SONOHRA

foto: ilgiorno.it



In volo con i Sonohra
«Il Viaggio»: canzoni e note folk. Esce l’album della band veronese «Siamo cresciuti con i nostri fan»

I Sonohra sono cresciuti. Oggi i fratelli Luca e Diego Fainello, a parte il dna e la chitarra al collo, sono una band diversa da quel 2008 che li aveva visti trionfare a Sanremo, tra i Giovani, diventando gli idoli delle teen-ager.

Il duo veronese ha appena pubblicato il quarto album «Il Viaggio» che si presenterà nelle librerie
Feltrinelli di Verona (martedì),
Mestre (16 maggio),
Treviso (17 maggio)
e Padova (23 maggio),
prima di tornare on the road con il «Sonohra #IlViaggioTour2014».

Luca, i Sonohra non sono più un duo per ragazzine?

«Ci assediano ancora sotto casa, ma il pubblico è cresciuto con noi. Una ragazza che nel 2008 aveva 14 anni ora ne ha 20 ed è molto più in linea con quelli che sono i temi che vogliamo trattare».

Quali sono le tematiche di questo album?

«Il filo conduttore è quello del viaggio: un percorso in noi stessi, nella società e nel mondo che ci circonda. Parliamo anche di politica in "Cosa è la felicità", mentre "Nel giardino delle vanità" e in "Solo" raccontiamo le nuove generazioni che hanno perfino perso la capacità di avere sogni».

Un bel salto rispetto al Sanremo 2008.

«Il nostro obiettivo è quello di sdoganarci da quella etichetta patinata di "teen band" che ci è stata attaccata: non è certo facile ma lo stiamo facendo da anni con nostro lavoro. "Il Viaggio" vuole allontanarsi da quel mondo iniziale: per la prima volta non siamo in copertina: è un'opera dell'artista Li Wei».



foto: ansa.it

Lo stesso del lancio dell'album a Milano?

«Quella performance è stata unmodoinnovativo per presentare il singolo e ci ha permesso di conoscere un grande artista e diventare parte di una sua opera ».

Quale strada hanno preso le vostre canzoni?

«La maggiore influenza del disco è il folk. Certo, il nostro è un folk rivisto, e in questo c'è molta sperimentazione,ma è comunque una ricerca molto diversa rispetto al passato che aveva sonorità più elettroniche».

Quando parla di folk a chi fa riferimento?

«In Italia quando penso a Massimo Bubola o Francesco De Gregori, ma i nostri riferimenti primari sono John Mayer e i Mumford & Sons. Nei suoni di elettrica si riconosce poi un'influenza di Mark Knopfler».

Questo rispecchia anche la scelta delle collaborazioni del disco?

«Ne "Il Viaggio" c'è un featuring dei Modena City Ramblers, mentre il testo è di Enrico Ruggeri. C'è anche un testo scritto da Vincenzo Incenzo, autore del musical "Romeo e Giulietta - Ama e cambia il mondo". Tutto il resto è farina del nostro sacco ».

Avete un buon seguito anche all'estero, come raggiungerete quel pubblico?

«A parte il primo disco, nel passato è stato molto difficile accontentare i nostri fan in Sud America, ma questo album è prodotto e distribuito dall'etichetta indipendente Believe Digital in contemporanea in tutto il mondo. Per noi è un bel risultato ».

Davvero non vi capitano più cose da "teen band"?

«Cose pazze capitano anche oggi. Il giorno di Pasqua è arrivata davanti a casa una famiglia di Bari nella speranza di incontrarci e fare una foto: l'affetto dei fan ci fa sempre piacere ma ogni tanto si esagera!».



Francesco Verni
fonte: corrieredelveneto.corriere.it



foto: multimedia.quotidiano.net

Tutti a naso all'insù in piazza Duomo a Milano, per la performance aerea dei Sonohra che, per lanciare il loro nuovo album Il Viaggio - in uscita il 22 Aprile - hanno volteggiato a 10 metri di altezza al fianco dell'artista cinese Li Wei

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