« Se potessi parlarti di me In questi giorni che il sole non c'è Senza confondermi perché sei mio padre Se potessi cantare per me L'unica storia che al mondo non c'è mi ricorderei che sei mio padre Ti poserei la testa tra le mani e mi addormenterei Sognando isole e sirene in mezzo al mare Ma non ho più Fuochi da rubare in questa notte blu Li hai visti forse tu che sei mio padre »
( Io e mio padre, 1990)
Grazia Di Michele
Grazia Di Michele (Roma, 9 ottobre 1955) è una cantautrice italiana.
Biografia
Esordi e anni ottanta
Da giovanissima, con Chiara Scotti e Lella Lamorgese fonda il gruppo musicale "Ape di vetro", di chiara ispirazione politica. Il gruppo accompagna gli Stradaperta, la band musicale di Antonello Venditti, aprendone i concerti. L'esperienza si protrae solo per pochi anni.
La sua prima esibizione da solista al Folkstudio è del 1977. La voce particolare e la forte capacità espressiva vengono subito notate dagli addetti ai lavori. In quegli anni lavora in un circolo culturale a Roma, il "Johann Sebastian Bar" fondato da Gaspare Pignatelli, Bracaglia e Marsili (locale cult anni '70 dove la RAI "provava" i suoi artisti come Alberto Camerini e il duo Zuzzurro e Gaspare) e lavora come disc-jockey in radio.
Il suo primo album si intitola Cliché ed esce nel 1978.
Nel 1983 è invece la volta di Ragiona col cuore, disco più maturo e leggero. Nel 1986 esce Le ragazze di Gauguin; l'album, sostenuto dall'accattivante singolo omonimo, riscuote un grande successo e le vale il premio "Vela d'argento". L'anno successivo viene rilanciato con un altro singolo di successo: "Sha-la-la", presentato al Festivalbar ed inserito nella ristampa dell'album.
Nel 1988 pubblica un album ricco di collaborazioni eccellenti (tra cui Eugenio Finardi, Vittorio Cosma, Lucio Fabbri): L'amore è un pericolo. Lanciato dal singolo Solo i pazzi sanno amare (pubblicato come 45 giri all'inizio dell'anno seguente) ha un buon successo di vendite (anche grazie alla partecipazione al Cantagiro).
Gli anni Novanta
Nel 1990 è al Festival di Sanremo con Io e mio padre, primo brano della raccolta di successi intitolata semplicemente Raccolta; nella serata dedicata agli artisti stranieri la canzone viene interpretata da Nicolette Larson (Me and my father) con un buon riscontro da parte della critica. Nel 1991 è presente al Festival sanremese con Se io fossi un uomo scritta assieme a Peppi Nocera: la canzone viene tradotta e interpretata da Randy Crawford, che la incide col titolo If I were in your shoes e la pubblica in alcuni suoi dischi. Esce l'album Grazia Di Michele che contiene il brano sanremese e altre hit lanciate nel corso del Cantagiro (Giuramenti, Valentino). PArtecipa al programa di Canale 5 "Sapore di mare", interpretando "La canzone del sole" e "La canzone di Marinella"
Nel 1993 si classifica terza a Sanremo cantando in coppia con Rossana Casale Gli amori diversi. La canzone è contenuta nell'album Confini, che si avvale dei preziosi contributi di Eugenio Finardi, Cristiano De André, Francesco Saverio Porciello e altri importanti musicisti. La Warner Music Vision nello stesso anno pubblica una raccolta VHS di tutti i videoclip promozionali girati dall'artista. Tre di questi sono diretti dal regista premio Oscar Gabriele Salvatores
Nel 1995, terminato il contratto con la WEA, Grazia Di Michele firma con la Sony e produce Rudji. Totalmente acustico, dalla critica è considerato il suo miglior album, ma non viene promosso a sufficienza dalla casa discografica, con la quale si interrompe il sodalizio
Gli anni 2000
Nel 2001 esce l'album intitolato Naturale, pubblicato con un'etichetta indipendente. Il disco conferma la raggiunta maturità artistica. Si segnala un duetto con Luca Madonia. In quell'anno si diploma in musicoterapia e tiene delle conferenze sul tema.
Nel 2003 è protagonista di una tournee estiva insieme a Toquinho. Nello stesso anno è coautrice di una canzone per lo Zecchino d'oro, Assulajè, che vince lo Zecchino d'argento e nel 2006 viene scelta da Raffaella Carrà come sigla del suo programma televisivo Amore.
Dal 2003 è insegnante di canto nel programma televisivo Amici. La casa editrice Bastogi dà alle stampe un libro sulla sua vita, intitolato Le corde dell'anima, per celebrare i 25 anni di carriera. Le curatrici sono Barbara Mengozzi e Valeria Festa.
Dal 2004 porta in teatro lo spettacolo Chiamalavita con Maria Rosaria Omaggio. Dallo spettacolo è tratto il cd omonimo in cui ha inciso, con arrangiamenti originali, le canzoni scritte da Italo Calvino oltre ad alcune canzoni del suo repertorio, riarrangiate per l'occasione.
Nel 2006 esce l'album Respiro, lanciato dalla canzone choc intitolata Habi, un brano rock che racconta le vicende di una giovane donna kamikaze. Nello stesso anno è presente al Festival della Letteratura di Roma con uno recital teatrale (eseguendo le musiche originali, da lei composte) con le scrittrici Susanna Tamaro e Sandra Cisneros
Presenta il Festival di Saint Vincent nell'edizioni del 2007, del 2008, del 2009, del 2010 e del 2011
Nel 2007 riceve la Menzione speciale al Premio Lunezia per il valore "musical-letterario" dell'album Respiro e il premio letterario LuccAutori.
Nel 2008 è protagonista della piece teatrale "Di' a mia figlia che vado in vacanza", di Denise Chalem, per la regia di Maddalena Fallucchi. È il primo ruolo da attrice protagonista. Ispirata da questa esperienza scrive "Il diritto d'amare", una canzone sulla difficile condizione di una madre in carcere. La canzone viene pubblicata l'anno successivo nell'album Passaggi segreti
Nel 2009 anno esce il nuovo album, intitolato Passaggi segreti. Nello stesso anno partecipa al progetto Capo Verde, terra d'amore, ideato da Alberto Zeppieri. Contribuisce al progetto con due canzoni: Questo amore, contenuto nel vol.1 del CD Capo verde terra d'amore, pubblicato in maggio, e Tutto l'amore del mondo, contenuto nel vol. 3 (pubblicato però nel 2012).
Anni 2010
Compare nel disco "Voices" di Paolo Di Sabatino(2011), interpretando la canzone "Francesco", che è anche il primo singolo estratto dall'album. Il brano è dedicato a Mike Francis, a due anni dalla sua scomparsa.
Il 9 ottobre 2012 esce Giverny, album nato dalla collaborazione con il Paolo Di Sabatino Trio. Presentato in giro per l'Italia a partire dall'estate 2012 col "Giverny Tour" e ufficialmente al Blue Note di Milano e alla Casa del Jazz di Roma, Giverny si ispira all'attività artistica di Claude Monet, che la cantautrice considera esemplare tentativo di difendere la bellezza dell'arte anche nei momenti in cui il mondo sembra volerla distruggere. La cantautrice, in questo suo album, si cimenta nell'esecuzione di brani che risentono di sperimentazioni musicali in ambito jazz.
Discografia
Album
1978 - Cliché (It, ZPLT 34029) 1983 - Ragiona col cuore (Venus Dischi, VNS 44701) 1986 - Le ragazze di Gauguin (WEA Italiana, 242139-1) 1988 - L'amore è un pericolo (WEA Italiana, 2446311-1) 1990 - Raccolta (WEA Italiana, 9031 71245; con due inediti) 1991 - Grazia Di Michele (WEA Italiana, 9031 73859-1) 1993 - Confini (Warner Music Italy, 4509-91262-1) 1995 - Rudji(Sony) 2001 - Naturale 2005 - Chiamalavita (Rai Trade) 2006 - Respiro 2006 - Le più belle canzoni di Grazia Di Michele (WEA) 2009 - Passaggi segreti (Rai Trade) 2012 - Giverny (RaiEri)
Singoli
1978 - I sogni/(Ricomincio) Da zero (IT, ZBT-7085) 1979 - Sera/Tu puoi fingere (IT, ZBT-7165) 1983 - Ragiona col cuore/Promesse (Venus Dischi, VNS 44001) 1986 - Le ragazze di Gauguin/Stai con me (WEA Italiana, 248567-7) 1987 - Sha la la/Manuela (WEA Italiana, 248325-7) 1989 - Solo i pazzi sanno amare/Ombrelli sui boulevards (WEA Italiana, 246928-7) 1990 - Io e mio padre/Le donne e la vita (WEA Italiana, 9031-71252-7) 1991 - Se io fossi un uomo/Se io fossi un uomo (con Randy Crawford) (WEA Italiana, 9031-73900-7) 1991 - Valentino/Giuramenti (WEA Italiana, P 411) 1991 - Max single: Se io fossi un uomo (con Randy Crawford)/Giuramenti - Se io fossi un uomo (WEA Italiana, 9031-74128-0)
CD single
1993 - Gli Amori Diversi (con Rossana Casale) (WEA) 2003 - Come mi penserai (allegato al libro "le corde dell'anima") 2009 - Il mare in una stanza (Rai Trade)
VHS
1993 - Raccolta VHS (tutti i videoclip girati dall'artista)
Collaborazioni
Grazia Di Michele ha scritto canzoni per (e incise da):
Tosca Ornella Vanoni Irene Fargo Stefano Ruffini Rossana Casale Randy Crawford Annalisa Minetti Viola Valentino Paolo Di Sabatino Carlo Alberto di Micco Ottavio De Stefano Giulia Pratelli
Duetti
Con Massimo Ranieri: L'amore va in scena (in Passaggi segreti di Grazia Di Michele, 2009) Con Pietra Montecorvino: Volubile (in Respiro di Grazia Di Michele, 2006) Con Luca Madonia: Batticuore (in Naturale di Grazia Di Michele, 2001) Con Tosca: Pane e ciliegie (in Fatto per un mondo migliore di Autori Vari, 1995, e in Rudji di Grazia Di Michele, 1995) Con Rossana Casale e Tosca: Propositi (cover di Proposiciones) e Voglio (cover di Quiero ser de nuevo el que te amo) in Omaggio a Pablo Milanés, 1994 (Voglio è pubblicata anche nell'album L'altra Tosca di Tosca, 1990) Con Cristiano De André: Non aggiungere legna (in Confini di Grazia Di Michele, 1993) Con Eugenio Finardi: Cosa sarà di me (in Confini di Grazia Di Michele, 1993) Con Irene Fargo: Ti do una canzone (in Irene Fargo di Irene Fargo, 1991) Con Pierangelo Bertoli e Fabio Concato: Acqua limpida (in Oracoli di Pierangelo Bertoli, 1990) Con Rossana Casale: Gli amori diversi (in Confini di Grazia Di Michele, 1990, e in Alba argentina di Rossana Casale, 1990)
Si è esibita in duetto anche con Gino Paoli, Toquinho, Claudio Baglioni, Rita Pavone, Francesco Di Giacomo
Teatro
Nel 2004 con Maria Rosaria Omaggio scrive lo spettacolo "Chiamalavita", che viene portato in tournèè per tutto il 2004 e 2005. Si tratta di un Recital costruito sui testi dei romanzi di Italo Calvino, sulle canzoni composte dallo stesso scrittore e altre canzoni scritte da Grazia Di Michele. Lo spettacolo, sponsorizzato dall'Unicef viene eseguito anche a New York nel palazzo dell'ONU. Il ruolo di Grazia Di Michele si limita all'esecuzione della parte musicale, ma il ritmo dello spettacolo impone un'interazione continua con la parte recitata (Maria Rosaria Omaggio), le videoproiezioni e i piccoli movimenti coreografici.
Nel 2008 interpreta il personaggio di Dominique nella piece teatrale "Di' a mia figlia che vado in vacanza", di Denise Chalem. È la storia di due detenute di diversa estrazione sociale che si ritrovano a condividere lo spazio di una cella. Lo spettacolo viene replicato per un intero mese al Teatro Due di Roma. L'altra protagonista è Alessandra Fallucchi. La produzione è del Teatro dell'Orsa e la regia è di Maddalena Fallucchi.
Insegnamento
Grazia Di Michele, a partire dal 2003 ha ritrovato una grande popolarità tra il pubblico soprattutto grazie al ruolo di insegnante di canto nella scuola televisiva di "Amici". Tuttavia la sua attività di insegnante precede l'esperienza televisiva, avendo insegnato all'Università della musica di Roma già dall'inizio degli anni 2000. Dal 2010 insegna canto e musicoterapia all'Accademia della canzone presso il Conservatorio dell’Aquila e dirige l'Accademia di canto moderno nel Conservatorio di Nocera Terinese. È insegnante presso l'Accademia del Festival Internazionale della Canzone di Saint-Vincent e dell'Accademia Bia.
Premi e riconoscimenti
1986 Vela d'argento per l'album "Le ragazze di Gauguin" 1993 3º posto al Festival di Sanremo, con la canzone "Gli amori diversi" 2003 La canzone "Assulajè" vince lo Zecchino d'argento 2007 Menzione speciale per il valore musical-letterario dell'album "Respiro" al Premio Lunezia 2007 Premio letterario LuccAutori 2007, dedicato all'opera di compositrice e con particolare riferimento all'album Respiro 2010 "Anja del settimo cielo" (Passaggi segreti) è candidata al premio Amnesty 2010 2011 “Premio Culturale Mumi 2011“ 2012 Premio Cantagiro, "Momenti musicali" assegnatole "per il contributo dato negli anni alla Musica Italiana di qualità e alla scoperta di nuovi talenti"
CLICHÈ
Cliché, disco di culto
Il periodico "Musica leggera" indica Cliché - il primo album di Grazia Di Michele (1978) - tra i "20 dischi di culto" che hanno segnato la storia della IT, la prestigiosa etichetta di Vincenzo Micocci. Il giornale dedica un dossier approfondito al discografico che ha inventato i "cantautori" e lo fa attraverso un'interessante excursus tra i 20 dischi più rappresentativi della sua casa discografica. Così tra "Alice" di Francesco De Gregori, "Il cielo è sempre più blu" di Rino Gaetano, "1950" di Amedeo Minghi, "Gudrun" dei Pierrot lunaire, "Come barchette dentro un tram" di Alfedo Cohen e "Ciao Uomo" di Antonello Venditti, ritroviamo anche l'album di esordio di Grazia Di Michele, analizzato storicamente e musicalmente da Maurizio Becker.
segnalato da gdmblog
..peccato , però che non ci si trovino queste canzoni su "You tube"
Tracce:
- I sogni - Clichè - Il problema - Riso e coriandoli - A giorni verrai - (Ricomincio) Da zero - Riflessioni - Ho visto gente - Canzone per Daria - Controluce
Ragiona col cuore è il titolo dl secondo album di Grazia Di Michele, uscito nel 1983.
Distribuito poco e male, conferma le doti di scrittura e interpretative della cantautrice.
La title track è una storia di passione omosessuale, interrotta a causa del matrimonio di una delle due protagoniste.
L'album è prodotto da Lucio Fabbri e vi suonano Tony Esposito, Walter Calloni, Dino D'Autorio, Fernando Fera.
Recensione di: oldman , -Ragiona Col Cuore
Cinque anni di silenzio dal disco d'esordio sono passati nel 1983 per Grazia Di Michele, in questo periodo impegnata nelle vesti di d.j. radiofonica, quando pubblica il suo secondo album, "Ragiona col cuore", passato alquanto inosservato, sebbene la critica paragoni la cantautrice ad una "Joni Mitchell prima maniera".
Aldilà dei paragoni, quest'album è prodotto da Lucio Fabbri ed è improntato a storie di donne vere e all'(auto e non)ironia, che è presente in una massiccia dose nell'album, forse il migliore per quanto riguarda l'originalità espressiva, seguito da "Le ragazze di Gauguin" e "L'amore è un pericolo". La vena sarcastica andrà a far spazio negli anni e con la maturità ad uno stile più profondo e riflessivo, ma ricomparirà negli ultimi album in splendida forma. Nella title-track è raccontata senza torbidezze la relazione difficile tra due donne (la tematica dell'omosessualità femminile non era molto frequentata all'epoca), una delle quali decide di condurre una vita normale sposandosi con un uomo, reprimendo quindi le sue inclinazioni naturali affettive e rifugiandosi nella sua "casa di bambola".
"Rossella O'Hara" narra di una delusione amorosa con tratteggi poetici, così come "Girasole"; un piglio ironico assume invece "Torno a casa", che si rifà sempre allo stesso tema, ma con spiragli di speranza e di ripartenza: "Torno a casa uomo/la nostra eternità/è un samba che si perde/nel blues della città". "Una donna" è una dichiarazione di arresa di fronte alla passione che "è un animale magro e senza pace/cuore di neve che diventa brace/salto mortale nell'oscurità", ma anche "un killer innocente e micidiale/colpisce al cuore ma non ti fa male". Questi brani sono scanzonati e "spigliati"; le musiche spaziano dal jazz al folk al rock in un intreccio molto elegante, e vengono chiamati in causa musicisti del calibro di Toni Esposito, Walter Calloni, Dino D'Autorio al basso, Fernando Fera che nei credits del disco è definito "fratello cosmico". La canzone retro del 45 giri promozionale distribuito (poco) all'epoca è la spumeggiante "Promesse" , sia per il testo apparentemente non-sense che per il ritmo incalzante e la melodia fresca e vivace: è l'ammissione di quanto facciano presto a svanire i sogni e i giuramenti di eterna fedeltà con il tempo, confessata in maniera estremamente sdrammatizzante nelle "promesse che l'alta marea porta con sè a non avere più idea di te".
"Bahia" è un samba (non per niente il testo recita: "juntos para sambar"), anche questa disimpegnata e trascinante, che ovviamente reca con sè i ritmi e i suoni brasiliani (amati da sempre da Grazia) e addirittura il fruscio del mare che si infrange sul bagnasciuga (chissà se è veramente quello di Bahia). In "Anni luce" il testo ha richiami allo Spazio, alle nuvole, alla "paura degli aerei", alle meteore, alle "città come coriandoli": tutti pretesti per consolarsi nella solitudine. "Ma qualcuno c'è /anni luce che sta cercando me". E allora possiamo stare tranquilli e proseguire nell'ascolto dove troviamo "Non lasciarmi mai", introdotta ad ogni ritornello dal condizionale "ti direi" e dal periodo ipotetico pregno di paure e esitazioni anche piene di sarcasmo; l'ultimo brano, "Passi di danza" è forse l'unico prettamente autobiografico, dall'atmosfera sognante ed evocativa, dalla musica delicata e impalpabile, in cui è evidente il contrasto tra fantasia e realtà.
È probabilmente il miglior album della carriera di Grazia degli anni '80, quello che esalta di più la sua indole sdrammatizzante che la porta a vedere il mondo con un pizzico di disincanto e di ironia distaccata, ma anche con forte empatia nel raccontare storie struggenti di donne in punta di penna, discretamente, delineandone semplicemente i contorni e gli aspetti più profondi e apparentemente nascosti.
Brani:
1) Ragiona col cuore 2) Rossella O'Hara di Musica: Grazia Di Michele. Testo: Joanna Di Michele 3) Promesse 4) Una donna 5) Bahia 6) Torno a casa 7) Girasole 8) Anni luce 9) Non lasciarmi mai 10) Passi di danza di Musica e testo: Grazia Di Michele
Le ragazze di Gauguin è il titolo di un album di Grazia Di Michele uscito nel 1986.
Il brano trainante che dà il nome all'intero disco fa conoscere al grande pubblico italiano una nuova vocalità femminile fatta di delicatezza e nuove suggestioni musicali.
Ispirata dal celebre quadro di Gauguin Le ragazze di Tahiti, la cantautrice propone una musica d'autore al femminile ed è un fatto del tutto nuovo in Italia. Anche musicalmente l'album è controcorrente: tutte le canzoni sono suonate con strumenti originali e le sonorità sono molto mediterranee, mentre in quegli anni si impongono musica campionata e sonorità elettroniche. Il suo successo fa sì che venga ristampato l'anno successivo (con l'aggiunta della canzone Sha La-La e con una diversa sequenza dei brani). Nello stesso anno Le ragazze di Gauguin vince la Vela d'argento.
Una nota casa di abbigliamento affida al refrain del brano principale il Jingle del suo spot televisivo, mentre nel 1989 gli Elio e le Storie Tese citano un frammento del ritornello nella canzone Cassonetto differenziato per il frutto del peccato, contenuta nell'album Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu.
Esiste anche una versione francese del brano principale, intitolata Les jeunes filles de Gauguin, ma mai distribuita commercialmente.
Tracce
LATO A
Le ragazze di Gauguin Mama Tango Rosa Manuela
LATO B
La mia voce Piccione viaggiatore Stai con me Luna di Shangai Magico concerto
Nel 1988 l'album "L'amore è un pericolo", una variegata riflessione sull’amore in cui momenti di gioia si alternano a considerazioni malinconiche.
Brani:
1) L'amore è un pericolo di M.G.Di Michele - M.G.Di Michele - J.Di Michele 2) Il segreto di M.G.Di Michele - M.G.Di Michele - J.Di Michele 3) Angeli 4) Non sei l'amore 5) Le donne e la vita 6) Ombrelli sui boulevards 7) Crudele delitto 8) Solo i pazzi sanno amare 9) Giochi perduti 10) Sentimenti 11) L'amore è un pericolo (II)
Video
L'amore è un pericolo[/color] L'amore è un pericolo che si ripete Ma è inutile difenderci, non ci conviene Anche se abbiamo visto fuochi Diventare cenere L'amore è un pericolo e lo sai bene Tu che hai provato a rompere le sue catene E senti che ti scorre nelle vene Noi siamo in mare aperto in balia del vento che ci sfida Noi che cerchiamo un porto Dove riposare, quando lo troviamo Riprendiamo il mare L'amore è un pericolo senza fine Tu che hai provato il brivido della passione Tu non hai visto rose Senza spine L'amore è un pericolo e lo so bene Conosco questa strana febbre che ho nel cuore Ma il cuore non ha voglia d'imparare Noi, soli in un deserto Noi guardiamo in alto perché abbiamo Noi, non c'è un altra meta Tu per la mia sete, tu per questa febbre, Forse per la vita, tu per questa notte, Fa' che sia infinita.
Video
Il segreto
Chi avrà nel cuore quella donna Con tante rose sulla gonna Che si nasconde coi capelli Due labbra rosse di coralli. Chi avrà nel cuore mia sorella Che questa sera è così bella Qualcuno ha messo già una spina Dentro quel mondo di bambina. Chi avrà nel cuore quella sposa Che aspetta non sa più che cosa Forse un bambino forse un uomo Venuto a chiederle perdono Che tenga strette le sue mani Perché sia bello il suo domani Chi avrà nel cuore la bambina Che sogna sopra una panchina Forse una vita a cinque stelle O solo pattini a rotelle. Chi avrà nel cuore la signora Che non ha più fissa dimora La gente non ha più rispetto Per quell'insolito suo letto Qualcuno scaldi le sue mani Che sia diverso il suo domani Chi avrà nel cuore quella madre Con un bambino da cullare I sogni ancora nel cassetto E troppo spazio dentro al letto. E quella piccola gitana Bella e stregata dalla luna Innamorata della vita Che balla e non è mai sfinita. Chi avrà nel cuore quella donna Che a casa forse più non torna Coi segni ancora sulla pelle Di quella notte senza stelle Qualcuno sciolga le sue mani Che anche per lei ci sia un domani Chi avrò nel cuore questa sera Ho il senso di una vita intera Che si racconta con gli sguardi Che non ha voglia di ricordi. Abbiamo tutte un'illusione Qualche rimpianto una passione Un giorno da dimenticare la voglia di ricominciare. Se sfiori ancora le mie mani Io ti regalo il mio domani.
Raccolta è il titolo di una raccolta di brani famosi della cantante pop italiano Grazia Di Michele. L'album è stato pubblicato nel 1990 dall'etichetta discografica WEA Italiana.
Tracce
LATO A
Io e mio padre Bahia (versione 1990) Le donne e la vita Il segreto Le ragazze di Gaugin
LATO B
Storia di una polena Non lasciarmi mai (versione 1990) Solo i pazzi sanno amare Mama Sha la la
Da Wikipedia
Grazia Di Michele
Grazia Di Michele è il titolo di un album di Grazia Di Michele uscito nel 1991.
Brani
Nel 1991 partecipa al Festival di Sanremo con Se io fossi un uomo, scritta assieme a Peppi Nocera: la canzone viene tradotta e interpretata da Randy Crawford, che la incide col titolo If I were in your shoes e la pubblica in alcuni suoi dischi. L'album contiene il brano sanremese e altre hit lanciate nel corso del Cantagiro come Giuramenti e Valentino. L'album è prodotto ed arrangiato da Lucio Fabbri tranne che per i brani Giuramenti e Nascondi il tuo amore, prodotti da Massimo Bubola.
Tracce
Giuramenti - 3:50 Valentino - 4:08 Se io fossi un uomo - 3:30 Un canto di sirene - 4:17 Preghiera - 3:27 Nascondi il tuo amore - 3:51 La quiete dopo la tempesta - 3:35 Clochard - 2:56 Per amore - 3:34 Acqua di fonte - 3:54
Preghiera Ho visto angeli forse stanchi perdere in volo l'orientamento confondere i loro canti in parole senza senso e ho visto uomini dimenticati sui marciapiedi grigi dell'inverno da una ricchezza stretta in poche mani da gente che non guarda intorno Signore non perdonare mai quelli che sanno il male che fanno E ho visto vincere i più furbi la verità restare sempre in fondo le gambe corte dei bugiardi le ho viste correre intorno al mondo e ho visto giovani disarmati a mani nude fare la guerra tu sai chi li ha fermati nascosto i cuori sotto terra Signore non perdonare mai quelli che sanno il male che fanno Ma in questa notte così elegante con tutte le tue stelle accese c'è solitudine nonostante le tue grandi braccia tese io penso agli occhi degli innocenti dietro i cancelli chiusi sulla vita dei tuoi errori chissà se ti penti se versi lacrime su ogni ferita Signore non perdonare mai quelli che sanno il male che fanno Signore...
Confini è il titolo di un album di Grazia Di Michele uscito nel 1993.
Brani
Tra i brani più conosciuti e significativi dell'album c'è sicuramente Gli Amori Diversi che Grazia Di Michele cantò in duetto con Rossana Casale al Festival di Sanremo di quello stesso anno. Gli Amori diversi al contrario di quanto a volte è stato ritenuto, non è una canzone sull'amore omosessuale: il brano intende puntare lo sguardo sugli amori intesi e coinvolgenti, che a volte non sono coronati dalla relazione e dalla stabilità, ma che hanno comunque una propria dignità. Le canzoni Gli Amori Diversi e Tempo Perduto sono contenute anche dell'album di Rossana Casale intitolato Alba Argentina, nato e pubblicato nello stesso anno. Entrambi gli album infatti, sono frutto di una lunga frequentazione tra le due artiste e di un'amicizia profonda che dura ancora oggi. La canzone Non Era Presto Per Chiamarti Amore è stata scritta da Grazia Di Michele e precedentemente incisa anche da Ornella Vanoni dell'album Stella Nascente del 1992. "Non aggiungere legna" è cantata in duetto con Cristiano De André Della canzone Occhi Di Donne che apre il disco, è stato realizzato un videoclip per la regia di Giorgio Mondolfo girato sulla costa della Toscana, dove la macchina da presa riesce a catturare bellissimi primi piani di donne e bambine di svariate nazionalità. Oltre ad essere il titolo dell'album, Confini è anche l'ultima traccia contenuta in esso. Si tratta di una lirica struggente che porta la firma della Di Michele e Giorgio Restelli che descrive in modo efficace e commovente la pazzia dell'uomo che, preso dalla smania del potere, non esita a distrugge ed oltrepassare i confini, mettendo in serio pericolo la vita sul nostro pianeta. L'arrangiamento del brano costruito sapientemente da Lucio Fabbri è volto a far percepire lo stato di disagio espresso del testo, per questo si è pensato di mescolare suoni della natura come il vento ed il cinguettio degli uccelli alla durezza e all'energia aggressiva delle chitarre elettriche. La copertina dell'album è stata realizzata della fotografa Daniela Scaramuccia e ricrea in modo molto efficace le atmosfere dei brani del disco, ritraendo Grazia Di Michele in mezzo ad un campo di grano con i capelli al vento contro una splendida distesa di nuvole bianche.
Tracce
Occhi di donne - 4:05 Gli amori diversi - 3:35 (con Rossana Casale) Dove si incontrano i venti - 3:53 Non era presto per chiamarti amore - 2:53 I bambini - 3:30 Perché gli amori devono finire - 3:10 Cosa sarà di me - 3:30 (con Eugenio Finardi) Non aggiungere legna - 3:12 (con Cristiano De André) Tempo perduto - 3:06 Pulcino - 3:25 (contenuta solo nel CD, ma non nel 33 giri e nella musicassetta) Volevo comandare i treni - 3:52 (a Valerio) Confini - 5:23
Curiosità
All'interno della copertina del disco si legge questa frase scritta dall'autrice: « Confini... in un mondo in cui quelli vecchi vengono cancellati e qualcuno vorrebbe crearne di nuovi, solo quelli delle emozioni continuano a nascere e a morire semplicemente, senza un disegno umano, un secondo fine, un'imposizione, ma solo perché seguono il battito del cuore, il profumo di un ricordo, una sensazione... . »
Sono gli amori insensati a dare un senso alla vita a questa musica fragile tra le tue dita a queste dolci oscenità in una notte che ci somiglia a questo cercare rime e rubarle tra le tue ciglia tra le tue ciglia Sono gli amori insondabili a rivelarci la vita questo cercarsi per sempre questa sorpresa infinita... le tue lame di verità e il manto gelido d'inverno che ti porti sulle spalle e che ti fa scappare da un sogno così bello Sono gli amori diversi quelli che restano dentro e che vorresti cullare sentirli cantare e fermarli nel tempo sono gli amori più intensi quelli che restano dentro e non riesci a scordare e che fanno più male gli amori come te Sono gli amori improvvisi ad indicarci la strada in quella buia tempesta di desiderio e di attesa a farci brillare gli occhi di quella luce così vera e a sussurrare parole al fuoco dell'intesa al fuoco dell'intesa Sono gli amori diversi quelli che restano dentro e che vorresti cullare sentirli cantare e fermarli nel tempo sono gli amori più intensi quelli che restano dentro e non riesci a scordare e che fanno più male gli amori come te.
Per la serie “Meglio tardi che mai”, o per dirla alla Luca Zanforlin “Se ci credi davvero”, la cantautrice Grazia Di Michele, decisamente più conosciuta per essere una delle insegnanti più inflessibili all’interno della scuola di Amici, il talent show di Maria De Filippi, di cui è terminata la dodicesima edizione con la vittoria del rapper Moreno, si è laureata in Giurisprudenza, alla veneranda età di 57 anni.
Questa volta, quindi, è stata la Di Michele a sedersi davanti ad una rigorosa commissione, esponendo la tesi che le ha permesso di laurearsi, un traguardo che abbandonò da ragazza per inseguire il sogno della musica.
Queste sono state le principali dichiarazioni della Di Michele:
Volevo diventare criminologa, ho iniziato questo lavoro casualmente. Ero in un locale a Roma dove tutti potevano suonare e mi ha notata una giornalista che aveva contatti con una casa discografica. Di lì a poco ho firmato il mio primo contratto.
Grazia Di Michele, immaginandosi un’aspirante artista ai giorni nostri, in un’epoca fortemente contraddistinta dall’esistenza di numerosi talent show, ha provato a descrivere come sarebbe stato il suo comportamento, se ci fosse stata lei al posto dei ragazzi che, ormai dal 2003, ogni anno è chiamata a giudicare:
Ai miei tempi i casting non esistevano e mi chiedo: “Come avrei fatto io se fossi stata al posto dei ragazzi di oggi, che possono cantare solo per pochi minuti?” ma so che avrei comunque lavorato nella musica. Mi riconosco nei ragazzi, nella loro paura di esibirsi… Per questo consiglio di lavorare su se stessi e di seguire i nostri consigli.
Tornando alla laurea, la Di Michele ha aggiunto:
Purtroppo Amici, la tv e il teatro non mi lasciano molto tempo, quindi ho deciso di iscrivermi all’Università online. Ho fatto tutto da sola, stampandomi le dispense. E’ comunque un’università riconosciuta dallo Stato e funziona molto bene.
La cantautrice ha molti interessi: per le elezioni amministrative di Roma 2013, infatti, Grazia Di Michele aveva annunciato la volontà di candidarsi in una lista a sostegno del candidato sindaco di centro-sinistra, Ignazio Marino. Le regole della par condicio, che vietano ai candidati di apparire in tv, le avrebbero impedito di presenziare ad Amici e, di conseguenza, la cantautrice e insegnante ha voluto rinunciare alla candidatura.
Amici, infatti, continua ad essere il primo interesse della Di Michele:
In passato sono stata in politica, mi sono candidata per la lista di Roma che sosteneva Ignazio Marino, ma lavorando in tv rischiavo di violare le leggi della par condicio. Non m’interessa lavorare in Tribunale; l’unica aula in cui voglio stare è quella di Amici!
Congratulazioni alla dottoressa Di Michele!
Scritto da: Fabio Morasca da: gossipblog.it
Rudji
<<perché in fondo restiamo bambini a imparare l'amore senza sentire ragioni se viene a mancare è vita è musica e la sua schiena un'isola nel buio di un temporale è il sole che tornerà>>
(da È che restiamo bambini)
Rudji è un album della cantautrice italiana Grazia Di Michele, pubblicato nel 1995 dalla Sony Music e prodotto da Lucio Fabbri.
L'album
L'album nasce nel periodo in cui la cantautrice romana conosce in prima persona la maternità; per questa ragione il disco si distingue dalla precedente produzione musicale per un nuovo modo di osservare il mondo e di rapportarsi alla vita. Alcune delle canzoni, spesso dedicate al figlio, narrano storie di bambini e sono caratterizzate da una atmosfera spensierata e gioiosa. Tuttavia non mancano testi più impegnati, permeati da un velo di melanconia e tristezza, che trattano il tema della sofferenza che caratterizza naturalmente la vita. Il disco vede la partecipazione di Tosca e del polistrumentista Lucio Fabbri. Nonostante non venga pubblicizzato e promosso a sufficienza dalla casa discografica (fattore che determinerà l'interruzione dei rapporti lavorativi tra la Di Michele e la Sony Music), l'album gode di una favorevole accoglienza presso la critica, che lo considera il migliore prodotto dalla cantautrice, in quanto caratterizzato da nuove atmosfere, spontaneo, piacevole, anche per i ritmi e le melodie.
Brani
Ad aprire l'album è Rudji, titolo che rimanda al nome di una bambina creola che la cantautrice incontra durante un viaggio alle Seychelles e di cui racconta la storia di solitudine con un' allegra melodia. Rudji ha un fratello che lavora in Italia ed è impaziente di raggiungerlo, incurante di tutto quello che il futuro in un nuovo mondo potrebbe riservarle di negativo. La seconda traccia è intitolata È che restiamo bambini e parla dell'eterno fanciullo che risiede nel nostro animo e che porta a guardare il mondo sempre con meraviglia e stupore, a vivere con semplicità ed euforia. La canzone si avvale della partecipazione di Tosca ai cori. La terza traccia è Semplice, che la Di Michele aveva scritto in precedenza per Rossana Casale (che la pubblica nell'album Alba argentina) e che ora la inserisce nel suo album con nuovi arrangiamenti; nel testo la cantautrice parla del rapporto di amicizia che la lega all'amica Rossana e della semplicità dell'affetto di tale rapporto, senza sovrastrutture, senza aver bisogno di essere descritto con troppe parole. La quarta traccia è Mondo, una canzone che da un lato esprime l'amore e lo stupore verso tutto ciò che circonda l'uomo, dall'altro costituisce una sorta di invocazione alla divinità alla ricerca di risposte alle domande esistenziali che, per natura, l'uomo si pone. Il sesto brano, Pane e ciliegie, è una ninna nanna che la Di Michele dedica a suo figlio ma che indirizza anche a tutte le madri e i bambini che patiscono le sofferenze della guerra (in questi anni imperversa la guerra nell'ex Iugoslavia). Il brano si avvale della partecipazione ai cori di Tosca, la quale lo inserirà in versione inedita nel disco Fatto per un mondo migliore, 1996, per la raccolta fondi in favore dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. È musica, l'ottava traccia, racconta il nuovo rapporto che la cantautrice vive con la musica, considerata non solo come semplice suono o accordo ma come un uniformarsi con il proprio stato d'animo, con la propria felicità, verso cui la Di Michele approda grazie alla nascita del figlio. La nona canzone, Ama le tue mani, è dedicata da Grazia ad una sua amica che soffre di mancanza di autostima. Il testo invita ad amare se stessi, il proprio corpo e la propria intelligenza, ad avere più fiducia nelle proprie capacità e a non rimettere il proprio destino alle decisioni degli altri. Il decimo brano, Mandragole, rimanda a Confini, dell'omonimo album, per la tematica affrontata: una condanna all'uomo che non si cura della bellezza che caratterizza la Terra, ma, indifferente ad essa, la distrugge, la mercifica, la usa per meri fini personali. Il testo si chiude con un segno di speranza per un futuro migliore. La penultima traccia si intitola Cose senza nome, in riferimento a tutte quelle sensazioni e a tutti quei sentimenti che a volte ci affliggono e che ci fanno cadere in uno stato di apatia, di incapacità di dare un senso alla propria esistenza; ed è proprio in questi momenti che si fa attenzione alle vite, alle sofferenze, alle storie drammatiche altrui, delle quali, in condizioni normali, non ci accorgeremmo. L'album si chiude con Mi stai cercando, in cui la cantautrice rivela un'ansia di fede che la spinge a comunicare con un'entità superiore: i momenti difficili della vita cedono innanzi alla speranza che Dio cerchi l'uomo, lo abbracci, lo protegga.
Tracce
Rudji (3'32) È che restiamo bambini (4'10) Semplice (3'43) Mondo (3'30) Notte d'oriente (3'11) Pane e ciliegie (3'39) Sopra i tetti (3'54) È musica (2'36) Ama le tue mani (3'50) Mandragole (2'46) Cose senza nome (2'33) Mi stai cercando (4'01)