IL GIORNALE DELL'ISOLA FELICE ... ANNO 2° CINQUANTADUESIMO NUMERO ...

Domenica 12 Giugno 2011

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    BUONGIORNO GIORNO ... 12 GIUGNO 2011


    Edizione Giornale Anno 2° Numero 52


    RIFLESSIONI


    ... LA TERRA E I SUOI FRUTTI ...
    …Oggi è la Pentecoste; una festa religiosa che storicamente è la festa che celebra il raccolto le primizie della terra. Ho sempre avuto una grande ammirazione per quegli uomini e donne che, schiena curva sui campi, lo accudivano come fosse il loro bambino. Ricordo da bambino in un paesino dove andavo dai nonni; all’alba la lenta ”processione” degli uomini e delle donne che si recavano a coltivare i propri campi. Ricordo le mani callose di quelle persone, le pelli tirate dal sole e arrossate dalla fatica, ma con gli occhi quella luce della gioia, della dignità di un lavoro faticoso ma ricco di quella soddisfazione tangibile di vedere giorno dopo giorno la terra donare loro con benenvolnza i frutti delle loro fatiche. Mai un lamento, mai un’imprecazione da parte di quelle persone; al contrario, dalle loro bocche e dai loro gesti traspariva un’infinito rispetto ed amore per quella Terra, che li rendeva ricchi del suo rispetto e gratitudine. Sembrava ci fosse un legame invisibile e forte tra di loro; la Terra sentiva le carezze di quelle persone che beneficiavano del raccolto che essa donava loro. Seduto sotto un albero guardavo quegli uomini, il suono delle vanghe che solcavano la terra, dei canti con cui accompagnavano quella immane fatica. Ricordo le braccia forti di mio nonno che mi prendeva in braccio per farmi prendere sull’albero i fichi, o le ciliegie … le pesche. Ricordo il sapore di quei frutti … ricordo lo stupore che si leggeva nei loro occhi mentre sorridevo per quel sapore mai sentito. Era il sapore di quell’amore di quelle genti e la Terra, era il sapore del loro sudore, della loro gioia; era il gusto di una Terra che si sentiva felice di fare dono a quelle persone di quanto meglio non avrebbe potuto dare. Dare e avere … avere e dare; una vecchia legge, antica come il mondo … che sa tanto di felicità, di amore … di condivisione … Ricordi e ancora ricordi; sapori antichi inimitabili ma talmente forti da sentire il mio cuore battere fortissimo ogni volta che mi tornano alla mente ... Buona giornata … Vi abbraccio fortissimo … .
    (Claudio)



    Madre terra

    Calda e accogliente come le carezze
    culli le tue molteplici creature
    ricca come un tesoro da scoprire
    ci doni piacevoli e incantate stagioni

    odori di spezie e di freschezze
    con le alte vette e le tue nobili pianure
    regali paesaggi che fan rabbrividire
    con le loro superbe e magnifiche emozioni

    guardiana senza tempo di tutte le bellezze
    dolce melodia del giorno sulle tue alture
    suona ancora senza mai finire
    allegra donatrice di mille libagioni

    oh madre terra, madre di tutti i tempi
    abbraccia noi ignobili esseri umani
    che di te hanno fatto crudeli scempi
    e portaci sui palmi delle tue mani


    MARCO QUARTIANI



    ATTUALITA’


    Sky Italia, pulizia o saltano diritti tv.
    'Occorre segno inequivocabile di discontinuita' con passato'. E' un Marco Paoloni 'minimalista' quello che ha parlato per oltre sei ore al procuratore di Cremona, Roberto Di Martino, che l'ha fatto arrestare per lo scandalo delle partite truccate. L'ex portiere della Cremonese, e ora del Benevento, ha ammesso i contatti con il giro che truccava le partite ma ha tenuto a precisare di non aver "mai mosso un dito per far perdere" le sue squadre e ha negato di aver somministrato il tranquillante 'Minias' ai compagni. Primi scarcerati: Parlato, Giannone e Buffone a domiciliari; libertà per Bressan. Il gip deciderà oggi sulla richiesta di scarcerazione di Massimo Erodiani e Marco Pirani. SKY ITALIA: PULIZIA O NIENTE DIRITTI TV - "Lo spettacolo che il calcio italiano sta dando fuori dagli stadi con l'ennesimo scandalo è a dir poco avvilente". Lo afferma Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia, in una lettera al Corriere della Sera, nella quale chiede una presa di posizione "seria" contro lo scandalo, pena l'interruzione degli introiti derivanti dai diritti tv per le squadre. "C'é un patto di fiducia che lega il tifoso alla sua squadra e questa lealtà non può essere tradita - scrive l'ad - senza distruggere il capitale più prezioso di uno sport così amato: la passione tra chi tifa e la credibilità di chi gioca". "Proprio per l'autenticità di queste emozioni abbiamo investito in questi anni miliardi di euro - aggiunge Mockridge - per acquisire il diritto a trasmetterle". Per questo, l'amministratore delegato chiede a "chi ha in mano le sorti e il futuro di questo sport, un serio e inequivocabile segnale di discontinuità rispetto al passato". "Solo così un partner come Sky potrà continuare a garantire ai suoi telespettatori lo spettacolo del calcio - conclude - e grazie ai milioni di famiglie nostre abbonate, assicurare al calcio italiano i due terzi dei suoi introiti complessivi". ARRIVA TASK-FORCE, SI MUOVE PROCURA FIGC - L'indagine della Federcalcio sul nuovo scandalo del Calcioscommesse comincia a entrare nel vivo: la parola d'ordine è fare in fretta, chiudere ogni possibile spiraglio di contenzioso prima del via dei nuovi campionati. Dunque non è difficile prevedere che sarà un'altra estate bollente. Ieri l'ufficio del procuratore federale Stefano Palazzi ha acquisito i documenti trasmessi dalla procura della Repubblica di Cremona che sta indagando insieme con quella di Napoli. Gli 007 federali non hanno perso tempo e si sono subito messi al lavoro per studiare le 1.800 pagine circa di intercettazioni, che vanno ad aggiungersi alle ordinanze. Il fine settimana servirà agli investigatori per avere un quadro più chiaro della situazione, prima di decidere sul da farsi. Tutto lascia pensare a un'accelerazione in tempi stretti, magari anche con l'avvio da parte della procura federale di una serie di audizioni autonome e con i primi possibili provvedimenti. Anche ai fini dell'indagine sportiva, per il momento necessariamente ai margini di quella penale, fondamentale è la creazione della task-force anti-combine annunciata ieri dal ministro dell'Interno Roberto Maroni al Viminale, dopo il vertice con il presidente del Coni Gianni Petrucci e il n. 1 di Federcalcio Giancarlo Abete; che dà al mondo del calcio le garanzie necessarie per far fronte alla nuova emergenza e poter mettere in atto quel giro di vite deciso ieri dallo stesso consiglio federale. La prossima sarà una settimana molto 'calda'. Lunedì, alla luce di quanto deciso ieri, la task-force varata dal Viminale sarà formalizzata con un provvedimento dello stesso Maroni. Lo stesso giorno Palazzi andrà a Cremona per incontrare il procuratore Di Martino e probabilmente concertare con lui una strategia comune. Martedì, con il nuovo consiglio federale, di fatto si passerà alla parte operativa, in previsione del via all'attività vera e propria di monitoraggio della nuova unità investigativa. Mercoledì poi è prevista la riunione a Losanna del Comitato olimpico internazionale (Cio), dove si parlerà di scommesse (vi parteciperà tra gli altri un rappresentante del ministero dell'Interno), tenendo conto dei risvolti internazionali dello scandalo. "L'inchiesta napoletana può portare anche all'estero, non soltanto verso la Germania ma anche verso altri Paesi europei e verso il Sudamerica", afferma infatti il procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore, che aggiunge: "Siamo in presenza di un intervento esterno della criminalità organizzata". Intanto, mentre a Cremona continuano gli interrogatori (ieri davanti a Di Martino è comparso Marco Paoloni, l'ex portiere di Cremonese e Benevento tra i principali protagonisti dello scandalo), non mancano ancora una volta le polemiche. L'Anm, con il suo presidente Luca Palamara, bacchetta lo stesso Di Martino per le "sensazioni" espresse nei giorni scorsi. Il responsabile dell'Area Giochi della Confindustria Passamonti definisce "inspiegabile" l'assenza al vertice al Viminale dei concessionari di scommesse e dei Monopoli di Stato. Gli arbitri, invece, continuano a dichiararsi "tranquilli". Per il presidente Marcello Nicchi. l'Aia "non ha niente da nascondere in quello che rappresenta un momento difficile per il calcio".



    Lady Gaga a Europride, e' subito scandalo.
    Un gruppetto ancora sparuto di fans, alcuni fotografi e operatori televisivi sono già appostati davanti all'Hotel Saint Regis in attesa di vedere Lady Gaga, arrivata stanotte a Roma per esibirsi stasera in chiusura dell'Europride al Circo Massimo. La cantante è atterrata a Fiumicino verso le 3,30, proveniente da Londra dove aveva appena registrato uno special televisivo. Per ora non si sa nulla di eventuali altri impegni ufficiali per lei a Roma, visto che la visita al Campidoglio annunciata nei giorni scorsi è saltata. Stasera Lady Gaga al Circo Massimo canterà una sola canzone, Born this way, un brano che parla proprio del valore della diversità, e pronuncerà un breve discorso sui diritti Lbgt. Per la sua esibizione ha richiesto un enorme pianoforte alto circa due metri. LADY GAGA GIA'SCANDALO- Se l'intento era quello di tenere alta l'attenzione sull'Europride, allora l'evento e' riuscito ancora prima di cominciare. E' Lady Gaga, la piu' controversa pop star del momento, che si esibira' sabato sul palco del Circo Massimo in occasione dell'Europride, che fa scandalo: politici nazionali cattolici ora temono attacchi al Papa dal palco del Circo Massimo e sottolineano l'immagine trasgressiva della signora Germanotta. La canzone al centro del dibattito di oggi e' 'Judas', quella in cui Lady Gaga, americanissima ma nei fatti con radici italiane, e' una Maria Maddalena moderna attratta da Giuda anziche' da Gesu': ''Quando viene da me, sono pronta. Gli lavero' i piedi con i miei capelli se ne avesse bisogno'', canta la pop star. Ed il video fuga i dubbi con Lady Gaga indecisa tra un Cristo con corona di spine e un Giuda in pelle nera e tentatore. E' Rocco Buttiglione, vice presidente della Camera, il primo a preoccuparsi del potenziale ''blasfemo'' dell'eccentrica cantante: ''il mondo gay non si sente rappresentato da chi gira dei video offendendo Gesu'. Milioni di lesbiche e omosessuali non si riconoscono in chi attacca il Papa e le istituzioni. Se Lady Gaga sabato dovesse rivolgere, dal pulpito del suo 'comizio', attacchi al Santo Padre o alla Chiesa Cattolica, milioni di gay moderati non si riconoscerebbero in quelle frasi''. Anche la parlamentare dell'Udc Paola Binetti, rivolgendosi agli organizzatori, sostiene che ''tenere a Roma l'EuroPride impone dei vincoli ulteriori, quelli del rispetto dell'ambiente. Non c'e' solo Roma capitale, ma c'e' anche la percezione di Roma come Caput Mundi, a partire dai propri valori religiosi, dal proprio senso del cattolicesimo''. Pronta la risposta di Paolo Patane', tra gli organizzatori dell' Europride 2011: ''Io non penso che lei abbia voglia di insultare niente e nessuno. Secondo me non fara' alcun accenno al papa, niente del genere. C'e' stata una richiesta del suo management, che parte evidentemente da lei, di conoscere la situazione dei diritti lgbt in Italia ed Europa. Questo significa che il suo discorso sicuramente non avra' contenuti banali''. E dal Campidoglio arriva la notizia che l'incontro con la cantante chiesto dallo stesso sindaco Gianni Alemanno non ci sara' per motivi di tempo. E Alemanno precisa che la scelta di invitare Lady Gaga ''e' stata una scelta degli organizzatori e non ha nulla a che vedere con Roma capitale''. L'unica parentesi che la cantante potrebbe ricavarsi in quello che sara' proprio un blitz e' forse l'incontro con l'ambasciatore americano David Thorne, del resto gli organizzatori del Pride si sono rivolti a lui per avere qui la cantante. Intanto a Roma esplode la Lady Gaga mania: nelle librerie sono in bella vista tutti i suoi cd con su la scritta: 'Lady Gaga is coming, are you ready?'. UN BRANO E NIENTE PARATA - Sara' una toccata e fuga quella di Lady Gaga a Roma. La pop star internazionale arrivata nella Capitale, in occasione dell'Europride. E' atterrata a Roma nella notte con un aereo privato e alle 21 sara' sul palco del Circo Massimo. Ci restera' il tempo di un intervento a voce a favore della comunita' lgbt e di una canzone (con tutta probabilita' 'Born this way') e poi volera' via. Ma, si sa, i piani delle dive sono insondabili e Lady Gaga non fa eccezione: potrebbe modificare i suoi programmo last-minute arricchendo, ad esempio l'agenda di qualche appuntamento extra. ''L'abbiamo invitata all'Europride sei mesi fa - riferisce il segretario del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli,Andrea Berardi Curti - e solo da pochissimo abbiamo saputo che ha accettato -. La sua partecipazione sara' a titolo assolutamente gratuito, a conferma della sua attenzione per il mondo lgbt''. ''Lady Gaga sara' un'apparizione - gli fa eco la presidente del comitato organizzatore del pride, Rossana Praitano - e sara' importante soprattutto perche' si spendera' in prima persona per i diritti delle persone omosessuali, lesbiche e transessuali. Questo avra' un'eco enorme. La parata - prosegue - sara' un successo straordinario, anche se il successo vero e' iniziato una settimana fa con l'apertura dell'Europride Park a piazza Vittorio e il coinvolgimento delle istituzioni e della citta' nelle nostre iniziative''. E intanto la Capitale si organizza per la ''big-parade'', a cui sono attesi oltre cinquecentomila partecipanti. Per loro il Campidoglio mettera' in campo circa 200 volontari della Protezione civile che, tra l'altro, distribuiranno 100 mila bottigliette d'acqua. Piu' che raddoppiati anche i vigili urbani in strada, mentre la Regione Lazio si occupera' della gestione del 118 per il pronto intervento. In concomitanza con la sfilata ci sara' anche un sit-in in piazza San Giovanni, organizzato da Militia Christi, contro l'Europride. ''Abbiamo pianificato servizi significativi ma discreti, cioé poco visibili - ha spiegato il questore di Roma Francesco Tagliente - gestiremo anche le iniziative concomitanti o eventuali tentativi di disturbo''. In vista dell'arrivo di Lady Gaga, per far quadrare i tempi, la sfilata dell'Europride e' stata anticipata di un'ora: il concentramento e' previsto alle 15 in piazza della Repubblica, l'arrivo alle 20.30 a Circo Massimo. Quasi quaranta i carri allegorici e musicali, provenienti da ogni parte d'Italia, che percorreranno la citta'. E tra i travestimenti piu' attesi delle 'Drag Queen' c'e' proprio quello di Lady Gaga. ''Ci aspettiamo tantissime 'Lady Gaga' quel giorno - dice Berardi Curti -, ma anche costumi a tema europeo come la Torre Eiffel''. Dopo il Circo Massimo, l'ultimo appuntamento sara' al Palalottomatica, dove e' stata organizzata una mega festa danzante, a cui sono attese ottomila persone.



    I segreti di Sarah Palin, in 24mila mail ora pubbliche.
    L'Alaska le rende pubbliche in base al Freedom Act, giornalisti le spulciano. NEW YORK - Una montagna di oltre 24 mila email inviate e ricevute da Sarah Palin quando era governatrice dell'Alaska sono state rese pubbliche oggi dallo stesso stato dell' Alaska. A chiederlo, sulla base di una legge denominata Freedom Act (che tutela la pubblicazione degli atti pubblici), erano state nel 2008 organizzazioni giornalistiche e gruppi di cittadini. Lo avevano fatto nel momento stesso in cui era stato annunciato che l'allora sconosciuta Sarah Palin era la candidata del Partito Repubblicano alla vicepresidenza degli Stati Uniti. L'annuncio era stato dato dal candidato repubblicano alla Casa Bianca, il senatore John McCain, che aveva colto di sorpresa l'intero mondo politico americano: nella sua corsa elettorale sarebbe stato affiancato da governatrice dell'Alaska Sarah Palin, fino ad allora conosciuta soltanto all'interno dei confini del lontano Stato del profondo Nord. A quasi tre anni da quell'annuncio, Sarah Palin e' oggi una delle figure piu' visibili e conosciute della politica Usa. Amata dai piu' conservatori dei Tea Party, e' considerata dall' establishment repubblicano una risorsa 'scomoda'. Perche' da un lato e' capace, grazie alla sua popolarita', di attrarre milioni di dollari in termini di finanziamenti elettorali; dall'altro una sua eventuale candidatura equivarrebbe, stando a tutti i sondaggi, ad una sconfitta repubblicana 'ante-litteram' se fosse lei a correre contro il candidato democratico Barack Obama. Lei, Sarah Palin, non ha finora mai chiarito se intenda candidarsi o meno. Di certo la pubblicazione delle oltre 24mila email che risalgono agli anni di quando era governatore possono rappresentare un potenziale 'tesoro' di informazioni in termini elettorali, e per questo motivi giornalisti e reporter americani sono stati inviati in massa oggi a Juneau, in Alaska, per consultare in prima battuta l'enorme mole di materiale. ''Sono certa che la gente non perdera' l'occasione per cercare di infangarmi'', aveva detto lei alla vigilia. Ma Tim Crawford, il tesoriere del suo ufficio, ha commentato cosi' oggi la pubblicazione: ''Le migliaia e migliaia di email rilasciate oggi mostrano una governatrice Sarah Palin molto impegnata a guidare lo Stato. Rivelano il duro lavoro (del governatore). Tutti dovrebbero leggerle''. Lo Stato dell'Alaska le ha rese pubbliche in forma cartacea: oltre 24 mila documenti contenuti in sei scatoloni, che chiunque puo' consultare e - volendo - portarsi a casa pagando 725 dollari a scatola. Stando ai primi resoconti, pero', gli atti sono di una noia mortale: comunicazioni fatte da Sarah Palin via email o attraverso l'account ufficiale del suo ufficio di governatore, o attraverso suoi account privati, da cui non e' finora emerso nulla di particolarmente interessante. E' vero pero' che la mole di materiale da consultare e' enorme. Per questo giornali e tv hanno inviato loro reporter a Juneau, in Alaska. E hanno chiesto aiuto ai loro lettori. ''Offriamo cento posti a persone disposte a lavorare con spirito collaborativo, in piccole squadre, per segnalare gli elementi piu' interessanti di queste email'' ha scritto il WP sul suo sito. Ma, almeno finora, nessuno ha 'scoperto' niente.




    GOSSIPPANDO


    Gossippando

    Pace fatta tra Pippo Inzaghi e Alessia Ventura


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    La crisi sembrerebbe alle spalle. Pippo Inzaghi e Alessia Ventura hanno trascorso una serata romantica insieme al Pineta di Milano Marittima. SuperPippo pare essere tornato suoi suoi passi dopo l'addio alla letterina: merito di Marco Borriello che ha scatenato la sua gelosia?



    ... LA POESIA DELLA TERRA …


    Il vino eleva l’anima e i pensieri, e le inquietudini
    si allontanano dal cuore dell’uomo.
    (Pindaro)


    IL VINO



    C’è un liquido che scorre nelle vene della nostra Penisola, un sangue profumato e prezioso che dal tempo dell’antica Roma viene generato sulle colline, sulle coste e nelle campagne d’Italia. Che sia rosso rubino o giallo paglierino, carico di profumi di bosco o leggermente fruttato, il vino ha da sempre accompagnato la vita degli abitanti di questo angolo d’Europa. “Il vino è la poesia della terra”, sosteneva Mario Soldati, di questa poesia si ritrovano testimonianze celebri: dai poeti classici alla Bibbia, dai filosofi tedeschi a Baudelaire.

    In natura la vite cresce spontaneamente arrampicandosi sugli alberi e si propaga attraverso gli uccelli che ne mangiano i frutti. L’uva è il frutto a maggior contenuto zuccherino, ciò la rende particolarmente gradita agli uccelli favorendone la diffusione. Quando raggiunge la piena maturazione i chicchi si rompono e fuoriesce il succo. L’elevato grado zuccherino del succo e la presenza dei lieviti, naturalmente contenuti nell’uva, comporta la naturale fermentazione degli zuccheri ad alcol formando spontaneamente il vino. Il vino è quindi un prodotto spontaneo, scoperto da qualche nostro antico progenitore che vagando nella foresta si trovò a passare vicino ad un anfratto scavato nella roccia dove si era raccolto del succo d'uva convertitosi in vino. L'odore era invitante e provò ad assaggiarlo, rimase conquistato dal gusto dolce e dalla sensazione di inebriante benessere che questa strana bevanda, sicuramente di origine divina, gli aveva procurato. Sensazioni troppo intense per non provare il desiderio di descriverle agli altri e di riprodurle. Si può immaginare come fosse pratica diffusa presso i popoli primitivi che vagavano nelle foreste fermarsi a rinfrancarsi dalle fatiche del giorno per "un taglio" di vino. Il vino ti dava forza e coraggio e in più ti proteggeva dal "sortilegio" che rendeva talvolta mortali le acque.
    Ma anche i doni divini devono essere meritati: i chicchi d'uva non sorvegliati venivano rubati dagli uccelli prima che stillassero il loro prezioso contenuto e non potevano venire trasportati come i cereali perché più delicati. A ciò si aggiunge che anche quando veniva trovato un luogo sicuro dove far crescere la vite a riparo dagli altri naturali antagonisti bisognava aspettare per ben tre anni prima che "il miracolo" si compisse. Di fatto la coltivazione della vite e la pratica della vinificazione è contemporanea alla nascita della civiltà contadina, ossia alla transizione dalla vita nomade a quella sedentaria che è stato uno dei primi importanti passi della storia dell'uomo. Ci si può interrogare a lungo se è nata prima la vigna o il contadino di fatto sono un connubio perfetto e indissolubile.



    …poichè le parole sono come il vino:
    hanno bisogno del respiro e di tempo
    perchè il velluto della voce riveli
    il loro sapore definitivo.
    (Luis Sepùlveda)


    ......nella storia......



    Le origini del vino sono talmente tanto antiche da affondare nella leggenda. Alcune di esse fanno risalire l'origine della vite sino ad Adamo ed Eva, affermando che il frutto proibito del Paradiso terrestre fosse la succulenta Uva e non l'anonima Mela. Altre raccontano di Noè che avendo inventato il Vino pensò bene di salvare la Vite dal diluvio universale riservandole un posto sicuro nella sua Arca.
    In tempi più recenti, sono in molti ad affermare che la vite sia originaria dell'India, e che da qui, nel III millennio a.C., si sia diffusa prima in Asia e in seguito nel bacino del Mediterraneo.
    In occidente la coltura della vite e la pratica della vinificazione erano note in Armenia (la Mesopotamia). Qui si compì la prima rivoluzione dell'umanità, con l'abbandono del nomadismo da parte di qualche comunità e la conseguente nascita dell'agricoltura. E' la "mezzaluna fertile" una area geografica limitrofa al corso dei fiumi Tigri ed Eufrate, madre dei cereali e laboratorio della scoperta dei processi fermentativi da cui discendono il pane, il formaggio e le bevande euforizzanti, così come noi le conosciamo oggi.
    Alcuni geroglifici egiziani risalenti al 2500 a.C. descrivono già vari tipi di vino. Nell'antico Egitto la pratica della vinificazione era talmente consolidata che nel corredo funebre del re Tutankamon (1339 a.C.) erano incluse delle anfore contenenti vino con riportata la zona di provenienza, l'annata e il produttore; qualcuna conteneva del vino invecchiato da parecchi anni.
    Dall'Egitto la pratica della vinificazione si diffuse presso gli Ebrei, gli Arabi e i Greci. Questi dedicarono al vino una divinità: Dionisio, Dio della convivialità. Contemporaneamente, nel cuore del mediterraneo, la vite iniziava dalla Sicilia il suo viaggio verso l' Europa, diffondendosi prima presso i Sabini e poi presso gli Etruschi i quali divenirono abili coltivatori e vinificatori e allargarono la coltivazione dell'uva dalla Campania sino alla pianura Padana. Presso gli antichi Romani la vinificazione assunse notevole importanza solo dopo la conquista della Grecia. L'iniziale distacco si tramutò in grande amore al punto da inserire Bacco nel novero degli Dei e da farsi promotori della diffusione della viticoltura in tutte le province dell'impero. Dal canto suo il vino ha contribuito alla nascita dell'impero romano: i Romani infatti erano a conoscenza delle proprietà battericida del vino e come consuetudine lo portavano nelle loro campagne come bevanda dei legionari. Plutarco racconta che Cesare distribuì vino ai suoi soldati per debellare una malattia che stava decimando l'esercito.
    La nascita del Cristianesimo e il conseguente declino dell'Impero Romano, segna l'inizio di un periodo buio per il vino, accusato di portare ebbrezza e piacere effimero. A ciò si aggiunse la diffusione dell'Islamismo nel Mediterraneo tra l'ottocento e il millequattrocento d.C. con la messa al bando della viticoltura in tutti i territori occupati. Per contro furono proprio i monaci di quel periodo, assieme alle comunità ebraiche, a continuare, quasi in maniera clandestina la viticoltura e la pratica della vinificazione per produrre i vini da usare nei riti religiosi.
    Bisognerà comunque attendere il Rinascimento per ritrovare una letteratura che restituisca al vino il suo ruolo di protagonista della cultura occidentale e che torni a decantarne le qualità. Nel XIX secolo si affinò l'arte dei bottai, divennero meno costose le bottiglie e si diffusero i tappi di sughero tutto ciò contribuì alla conservazione e al trasporto del vino favorendone il commercio. Alla tradizione contadina inizia ad affiancarsi il contributo di illustri studiosi che si adoperano per la realizzazione di vini di sempre miglior qualità e bontà. Il vino diviene oggetto di ricerca scientifica. Nel 1866 L. Pasteur nel suo scritto Etudes sur le vin afferma "il vino è la più salutare ed igienica di tutte le bevande".


    Nel mondo greco il saper produrre vino di qualità era segno di cultura e civiltà. "Chi usa vino è civile, chi non lo usa è barbaro", dicevano i greci. I cosiddetti "barbari", infatti, usavano prevalentemente la birra (le cui origini non sono meno antiche). Oppure usano, come il Ciclope dell'Odissea, un vino di scarsa qualità. Secondo Arriano di Nicomedia (II sec. d.C.) la civiltà nasce con Dionisos o Bacco (che fece conoscere il vino agli uomini) e da allora è cominciato il culto degli dei. Il dono del vino equivale al dono del fuoco. Il vino è simbolo di amicizia tra gli uomini e tra questi e gli dei. Il vino, in tal senso, può essere considerato come una delle prime sostanze naturali usate a scopi religiosi.La sobria ebrietas indicava proprio il vertice della contemplazione, secondo una tematica di tutta la tradizione platonica, gnostica, ermetica e persino cristiana. Nei misteri orfico-dionisiaci Dio è equiparato a un vignaiolo.
    Il proverbio "In vino veritas" è stato attribuito al poeta greco Alceo, e si riferiva all'azione del vino quale forza disinibitrice di ogni falso ritegno a dire la nuda verità senza infingimenti. Anche Socrate lo sapeva: infatti le sue libagioni, pur abbondanti, non lo privavano mai della sua forza argomentativa (così almeno dicono Platone e Senofonte). Pare assodato che siano stati i greci, un millennio avanti Cristo, a introdurre la vite nel Nord Africa, in Andalusia, Provenza, Italia meridionale e Sicilia. Nel V sec. a.C. Sofocle proclamò l'Italia il paese prediletto da Bacco.
    Altri scrittori hanno dato il nome di Enotria ("paese dei pali da vite") alle antiche popolazioni illiriche stabilitesi sulle coste della Calabria, Lucania e Sud della Campagnia. Esse infatti disponevano le viti, tenute basse, a tre a tre, legate in piccoli piramidi.



    “Vino pazzo che suole spingere anche l’ uomo molto saggio a intonare una canzone, e a ridere di gusto, e lo manda su a danzare, e lascia sfuggire qualche parola che era meglio tacere”
    (Odissea, Omero)


    .....nella mitologia.....


    Nella mitologia greca si racconta che Bacco, figlio di Giove, chiese un giorno a Sileno, suo maestro e precettore, un consiglio su come fare una guerra senza l'uso delle armi. Sileno consigliò di usare tirsi e tamburi (che facevano solo rumore) e soprattutto qualcosa che assomigliasse al sangue: il vino. Sileno raccontò di una pianta che dava buffissimi frutti, che amano tanto la compagnia da stare sempre insieme attorno a un unico gambo. "Se strizzi questi frutti -disse Sileno a Bacco- ne viene fuori un liquido uguale al sangue; se te ne cibi, danno al corpo la stessa energia. Insomma è per questo che la pianta a me nota l'ho chiamata vite". E così Bacco, dopo aver conquistato col fracasso dei tirsi e dei tamburi le Indie e l'Egitto, vi piantava la vite, ne raccoglieva i frutti, obbligava i sudditi a cibarsene quando li vedeva impiastricciati nel viso e nelle mani diceva: "Ora non si potrà dire che non versi sangue anch'io". Un vocabolo ittita, tuwarsa, che ha il significato di "vite", passò nel greco jursos, con il significato di "bastone delle baccanti", a testimonianza che la vite era una pianta sacra, probabilmente a motivo del fatto che la fermentazione appariva un autentico mistero.


    Dall’inizio del secondo secolo Avanti Cristo molte navi trasportavano anfore di vino. Salpavano con le loro navi dall’Italia verso la Gallia e L’Iberia (Spagna)....Tra il 70 e il 50 A.C. una nave di questo tipo affondo’ presso il porto di Madrague de Giens (in Francia), il carico era costituito in larga parte da anfore prodotte in un’officina di Canneto poco fuori Terracina e di proprietà di tale Publicus Veveius Papus e attiva nella media età repubblicana. Tale officina testimonia che la città doveva avere già un impianto specializzato, da dove il celebre vino caecubus poteva essere esportato verso i mercati della Gallia. Il Cecubo lega la sua storia a quella di un vitigno rarissimo: l’abbuoto. Oggi, in quantità quasi irrisorie, è coltivato tra Fondi e Terracina, nel Lazio, e nella zona del vulcano spento del Roccamonfina, nell’alto Casertano. Si tratta di un un vino rosso molto pregiato prodotto di origini antichissime, tanto che il poeta Orazio nell’Ode I,37 lo cita per invitare gli amici a festeggiare,danzare e a bere in occasione della morte di Cleopatra. Prima, nel mentre la regina egiziana tramava contro l’Impero, non era lecito portare fuori dalle cantine degli antenati questo pregiato vino: ma nel momento in cui Cleopatra non rappresenta più una minaccia, ci si può deliziare del cecubo. Lo stesso Orazio sottolineava che con l’invecchiamento diviene più forte e dolce. Il cecubo era originario dell’ager
    Caecubus, territorio che dall’attuale Formia si estendeva fino alle attuali Fondi e Terracina. Plinio in particolare elogia quello prodotto ad Amyclae, antica città prossima a Sperlonga, poiché qui le viti crescevano in un terreno palustre e venivano sposate ai pioppi.



    Com’è vero che nel vino c’è la verità
    ti dirò tutto, senza segreti.
    (William Shakespeare)


    .......le botti......


    Nell’antichità il vino veniva fatto in vasche di pietra e orci di terracotta, e trasportato in anfore. Il trasporto per mare delle anfore, adagiate nelle stive su un letto di sabbia, non creava grossi problemi.
    Ben diverso il discorso se si doveva trasportare via terra: le strade erano sconnesse e le anfore pesanti e fragili. La botte di legno fu un’invenzione dei Celti, che disponevano di grandi foreste ed erano provetti maestri d’ascia. La botte nacque quindi come recipiente da trasporto, di piccola e media dimensione. Successivamente si costruirono botti sempre più grandi, anche grazie all’adozione della cerchiatura in ferro, destinate a rimanere fisse nelle cantine come recipienti per la vinificazione (in questo caso era spesso preferito il tino tronco-conico) e alla conservazione. Le botti più grandi furono costruite in Germania nel diciottesimo secolo. Una botte gigantesca, con una piccola pista da ballo sopra, si può ammirare tuttora nella città di Heidelberg.....Nella prima fase della sua storia la botte di legno era considerata semplicemente un contenitore, sufficientemente sano ed affidabile, ma senza particolare importanza per la qualità del vino, e si utilizzavano diversi tipi di legno. Solo nel diciannovesimo secolo si cominciò ad attribuire al legno, in particolare al rovere, un diversa funzione, in quanto ci si accorse che il vino conservato nel legno era diverso da quello tenuto, ad esempio, nel vetro, e quello delle botti grandi era diverso da quello delle botti piccole....La classica barriques da 225 litri nacque, anch’essa, come recipiente da trasporto: i negozianti di Bordeaux caricavano le barriques piene di vino sulle stive delle navi lungo il Quai des Chartrons, e le spedivano in Inghilterra. La barrique è quindi l’erede diretta delle botti da trasporto dei Galli. I bottai bordolesi le fabbricavano con le tavole di rovere che i montanari trasportavano a valle in perigliosi viaggi lungo i fiumi che dal Massiccio centrale scendono all’Atlantico: il Lot, la Garonne, la Dordogne.
    Oggi la barrique è il tipo di botte più diffuso al mondo, mentre la botte grande è rimasta una tradizione italiana, tuttora molto seguita e in alcuni casi in ripresa dopo un periodo di oblio.
    All’interno della botte il legno viene “bruciacchiato” da questo processo, il termine tecnico è tostatura. L’adozione di tostature più o meno forti è una scelta del bottaio, e influirà sulle caratteristiche del vino. I sentori tipici della tostatura che si possono ritrovare nel vino sono il fumo, il caffè, il cioccolato, la liquirizia..


    Il vino non si beve soltanto, si annusa, si osserva,
    si gusta, si sorseggia e… se ne parla.
    (Edoardo VII)


    “Non sono nato per parlare, ma per aiutare a farlo. Sono il frutto dell’amore fra la Madre Vite ed il Padre Uomo. Questa unione dura da secoli e il più delle volte è molto felice, o almeno lo è stata, oggigiorno ho le idee un poco confuse. Sono stato abituato alla pazienza e all’attesa.
    Ho avuto tempo di riposare e crescere in ambienti umidi e poco illuminati. Ogni tanto il babbo di turno passava a salutarmi con qualche zio o cugino, si informava sulla mia salute e poi mi lasciava lì per un altro po’.
    Dal ramo materno ho ereditato la capacità di crescere in condizioni difficili e la condiscendenza a lasciarmi strapazzare, per il mio bene.
    Da mio padre ho ricevuto la flessibilità a mutarmi e quello slancio creativo a volte un poco esagerato che però mi fa sentire speciale e diverso dai miei fratelli.
    Per generazioni ho ricoperto con entusiasmo e umiltà la funzione di alimento per i poveri, prestigio per i ricchi e potenti, catalizzatore per gli amanti e persino diavolo per i puritani. Ho sostenuto soldati nelle loro battaglie e alleviato la solitudine di chi non aveva altro compagno che me in un bicchiere.
    Ma il ruolo che ho amato di più, quello in cui tuttora mi riconosco è quello di elemento aggregante e conviviale, il giullare che mette allegria e aiuta a sentirsi uniti e d’accordo, se non altro per i brevi momenti in cui posso sfoggiare le mie qualità.
    Il fatto è che sono fiero di essere vino ma ultimamente mi sento per la prima volta poco preparato a donarmi. Riconosco che sia un mio limite, dopo secoli di lentezza ora mi tocca correre come una lepre. Dopo essermi abituato a riti di passaggio più o meno sempre uguali e scadenze cicliche, adeso mi ritrovo a subire pratiche iniziatorie poco comprensibili, anche se a volte intriganti.
    Mi presto volentieri però appena mi ci sono adattato capita che venga di nuovo cambiato qualcosa e mi trovi a dover diventare adulto al contrario di come era prima. Quello che mi soprattutto mi sconcerta è il ritrovarmi in mezzo a discussioni animate e assai poco conviviali.
    Ma come, io che ero considerato come strumento di amore terreno, carnale, fraterno, adesso invece di unire divido? Rimango sempre di madre certa, ma ho diversi padri che a volte mi usano come arma contundente contro qualche avversario e brandiscono il bicchiere come un giavellotto.
    E tutti parlano o scrivono su di me cose bellissime o umilianti e mai una volta che si trovino d’accordo.
    Meno male che ancora qualche coppia dagli occhi stellati mi utilizza al posto di tante parole, meno male che ancora ci sono occasioni in cui amici si sentono più vicini grazie a me, però non riesco a non sentirmi a disagio.
    Per questo mi sono forzato a parlare, non è nella mia natura e non si ripeterà. Preferisco tornare ad essere il silente compagno di sempre, figlio di Madre Vite e Padre Uomo”.
    (Nelle Nuvole, dal web)


    Anima mia, alla tua zolla detti da bere ogni saggezza,
    tutti i vini nuovi e anche tutti i forti vini della saggezza,
    vecchi di immemorabile vecchiezza.
    Anima mia, io ti innaffiai con ogni sole e notte e silenzio e anelito:
    - e così tu crescesti per me come una vite.
    Anima mia, ora sei traboccante di ricchezza e greve,
    una vite dalle gonfie mammelle e dai grappoli densi, bruni come l’oro: -
    - densa e compressa di felicità, in attesa per la tua sovrabbondanza,
    e vergognosa perfino del tuo aspettare.
    (Friedrich Nietzsche)



    (Gabry)



    RUBRICHE



    (Mela)



    L’ISOLA NELLO SPORT


    NOTIZIE CURIOSE NELLO SPORT

    Luglio ancora più rovente con Nicole.
    La fidanzata di Hamilton posa per il calendario Fhm. E' tornata a essere la 'signora' Hamilton. Nicole Scherzinger si è riconciliata con Lewis dopo un periodo di separazione e ora i due starebbero anche pensando al matrimonio. In attesa di vederla girare di nuovo tra i paddock per stare accanto alla sua metà durante i GP del Mondiale di Formula Uno, la splendida cantante delle Pussycat Dolls si fa ammirare in un calendario con altre bellezze, realizzato da Fhm. E con la splendida Nicole il mese di luglio non è mai stato così rovente...

    "Tifosi vi farò presto un calendario".
    Federica Moriano, un agente Fifa così sexy che...Possiamo dire, con una certa soddisfazione, che le abbiamo portato fortuna. Da quando l'abbiamo scovata su Facebook, non c'è stata "pace". Il telefonino squilla più di prima. La cercano per interviste, magari qualcuno la riconosce anche. Non ci ha detto se le chiedono anche l'autografo, ma crediamo che vada già bene così. Federica Moriano da Sanremo, insomma fa strada. E per capire a che punto è la sua carriera da procuratore (perché questo ci aveva incuriosito di lei) le abbiamo fatto una telefonata. Abbiamo subito capito, comunque, che non avevamo a che fare con una sprovveduta del calcio, come molti maligni avranno testé pensato. Appassionata di calcio sin dalla tenera età per colpa del papà. Una passione che ha continuato a coltivare negli anni. E anzi è aumentata a dismisura. Ma proprio per continuare a occuparsi di calcio ha pensato bene di "studiare" da agente Fifa, anche se (è giusto dirlo), la modella è ancora la sua attività principale. Ma l'abbinata modella-calciatore esiste? Per quanto mi riguarda no. Non mi piacciono molto i calciatori anche se devo confessare che ho avuto qualche storiella. Beccata. E con chi? Con Chicco Macheda ci siamo frequentati a ottobre. Ho avuto anche una storia con Schelotto del Cesena. Ma ripeto il calciatore non è proprio il mio forte. E poi sono troppo gelosa. Con tutte quelle ragazze che girano nel mondo del calcio non riuscirei a resistere. Senti, come va il tuo studio da agente? Cerco di farmi conoscere in un mondo nuovo per me. Un mondo che adoro. Sono una che va in curva, io. Recentemente poi ho avuto la possibilità di andare al torneo di Viareggio per fare "pubbliche relazioni" e vedere anche qualche giovane interessante. Diciamo che ti muovi. Ma a questo punto la domanda è d'obbligo. Per quale squadra tifi? Sono una juventina sfegatata. E vi dirò di più. Vorrei fare anche un calendario per la mia e unica Juve. Ma più che per i bianconeri mi piacerebbe fare un calendario per tutti i tifosi, sai che bello. E della Juve quali giocatori ammiri di più? Quelli con le palle (risponde secca). I vari Iaquinta (anche se ora è rotto ma in via di ripresa), Sissoko e Chiellini. Da piccola, invece, ero matta per Inzaghi. Quanto mi piaceva (chiedere alla mamma per conferma). E Mourinho come me lo giudichi? Indubbiamente come tecnico è bravo, ma a volte è insopportabile per quel suo caratterino. Certo, essendo io juventina lo "gufo" anche un po' (ride). Un classico delle interviste. I sogni nel cassetto? Calendario a parte, la conduzione di un programma sportivo e un seno leggermente più grande.

    Marc Salyers, giocatore di basket dell'Angelico Biella, e la fidanzata Jihane Louhkiar, modella.
    Lei sfila, lui gioca: Jihane e Marc, il "Biella" dello sport. LA STORIA. Questione di cuore e di cachemire tra Jihane Louhkiar, modella marocchina, e Marc Salyers, ala grande della Pallacanestro Biella. Già uniti dall'amore, ora lo sono anche da una campagna pubblicitaria di moda. Il bello, anzi, la bella della salvezza. Lei si chiama Jihane Louhkiar, marocchina, professione modella, lui Marc Salyers, americano, professione giocatore di basket. Una squadra e una città da vivere insieme: Biella. E anche una giornata speciale, da testimonial, per Alyki che li ha uniti, con il suo cachemire, a filo doppio. Jihane ha guidato il suo Marc davanti alla macchina fotografica forte di un'esperienza iniziata parecchi anni fa "avevo 16 anni quando dal Marocco sono arrivata in Italia e qui ho cominciato a posare e a sfilare. Il momento più bello della mia carriera è stata quando Simona Ventura mi ha scelto per la sua trasmissione "Quelli che…" e quando ho iniziato la mia collaborazione con Maxime. Tante copertine e tanta soddisfazione". Il lavoro a Milano non manca, ed è lì, tra una sfilata e l'altra che conosce Marc. Sguardo da duro, tatuaggi da durissimo, un duro che però si scioglie quando ascolta Jihane che racconta del loro incontro "era Ottobre, ci siamo conosciuti a Milano, in un ristorante e ci siamo piaciuti subito. Marc è una persona molta positiva ed è sempre sorridente , aiuta sempre il prossimo. Sempre che se lo meriti!". E così dalle passerelle Jihane finisce al palazzetto, versione tifosa di un Angelico Biella che ha sofferto fino all'ultima giornata, ma che alla fine ha conquistato la salvezza. Oltre a studiare le regole del basket, come passi la tua giornata in città? “La mia giornata quando non ho impegni è molto semplice: sveglia al mattino preparare la colazione "all' americana", lettura dei giornali, organizzazione della spesa per il pranzo, nel pomeriggio, se riesco, un caffè con le amiche. La sera aspetto Marc per una bella cena insieme, spesso sushi perché ci piace molto !! Film e poi a nanna!" Beh, almeno la sera precedente il vostro primo lavoro insieme avrete cambiato il programma ripassando un po'…com'è andato il Marc modello? "Devo dire che se l’è cavata. Ci sono voluti quei 5 minuti per rompere il giaccio ma poi si è lasciato andare. E' stato divertente ed emozionante, un bel gioco. Non mi aspettavo che accettasse questa proposta perché lui è molto timido e soprattutto...fa un altro lavoro! Per una volta ci siamo scambiati i ruoli: di solito sono io che lo seguo alle partite, questa volta è stato lui a seguire me". Futuro assicurato, anche se prima viene sempre il basket. Non si sa ancora dove, quel che è certo è che i due passeranno l'estate insieme in America. E Poi? “Nessun programma a lungo termine, questa è al filosofia di Jihane. "Prendo ogni giorno come fosse un regalo dal cielo, cerco di viverlo dando il massimo in ogni minuscola cosa che faccio! Io vivo quotidianamente il mio sogno. Sono una donna libera, indipendente, innamorata della vita e di tutto ciò che di bello che mi ha regalato! E questo lo ritengo un sogno, soprattutto per una ragazza araba. Mi ritengo molto fortunata. Poi quello che sarà tra 10 anni lo scoprirò vivendo!".




    (Gina)



    PAROLE IN MUSICA


    Parole in Musica


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    l'amore conta
    l'amore conta
    conosci un altro modo
    per fregar la morte?
    nessuno dice mai se prima o poi
    e forse qualche dio non ha finito con noi
    l'amore conta

    (Ligabue)



    BIOGRAFIE IMPROBABILI


    « Beep Beep! »


    WILE COYOTE e BEEP BEEP




    PROVERBI E AFORISMI


    Al di là ti cerco
    non nel tuo specchio e nella tua scrittura,
    nella tua anima nemmeno,
    di là, più oltre
    (Pedro Salinas)




    MUSICA


    My Morning Jacket


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    My Morning Jacket è un americano rock band di Louisville, Kentucky . La band è composta da Jim James (cantante-songwriter, chitarrista - noto anche come Yames Yim), "Two-Tone" Tommy (bassista), Patrick Hallahan (batterista), Carl Broemel (chitarrista, pedali in acciaio chitarrista , sassofonista, vocalist), e Bo Koster (tastierista, percussionista, vocalist).



    Storia

    Jim James dei My Morning Jacket esecuzione a San Diego durante il loro tour del 2008 negli Stati Uniti. My Morning Jacket è stata costituita nel 1998 a Louisville, Kentucky dal cantante, cantautore e chitarrista Jim James (vero nome: James Olliges Jr). La line-up originale comprendeva anche tre membri del Shelbyville emo-punk band Death Winter Club, vale a dire John McQuade (più tardi conosciuta come Johnny Quaid - chitarra e voce), Tom Blankenship (più tardi conosciuta come Two-Tone Tommy - basso) e J . Roberts (più tardi conosciuta come J. Glenn - batteria). Winter Club di morte sono stati firmati a Charleston indie label Street Records nel 1997 da Taiganides Tas dopo che lui li prenotato e Jim James (che, come "Mese di domenica") per un "Punk Rock Matinée", mostra al Cafe & Cart Horse. Inverno Death Club ha pubblicato un 7 "split single con Eurogresion su Street Records. Jim James è stato anche offerto un contratto discografico, ma egli declinò l'offerta, si sciolse Mese di domenica e formò una nuova band con Quaid, Blankenship e Glenn. La band è stata chiamata My Morning Jacket e successivamente firmato per Darla Records. gli album di debutto La band, The Fire Tennessee , è stato pubblicato nel maggio 1999. L'anno successivo, il tastierista Danny Cash è stato aggiunto alla line up. Un secondo album, At Dawn , seguita. E 'di nuovo in evidenza il batterista J. Glenn, ma aveva già lasciato la band nel momento in cui è stato rilasciato nel 2001. Glenn fu sostituito da Chris KC 'Guetig', anche se è stato sostituito da 'infanzia James amico Patrick Hallahan nel maggio 2002. My Morning Jacket sottoscritto con ATO Records nel 2002. Nel 2003, pubblicarono Ancora Moves , il loro marchio di debutto major. Questo è stato seguito da un EP live acustico Citsuoca , che si è contraddistinta per l'assenza di riverbero su James 'Jim voce e così suonava molto diverso dai loro lavori precedenti. Nel gennaio 2004, Quaid e Cash lasciò la band e furono sostituiti da Carl Broemel e Bo Koster rispettivamente. Nel novembre 2004, la band ha pubblicato due raccolte dei primi lavori, che includeva demo, registrazioni live e cover. Questi dischi hanno diritto Early Recordings Capitolo 1 - Il Cometh Sandworm e prime registrazioni Capitolo 2 - Learning. Nell'ottobre 2005 è stata l'uscita del acclamato album critico Z , pubblicato dalla Sony BMG . La band è stata descritta (sotto il nome di Ruckus) nel film del 2005 Elizabethtown . Hanno contribuito con una canzone originale "Where to Begin" e "Same In Any Language", scritto da Nancy Wilson degli Heart . Nel 2006, My Morning Jacket sono stati ospiti musicali al Late Show di David Letterman , suonando con i membri della Boston Pops , con cui hanno giocato due spettacoli a Boston Symphony Hall nel corso del mese. Nel 2006 la band ha anche pubblicato un doppio live album e DVD intitolato Okonokos . Nel 2007 la band registra il suo album Evil Urges , che è stato rilasciato il 10 giugno 2008 ed è stata seguita da una mostra 20 giugno presso la Radio City Music Hall . Si sono esibiti presso il Coachella Valley Music and Arts Festival nel mese di aprile 2008 e il Bonnaroo Music Festival nel mese di giugno. My Morning Jacket durante il loro set di quattro ore a Bonnaroo 2008 il 14 giugno. Il loro set Bonnaroo 2008 è durato quasi quattro ore, a partire da mezzanotte di Venerdì, ma anche su apparizioni da Kirk Hammett dei Metallica , il comico Zach Galifianakis e la Louisville corna Nashville. Il set caratterizzato trentacinque canzoni, tra cui, ma due brani tutti da esorta il Male e alcune copertine, come Erykah Badu "Tyrone", Kool and the Gang "Get Down on It", Sly and the Family Stone "Hot Fun in the Summertime" , di James Brown "Cold Sweat", di Bobby Womack "Across Street 110i", Funkadelic di "Hit It e Quit It", Velvet Underground "Oh! Nuthin Sweet" e Mötley Crüe è "Home Sweet Home". Il 10 maggio 2008, erano gli ospiti musicali su Sabato Night Live e ha giocato "Evil sollecita" e "I'm Amazed". Nell'agosto 2008, un video musicale animato per la canzone "Touch Me I'm Going to Scream Part 2" è stato rilasciato. Il video è stato creato dalla progettazione grafica Hornet team Mixtape Club. L'autunno 2008 European Tour è stata annullata dopo che Jim James è stato ferito in una caduta dal palco in Iowa City, Iowa. Evil Urges stato nominato per un Grammy per il Best Alternative rock Album. La band è stata descritta nel 2009 New Year's Eve show della CNN Anderson Cooper e con Kathy Griffin, eseguendo dal Madison Square Garden . La band ha supportato Neil Young per il suo tour australiano e giocato il Big Day Out festival. celebración de la Ciudad Natal , pubblicato il Record Store Day , 18 aprile 2009, è un otto EP tratto da due registrazioni live, in particolare della band Estate 2008 Waterfront Park concerto nella loro città di Louisville, KY . Nel maggio 2009 Open Salon critico rock MJ Wycha chiamato My Morning Jacket "la cosa migliore per accadere la musica rock degli ultimi anni." Tutta la band è apparso come se stessi in American Dad episodio, " My Morning Camicia di forza ", che in onda su 22 novembre 2009. Nel 2010, My Morning Jacket prese residenza a York Nuovo Terminal 5 il 18 ottobre, 19, 21, 22 e 23, in uno dei suoi cinque studio rilascia ogni notte insieme con altro materiale del periodo in questione. Secondo il 16 Settembre 2010 questione del Rolling Stone My Morning Jacket hanno iniziato a lavorare sul loro prossimo LP. "Abbiamo fatto cinque canzoni," dice il frontman Jim James. "Sarà probabilmente la prossima primavera." James è co-produrre il disco con Decemberists collaboratore Tucker Martine in una vecchia chiesa in My Morning Jacket città natale di Louisville, Kentucky. "Stiamo cercando di fare tutto, ma le stringhe di vivere", dice James. "C'è qualcosa di vecchio e sporco suono su di esso." Il 12 ottobre 2010, My Morning Jacket effettuata su Live su Letterman . Lo spettacolo è stato trasmesso in diretta su CBS.com . La band ha anche suonato Late Night with Jimmy Fallon insieme a The Roots il 13 ottobre 2010. Essi hanno inoltre apparso su VH1 Storytellers il 3 giugno 2011.


    (falcon581—Raffaele)


    (Lussy)



    ... CONOSCIAMO ...


    ..i colori e le ali di un mito..


    IL QUETZAL



    Sicuramente ciò che più colpisce del quetzal è il colore del piumaggio. Il dorso appare verde con sfumature blu e nere e con evidenti riflessi metallici. Il petto è vivacemente colorato di rosso e contrasta con le penne delle ali verdi che si portano in avanti e con il sottocoda completamente bianco. Il sottogola è verde con riflessi blu più o meno scuri. Sul capo è presente una cresta verde che vira al nero per poi divenire blu ed il becco è giallo intenso. Le penne della coda sono verdi e blu e possono raggiungere, nel maschio, un metro di lunghezza.
    Non è facile ammirare il brillante piumaggio del quetzal perché questo uccello ha scelto un habitat non facilmente accessibile. Occupa le foreste umide e nebbiose dell’America Centrale ad altitudini comprese tra i 1200 e i 3000 m e solitamente vive tra le chiome più alte. Diversamente a quanto si possa immaginare, il variopinto piumaggio consente al quetzal di mimetizzarsi perfettamente.
    Questo uccello utilizza un albero cavo per il suo nido. L'alimentazione e' basata su frutta matura e insetti, che vengono presi al volo. Il quetzal e' diffuso nell'America centrale fino al Messico.



    ....miti e leggende....


    Paragonato in tempi passati ai più disparati personaggi, come Re Artù o Gesù Cristo, Quetzacoatl ha molteplici aspetti, sia umani che divini. Il suo nome deriva dall'unione di due diverse parole; quetzal, che è un meraviglioso uccello dalle piume verdi che vive sui rilievi dell'America Centrale, e coatl, ossia "serpente". Tale divinità è quasi sempre raffigurato in veste di Serpente Piumato, che unisce la Terra ai cieli; il suo simbolo rappresentativo è la conchiglia, associata al vento e al mare. Il tempio a lui dedicato è una delle opere più sorprendenti di tutta la città di Teotihuacàn. Ritenuto la reincarnazione di un'antica divinità tolteca, Quetzacoatl è anche collegato al dio del vento maya Gucumatz e a quello azteco Ehecatl. E' inoltre Tezcalipoca Bianco, creatore del Sole dell'Aria; alcune leggendo lo riconducono ad un personaggio storico realmente esistito, Topiltzin, un capo tolteco del X secolo, illuminato e compassionevole, che abolì i sacrifici rituali di vite umane.

    In un modo o in un altro, hanno probabilmente tutti ascoltato almeno una volta il nome di Quetzalcoatl (dalla pronuncia approssimativa kezalcoàl). I vari significati riferiti al suo nome nelle altre lingue mesoamericane sono abbastanza similari. I Maya lo chiamavano Kukulkán. I Quiché Gukumatz. Tra le civilizzazioni che praticavano il culto del Serpente piumato ricordiamo anche gli Olmechi, i Miztechi, i Toltechi e gli Aztechi.
    Patrono di tutti i sacerdoti, simbolo della morte e della resurrezione, il Serpente Piumato, ibrido e mitico, rappresentava per le culture del centro-america il principio cosmico del duale: la terra del serpente ed il cielo dell’uccello, riuniti in un' unica simbologia. Egli simboleggiava l'eredità religiosa del periodo classico; insieme eroe civilizzatore primordiale ed entità mitica, ancora fatto oggetto, nella Tenochtitlàn degli ultimi giorni, della più profonda venerazione. La sua origine è rintracciabile fra i Toltechi, ma esso entrò ben presto anche nel culto azteco, diventando il punto di riferimento dell'evoluzione morale e spirituale della religione della nazione Mexica.




    "…Quetzalcoatl, il dio serpente, signore della creazione, del sapere e del vento, era il sovrano della città degli dèi. Era totalmente puro, innocente e buono. Nessun compito era troppo umile per lui. Spazzava persino i sentieri degli dèi della pioggia, così che essi potessero venire a portare acqua alla terra.
    L’astuto ed invidioso fratello di Quetzalcoatl, Tezcatlipoca, il dio dei guerrieri, del cielo notturno e del fulmine, era infuriato per la sua assoluta bontà. Così decise di fargli un brutto scherzo, trasformandolo in un furfante in cerca di piaceri. “Gli darò un volto ed un corpo umani !” sogghignò. Mostrò poi a Quetzalcoatl il suo nuovo aspetto umano in uno specchio fumoso, appena Quetzalcoatl vide il suo nuovo volto, si sentì posseduto da tutti i desideri materiali che affliggono il genere umano. Allora Quetzalcoatl gridò inorridito “Non sono più adatto ad essere un re! Non posso comparire davanti al mio popolo in questo modo! ” Il dio chiamò a sé il suo fedele servitore, Xolotl - il coyote. Questi era legato a Quetzalcoatl come fosse la sua stessa ombra, gli fece un manto di piume verdi, rosse e bianche prese dall’uccello Quetzal, gli fece anche una maschera di turchesi, una parrucca e una barba di piume blu e rosse. Poi gli dipinse le labbra di rosso, colorò la fronte di giallo e fece in modo che i suoi denti sembrassero quelli di un serpente.
    Quetzalcoatl assunse così le sembianze del leggendario serpente piumato. Ma Tezcatlipoca non ancora soddisfatto, aveva pensato a uno scherzo da fare al fratello. Gli diede del vino, spacciandola per una pozione miracolosa in grado di curare la sua malattia. Quetzalcoatl, che non aveva mai bevuto il vino, si ubriacò. Mentre era stordito, Tezcatlipoca lo convinse a fare l’amore con sua sorella, Quetzalpetatl. Quando ritornò in sé, Quetzalcoatl si vergognò amaramente di quel che aveva fatto. “Questo è un giorno funesto! ” disse, e decise di uccidersi. Quetzalcoatl ordinò ai suoi servitori di fare una cassa di pietra, poi vi si stese e rimase lì dentro per quattro giorni. Infine si rialzò e disse ai suoi servitori di riempire la cassa con tutti i suoi tesori più preziosi e di sigillarla. Detto questo il dio si recò sulla riva del mare e lì indossò il manto di piume di quetzal e la maschera di turchesi. Poi si diede fuoco, e di lui non rimase più niente, a parte le ceneri sulla spiaggia. Da queste ceneri sorsero degli uccelli favolosi che salirono al cielo, i quetzal, appunto.
    Quando morì Quetzalcoatl il sole non sorse per quattro giorni, poiché il dio era sceso nella terra dei morti con Xolotl per vedere il padre, Mictlantecuhtli. Quetzalcoatl disse a suo padre che era venuto a prendere le preziose ossa che custodiva per popolare la Terra, e il signore dei morti acconsentì. Quetzalcoatl e Xolotl presero le ossa preziose e ritornarono nella terra dei vivi. Quetzalcoatl spruzzò il suo sangue sulle ossa e diede loro la vita. Le ossa divennero il primo popolo, i Toltechi. Il dio insegnò al genere umano molte cose importanti. Egli trovò il mais, che era custodito dalle formiche, e insegnò agli uomini a coltivarlo. Insegnò agli uomini come lucidare la giada, come fare tessuti e creare mosaici. Ma soprattutto insegnò loro come misurare il tempo e capire le stelle, e stabilì il corso dell’anno e delle stagioni. Alla fine giunse il giorno in cui il serpente piumato dovette lasciare che gli uomini se la cavassero da soli. Quando quel giorno sorse, apparve nel cielo la stella Quetzalcoatl, ovvero il pianeta Venere. Per questo il dio è chiamato Signore dell’Alba. Alcuni dicono che Quetzalcoatl andò verso est su una zattera di serpenti, ma un giorno tornerà…"



    ....L’Antica danza Azteca......


    “ Mettiti a danzare. Oh tu che regni,
    principe Oquiztli, suona il tuo tamburo d’oro
    incrostato di turchesi che i principi e i re
    ti hanno lasciato in eredità”
    (Antica poesia indigena Azteca)


    In tutte le cronache dell’epoca vengono menzionate le danze rituali, che gli Indios aztechi praticavano con gioia ed orgoglio, essendo la danza un’occasione per dedicare le proprie energie fisiche e spirituali all’equilibrio cosmico. La danza segnava le tappe di tutta la vita cerimoniale, e veniva appresa a ogni livello sociale, essendo una importantissima forma di attività devozionale. (…si riunivano in molti………portavano fiori…e si ornavano con piume. Danzavano con movimenti tutti uguali, con il corpo, con le mani e con i piedi: ogni movimento andava secondo il suono che battevano i suonatori di tamburo e del Teponaztli) In alcune descrizioni si parla di ottomilaseicento danzatori riuniti nella piazza centrale di Tenochtitlàn : migliaia di abiti sontuosi venivano utilizzati solo per questo uso cerimoniale, tessuti bellissimi, piumaggi coloratissimi e preziosi provenienti dalla foresta tropicale, adornavano le teste con corone superbe e i mantelli. Le piume considerate magiche erano spesso di Quetzal e di Guacamayo. Gli abiti e gli ornamenti erano incrostati da pietre preziose, come giade, turchesi e ossidiane e gli abiti erano confezionati con pelli di diversi animali, tutti simbolici e carichi di energie magiche dell’animale corrispondente, quali cervo, giaguaro, serpente. Oltre ai danzatori e ai tamburi l’effetto era reso ancora più spettacolare per gli immensi bracieri cerimoniali entro i quali veniva bruciato l’incenso – o copal – dal profumo inebriante.


    Tutto era volo nella nostra terra.
    Come gocce di sangue e piume..i cardinali dissanguavano l’albeggiare di Anahuac.
    Il tucano era un adorabile...cassa di frutta verniciata,
    il colibrì custodì le scintille, originarie del lampo
    e i suoi minuscoli roghi ardevano nell’aere immobile.
    Gli illustri pappagalli affollavano le profondità del fogliame
    come lingotti d’oro verde appena usciti dall'impasto delle paludi sommerse
    e dai loro occhi tondi scrutava un anello giallo, vecchio come i minerali.
    Tutte le aquile del cielo nutrivano la loro prole sanguinaria nell’azzurro inabitato,
    e sopra le piume carnivore volava sopra il mondo
    il condor delle Ande, re assassino, frate solitario del cielo, talismano nero della neve,
    uragano della falconeria.
    L’ingegneria del fornaio rosso faceva dell’argilla fragrante
    piccoli teatri sonori dove appariva cantando.
    Il pauraque andava emettendo il suo grido inumidito al bordo dei cenoti.
    La paloma araucana costruiva rudi nidi di sterpaglia
    dove lasciava il real regalo delle sue uova turchine.
    La loica del sud, fragrante, dolce falegname dell’autunno,
    mostrava il suo petto costellato di stelle scarlatte,
    e lo zigolo australe elevava il suo flauto appena raccolto dall’eternità dell’acqua.
    In più, umido come una ninfea,
    il fenicottero andino apriva le sue porte di rosea cattedrale,
    e volava come l’aurora, lontano dal bosco afoso
    dove pendono le gemme del quetzal splendido, che all’improvviso si sveglia,
    si muove, scivola e sfavilla e fa volare la sua brace pura.
    Vola una montagna marina verso le isole, una luna di uccelli che vanno verso il Sud,
    sopra le isole fermentate del Perù.
    E’ un fiume vivo d’ombra, è una cometa di piccoli infiniti cuori
    che oscurano il sole del mondo come una stella dalla densa coda che palpita verso l’arcipelago.
    E al limite dell’iracondo mare, nella pioggia dell’oceano
    s’innalzano le ali dell’albatros come due sistemi di sale
    che stabiliscono nel silenzio tra le raffiche torrenziali,
    con la loro spaziosa gerarchia l’ordine delle solitudini
    (Pablo Neruda)




    LA TAVERNA DELL’ISOLA


    RECIOTO DI SOAVE "VERNUS", CASA VINICOLA SARTORI, VENETO



    Provenienza
    Vigneti selezionati situati nella zona collinare a nord-est di Verona.

    Uve
    90% Garganega / 10% Trebbiano di Soave

    Vinificazione
    Selezione delle uve nel vigneto e appassimento in localiasciutti e ben aerati fino al mese di gennaio-febbraio.
    Pressatura soffice, leggera macerazione della buccia e fermentazione a temperatura controllata inizialmente in
    acciaio e ultimazione in piccoli fusti di rovere.
    L’affinamento prosegue nel legno per circa 12 mesi sui propri lieviti con periodiche operazioni di “batonage”.

    Terreno
    Calcareo-alluvionale.

    Caratteristiche
    Vino di colore giallo dorato, profumo complesso di miele, vaniglia e frutta essiccata, sapore morbido e piacevolmente dolce con retrogusto amarognolo di mandorla.

    Abbinamenti
    Si accompagna splendidamente, a fine pasto, a formaggi maturi e alla pasticceria secca; può essere degustato come vino da meditazione.


    (Antonio - Ispa)



    Giugno
    Ed ecco viene giugno
    con la falce In pugno,
    e miete tutto il grano,
    al fiorir del melograno.
    Poi, con un bel sorriso,
    ti dona un fiordaliso.
    E, con un bel brillare,
    ti manda ai monti e al mare





    LA SERA SULLL’ISOLA


    Quattro chiacchiere in allegria


    Parliamo spesso della nostra Isola Felice dscrivendola come una grande famiglia, come il luogo di ritrovo sereno di tanti amici. Allora volevamo rendere noto a tutti che tutte le sere, dopo le 20,30 ci riuniamo in questo luogo per trascorrere in serenità e divertimento le nostre serate. Approfittiamo allora del nostro giornale per informanre tutti dell’argomento con cui ci divertiremo la sera.. vi aspettiamo tutti tutti tutti e, se avete argomenti da proporre per la sera, mandate un mp a Lussy ...

    STASERA PARLEREMO DI ...



    ... Un giorno di domenica ...



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    (La redazione)



    GIORNALI E RICORDI ......


    Iniziamo oggi una rubrica nuova ... pagine di giornale dal passato, come immagini, diapositive che fermano per un attimo il tempo e ci proiettano in quelle atmosfere, nelle dinamiche di quei giorni, di quei tempi ... un tuffo nel passato, vissuto attraverso le pagine e i racconti di giornali di quell'epoca ...

    (La redazione)


    LA DOMENICA DEL CORRIERE




    La Domenica del Corriere, nato come inserto domenicale del Corriere della Sera, nel 1899, era recapitato in omaggio agli abbonati del quotidiano ma anche venduto separatamente in edicola al prezzo iniziale di 20 centesimi...
    Fortemente voluto e potenziato dal direttore del Corriere Luigi Albertini, si avvaleva per le sue copertine di un giovane disegnatore, Achille Beltrame, a cui era affidato in ogni numero il compito di rendere con la sua tavola il fatto più interessante della settimana...A differenza dei quotidiani dell'epoca, la Domenica del Corriere dava ampio spazio alle fotografie e ai disegni, e questo fu uno dei motivi del suo successo...Nel corso degli anni Venti e Trenta, la Domenica del Corriere divenne uno dei principali strumenti d'informazione di buona parte della popolazione italiana alfabetizzata. Sulle pagine della Domenica del Corriere trovavano una vetrina popolare anche le grandi firme del Corriere, da Luigi Barzini ad Indro Montanelli...Nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta, l'avvento della televisione portò la testata ad una graduale ma inarrestabile crisi sino alla definitiva chiusura nel 1989...Oggi le copie del settimanale, con le copertine di Achille Beltrame prima e di Walter Molino poi, sono ricercate da migliaia di collezionisti che fanno della Domenica del Corriere il settimanale in assoluto più collezionato in Italia.



    Data di pubblicazione: 04/03/1962 | numero: 9 | anno: 1962

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    Autore: Walter Molino
    Argomento: Scienza e Tecnologia
    Soggetto: Aviazione
    Luoghi: America - USA


    Didascalia: Anche Glenn ce l'ha fatta. A distanza di parecchi giorni dal volo spaziale di John Glenn, ancora non si è spenta nel mondo l'eco della grande impresa compiuta dal cosmonauta americano il quale, alla velocità di 28 mila chilometri orari, in 4 ore e 56 primi ha fatto per tre volte il giro della Terra. Gli americani, dopo un'estenuante serie di rinvii, hanno potuto seguire attraverso la televisione le fasi più salienti dell'eccezionale impresa.


     
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  2. tomiva57
     
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    buongiorno isola
    buona domenica a tutti
    grazie Claudio


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    A T U T T I....



    Ciao Claudio...Ivana....

    Ciao Gabry...Gina...Lussy...Raffaele... :4kkncxl.gif:

    Ciao a tutti gli amici che seguiranno... :4kkncxl.gif:
     
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    ciao..amici buona domenica a tutti...
    ........un abbraccio... :4kkncxl.gif: :1289647678.gif:


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    Buona Domenica a tutti!!
     
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  7. zara67
     
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    BUONGORN E BUONA DOMENICA A TUTTI
     
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  8. arca1959
     
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    Ciao Lussy....Gina...Giulia...Silvana...Vane...Giuly...Fabry...Ivana...Claudio.... :0048.gif: :1289647678.gif: buona domenica a tutti

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    buona domenica a tutti ....
    e buon pranzo a tutti gli isolani!!!!!!!!
     
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    Buon pomeriggio e Buona domenica a tutti amici ... vi auguro di trascorrere una bella giornata con le persone a voi care ... Vi abbraccio forte forte!!!

     
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  11. tappi
     
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    Buon pomeriggio e buona domenica a tutti!!!
     
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    buon pomeriggio domenicale a tutti ..tutti!!!
     
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  13. arca1959
     
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    Lussy....Giulia...Silvana...buona serata a tutti.....

     
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  14. giuvi43
     
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  15. arca1959
     
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    Ciao Giuliano...un abbraccio...buona serata


     
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18 replies since 12/6/2011, 03:17   1142 views
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