God Is My DJ è un album della cantautrice italiana Alice, pubblicato nel 1999. L'intento del progetto è una "ricerca del sacro nella musica", come dichiarato dall'artista stessa. God is my dj mescola opere e autori spesso differenti fra loro, ma tutti perfettamente integrati nel mondo musicale di Alice, per tematiche e atmosfere. Infatti, alcune tracce del disco erano già state interpretate una prima volta in altrattanti lavori dell'artista, come Mélodie passagère (Pie Jesu), Il sole nella pioggia (Orléans), Mezzogiorno sulle Alpi (Madre notte e Istenem, istenem, tradizionale ungherese inserito nel singolo In viaggio sul tuo viso). Inoltre, vi sono due brani scritti da Franco Battiato, indubbiamente una parte integrante del percorso musicale della cantante. Il progetto God Is My DJ aveva esordito dal vivo nel 1998, all'interno della rassegna "La musica dei cieli" a Milano: il programma comprendeva altri brani tratti dal repertorio di Alice, quali Il cielo sopra il cielo (Exit) Il sole nella pioggia (Il sole nella pioggia), Dammi la mano amore (Charade) e Nomadi (Park Hotel). Il disco è stato fortemente voluto dall'artista, al punto da accettare la partecipazione al Festival di Sanremo l'anno dopo (con conseguente pubblicazione di una raccolta di successi), fortemente voluta, invece, dalla WEA.
Tracce
Jesus blood never failed me yet (Gavin Bryars - 1974) - 1:20 Calling all angels (Jane Siberry - 1991) - 4:56 Madre notte (Alice, Messina, Fresu - 1992) - 1:32 Kyrie (Florian Fricke/Popol Vuh - 1972) - 5:26 L'ombra della luce (Franco Battiato - 1989) - 3:55 Victimae paschali laudes (Anonimo - XI secolo) - 1:53 Where will I be? (David Crosby - 1972) - 3:27 L'oceano di silenzio (Franco Battiato, Fleur Jaeggy - 1988) - 4:15 Unerhiireke (Livonian Heritage, Veljo Tormis - 1970) - 2:51 Für Alina (Arvo Pärt - 1976) - 1:45 Istenem istenem (Tradizionale Ungherese) - 1:42 Orléans (Tradizionale - Arr. vocale David Crosby) - 1:05 Ághios o theós (Anonimi cividalesi - XIV secolo) - 1:40 Refugee's theme (Eleni Karaindrou - 1991) - 2:18 Pie Jesu (Messe de requiem op.48, Gabriel Fauré - 1888) - 5:00
L'ombra della luce Diifendimi dalle forze contrarie la notte, nel sonno, quando non sono cosciente quando il mio percorso, si fa incerto E non abbandonarmi mai... Non mi abbandonare mai! Riportami nelle zone più alte in uno dei tuoi regni di quiete: è tempo di lasciare questo ciclo di vite E non abbandonarmi mai... Non mi abbandonare mai! Perché, le gioie del più profondo affetto o dei più lievi aneliti del cuore sono solo l'ombra della luce Ricordami, come sono infelice lontano dalle tue leggi come non sprecare il tempo che mi rimane E non abbandonarmi mai... Non mi abbandonare mai! Perché, la pace che ho sentito in certi monasteri o la vibrante intesa di tutti i sensi in festa sono solo l'ombra della luce.
Alice, ecco il singolo 'Nata ieri': il nuovo album 'Samsara' il 18 settembre
22 ago 2012 - Si intitola "Nata ieri" il nuovo singolo di Alice, primo estratto dal nuovo album di inediti in studio "Samsara", in uscita il prossimo 18 settembre: il brano, scritto per la cantante di Forlì da Tiziano Ferro, verrà diffuso presso il pubblico il prossimo venerdì, 24 settembre. L'album, ideale seguito di "Viaggio in Italia" del 2003, sarà distribuito da Artist First e Believe Digital.
Carla Bissi, in arte Alice, nasce a Forlì il 26 settembre 1954. Avvicinatasi alla musica all'età di otto anni, nel 1971 vince il Festival di Voci Nuove di Castrocaro con un'inedita versione della cover dei Pooh "Tanta voglia di lei". Firma un contratto con la Carosello e nel 1972 partecipa al Festival di Sanremo con il brano "Il mio cuore se ne va", scritto da Memo Remigi. Il suo secondo singolo, "La festa mia", composta da Franco Califano e Maurizio Fabrizio, si aggiudica la Gondola d'Argento alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia. Nel 1973 la Carosello pubblica il terzo e ultimo album di Carla Bissi dal titolo "Vivere un po', morire un po'". Nel '75 nasce, artisticamente parlando, Alice Visconti, pseudonimo con il quale la cantante pubblica con la CGD "La mia poca grande età" nel 1975 e "Cosa resta... un fiore" nel 1977. Abbandonato il finto cognome "Visconti", Alice approda alla Emi e nel 1980 pubblica "Capo Nord" trainato dal singolo "Il vento caldo dell'estate". Nel '91 vince il Festival di Sanremo con il brano "Per Elisa", vittoria alla quale segue il suo primo tour europeo. Nel 1982 pubblica "Azimut", album nel quale collabora con Franco Battiato, mentre nel 1984 collabora con il cantautore tedesco Stephen Waggershausen per l'album "Zu nah am feuer". Nel 1985 esce il disco "Gioielli rubati" e il Club Tenco la premia come miglior interprete femminile. Nel 1986 è la volta di "Park Hotel" realizzato con Tony Levin, Jerry Marrotta e Phil Manzanera. Dal 1989 ad oggi pubblica diversi album tra i quali "Il sole nella pioggia", "Charade", "Exit" e ""God is my DJ".
Personal Juke Box è un album della cantautrice italiana Alice, pubblicato nel 2000. Contiene alcuni dei singoli pubblicati da Alice (per lo più in versione riarrangiata), oltre alla canzone presentata al Festival di Sanremo 2000, Il giorno dell'indipendenza di Juri Camisasca.
Viaggio in Italia è un album di Alice, pubblicato nell'ottobre del 2003. Il cd raccoglie testi d'autore prevalentemente italiani, con due pezzi in lingua inglese. Il singolo radiofonico che ha anticipato l'uscita del disco è stato La bellezza stravagante. A inizio 2004 è stato pubblicato il cd singolo di Come un sigillo con l'aggiunta di 2 bonus track live in studio: Rose e limoni (Pasolini / Di Martino) e Col tempo sai (Ferré / Defaye - Simontacchi / Medail).
Tracce
Come un sigillo (Manlio Sgalambro, Franco Battiato) (con Paolo Fresu) Al principe (Pier Paolo Pasolini, Mino Di Martino) Un blasfemo (Edgar Lee Masters, Fabrizio De André) La bellezza stravagante (Ivano Fossati) Atlantide (Francesco De Gregori) Cosa succederà alla ragazza (Pasquale Panella, Lucio Battisti) Islands (Peter Sinfield, Robert Fripp) (con Tim Bowness) Febbraio (Pier Paolo Pasolini, Mino Di Martino) Lindbergh (Ivano Fossati) Ecco i negozi (Pasquale Panella, Lucio Battisti) (con Morgan) Auschwitz (Francesco Guccini) È stato molto bello (Manlio Sgalambro, Franco Battiato) Non insegnate ai bambini (Sandro Luporini, Giorgio Gaber) Golden hair (James Joyce, Syd Barrett) (con Tim Bowness)
Ponimi come un sigillo sul tuo cuore così resterò impresso in te per sempre. E tu passavi appena le sottili dita sul prepuzio poi sfioravi il glande e i sensi celebravano il loro splendore ed era bello starti ad osservare. Confermavi il mondo della coesistenza materiale. Ponimi come un sigillo sul tuo cuore come un sigillo sulle tue braccia. Pronuncio il tuo nome contro ogni sventura. Vinceva la tristezza il tuo soffio vitale eretico seguivo le gazzelle veloci come il sogno che mi passa accanto ed era bello starti ad osservare. Confermavi il tempo della coesistenza materiale. Ponimi come un sigillo sul tuo cuore come un sigillo sulle tue braccia. Perché quando sarò in esilio e al buio resterò nelle notti oscure inconsapevole del divenire. Ponimi.....
Se torna il sole Se discende la sera Se la notte ha un sapore di notti future Se un pomeriggio di pioggia sembra tornare Dai tempi troppo amati mai avuti del tutto Io non sono più felice Di goderne né di soffrirne Perché non sento più davanti a me tutta la vita Per essere poeti Bisogna avere molto tempo Ore e ore di solitudine Sono il solo modo perché si formi qualcosa Che è forza, abbandono, vizio e libertà Per dare stile al caos Io di tempo ormai ne ho poco Per colpa della morte E un po' anche di questo mondo Così umano che ai poveri toglie il pane Ai poeti, la pace Per essere poeti Bisogna avere molto tempo Ore e ore di solitudine Sono il solo modo perché si formi qualcosa Che è forza, abbandono, vizio e libertà Per dare stile al caos.
Non insegnate ai bambini Non insegnate la vostra morale È così stanca e malata Potrebbe far male Forse una grave imprudenza È lasciarli in balia di una falsa coscienza Non elogiate il pensiero Che è sempre più raro Non indicate per loro Una via conosciuta Ma se proprio volete Insegnate soltanto la magia della vita Giro giro tondo cambia il mondo Non insegnate ai bambini Non divulgate illusioni sociali Non gli riempite il futuro Di vecchi ideali L'unica cosa sicura è tenerli lontano Dalla nostra cultura Non esaltate il talento Che è sempre più spento Non li avviate al bel canto, al teatro Alla danza Ma se proprio volete Raccontategli il sogno di Un'antica speranza Non insegnate ai bambini Ma coltivate voi stessi il cuore e la mente Stategli sempre vicini Date fiducia all'amore il resto è niente Giro giro tondo cambia il mondo Giro giro tondo cambia il mondo
Lungo la strada è il primo album live di Alice. Frutto della registrazione di un concerto tenuto il 22 dicembre 2006 nella chiesa di San Marco a Milano - con l'accompagnamento dei musicisti Steve Jansen, Marco Pancaldi e Alberto Tafuri - è stato distribuito nel 2009. Secondo quanto dichiarato da Alice in un'intervista giornalistica, il disco "esprime il desiderio di fermare e condividere uno dei momenti musicali più intensi, in quella che sento essere l'età della maturità, anche professionale". In questo senso, l'album - che contiene motivi originali scritti dalla stessa cantante, ma anche importanti collaborazioni (vedi elenco tracce) - "si muove in una direzione esistenziale e spirituale", focalizzando temi centrali come "il desiderio di pace, la guerra, la poesia, l'amore nelle sue diverse manifestazioni, la ricerca del sacro e di sé". Fra i brani si segnalano in particolare la canzone friulana Anín a grîs (Andiamo a grilli) e il motivo scritto da Totò A cchiù bella, musicato da Giuni Russo.
Difficile esprimere un giudizio imparziale e spassionato su questo disco per chi, come me, oltre ad apprezzare l’artista e l’interprete Alice (fin da quando ancora usava lo pseudocognome Visconti ed era prodotta da Giancarlo Lucariello) è da sempre platonicamente innamorato della donna Carla Bissi. Difficile perché la scelta compiuta da Alice a metà degli anni Ottanta (diciamo in coincidenza con l’uscita di “Park Hotel”, 1986) l’ha portata a frequentare repertori lontani dal pop, e l’ha in un certo senso confinata a un ruolo di artista “alta”, a volte persino un poco altera, che le ha costantemente assicurato ampi consensi critici ma l’ha quasi inevitabilmente allontanata dal grande pubblico (ad eccezione, s’intende, di quanti - come dice bene una nota di ringraziamento nel libretto del CD - la seguono “con perseveranza incredibile e straordinario affetto”). Il 22 dicembre 2006 la Basilica di San Marco a Milano era gremita, e in quel giorno Alice ha tenuto il recital che questo Cd, il suo primo disco dal vivo, documenta parzialmente (“Il mio concerto conteneva tutta una parte dedicata alla preghiera che nell'atmosfera della basilica di San Marco aveva un valore, ma non si amalgamava col resto del concerto” ha spiegato in un’intervista recente). Quel che è stato incluso nel Cd spazia dal 1985 di “Gioielli rubati” (“Prospettiva Nevski”, di Franco Battiato e Giusto Pio, che però risale al 1980 di “Patriots”) al 2003 di “Viaggio in Italia” (“Febbraio”, con testo di Pier Paolo Pasolini e musica di Mino Di Martino), passando cronologicamente per il 1986 di “Park Hotel” (“Nomadi”, di Juri Camisasca), il 1988 di “Exit” (“Il contatto”, firmata da Alice), il 1989 di “Il sole nella pioggia” (“L’era del mito”, ancora di Camisasca, e “Anin a grîs”, canzone in friulano - il titolo significa “Andiamo a grilli” - di Marco Liverani e della poetessa Maria Di Gleria), il 1995 di “Charade” (“Gli ultimi fuochi” e “Dammi la mano amore”, entrambe ancora di Alice), il 1998 di “Exit” (“1943”, di Mino Di Martino, e “Il contatto”, anche questa di Alice). Inedite su album sono tre cover: “A’ cchiu’ bella” (testo di Totò musicato da Maria Antonietta Sisini e Giuni Russo, di cui nel concerto Alice ricorda l’allora recente scomparsa), “La cura” di Battiato e “Happiness”, una canzone del 1996 degli scozzesi Blue Nile. Alice, che oltre a cantare suona pianoforte e tastiere, è accompagnata da Alberto Tafuri (tastiere, chitarra e arrangiamenti), Steve Jansen (batteria, percussioni, tastiere, programmazione) e Marco Pancaldi (chitarre). La documentazione sonora del recital conferma quanto dicevo in apertura: la raffinata eleganza e l’intensa compostezza dell’interpretazione vocale suscitano ammirazione, i tessuti sonori si drappeggiano intorno alla voce così peculiare dell’interprete, e tutto è impeccabile, inappuntabile, ineccepibile. Ma, inevitabilmente, distante dalla semplice sensibilità popolare. Ad eccezione, e non è un caso, di “A’ cchiu’ bella”: la cui cantabilissima melodia, le cui le cui semplicissime parole d’amore (“Tu si 'a cchiù bella cosa ca tene stu paese, tu si comm' a na rosa, rosa... rosa maggese. Sti ccarne profumate me metteno int' 'o core comme fosse l'essenza, l'essenza 'e chist'ammore”) toccano il cuore e commuovono, facendomi pensare quanto sarebbe bello se Alice decidesse, almeno per un album, di tornare a regalare la sua voce alla canzone pop.
(Franco Zanetti) da: rockol.it
Alice: Lungo La Strada
Opera recensita da London da: debaser.it
"Rivedremo calzoni coi rattoppi Rossi tramonti sui borghi Vuoti di macchine Pieni di povera gente Che sarà tornata da Torino o dalla Germania I vecchi saranno padroni dei loro muretti Come poltrone di senatori Ei bambini sapranno che la minestra è poca E che cosa significa un pezzo di pane E la sera Sarà più nera della fine del mondo"
(Pier Paolo Pasolini, da "La Recessione")
Di strade questa affascinante e elegante artista nella sua carriera ne ha percorse veramente molte; dagli esordi solo come cantante in pieni anni '70 a quello che è stato il suo debutto come autrice e compositrice, "Capo Nord" (1980), passando per varie svolte segnate da autentici capolavori, "Park Hotel" (1986), "Il Sole Nella Pioggia" (1989), "Exit" (1998) per ricordare solo alcuni dei suoi lavori. Alice riparte nel suo percorso da "Viaggio In Italia" e dal coltivare la canzone come forma di poesia e la poesia come forma di canzone e regala al suo pubblico un concerto semplice ma emotivamente molto intenso. Nel "Teatro Della Gioventù" è affiancata solo da Alberto Tafuri (Piano e tastiere) e Marco Pancaldi (chitarre), manca Steve Jansen alle percussioni ma la sua assenza non pesa sul risultato finale. Nella città di De André l'inizio non poteva essere che con "Un Blasfemo" da "Viaggio In Italia", voce e tastiera e subito una grande emozione. Da questo bellissimo suo ultimo "viaggio" Alice estrae anche "Non Insegnate Ai Bambini" di Giorgio Gaber, struggente, "Atlantide" di De Gregori, "Febbraio" su testo di Pasolini e "é stato Molto Bello".
Questo lavoro completa forse l'esplorazione di una forma di canzone concentrata sulle parole iniziata già con "Exit" nel '98 e la semplicità esecutiva viene incoronata da una interpretazione perfetta dalla voce di Alice. Il cammino "lungo la strada" poi procede con "Gli Ultimi Fuochi" da "Charade", "Il Sole Nella Pioggia", con Alice che rende al massimo quello che è un autentico gioiello di musicalità e poesia, e con un omaggio a Giuni Russo, "‘A‘cchiù Bella" . Di Battiato esegue una versione solo piano e voce magnifica de "La Cura", tanto che la canzone originale è nulla al confronto, non poteva mancare la struggente "Prospettiva Newski" (solo piano e voce). Una piccola parentesi è dedicata al cantare l'amore, e con grande sorpresa Alice esegue "Il Vento Caldo Dell'Estate", questo bellissimo brano viene proposto con un arrangiamento per piano e organo, una interpretazione semplicemente fantastica per una canzone complessa, e lei nella magnifica apertura del ritornello mette i brividi a tutti. Si finisce con "Dammi La Mano Amore" e naturalmente chiesta a gran voce dal pubblico "Per Elisa". Alice la canta solo facendosi accompagnare dal piano e dalla chitarra acustica, questa canzone mantiene inalterato il suo mutevole fascino e colei che la scritta dimostra ancora una volta che è solo sua.
Ascoltare Alice dal vivo è un'esperienza che da molto sognavo di fare, ho finalmente potuto vedere e sentire questo sfuggente talento della musica europea misurarsi con un piccolo estratto della sua magnifica produzione. Ora attendo con impazienza la prosecuzione del viaggio lungo la sua strada.
"SAMSARA", IL NUOVO ALBUM DI ALICE, 18 SETTEMBRE 2012
1- MORIRE D'AMORE (Di Martino) 2- NATA IERI (Ferro) 3- ORIENTAMENTO (Alice) 4- ERI CON ME (Sgalambro/Battiato) 5- UN MONDO A PARTE (Di Martino) 6- COME IL MARE (Di Benedetto/Di Martino) feat.Di Martino 7- CAMBIO CASA (Ferro/Canova) 8- IL CIELO (Bardotti/Baldazzi/Reverberi/Dalla) 9- SUI GIARDINI DEL MONDO (Alice/Pancaldi) 10- AUTUNNO GIÀ (Di Benedetto/Di Martino) 11- 'A CCHIÙ BELLA (De Curtis/Giuni Russo) 12- AL MATTINO (Boldrini/Francesio) 13- CAMBIO CASA (Michele Canova Version)
Alice, ecco il singolo 'Nata ieri': il nuovo album 'Samsara' il 18 settembre
da: rockol.it
- Si intitola "Nata ieri" il nuovo singolo di Alice, primo estratto dal nuovo album di inediti in studio "Samsara", in uscita il prossimo 18 settembre: il brano, scritto per la cantante di Forlì da Tiziano Ferro, verrà diffuso presso il pubblico il prossimo venerdì, 24 settembre. L'album, ideale seguito di "Viaggio in Italia" del 2003, sarà distribuito da Artist First e Believe Digital.
Carla Bissi, in arte Alice, nasce a Forlì il 26 settembre 1954. Avvicinatasi alla musica all'età di otto anni, nel 1971 vince il Festival di Voci Nuove di Castrocaro con un'inedita versione della cover dei Pooh "Tanta voglia di lei". Firma un contratto con la Carosello e nel 1972 partecipa al Festival di Sanremo con il brano "Il mio cuore se ne va", scritto da Memo Remigi. Il suo secondo singolo, "La festa mia", composta da Franco Califano e Maurizio Fabrizio, si aggiudica la Gondola d'Argento alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia. Nel 1973 la Carosello pubblica il terzo e ultimo album di Carla Bissi dal titolo "Vivere un po', morire un po'". Nel '75 nasce, artisticamente parlando, Alice Visconti, pseudonimo con il quale la cantante pubblica con la CGD "La mia poca grande età" nel 1975 e "Cosa resta... un fiore" nel 1977. Abbandonato il finto cognome "Visconti", Alice approda alla Emi e nel 1980 pubblica "Capo Nord" trainato dal singolo "Il vento caldo dell'estate". Nel '91 vince il Festival di Sanremo con il brano "Per Elisa", vittoria alla quale segue il suo primo tour europeo. Nel 1982 pubblica "Azimut", album nel quale collabora con Franco Battiato, mentre nel 1984 collabora con il cantautore tedesco Stephen Waggershausen per l'album "Zu nah am feuer". Nel 1985 esce il disco "Gioielli rubati" e il Club Tenco la premia come miglior interprete femminile. Nel 1986 è la volta di "Park Hotel" realizzato con Tony Levin, Jerry Marrotta e Phil Manzanera. Dal 1989 ad oggi pubblica diversi album tra i quali "Il sole nella pioggia", "Charade", "Exit" e ""God is my DJ".