Fra..gi..le è l'undicesimo album di Francesco Baccini pubblicato nel 2006. Si tratta della riproposizione completa del precedente album Stasera teatro (ad eccezione del primo brano, Come Costantino) con l'aggiunta di tre brani.
Fra..gi..le, che dà il titolo all'album, era stata candidata al Festival di Sanremo 2006 ma rifiutata; è una canzone, come spesso avviene nelle opere dell'autore, fortemente personale e introspettiva, in essa l'autore si definisce "Uomo del Settecento" ed esprime senza timore la sua fragilità ed insicurezza; c'è in questa canzone un'idea dell'uomo ben diversa da quella spesso ostentata dalla gran parte dei maschi che fanno della virilità e della rudezza i propri aspetti contraddistintivi. Girotondo, sconsolata danza intorno ad un mondo che sempre più crolla ad ogni livello della società; in questa canzone si immagina il ritorno di Dio sulla Terra e l'accoglienza sicuramente disinteressata verso un uomo non in grado di pagare i diritti pubblicitari e di fare notizia come i telegiornali richiedono. Lettera da lontano, duetto con l'amico Davide Van de Sfroos, una lunga lettera "fuori dai denti" rivolta un po' a tutti e pregna della solita acutezza e di sprazzi di satira a cui Jannacci tanto bene ha abituato. La bravura del cantante nel pianoforte emerge rinnovata e decisa in questo album fondendosi con la sua caratteristica voce, mescolandosi ed alternandosi agli altri strumenti della band.
Tracce
Fra..gi..le - 3:17 Girotondo - 3:32 Lettera da lontano - 6:20 Troppa libertà - 3:57 Parole non ne ho - 3:49 È una notte di neve - 3:34 Faccia da pugni - 3:53 In fuga - 3:21 Senza gravità - 2:59 Siamo zitelli - 4:00 L'accalappianani - 3:29 La fermata degli amori - 2:41
Sabato 19 luglio serata dedicata alla canzone d'autore genovese con il concerto di Francesco Baccini ed il suo trio acustico.
fonte: toscanamedianews.it/
Dalla parte di Caino
- 2007
Tracce:
1. Il Topo Mangia Il Gatto 3:20 2. Giulia Gia Se Ne Va 3:48 3. Dalla Parte Di Caino 3:09 4. Monnalisa 3:58 5. Il Cielo Di Milano 4:48 6. Al Centro Commerciale 3:50 7. Navigante Di Te 4:31 8. La Donna Dei Sogni 3:05 9. Primi In Tutto 3:44 10. Magnetico 3:18
fonte: maniadb.com
Francesco Baccini è Dalla parte di Caino
di Massimo Giuliano
“Il topo mangia il gatto” è il singolo in rotazione nelle radio, scritto a quattro mani con Gianluca Grignani, che ha anticipato il nuovo lavoro discografico di Francesco Baccini intitolato “Dalla parte di Caino” ed uscito il 14 maggio. “Il topo mangia il gatto” è il singolo in rotazione nelle radio, scritto a quattro mani con Gianluca Grignani, che ha anticipato il nuovo lavoro discografico di Francesco Baccini intitolato “Dalla parte di Caino” ed uscito il 14 maggio.
Le tematiche affrontate spaziano dalla passione alla critica sociale, trattata con ironia proprio nel primo singolo, fino all’indulgenza nei confronti di chi nella vita sbaglia, che caratterizza la canzone che dà il titolo al disco.
Nell’album, composto da 10 canzoni, oltre alla già citata collaborazione con Grignani, sono da menzionare “La donna dei sogni”, scritta con Povia (compagno di scuderia di Baccini ed amico vero, tanto che i due si sono esibiti insieme a Sanremo 2006 sulle note di "Vorrei avere il becco"), ed un nuovo omaggio ad Ivan Graziani, “Monna Lisa”, nel quale Francesco ha voluto anche il figlio del cantautore teramano, Filippo. E' la seconda volta che Baccini tributa il proprio affetto a Graziani: ospite di Enrico Nascimbeni nel cd "Male di amare", aveva già interpretato "Lugano addio".
Lo stesso Filippo Graziani, alle chitarre, partecipa come special guest al tour di Francesco Baccini, attualmente in corso (è partito il 3 maggio) tra un ciak e l'altro: l'eclettico artista genovese, infatti, è impegnato anche sul set di “Zoe”, film di Giuseppe Varlotta.
Venite brava gente Fate il vostro gioco Oggi si vende il mondo Oggi si paga poco Non serve avere in mente Qualcosa d'acquistare Basta farsi un giro Così tanto per provare Bella la vita Al centro commerciale Tutto si compra Qui tutto è un grande affare E quante lavatrici E i nuovi cellulari Prosciutto libri e pane Profumi originali Anche le biciclette Piccoli oggetti d'arte Si trovano i computer Fra mutande scarpe e latte Bello il sistema Al centro commerciale Tutto ha il suo prezzo Ma c'è tempo per pagare Ci sono tanti amici Tutti si può incontrare Si fanno tombolate Anche se fuori è Estate È sempre una gran festa Con nani e ballerine I giovani e gli anziani Si sanno divertire Bella l'idea Del centro commerciale E in amicizia Passiamo le giornate Ma poi quando viene la sera Tutto si spegne che tristezza la scena Di parcheggi svuotati carrelli bloccati Senza clienti abbandonati Qui c'è democrazia Ordine e morale Discreta ma concreta Analisi venale Economisti e medici Riuniti qui a congresso Fanno da garanti Alla salute ed al progresso Bello il Natale Al centro commerciale Tanti panettoni E siam tutti un po' più buoni Venite brava gente Su fate il vostro gioco Oggi si svende tutto Oggi si paga poco Venite tutti in fila Che c'è da approfittare Il mondo è diventato Un grande centro commerciale Bella la vita Al centro commerciale Tutto si compra Qui tutto e' un gran da fare Bello anche il Natale Al centro commerciale Tanti panettoni E noi siam tutti dei coglioni Ma poi quando viene la sera Tutto si spegne e si ripete la scena E la storia delle grandi occasioni Si trasferisce sulle televisioni
Video Navigante Di Te
Fingersi un battello non è poi così difficile L'importante è riuscire a stare a tempo Il tempo delle onde che bisogna governare Come una danza questo mio restarti a galla Navigherò di te il ritmo dei mari aperti Navigherò di te il gioco delle correnti Navigherò e sarai la spiaggia dei continenti Navigherò e sarò il marinaio dei miei tormenti Essere una vela, una ciurma, un bastimento Essere il viaggio stesso, essere vento Basta concentrarsi sulla schiena dei gabbiani Sull'alfabeto muto del firmamento Navigherò di te il ballo dei mari aperti Navigherò di te gli stretti stupefacenti Navigherò e sarai la spiaggia dei continenti Navigherò e sarò il capitano dei miei tormenti Via, mare portami via Via, mare portami via Ovunque lei sia E poi sarà avvistarti oltre le barriera di corallo Terra tiepida di pace e di conquista Oceano Pacifico di tutti i desideri Polinesia dove saprei bearmi Navigherò di te il dominio dei tuoi occhi aperti Navigherò di te gli zigomi sorridenti Navigherò e sarai la spiaggia dei continenti Navigherò e sarò navigante di te ...
Uniti è il quarto album del cantautore Povia e tredicesimo album del cantautore Francesco Baccini datato 2008.
Di tale album sono state pubblicate due versioni: la prima una versione mini-CD con copertina a colori contenente solo 3 brani e il videoclip; la seconda, intitolata "Uniti - duemilacinqueduemilaotto, formata da un CD contenente 13 brani e un DVD con 8 videoclip.
miniCD
Tracce
Uniti - 3:27 Il cielo di Milano - 4:45 È meglio vivere una spiritualità - 3:29 Uniti videoclip - 4:35
Uniti - duemilacinqueduemilaotto
Tracce CD
Uniti - 3:27 In fuga - 3:21 È meglio vivere una spiritualità - 3:29 Giulia già se ne va - 3:45 Mia sorella - 3:39 Il cielo di Milano - 4:45 Due navi - 4:40 Troppa libertà - 3:50 Maledetto sabato - 4:00 Navigante di te - 4:27 Ecco cosa c'è - 2:46 Fragile - 3:17 Vorrei avere il becco - 2:56
Tracce DVD
Uniti videoclip - 4:35 Il topo mangia il gatto videoclip - 3:22 T'insegnerò videoclip - 3:55 Video back stage "Uniti" - 10:23 Speciali IMD Independent Music Day - 10:20 Baccini Live: Il topo mangia il gatto - Monnalisa - Il cielo di Milano Povia Live: Ecco cosa c'è - Irrequieta - Ma tu sei scemo Fotogallery "Uniti" videoclip
«Luigi ce l’ho nel sangue. Già nel sangue, perché lui è come il blues: o ce l’hai nel sangue o a farlo non riesci, nemmeno se ci provi». Baccini canta Tenco. L’aveva cantato per caso alla fine di una session di registrazione per l’album Ci devi fare un gol (2010), si era messo al pianoforte e aveva accennato Vedrai vedrai. Da quel momento, tra brani eseguiti dal vivo nei concerti e qualche commento positivo dai suoi collaboratori, ha iniziato a nascere l’idea dello spettacolo che poi Francesco Baccini ha portato in giro in tanti teatri italiani e che, a conclusione di tutto, è finito in questo disco uscito a novembre 2011.
C’è somiglianza fisica e di timbro tra i due cantautori genovesi, e questi potrebbero già essere due validi motivi per ascoltare con interesse quest’omaggio; basta poi qualche notizia sulla storia di ascoltatore musicale di Baccini per leggere nelle sue parole «a scrivere canzonette ho imparato da lui» o ancora «un mio cugino più grande mi portò i dischi suoi e di De Andrè, e fui illuminato» una profonda stima e affetto. E quando si vuole bene a qualcuno, e gli si vuole fare un regalo, non può che venire fuori qualcosa di emozionante. Soprattutto se hai la bravura, l’eleganza e l’onestà che ha Francesco Baccini.
Non so se in questo disco ci sono i migliori brani di Tenco. Sicuramente nella scelta di quelli da inserire si è voluto raccogliere il tutto in modo che arrivasse alle nostre orecchie anche il Tenco ironico, quello che raccontava la società degli anni Sessanta, criticandola in maniera fine e sottile, e non solamente lo scrittore malinconico e tormentato. E la scelta va premiata, perché molto più semplice (e commercialmente efficace?) sarebbe stato adagiarsi sull’immagine che del cantautore ha la maggioranza. Eppure, se si vuole bene a qualcuno, come si diceva prima, è buona cosa ricordarlo in tutte le sue sfumature. Il lavoro di arrangiamento di tutti i brani, grazie anche al talento di Armando Corsi, ci riporta, rinnovata, tutta la capacità di anticipare i tempi che Tenco ha avuto. Con il jazz e il blues, mischiati in un nuovo modo di vivere e scrivere le canzoni: linguaggi che all’epoca, come purtroppo la storia ci ha insegnato, non furono capiti fino in fondo.
Tenco la possibilità di fare un concerto suo non la ebbe, forse neanche la cercò, e allora quest’omaggio di Baccini non è solo un disco, è soprattutto un regalo fatto a noi. Per provare a immaginare come sarebbe potuto essere, e non è stato.
MUSICISTI
Francesco Baccini: voce e pianoforte Armando Corsi: chitarra classica e cori Luca Falomi: chitarra classica, acustica, elettrica Luca Volontè: sax tenore, soprano, armonica, cori Pippo Pedol: contrabbasso e cori Marco Fadda: percussioni, batteria del brano n°13, tromba Matteo Di Francesco: batteria
TRACCE
01. Bang bang 02. Vedrai vedrai 03. Quando 04. La ballata dell’amore 05. Cara maestra 06. Hobby 07. Ragazzo mio 08. Se stasera sono qui 09. Giornali femminili 10. Angela 11. Ho capito che ti amo 12. Tu non hai capito niente 13. Ballata della moda 14. Se potessi amore mio 15. Un giorno dopo l’altro 16. Ognuno è libero 17. Mi sono innamorato di te 18. E se ci diranno 19. Li vidi tornare (Ciao, amore ciao) 20. Preghiera in gennaio 21. Lunatika
SOLEMATTO MATTO COME ME CHE OGNI GIORNO VIVO SENZA TE SOLEMATTO MATTO DA LEGARE E OGNI NOTTE TI VENGO A CERCARE E NON HO PIU' PAURA NON HO PIU' PAURA NON HO PIU' PENSIERI NON HO PIU' PAROLE VOGLIO SOLAMENTE SOLE SULLA PELLE SOLE CHE MI SCALDI E NON PENSARE A NIENTE SOLEMATTO PICCHIA SULLE STRADE SOLEMATTO ENTRA NELLE CASE SOLEMATTO SPAZZA VIA IL DOLORE DI QUEST'UOMO CHE NON SA PIU' AMARE E NON HA PIU' PAURA NON HA PIU' PAURA NON HA PIU' PENSIERI NON HA PIU' PAROLE VUOLE SOLAMENTE SOLE SULLA PELLE SOLE CHE LO SCALDI E POI LASCIARSI ANDARE. QUESTO VENTO MI PORTERA' VIA E UNA VELA SARA' CASA MIA SOTTO IL CIELO DI SMALTO BRILLERA' UN SOLE MATTO MATTO COME ME... SOLEMATTO MATTO COME ME CHE OGNI NOTTE ASPETTO SOLO TE SOLEMATTO ANCHE IN CAPO AL MONDO SOLEMATTO TI VERRO' A SALVARE E NON AVRO' PAURA NON AVRO' PAURA NON AVRO' PENSIERI NON AVRO' PAROLE VOGLIO SOLAMENTE SOLE SULLA PELLE SOLE CHE MI SCALDI E NON PENSARE A NIENTE SOLEMATTO BATTE SULL'ASFALTO SOLEMATTO DAL BASSO VERSO L'ALTO SOLEMATTO SPAZZA VIA IL DOLORE DI QUESTO UOMO CHE ORA VUOLE AMARE E NON HA PIU' PAURA NON HA PIU' PAURA NON HA PIU' PENSIERI NON HA PIU' PAROLE VUOLE SOLAMENTE SOLE SULLA PELLE SOLE CHE LO SCALDI E POI LASCIARSI ANDARE. QUESTO MARE MI PORTERA' VIA ED IL VENTO SARA' CASA MIA SOTTO IL CIELO D'ASFALTO BRILLERA' IL SOLE MATTO MATTO COME ME...
Francesco Baccini, Solematto
Torna Francesco Baccini con una nuova canzone che anticipa il suo prossimo disco di inediti. Si intitola Solematto e viene descritto così dallo stesso interprete:
"Solematto non e' soltanto un sole atmosferico, ma quello che abbiamo dentro di noi. La nostra follia sana che spesso viene repressa, incatenata dalle convenzioni. E' il nostro viaggio interiore, dove non esistono frontiere nè limitazioni. E' la nostra fantasia. Il nostro angolo di paradiso, dove spesso andiamo a rifugiarci dalle frustrazioni che una vita frenetica ci impone.... Ognuno di noi dentro ha un solematto, bisogna solo lasciarsi andare e mettersi in gioco, questo e' l'unico modo per riaccenderlo"
Il libro pubblicato in Oriente che parla dei cantautori italiani. Il racconto del tour con Cui Jian lungo la Muraglia Cinese. Il 20 novembre da Lux Giglio Bagnara.
È un fiume in piena Francesco Baccini. Si racconta senza risparmiarsi: dal libro sui cantautori italiani pubblicato in Cina lo scorso agosto, di cui è protagonista insieme a altri 18 artisti, all'esperienza del tour lungo la Muraglia Cinese con Cui Jian. Racconta storie, aneddoti e, con la libertà che lo contraddistingue, dice la sua, sulla musica oggi, i talent, e sui pochi spazi disponibili per chi ha davvero qualcosa da dire. E da Genova propone «un gemellaggio musicale con la Cina». Perché la musica, quel pentagramma di note e parole, non teme confini e lingue diverse: è universale. Venerdì 20 novembre, alle 18, il cantautore della Scuola Genovese è ospite al Concept Store Lux di Gilgio Bagnara, in occasione del Black Friday, per presentare il libro Suoni dal Mediterraneo: i cantautori popolari italiani. Testo pubblicato in Cina ad agosto dall'autore Zhang Zhangxiao (noto come Sean White) e che ha già venduto 100 mila copie. A intervistare Baccini la direttora di mentelocale Laura Guglielmi. Il libro è nato da una scoperta casuale, perché, se il mondo dei cantautori in Italia è noto e amato, in Oriente non era neanche conosciuto. Ecco come tutto ha avuto inizio. «Per caso, l'autore, Sean White - racconta Baccini - ha ascoltato le canzoni di Fabrizio De Andrè, e allora ha deciso di venire in Italia per conoscerne meglio la storia. Quando è arrivato da noi, però, ha scoperto non solo De Andrè ma tutto il mondo dei cantautori. Una realtà che all'estero non esiste». È stato lo stesso Baccini a condurlo in questo viaggio. Infatti, «c'è molta Genova in questo libro - sottolinea l'artista - perché i cantautori sono nati nella Superba». Il testo ripercorre la carriera di Fabrizio De Andrè, Lucio Battisti, Pino Daniele, Francesco Guccini, e poi, Luigi Tenco, Lucio Dalla, Antonello Venditti, Vasco Rossi, Ligabue e lo stesso Baccini, solo per citare alcuni dei 18 artisti raccontati. «Mi è piaciuto portare in Cina il mondo dei cantautori», confessa, riferendosi sia al libro che al suo recente tour. «Noi pensiamo che il Mondo finisca ai confini dell'Italia, e invece no. Abbiamo una creatività che non ha nessuno e che tutti ci invidiano, ma non siamo capaci di gestirla e siamo costretti a emigrare». Per questo «Sarebbe bello creare un legame con la Cina attraverso questo testo. Lì c'è una grande curiosità e amano la nostra storia». In quel mondo lo scorso anno Baccini è stato protagonista di un tour in cui ha duettato con Cui Jian, il Bob Dylan cinese e simbolo musicale della rivolta di piazza Tienanmen del 1989: la sua canzone Nothing to My Name divenne un inno degli studenti manifestanti. «In Cina, a parte Luciano Pavarotti e Andrea Bocelli, non conoscevano nessun cantante italiano». Ma la risposta del pubblico è stata entusiasta: «ogni sera mi chiedevano otto, nove bis. Il concerto non finiva mai. Per loro la lingua italiana è musicale e la nostra melodia ha un sapore esotico».
Un tour che gli ha fatto scoprire una Cina culturalmente diversa, in parte cresciuta, anche se alcuni argomenti rimangono un tabù. «La Cina di oggi è cambiata rispetto a com'era nel periodo della strage di piazza Tienanmen - confessa Baccini - e anche se c'è sempre un regime, l'atmosfera non è la stessa. Allora era un Paese isolato. Oggi no». Ma la libertà è sempre relativa. «Hanno voluto controllare i testi delle canzoni e volevano che scrivessi cosa avrei detto tra un brano e l'altro. La cosa fondamentale, mi hanno suggerito, è di non attaccare il governo, parlare di Tienanmen e di Tibet». Ma nonostante questo, dice: «È un Paese in cui la cultura è fondamentale e quando racconti che in Italia da anni non si investe in questo settore rimangono a bocca aperta». Oppure, come è successo a Cui Jian che in visita in Italia voleva comprare un vestito alla sua ragazza - patria della moda - «quando ha letto nell'etichetta Made in China - racconta Baccini - ha sgranato gli occhi, e ha detto: come, il paese dove ci sono i più grandi stilisti produce in Cina?». E la nostra risposta non può che essere Sì. Per loro è inspiegabile, per noi invece, la normalità. Dalla Cina all'Italia. E il ritorno lascia l'amaro in bocca. Soprattutto per chi vive di note e parole. «Oggi i ragazzi - afferma Baccini - conoscono solo la musica dei talent e non la vera musica. La popolarità dovrebbe essere la conseguenza di un percorso, e invece il processo ora è al contrario: è come avere la laurea appena iscritto all'università. Purtroppo - afferma con un pizzico di amarezza - i talent sono diventati l'unico modo per fare musica, e per chi vuole fare il cantante non ci sono altre strade per farsi conoscere. Ma la musica non è una gara. Da qualche decennio la nostra società è senza padri, mancano le figure di riferimento e questo non fa crescere la società e la stessa cosa succede nella musica».
Dopo la Cina, dopo il libro, la prossima avventura di Baccini è il tour 2016 Piano e voce, tra successi e brani inediti: «un vintage tour», come lo definisce lui. «È un po' come tornare agli inizi, riappropriandomi del mio strumento: il pianoforte. Per una serie di concerti senza inganno: io e il mio strumento».