Primo album per “Tanta Roba”, etichetta di Dj Harsh e Guè Pequeno: Salmo non delude.
10 tracce che ricalcano il suo stile hardcore, mischiando dubstep ad un tipo di rap molto spinto e violento, parlando di sé e non solo e, ad un giorno dall’uscita, entrando primo in classifica iTunes tra gli album di rap/hip-hop più venduti.
Il primo video uscito è quello de “Il Pentacolo” il quale oltre ad avere una straordinaria regia ed ideazione, una fotografia di quelle che poche volte se ne vedono in Italia, inaugura al meglio questo disco che oltre che il perfetto Salmo, contiene le collaborazioni di Belzebass, En?gma, Dj2P, Dj Valium, Dj Slait, Fritz da Cat, Primo ed Ensi.
Traccia molto personali quelle di “Narcoplectic Verses Part 1” nella quale viene cantata l’insonnia dell’artista e “L.fast&D.young” nella quale ricorda il motto di James Dean, tanto usato ormai anche dai nostri rapper nazionali.
Le collaborazioni sono soprattutto come potete notare di Dj e producers, questo per risaltare la bravura di un artista che è destinato a diventare uno dei migliori rapper in Italia, se continuerà su questa strada, ricordandovi che alla fine è stato lui ad introdurre definitivamente (non significa che è stato il primo) il rap-dubstep che ora va tanto di moda (insieme a Marracash con le sue collaborazioni insieme a The Buildzer e ai Bloody Beetroots).
Primo ed Ensi non sfigurano, però pare innaturale sentirli su un beat del genere (in “Narcoplectic Verses Part 1” ) sul quale invece Salmo si ritrova al 100%.
Insomma cambio d’etichetta ma non cambio di qualità: lo stampo Machete è sempre presente e a differenza di “The Island Chainsaw Massacre” trovo un Salmo più maturo e pronto per il grande salto, per l’etichetta Tanta Roba sicuramente lui sarà l’artista di punta per quanto riguarda sia il grande pubblico che quello di nicchia a cui questo album piacerà veramente tanto.
Unica pecca può essere quella della breve durata di questo disco, che non raggiunge la mezz’ora.
C’è anche però da dire che può essere considerata come una strategia di marketing, per far avvicinare anche i non fan del genere elettro-dubstep all’acquisto del cd: probabilmente su una 15ina di tracce si sarebbe rivelato magari noioso, magari pesante per chi non è appassionato in tal senso.
Compratelo, reperibile sia da iTunes che dal sito www.tantarobalabel.com perché merita e dopo la perla del suo primo album, questo ne è un degno continuum.
Maurizio Pisciottu, meglio conosciuto come Salmo o Salmo LeBon (Olbia, 29 giugno 1984), è un rapper e beatmaker italiano.
Biografia
Maurizio Pisciottu inizia la sua carriera già all'età di 13 anni. Tra il 1997 e il 1998 inizia a scrivere i primi versi, mentre nel 1999 incide il primo demo: Premeditazione e dolo. A questo primo lavoro segue Sotto pelle, un altro demo del 2004. Alla sua carriera da solista in questi anni, Salmo affianca vari progetti paralleli con diversi gruppi. Nel 2004 produce con il gruppo rap metal sardo degli Skasico l'album Terapia, mentre nel 2005 incide il terzo demo da solista, Mr. Antipatia, e ancora nel 2006 viene prodotto anche il secondo album con gli Skasico, 21 grams. Nel 2008 realizza il terzo disco con gli Skasico, Orange Bloom, ed inizia a collaborare con i To Ed Gein (gruppo hardcore punk) con i quali, sempre nello stesso anno, incide l'album Toedgein. Nel 2009 produce l'EP Mercyfull Bullets con la band stoner Three Pigs Trip, e nel 2011 Shell Shock, il secondo album con i To Ed Gein. Sempre nel 2011 esce il suo primo album da solista, The Island Chainsaw Massacre, che riscuote in poco tempo grande successo a livello nazionale. Nel 2012 Salmo, concentratosi sulla carriera da solista, partecipa all'album Machete Mixtape autoprodotto dalla Machete Crew in cui partecipano diversi rapper della scena italiana (Ensi,Bassi Maestro, El Raton, Clementino, Raige, Madman, Rocco Hunt, Gemitaiz ed En?gma) e successivamente incide in una sola settimana il suo terzo disco, Death USB, uscito il 23 febbraio.
Discografia
Solista
Album
2005 - Mr. Antipatia 2011 - The Island Chainsaw Massacre (KICK OFF! Recordz) 2012 - Death USB (Tanta Roba Label)
Demo
1999 - Premeditazione e dolo 2004 - Sotto pelle 2005 - Mr. Antipatia
Collaborazioni
2011 - Marracash feat. Salmo - Né cura né luogo (da King del rap 11/16) 2011 - Marracash feat. Salmo - Marrageddon (da King del rap 15/16) 2011 - Emis Killa feat. Salmo - Stupefacente (Il Peggiore) 2011 - Maxi B feat. Salmo - Dov'è Dio Pt.2 (Cattivo Mixtape) 2012 - Machete crew (Salmo) - Intro (da Machete Mixtape 1/20) 2012 - Machete crew (Salmo) - Penny wise 666 (da Machete Mixtape 4/20) 2012 - Machete crew (Salmo) - Il fuggitivo (da Machete Mixtape 8/20) 2012 - Machete crew (Salmo feat dj 2p / Prd. Belzebass) - Vai jack! (da Machete Mixtape 11/20) 2012 - Machete crew (El raton / Prd. Salmo) - Multicultural REMIX (da Machete Mixtape 12/20) 2012 - Machete crew (Salmo) - Nella Pancia dello squalo (da Machete Mixtape 14/20) 2012 - Machete crew (Salmo) - Street Drive-In (da Machete Mixtape 16/20) 2012 - Machete crew (El raton / Ensi / Salmo / En?gma / Bassi Maestro / Rocco Hunt / Gemitaiz. Prd. Denny the Cool) - King's Supreme (da Machete Mixtape 17/20) 2012 - Machete crew (Clementino / Salmo / En?gma/ Prd. Bassi Maestro) - Machte State of mind (da Machete Mixtape 18/20) 2012 - Bassi Maestro feat. Salmo - Hai sbagliato artista (da Stanno tutti bene 9/12) 2012 - Salmo / DJ Slait / DJ 2p / Rise / Ensi - Live session parte 2 2012 - Guè Pequeno feat. Salmo - Merda in testa (Fastlife Mixtape Vol. 3) 2012 - Raige feat.Enigma.Salmo e Dj Slait - Turbo (da Addio ) Con gli Skasico
"Turbo" è il titolo del più recente brano tratto da "Addio", l'album pubblicato da Raige lo scorso maggio, e per il quale è stato girato un video molto originale e ben curato in un deserto roccioso e bruciato dal sole, diretto da Alberto Salvucci.
Raige - all'anagrafe Alex Andrea Vella - è un rapper torinese componente dei One Mic insieme al fratello minore Ensi - vincitore di MTV Spit - e a Rayden.
Nel video di 'Turbo' appaiono anche Enigma, Salmo e Dj Slait, tutti provenienti dalla crew Machete, che hanno collaboratori con Raige in questo pezzo.
Cogliamo l'occasione per dirti che a ottobre Salmo sarà protagonista - insieme a Enigma e Dj Slait - di tre imperdibili show organizzati per festeggiare il successo del "Death USB Tour", che ha portato Salmo a esibirsi in tutta Italia per promuovere il disco "Death USB". Pubblicato lo scorso febbraio, questo lavoro si è rivelato uno degli album di maggior successo dell'anno e ha consacrato Salmo come uno dei fenomeni musicali del momento!
Ecco i dettagli delle tre date:
Giovedì 18 ottobre, Roma - XS Live
Venerdì 19 Ottobre, Trezzo sull'Adda (MI) - Live Club
Il video integrale di “Disobey” fuori da giovedì 24 Gennaio, e per ingannare l’attesa la Machete Art & Films ha pubblicato sul proprio canale youtube ufficiale il primo trailer del singolo che vedrà la collaborazione tra Salmo e Belzebass con la regia della clip affidata ad Andrea Folino. “Disobey” è estratto dal “Mixtape Machete Vol. II”
Salmo, il rapper maledetto che sconvolge la top ten
Dalla periferia della musica, il cantante sardo si è fatto notare per la violenza delle provocazioni e i video in stile Tarantino
Paolo Giordano da: ilgiornale.it
Insomma un tipo con le idee chiare. Musicalmente picchia duro: rap sì, ma con dosi massicce di dubstep, elettronica e persino metal. E anche come ragazzo non le manda a dire: «Io penso negativo.
E per questo piaccio». Non per nulla, il suo secondo demo da solista nel 2005 si intitolava Mr. Antipatia. In poche parole, Salmo è il rapper del momento e non solo perché il suo nuovo disco Midnite è da due settimane nella top ten o perché mercoledì inizia al Fillmore di Cortemaggiore una delle tournée più attese della stagione hip hop. Salmo, come dicono nell'ambiente, spacca. Intanto viene dalla periferia del mondo rap perché è nato a Olbia 29 anni fa, il suo vero nome è Maurizio Pisciottu e di certo non è mai rimasto con le mani in mano. «In Sardegna vedevo ogni meta distante, se volevo fare musica dovevo crederci per davvero», ha detto l'anno scorso prima di un concerto a Milano. Ha iniziato a rimare quando era ancora alle elementari e quindi ha fatto, gradino dopo gradino, tutta la scala della gavetta fermandosi qui e là sul pianerottolo dell'heavy metal (ha prodotto il nu metal degli Skasico) e su quello dell'hardcore punk (due dischi con i To Ed Gein). Dopotutto i suoi idoli mica sono Eminem o Tupac o i Run Dmc: è Phil Anselmo, un marcantonio coperto di tatuaggi che per quindici anni è stato cantante degli americani Pantera, band che non suonava pop per ragazzini ma pesantissimo, estenuante groove metal. Però il suo «dissing», ossia il modo tipico dei rapper di criticare o addirittura offendere una persona o un concetto, mal si sposa con il rock duro.
Salmo è rap e le sue rime graffiano, spesso fanno male e sono inzuppate di quel senso di rivalsa che è un insostituibile detonatore di questa musica. La tendenza metal gli è rimasta nel gusto per l'orrido e difatti lui stesso ammette di essere «cresciuto con il senso dell'orrido». Non per nulla il suo album precedente, quello con il verso cult «volevi fare il calciatore e alla fine hai conosciuto la coca e sei finito a fare il guardalinee», si intitola Death Usb, sostanzialmente la «presa» della morte (è stato pubblicato dall'etichetta di Guè Pequeno dei Club Dogo, salendo in alto su iTunes). E si vede che continua a essere attratto da questa sorta di Tarantino style che il nuovo video Rob Zombie (non casualmente dedicato al regista horror e metallaro di lunga data) mette chiaramente in evidenza. Roba per palati forti, siete avvisati. Tavola calda come quelle dei film americani anni '70, con tanto di neon e scritte lampeggianti. Umanità equivoca, dal ciccione in attesa di un hamburger extralarge a due ragazze molto provocanti.
In sostanza Salmo serve in tavola piatti o panini a base di carne che in realtà è umana ed è stata precedentemente «affettata» dal rapper che fa il featuring (in gergo: collaborazione), ossia Noyz Narcos, qui sporchissimo di sangue. Il grassone e tutti gli altri mangiano senza saperlo, lo spettatore invece lo sa benissimo e potete immaginarvi l'effetto che fa In poche parole forse neanche a Rob Zombie sarebbe mai venuta in mente un'idea così splatter e senza dubbio questo video difficilmente sarà mai trasmesso in prima serata. Al di là dei gusti, però è una scelta coraggiosa e decisamente in controtendenza all'interno di un mercato che sempre più spesso cerca l'appeasement con il pubblico, cerca di appagarlo e pacificarlo invece di aggredirlo a testa bassa. Perciò, e non è solo una questione di vendite discografiche ormai scarsine per tutti, Salmo è uno da tenere d'occhio. Certo, sul web si esagera assai quando si dice che sia l'erede di Fibra o di Marracash perché di strada questo sardo testone e grintoso che da un anno vive a Milano deve farne ancora un bel po'.
Però i carati sono quelli giusti. Per dire, l'anno scorso ha partecipato a un disco Machete Mixtape che raccoglieva, tra gli altri, un fenomeno come Bassi Maestro e uno dei giovani più rampanti, ossia Clementino, e non è di certo passato inosservato perché il suo dissing Vai Jack! era un memorabile pelo e contropelo all'icona metal italiana Pino Scotto. Però, nonostante il buzz intorno a lui, Salmo ha ancora bisogno di correggere il tiro e magari trasportare le sue rime su argomenti più trasversali anche a costo di prendersi la solita mitragliata di insulti dai fan della prima ora. Però se anche Lorenzo Jovanotti l'anno scorso ha ascoltato Death usb per poi commentare che «c'è vita nella musica italiana», allora i segnali ci sono tutti e il «penso negativo» di Salmo potrebbe diventare uno dei codici del rap italiano prossimo venturo. Da scommetterci.
Salmo, il rapper sardo che canta la crisi Strofe in rima per i ragazzi della Generazione zero: così il vocalist di Olbia ha sbancato le classifiche. Con un album che è già di culto: Midnite
di Gianni Poglio da: panorama.it
"I giovani non ne possono più delle canzoni che dicono che va tutto bene, che domani sarà un giorno migliore e che l’amore vince sempre. Ma di che cosa stiamo parlando? Qui va tutto a rotoli". Intercetta a modo suo l’ansia e la frustrazione di questi tempi Salmo, vero nome Maurizio Pisciottu, da Olbia, al primo posto in classifica con Midnite e un passato, come gli piace ricordare, "da galoppino nel bar dei genitori". Il boom del suo album dice che il rap è diventato il suono di riferimento per la stragrande maggioranza dei teenager italiani. "Certo, ha preso il posto del pop, è cultura popolare. Qualcuno se ne è accorto? Ormai è un’epidemia. Tutti quelli che lo ascoltano sognano, prima o poi, di salire su un palco a declamare strofe in rima". Canta con disincanto le cose della vita di tutti i giorni, Salmo ("Ti ho raccontato mai di Tom? La sua vita è un inferno, fa due lavori a tempo alterno, per tutto l’inverno"), e parla di ogni argomento, tranne che di politica. "Non ne capisco una mazza e non voglio interessarmene, credo sia una perdita di tempo". A un ipotetico governo chiederebbe due cose da fare subito: "Abbassare le tasse e ridurre il costo del lavoro. Ma non mi aspetto niente di buono". Interessi nella vita? "Musica, musica e ancora musica". Che, però, rispetto a qualche anno fa, non è più sinonimo di soldi facili. "Per fortuna ci sono i concerti. Quel che arriva dai dischi è quasi zero. Ma forse c’è una luce, una genialata che hanno inventato gli americani. Si chiama 'instore' e consiste nell’incontrare i fan nelle librerie e nei negozi di dischi. Solo di pomeriggio, così vengono i più giovani che, di sera, non possono uscire di casa per andare a un concerto. Se si presentano in 400, sono 400 copie vendute. Tanta roba".
Midnite
Midnite è il terzo album in studio del rapper italiano Salmo, pubblicato il 2 aprile 2013 per la Tanta Roba.
Il disco
L'album è stato prodotto da Salmo, Stabber, Cyberpunkers, DJ Shablo, B.6H, Big Joe, Anagogia e Belzebass. Gli altri artisti a partecipare alle tracce sono: Noyz Narcos, Nitro, Gemitaiz, Madman, Navigator e Mezzosangue. Il disco sarà distribuito da Audio Music, sarà disponibile in versione standard (CD in formato digipack), nella versione Gamestop (CD + pack di adesivi) nonché in versione deluxe (edizione limitata e numerata) contenente oltre al CD, lo snapback, la bandana e degli speciali adesivi. L'11 aprile 2013, il disco si posizionò al primo posto della Classifica FIMI Artisti, diventando inoltre il disco più venduto in Italia.
Tracce
Borderline – 2:58 Russell Crowe (feat. Cyberpunkers) – 2:57 Rob Zombie (feat. Noyz Narcos) – 2:54 Space Invaders (feat. Nitro) – 3:44 Old Boy – 3:26 Killer Game (feat. Gemitaiz & Madman) – 4:21 S.A.L.M.O. – 3:55 Ordinaria follia (feat. Navigator) – 4:35 Redneck – 1:33 Have You Ever Had..(skit) – 2:03 Sadico (feat. Mezzosangue) – 3:06 Weishaupt – 3:27 Faraway – 3:19
SALMO + DOPE D.O.D. = “BLOOD SHAKE”, ASCOLTA IL NUOVO INEDITO
Video
Arriva in rete “Blood Shake“, un nuovo brano di Salmo che sancisce la collaborazione con gli olandesi Dope D.O.D.
Dalla reciproca stima artista (e una lunga e densa notte in studio di registrazione) è nato un pezzo in classico stile rap: no tema, ma un’infilata di punch-lines. Il beat e la produzione sono ad opera di Salmo
Salmo live jam session: Killer Game con la band, in preparazione per il tour
Scritto da: Paolo Bianco - venerdì 18 ottobre 2013
Fra Novembre e Dicembre il rapper sardo si esibirà in un concerto fra hip hop e rock, con dj e una band di musicisti.
Quando il rapper Salmo ha annunciato il Midnite Live Session Tour, la curiosità è stata tanta: sul palco non ci sarebbe stato solo il “suo” dj a metter le basi, ma anche una vera e propria band con gli strumenti in mano, composta da membri dei gruppi in cui ha militato il cantante in passato. Salmo ha dato prova di cosa vuol dire suonare e cantare con una band con il nuovo video caricato sul suo YouTube ufficiale: si tratta di una versione “pesantissima” di Killer Game. Inutile dirlo, il feeling è simile a quello dei Rage Against The Machine, che univano alla perfezione rap e metal - e infatti all’inizio del video (ripreso in soggettiva e in un’unica inquadratura) Salmo si dirige in sala prove ascoltando i RATM.
Come riferimento, ecco il video originale di Killer Game (featuring Gemitaiz e Madman), con la base dj… la differenza è notevole.
Salmo, Midnite Live Session Tour: date e dettagli dei concerti
Il 2013 è stato decisamente un ‘anno d’oro’ per Salmo, a partire proprio dal disco d’oro per Midnite, il suo ultimo disco, e arrivando anche al “riconoscimento” del suo video Rob Zombie, beh, proprio dal cantante/regista Rob Zombie. Ma anche in sede live Salmo ha conquistato sempre più pubblico, arrivando alla gran festa del Gran Turismo Tour, a Luglio. Per finire l’anno in bellezza, quindi, il rapper ha ideato un nuovo tour, con un’idea ‘nuova’ che mischia l’hip hop al rock: Salmo si esibirà infatti con una live band al suo fianco, oltre che insieme al fidato dj Slait. La lineup del concerto è formata dai componenti delle band in cui Salmo ha militato in passato:
Salmo - voce Marco Manueddu - basso Claudio Cossu - chitarra Gabriele Deiana - batteria Ignazio Pisano - Dj Slait
Un tour interamente “suonato”, dunque, assoluta novità nel panorama hip hop in Italia, una scelta innanzitutto stilistica e musicale che porterà Salmo a girare l’italia, nei migliori club della penisola, con un solido live act e una produzione di alto profilo. Ancora una volta il prodigio sardo scommette quindi sulla sua attitudine trasversale che contamina l’hip hop al rock più aggressivo e il suo show dal vivo sarà proprio questo: adrenalina hardcore e rap al fulmicotone per una serie di date con il gran finale previsto il 15 Dicembre all’Alcatraz di Milano.
Ad Aosta 'Midnite Tour' di Salmo, nuovo re del rap italiano
L'artista sardo, ma milanese di adozione, presenterà al pubblico valdostano il suo terzo e ultimo album solista 'Midnite' (traduzione in slang dell'inglese 'midnight'), pubblicato nell'aprile di quest'anno e subito issatosi in prima posizione nella classifica italiana delle vendite. L'album ha cambiato i connotati di genere introducendovi per la prima volta in Italia elementi di elettronica e rap hardcore. 'Salmo', vero nome Maurizio Pisciottu, ha iniziato a comporre musica all'età di 13 anni, incidendo le sue prime strofe tra il 1997 e il 1998. Il suo gusto musicale lo ha portato ad avvicinarsi all'ambiente metal, punk-rock e hardcore, generi che poi ha riversato nella musica rap ottenendo un grande successo, a partire dal primo album intitolato 'The Island Chainsaw Massacre', del 2011, per proseguire con il successivo 'Death USB' con il quale agli MTV Hip Hop Awards 2012 ha vinto nella categoria 'Best Crossover'. Tra il 2012 e il 2013, poi, Salmo ha ufficialmente conquistato la scena rap italiana, facendo registrare oltre 26 milioni di visualizzazioni sul suo canale YouTube ufficiale. Il musicista è anche affascinato dalla video arte: ha pubblicato numerosi videoclip dei suoi brani da lui ideati e diretti lavorando a Milano insieme alla sua crew, il collettivo 'Machete', in una sorta di studio- atelier creativo animato da rapper, produttori, grafici e videomakers. Lo scorso 7 ottobre è stato pubblicato il videoclip di 'Faraway', traccia di chiusura di 'Midnite'.
“Premio Videoclip Italiano 2013″: vincono i Velvet, Salmo, Clementino, About Wayne, Brando De Sica
Il Premio Videoclip Italiano è un riconoscimento che viene assegnato annualmente ai migliori video musicali prodotti nel corso dell’anno. Promosso in sinergia da Rockol, il sito di musica online, e da “Libera Università di Lingue e Comunicazione” IULM.
Il premio è nato per valorizzare quei clip dal budget limitato ma ricchi di creatività, il Premio è poi cresciuto negli anni allargandosi anche all’intera produzione video musicale italiana. Quest’anno i video partecipanti sono stati 450, la giuria presieduta da Fabrizio Galassi e coordinata da Giordano Sangiorgi, la giuria di tecnici ed esperti del settore ha scelto i cinque video che rappresentano l’eccellenza nel mondo del videoclip indipendente e low cost. Il 2013 vede un netto ritorno all’utilizzo delle tecniche cinematografiche dopo un 2012 che ha visto l’esplosione di idee soprattutto ad opera di artisti e videomaker emergenti. Il trend artistico di quest’anno è stato fotografato dal video vincitore della categoria Miglior Video assoluto, “La Razionalità” dei Velvet, che con la regia di Saku (Roberto Cinardi) sono riusciti a concentrare in meno di 5 minuti una storia ispirata alle grandi serie TV americane; un video perfetto sotto tutti i punti di vista, soggetto, montaggio, regia e fotografia. Il Miglior Montaggio è andato ad ex aequo a due video, due visioni differenti dello stesso genere, il rap, ma condite dalla stessa voglia di trasmettere energia e movimento, immagini, montaggio, effetti. Due artisti geniali in grado di spostare il baricentro dell’hip hop e dare forti stimoli ai propri collaboratori. I nostri più grandi complimenti a Clementino con “Alto Livello” e Salmo con “Killer Game“.
Nella sezione Miglior Fotografia, come per il Miglior Video, la giuria ha voluto premiare quasi all’unisono la magia delle immagini in bianco e nero di “The Story To Tell Our Child” degli About Wayne, per la regia di Marco Missano già vincitore del PIVI 2012 con il clip degli A Toys Orchestra “Welcome to Babylon”. La storia da raccontare a nostro figlio è che, apparentemente, Lee Harvey Oswald non era solo. La scelta più difficile da parte della giuria è stata quella della categoria Miglior Soggetto, una sfida nella sfida nel tentativo di raccontare una micro-storia, descrivere un sentimento che illustri una trama spesso più vasta dei pochi minuti a disposizione. Di misura hanno vinto di Sycamore Age con “Heavy Branches”. Il premio migliore regia a Brando De Sica, miglior video del regista Saku. Brando De Sica è il figlio dell’attore e regista Christian De Sica e di Silvia Verdone, e nipote di Vittorio De Sica, Nel 1993 debutta sul grande schermo con un piccolissimo ruolo nel film Anni 90 – Parte II. Dopo aver lavorato in altri film ed in alcune fiction tv, si trasferisce a Los Angeles per sei anni dove si laurea in Arte e Cinema (indirizzo Regia) alla University of Southern California (USC). Tra gli altri suoi lavori, ricordiamo i film A spasso nel tempo (1996) e A spasso nel tempo – L’avventura continua (1997), diretti da Carlo Vanzina, in cui interpreta il ruolo di Aspreno Orsini, la serie tv di Rai 2, diretta da Tiziana Aristarco e Claudio Norza, Compagni di scuola (2001), in cui ha il ruolo di Pietro Valobra, e la miniserie tv trasmessa da Rai Uno, Attenti a quei tre (2004), regia di Rossella Izzo, in cui è protagonista insieme al padre e a Paolo Conticini. Dopo aver diretto i videoclip Gun at your head di Veronica Coassolo e RSX e Shotgun degli Outline, nel 2008 dirige il film Parlami di me, tratto dall’omonimo spettacolo teatrale di Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime interpretato sempre dal padre e Conticini, che ha partecipato al Festival Internazionale del Film di Roma di quell’anno. Nell’edizione 2013 hanno partecipato alla scelta dei migliori video Pasquale Rinaldis (Il Fatto Quotidiano), Renato Marengo (Direttore Artistico del Contest CineVox, l’Immagine del Suono), Filippo Manni (sound designer e coordinatore del dipartimento di Sound Design dello IED di Roma), Carmine Amoroso (regista, documentarista e autore di soggetti per produzioni cinematografiche), Valerio Rosa (L’Unità) e Gianni Santoro (XL – La Repubblica). Tutte le premiazioni del PIVI a cura del MEI si terranno sabato 23 novembre a partire dalle ore 15 a Pistoia in occasione degli Oscar degli Indipendenti, Premio Italiano Musica Indipendente, Premio Italiano Videoclip Indipendente e Premio Italiano per l’Editoria Musicale Indipendente, che vedranno premiata per tutta la giornata il meglio della scena indipendente secondo una qualificata giuria di giornalisti ed esperti del settore che supera complessivamente le 50 persone del settore coinvolte nelle scelte.
Written by Rosario Tomarchio fonte:oubliettemagazine.com
Intervista: Salmo
di Elia Alovisi
Nel calderone dei rapper italiani che stanno godendo della luce dei riflettori, Salmo è quello più anomalo. Mi spiego: in un music business concentrato sull’hip-hop, è comprensibile che Dargen D’Amico faccia il botto dopo aver messo fuori il disco più radio-friendly della sua carriera. Lo è ugualmente il fatto che i Club Dogo siano diventati delle superstar, siano andati in TV, abbiano fatto dischi e tour solisti andati bene tanto quanto la loro esperienza di gruppo. O pure che un produttore storicamente underground come Fritz Da Cat torni in pompa magna con un disco nuovo su Universal. Tutto questo perché questi nomi sono legati a – o vengono da – tutto ciò che è l’immaginario hip-hop, sia a livello lirico che testuale. Salmo, invece, risponde esattamente solo in parte a quest’equazione.
Lo si nota subito, approcciandosi alla sua musica. Le basi cattive con i drop. I teschi il sangue e gli zombie. Le tematiche che non si fermano alla classica dicotomia strada/introspezione ma spaziano alla cinematografia, al politico, alla letteratura. Il tutto, con un po’ di classico fare brutto, e una sana attitudine underground. Ma nonostante questa apparente osticità, la risposta del pubblico è stata, finora, ottima e non sembra accennare a diminuire d’intensità. Maurizio Pisciottu, da Olbia, ha all’attivo come rapper tre dischi: l’ultimo, Midnite, è uscito lo scorso aprile e il suo tour sta per terminare – ma in modo particolare (qua tutte le date) Con gli strumenti sul palco, e tutto suonato dal vivo. Dico “come rapper” perché a un certo punto, Salmo, ha fatto il vocalist. E lo ha fatto in tre gruppi, spaziando dal crossover degli Skasico, all’hardcore punk dei Toedgein all’hard rock un po’ stoner un po’ sludge dei Three Pigs Trip. Esperienze finite, ma che sembrano tornare decisamente attuali alla luce delle sue scelte attuali.
Le radici del tour con la band, a logica, vengono dai tuoi inizi extra-rap. Mi fai un riassunto della tua esperienza con Skasico, Toedgein e Three Pigs Trip?
Salmo: “Diciamo che tutto l’ambaradan è partito dal mio fare rap – mi sono avvicinato agli strumenti in un secondo momento, era la fine degli anni ’90, inizio 2000. Andavamo in saletta, suonavamo in formazione completa e da lì sono iniziati gli Skasico, con cui abbiamo fatto tre dischi e in cui c’era una forte componente rap. Poi vennero i Toedgein, e poi i Three Pigs Trip. Avere iniziato a suonare mi ha permesso di capire che c’era un altro modo per inventarmi rapper e reinventare la musica. Come funzionano gli strumenti partendo dalla radice del suono. Se vuoi fare un beat e capisci le leggi della batteria ti viene molto più semplice. E anche per costruire le rime, fare gli arrangiamenti”. Quanto valore ha per te lo strumento suonato dal vivo contro l’uso delle basi?
S: “Ha un valore grande. Immaginati che molte delle mie strumentali le ho fatte in camera, a casa, al computer. Sentirle prodotte da musicisti in saletta è una figata, una bomba. Spero possa piacere ai ragazzini… non lo so, non so come reagiranno. Vedo che molti di loro non sono attratti dagli strumenti, e difatti non stanno più uscendo nuovi “grandi” gruppi rock. Spero che su dieci ragazzini scimmiati dal live con gli strumenti, magari sei si possano interessare allo strumento in sé e iniziare a suonare. Senza concentrarsi solo sul fare freestyle o produrre le basi”.
Dici “ragazzini” perché pensi che l’età media del pubblico sia troppo bassa?
S: “Sai bene che adesso la musica rap è superpopolare, e qualsiasi artista che fa questo genere ha una media alta di minorenni che lo ascoltano. È normale per un genere di punta. Per quello sarà molto strano, finora ho suonato nella classica formazione rap, DJ e due MC. La gente molto spesso può reagire in maniera strana – magari è solo una mia preoccupazione, speriamo bene”.
L’idea di fare questo tour da chi è partita?
S: “Questa cosa è iniziata l’anno scorso. Facemmo una prova con chitarra e batteria dal vivo, senza basso, e ne uscirono cinque/sei date. La gente aveva risposto in maniera positiva. Quindi, per chiudere il tour del nuovo disco, ho pensato di chiamare i ragazzi con cui suonavo prima.
Pensi che il suonare live possa essere una via da seguire anche per il tuo prossimo disco?
S: “A gennaio dovrei fermarmi, dopo il tour… Non lo so, se sarò preso bene e ispirato e riuscirò a mettere giù un paio di bozze coi miei amici a Milano magari esce un album tutto suonato. Sarebbe figo”.
Quando ti sei trasferito a Milano dalla Sardegna?
S: “Due anni fa. Mi è servito per suonare e andare in giro in modo migliore. Fino a 27 anni ho suonato nelle peggiori situazioni con l’organizzazione peggiore del mondo, ma negli ultimi due anni la situazione è cambiata parecchio. Per il resto, non è cambiato molto”.
The Island, in cui parli del tuo essere sardo, quindi è un pezzo ironico?
No, perché ironico? È molto serio invece (ride).
Penso sia colpa, o merito, del video – in cui, insomma, fate un po’ i cazzoni.
S: “Facciamo i cazzoni perché lo siamo di natura. Quella roba che vedi nel video è super reale. In quella zona della Sardegna viviamo davvero così, non volevamo fare ironia. Nel testo ci sono anche dei riferimenti alla mia zona, che è un po’ più clean rispetto a posti come la Costa Smeralda. C’erano dei sardi che commentavano il video dicendo, “La Sardegna non è così, non è come la descrivono loro”. Ma noi descriviamo la nostra Sardegna. La viviamo così, davvero. Piscina e tutto”.
Come si è creato in te il fascino per il lato più “scuro” della cultura? Intendendo le chitarre distorte, gli horror, la violenza, tutte queste cose qua.
S: “È molto chiaro, usare i teschi in maniera intensiva viene da quand’ero ragazzino – ero scimmiato per i Cypress Hill. In ogni copertina c’era un maledettissimo teschio, e sono stati il primo gruppo rap che ho seguito veramente. Forse è da lì che mi è rimasto quell’immaginario. Poi ero superscimmiato di film horror, e dell’orrido in generale”.
Come mai hai deciso di sfruttare di meno la maschera, con il passare del tempo?
S: “La maschera non è mai stata una copertura. Nel primo video che ho tirato fuori, Il senso dell’odio, non avevo la maschera. Non mi sono esposto subito con la maschera. È venuta fuori perché mi aiutava a rappresentare un altro tipo di suono, un altro tipo di rap. Alla fine l’ho sempre messa nei brani più elettronici e sperimentali. È un simbolo, diciamo, non una copertura. Se suoni di merda lo fai indipendentemente da una maschera”.
Mi spieghi la dicotomia vecchiaia-gioventù di Old Boy? Che penso si rispecchi anche nell’artwork di Midnite, il vecchio coi tatuaggi. Tu come ti senti tra i due poli?
S: “Midnite è segnato da questa vecchiaia latente, probabilmente perché mi vedo in una situazione un po’ strana. Ho trent’anni, e mi sento quindi – non dico vecchio, ma tra il giovane e il vecchio. Old Boy è nata un po’ dal film omonimo, un po’ perché mi piaceva il termine come metafora del governo italiano – o degli italiani in generale. Perché è un paese per vecchi. Sia la canzone che l’intero concept ruotano attorno a questo concetto. Anche nel video di S.A.L.M.O. mi faccio vedere vecchio, ad esempio”.
In Russell Crowe canti “La fama è distruttiva tipo Sex Pistols”. In che senso? Lo stai sperimentando sulla tua pelle o è un posto in cui non vuoi finire?
S: “È una cosa che sto vivendo, essenzialmente. In questi due anni è cambiato un po’ tutto. Ora sono a metà tra popolarità e underground, forse perché non sono mai andato in televisione. Se ci fossi andato avrei fatto più cose, più numeri. Ma tutto dipende da dove vuoi arrivare e cosa vuoi fare in realtà. Se fai rap, adesso, e fai dei numeri seri, se hai talento, potresti fare di tutto. Ti si aprono le porte per andare ovunque. Radio e TV. Anche se non penso sia più così importante come prima a causa di internet. È un po’ strano sentirsi a metà, ma io sono dove voglio arrivare. Non voglio essere né troppo esposto né troppo nascosto. Voglio solo pagarmi l’affitto e andare a suonare, per il resto chissenefotte. Non ho mai avuto tanti soldi e non mi sveglio con quel pallino, capisci. Se poi alla gente piace quello che faccio, perfetto. La vivo un po’ strana – avere un po’ di popolarità a trent’anni è diverso rispetto ad averlo a vent’anni. La vivi in una maniera diversa, e non penso saprei spiegartelo bene. Forse riesco a gestirlo meglio. Per come sono fatto, se fossi diventato famoso a vent’anni sarei impazzito. Dato quello che mi hanno proposto avrei potuto espormi ancora di più, ma non sono mai andato da Maria de Filippi, o al Chiambretti Night – perché non mi piace quel mondo. Ti può scappare la situazione di mano, hai un po’ di successo e lo vuoi avere tutto. Vuoi arrivare a prendere anche quello che non esiste. Devi saperti fermare e sapere dove cazzo vuoi arrivare”.
Mentre dipingi con chiarezza sentimenti particolarmente negativi o aggressivi, sembra che l’amore ti dia più da pensare, o che comunque sia più difficile per te esprimerlo. Vedi Faraway: “L’amore è un film in testa visto dall’ultima fila.”
S: “Nella musica rap ci sono vari tipi di scrittura e un sacco di sfumature. A me è sempre piaciuto scrivere un po’ di tutto, tirare in mezzo un sacco di argomenti e farlo in maniera diversa. Passare da un argomento pesante, come la distopia di Weishaupt, a uno più leggero per me è normale. Faraway è un po’ più leccata, soft, amorevole. Non ho mai fatto un disco tutto con lo stesso concept, a parlare sempre delle stesse cose. Quindi non ho mai fatto troppi testi classici, da “strada” o “coi problemi”. Tornando al tour: come avete rilavorato, a livello pratico, i pezzi? Hai seguito il processo o hai lasciato fare ai musicisti? L’unica anteprima che hai dato al pubblico è il video di Killer Game girato in saletta sul tuo canale YouTube.
S: “In poche parole, i ragazzi che suonavano con me mi conoscono da una vita. Hanno sentito l’album e, visto che c’è una simbiosi così grande tra di noi, avevano già in testa come eseguire il brano. Il batterista, che è mio amico da sempre, ha sentito il disco e dopo una settimana sapeva già le parti. Se le era già più o meno studiate. Ci siamo visti in saletta, i ragazzi mi hanno fatto sentire le parti che avevano provato e sono riusciti a riprodurre le strumentali esattamente come le senti su disco. Il live passa da pezzi super soft più tranquilli, un po’ alla Roots, e poi passiamo a delle robe estreme, pesantissime, con un tiro molto più metal. È strano”.
La cosa principale che sembri avere ereditato dal mondo del metal è il pubblico, tra pogo e wall of death vari.
S: “***cane, il primo live che ho visto da ragazzino furono gli Slayer. Immagina cosa posso pensare del pogo e del wall of death. L’unica cosa che mi fa girare le palle sono i tipi della sicurezza. Mi è capitato di vedere delle cose assurde. Ragazzini che pagano il biglietto, vengono a vedere il live, iniziano a pogare e vengono menati dai tipi della sicurezza perché pensano si stiano picchiando. È una delle cose che mi fanno girare più i coglioni in assoluto. Mi è capitato più volte di fermare il live per dirgli di lasciarli in pace. Molte volte ho anche rischiato di prendere calci nel culo”.
Hellvisback è il quarto album in studio del rapper italiano Salmo, pubblicato il 5 febbraio 2016 dalla Sony Music.
Anticipato a dicembre 2015 dal singolo 1984, Hellvisback è la prima pubblicazione dell'artista con la Sony Music ed è costituito da tredici brani, di cui due hanno visto la partecipazione del batterista dei Blink-182 Travis Barker. Il titolo dell'album è un omaggio a Elvis Presley, riguardo al quale lo stesso Salmo ha spiegato in un'intervista concessa a Adnkronos:
« L'idea era di prendere un'icona, un personaggio vecchio stampo e mixarlo con qualcosa di odierno, di attuale. Quindi ho pensato ad Elvis, gli ho messo la maschera, l'ho fatto incontrare con il mio mondo ed è venuto fuori lui: Hellvisback! »
Tracce
Mic Taser – 3:08 Giuda – 2:18 Io sono qui – 3:00 1984 – 4:11 Il messia (feat. Victor Kwality & Travis Barker) – 4:11 Daytona – 3:56 Bentley vs. Cadillac (feat. Travis Barker) – 3:22 7 AM – 2:27 L'alba – 2:56 Hellvisback – 4:36 La festa è finita – 3:14 Black Widow – 3:14 Peyote (feat. SBCR) – 9:32
Salmo, lo strano caso del rapper a cui va stretto il rap.
I numeri ci sono, gli artisti bravi anche ma l’Italia continua a considerare il rap un genere di nicchia. Sarà colpa, forse, della italica tradizione melodica, sarà colpa che il nuovo nel Belpaese quando si afferma, a differenza di quanto accade nel resto del mondo, è già vecchio, sarà, di sicuro, per molti altri motivi ma anche perché i detrattori del genere non hanno ancora scoperto e ascoltato Salmo. Chiamato da Jovanotti ad aprire il suo tour negli stadi 2015, Salmo è uno dei pochi artisti che riesce a mettere d’accordo appassionati di vari generi musicali (rap, metal, punk, hardcore, rock) e risultare credibile per ognuno di essi. La fusione dei vari linguaggi e la potenza del suo sound sono la base delle sue produzioni e la sua firma artistica.
Dopo aver debuttato al #1 su iTunes a poche ore dalla sua uscita, essere entrato direttamente al primo posto della classifica FIMI/GfK degli album più venduti ed essere rimasto stabile al vertice per due settimane consecutive, oggi Salmo raggiunge un doppio traguardo: conquista il disco di platino con il nuovo album “Hellvisback” e il disco d’oro per il singolo “1984”.
Un progetto discografico unico nel suo genere. “Hellvisback” è un disco con 13 brani inediti, ma è anche un fumetto. Come il titolo stesso suggerisce, è un omaggio ad Elvis Presley, cui Salmo s’ispira per la creazione di un nuovo supereroe nato negli inferi, Hellvisback appunto e diventato l’emblema della sua nuova pubblicazione. L’artista pioniere dell’hip hop 2.0, che ha rivoluzionato la scena musicale italiana con il suo stile inconfondibile e il suo sound internazionale, riesce a stupire ancora una volta con un progetto ricco di idee e contenuti, presentato in anteprima il 29 gennaio al Red Bull Followers durante un evento esclusivo.
“Hellvisback”, prodotto dallo stesso Salmo e da Low Kidd, è disponibile in molteplici versioni: Cd standard, Deluxe Edition (cd+fumetto), Deluxe Limited Edition numerata (cd + fumetto + vinile + t-shirt) e vinile. Un album dalla forte matrice autobiografica, come testimonia il singolo di lancio “1984”, ma che lascia spazio anche a molto altro.
Un disco molto personale arricchito da tre featuring d’eccezione: “Bentley Vs Cadillac” feat. Travis Barker (Blink 182), “Il Messia” feat. Victor Kwality & Travis Barker, “Peyote” feat. SBCR (aka The Bloody Beetroots). Grande novità che mette ancora una volta in luce l’eclettismo dell’artista è il n. 0 del fumetto che accompagna la Deluxe Edition: tutto ha inizio con la morte di Salmo che si ritrova all’inferno con Elvis. Dalla fusione dei due personaggi ha origine Hellvisback, il supereroe che combatterà Satana per impedire una nuova Apocalisse. Ma le avventure del supereroe con volto di Elvis e inconfondibile maschera di Salmo non finiranno con questo numero.
“Hellvisback” è stato anticipato dal singolo “1984”, brano autobiografico e molto potente, scritto, prodotto e interpretato dallo stesso Salmo. Da sempre i video di Salmo sono dei veri e propri eventi sul web. E anche con quello che accompagna il brano di lancio, l’artista non ha deluso i suoi fan. Prodotto da Lebonski Agency & YouNuts con la regia di AC/DC – N. Celaia, A. Folino, A.Usbergo (“Sabato” – Jovanotti, “Ti ho voluto bene veramente” – M. Mengoni, per citarne alcuni) il videoclip ha raggiunto in un mese oltre 3 milioni di visualizzazioni. Non meno originali sono i video di “Io sono qui” e “Giuda”, diretti da A. Folino e C. Perria che, a poche ore dalla loro pubblicazione, hanno totalizzato oltre 200.000 views.
“HELLVISBACK TOUR 2016”, queste le prossime date:
15 aprile Napoli – Duel Beat 16 aprile Bari – Demodè 17 aprile Maglie (LE) – Industrie musicali 23 aprile Cesena – Vidia 24 aprile Senigallia – Mamamia 30 aprile Roma – Orion 6 maggio Torino – Hiroshima mon Amour SOLD OUT 7 maggio Trezzo sull’Adda – Live Music Club SOLD OUT 14 maggio Catania – Mercati generali 21 maggio Parma – Campus Industry
Milano sotto zero, anche stanotte ha dato neve Sto al binario zero, l’inferno è la via più breve Sorridere, mentire e dire di stare bene come dire è per sempre ma alla fine non staremo insieme Se ne dicono di cose in giro, ti prendono in giro ti prendere un giro fammi fare un altro giro Di notte per le strade come un comune vampiro, super-io, super-hero Spesso qui chi gratta il fondo ha il naso del tapiro Io che in fondo chiedo scusa, puoi levarmi la paura, lasciarmi il respiro Quanto alcool è passato sotto questi ponti Il mondo esploderà fra due secondi non saremo pronti! Chiedilo a Shazam chi è Salmonlebon Non sono un tipo da champagne e Dom Perignon Vengo a sfondarti il club, le console, i deejay, se ci sei leva un posto a reggaeton Sfidi la gravità quando le sfili wonder-bra, meglio non vedere come Stewie Wonder Brah Odio le tipe col berretto, risparmiami il balletto, sulle tue labbra ci balbetto Tipe gessate coi corpi ingessati, mostri truccati con fidanzati su Monster Ducati Viscidi unagi, mangia-uramaki Salmo squarta gli apparati il flow ti appende al muro tipo carta da parati Da ragazzino giocavo coi Lego, stacco pezzi e ricollego Grazie al rap adesso gioco un po’ con l’ego
Rit. Ai se eu te pego, ai se eu te pego, uccido rapper quindi avanti un altro, prego! Rap stratego, non mi espongo lo fa l’alter-ego Attacca sempre al collo quando slego Ai se eu te pego, ai se eu te pego, uccido rapper quindi avanti un altro.
Striscio le mattine come clochard alle panchine, niente rose dammi le cartine sputapalline Arkanoid fai una polaroid facce bianche paranoid, a una certa parlo come Freud Da sano problemi sociali chiuso tipo coi domiciliari Guardo le stelle sdraiato sui binari Sembriamo uguali come fosse comune che i locali come questo sono fosse comune Pieno di VIP, io non sono un VIP Sono solo un mostro quando accendo il mic, quindi via da qui E falla ‘sta foto di gruppo, io me ne fotto di brutto Hai perso la ragione perché dopo le cinque so tutto, Le mani strette sul tessuto, c’ho la stoffa del sopravvissuto Ogni strofa sette vite che ho vissuto Uccido rapper, rimo sette stelle come Hokuto Faccio sette di mattina ma non centra l’occulto. Finisce sempre sul più bello quando…
Dopo il singolo inedito uscito durante la scorsa estate, dal titolo Estate Dimmerda, a partire dal 24 novembre scorso, è disponibile negli store digitali e sulle piattaforme streaming, il nuovo singolo di Salmo intitolato Perdonami.
Con questa canzone, prodotta da Tha Supreme, Salmo ha raggiunto un record per quanto riguarda Spotify: il giorno in cui il singolo è stato pubblicato, 24 novembre 2017, infatti, Perdonami ha registrato ben 495.971 stream. Al momento della pubblicazione di quest'articolo, la canzone è ancora al primo posto nella classifica di Spotify. Con questo singolo, di genere trap, Salmo, con il suo stile, si scaglia proprio contro gli esponenti della trap in Italia.
Se dico quello che penso Non resta neanche un amico Sono una merda, confesso Se penso a quello che dico Perdonami Perdonami Perdona, perdona, perdonami Perdonami Perdonami Perdona, perdona, perdonami I rapper di ora si vestono male E cantano male E più fanno schifo, più sale la fama Ti sembra normale? È come se adesso ti vomito in faccia Ti passa la fame Le tipe che schiacci non le farei toccare Neanche dal cazzo del cane È meglio se fuggi Tu non c'hai la stoffa, bro, taglia e ricuci In Italia nessuno lavora, ma rubano in casa E poi vanno da Gucci E cazzo ti ostenti Se vivi di stenti Sei un tipo stipato che sogna stipendi Staccare gli assegni Pirata ai Caraibi Ho un flow da karate, ti levo i carati dai denti Uno schiaffo e ti svegli Problemi al cervello, bro, spegni e riaccendi Spegni e riaccendi Sabato sera Dopo le quattro hai la faccia di cera Vacanze in riviera Leccando una figa pisciata che sa di ringhiera Chi accende le radio è un over 50, si pompa gli Stadio Poco evoluto, va ancora allo stadio Un vero cornuto non guarda mai dentro l'armadio Male male. Tutto bene? No, male male Tutto bene? No, male male, male male Male male, ehi Scrivo più chiaro possibile Se non capisci, riassumo Bravo, hai una mira infallibile Ma non colpisci nessuno Perdonami Perdonami Perdona, perdona, perdonami Perdonami Perdonami Perdona, perdona, perdona Perdona il peccato Ricorda il mio nome Sei il tipo sfigato che sogna di fare l'attore Peccato, sei quello che muore Farò la veglia Quando suona la sveglia Io non posso andare in tele, perché se ci vado Poi mi parte la bestemmia (oh, ma porco ***) Pardonne moi, pardonne moi Hai fegato, brah, pâté de foie Se riesci a distinguerti in questa città Sei come una zebra a pois Anche se smetto col fumo Ti ascolto, mi sembri qualcuno Scusa la spocchia, io sono uno Voi centomila nessuno Se dico quello che penso Non resta neanche un amico Sono una merda, confesso Se penso a quello che dico Perdonami Perdonami Perdona, perdona, perdonami Perdonami Perdonami Perdona, perdona, perdonami Scrivo più chiaro possibile Se non capisci, riassumo Bravo, hai una mira infallibile Ma non colpisci nessuno Perdonami Perdonami Perdona, perdona, perdonami.