Terrestre è il quarto album della band torinese Subsonica, pubblicato nel 2005 dalla EMI.
Disco
Il disco è uscito il 22 aprile 2005 ed è il quarto lavoro dei Subsonica co-prodotto insieme a Ale Bavo. La band che con questo lavoro, a distanza di 3 anni da Amorematico, ha prodotto un album con sonorità più rock pur sempre mantenendo parentesi elettroniche, tipiche del suo genere. L'album è stato uno dei più venduti in italia con 101.858 copie.
Edizione Limitata
Non ci sono differenze tra il cd dell'edizione base e quello dell'edizione limitata. Però in quest'ultima c'è anche un dvd, Extra-Terrestre, di un'ora circa, contenente: il making of del disco; un insieme di video girati da Boosta durante i mesi che hanno preceduto l'uscita del disco; un clip con come protagonista Ninja, il quale suona una cabasa per otto minuti consecutivi;
Tracce
Corpo a corpo - 3:57 Ratto - 4:35 Vita d'altri - 3:34 Abitudine - 4:52 Gasoline - 5:36 Incantevole - 5:07 L'odore - 4:04 Alba a quattro corsie - 6:53 Salto nel vuoto - 4:25 Giorni a perdere - 4:18 Amantide - 4:08 Terrestre - 4:20 Le serpi - 4:48 Dormi - 3:52
SUBSONICA Terrestre 2005 (Emi)
da:ondarock.it di Dario Ingiusto
Dopo tre anni da "Amorematico", che conteneva la trascinante "Nuova Ossessione", i Subsonica proseguono con "Terrestre" sulla strada del disco agita-masse, anche un po' politicizzato, come del resto si era intravisto nel precedente episodio ("Gente tranquilla", "Sole silenzioso"). Sono cambiate alcune cose: il gruppo di Torino, che era uno dei fiori all'occhiello della Mescal, la più importante label indipendente del nostro paese, è passato alla Emi. La novità più eclatante dell'ultimo lavoro dei Subsonica è il ritorno delle chitarre e di una strumentazione più tradizionalmente rock, a scapito di un'elettronica sempre presente, ma decisamente limitata. Sarà la collaborazione recente con i conterranei Linea 77, oppure la voglia di offrire al proprio pubblico sensazioni da pogo selvaggio, fatto sta che i nuovi brani dei Subsonica sono sempre più incentrati sulla chitarra di Max Casacci.
La partenza di "Corpo a corpo", con una strofa rappata molto aggressiva, seguita da una linea di basso incisiva e convincente, sembra promettere bene, ma già quando si arriva alla scialba "Vita d'altri" si ha la sensazione che i tempi di "Microchip Emozionale" siano finiti per sempre. Un sospetto, in verità, l'avevo avuto già ascoltando l'orrendo singolo "Abitudine", ma ho sgranato letteralmente gli occhi quando sono arrivato a "Gasoline", prima canzone in inglese (e si spera ultima) dei torinesi. Un beat iniziale carino (niente di fantascientifico, intendiamoci) viene sepolto da un cantato trascinato che vorrebbe essere accattivante, ma risulta abbastanza triste e patetico. Dopo cinque canzoni sono ormai pronto al peggio. Ma inaspettatamente il disco si risolleva. I Subsonica del disagio e degli amori metropolitani di fine anni 90 si riaffacciano prepotenti in "Incantevole" (il brano migliore) e nella successiva "L'odore", l'unico pezzo aggressivo dell'album che, complice un ottimo testo, riesce a darmi un'iniezione di fiducia: forse ce la faccio ad arrivare alla fine. Ma "Terrestre" è un disco molto altalenante: dopo la cavalcata trip-hop da tangenziale di "Alba a quattro corsie" e l'ottima "Salto nel vuoto", un'altra canzone che sembra uscita dal primo album omonimo, i nostri mettono di nuovo un piede in fallo con "Giorni a perdere": riff dei Sonic Youth più stanchi e giri di hard-rock triti e ritriti. Peccato anche per la ninna nanna acustica finale "Dormi", che cancella il poco di buono fatto in precedenza (l'inizio elettronico di "Amantide").
Troppi alti e bassi, poca convinzione e una pericolosa tendenza al nu-metal all'italiana: l'affetto che provo da anni per i Subsonica non può convincermi della bontà di "Terrestre", manca il guizzo, mancano le idee per arrivare fino in fondo, è troppo forte l'impressione che molti brani siano stati scritti solo per trascinare il pubblico ai concerti. E qualcuno spieghi ai Subsonica che una canzone come "Tutti i miei sbagli" si scrive una volta sola.
Abitudine tra noi è un soggetto da evitare tra le frasi di dolore, gioia, nei desideri, non ci si è concessa mai. Dolce e stabile condanna mi hai portato troppo in là: vedo solo sbarre, vedo una prigione umida, vedo poca verità. Come fare a dirtelo che non ci sei più dentro me, che siamo l'eco di parole intrappolate infondo al cuore. Come fare a dirtelo che non ci sei più dentro agli occhi miei, che siamo solamente incomprensione e lacrime. E ci sarebbe da capire com'è stato facile congelarsi sotto tutti i nostri desideri e sentirli inutili. Come fare a dirti che non c'è più spazio per progetti e tanto non ne abbiam mai fatti e che sarebbe stupido. Come fare a dirti che ho voglia di morire come in fondo sto facendo già da un po'. Come fare a dirtelo che non ci sei più dentro me e che siamo l'eco di parole intrappolate infondo al cuore. Come fare a dirtelo che non ci sei più dentro agli occhi miei, che siamo solamente incomprensione e lacrime. Come fare a dirtelo che non ci sei più dentro me, che siamo l'eco di parole intrappolate infondo al cuore. Come fare a dirtelo che non ci sei più dentro agli occhi miei, che siamo solamente incomprensione e lacrime, incomprensione e lacrime, incomprensione e lacrime, incomprensione e lacrime, incomprensione e lacrime. come fare..
È stato un solco tracciato all'improvviso senza certezze, senza prudenza nell' annusarci d'istinto e di stupore, in un crescendo che ha dell' irregolare. Forse l'attesa ci ha visto troppo soli, forse nel mondo non sapevamo stare così distanti ad aspettarci ancora. Così prudenti, così distanti, così prudenti. Sei il suono, le parole di ogni certezza persa dentro il tuo odore. Siamo gli ostaggi di un amore che esplode ruvido di istinto e sudore. È stato un lampo esploso in un secondo a illuminarti in un riflesso, quando temevi tutta la luce intera, l'iridescenza della tristezza. Probabilmente lasciandomi cadere a peso morto al tuo cospetto avrei sicuramente permesso la visuale sulle mie alienazioni, sui miei tormenti, sui miei frammenti. Ma voglio che tu tu piano piano scivoli dentro me, ma voglio che poi nell'insinuarti sia incantevole. Ma voglio che tu tu piano piano faccia strage di me in un incerto compromesso tra la mia anima e il suo riflesso. Sei il suono, le parole di ogni certezza persa dentro il tuo odore. Siamo gli ostaggi di un amore che esplode fragile di istinto e sudore. Quanti graffi da accarezzare per tutti i cieli che possiamo tracciare, tutte le reti del tuo odore dentro gli oceani che dobbiamo affrontare. Ma voglio che tu tu piano piano scivoli dentro me, ma voglio che tu nell'insinuarti sia incantevole. Ma voglio che tu tu piano piano scivoli dentro me, ma voglio che tu nell'insinuarti tu sia incantevole. Ma voglio...
L'eclissi è il quinto album della band torinese Subsonica, pubblicato nel 2007 dalla Virgin Records. La versione digitale del disco è stata resa disponibile su iTunes in anteprima dal 20 novembre, mentre la versione CD è uscita nei negozi italiani il 23 novembre. Come annunciato dagli stessi Subsonica le prime tirature dell'album hanno avuto un errore, ovvero il dorso del CD stampato in verde, completamente discromico con la copertina e il libretto. Il videoclip di Quattrodieci venne trasmesso per la prima volta sul canale Fox appartenente a Sky, il video venne dedicato alla serie di Lost, infatti nel video ci sono immagini appartenenti all'omonima serie, tempo dopo venne trasmesso nei canali musicali in versione normale con solo i Subsonica. « Via da chi rinuncia e non ti lascia tentare, via da chi ti infanga e non rinuncia a mentire, in tutti quei ricatti stesi ad aspettare, nel dispositivo umano definito amore; La sconfitta è un'eleganza per l'ipocrisia di chi si arrende in partenza. »
(da "L'ultima risposta" - traccia n.° 4)
« L'aria è più pesante che mai quando un fantasma ci ruba l'ossigeno. Quando il futuro è solo piombo su queste città. Sotto una cupola che sembra la normalità. L'aria è più pesante che mai e brucia tanto che manca l'ossigeno. Troppi silenzi in quel cemento che già sanguina. Troppe speranze nel mirino che ora luccica. »
(da "Piombo" - traccia n.° 8)
Tracce
Veleno Ali scure La glaciazione L'ultima risposta Il centro della fiamma Nei nostri luoghi Quattrodieci Piombo Alta voracità Alibi Canenero Stagno
Video
Veleno
Come gli adesivi che si staccano Lascio che le cose ora succedano Quante circostanze si riattivano Fuori dai circuiti della volontà. Come il vento gioca con la plastica Vedo trasportata la mia dignità. Oggi tradisco la stabilità Senza attenuanti e nessuna pietà. Oggi il mio passato mi ricorda che Io non so sfuggirti senza fingere. E che non posso sentirmi libero Dalla tua corda, dal tuo patibolo. E un'altra volta mi avvicinerò Alla tua bocca mi avvicinerò E un'altra volta mi avvelenerò Del tuo veleno mi avvelenerò. Come gli adesivi che si staccano Come le cerniere che si incastrano Come interruttori che non scattano O caricatori che si inceppano Io tradisco le ultime mie volontà. Tutte le promesse ora si infrangono. Penso ai tuoi crimini senza pietà Contro la mia ingenua umanità. Scelgo di dissolvermi dentro di te Mentre tu saccheggi le mie lacrime. E sarò cieco, forse libero Solo nell'alba di un patibolo. Dentro una storia senza più titolo Scegliendo un ruolo senza credito Strappando il fiore più carnivoro Io cerco il fuoco e mi brucerò. E un'altra volta mi avvicinerò Alla tua bocca mi avvicinerò E un'altra volta mi avvelenerò Del tuo veleno mi avvelenerò
Forse quel silenzio d'immondizia in cortile Forse quel destino spento da incatenare Dentro un giorno sempre uguale Quelle luci fredde o una corsia d'ospedale. Via da questi luoghi, via da vecchie paure Via da questi sguardi e dalla noia volgare Via dal pregiudizio, gonfio di violenza Dalle polveri sottili dell'indifferenza. Come il fiore troppo raro Di un'intelligenza condannata a sfuggire. Libera quanto basta per Libera quanto basta per Dare alla tua strada un nome e l'ultima risposta. Libera quanto basta per Libera quanto basta per Libera quanto basta per Dare alla tua strada un nome e l'ultima risposta. Libera quanto basta per Via da chi rinuncia e non ti lascia tentare Via da chi ti infanga e non rinuncia a mentire In tutti quei ricatti stesi ad aspettare Nel dispositivo umano definito amore. La sconfitta è un'eleganza Per l'ipocrisia di chi si arrende in partenza. Libera quanto basta per Libera quanto basta per Dare alla tua strada un nome e l'ultima risposta. Libera quanto basta per Libera quanto basta per Libera quanto basta per Dare alla tua strada un nome e l'ultima risposta. (x3)
Video Piombo "Chiazze di sangue, giornate di sole Le dita sull'asfalto, l'arma già scarica. Giovane vita in un gesso sottile Tutto finisce, in terra resta una sagoma. Fanti e pedine, scacchiere di morte La merce nel sistema è l'unica regola Rischiare tutto e non essere niente Nel male scuro che travolge ogni pietà. L'aria è più pesante che mai quando un fantasma ci ruba l'ossigeno Quando il futuro è solo piombo su queste città Sotto una cupola che sembra la normalità. L'aria è più pesante che mai e brucia tanto che manca l'ossigeno Troppi silenzi in quel cemento che già sanguina Troppe speranze nel mirino che ora luccica. Se un sogno non raggiunge neanche il mattino Se le illusioni sono scorie di umanità Come fare a coniugare un verbo al futuro Quando il futuro è solo appalto di tenebra. Dentro una terra di sole e veleni C'è un paradiso infestato dai demoni Spettri temuti con nomi e cognomi Che tremano solo di fronte alla verità Quella del coraggio di chi sfida l'oscurità, Quella di chi scrive denunciando la sua realtà, Le anime striscianti che proteggono l'incubo Sotto la scorta di un domani che scotterà." L'aria è più pesante che mai quando un fantasma ci ruba l'ossigeno Quando il futuro è solo piombo su queste città Sotto una cupola che sembra la normalità. L'aria è più pesante che mai e brucia tanto che manca l'ossigeno Troppi silenzi in quel cemento che già sanguina Troppe speranze nel mirino che ora luccica."
Eden è il sesto album della band torinese Subsonica, pubblicato l'8 marzo 2011 dalla EMI. Il 15 novembre è uscita la versione Repackaging di Eden, comprendente al suo interno una cover di Up patriots to arms di Franco Battiato (alla cui registrazione ha collaborato) e La scoperta dell'alba, scritta per l'omonimo film di Susanna Nicchiarelli.
Tracce
Versione CD
Testi e musiche di Massimiliano Casacci, Luca Vicini, Enrico Matta, Davide Dileo, Samuel Umberto Romano.
Eden – 4:21 Serpente – 4:43 Il diluvio – 4:13 Prodotto interno lurido – 3:20 Benzina ogoshi – 3:44 Sul sole – 2:56 Quando – 3:38 Istrice – 4:14 Tra gli dei – 3:10 La funzione (feat. Righeira) – 3:30 L'angelo – 13:29 – (Include la Ghost track "Scemo di Guerra", in reverse)
Durata totale: 51:18
Versione digitale
Eden – 4:21 Serpente – 4:43 Il diluvio – 4:13 Prodotto interno lurido – 3:20 Benzina ogoshi – 3:44 Sul sole – 2:56 Quando – 3:38 Istrice – 4:14 Tra gli dei – 3:10 La funzione (feat. Righeira) – 3:30 L'angelo – 2:40 Tra gli dei (Funk Alternative Version) – 3:10 L'angelo (Boosta Demo) – 2:43 Eden (Pastaboys Remix) – 7:16 Eden (Alessio Mereu Remix) – 7:29 Eden (Los Updates Remix) – 6:16 Eden (DJ W!LD Remix) – 11:40 Eden (Phil Weeks - Chris Carrier Remix) – 6:53 Eden (J.M. Aboga - Danny Fiddo Remix) – 7:21 Eden (Krakatoa Freestyle Remix) – 4:35
Durata totale: 97:52
Deluxe Edition
Disco 1
Eden – 4:21 Serpente – 4:43 Il diluvio – 4:13 Prodotto interno lurido – 3:20 Benzina ogoshi – 3:44 Sul sole – 2:56 Quando – 3:38 Istrice – 4:14 Tra gli dei – 3:10 La funzione (feat. Righeira) – 3:30 L'angelo – 2:40 Subvolley (Inno dei mondiali di pallavolo 2010) – 2:13
Durata totale: 42:42
Disco 2
Tra gli dei (Funk Alternative Version) – 3:10 L'angelo (Boosta Demo) – 2:43 Eden (Pastaboys Remix) – 7:16 Eden (Alessio Mereu Remix) – 7:29 Eden (Los Updates Remix) – 6:16 Eden (DJ W!LD Remix) – 11:40 Eden (Phil Weeks - Chris Carrier Remix) – 6:53 Eden (J.M. Aboga - Danny Fiddo Remix) – 7:21 Eden (Krakatoa Freestyle Remix) – 4:35
Video
Eden
Video
Serpente
Vuoi mostrarmi la tua ombra Vuoi strisciare un po' qui, qui con me Vuoi dirmi chi sei Vuoi dirmi che vizio hai. Dai, morbido è il frutto, sai la tua tentazione ormai è nel mio regno. Dai, sono il nome dei tuoi guai Nessuno saprà mai, solo per noi. Vuoi, sbucciare la tua colpa Vuoi, strisciare un po' ancora qui con me Vuoi, gridare chi sei Vuoi, sibilare che vizio hai Sai, la virtù porta rimpianti e sai Che non si dissetano mai I suoi fantasmi insonni Dai, morbido è il frutto e sai la tua tentazione ormai è nel mio regno. Dai, tocca il nome dei tuoi guai Nessuno saprà mai, solo per noi. Dai, mordi il seno dei tuoi guai E nessuno saprà mai Che è ciò che vuoi.