crea sicuramente le basi per una buona lezione. Una volta raccolta la giusta concentrazione, si può passare ad un lavoro più specifico sotto il punto di vista fisico. I primi gesti motori dovrebbe anzitutto decontrarre le varie zone muscolari. Per farlo, ci si può avvalere di ausili quali palline o cilindri a seconda della zona e del tipo di intervento da fare; una volta decontratti, i muscoli possono essere allungati. Per l’allungamento, è meglio lavorare sulle catene e non in modo settoriale sui singoli fasci muscolari. Ad esempio, è meglio allungare prima i muscoli della catena anteriore e poi quelli relativi alla catena posteriore, oppure si può lavorare prima sulla parte destra e in seguito su quella sinistra. Tra una fase di allungamento e la successiva è possibile inserire un ulteriore momento di ascolto. Successivamente, si passa ad un lavoro posturale mirato. Questa è la parte del programma che richiama la classica ginnastica posturale. Dal punto di vista funzionale è la fase più produttiva che ha lo scopo di correggere eventuali alterazioni della postura. Terminata questa fase, c’è posto per un momento di relax fatto di massaggi singoli o di coppia utili sia per scaricare le tensioni accumulate a livello muscolo-scheletrico sia per creare maggiore affiatamento tra i partecipanti alla lezione. L’obiettivo della lezione è di acquisire cognizione del proprio corpo, sbloccare muscoli e articolazioni, riportarle dolcemente allo stato naturale ed infine rilassare tutto il corpo.

    È utile sottolineare come la Bioginnastica® si rivolga essenzialmente a tutti, ottima sia per i ragazzi adolescenti come pure per le persone che hanno superato i 60 anni o per le donne nella fase pre e post parto.
    Gli anni dell’adolescenza sono particolarmente delicati per la maggior parte degli individui poiché in questo periodo, l’organismo umano subisce notevoli cambiamenti sia a livello fisico sia a livello intellettivo e caratteriale. Il rischio che compaiano patologie della crescita come cifosi, scoliosi, iperlordosi è relativamente alto. Solitamente la causa delle alterazioni posturali è da ricercarsi in atteggiamenti corporei scorretti (soprattutto nelle ore di studio a scuola o a casa), attività sportive non sempre adeguate all’età, tensioni emotive. In questi casi, la Bioginnastica® può rappresentare un valido aiuto sia a livello fisico sia sotto il profilo psicologico. Il primo passo per correggere alterazioni dell’apparato muscolo-scheletrico è quello di modificare la postura nelle attività quotidiane. Tenere un portamento corretto mentre si studia o si gioca è fondamentale, soprattutto per un ragazzo in crescita. In questi casi la Bioginnastica® può essere un valido sprono per impostare le giuste basi legate alla posizione del corpo. Per mantenere alto il livello di interesse di un ragazzo in giovane età, può essere utile affiancare le lezioni di Bioginnastica® alle normali attività di sport o gioco precedentemente svolte a patto che non contrastino palesemente con il lavoro posturale.

    Spesso la maggior parte dei soggetti arriva a 60 anni in condizioni non ottimali. Gli stress accumulati negli anni precedenti, la vita non proprio sana e attiva condotta fino a quel momento, i disturbi fisici mal curati fanno si che gran parte degli over 60 soffra di patologie caratteristiche di quell’età come osteoporosi, artrosi, artrite. Avere una struttura fisica rigida con una mobilità limitata significa avere minore libertà nelle attività quotidiane. Un corso di Bioginnastica® per terza età può aiutare i partecipanti a decontrarre, sciogliere e allungare i muscoli e le articolazioni interessate. Un lavoro mirato e costante modificherà gli atteggiamenti anche nei gesti quotidiani e ridarà quella libertà e quella autonomia necessarie per condurre una vita piena e soddisfacente.

    Durante la gravidanza, la crescita del bambino all’interno del ventre materno ne modifica la struttura ossea e muscolare creando talvolta squilibri e tensioni che vanno eliminate. La Bioginnastica® in questo caso è utile perché rende il corpo della gestante più mobile, agendo nelle specifico sulle zone maggiormente contratte. Distendere i muscoli della schiena è spesso fondamentale per evitare disturbi quali lombalgie e sciatalgie. Una volta partorito, la donna ha bisogno di riprendersi fisicamente per riacquistare il giusto controllo del proprio corpo. In questa fase la Bioginnastica® risulta molto utile perché permette al soggetto di riguadagnare la forma fisica persa riacquistando conseguente sicurezza in se stesso. Dal punto di vista psicologico, una attività di questo tipo è utile per scongiurare possibili momenti di depressione post parto e nelle sedute post parto può essere trattato anche il neonato con specifici massaggi di rilassamento, utili anche per cementare ulteriormente il rapporto tra madre e figlio.

    A chi si rivolge la Bioginnastica®
    • A tutti i soggetti che vogliono svolgere un’attività fisica che punta non solo al benessere fisico ma anche a quello psichico;
    • Alle persone non più giovani che hanno bisogno di curare patologie legate all’età: osteoporosi, artrosi, artrite;
    • Ai giovanissimi che hanno bisogno di gettare le giuste basi fisiche per una corretta crescita al fine di combattere o prevenire patologie posturali quali ipercifosi, scoliosi, iperlordosi;
    • Alle donne in stato interessante o a quelle nella fase post parto che hanno bisogno di un valido aiuto in questo delicato momento della loro vita. Eliminare le tensioni a livello muscolare e scheletrico può aiutare la donna a vivere questa delicata fase della propria vita nella maniera migliore.

    Vantaggi della Bioginnastica®
    • Permette di conoscersi attraverso il proprio corpo;
    • Attenua il carico articolare;
    • Allunga i muscoli rendendoli anche più forti e funzionali;
    • Aumenta il metabolismo a riposo;
    • Rilassa le zone contratte a causa di disturbi o semplicemente di atteggiamenti errati;
    • Ridona la giusta espressione posturale;
    • Cura e previene le maggiori patologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico come: cervicalgie, iperlordosi, ipercifosi, scoliosi, lombosciatalgie, ernie, artriti, osteoporosi;
    • È utile nella cura di disturbi come cattiva circolazione, gonfiori, cellulite;
    • Oltre che il corpo, rilassa anche la mente creando uno stato di benessere psico-fisico migliore;
    • Le lezioni di gruppo aiutano a socializzare creando tra i partecipanti coesione e spirito di corpo.

    La Bioginnastica® nasce a partire dagli anni ‘90 ad opera della Dott.ssa Stefania Tronconi nell’ambito di un progetto sull’attività motoria patrocinato dall’Istituto Superiore di Educazione Fisica dell’Università di Urbino. Nel 2000 nasce la prima scuola di formazione triennale di Bioginnastica® e qualche anno più tardi si forma l’associazione di Bioginnastica® con lo scopo di divulgare il metodo. Oggi, la Bioginnastica® rappresenta una realtà in diverse regioni come Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Veneto, Lombardia e continua a diffondersi in tutta Italia.


    (Gina)



    Parole In Musica

    cartamusica

    Cercare un equilibrio che svanisce ogni
    Volta che parliamo
    E fingersi felici di una vita che non è come
    Vogliamo
    E poi lasciare che la nostalgia passi da sola
    E prenderti le mani e dirti ancora
    Sono solo parole
    Sono solo parole



    (Lussy)



    ... PARLIAMO DI ...


    “Al mondo ci sono i sognatori e ci sono i realisti. Si pensa che i sognatori troveranno i sognatori e i realisti i realisti, ma molto più spesso di quello che si può immaginare è vero il contrario. Vedete, i sognatori hanno bisogno dei realisti per trattenerli dal volare troppo vicini al sole. E i realisti? Bhe, senza i sognatori, non potrebbero nemmeno alzarsi da terra.” (Modern Family)


    WALT DISNEY


    Il 5 Dicembre del 1901, nasce a Chicago il quarto figlio di Elias Disney e Flora Call. Dopo Herbert, Raymond e Roy Oliver, è Walter Elias Disney Junior a venire al mondo. Non è però a Chicago che Walt cresce; la sua famiglia, infatti, si trasferisce a Marceline, nel Missouri. Qui Walt vive la sua infanzia in un mondo rurale il che non significa che passa le giornate a giocare nei campi ma, al contrario, che deve lavorare duramente. L'infanzia dorata che Disney amava citare nelle sue opere nasceva forse più dai suoi sogni che dai suoi ricordi. Nell'Autunno del 1909 Herbert e Raymond lasciarono la fattoria, col risultato di aumentare il carico di lavoro di Roy e Walt. Quello stesso inverno, una febbre tifoide colpì papà Disney, convincendolo a vendere la fattoria e a trasferirsi a Kansas City. Walt era forse libero di giocare per le strade adesso? Forse! Il piccolo però, accompagnato da Roy, doveva alzarsi a notte fonda perchè Elias, suo padre, aveva ottenuto l'appalto per la consegna di due giornali: il Morning Times e l' Evening and Sunday Star, e qualcuno doveva pur consegnarli. La biografia di Walt Disney comprende qualche pisolino agli angoli delle strade; minuti rubati al lavoro per prepararsi alla giornata di scuola. Eh già, perché dopo aver consegnato tutti i giornali, si doveva andare a scuola. Nel 1919 Walt non era più un bambino, si era allontanato dalle imposizioni paterne al punto da aver lavorato fuori dalle varie imprese avviate e terminate da suo padre. Il giovane Walt si era anche arruolato per la guerra, la prima guerra mondiale, contro il parere di papà, anche se di fatto non combattè mai. Ormai era un uomo a sè stante, non solo il figlio di Elias. Nel '19, si diceva, lavorò per un mese alla Pressmann-Rubin, una agenzia pubblicitaria. È qui che conobbe un certo Ubbe Ert Iwerks, uno straordinario disegnatore. Allora nessuno lo sapeva, ma Walt e Ub avevano un appuntamento con la storia.
    In seguito Walt trovò lavoro presso la Kansas City Ad che si occupava di animazione, anche se ad un livello inferiore rispetto ai cartoni prodotti a New York in quegli anni. Si trattava in sostanza di immagini ritagliate su carta. Walt vedeva in questo una sorta di magia, ne era affascinato.
    Ottenne in prestito dalla società una vecchia cinepresa con la quale fece degli esperimenti in un garage. Il genio Disney iniziava a prendere forma. I risultati che ottenne insieme a Ub Iwerks erano più che incoraggianti. Nei primi anni venti, grazie al denaro dell'onnipresente Roy, aprirono un studio tutto loro e tentarono diverse cose. Impossibile non citare almeno i Laugh-o-Grams (in cui si diede prova di grande inventiva e di capacità narrativa), la serie delle Alice Comedies (in cui Disney mise una bimba vera in un mondo creato sui tavoli da disegno) e Oswald The Lucky Rabbit, (oggi ritenuto una sorta di anello di congiunzione tra Felix The Cat di Otto Messmer e il celeberrimo Topolino). Trovarono un distributore nella Universal (nientemeno). Furono i loro primi successi. Per un po' di tempo le cose funzionarono. Ma un successo è una cosa, e il MITO è un'altra. Una serie di circostanze sfortunate mandò tutto all'aria e Walt era di nuovo spiantato.
    La Universal era di proprietà di una donna: Margareth Winkler. La signorina in questione aveva un modo di gestire gli affari che consentiva a Disney e Iwerks di ritenersi soddisfatti; discreti guadagni e la certezza di una simpatia personale. In quel breve periodo Walt e Ub assunsero diverse persone, alcuni amici che lavoravano nel campo dell'animazione e qualche persona nuova. Avevano uno studio di animazione! Quando la Winkler prese marito le cose cambiarono brutalmente.
    La Universal divenne di fatto del suo sposo, Charles Mintz, il quale ritenne opportuno ridurre i pagamenti e trattare tutti con pugno di ferro. I creatori di Oswald erano alle strette. A nulla valsero le discussioni che ne seguirono: legalmente Oswald apparteneva alla Universal e, quel che è peggio Mintz aveva intrappolato Disney. La produzione dei cartoni avveniva grazie ad un gruppo di animatori che Walt e Ub pagavano col denaro portato dai cartoni stessi, una volta tagliati i pagamenti non fu difficile per Mintz sottrarre forza lavoro a Disney. I soli a rifiutare di tradire Walt furono gli amici degli esordi: Les Clark, Johhny Cannon, Hamilton Lusky e, naturalmente Ub. Ma che si poteva fare in così pochi? Arrendersi? MAI!

    "Tutto iniziò con un topo"

    Durante l'orario di lavoro, tutto era normale, ma quando tutti se ne andavano a casa, il lavoro diventava frenetico per Walt, Ub e i fedelissimi. Avevano deciso di reagire al ricatto, cercarono di creare un personaggio tutto loro. Scoprirono che bastava accorciare le orecchie di Oswald, trasformargli la coda e ritoccare qualcosa qua e là per avere...... un TOPO.
    Walt era grande nell'ideare gag e situazioni interessanti, Ub realizzò tutto su carta al ritmo impensabile di 700 disegni al giorno solo nel dopolavoro. Quel miracolo fu intitolato "Plane Crazy". Il protagonista era un certo Mickey Mouse. Per la verità il ruolo principale, secondo Walt, sarebbe dovuto andare a "Mortimer Mouse" che altri non era se non lo stesso Mickey. Tutto ciò accadeva a metà del 1928, a quel tempo l'industria del cinema era sconvolta da una grande novità: il sonoro. Ecco l'idea giusta: Mickey avrebbe parlato! Un altro periodo di intensa attività e il prosciugamento di tutte le sostanze del loro piccolo studio portò Disney e Iwerks al loro appuntamento con la storia. Il 18 Novembre del 1928 al Colony Theater di New York era previsto un film di guerra, al termine un piccolo short animato avrebbe concluso la serata. Fu un successo straordinario, la gente non parlava d'altro, i giornali ne riportarono la notizia in prima pagina. MICKEY MOUSE SPEAK!, TOPOLINO PARLA! Il Disney che resta nelle pagine d'oro del libro di Hollywood nasce qui.
    Il nuovo distributore dei film Disney era Pat Powers, un tipo losco in verità. Grazie a lui, all'amico di sempre Ub, e a Carl Stalling, che si occupava delle musiche degli short, si riesumarono ben due cartoni nati muti e li si riempì di musica. Al pubblico piacquero. Inoltre si produssero altri cartoon del topo, nacque addirittura una serie nuova, quella delle leggendarie "Silly Simphonies", che darà grandi soddisfazioni a Disney.
    Powers riesce a convincere Ub a lavorare per lui. Ub lo lasciò. Ub il grande disegnatore, Ub l'animatore straordinario, Ub l'amico, lo aveva tradito. Quando Ub lasciò Walt lo studio era già in crescita. Col suo selezionato gruppo di persone Disney produceva spesso opere memorabili. Se Steamboat Willie era stato il primo cartoon sonoro, va a "Fiori e Alberi" del 1932 la palma di primo cartoon a colori. La sfida de "I Tre Porcellini" era nel creare personaggi simili nell'aspetto ma diversi di carattere (Questo film fu un enorme successo e la celebre canzone di Stalling è uno dei classicissimi della musica disneyana). "Il Vecchio Mulino" del 1937 propone una "carrellata" mozzafiato merito di una nuova colossale macchina da ripresa: la Multiplane Camera, che consentirà poi effetti tridimensionali già in "Biancaneve e i Sette Nani" e soprattutto in "Pinocchio".
    Durante la lavorazione di "Pinocchio" ci fu un grande ritorno alla Disney: Ub Iwerks si rifece vivo. Non ci è dato sapere cosa sarebbe successo se non avesse mai lasciato Walt, sappiamo che avendolo lasciato rientrò come valente tecnico, non come amico di vecchia data di Disney. Era un dipendente, adesso. Gli fu affidato il reparto per lo sviluppo delle nuove tecnologie. Fece un lavoro egregio iniziando proprio dalla Multiplane Camera. Ma la coppia Walt e Ub non esisteva più.
    Dopo il successo straordinario di "Biancaneve", lo storico Studio di Hiperion Avenue fu lasciato in favore di una nuova, modernissima costruzione a Burbank. Era la prova concreta che Disney ce l'aveva fatta. Nell'Autunno del 1939 ebbe luogo l'inaugurazione.

    Era passato un decennio dallo straordinario evento di "Steamboat Willie", i cartoni parlanti non stupivano più da un pezzo, nè quelli a colori. Anche le sequenze spettacolari non erano più novità.
    Disney amava però arrivare prima degli altri. Inventare cose nuove. Tra le più grandi sfide che gli studi Disney abbiano mai affrontato, c'è sicuramente quella del primo cartone animato in grado di competere per lunghezza e struttura narrativa con i film con attori. Non più il cartoon da vedere prima o dopo lo spettacolo principale, ma il motivo primario che spingesse la gente ad andare al cinema. Il primo lungometraggio d'animazione fu un enorme successo, il secondo aveva tutte le carte per esserlo, ma non tutto filò liscio. Ancora una volta Walt non ammetteva compromessi e i costi passavano sempre in secondo piano, "Pinocchio" doveva essere straordinario. In effetti lo è, ma ciò non ne garantì il successo. In America il film piaque, ma i costi spropositati ne facevano la pellicola più costosa della storia. Il mondo era in guerra, la gente aveva altro a cui pensare. Il 13 Novembre 1940 uscì anche "Fantasia" e fu il disastro totale! Tutto ciò che a Disney pareva geniale durante la lavorazione non piaque nè al pubblico nè alla critica. In più Disney aveva voluto e ottenuto dai suoi tecnici (Ub in testa) un innovativo sistema sonoro, inventando il suono stereofonico.Il tempo avrebbe dato ragione a Walt, il suo folle progetto di unire immagini e musica in un concerto creò dapprima uno dei momenti più difficili della storia Disney, poi uno dei suoi capolavori assoluti. Disney precorreva i tempi.

    Negli anni a seguire la vita artistica e privata di Walter Elias Disney si assestò. Se "I Racconti Dello Zio Tom" è splendido, "Musica Maestro" e "Lo Scrigno Delle Sette Perle" sono prodotti piuttosto ordinari. "Bambi" è un capolavoro, ma ci sono voluti anni prima che iniziasse a guadagnare qualcosa. Alcuni prodotti furono dettati dalle circostanze. Era in atto la seconda guerra mondiale quando il governo americano chiese a Walt di realizzare qualcosa volto a cercare simpatie nell'America del Sud; è la genesi di "Saludos Amigos" e "I Tre Caballeros". Ma il più grande e rivitalizzante successo dai tempi di "Biancaneve" arrivò nel 1950 con "Cenerentola". Un'altra favola classica, ancora tanta musica splendida. Un film ispirato.
    Il 1950 è anche l'anno di una svolta importante, dato che esce "L'Isola del Tesoro" il primo film interamente girato dal vivo, senza nessuna sequenza in animazione. Una pazzia! Ma di nuovo ebbe ragione lui. "Alice nel Paese Delle Meraviglie" e "Peter Pan" ebbero un riscontro limitato (in relazione ai costi). "Lilli e il Vagabondo " uscì nel 1955, un anno fondamentale nella storia della Disney non solo per questo film. Il 17 Luglio 1955 prese vita un altro dei cosiddetti deliranti sogni di Walt: fin da quando le sue figlie erano bambine e lui le accompagnava nei parchi, Walt iniziò ad immaginare un luogo dove i bambini potessero giocare, i grandi tornare bambini, dove tutto fosse pulito e perfetto. Tutto questo era già nei suoi film, ma non era possibile creare un posto così? Negli anni '50 Disney cedette alle lusinghe della TV, che aveva sempre respinto, per finanziare quell'idea. Si mise di nuovo contro tutto e tutti per rischiare di buttare tutto all'aria. Roy non voleva, le banche non volevano. Ma lui voleva e niente poteva fermarlo. Nel 1955 aprì finalmente "Disneyland" ad Anaheim in California. La più grande fonte di guadagno degli studi fin dalla sua nascita. Disney era pazzo? Forse sì, ma alla fine aveva ragione lui.
    Il 1959 è l'anno de "La Bella Addormentata nel Bosco", un insieme fascinoso di elementi classici quali re, regine, principi, principesse, fate, streghe e draghi. Uno dei personaggi cattivi più affascinanti di tutta la storia Disney, un'entusiasmante sequenza finale, animazioni ormai perfette, ottimi momenti musicali tratti dichiaratamente da Tchaikowsky. Il più fiabesco dei film Disney fu..... un fiasco totale!!! Oggi è uno dei prodotti Disney più celebrati.
    Dopo il flop de "La Bella Addormentata", Disney ormai non seguiva più con troppa attenzione le produzioni animate, gli interessava di più occuparsi di Disneyland dato che non era mai terminata. Un film non si può toccare una volta uscito nelle sale, un parco, invece si lascia continuamente modificare, si possono aggiungere o togliere attrazioni in ogni momento. C'è sempre da fare.


    In questi anni Walt è finalmente ricco. Lui non aveva mai cercato la ricchezza, ma una oculata gestione dei guadagni del parco si tramutò in denaro sonante. L'azienda era libera dalle banche per la prima volta da anni. Il suo allontanamento a favore del parco non l'aveva fermata. Era il successo? No, era la sconfitta! Walt cominciava a credersi quasi di troppo. Lo Studio che aveva creato dal nulla con Ub e Roy non aveva più bisogno di lui. Il parco era il suo divertimento, ma il lavoro a cui aveva dedicato la vita era un altro. Gli Studi produssero film che a Walt non piacevano e che invece guadagnavano. Era inconcepibile. "La Carica dei 101" e "La Spada Nella Roccia" erano a detta di Walt solo abbozzi, i disegni erano troppo semplici, ma uscirono così. E piacquero. Walt sentiva il bisogno di dimostrare a chi aveva seguito i film degli esordi che lui era ancora Walt Disney, sentiva il bisogno di creare qualcosa che conquistasse le nuove generazioni.
    A quel tempo era in corso una lunga trattativa con Pamela Lyndon Travers, autrice di una serie di libri per l'infanzia con protagonista una tata volante.....Walt Disney si recò di persona dalla Travers per sbloccare le trattative. Ci riuscì. Questo successo lo rivitalizzò facendolo tornare quello di un tempo. Walt tornò a dirigere tutti gli stadi produttivi con un entusiasmo che non provava da anni. Mise parola sulla sceneggiatura, sul cast, sulle musiche, persino sugli arredamenti che sarebbero apparsi nel film. Stava nascendo "Mary Poppins", una cartolina del mondo di Walt.
    Fu Walt stesso a pretendere che la magica governante avesse il volto di Julie Andrews. La Andrews in un primo momento rifiutò preferendo il ruolo di Eliza Dolittle in "My Fair Lady". Il caso volle che quella parte venisse invece affidata, a sorpresa, a Audrey Hepburn. Julie Andrews divenne allora Mary Poppins. Secondo alcuni, in questo film c'è tanto di Disney, delle sue emozioni, dei suoi ricordi. Ma quello che interessa al pubblico dei fan di Walt è che "Mary Poppins" fu non solo un grande successo, ma il più grande successo che la Disney avesse mai conosciuto. Tutto quello che Disney intendeva dimostrare con questo film, lo dimostrò. Era sempre lui, era sempre grande. "Mary Poppins" uscì il 28 Ottobre 1964. L'anno seguente si mise in produzione un film d'animazione tratto dal romanzo di Rudyard Kipling "Il Libro della Giungla". Disney non lo seguì granchè, di nuovo tornò a pensare che il suo Studio, ormai, camminava da solo. Tornò all'idea dei parchi a tema pensando di crearne un secondo ad Orlando in Florida e ne pose in effetti le basi, ma il tempo stringeva. Nel 1965 si cominciò a lavorare al "Libro della Giungla" e al parco di "Walt Disney World". Disney presenziava ancora con piacere alle cerimonie che si organizzavano in suo onore, ma ormai erano per lui una fatica enorme. Il fisico era debilitato....Walt tornò a casa, ma a fine mese un grave malore lo riportò in ospedale. Dalla sua stanza poteva vedere gli edifici della "Walt Disney Production", il centro del suo impero. Roy Disney aveva dato disposizioni perché si lasciassero le luci accese di notte, così che Walt vedesse il simbolo di tutta la sua vita. Era il 15 Dicembre 1966 .. Si ricorda spesso il commento del governatore della California, il futuro presidente Ronald Reagan: "Da oggi il mondo è più povero".
    (disneyano.altervista.org)

    (Gabry)



    Gossippando



    Belen Rodriguez conduttrice de Le Iene al posto di Ilary Blasi?

    belen-sanremo_650x435-505x337

    BELEN RODRIGUEZ – C’è un gran via-vai sul palco de Le Iene, che è tutto un susseguirsi di new entry e abbandoni. Dopo l’addio (?) di Claudio Amendola che pretendeva di essere trattato come un pascià, Vero TV annuncia che una Iene ben più “storica” potrebbe lasciare il programma: Ilary Blasi!
    Il motivo? La Blasi, come la Toffanin, la D’Urso e la Panicucci, è candidata alla conduzione del Grande Fratello 13! Ma chi potrebbe prendere il posto di Mrs Totti al timone del programma di Davide Parenti? Sempre secondo Vero TV, la candidata più “papabile” è Belen Rodriguez, già conduttrice di Italia’s Got Talent e Colorado Café. E voi ce la vedete nel ruolo di Iena?


    (Lussy)



    ...LA NATURA SULL'ISOLA ...


    Gloriosa superba "rothschildiana"


    Al genere gloriosa diverse specie e la più coltivata è la gloriosa superba, ed in particolare la varietà Rothschildiana, una pianta esotica originaria delle zone tropicali dell’Africa e dell’Asia appartenente alla famiglia delle Liliaceae. La pianta presenta un apparato radicale formato da radici bulbose simili a cilindri di 1 cm di diametro. Dai bulbi allungati si originano lunghi fusti sottili e ramificati che raggiungono anche altezze superiori ai 2 metri.
    I fusti sono ricoperti da un fitto fogliame composto da foglie lanceolate di colore verde chiaro.
    Le foglie della gloriosa sono molto particolari in quanto presentano alla punta una specie di viticcio che consente alla pianta di aggrapparsi solidamente a qualsiasi supporto come graticci, pergole e tutori.
    I fiori della gloriosa che sbocciano in abbondanza e continuamente per tutto il periodo della fioritura, sono simili a gigli ma molto più grandi, più decorativi e caratteristici: quando sono in boccio sono simili a campanule di colore verde mentre quando sono completamente aperti sembrano tanti gigli di colore rosso – arancio composti da sei petali gialli, arancio o rossi con bordo esterno arricciato. Tutta la pianta è tossica.
    (casa.atuttonet.it)

    (Gabry)



    POESIE DI STAGIONE


    APRILE pittore

    Così aprile in un giorno
    m'ha dipinto il giardino:
    di bianco calce tutto il muro intorno,
    e tutto il cielo del più bel turchino.
    Di verde non ha fatto economia.
    Or tutto è verde in questa terricciuola
    che sembra l'orto della Poesia.
    Che chiasso di colori in ogni aiuola,
    e quanti fiori, quanta fantasiadi blu,
    di rossi, di celesti e viola!
    C'è un fior per tutti in questo mio giardino!


    (Renzo Pezzani)




    LA SERA SULLL’ISOLA


    Quattro chiacchiere in allegria


    Parliamo spesso della nostra Isola Felice dscrivendola come una grande famiglia, come il luogo di ritrovo sereno di tanti amici. Allora volevamo rendere noto a tutti che tutte le sere, dopo le 20,30 ci riuniamo in questo luogo per trascorrere in serenità e divertimento le nostre serate. Approfittiamo allora del nostro giornale per informanre tutti dell’argomento con cui ci divertiremo la sera.. vi aspettiamo tutti tutti tutti e, se avete argomenti da proporre per la sera, mandate un mp a Lussy ...
    SERATE DI PRIMAVERA …
    L’inverno oramai sta andando via. Le ombre della sera tardano ad arrivare sempre più e le notti da fredde e silenziose pian piano portano con se temperature e luci delle giornate che volgono al bel tempo. La nostra isoletta ,e più specificatamente questo angolo si trasforma in un colorato giardino, immaginate fiori colorati, un grande telo disteso su di un prato, un’altalena che dondola e dalla mansarda osserviamo ed ascoltiamo la natura che lentamente si risveglia . Ci incontriamo ogni sera per scoprire insieme il piacere di conoscere ed emozionarci insieme, di divertirci a veder crescere conoscenze che giorno dopo giorno sono sempre più amicizie consolidate e reali …

    STASERA PARLEREMO DI ...



    ... I COLORI DELLA PRIMAVERA ...



    (La redazione)



    ... FOTO E IMMAGINI DAL WEB ...


    ... Il giornale non poteva prescindere da quella che è una usanza che ha unito generazioni intere. Chi di noi non ha almeno una volta passato ore alla ricerca di immagini da inviare alle persone care? Quante volte ci siamo trovati nel bar del luogo di vacanza con una pila di cartoline da mandare alla famiglia, ai parenti, ad amici e conoscenti … ebbene in questo nostro luogo di sogno, dalla nostra isola felice, ci piace raccogliere cartoline dal mondo e pubblicarle sul nostro giornale e, in questo modo sognare insieme guardando quelle immagini di luoghi da sogno del nostro meraviglioso pianeta ...

    (La redazione)





    scatto dal web

     
    Top
    .
8 replies since 10/4/2012, 23:39   1653 views
  Share  
.