Stars è il nono album in studio della cantante Alexia, pubblicato nel 2010.
Il disco
L'album, contiene 8 tracce (6 brani più 2 remix) che si armonizzano seguendo un percorso formato da diversi generi musicali. Così inizia un viaggio che ripercorre le influenze e le passioni musicali dell'artista assorbite in tutta la sua carriera: dance, pop, r'e'b, pop rock. Questo nuovo lavoro affronta con molta maturità e con un linguaggio diretto tematiche importanti che riguardano la società e i giovani, con critiche anche dirette al mondo dei Talent show; ma l'artista lascia lo spazio anche a l'amore, quello universale ed emozionante. Il tutto arricchito dalla bipolarità italiano inglese che caratterizza fin dagli esordi l'esterofilità dell'artista spezzina. Scritto da Alexia e Massimo Marcolini, si avvale della partecipazione di Francesco Tartarini (Non tentarmi e L'amore in superficie); il brano "Perfect day" è stato scritto da Francesco Bighin, mentre il violino del maestro Angelo Branduardi arricchisce il brano "I dreamed a dream". L'album è uscito nei negozi di dischi il 22 giugno 2010 mentre sui portali musicali per il download digitale, l'11 giugno 2010.
I singoli
Il primo singolo promozionale dell'album è Star uscito l'11 giugno.
Tracce
Star Non tentarmi I dreamed a dream (feat. Angelo Branduardi) L'amore in superficie Perfect day It's love Star (Almighty Version) Perfect day (The Night Version)
Curiosità
La copertina dell'album rappresenta la cantante all'interno di un televisore anni '50. « "La TV anni 50 posta a cornice della copertina rappresenta la nostalgia di un mondo che non ho vissuto, ma che ho assaporato attraverso immagini di repertorio. Una TV pacata, contraddistinta dal buon gusto e priva di volgarità. Una TV che ha reso popolari le star che hanno fatto sognare intere generazioni. Era l’epoca del boom economico e della rinascita psicologica di un Occidente che, come la Fenice, rinasceva dalle ceneri del secondo conflitto mondiale. La società odierna sembra invece priva di un’identità autentica. E non c’è da stupirsi se le giovani generazioni, impossibilitate nella realizzazione di un progetto di vita autonomo, si illudano di trovare una via di fuga “sotto i riflettori” di un Talent Show." »
Il 2012 vede il ritorno di Alexia, una delle cantanti più dotate del panorama musicale italiano, ma che negli ultimi anni non è riuscita a farsi notare dal grande pubblico. Il suo ultimo album in studio “Stars” risale al 2010. Oggi è uscito “A volte sì a volte no” il nuovo brano estratto dal nuovo LP. Il singolo è scritto da Alexia e Massimo Marcolini già collaboratore fidato della cantante (Dimmi Come, Summerlovers, Da Grande sono alcuni pezzi scritti insieme) e potrebbe anche candidarsi a possibile tormentone estivo se supportata radiofonicamente. Il brano ricalca le sonorità degli anni ‘90 con un giro di chitarra e suoni elettronici, che rendono il pezzo un singolo pieno di energia e molto radiofonico, forse grazie anche a un ritornello orecchiabile. In questi giorni è stato girato il video musicale che accompagna il singolo, noi di Soundsblog, vi proponiamo dopo il salto i due backstage che danno già un idea del concept del video. E ovviamente potete anche ascoltare la canzone. I giudizi sono nelle vostre mani: “A volte sì, a volte no” merita successo? La voce di Alexia, sicuramente potente, tornerà ad avere il successo ottenuto negli scorsi anni?
La cantante racconta un momento molto buio della sua vita
E' tornata in tv con "I migliori anni", lo show condotto da su Rai Uno da Carlo Conti, Alexia, 45 anni, ha raccontato a "Diva e Donna", di aver sofferto di depressione post partum.
Mamma di Maria Vittoria, 7 anni, e Margherita, 20 mesi, la cantante ha rivelato di essere stata molto male dopo la nascita della primogenita: "Mi veniva da piangere e uscivo, non volevo che mi vedessero i miei in quello stato. Il vantaggio era avere la campagna attorno. (…) Urlavo, dicevo brutte parole, come si fa con un fantasma da esorcizzare. E’ successo dopo la prima gravidanza. Molto tosta. Con la seconda è andata meglio". Poi ha raccontato come sono le sue due bimbe: "La grande è forte, egocentrica, si diverte con l’iPad e ha un grande senso estetico. Quando fa la mugugnona mi ricorda mia madre. La piccola è molto sveglia, ha già capito tutto della vita. Ha i denti del papà e il viso del nonno materno. Sono molto fiera di questo".
Un altro brutto momento nella vita di Alexia è stato quando è morto suo padre: "Sono arrivata a chiedermi: cosa ho nella vita? Niente. Ho scoperto la solitudine, ero più sola che mai. Vivevo una storia che non meritava di essere più tale". Poi è arrivato Andrea Camerana, nipote di Giorgio Armani, con cui è sposata dal 2005: "Lui ha colmato il mio vuoto. Un uomo di sostanza e di certezza. Abbiamo superato alla grande la crisi del settimo anno nel senso che la crisi non è mai arrivata. Il nostro è un rapporto che mi dà forza e stabilità. Grazie all’ambiente sereno che ho attorno, adesso posso pensare di più e meglio all’artista Alexia".
iCanzonissime è il primo album di cover della cantante Alexia, pubblicato nel 2013.
L'album, che contiene 13 tracce, è una raccolta dei brani che l'artista ha interpretato durante la sfida "Canzonissima" all'interno della sesta edizione del programma I migliori anni con l’aggiunta di alcuni suoi successi rivisitati, come Summer is Crazy in versione acustica, Per dire di no in versione inglese e Biancaneve riarrangiato dal quintetto sinfonico Ophir:
« Sono i pezzi che avrei voluto cantare in prima persona nella mia carriera...assieme ad altri poco noti ma che per me hanno un grande significato affettivo...Risuonati e ricantati quei brani sono diventati miei »
Registrato e mixato al Pannekoek Studio nei Paesi Bassi e (tracce 1 e 12 presso gli Hit Factory Studios di Milano), è uscito in digital download il 21 giugno e nei negozi il 23 luglio 2013.
Il primo singolo promozionale dell'album è Io no uscito il 9 marzo.
Tracce
Io no Because the night Rumore Goodbye Ti sento Somebody to love (Per dire di no English Version) Summer is Crazy (Acustic Version) Ancora Non credere Il mondo You Can Leave Your Hat On Biancaneve Mio padre
A cinque anni dall'ultimo album di inediti, la cantante spezzina torna con Tu puoi se vuoi. E racconta di emozioni finalmente liberate. Con l'entusiasmo di sempre. Senza dimenticare di quella volta che si sono spente le stelle
La prima cosa che colpisce di Alexia è il tono pacato della voce. Stride con i ritmi graffianti a cui ha abituato il suo pubblico, ma appena comincia a parlare di musica l'adagio si fa vivace, inevitabile quando si racconta una passione vera, di quelle rare, capaci di dare senso a tutta una vita.
Sono passati cinque anni da Stars, il suo ultimo album di inediti, e per la cantante spezzina è tempo di rimettersi in gioco. Lo fa con Tu puoi se vuoi, in uscita il 5 maggio prossimo. Dieci canzoni e tutto un mondo, a lungo taciuto, da raccontare. Tradisce impazienza, Alexia. «Voglio dimostrare chi sono, cosa ho dentro, anche rischiando la faccia se necessario», racconta con la grinta di sempre, mentre si confessa «emozionata» per un ritorno attesissimo, non solo dai fan, ma anche da lei stessa. «Pensavo alla mia carriera, alla mia situazione artistica, e ho avuto voglia di qualcosa di nuovo rispetto al repertorio che ho sempre cantato negli ultimi anni».
Tu puoi se vuoi è propositivo e pieno di energia. Un messaggio diretto, che arriva subito. Cosa vuole oggi Alexia?
Cantare e suonare. Questo album è una rinascita, sia per me, sia per i musicisti che suonano al mio fianco. Siamo artisti navigati, ma ci sentiamo come quindicenni agli esordi.
Il titolo dell'album è diventato anche un tatuaggio.
Sì, ed è pieno di simboli che mi rappresentano. Ci sono le iniziali delle persone che amo, i fiori e un’ancora, omaggio alla mia Liguria, e poi c’è una pugilessa. Ci pensavo da due anni.
Perché proprio una pugilessa?
Simboleggia la volontà di abbattere le barriere e di superare il passato. Tatuarsi forse è una cosa un po’ adolescenziale, ma farlo mi ha resa strafelice. Sono andata con mio marito, eravamo emozionati. Ho provato un dolore che volevo provare, liberatorio. Me la sono proprio meritata questa donnina.
Ti riferisci a una battaglia particolare, oppure è un simbolo di tutte le sfide possibili che la vita ci mette davanti?
Entrambe le cose.
Su cosa hai vinto?
Sull’incapacità di credere in me stessa. Quando ero più giovane pensavo sempre di essere inferiore agli altri, avevo bisogno di avere da tutti lo stesso consenso, e quando non arrivava ci stavo malissimo.
È impossibile piacere a tutti
L’ho capito dopo, crescendo. Adesso so quanto possa essere doloroso vedere i propri sforzi non riconosciuti, ma si va avanti lo stesso.
Nel tattoo ci sono anche stelle e ragnatele
Le stelle fanno parte dello show, sono il mio mondo, le ragnatele si riferiscono a un periodo in cui sono stata ferma, era come se avessi le quattro frecce.
Quando?
Dopo la vittoria a Sanremo (Nel 2003 con Per dire no, ndr). È stato un momento forte, pieno di emozioni mai provate, poi, all’improvviso, il silenzio. Mi sono ritrovata sola, anche perché il mio entourage dell’epoca gestì la vittoria come un traguardo che non ammetteva ulteriori step.
Cosa è successo quando si sono spente le stelle?
Mi sono trovata davanti al mio primo scalino “in alto” da superare. Però mi è anche servito. Le delusioni, quando arrivano dopo le gioie più grandi, ti insegnano altre cose. Non esistono solo lo show, l’abito perfetto, il trucco giusto. Sono un’artista ma anche una persona. È bello poter essere entrambe le cose. Quando lo accetti è meraviglioso.
Adesso canti: dopo un inverno rigidissimo sboccia la primavera
Ho capito che era arrivato il momento di reagire. Bastava solo smettere di razionalizzare e buttare fuori ogni emozione, raccontare la mia storia.
Un inno alle ripartenze, ma anche alla felicità. In "E sei più avanti" , ad esempio, diventa un tutt'uno con la libertà. Che significa per te essere libera?
Non essere giudicata, ma anche non crucciarsi troppo quando succede.
Sei felice oggi?
Molto. Sono innamorata e ho due bambine che sono tutto. Ho capito che se ti poni in modo positivo verso le cose, poi va tutto meglio.
Alexia: "Non sono più una bambina, ora cammino con le mie gambe" La cantante pubblica l'album "Tu puoi se vuoi", con il qualche inizia un nuovo percorso, tra cambi di stile, nuovo look e un management rinnovato
- Esce il 5 maggio "Tu puoi se vuoi" il nuovo album di Alexia, con il quale la cantante spezzina riparte quasi da zero: nuovi i 10 brani del disco, nuovo il look (con una copertina che si fa notare a suon di tatuaggi) e nuovo lo staff che la segue. "Era giunto il momento di dimostrare soprattutto a me stessa che ero in grande di crescere - dice a Tgcom24 -. Sarà l'età o che non ho nulla da perdere, ma mi sento più sfrontata, anche nel sound".
Dal precedente "Stars" sono passati cinque anni. Un periodo di per sé non breve ma che in questo caso sembra ancora più lungo perché è coinciso con grandi cambiamenti nella vita di Alexia. Diventata mamma per la seconda volta nel 2011, si è poi dedicata completamente alla musica, prendendo in mano la propria carriera tra nuovi brani scritti, molti eventi live e, soprattutto, una piccola rivoluzione a livello manageriale. "Il problema è che mi guidavano un po' come una bambina - spiega lei -. A un certo punto ho trovato il coraggio di dire, soprattutto a me stessa, che era giunto il momento di crescere".
Come mai proprio adesso?
Cambiare era una questione vitale. Dal punto di vista pratico, nel 2005 avrei potuto salutare tutti e ritirarmi felice. Il mio lavoro lo faccio per passione e non necessariamente per pagare l'affitto. Quando le vacche erano grassissime sono stata parsimoniosa e questa cosa mi ha fatto gioco. E poi avevo trovato una dimensione giusta. Ma era una questione mia personale di fare un salto nel vuoto e capire se ci fosse un'altra soluzione. E come è andato questo salto nel vuoto?
Ho avuto il modo di trovare una strada musicale che volevo inseguire. Ho fatto un sacco di live con un gruppo nuovo, con cui abbiamo consolidato delle energie. Ma anche dedicarmi alla mia vita privata. Che è una cosa che in questo momento mi ha dato un sostegno notevole a livello di spirito e di coscienza.
Nella foto di copertina hai le braccia coperte di tatuaggi. Cosa rappresentano?
Sono tutte figure simbolo dell'ultimo periodo che ho vissuto. Partono tutti da l'unico tatuaggio vero che ho, una piccola pugilessa, che rappresenta me stessa, con la voglia di combattere e di assumersi le proprie responsabilità. Da quella poi si dipanano in una serie di incroci e collegamenti. E poi mi piaceva l'idea di ripartire con questa botta di colore, far capire che, anche se la situazione fa abbastanza schifo, dentro di noi abbiamo la forza per poter cambiare.
Come è nato il nuovo album?
In questi anni abbiamo fatto tantissimi live e con i musicisti che mi accompagnano ora ho sentito una grossa sintonia. E' venuto naturale chiudersi in studio con alcuni di loro per lavorare sul disco. Quello che più mi premeva era riportare anche nelle canzoni nuove la forza sprigionata nei live. Quindi anche nei suoni questo album lo volevo diretto, con più chitarre elettriche e batteria acustica. Il sound più spinto mi rappresenta perché mi sento più sfrontata. Un po' l'età, un po' il non aver niente da perdere.
Quando hai iniziato a scrivere le canzoni di "Tu puoi se vuoi"?
Quando ho scoperto di essere incinta per la seconda volta. Una cosa del genere per un'artista è un po' come se si fermasse il mondo. Quindi inizi a raccogliere le idee vere, quelle che vanno al di là delle proiezioni discografiche o dei risultati che vuoi ottenere. "Come una raffica" è nata quando ho scoperto che aspettavo un'altra bambina e soprattutto che era sana. Anche "Prenditi la vita" e "Sento" sono nate nel 2011.
Hai deciso di dare uno scossone alla tua carriera in un momento in cui la discografia vive un momento difficile: un pizzico di incoscienza?
Il titolo del disco, "Tu vuoi se puoi", è emblematico anche per questa ragione. Il panorama è cambiato tantissimo, il cd lo fai per dare un segno tangibile del tuo lavoro ma poi ci sono i social, le pubbliche relazioni. Avevo grande fiducia in ciò che avevo fatto e quindi ho deciso che potevo tentare. Ero sicura se ero la prima a credere in ciò che facevo avrei convinto anche chi mi stava vicino.