IL GIORNALE DELL'ISOLA FELICE ... ANNO 2° ... NUMERO 180 ...

Martedì 18 Ottobre 2011

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    BUONGIORNO GIORNO... 19 OTTOBRE 2011


    Edizione Giornale Anno 2° Numero 180


    RIFLESSIONI


    ... APPARTENIAMO AL MONDO ...
    ...In questi giorni in cui più o meno tutti siamo alle prese con la compilazione dei fogli del censimento della popolazione, mi sono trovato di fronte ad una notizia che mi ha fatto riflettere. Viene dalla Cina dove un paese è composto da persone che non sono neppure censite all’anagrafe, che non hanno nemmeno la carta di identità. Ho pensato, leggendo alle proteste di quelle persone che si sentono fuori dal mondo perché non riconosciuti come esistenti dallo stato, a quanto sia importante nella nostra società la forma, l’esistere sui documenti, l’essere inseriti in contesti sociali. Credo che anche io se mi trovassi nella condizione di quei pescatori cinesi, protesterei per veder riconosciuta la mia esistenza dal contesto sociale; ma non posso dalla posizione nella quale ci troviamo che esiste una palese dipendenza psicologica da strumenti formali e non essenziali. Nella nostra società siamo oramai schedulati, incasellati, censiti e costantemente monitorati, per cui il possesso della vecchia cara carta di identità sembra oramai l’ultima delle prove della nostra esistenza. Già esistere non perché respiriamo, ma perché apparteniamo a casellari e possediamo pezzi di carta con la nostra foto incollata sopra. A volte vorrei poter essere trasparente, non essere osservato e monitorato da satelliti, gps, telefonini costantemente attivi e altre diavolerie moderne. A volte vorrei poter urlare di esistere non per un documento nascosto nella tasca della giacca, ma perché il mio passaggio, il mio respiro su questa terra ha lasciato anche un minimo flebile segno … Buon risveglio amici miei … Vi abbraccio fortissimo … Buon OTTOBRE a tutti….
    (Claudio)




    Cina, la strana storia del villaggio che non esiste.
    Si chiama villaggio del Dragone Blu ed è un paese fantasma in Cina. Nessuna delle dozzine di famiglie che lo abitano ha una carta d’identità ufficiale, indispensabile per i servizi sociali, oltre che per viaggiare e lavorare nell’intera nazione. CASE SOMMERSE - Liang Qiquan, un contadino, ha dichiarato alla BBC: “Rivoglio indietro la mia identità. Il governo ha promesso che avrebbe affrontato il problema, ma non lo ha mai fatto”. I problemi degli abitanti del paese fantasma risalgono a oltre un decennio fa, quando le autorità costruirono un bacino idrico in questo antico territorio. Fornisce acqua potabile alla città in rapida espansione di Harbin, famosa per le enormi sculture di ghiaccio in mostra durante i rigidi inverni. Oltre 200 case sono state sommerse sotto la superficie del bacino idrico. Gli abitanti del villaggio affermano di avere ricevuto dei risarcimenti scarsi o nulli. La convinzione del governo infatti era che vivessero nei distretti confinanti. LA RIBELLIONE DEI CONTADINI - E’ una storia già sentita più volte in Cina: i contadini scacciati dalle loro terre nella corsa allo sviluppo economico. Anche se questa vicenda ha una fine diversa dal solito. Un gruppo ha costruito un nuovo villaggio di fianco alla sponda del bacino idrico senza un permesso ufficiale. Era un atto di sfida, con i contadini che si sono messi contro le autorità. E la punizione per l’affronto era quasi inevitabile. Quando il giornalista della BBC, Martin Patience, ha contattato le autorità di Harbin, si è sentito rispondere che erano “perfettamente a conoscenza del problema”. Un funzionario, che ha preferito non rivelare il suo nome, ha dichiarato che i contadini avevano ricevuto “moltissimo” denaro in risarcimenti. VITE NEL LIMBO - Ma nonostante questo avevano deciso di fare ritorno “illegalmente” alle loro terre. Aggiungendo che l’area era a rischio inondazioni e che questo era il motivo per cui le autorità volevano che i residenti del Dragone Blu lasciassero la zona. A preoccupare maggiormente i contadini è invece il problema delle carte d’identità. Senza quei rettangoli di carta, la loro vita è come nel limbo. Qi Yahui ha un bambino di quattro mesi e un figlio giovane.


    ... La Poesia dell'Esistere ...
    Voglio fermarmi qui,
    posare,
    sfogliare le pagine dei ricordi
    accarezzare col pensiero
    le immagini di Allora,
    farle scorrere dinanzi agli occhi,
    riviverle
    fotogramma per fotogramma

    La Musica del Tempo
    sarà giusto sottofondo
    e la Pioggia
    battente sui vetri
    mi sarà gradita


    E passeranno
    sotto i miei occhi
    le mille immagini
    di un Amore
    riscaldato tra le mani
    come uno scricciolo infreddolito
    protetto da coloro che lo spiavano,
    fiero come un'Aquila reale
    che neppure la Morte
    potè domare

    E scorrerà ogni altra immagine
    di una Vita
    intensamente vissuta
    che è Mia
    ancora,
    e ancora giorni di Sole e Luce
    brama
    e Strade, Voli,
    Notti incantate
    nella Poesia dell'Esistere
    e nella sua Musica.

    (Mario Calzolaro)



    ATTUALITA’


    Legoland in Florida, in arrivo altri sei parchi.
    Secondo le stime della Merlin Group dovrebbe attirare 1,5 milioni di visitatori l'anno. NEW YORK - Legolandia sbarca in Florida, dove è stato inaugurato il parco divertimenti interamente dedicato ai mattoncini colorati. Si trova a meno di un'ora da Orlando (dove sorge Disnayland). Secondo le stime della Merlin Entertainments Group dovrebbe attirare 1,5 milioni di visitatori l'anno. Il nuovo parco fa parte di un maxi-progetto che prevede la costruzione di sei parchi a tema in tutti gli Stati Uniti.
    Nonostante la vicinanza a Disneyland faccia nascere dei sospetti, alla Merlin Entertainments Group, giurano che la nuova Legoland non intende competere con uno dei più grandi parchi divertimento del mondo. La compagnia inglese punta infatti su un progetto globale per conquistare il pubblico statunitense, che prevede la costruzione di sei parchi a tema in tutto il Paese. "Il nostro obiettivo non è combattere contro un gigante come Disney che attira 30 milioni di visitatori l'anno - ha dichiarato il capo della compagnia Nick Varney - ma puntare su una clientela che cerca un prodotto particolare e su realtà dove non esistono luoghi di intrattenimento di questo genere". La Merlin ha già inaugurato l'acquario Sea Life in Minnesota e un centro coperto dedicato ai mattoncini colorati a Dallas, mentre altri due 'Legoland Indoor stanno per essere aperti ad Atlanta e Kansas City, oltre un museo delle cere aperto a Manhattan. Come spiegano dalla Merlin, il parco dedicato ai Lego e stato progettato con lo scopo di soddisfare le esigenze delle famiglie con bambini piccoli, offrendo a loro e ai genitori l'opportunità di giocare insieme, una novità molto attesa nel settore dell'intrattenimento in Florida. Il parco è diventato un importante catalizzatore per altri investimenti nella regione, oltre ad aver già creato 1.000 nuovi posti di lavoro. Per Varney, Legoland Florida rappresenta uno dei progetti piu importanti che lazienda abbia mai sviluppato, e il passo successivo dovrebbe essere un nuovo piano di investimenti per portare ad Orlando altri tre marchi intermedi della compagnia.

    La notte di Halloween saremo in 7 miliardi.

    Lo annunacia l'agenzia Onu per la popolazione. Saremo otto miliardi nel 2025. NEW YORK - Il neonato che porterà la popolazione della terra a quota 7 miliardi arriverà insieme alle streghe e le zucche di Halloween. Secondo le previsioni dell'agenzia Onu per la popolazione (Unfpa), il bambino nascerà il 31 ottobre. Per il direttore esecutivo della Unfpa, Babatunde Osotimehin, ex ministro della sanità nigeriano, l'evento deve sollecitare una chiamata all'azione. "E' l'opportunità per riportare il tema della popolazione, dei diritti delle donne e delle famiglie al centro dell'attenzione mondiale", ha detto. Sempre secondo le stime dell'agenzia Onu gli abitanti della terra continueranno a crescere a ritmi elevati, raggiungendo gli otto miliardi nel 2025 e i dieci miliardi prima della fine del secolo. "Globalmente questi dati non sono un motivo di allarme - è il parere di John Boongaarts, della società di ricerca americana Population Council - ma comportano la necessità di intensificare gli sforzi dei leader del mondo verso i Paesi in via di sviluppo, dove 900 milioni di persone soffrono di malnutrizione". Se Giappone, Russia e i Paesi dell'Europa Occidentale si trovano ad affrontare il problema opposto a causa del calo delle nascite e dell'invecchiamento della popolazione, in nazioni come Cina o India, gli Stati più abitati del pianeta, si pone la necessità di rivedere le politiche relative alla crescita demografica. Ma l'area del mondo che crea maggiore preoccupazione è quella dei paesi del Terzo mondo, come la regione dell'Africa Sub-Sahariana, che si trova a detenere il triste primato della zona a più alto tasso di mortalità infantile. Per gli esperti nelle città africane, ad alto tasso di crescita demografica e dove il 60% della popolazione è sotto i trenta anni, è un obbligo imprescindibile della comunità internazionale adottare politiche di sostegno per le famiglie e di istruzione per i giovani.


    Maratoneta da guinness, ha cento anni.
    In 8 ore completa gara Toronto, suo segreto: te', curry e vita felice. LONDRA - Quarantadue chilometri in 8 ore, 25 minuti e 16 secondi: non un risultato eccezionale per un maratoneta. Ma per Fauja Singh, cittadino britannico di origine indiana, è un primato da Guinness. Singh, un Sikh che ha tagliato il traguardo della maratona di Toronto, ha 100 anni ed é diventato l'uomo più vecchio del mondo a completare una gara estrema, che mette a dura prova corridori ben più giovani di lui. Bere té e mangiare curry allo zenzero. Oltre a uno stato mentale zen, di "essere sempre felice": sono i tre ingredienti del successo di Singh che al 'muro' del 35esimo chilometro stava per gettare la spugna ma poi ha ritrovato la forza di dare battaglia nelle ultime due ore. Gli organizzatori stavano smantellando le barricate e gli striscioni al traguardo sul lungolago della metropoli canadese quando lo hanno visto arrancare verso la 'finish line'. Lunga barba e turbante, Singh ha tagliato il traguardo al 3.850esimo posto e non era neppure l'ultimo, dietro di lui altri cinque concorrenti. "Fauja è al settimo cielo. Ha combattuto contro se stesso e ha vinto", ha detto Harmander Singh, il suo allenatore. Già campione del mondo di maratona over 90, Singh era stato protagonista di vari record nel 2003-2004. Nel 2004 era stato testimonial della campagna dell'Adidas 'Niente e' Impossibilé insieme a David Beckham e Muhammad Ali, e aveva devoluto il proprio compenso in beneficenza a favore dei bambini nati prematuri. E il bello è che il matusalemme della maratona ha cominciato a cimentarsi con la distanza regina del fondo soltanto undici anni fa, quando si era trasferito a Londra per vivere con un figlio dopo la morte della moglie nel suo villaggio in India: "Stare a casa mi uccideva", ha spiegato: "Gli anziani in Gran Bretagna fanno vita sedentaria e mangiano una dieta ricca di grassi. Così ho cominciato a muovermi". "Correre ha ridato a Fauja il baricentro della sua vita emotiva", ha spiegato l'interprete. Adesso Singh corre e cammina in media 16 chilometri al giorno. Il suo tempo record risale proprio a Toronto nel 2003: 5 ore e 40 minuti. Nato in India nel 1911 Singh era un contadino nel Punjab quando aveva cominciato ad amare la corsa. La sua prima maratona risale però a undici anni fa, quando aveva 89 anni. Quella di Toronto è stata l'ottava: in mezzo anche New York, la gara più bella del mondo "Il segreto di una lunga vita è l'assenza di stress. Se non puoi cambiare qualcosa, perché preoccuparsi? Sii grato per tutto quello che hai, evita le persone negative, sorridi e continua a correre", questa la filosofia che anche stavolta lo ha portato al traguardo.


    GOSSIPPANDO


    Gossippando



    Gabriella Pession e Sergio Assisi: è addio



    foto_primopiano



    I due si sarebbero lasciati

    Si sono conosciuti sul set nel 1999 ed è subito scoccata la scintilla. Purtroppo le storie d'amore, anche le più belle, possono arrivare al capolinea. Gabriella Pession e Sergio Assisi si sono lasciati.
    Lo ha confidato una fonte vicinissima alla coppia a Gente.

    L'attrice, che compirà 34 anni il prossimo 2 novembre, è tornata dalla mamma, la scrittrice Laura Pellegrini, a Milano, Sergio, 39 anni, è sempre più spesso a New York dove ha aperto PizzArte, una pizzeria con annessa anche una galleria d'arte. "Amo Milano - aveva confidato poche settimane fa al settimanale Gabriella - Sono nata negli Stati Uniti, ma sono cresciuta qui. In questa città ci sono le mie amiche storiche e la mia super mamma, che è l'amore della mia vita: io qui mi sento a casa". A Roma dovrà tornare per girare la seconda parte di "Rossella". Impegnatissima, forse proprio a causa del lavoro si è allontanata con grande dolore da Assisi.

    Non si comprende ancora se la rottura sia definitiva, se si tratti solo di una semplice crisi del settimo anno passeggera. Ma per il momento Gabriella sembrerebbe ballare da sola.


    (Lussy)



    ... CURIOSANDO E RACCONTANDO …


    I CENOTES



    La Riviera Maya è nota per la quantità e la bellezza dei suoi “cenotes”, piccoli laghi distribuiti nella foresta come perle, che sono la porta di entrata di un mondo subacqueo incredibile fatto di caratteristiche grotte sotterranee piene di acqua, ricche di storia e di rara bellezza, collegate tra loro da una serie infinita di arterie sotterranee. I Cenotes sono grossi bacini e grotte di dimensioni e profondità diverse, dove l'acqua dolce penetra attraverso il suolo poroso e in seguito raggiunge l'oceano attraverso una rete di fiumi sotterranei; durante l'era glaciale, parte di questi si prosciugò e l'acqua, gocciolando attraverso il suolo poroso, creò depositi minerali dalle splendide forme; si sono create cosi' le stalattiti e le stalagmiti, meravigliose formazioni calcaree all’interno di grotte che vennero poi nuovamente riempite dall'acqua quando i fiumi ripresero a scorrere in superficie. Così si sono formati i “cenotes”, vere e proprie cattedrali carsiche, grotte piene di acqua dolce in mezzo alla foresta dello Yucatan; a prima vista sembrano dei semplici laghetti ma, accompagnati da guide esperte, sul fondo si trova l’entrata per caratteristiche grotte da scoprire: un mondo unico di gallerie che si estendono per chilometri nel sottosuolo, collegando molti “cenotes” fra di loro e dando al subacqueo la sensazione di essere in un mondo incantato. Fossili di pesci e di conchiglie, pezzi di quarzo.

    La parola cenote arriva direttamente dalla lingua dei Maya: dzonot, cioè ‘acqua sacra’. Queste meraviglie naturali sono doline carsiche (delle ‘conche’ formatesi in seguito al crollo del tetto calcareo a causa dell’infiltrazione di acqua piovana), che i Maya utilizzavano per i loro rituali ma anche per l’approvvigionamento dell’acqua.
    Ed è nella regione dello Yucatan che si trova la maggior concentrazione di cenotes, poiché se è vero che è un territorio pressoché privo di risorse idriche superficiali, è al contempo caratterizzato da un sottosuolo calcareo poroso, che ha permesso la formazione di questi cunicoli sotterranei. È quindi facile comprendere l’importanza sociale che per i Maya avevano queste grotte di origine pleistocenica.
    La vita geologica di un cenote attraversa quattro stadi. Il primo, detto di ‘caverna’, costituisce la nascita del cenote: l’acidità dell’acqua presente nel terreno discioglie la calcite, l’elemento principale del calcare, rendendolo friabile. Il secondo è detto di ‘cenote giovane’ in cui il soffitto calcareo collassa parzialmente, lasciando l’interno della caverna esposta agli agenti atmosferici. Il terzo, detto ‘cenote maturo’, vede l’accumularsi dei detriti che rendono meno profonda la grotta. E il quarto e ultimo è detto di ‘cenote asciutto’: il cenote si riempie completamente di detriti permettendo la crescita di piante anche ad alto fusto. E se si parla di cenotes non si possono non nominare le antiche città maya di Chichén Itzá e Tulum.
    Osservando la piantina della prima si notano due cenotes: il Cenote Sagrado (‘Cenote sacro’) e il Cenote Xtoloc detto ‘Cenote civile’. Il primo (60 metri di diametro e 20 metri di distanza tra il suolo e il pelo dell’acqua) era usato dagli Itzá (i “maghi dell’acqua”), la popolazione predominante nel nord dello Yucatan, per i riti sacrificali al dio della pioggia Chaac, ma anche per interrogare gli dèi. Il secondo, invece, ormai difficilmente riconoscibile a causa della fitta vegetazione che lo ricopre, è più probabile che fosse la vera e propria fonte di approvvigionamento idrico della città.



    Per i Maya i cenotes erano porte d’ingresso per il mondo sotterraneo, motivo per il quale è facile trovare, vicino a essi, edifici adibiti al culto e alla purificazione. Nelle adiacenze del Cenote Sagrado, per esempio, vi è una struttura detta il “Bagno di Vapore”, che presumibilmente veniva utilizzata per i riti purificatori prima dei sacrifici umani, che gli Itzá compivano o in periodi di siccità o per chiedere lumi circa l’annata che sarebbe venuta: se nel primo caso venivano sacrificati degli uomini; nel secondo, all’alba, a essere gettate in acqua per conto dei possidenti del paese, erano le donne che, se sopravvivevano, a giorno fatto venivano salvate in modo che potessero raccontare quello che gli spiriti, che dicevano di aver visto nelle profondità del cenote, avevano risposto loro.
    Nel 1904, poi, il professor Edward Thompson (Università di Harvard), dragò il cenote e vi scoprì, oltre a oggetti preziosi (dagli inizi del Novecento ne sono stati rinvenuti circa 4000), anche scheletri di bambini di età compresa tra i 18 mesi e gli 11 anni.
    Per quanto riguarda Tulum (costa caraibica dello Yucatan), sicuramente il suo fiore all’occhiello è il sistema di grotte allagate chiamato Dos Ojos (‘Due occhi’), il cui nome deriva da due cenotes ‘gemelli’, collegati da una stessa caverna (visti dall’alto sembrano due occhi). La sua esplorazione, cominciata nel 1986 proprio dai due cenotes ‘gemelli’ e non ancora terminata, fino al 2008 ha potuto documentare una rete di grotte sotterranee lunga almeno 61 chilometri, con non meno di 25 cenotes a fare da ingressi (sinkhole in inglese). Dos Ojos è un sistema di grotte anchialine che presentano dei collegamenti attraverso i quali l’acqua del mare può miscelarsi con quella dolce (piovana) dei bacini, ed è proprio in questo sistema che si trova il Cenote Pit, il più profondo dello stato di Quintana Roo (118 metri). In questo sistema di grotte si può fare snorkeling e vengono organizzate anche delle visite subacquee, entrambe le attività rese spettacolari dalla purezza delle acque (depurate naturalmente dalla pietra calcarea) e piacevoli dalla temperatura media di 25°C.
    Alcuni cenotes, poi, sono ricchi di una fauna e di una flora di acqua dolce (ma anche, vicino alla costa, di mare come i dentici) a rischio di estinzione: il pesce cieco dello Yucatan, l’anguilla cieca, i bivalvi, le spugne, il plancton, ecc. In una caverna del Dos Ojos sono stati avvistati addirittura dei pipistrelli.

    Per i Maya i cenotes erano grotte dalle acque sacre nelle quali trovare risposte, e un mezzo per ringraziare (e ingraziarsi) gli dèi. Per noi, uomini di oggi, sono una meraviglia della Natura venuta da lontano, dal turchese ingenuo e ignaro della fine di quel popolo che per secoli ne ha rispettato il mistero.
    (Giulia Gabriele)



    (Gabry)



    RUBRICHE



    (Redazione)



    L’ISOLA NELLO SPORT


    NOTIZIE CURIOSE NELLO SPORT

    JUDO

    La competizione sportiva (Shiai)

    Arbitraggio
    Gli arbitri di judo hanno per missione:
    di accordare parzialmente i vantaggi o la vittoria al combattenti in seguito alle tecniche riuscite; di mantenere l'interesse del combattimento e di assicurare la sicurezza dei combattenti di fermare e far riprendere il combattimento quando è necessario; di informare i combattenti ed il tavolo, e se possibile gli spettatori, dello svolgimento del combattimento, per esempio quando c'è inizio di immobilizzazione e dei punteggi; di fare rispettare le regole e di applicare le sanzioni appropriate quando necessario. Nelle competizioni ufficiali, tre arbitri assicurano l'arbitraggio: un arbitro detto "arbitro centrale" in posizione in piedi e che si sposta coi combattenti e due arbitri detti "arbitri di angolo" che si trovano seduti ai due angoli opposti della superficie di combattimento. L'arbitro centrale, in seguito a tecnica valida e valutabile o nell'assegnazione di una penalità deve esprimere chiaramente e tempestivamente, con dei segni convenzionali, la propria decisione. Il ruolo degli arbitri di angolo è di dare il loro parere in caso di disaccordo con la decisione dell'arbitro centrale. Per ciò, utilizzano gli stessi gesti di arbitraggio dell'arbitro centrale. Quando uno solo dei due arbitri di angolo da il suo parere, l'arbitro centrale prende atto del suggerimento ma non può modificare la propria decisione se la stessa è già stata espressa dal relativo gesto. Se entrambi i due arbitri di angolo sono d'accordo contro il parere dell'arbitro centrale, questo deve modificare la sua decisione. L'arbitro d'angolo determina anche se un'azione sul bordo è valida o no a seconda che l'azione stessa abbia dimostrato la sua efficacia dentro o fuori dai limiti del tatami, ovvero un'azione può continuare e terminare all'esterno dell'area di combattimento se colui che subisce Uke) esce dall'area di gara dopo aver ormai del tutto perso l'equilibrio. Per farsi comprendere, l'arbitro utilizza dei termini di arbitraggio in giapponese corredati da un gesto, per essere compreso anche da lontano. Di seguito un elenco dei termini di arbitraggio impiegati in competizione con l'eventuale gesto accompagnatorio tra parentesi ed il loro significato:

    Terminologia
    Hajime — combattete
    Matte (braccio teso verso la parte anteriore palmo verso la parte anteriore) — fermate e ritornate in posto
    Soremade — fine del combattimento
    Sonomama (toccando i due combattenti, lett. "Restate come siete") — quando l'arbitro vuole verificare qualche cosa senza modificare la posizione dei combattenti durante la lotta a terra
    Yoshi (toccando brevemente i due combattenti) — riprendete il combattimento, dopo Sonomama
    Hantei — decisione dei giudici (braccio alzato in verticale)
    Koka (braccio piegato, palmo verso la parte anteriore all'altezza del torso) — piccolo vantaggio
    Yuko (braccio teso di fianco a 45 gradi, dita tese) — vantaggio medio
    Waza-ari (braccio teso di fianco a 90 gradi, dita tese) — mezzo punto
    Ippon (braccio teso al di sopra la testa, dita tese) — vittoria acquisita (punto), fine del combattimento
    Osae-komi — inizio dell'immobilizzazione (braccio teso in avanti a 90 gradi palmo verso terra)
    Toketa — uscita dall'immobilizzazione (agita il braccio teso in avanti a 90 gradi a destra e sinistra col palmo di taglio)
    Shido — sanzione lieve. Il primo shido, corrisponde ad un koka, per l'avversario, il secondo, corrisponde ad uno yuko, il terzo, ad un waza-ari. (indica col dito il combattente sanzionato)
    Hansoku-make - sanzione grave, che presa direttamente, comporta la squalifica. Oppure al 4° Shido, comporta la sconfitta dell'atleta, con l'eventuale possibilità di essere recuperato.
    Esistevano in precedenza due altre sanzioni: Chui (errore medio) e Keikoku (avvertimento prima della squalifica), queste sono state soppresse nel 2002: tutti gli errori che erano sanzionati con un Chui o un keikoku, ora sono qualificati come Shido.

    Entrata
    Prima del combattimento propriamente detto, i due combattenti effettuano l'entrata sul tatami e fanno il saluto. Salutano una prima volta il tappeto dell'esterno, poi ritornano passando faccia a faccia dietro i giudici d'angolo, per andare a posizionarsi al centro del tappeto, dietro la zona di pericolo, la banda rossa. Di là, aspettano il segnale dell'arbitro che farà segno avvicinando le sue braccia tese di fronte a lui. Quando sono a distanza di combattimento, o circa tre metri, si salutano reciprocamente ed aspettano il segnale di partenza Hajime. Il saluto all'ingresso dell'area di gara, prima previsto, è stato abolito nel 2004.

    Punteggi
    Lo scopo estremo del judo è sempre stato la ricerca dell'ippon, la vittoria diretta per una tecnica efficace. Nel judo in piedi, questo avviene quando l'avversario viene atterrato in modo efficace tenendo conto di tre parametri di valutazione che sono forza-velocità-nettamente sul dorso. Nel combattimento si può arrivare all'ippon anche dopo 25 secondi di immobilizzazione nel combattimento a terra, oppure se l'avversario abbandono per motivi medici o più spesso per uno strangolamento o una leva. I vantaggi in ordine crescente sono chiamati koka, yuko, waza-ari e ippon. Una valutazione più alta supera sempre la valutazione più bassa. Così un waza-ari supera sempre un numero qualsiasi di yuko e yuko supera sempre un numero qualsiasi in koka. Solo il waza-ari si somma e porta a waza-ari awasete ippon (due waza ari valgono ippon). Quando il punteggio più alto è lo stesso per i due combattenti, il vincitore è quello che ne ha di più. Se anche in questo caso sono in parità, si prende in conto il vantaggio inferiore e così via fino al vantaggio più piccolo.

    Combattimento in piedi

    Kinza: questo vantaggio non è contabilizzato, ma deve essere preso in conto per l'arbitro per far fermare i combattenti in caso di uguaglianza dello stato di parità. Corrisponde ad un attacco sincero, ininterrotto o no da una caduta dell'avversario sul ventre o sulle ginocchia.
    Koka: è dato quando l'avversario cade sulle cosce o i glutei. L'impatto deve essere sui glutei; se l'avversario circola sulla schiena nello stesso movimento, il vantaggio dato sarà superiore.
    Yuko: è dato quando mancano due dei tre elementi dell'ippon. Corrisponde ad una caduta sul fianco se la tecnica eseguita è sufficientemente energica, oppure ad una caduta più di schiena ma dove manca forza e velocità nell'azione.
    Waza-ari: è attribuito quando manca uno solo dei tre elementi dell'ippon. Corrisponde ad un impatto sulla schiena ma dove o la forza o la velocità della proiezione sono insufficienti. Può essere dato anche in seguito ad una caduta sul fianco seguita immediatamente di un contatto delle spalle al tappeto.
    Ippon è dato in seguito ad una proiezione con impatto sulla schiena con forza e velocità e comporta la vittoria.
    Occorre dire che a volte nel corso della competizione si verificano situazioni in cui è difficile stabilire la corretta valutazione. Il compito dell'arbitro è anche valutare chi dei due combattenti mantiene un comportamento più attivo premiandolo con una valutazione superiore (beninteso non al primo attacco), oppure in alternativa sanzionare l'altro per passività.

    Combattimento a terra
    Un vantaggio è dato in combattimento al suolo dopo un'immobilizzazione dell'avversario. Affinché ci sia immobilizzazione, occorre che le due spalle dell'avversario tocchino il tappeto e che il controllo si faccia con il busto girato verso il tappeto. L'arbitro grida allora osae-komi avanzando il braccio teso ed il piede posto in direzione dei combattenti ed il cronometro di immobilizzazione si mette in marcia. Si giudica che l'avversario sia riuscito ad uscire dell'immobilizzazione quando la sua uscita è totale: o è sul ventre, con le due spalle rivolte verso il tappeto, o ha rovesciato completamente il suo avversario, o abortisce il controllo avverso avvolgendo la gamba o il busto del suo avversario con le sue gambe. L'arbitro grida allora toketa agitando lateralmente il braccio teso in direzione dei combattenti. Si ferma allora il cronometro e si conta il numero di secondi che indica. Durante questo tempo, il combattimento continua finché l'arbitro dà il segnale di arresto matte, quando non c'è più un seguito tecnico interessante. I vantaggi sono dati secondo il tempo di immobilizzazione:

    Koka: da 10 secondi e fino a 14 secondi
    Yuko: da 15 secondi e fino a 19 secondi
    Waza-ari: da 20 secondi e fino a 24 secondi
    Ippon: 25 secondi
    Nel caso in cui il combattente che sta immobilizzando l'avversario abbia già a suo vantaggio un punteggio di "waza-ari" la vittoria verrà data allo scoccare dei 20 secondi.
    Un kinza può essere conteggiato su un'immobilizzazione di meno di 10 secondi.

    La vittoria, per ippon, è data anche in seguito ad un abbandono dell'avversario. Nel combattimento al suolo, l'abbandono è indotto molto frequentemente da uno strangolamento o una dolorosa leva al gomito, l'unica autorizzata nel judo. Per segnalare il suo abbandono, il combattente batte due o più volte il palmo della mano sul corpo dell'avversario o sul tappeto. Se non può utilizzare le mani gli è consentito chiedere la resa battendo il piede a terra o dicendo maitta, che in giapponese significa "mi arrendo".

    Sanzioni
    Gli shido si accumulano: il primo dà un koka all'avversario, il successivo uno yuko eliminando il koka, il terzo un waza-ari eliminando lo yuko, il quarto comporta la squalifica, almeno per il combattimento, non necessariamente dalla competizione. Gli shido sono dati principalmente per errori del tipo: non combattività (passività), rifiuto del combattimento, fuga o uscita volontaria della zona di combattimento, atteggiamento eccessivamente difensivo, braccia tese, busto completamente piegato verso la parte anteriore, gesti vietati (dita dentro la manica, mani sul viso dell'avversario,...). I hansoku-make sono dati o per accumulo di 4 shido o dopo un gesto contrario allo spirito del judo come non tener conto dell'arbitro, delle osservazioni fatte a questo o dopo un'azione che mette in pericolo l'avversario o sé stesso. I gesti pericolosi sono numerosi ma estremamente facili da evitare se il praticante ricerca innanzitutto l'efficacia.

    Uscita
    Quando l'arbitro ha dato il segnale di fine ed ha designato il vincitore, i due combattenti escono effettuando l'inverso dell'entrata: si salutano, salutano la zona di combattimento per salutare infine il tappeto alla loro uscita.

    I "punti judo"
    Una speciale classifica viene redatta nei tornei per stabilire a quale società sportiva viene attribuita la vittoria.I punti conquistati dagli atleti vengono convertiti in numeri e sommati per determinare la classifica di società secondo la tabella seguente:
    ippon 10 punti
    waza ari 7 punti
    yuko 5 punti
    koka 3 punti
    anche le sanzioni sono conteggiate ma in negativo

    shido I -3 Punti
    shido II -5 Punti
    shido III -7 Punti
    hansokumake -10 Punti
    Questo sistema, talora osteggiato dai sostenitori del judo tradizionale, fa si che vengano premiate le società numerose che talora portano in gara anche atleti alle prime armi sperando guadagnino qualche punto prezioso.

    Altre forme di arbitraggio
    Nelle antiche ryu di jujutsu le sfide avevano termine quando uno dei due si dichiarava sconfitto. Tale tradizione continuò in Giappone anche quando il Kodokan dovette affrontare le scuole superstiti di jujutsu che affermavano la loro superiorità, arrivando ad incontri che potevano durare anche un'ora. Successivamente, quando il judo si affermò definitivamente venne creato il primo sistema di gara chiamato Sanbon Shiai (gara ai 3 punti, intendendo con ciò che chi realizzava due ippon aveva vinto). Tale tipo di competizione, ormai molto rara, sopravvive ancora in alcune gare organizzate da Enti Sportivi Promozionali. Un altro tipo di arbitraggio attualmente in uso in queste associazioni (UISP, CSEN, ACSI), è denominato arbitraggio tradizionale, in quanto si rifà alla prima regolamentazione del Kodokan, che prevedeva un solo arbitro sul tatami. Si ha quindi l'assenza dei giudici di sedia ed inoltre vengono assegnate solo le valutazioni di waza ari e ippon. Naturalmente l'arbitro tiene in conto delle azioni dei combattenti per assegnare la vittoria in caso che nessuno realizzi un waza ari o un ippon. Inoltre gli atteggiamenti troppo difensivi vengono sanzionati in maniera maggiore di quanto fatto negli arbitraggi Federali. Tale sistema è premiante nei confronti del combattente più attivo, poiché l'accumulo di sanzioni va a vantaggio dell'avversario.

    Categorie di peso
    Uomini
    Fino a 60 kg 60~66 kg 66~73 kg 73~81 kg 81~90 kg 90~100 kg Oltre 100 kg
    Donne
    Fino a 48 kg 48~52 kg 52~57 kg 57~63 kg 63~70 kg 70~78 kg Oltre 78 kg

    Il Judo in Italia

    Cenni storici
    Le prime testimonianze si riferiscono ad un gruppo di militari appartenenti alla nostra Marina i quali nel 1905 tennero una dimostrazione di "lotta giapponese" (cosi veniva definito il judo) davanti all'allora re d'Italia Vittorio Emanuele III. Gli ufficiali Moscardelli e Piazzolla, in servizio a Yokohama in Giappone ottennero, secondo quanto contenuto negli archivi della Marina, il 1° dan di judo nel 1889, a pochi anni di distanza dalla fondazione del Kodokan. Bisognerà però aspettare altri 15 anni perché si incominci a parlare di judo, grazie all'opera di un altro marinaio, Carlo Oletti, che diresse i corsi di judo per l'esercito che erano stati istituiti nel 1920. Fino al 1924 il judo resterà confinato nell'ambito militare, allorquando fu costituita la FILG, Federazione Italiana lotta giapponese, assorbita poi nel '31 dalla FIAP, Federazione Italiana atletica pesante, e quindi nel '74 dalla FILPJ, Federazione Italiana lotta pesi judo, che a sua volta, inglobando anche il karate, cambierà denominazione in FILPJK nel 1995; infine nel luglio del 2000 l'Assemblea nazionale decide di scindere la federazione in FIJLKAM, Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali, e FIPCF ,Federazione Italiana Pesistica e Cultura Fisica. Particolare merito spetta, per la divulgazione in Italia del Judo e alla sua organizzazione federale, dapprima al Maestro Emerito Tommaso Betti Berutto, padre di tutti i judoka italiani e al suo libro "da cintura bianca a cintura nera" e all'Avv. Augusto Ceracchini, pioniere della disciplina, per cinque volte campione d'Italia, grande organizzatore ed uomo dotato di eccezionale carisma. A lui, scomparso prematuramente si deve l'Istituzione, negli anni 70, dell'Accademia Nazionale Italiana judo, per la formazione degli insegnanti tecnici.


    (Gina)



    NOVITA’ MUSICALI


    Novita' Musicali



    Afrojack - No beef (feat. Steve Aoki & Miss Palmer)

    afrojack%20no%20beef

    Il disco di cui vi sto per parlare non è una vera e propria release inedita, si tratta piuttosto di una traccia che fino a un paio di mesi fa figurava nel listone dei dischi con su appiccicata l'etichetta unreleased. In poche parole, sia Afrojack che quel matto di Steve Aoki l'avevano suonato in alcuni dei loro live, ma non era mai stato pubblicato.

    E aggiungerei purtroppo, visto che nei dj sets dell'olandese e dell'americano il disco aveva già mostrato tutte le sue potenzialità, a dir poco esplosive.

    Adesso, grazie alla voce di Alyssa "Miss" Palmer, No beef non solo si è trasformato da strumentale a cantato, ma è uscito ufficialmente su etichetta Wall Recordings con ottimi risultati, anche commerciali. Il disco-bomba da pista, dotato di una ripartenza Electro da martello pneumatico, è ben presto diventato un successo anche per le radio, benché non sia poi un brano così orecchiabile.

    E così Nick Van Den Wall (Vero nome di Afrojack), dopo averci accompagnato esattamente un anno fa con Take over control e l'estate trascorsa con The way we see the world, inno ufficiale di Tomorrowland 2011, mette in cassa un altro successo, in parallelo con tante altre collaborazioni importanti che lo vedono protagonista.
    Matteo Moruzzi


    Video


    (Lussy)



    ... PARLIAMO DI ...


    La storia del piatto



    Conosciuto e diffuso già nella civiltà cretese, greca, etrusca e romana, il piatto poteva essere prodotto nei materiali più vari, dal vetro al legno, dal coccio al cristallo fino alla terracotta, materiale estremamente comune. Sulle mense più ricche potevano esserci anche piatti d'oro o d'argento incastonati di pietre preziose, e quelli destinati ai riti religiosi romani venivano chiamati “patina”.
    La focaccia era sovente adoperata con simili funzioni, detta mensa, e il suo uso sembrò che perdurò anche dopo la fine dell'Impero Romano.

    ....... con il termine mensa si vuole indicare i dischi di pane distribuiti a mo’ di piatti all’inizio dei banchetti, poi destinati come avanzi ai servi. Ogni mensa, utilizzata da due persone, serviva in epoca classica ad ospitare e tagliare le carni, rimanendo così intrisa dei succhi e dei resti del cibo.
    In Italia, gia nel XII sec. molto tempo prima che in altri paesi, la mensa di pane venne sostituita dal tagliere, un disco di legno o di terracotta. Si cominciò così a dire “stare a tagliere” con qualcuno, indicando l'azione di cibarsi dalla stessa mensa. Solamente nel ‘400 si diffuse l’uso del piatto, e del bicchiere individuale......

    Durante tutto il Medioevo questo utensile venne per lo più ricavato dal legno, con alcuni esemplari in ceramica, e soltanto nel ‘500 comparvero materiali di maiolica (Faenza, Urbino e Pesaro), d’oro e d’argento, questi ultimi con ceselli, sbalzi, smalti e incastonature di pietre preziose. I piatti più “ricchi” non erano soltanto oggetti d’uso quotidiano ma venivano anche appesi alle pareti o incorniciati. Nell’età barocca e nel ‘700 i piatti conservarono un’importante decorazione pittorica, ma la forma da liscia si fece sagomata, con costolature e sbalzi in quelli di maiolica.
    Verso l’inizio del XVIII sec. la porcellana (nome derivato da una conchiglia orientale), nota ai cinesi sin dal III sec. a.C. ed importata in occidente tramite Bisanzio e Venezia, iniziò ad essere prodotta in Europa grazie alla scoperta della sua composizione fatta da Re Augusto II il Forte di Sassonia. Dalla terra tedesca, il segreto del “bianco oro” passò a Vienna, Venezia, Firenze e Napoli, dove nacquero le celebri fabbriche. A datare dal settecento si iniziarono a realizzare anche piatti di piccole proporzioni per caffè, tè, cioccolato, e si diffusero anche pezzi di grandi dimensioni, con funzione di vassoi.
    L'Ottocento vide il consolidarsi dell'uso del servizio di piatti formato da esemplari tutti uguali.(dal web)


    (Gabry)



    STRUMENTI MUSICALI



    "Harpouditar".

    harpds4

    Un 26-String Guitar / Oud / cetra

    Polistrumentista e performer solista Todd verde commissionato questo insolito unico nel suo genere ibrido, che ho hrpudfthchiamata la "Harpouditar". Questo nome riflette una combinazione di filo-infilate chitarra arpa o cetra, a metà orientale oud e classica. Todd chiama il "Swar Rebouditar", trovando somiglianze con un indiano Oriente cetra chiamato "Swar Mandal" e un strumento a pizzico si trovano in Afganistan e Pakistan, noto come il "rebab", così come oud e chitarra. In entrambi i casi, ha due sezioni distinte: una chitarra, come il collo e il ponte, e di un'arpa, come sistemazione di brevi stringhe che corrono diagonalmente l'incontro inferiore, sotto l'oud liuto o simil-ponte.

    harpudhtLa chitarra di tipo sezione utilizza un lungo classica lunghezza della scala chitarra (26-1/8 pollici) e ha sette corsi di stringhe. Sei di questi sono configurati in modo da essere analogo a uno standard a 6 corde di chitarra, ma i tre corsi acuti (nominalmente la g, b e archi e alta) sono raddoppiati, per dare qualcosa della qualità del suono delle corde di un raddoppio oud. Il corso settimo è anche raddoppiato: due brevi, sottili, corde di acciaio sul lato basso del collo servono per scopi simili la stringa 5 su 5-string banjo, in qualità di stringhe drone tastati le corde. La harpudffttastiera che scorre sotto le corde è in ebano e si trova a filo con la parte superiore dello strumento, come su un oud e liuto, piuttosto che correre sopra la parte superiore come su una chitarra. Inoltre, la tastiera ha solo cinque tasti legato-on di nylon, lasciando il resto del fretless collo (questo è simile alla rebab citato, che ha solo tre tasti). Il ponte è simile a un liuto o ponte oud in quanto le corde vengono direttamente fuori dal bordo anteriore del ponte in legno, senza sella stringa separata. Le corde si susseguono abbastanza vicino al top in abete dello strumento, che è protetto da una chiara tap-piastra. La parte superiore è rinforzato per dare un caloroso, ricco di qualità chitarra classica per sostenere l'oud-come aspetti di stringhe raddoppiato e fretless superiore del collo.

    hrpdfrdtLa sezione di arpa o cetra ha 15 corde (che permette a 2 ottave di tuning diatoniche), che sono una combinazione di acciaio e ottone pianura pianura. Questi sono sintonizzati con cetra pin sintonizzatori tipo, e hanno un magico, remniscent sparkley suono di un filo di arpa celtica con corde. Essi sono facilmente accessibili per strappare con la semplice rotazione del braccio destro un po ', e anche dare una bella lavata in sintonia con il suono complessivo.

    La forma del corpo è progettato per bilanciare comodamente in un tipo di chitarra classica del gioco di posizione, con lo strumento appoggiato sulla gamba sinistra del giocatore.


    (Lussy)



    ... LA NATURA NELL'ISOLA ...


    La REGINETTA AZZURRA



    La Reginetta azzurra, forse meglio conosciuta sotto il nome di Guit guit sai, appartiene, per quanto al profano possa apparire strano, alla famiglia degli Emberizidi ed è quindi un cugino, sia pure in senso lato e molto alla lontana, dei nostri zigoli, così come alla stessa famiglia appartengono i Tiardini, i Geospizini, i Cardinalini, i Traupidi, i Tersinini, i Catamblirinchi ed infinee i Dacnidini, della tribù dei quali fa parte appunto il Guit guit, almeno secondo il più recente schema di classificazione degli Uccelli, seguito dallo Grzimek e dai suoi collaboratori.

    Come tutti i congeneri, Guit guit ha lingua particolarmente adatta a suggere il nettare dei fiori che ne costituisce l'alimento base, modificata e trasformata in un sottile organo tubolare protrattile che (Weymont e altri, 1966) si riempie per capillarità.
    E' sfrangiata e forma all'estremità una sorta di spazzola. L'aspirazione del nettare ..è probabilmente favorita dalla compressione prodotta dai movimenti della gola. La forma esterna del Guit guit, come osserva esattamente il Moltoni, ricorda quella del nostro Picchio muraiolo (Tichodroma muraria) dal glaole per altro subito si distingue per la ben diversa colorazione e per le minori dimensioni.
    Lungo circa 13 cm., ha becco nero, sottile, snello e piegato all'ingiù, lungo circa 2 cm, i®curvato in punta ad uncino, di cui si serve a vite per forare alla base i calici dei fiori, ai quali sugge il nettare ed in cui ricerca pi~ insetti che vi si annidano. La colorazione ddll maschio è di un bel blu purpureo con dorso, ali e coda nero opaco. II vertice è di un brillante azzurro turchese. Giallo carico il vessillo interno delle remiganti. Occhio nega Zampe rosse. Dopo la muta, che segue immediatamente l'epoca riproduttiva al punto tale che alcuni soggetti sono stati osservati nutrire i piccoli già in abito eclissale, il maschio assume la colorazione verde oliva, anche sul pileo, rotea riormente più chiara, che è propria della femmina, dalla quale per altro si distingue per le zampe che rimangono rosse, mentre in questa ultima sono grigio scure tendenti al nero. E' uno dei pochi passeracei della zona tropicale la cui colorazione subisce un vistoso cambiarne stagionale.
    Non ha canto particolare, ma emette suoni aF gentini dai quali appunto deriva (è onomatopeico) il nome, localmente attribuito, di Guit guit ai quali alterna a volte un lieve e sommessi pigolio. La distribuzione, l'habitat e la nidificazione Nell'America tropicale, da Cuba al Messico, fino all'Equador, al Brasile meridionale e alla Bolivia, uccelli essenzialmente arboricoli e stawziali, socievoli e di carattere dolcissimo, si spostano in piccoli branchi di 10 o 15 individui alil'ombra degli arbusti fioriti delle piantagioni ó caffè e nelle foreste delle zone basse, dove nìdificano nelle chiome degli alberi o sulle cime dei cespugli, costruendo, a seconda delle razze geografiche, un piccolo nido a coppa di varia forma, oppure globoso, come una sorta di sacco rigonfio, all'approntamento del quale, foderato internamente con un morbido strato di erba e costruito utilizzando materiali vegetali & versi ed anche ragnatele, contribuiscono entrambi i membri della coppia, in cui vengono successivamente deposte due uova che la femmina cova da sola, macchiettate e con una particolare corona intorno al polo ottuso. Normalmente le covate sonoo due, eccezionalmente tre all'anno Al termine dell'incubazione, che si protrae per un periodo oscillante fra i 12 ed i 14 giorni. nascono i piccoli, ovviamente nidicoli, che vengono nutriti da entrambi i genitori con frutta e piccoli insetti.
    (ornieuropa.it)


    (Gabry)



    POESIE DI STAGIONE


    OTTOBRE
    Strade d'ocra leggere, solitarie
    in quell'aria dorata, dal timone
    dei rossi carri l'uomo silenzioso
    guarda lontano, va la vigna bassa
    fino alla proda: come canta l'ora
    d'autunno prima del tramonto! Un fumo
    di pienezza felice la rallegra,
    evàpora e rallenta
    tutta la vita. Contemplavo a valle
    le crete digradanti intorno i poggi
    con i paesi. A chi rubavo quella
    felicità così calma e stordita?
    Ed ero come il grappolo che resta
    legato al tralcio dopo la vendemmia.


    LINO CURCI





    LA SERA SULLL’ISOLA


    Quattro chiacchiere in allegria


    Parliamo spesso della nostra Isola Felice dscrivendola come una grande famiglia, come il luogo di ritrovo sereno di tanti amici. Allora volevamo rendere noto a tutti che tutte le sere, dopo le 20,30 ci riuniamo in questo luogo per trascorrere in serenità e divertimento le nostre serate. Approfittiamo allora del nostro giornale per informanre tutti dell’argomento con cui ci divertiremo la sera.. vi aspettiamo tutti tutti tutti e, se avete argomenti da proporre per la sera, mandate un mp a Lussy ...
    E’ ANCORA ESTATE …
    In estate spesso la colonna sonora è rappresentata da melodie e canzoni che diventano veri e propri tormentoni; la musica è in se l’emblema della ricerca di leggerezze e spensieratezza che accompagna questo periodo. Così accade spesso che nelle giornate, nelle serate estive ci si ritrova con gli amici ad ascoltare e cantare canzoni … ecco, col nostro giornale, sulla nostra isoletta vorremmo ricreare serate di quel tipo … basate sull’ascolto, sulle emozioni che quelle melodie ci lasceranno condividere con tutti coloro che saranno in nostra compagnia sull’isola … da oggi proporremo serate basate sulla musica e arrichite da chiacchiere, come accade normalmente in vacanza … e qui vorremmo condividere insieme una vacanza speciale sulla nostra isoletta felice …

    STASERA PARLEREMO DI ...



    ... Serate in musica ...





    (La redazione)



    ... FOTO E IMMAGINI DAL WEB ...


    ... Il giornale estivo non poteva prescindere da quella che è una usanza che ha unito generazioni intere. Chi di noi non ha almeno una volta, in vacanza, passato ore alla ricerca di immagini da inviare alle persone care? Quante volte ci siamo trovati nel bar del luogo di vacanza con una pila di cartoline da mandare alla famiglia, ai parenti, ad amici e conoscenti … ebbene in questo nostro luogo di sogno, dalla nostra isola felice, ci piace raccogliere cartoline dal mondo e pubblicarle sul nostro giornale e, in questo modo sognare insieme guardando quelle immagini di luoghi da sogno del nostro meraviglioso pianeta ...

    (La redazione)





    scatto di Ettore Malanca


     
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  2. tomiva57
     
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    buongiorno isola
    Grazie Claudio
    ciao a tutti
    buona giornata.....




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  3. arca1959
     
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    buon_giorno_100

    Lussy :2010081110324520100722111500201

    :Faccine%20small%20(3).gif: Ivana...Gabry...Giuly... :23.gif:

    :Faccine%20small%20(3).gif: Claudio..grazie.....Fabry... :emoticons-al-lavoro-06.gif:
    buona_giornata_072

    colazioni1

     
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  4. ringo47
     
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    marted10



    a tutti voi amici isolani, grazie ai redattori del giornale
    Grazie Arca della colazione




     
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  5. zara67
     
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    BUONGIORNO E SPENDIDA GIORNATA A TUTTI GRAZIE PER LA COLAZIONE ARCA
    :36_1_47.gif: :2010081110324520100722111500201
     
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    :36_1_47.gif: .buon giorno...wau..che bella colazione... :2010081110324520100722111500201 .grazie campione...

    rino..come va?..un abbraccio.. :emoticons-al-lavoro-06.gif: ..

    ciao ivana..ciao zara..buona giornata amiche...

    gif



     
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    h-collect_19 48f gif caffe-ricreazione bok sorellone mio e a tutti isolani,pusaaaaa
     
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    Buona giornata a tutti.
     
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    buon pomeriggio gina.ciao augusto buon pomeriggio a tutti... :114.gif:

    ARNOLD SCHWARZENEGGER torna al cinema come sceriffo

    14018-xl-328x427

    ARNOLD SCHWARZENEGGER RITORNA COME ATTORE IN THE LAST STAND (L’ULTIMA FRONTIERA) – Come si suol dire, il primo amore non si scorda mai e se questo “primo amore” si chiama cinema è inevitabile tornare prima o poi sul set anche se fino al giorno prima si era in governatore della California: già stiamo parlando proprio di lui, Arnold Schwarzenegger, l’ex Terminetor che ha deciso a 64 anni di riprovarci con il cinema.La casa di produzione Lionsgate ha fatto sapere che l’attore ( o dovremo forse dire il politico, chissà) si trova sul set di The Last Stand (L’ultima frontiera), nuova pellicola del regista sudcoreano Jee-woon Kim nella quale interpreta un ex poliziotto di Los Angeles ritiratosi in una piccola località al confine con il Messico dove è diventato sceriffo. Naturalmente l’avventura non mancherà e Arnold si troverà alle prese con un traffico di droga che deve essere sventato per il bene della comunità: del resto non è proprio la salvaguardia sociale lo scopo di chi lavora in politica?Staremo allora a vedere se i sei anni trascorsi nell’ambiente governativo renderanno la recitazione di Schwarzenegger ancor più realistica di prima: senza dubbio nel 2003 essere stato un attore fu un vantaggio non indifferente, come popolarità ma anche come capacità di “recitare”.

     
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  10. tappi
     
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    buon pomeriggio a tutti!!!

    finalmente pare che il forum abbia ripreso a funzionare
     
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    35_cena_a_lume_di_candela

    buona cena a tutti...

     
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  12. tomiva57
     
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    buona cena e buona serata a tutta l'isola
     
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    :36_1_47.gif: .Amici questa sera,..."Canzoni e colori.."