Chi mi credo d'essere? Numerose immagini arruolate dalle idee di un bel po' di fervidi pensieri splendono di vita nuova e fanno gli altri me in alterazione dei miei desideri dei miei piaceri dei miei valori dei miei sorrisi e dei miei cattivi umori dei miei difetti dei miei colori dei miei misteri e dei miei disamori. Chi mi credo d'essere? Non vale: "non lo so"... c'è un fulgente immaginario da osservare. Cercherò un riflesso iridescente e favoloso che abbia luce da farmi brillare: un radioso mix di tutti "noi" che combini un me ideale a "voi"; un radioso mix per cui vivere di riflesso, senza remore. Una-centouno-centomila immagini di me. Quale "realtà" può figurare la combinazione magica ideale? Una-centouno-centomila immagini di me. Una-centouno-centomila immagini di me. sparpagliate fra di voi Una-centouno-centomila immagini di me. ma chi cazzo se ne frega poi? Una-centouno-centomila immagini di me. sparpagliate fra di voi Una-centouno-centomila immagini di me. ma chi cazzo se ne frega poi?
Video Primo maggio
Video
La mia promessa In Paradiso vorrai avere ancora a che fare con me? Premi e compensi: non sai quanto desideri farne parte, fra quelli di cui godrai, per la tua felicità. Perché non chiedo per me la gioia eterna di risorgere, ma di esser cura perenne per te, regalandoti quel che non do in vita. E allora chiediglieLo tu che ti conceda di avermi lassù Ed io mi arrendo oramai... se il tempo avanza a me non basta, da qui alla tua eternità. Alla tua eternità. La mia promessa è: vedrai che là mi trasformerò. E allora chiediglieLo tu che ti conceda di avermi lassù, se credi a quel che ti dico da qui (La mia promessa è: vedrai...) E allora chiediglieLo tu che ti conceda di avermi con te lassù. Con te
“Nella tua luce” dei Marlene Kuntz: commento track by track in streaming
Esce oggi l'atteso nono album del gruppo di Cristiano Godano e per l'occasine Fanpage in collaborazione con Deezer vi presenta il commento in streaming di ogni brano da parte degli stessi Marlene Kuntz.
Esce oggi “Nella tua luce”, nuovo e attesissimo album dei Marlene Kuntz. Il gruppo di Cristiano Godano arriva, così, al nono lavoro molto pubblicizzato nelle scorse settimane sui social grazie a cui il gruppo intrattiene ormai un rapporto stabile coi propri fan e su cui ha anticipato tante notizie proprio su quest’ultimo disco.
Per l’occasione Fanpage, in collaborazione con Deezer, vi propone, in esclusiva streaming, il commento track by track degli 11 inediti del disco, per entrare appieno nella poetica di Godano e del gruppo e godere al meglio di uno degli album più attesi dell’anno. Ascoltando l’album si incontreranno vari personaggi e si intuiranno le loro vicende umane, percorrendo un mondo dalle tinte scure intervallato da vitali lampi di luce, il tutto accompagnato dal sound rock, elegante e dal forte impatto, che è diventato l’inconfondibile marchio di fabbrica della band nostrana.
“Nella tua luce” è stato anticipato da due singoli: “Solstizio” uscito, non a caso, il giorno del solstizio d’estate e “Il genio (l’importanza di chiamarsi Oscar Wilde)“, pubblicato il 19 luglio scorso.
La band presenta al Romaeuropa Festival il nuovo spettacolo che sonorizza i fantasmagorici documentari marini del regista, scienziato e inventore Jean Painlevé.
di Chiara Calpini fonte:repubblica.it
«Il cinema crea una vita surreale«. Questo affermava Jean Painlevé (20 novembre 1902 – 2 luglio 1989) che negli anni 20 fu molto vicino al movimento surrealista. I suoi documentari sono raccolti nella collezione Science Is Fiction e su alcuni di essi i Marlene Kuntz hanno lavorato per il nuovo spettacolo La poesia della scienza presentato in prima assoluta al Night Safari Festival di Torino e ora riproposto al Teatro Palladium di Roma all’interno del Romaeuropa Festival. Le immagini di Painlevé, seppure nate per documentari scientifici, sono cariche di magia fantasmagorica: la nascita delle meduse, un’armata di inquietanti ippocampi, forme di vita misteriose e liquidi che si agitano cambiando colore ci fanno intravedere un mistero grandissimo di cui siamo parte. La band di Cristiano Godano, che ha recentemente pubblicato l’album Nella tua luce, si è dedicata ad intessere su queste immagini un’improvvisazione sonora che ne esalta, se possibile, ancora di più la carica poetica e perturbante, oltre ad avere il merito di riportare a noi e non lasciare che si perda il patrimonio del lavoro visionario di Painlevé.
Lo spettacolo La poesia della scienza è un vero e proprio viaggio allucinante dentro e fuori di noi, un percorso subacqueo a cui abbandonarsi senza timore. Alla fine della performance c’è spazio anche per una canzone dei Marlene Kuntz dal titolo emblematico: Bellezza.
UN gran bel pezzo rock, un brano sostenuto dalla straordinaria maturità raggiunta dai Marlene, in grado di autoprodurre il nuovo album, “Nella tua luce” e di dar corpo nella maniera migliore al loro progetto sonoro e artistico. Che, nonostante siano in circolazione da oltre venti anni, non ha subito le ingiurie del tempo, resta sempre attualissimo e, se possibile, migliora con il tempo. Il nuovo album è allo stesso tempo un punto d’arrivo e di partenza, contiene tutto quello che i Marlene hanno saputo fare e alcune interessanti novità. Sia nel modo di scrivere, diventato più tagliente e preciso, sia nel modo di suonare, lasciando libero spazio ad elementi diversi da quelli abituali, sorprendendo addirittura qualche volta all’ascolto. Non sono solo una delle migliori realtà della musica italiana, ma una delle migliori band europee di oggi.
Vedete quel labirinto lì sotto di voi? Quel nodo è la vita di Bull-o il nullo da ora in poi. (Fino a ieri un tragitto diritto e ricco di impunità con tutto il bene che finisce bene ma è meglio ciò che non ha inizio) Che strazio: finisce il vizio, inizia il viaggio iniziatico dentro di sé. Guardate quell'ometto che fatica che fa: si tratta di scegliere bene, ma lui cosa ne sa? Corso Rimorso, Strada Coscienza, viuzze e vicoli bui... braccato da ombre di spettri a sonagli che cercano lui mica per sfizio. Che strazio: finisce il vizio. Inizia il viaggio iniziatico dentro di sé. Quasi 2001: Odissea nello strazio. Crepita e incalza il frufru della resa dei conti che avanza. Bull-o si gira, rimbalza, tracolla, spalanca le froge: è in Via della Frode. Arranca: due piedi e due cosce di già nella fossa, trascina il suo corpo su mani un po' flosce. Procede di sbieco:è in Vicolo Cieco. Che sciocco: è già in scacco l'ex cocco di mamma e papà che non ci sono più. Quasi 2001: Odissea nello strazio. Buon viaggio idiota, buon viaggio: ora e sempre. E a mai più
Grazie L'amore più puro in un tepore nuovo di celesti lenzuola e del loro ristoro: sono i soffici raggi delle pupille tue, vi si accuccia il cessare delle sue paure. Ed io vi spio e mi commuovo. E grazie... per tutto questo: grazie. Per tutto quanto: grazie. Per tutto: grazie. E grazie. Semplicemente grazie. Perdutamente grazie. Solennemente grazie
Senza peso è il quinto album in studio del gruppo rock italiano Marlene Kuntz, pubblicato il 7 febbraio 2003.
Il disco
Per registrare questo quinto album, la band si trasferisce a Berlino, dove lavora con i produttori Rob Ellis e Head. Si tratta inoltre del primo album pubblicato con la Virgin Records. Con questo album intraprendono un tour che parte nel febbraio 2003 e si chiude in dicembre. A questo disco collabora Warren Ellis dei Dirty Three, che suona il violino.
Stile
La band piemontese propone scorribande rock degne degli esordi, come Sacrosanta verità o A fior di pelle, alternate a ballate più tenui, come Schiele, lei, me e Notte.
Tracce
Sacrosanta verità – 4:05 Ci siamo amati – 4:24 Notte – 5:34 A fior di pelle – 4:36 Danza – 4:57 L'uscita di scena – 4:30 Schiele, lei, me – 4:19 Ricordo – 4:36 Con lubricità – 4:06 Laura – 5:13 Secondo chi vorrà – 2:41 Fingendo la poesia – 4:00 Scorre – 1:40 Spora nº101 – 16:28
da Wikipedia foto: marlenekuntz.com
Video
Sacrosanta verità
Sono stufo di quello che le parole non dicono quando vengono dette passando in rassegna combinazioni del cazzo di pensieri stupidi, che con un soffio svaniscono, come quelli di chi non capisce quel che fin qui è stato detto (e chi un giorno capirà meno stupido sarà e così la tv, per esempio, si rifiuterà di invitare a darsi pena per lui, distraendolo un po' e rendendogli sorda la sua esistenza così poco speciale) Sì, questa è pura verità e io lo so. Sì, sacrosanta verità e io lo so. Sì, la verità che io so. Sono stufo di quello che le parole dicono quando son l'evidenza di un immacolato buon senso comune, o volendo ci rido su ed ammicco alla vanità che si bagna nell'autocoscienza di sapermi non banale. Se chi, giunto fino a qua, scaglia la sua pietra contro un rompicoglioni che dice cazzate del tipo preso male o è una nullità (con o senza pietà) o detesta le prediche. Fine di questa canzone con cui sognare. Sì, questa è pura verità...
Danza per me questa canzone al passo della malizia, dai vita alla mia illusione facendo che ti piaccia. Molle ti sogno fra le note spargendovi sensualità: quando saranno inebriate la musica migliorerà ed ancora più bella diventerai anche tu. Offri te stessa a una cadenza che sia indolente e morbida con una vaga decadenza di corpo che si abbandona. Emani la pelle il suo profumo con generosità e venga il tuo ballo più vicino: la musica si apparterà. Belle entrambe, più bella diventerai solo tu. Porta un respiro azzurro chiaro con movenze rosa polvere, dal nero del tuo venir piano che sta per sopraggiungere. Lilla è l'ombra del sorriso che s'apre su di me: diventa albicocca intorno al viso... (è qui per farsi mordere?) La tua danza è sospesa: è per dirmi che ora tocca a me?
Ricordo "Vale più l'eternità che raggiungerò o i secondi che da lei mi separano?" Te lo sarai chiesto, amico angelo, sul parapetto poco prima di buttarti giù. Ed io ti vedo risucchiato dalla crudeltà di un'ossessione che biancheggia sulla tua faccia: cammini ipnotizzato verso l'azzurrità e verso il ponte che si staglia e che troneggia. Forse ti chiedi se è vero che non credi. Forse rivedi te stesso fino a ieri, dal giorno in cui sei nato, in ciò che è stato e non è stato. Un giorno la tua voce mi chiamò per dirmi: "Ti ricordi di Updike? L'ho preso ed è magnifico", e mentre mi dicevi così pensavo che tu, prima, mai, avevi telefonato a me... E' l'ultimo ricordo che ho di te e so che non lo perderò. Ora ti vedo rasente la rete del ponte gettare un'occhiata al fiume e alle sue sponde. Il conto si rovescia e ingolli quel che resta dell'angoscia. Un giorno la tua voce...
Video
Con lubricità Partirono (non si erano mai veduti)... Soltanto dove e quando precisarono... Ed una schiera di visioni sparuta fomentava attese che fluivano con lubricità... Motel Voluptas dove si incontrarono, scopando al buio... (E il chiaroscuro non li separò) Nel manto di luce, poi, venne il saluto: visibilmente acceso si riverberò con lubricità... Ma quel giorno, come di colpa venuta, non mai capita eppur fatale (non direi di no), sotto mentite spoglie Lady l'astuta, dannatamente arguta gli si ripresentò con lubricità...
Scorre. Tutto scorre in tempo immoto alla sua fine: è l'indizio di un principio senza un fine? Scorre. Tutto scorre in tempo immoto alla sua fine: è l'indizio di un principio senza un fine? Scorre. Tutto scorre in tempo immoto alla sua fine: è l'indizio di un principio senza un fine? Scorre. Tutto scorre in tempo immoto alla sua fine: è l'indizio di un principio senza un fine? Cambia quel che scorre in tempo immoto alla sua fine: ma non cambia quel principio senza un fine.
Bianco sporco è il sesto album dei Marlene Kuntz, pubblicato l'11 marzo 2005.
Il disco
Il disco è stato registrato da Riccardo Parravicini tra Cuneo e Roma e prodotto interamente dai Marlene Kuntz. Questo disco si avvalora nuovamente della collaborazione di Rob Ellis, già produttore artistico del precedente Senza peso, e di Victor Van Vugt, ingegnere del suono, missatore e produttore. Gianni Maroccolo (Litfiba, CSI) è ospite nelle vesti di bassista e sostituisce Daniele Ambrosoli, che nel frattempo ha lasciato la band.
L'album è preceduto dal singolo Bellezza, in rotazione radiofonica dal 18 febbraio 2005.
Il tour promozionale parte il 15 aprile e vede la partecipazione di Ellis alle tastiere e Maroccolo al basso.
Tracce
Mondo cattivo A chi succhia Il solitario Bellezza Poeti Amen Il sorriso L'inganno La lira di Narciso La cognizione del dolore Nel peggio
da Wikipedia foto: marlenekuntz.com
Il primo maggio di Chieti Scalo: Marlene Kuntz in concerto
Marlene Kuntz a Chieti Scalo per il concerto del Primo Maggio. La band culto dell’alternative rock italiano parteciperà alla seconda edizione dell’ evento musicale organizzato dalla Music Force e dal Comune di Chieti, Assessorato alle Politiche giovanili.
“Così come promesso l’anno scorso a chiusura della prima edizione dell’iniziativa che ha visto, e vedrà anche quest’anno, come protagoniste le più belle realtà musicali abruzzesi – spiega Emanuele La Plebe, direttore artistico e presentatore dell’iniziativa – il Comune di Chieti affida a Music Force, per il secondo anno consecutivo, la gestione del Primo Maggio a Chieti Scalo.
Colgo l’occasione per ringraziare, a nome di tutta la Music Force, l’Assessore alle politiche giovanili Marco Russo e il Sindaco Umberto Di Primio che ancora una volta hanno creduto in un’iniziativa che sarà sicuramente un grande successo ”. Gruppo di punta di quest’anno – aggiunge La Plebe – i Marlene Kuntz che porteranno sul palco teatino il loro unico e inestimabile contributo musicale”. Un’occasione imperdibile per rivivere i più grandi successi estrapolati dalla ventennale carriera del gruppo cuneese e per apprezzare i brani del loro nono disco “Nella tua Luce”; uscito otto mesi fa. L’appuntamento teatino peraltro si aggiunge ai live del “Nella tua Luce tour”, iniziato a febbraio scorso e che proseguirà fino a maggio toccando le maggiori città della Penisola.
Poeti Sono il tuo poeta e scendo le acque erratiche e limpide di una venerazione-fiume, senza temere le rapide. Son sul flusso che mi ti porta e sto sdraiato a naso in su: quando alla baia la barca è giunta a braccia aperte ci sei tu. Ohh, amami quanto vuoi: scintillerò di rime in fondo agli occhi tuoi. Ohh, tu vieni dentro ai miei: quel che troverai è quello che tu sei per me in ogni istante. "Un mio gioco di sillabe ti illuse" il gran poeta fissò, ma non fra le deluse con "l'onesto rifiuto" ti metterò. Passeremo minuti ed ore nell'ardore più complice. Amorevole amore illuso: sillaberemo le coccole. Ohh, amami quanto vuoi: scintillerò di rime in fondo agli occhi tuoi. Ohh, tu vieni dentro ai miei: quel che troverai è quello che tu sei, per me in ogni istante. Non mi chiedere amore che non credo sia tempo di guerra per me. Se ho bisogno d'amore non vuol dire che amo l'idea di te. Mi dispiace, tesoro io non ho nessun progetto per noi. Sto bene come sto. Se è una colpa un giorno la pagherò!!! Ohh, amami quanto vuoi: scintillerò di rime in fondo agli occhi tuoi. Ohh, tu vieni dentro ai miei: quel che troverai è quello che tu sei... o quel che non sei più.