Nel pancione della mamma.

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    Farmaci: sì o no in gravidanza?



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    Dipende dal preparato e dal trimestre di gravidanza. E comunque mai senza aver prima consultato il medico.



    È uno dei dubbi che assilla maggiormente le future mamme: durante i nove mesi i farmaci possono essere assunti con tranquillità o c’è il rischio che provochino problemi al bebè? Quali sono i principi attivi più indicati e sicuri in questo periodo? Ecco qualche risposta.

    Ho mal di testa: posso prendere un antidolorifico?


    Dipende dal tipo di antidolorifico e dal periodo della gravidanza. Il principio attivo più sicuro durante tutti i nove mesi è il paracetamolo, efficace sia per contrastare il dolore sia per abbassare la febbre. Se il paracetamolo non fa effetto (la risposta è individuale), nella categoria dei cosiddetti FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) si può assumere l’ibuprofen, anche se con le opportune cautele. Nel primo trimestre, infatti, si ipotizza che possa aumentare il rischio di aborto spontaneo: si tratta di un’ipotesi non confermata, ma nel dubbio meglio astenersi. I FANS (ai quali appartengono anche l’aspirina o il nimesulide) devono invece essere evitati categoricamente dopo la 30ª settimana, poiché potrebbero causare la chiusura del dotto di Botallo, un importante vaso sanguigno indispensabile per la corretta circolazione fetale.


    Quali sono i preparati consentiti per il mal di pancia?


    Dipende dal tipo di disturbo: in caso di attacco acuto di diarrea, ad esempio, si può assumere il loperamide, un antidiarroico che, in base agli studi effettuati, non ha effetti tossici sul feto. L’importante è usarlo solo per brevi periodi. Se, invece, si soffre di problemi cronici come coliti, occorre valutare con il medico il preparato più sicuro in base all’epoca gestazionale. Per contrastare le nausee, frequenti soprattutto nel primo trimestre, è indicata la metoclopramide, da assumere quando le strategie alimentari – pasti piccoli e frequenti e ricchi di carboidrati – non danno benefici. Infine, per bruciori e acidità di stomaco, comuni negli ultimi mesi, sono permessi gli antiacidi, che agiscono solo a livello dello stomaco e sono poco assorbiti dall’organismo.


    Dovrò fare un’anestesia locale per curare una carie: non sarà pericolosa per il bebè?


    È uno dei dubbi più frequenti delle future mamme, ma bisogna sfatare una volta per tutte il timore che l’anestetico possa danneggiare il feto: il farmaco agisce solo a livello locale, viene scarsamente assorbito dall’organismo e viene smaltito molto in fretta.

    Qual è il medicinale più adatto in caso di febbre?


    Il farmaco di prima scelta per le donne incinte (e non solo) è il paracetamolo, che si è rivelato il principio attivo più efficace per abbassare la temperatura corporea. Altri antipiretici non danno alcun beneficio in più, anzi potrebbero comportare rischi. Naturalmente anche il paracetamolo va assunto solo quando serve, perché potrebbe sovraccaricare il fegato della futura mamma.


    Ho acquistato uno spray per il mal di gola tra i farmaci da banco: posso usarlo tranquillamente?


    In genere, i farmaci che agiscono localmente non sono pericolosi in gravidanza, proprio perché il loro assorbimento da parte dell’organismo è scarso. Si tenga presente, però, che l’efficacia degli spray per la gola è limitata, per non dire che, in alcuni casi, si rivelano del tutto inutili. Premesso questo, non è il caso di assumere, proprio adesso che si aspetta un bebè, un farmaco che non dà reali benefici. Analogo discorso per le pastiglie che leniscono il mal di gola. Se il mal di gola è proprio insopportabile, si può prendere il paracetamolo, che esercita anche un’azione antinfiammatoria.


    Per curare una faringite, il medico mi ha prescritto un antibiotico: non è un farmaco troppo ‘forte’ in gravidanza?


    La maggior parte degli antibiotici oggi in commercio si può assumere anche durante la gestazione. La categoria di antibiotici che non ha mai fatto registrare effetti negativi sul feto è quella delle penicilline, come l’amoxicillina o l’amoxicillina più l’acido clavulanico, ma anche le cefalosporine e i macrolidi sono due classi ritenute ‘sicure’. Bisogna tra l’altro tenere presente che certe infezioni, se non curate, possono provocare rischi ben maggiori di quelli che potrebbe causare un antibiotico. Naturalmente, è un farmaco che deve essere prescritto dal medico solo dopo aver valutato la natura batterica del disturbo, come in caso di faringite, bronchite o infezioni delle vie urinarie: sui virus, infatti, gli antibiotici non hanno alcun effetto.


    Soffro d’asma: posso continuare a fare uso delle mie solite medicine?


    Ci sono due tipologie di farmaci per l’asma: i broncodilatatori, come il salbutamolo, che servono quando si ha un attacco per dilatare i bronchi e permettere di respirare meglio; e i medicinali per curare l’infiammazione cronica delle vie aeree, che sono a base di cortisonici e prevengono gli attacchi d’asma. Entrambi i preparati si assumono per inalazione e possono essere utilizzati tranquillamente anche nei nove mesi, poiché il passaggio nel sangue è assai scarso. Pericoloso potrebbe essere, invece, non curare l’asma. Il disturbo provoca, infatti, una riduzione dell’ossigenazione del feto, con il rischio di un ritardo di crescita o di un parto prematuro.


    Ho letto che gli spray nasali contro il raffreddore possono essere nocivi: è vero?


    Anche gli spray nasali agiscono localmente, quindi non sono in grado di oltrepassare la placenta e arrivare al bebè. Basta usarli solo lo stretto indispensabile, e non perché possano provocare problemi al feto, ma perché hanno un’azione vasocostrittrice che, a lungo andare, può danneggiare la mucosa nasale. La conseguenza? L’infiammazione da acuta potrebbe diventare cronica e la congestione nasale potrebbe peggiorare anziché risolversi. Insomma, nessun divieto se si applica per un paio di sere prima di andare a dormire per respirare meglio durante il sonno, ma l’uso prolungato è da evitare.

    Ho preso una distorsione alla caviglia: posso usare la pomata?


    Trattandosi di una pomata, ancora una volta l’azione è solo locale, quindi non ci sono controindicazioni particolari, sempre a patto che non se ne abusi. Per contrastare dolore e infiammazione, però, le pomate non servono a molto: meglio un antinfiammatorio per bocca, come l’ibuprofene (se siamo nelle settimane in cui è consentita l’assunzione) o il paracetamolo. E, subito dopo la distorsione, non c’è niente di meglio della borsa del ghiaccio, che riduce la formazione di ematomi e gonfiori.


    Per curare l’acne, prima della gravidanza utilizzavo una crema all’acido retinoico: posso usarla ancora?


    L’acido retinoico, se assunto per bocca, è uno dei farmaci potenzialmente più nocivi per il feto, tanto che può avere effetti teratogeni. Poiché la crema ha un’azione locale, l’assorbimento da parte dell’organismo è molto ridotto rispetto a quanto avviene con l’assunzione di pillole: ci sono state donne che, non essendosi accorte di aspettare un bebè, hanno continuato a usarla nei primi tempi dell’attesa e, tuttavia, non si sono riscontrati danni sull’embrione. Per precauzione, però, è sempre opportuno interrompere l’applicazione di creme contenenti acido retinoico ancor prima di concepire un bebè. Per i farmaci per bocca, invece, il divieto è assoluto, anzi, è necessario sospendere la cura con un congruo anticipo per dare il tempo all’organismo materno di smaltire del tutto il principio attivo: i tempi variano da farmaco a farmaco, per questo è indispensabile informare lo specialista che ha prescritto il medicinale della propria intenzione di programmare una gravidanza.


    A causa dell’ansia, per un certo periodo ho assunto gli ansiolitici: ho fatto male?


    I farmaci che solitamente vengono prescritti per i disturbi dell’ansia sono le benzodiazepine. Se necessario, si possono continuare a prendere anche durante la gravidanza, poiché non si sono riscontrati danni al feto. A patto che l’assunzione avvenga sempre sotto controllo medico e solo alla minima dose efficace per la propria situazione: insomma, meno se ne prendono meglio è. Se possibile, e sempre d’accordo con il proprio medico, è preferibile sospendere la terapia prima del parto, in quanto possono causare irritabilità e lievi difficoltà respiratorie al neonato.

    Vorrei fare il vaccino anti-influenzale, ma ho sentito dire che conviene aspettare la fine del primo trimestre di gravidanza


    Il vaccino contro l’influenza è certamente consigliabile. Secondo alcuni studiosi, infatti, la gestazione rende l’organismo materno più vulnerabile, soprattutto nel secondo e nel terzo trimestre, quando l’apparato cardiocircolatorio e quello respiratorio sono già sovraccaricati dal fatto di dover lavorare per due e un’influenza potrebbe aumentare il rischio di complicanze.
    A livello precauzionale, si consiglia di non fare il vaccino nel primo trimestre, ma in realtà gli studi condotti finora non hanno evidenziato rischi per il bebè, quindi la decisione andrebbe presa per lo più in base a un ragionamento pratico: se la donna si trova nel primo trimestre fra ottobre e dicembre, epoca in cui è opportuno somministrare il vaccino, e decide di aspettare il secondo trimestre prima di farlo, rischia di trovarsi ‘scoperta’ proprio quando il virus comincia a diffondersi e di contrarre ugualmente l’influenza.
     
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    Gravidanza, ecco i falsi miti da sfatare: dal caffè, al sushi, al bagno caldo, ai viaggi in aereo

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    La settimana scorsa abbiamo parlato delle neo-mamme e di cosa possono o non possono mangiare in allattamento.
    Oggi facciamo un piccolo salto indietro e parliamo dei falsi miti da sfatare per chi ha ancora il pancione.
    Per esempio: quando si è incinta si può bere il caffè? Si può fare il bagno caldo? Si può viaggiare in aereo?

    Sono tante le domande e le credenze che aleggiano intorno alla gravidanza e spesso sono infondate.
    Ecco perchè tre ginecologhe californiane hanno deciso di mettere tutto nero su bianco in un libro, ‘The Mommy Docs Ultimate Guide to Pregnancy and Birth’ (ossia la Guida definitiva per le mamme alla gravidanza e alla nascita), per dissipare ogni dubbio alle signore in dolce attesa.

    E allora ecco alcuni dei luoghi comuni più diffusi.

    1. Il burro di cacao previene i segni delle smagliature?
    Falso, rende la pelle più sensibile e in alcuni casi si possono avere reazioni allergiche.
    2. Non si può volare nel primo e ultimo trimestre di gestazione:
    Falso. Si può prendere l’aereo tutte le volte che si vuole. Alcune compagnie aeree non fanno volare nell’ultimo trimestre per paura che si partorisca a bordo, costringendo all’atterraggio.
    3. Non accarezzare gatti durante la gravidanza:
    Falso, anche se è bene non entrare in contatto con gli escrementi del gatto per il rischio di prendersi la toxoplamosmosi.
    4. Non mangiare salmone affumicato:
    Falso, è ricco di omega-3 e fa bene a mamme e feto.
    5. Non mangiare sushi:
    Falso. Si può consumare, tranne che quello di sgombro, squalo e pesce spada. E non esagerare con quello di tonno.
    6. Niente hot dog:
    Falso. Si possono mangiare se ben cotti.
    7. Stare lontane da mobili lucidati:
    Falso. (Questa giuro… non la sapevo!)
    8. Non si può fare sesso:
    Falso. (Anzi… datevi da fare!)
    9. No ai bagni caldi:
    Vero, meglio evitare saune, Jacuzzi o acqua con temperature molto calde.
    10. Non bere caffé:
    Falso. Non si deve eccedere, ma una tazzina al giorno non fa male.
    11. No alcol:
    Vero, anche se due bicchieri a settimana non sono dannosi.
    12. Bisogna dormire dal lato sinistro:
    Falso, così come quello di non dormire di schiena.
    13. La posizione del feto nell’utero può rivelare il sesso:
    Falso, e neanche la linea sotto l’ombelico.
    14. Camminare rende il parto più veloce:
    Falso, può far sentire meglio. (E le scale?… salire e scendere le scale o pulire i vetri? Può servire?)
    15. Le donne incinta devono mangiare per due:
    Falso. La gravidanza richiede 300 calorie extra al giorno. Quindi si mangia per uno e 1/5.
    16. Un bambino più grande è più in salute:
    Falso. I bambini più grossi sono più a rischio di diabete e obesità.
    17. Bere birra scura aiuta a far venire il latte:
    Falso. Può aiutare le mamme a rilassarsi.

    Che dire di questi falsi miti?

    Secondo me bisogna scindere le donne in attesa in due categorie: chi ha già avuto la toxoplasmosi e chi no.
    Nel primo caso… concordo su tutti i punti.

    Nel secondo caso, invece, beh!, personalmente ho evitato il contatto con i gatti e ho evitato i cibi crudi come insaccati, carne e pesce.
    Per quanto riguarda il sushi, se fatto bene, il pesce è già stato già trattato in freezer speciali ad almeno -20 gradi per ammazzare l’Anisakis, un parassita comune che vive nell’intestino del pesce, quindi è sicuro. Ma solo se trattato bene!… Nel dubbio…

    Non mi pare però che queste tre ginecologhe abbiano dato tutte le risposte a tutti i dubbi in gravidanza.

    Per esempio: in gravidanza, o meglio, nell’ultimo mese si può fare la ceretta all’inguine?
    Con la pancia si può andare in bicicletta? E in palestra?

    La risposta a tutte queste domande è “sì se mamma e bimbo stanno bene”. Per la palestra… forse sarebbe meglio una bella piscina… vi sentirete più leggere!

    Come al solito, credo che ogni caso sia diverso dall’altro, ogni pancia sia diversa e ognuna, ogni futura mamma, deve fare ciò che si sente e fino a che la salute sua e del bimbo glielo consente! … ma senza sfidare troppo la sorte. Per esempio il bungee jumping lo sconsiglierei!

    Un’ultima precisazione: la gravidanza “NON E’ UNA MALATTIA”! Anzi le donne con il pancione nella maggior parte dei casi scoppiano… di salute!
     
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    Addio lettini solari per donne incinte e minori


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    Questa notizia è rivolta soprattutto alle donne con il pancione e ai genitori che hanno figli un po’ più grandicelli, ma anche a tutti gli altri affezionati dei “solarium”: un decreto legislativo pronto per la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale “vieta lettini solari e lampade alle donne in stato di gravidanza e ai minori di 18 anni. Estende il divieto a chi soffre o ha sofferto di neoplasie acute e alle persone dalla pelle delicata e a coloro che non si abbronzano o che si scottano facilmente al sole. Inoltre fissa un limite massimo di sedute per tutti gli altri”. Un intervento di cui si parla da anni, ma che solo adesso sta per diventare realtà.

    Sicuramente un bel problema per gli amanti dell’abbronzatura ad ogni costo. E immagino che per i genitori degli adolescenti sarà veramente dura convincere i ragazzini patiti della pelle dorata a tenersi lontani dai centri solarium, soprattutto in questo periodo, con l’estate alle porte.

    A quell’età i rischi per la salute, come il melanoma, non vengono presi neppure in considerazione. Gli adolescenti a queste cose, in genere, non ci pensano proprio.

    Eppure, “di per sé l’abbronzatura è un fatto positivo” afferma Pier Giacomo Calzavara Pinton, direttore della Clinica dermatologica dell’Università di Brescia.
    “L’errore sta nel modo usato per ottenerla. “Occorrono 8-10 giorni prima che si formi il pigmento. Ma le persone fanno la lampada perchè la sera vogliono avere un effetto abbronzato. Ebbene, così ci si brucia e basta. E oltretutto il nostro organismo riesce a riparare i danni cellulari solo fino a un certo punto. Ecco perchè il decreto in arrivo, che vieterà le lampade ai minori, è un fatto positivo”.

    “Se la ‘tintarella’ selvaggia è come una sbornia, le lampade abbronzanti lo sono altrettanto: si pensava che i raggi Uva fossero buoni e gli Uvb cattivi, ma ora si sa che non è così. Il decreto, che attendiamo da anni, dovrebbe contenere due misure innovative: il divieto per i minori e le indicazioni per alcune categorie a rischio. Inoltre si dovrebbe stabilire un numero massimo di ‘sedute’ l’anno” per i fan di lettini, lampade e docce solari. Che, secondo i dermatologi, non dovrebbero superare le 15-20″.

    Funzionerà? Riuscirà questa norma a dare davvero un giro di vite all’abbronzatura artificiale?
    Io spero di sì.
    Anche se ho un timore: se si permetterà agli “under 18″ di fare le lampade solo con l’autorizzazione dei genitori o del tutore, ho paura che questo si possa trasformare in una sorta di ricatto dei ragazzi verso mamma e papà. Tipo: faccio questo solo se mi firmi l’autorizzazione per una doccia…

     
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    L’età è il primo nemico della fertilità delle donne




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    Lo sapete qual è la prima causa di infertilità femminile? L’età della donna. E, per la prima volta nella storia dell’umanità, nel 2020 il numero di persone con età superiore ai 65 anni supererà quello dei bambini al di sotto dei 5 anni.
    E’ quanto è emerso dal congresso “Reproductive ageing: a basic and clinical update” promosso da Serono Symposia International Foundation (SSIF).

    Insomma…saremo un immenso popolo di vecchietti.

    “L’aumento dell’aspettativa di vita si accompagna oggi a un notevole mutamento nella posizione sociale e professionale della donna che ha portato, come conseguenza, alla scelta di ritardare il momento del concepimento“, ha spiegato Antonio Pellicer, ginecologo ed esperto di fertilità dell’Università di Valencia e organizzatore scientifico del convegno.

    “Il 50% delle pazienti che ricorrono a trattamenti per l’infertilità deve affrontare le conseguenze dell’invecchiamento: il risultato è che oggi l’età della donna è la prima causa di infertilità”. L’età, infatti, influisce sulla produzione degli ovociti, e “il risultato può essere quello di un embrione con alterazioni cromosomiche che potrebbe non impiantarsi o trasformarsi in un feto anormale”.

    Effettivamente già in altri post avevamo detto che noi italiane siamo le mamme più vecchie d’Europa. Ma neppure le altre donne del resto del Vecchio Continente se la cavano tanto meglio!

    Io mi ritrovo perfettamente nell’affermazione del dott. Pellicer. E come lui, credo che sia la vita dei nostri giorni a farci ritardare i tempi o meglio a rimandarli.
    Personalmente il primo bimbo l’ho avuto a 35 anni. Potevo farlo prima? Forse. Ma ho preferito dare priorità a me stessa, ai miei desideri, alle mie aspirazioni.
    L’eta giusta per fare il primo figlio è intorno ai 25 anni?
    A quell’età stavo per laurearmi! Poi c’è stata la ricerca del lavoro. E poi un po’ di viaggi. Insomma ho preferito godermela!

    Sapevo che con i bimbi sarebbero arrivati sacrifici e rinunce, oltre che gioie e sorrisi. E quindi ho aspettato fino a che non mi sono sentita pronta per il grande salto.
    Sono una mamma vecchia? Preferisco il termine “matura”, ma soddisfatta di quanto ho fatto prima di diventarlo.

    Sono stata fortunata perchè i bimbi sono arrivati. Ma avevo messo in conto che potevano esserci tanti ostacoli.
    E’ il prezzo da pagare per le scelte che si fanno.

    Ma non mi scorderò mai la frase che mi disse il ginecologo quando mi vide incinta: “Ah,… abbiamo un’altra PRIMIPERA ATTEMPATA!”
    Carinooooo

     
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    E se poi lo vizio? Quello che è utile sapere ancor prima che nasca

    vizi-neonato

    Il desiderio istintivo di proteggere il bebè, che porta le madri a intervenire quando il piccolo piange, è il meccanismo messo a punto dalla natura per rispondere ai bisogni primari del neonato. Ma quali sono questi bisogni? Ce lo spiega un libro.

    L’amore, le coccole, la tenerezza aiutano i bimbi a crescere sicuri di sé e a diventare adulti più sereni. Studi e ricerche lo dimostrano e danno ragione alle mamme, o meglio a quello che le mamme “sentono” quando stringono il loro piccino tra le braccia per rispondere ai loro bisogni primari. Ma quali sono questi bisogni?
    Contatto, calore e rassicurazione: così spiega Alessandra Bortolotti, psicologa perinatale e mamma di due bimbe, Bianca e Irene, di 6 e 3 anni, che ha approfondito questo argomento in un libro fresco di stampa. “E se poi prende il vizio? Pregiudizi culturali e bisogni irrinunciabili dei nostri bambini” questo il titolo decisamente originale del libro edito da Il leone verde e frutto dell’esperienza professionale e personale della psicologa fiorentina. Un libro “dalla parte delle mamme e dei bambini”, poiché sfata molti luoghi comuni legati ai cosiddetti vizi e rassicura le neomadri incoraggiandole a seguire il loro cuore e a fidarsi dei loro piccini.

    Alessandra, il suo libro tratta un argomento quanto mai attuale. Perché oggi la scelta di accudire un bimbo con tenerezza viene interpretata come una fonte di “vizi” e quindi sconsigliata?
    La nostra è una società a “basso contatto”, gli adulti che diventano genitori oggi sono cresciuti in una cultura all’insegna della separazione. Gli Anni Sessanta sono stati quelli dell’avvento della formula artificiale, avvento che è stato accolto come un’espressione dell’emancipazione femminile, liberando la donna dall’“obbligo” di essere sempre presente per il suo bambino e rispondendo ai bisogni di una società basata sulla produttività. I cambiamenti socio-economici hanno portato una diversa organizzazione dell’ambiente domestico, appartamenti più grandi hanno permesso di riservare uno spazio al bebè che ha iniziato a dormire in una cameretta tutta sua fin dalla nascita. Si sono sviluppate consuetudini di accudimento che prevedono meno contatto e meno vicinanza fisica tra mamma e bimbo. E queste consuetudini sono pian piano diventate la norma socialmente condivisa. I genitori che sono ricorsi alla formula artificiale, che hanno abituato i propri bimbi a dormire da soli sin da piccolissimi e sono stati attenti a non “eccedere” in coccole e tenerezza lo hanno fatto naturalmente con le migliori intenzioni, poiché in quegli anni si credeva fosse questo il modo migliore di crescere un bambino.
    Ma tutto questo ha avuto un costo: abbiamo perso l’affettività. Non a livello istintuale, ma a livello culturale. E ancora oggi, modelli genitoriali a “basso contatto” che prevedono di non tenere “troppo” in braccio i bimbi, di insegnare loro a dormire da soli e di interrompere l’allattamento appena non sono più piccolissimi sono spesso considerati necessari per favorire il cammino verso l’autonomia.

    Lei però afferma proprio il contrario!
    Infatti. Le cure amorevoli che il genitore rivolge al proprio piccino sono una condizione indispensabile per il suo benessere psico-fisico e rappresentano una garanzia di stabilità emotiva per il futuro. I bimbi che vedono soddisfatto il loro bisogno di contatto e rassicurazione crescono più sicuri di sé e più fiduciosi nei confronti di quanti li circondano. Sono numerosi gli studi che lo dimostrano. Nelle società dove il modello genitoriale prevede un maggior contatto, i bimbi piangono il 40% in meno, si registrano tassi di aggressività inferiori ed è minore l’incidenza di suicidi e omicidi. A dimostrazione dell’importanza delle cure ricevute nella primissima infanzia per l’equilibrio emotivo – presente e futuro – dell’individuo.

    I primi capitoli di E se poi prende il vizio? si concentrano sulla gravidanza e sulla nascita. Come mai questa scelta in un libro che parla dei “vizi” dei bambini?
    Perché la gravidanza è un tempo prezioso, importante sia per iniziare a costruire la relazione con il proprio bambino, sia per informarsi a proposito dei bisogni del neonato e quindi del “dopo”. Spesso le difficoltà incontrate dai genitori sono accresciute dal fatto di aver nutrito aspettative non realistiche. Nell’immaginario comune, il neonato “mangia e dorme”, ma in realtà non è così. Sapere in anticipo qual è la normalità e quali sono le esigenze di un bambino piccolo è sicuramente d’aiuto. Prendiamo ad esempio la nanna: non tutti sanno che i ritmi sonno-veglia del bebè sono differenti da quelli degli adulti e che le cellule nervose del piccolo non gli permettono di dormire “tutta la notte” senza mai svegliarsi.

    Ciò significa che i risvegli notturni sono la norma e non l’eccezione?
    I cicli di sonno del neonato sono più brevi di quelli degli adulti e quindi i momenti di passaggio dalla fase di sonno più profondo (nonREM) a quello meno profondo (REM) sono più frequenti. Ed è in questi “momenti di passaggio” che più facilmente il bebè si sveglia. Un breve risveglio alla fine di ogni ciclo è normale anche per gli adulti, che però riprendono sonno immediatamente (e al mattino non conservano memoria di questi risvegli), i bimbi invece hanno bisogno di contatto e rassicurazione per riaddormentarsi. La capacità di farlo in modo autonomo si acquisisce gradualmente, ciascuno con i suoi tempi, entro il terzo-quarto compleanno. Lungi dall’essere un’anomalia dunque, i risvegli nei piccolissimi sono addirittura necessari per il corretto e fisiologico sviluppo del loro sistema nervoso.
    I bambini che hanno effettivamente dei disturbi del sonno non sono quelli che si svegliano durante la notte, ma quelli che non riescono a riaddormentarsi anche per ore dopo il risveglio.
    Se i genitori sono “preparat”’, se sono consapevoli del fatto che quello che stanno vivendo è normale, possono affrontare questa fase con più serenità trovando la soluzione che permette a tutta la famiglia di dormire bene.
    A questo proposito si è visto che la madre riposa meglio se dorme vicino al suo bambino poiché i loro ritmi di sonno si sincronizzano, anzi, continuano a essere sincronizzati come già avveniva nell’ultimo periodo della gravidanza. Anche in questo caso soluzioni “universali” non ci sono, ricordiamo però che, tra i falsi miti da sfatare, c’è anche l’idea secondo cui condividere il sonno con il bambino possa interferire con il suo cammino verso l’autonomia. In molte culture è normale che i piccoli dormano con i genitori, senza conseguenze patologiche né a breve né a lungo termine.

    Nel libro scrive che “i bambini nascono già viziati”. Che cosa significa?
    È un’affermazione un po’ provocatoria per sottolineare il fatto che quelli che comunemente vengono definiti vizi sono in realtà bisogni fisiologici del bambino. Non è la mamma che dà al bimbo il vizio di stare in braccio, di poppare spesso, di aver bisogno dei genitori durante la notte… È il bambino che nasce così. Non si tratta di abitudini acquisite ma di norma biologica. È la selezione naturale che ha portato i bambini a cercare il contatto e la protezione degli adulti. Al di là dei diversi usi e delle diverse culture, ogni neonato in qualunque Paese del mondo presenta pochi, ma fondamentali bisogni: il bisogno di contatto, nutrimento, vicinanza.
    Questo perché, quando viene alla luce, il bambino non è pronto ad affrontare la vita extrauterina: il suo sviluppo deve continuare fuori dall’utero, ma in condizioni molto simili a quelle prenatali e infatti si parla di esogestazione, cioè di gestazione fuori dal grembo materno. Il neonato continua dunque a far parte di un’unità simbiotica e la madre continua a garantirgli nutrimento fisico e affettivo come già avveniva nell’attesa. Quando è tra le sue braccia, o tra le braccia del papà, il bebè si sente sorretto e contenuto, condizione che gli permette di percepire i propri limiti fisici e risponde al suo bisogno di protezione così come facevano le pareti dell’utero prima della nascita. Un bimbo piccolo ha bisogno della vicinanza di mamma e papà per sentirsi bene, per sentirsi al sicuro. È normale che sia così!

    Quindi i vizi non esistono?
    No, i vizi esistono, ma non sono quelli di cui si parla comunemente. Prendere in braccio un bimbo, rassicurarlo, accogliere con tenerezza le sue paure, il suo bisogno di vicinanza e di coccole non significa viziarlo. Il discorso dei vizi è legato agli oggetti non agli affetti.

    In che senso?
    A volte si tende ad abituare i bambini a ricevere in dono gadget e giocattoli sempre nuovi per non fargli mancare nulla, dal punto di vista materiale, con il rischio di trasformarli in piccoli consumatori annoiati ed esigenti. Si fa fatica a negare il gioco che va di moda e che “hanno tutti” o a stabilire regole di comportamento -ad esempio riguardo all’utilizzo del televisore o dei videogiochi- diverse da quelle adottate dalla maggior parte delle altre famiglie. In alcuni casi i genitori devono fare i conti con i sensi di colpa legati alla mancanza di tempo da dedicare al bambino e cercano di compensare il fatto di non essere presenti quanto si vorrebbe, offrendo doni e beni “materiali” quali dimostrazioni del proprio affetto.
    A volte, invece, si ha paura a dire dei no, e si cade in un permissivismo privo di regole, abdicando al proprio ruolo di guida. Ma i bambini hanno bisogno di una guida! Temo molto l’affermazione secondo cui il genitore è il miglior amico del figlio, in quanto postula una confusione di ruoli che priva il piccolo di una guida autorevole cui riferirsi e lo fa sentire “perso”. È proprio la guida autorevole degli adulti che aiuta il bambino a distinguere i comportamenti desiderabili da quelli non desiderabili, per questo è importante che ogni famiglia individui quei “paletti”, ovvero quelle regole educative che ritengono importanti e insegnino ai figli a rispettarle. Come? Con il dialogo e con l’esempio. Regole e limiti dovranno essere spiegati ai bambini – usando un linguaggio adeguato alla loro età e alla loro capacità di comprensione – e non semplicemente imposti dall’alto. E con l’esempio, perché i figli guardano ai genitori e imparano prima di tutto dalle loro azioni.

    Al bando quindi le teorie che mettono in guardia da vizi e capricci?
    Oggi si tende a cercare le risposte nei manuali e/o ad affidarsi agli esperti. In pratica si delega ad altri e si cerca all’esterno qualcosa che possiamo trovare dentro di noi. Nel mio libro io non propongo mai metodi o teorie universali. Illustro quelli che sono i bisogni e le caratteristiche del bambino, parlo di fisiologia, senza offrire soluzioni preconfezionate. Ogni genitore, se correttamente informato e sostenuto, può trovare il “suo” modo di stare con il proprio bambino, di entrare in relazione con lui, attingendo alle proprie risorse, che ci sono sempre! Per quanto riguarda gli esperti, credo che la loro “utilità” riguardi le situazioni in cui si esce dalla fisiologia. Quando c’è un problema, allora ci si rivolge all’esperto competente per quel tipo di problema. Ma per la fisiologia, per gestire i normali bisogni del bambino, l’esperta è la mamma.

    Qual è il suo consiglio per le neomamme che vogliono rispondere al meglio ai bisogni del loro bambino?
    Di stare con il proprio piccolo e darsi tempo, per conoscersi. E nei primi tempi successivi al parto, il suggerimento è di non restare sole, di evitare, se possibile, l’isolamento ma di cercare il confronto con altre mamme. Anche un po’ di aiuto pratico per la gestione delle incombenze domestiche è molto utile per potersi concentrare sul proprio bambino e recuperare le energie. Attenzione, invece, ai consigli e alle raccomandazioni di parenti, amici, conoscenti: ascoltiamo poco gli altri e diamo invece fiducia al nostro istinto e al nostro bambino. Ricordiamo che nessuno conosce un bambino meglio della sua mamma che lo ha portato nel grembo per nove mesi!

     
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    Gravidanza precoce, come dirlo ai genitori

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    Il test di gravidanza è positivo e il primo pensiero va a mamma e papà. Come reagiranno? Ecco alcuni semplici consigli per comunicare tutta la verità.

    Nulla come la certezza di essere incinta segna nella vita di una giovane donna una svolta così radicale e imprevista, molto significativa sotto tutti gli aspetti, fisici ed emotivi. Fin dal momento in cui il test di gravidanza risulta positivo un’ondata di pensieri scorre nella mente della futura giovane mamma che spesso, ancor prima dipensare a come cambierà la vita con un bebè, pensa alla reazione che potrebbero avere i suoi genitori. Tutto dipenderà ovviamente dall’età, se si sta ancora studiando, se si vive con loro, se si ha un partner ecc…
    Qualunque sia la propria situazione, quel che conta è essere onesti con i propri genitori facendo in modo che non siano gli ultimi a sapere lanotizia o peggio che lo vengano a sapere da voci altrui.

    Ecco alcuni semplici consigli da seguire per dare la notizia a mamma e papà!

    Per prima cosa è fondamentale essere sicuri di aspettare un bambino prima di diffondere la notizia. Meglio ancora sarebbe avere informazioni più dettagliate sullo stato della gravidanza e sull’età gestazionale. Se possibile, infatti, prima di dirlo ai propri genitori è consigliabile fare una visita di controllo. Ci si può recare in un consultorio di zona, cui è possibile accedere anche senza l’impegnativa del medico curante. Naturalmente più informazioni si hanno più semplice sarà prepararsi a dare lanotizia.

    In secondo luogo bisogna decidere se dirlo contemporaneamente a entrambi i genitori o prima a uno solo. La soluzione migliore sarebbe parlare una volta sola ma spesso si ha un legame diverso con uno dei due genitori, il quale può aiutare nella comunicazione con l’altro. L’importante è non far passare troppo tempo e prendere la decisione il prima possibile.

    Un aiuto può essere la presenza del padre del bambino quando viene comunicata la notizia. Lei si sentirà più “protetta” e lui, come uomo, sarà in grado di accettare qualsiasi tipo di reazione deigenitori di lei. Spesso non si è mai troppo preparati alle reazioni dei genitori davanti a notizie simili e un buon modo per uscirne è dimostrare la propria maturità rispondendo alle domande che faranno. Di solito quelle che escono piú naturali sono: “quando èsuccesso” e “ora che intenzioni avete”. L’averne prima discusso con il partner e l’aver trovato un accordo comune risulterà fondamentale nel mostrare di essere in grado di assumersi le proprie responsabilità.

    Non bisogna, inoltre, aver timore di chiedere supporto. Per quanto i genitori possano reagire male di fronte alla notizia di un’imminente gravidanza sono, con il tempo, in grado di capire e accettare la situazione. Bisogna prepararsi ad attraversare un momento difficile e altamente emotivo e bisogna trovare il coraggio di parlarne perchè le persone che ci vogliono bene non ci abbandoneranno mai, nemmeno nei momenti più difficili.

     
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    Smettere di fumare in gravidanza è un obbligo morale

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    Smettere di fumare in gravidanza non è solo un atto di buon senso, ma un obbligo morale. E lo ha dimostrato un nuovo studio presentato Nick Macklon dell’University of Southampton (Regno Unito), durante cui ha potuto dimostrare che le mamme fumatrici che smettono con il vizio prima o durante la gravidanza danno alla luce bambini sani e con lo stesso peso di quelli nati da mamme non fumatrici. Ciò significa che i danni non sono perenni e che per la salute dei piccoli si può assolutamente fare. Lo studio ha coinvolto 50 mila donne.

    Dopo aver incrociato i dati raccolti con i parametri dei neonati, gli studiosi hanno scoperto che i bambini le cui madri avevano smesso di fumare erano normali, proprio come quelli nati da mamme non fumatrici. A tal proposito Macklon ha dichiarato: “I bimbi hanno un peso alla nascita molto più alto dei bambini nati da madri che avevano continuato a fumare e hanno raggiunto la stessa età gestazionale e la medesima circonferenza della testa di quelli nati da donne che non avevano mai fumato”.
     
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    VIAGGIARE IN GRAVIDANZA: come affrontare un viaggio in aereo


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    COSA FARE PER VOLARE ESSENDO IN STATO INTERESSANTE \ ROMA – La gravidanza è senza dubbio una delle esperienze più elettrizanti nella vita di una donna ma proprio tanta emozione rischia di farla trasformare questo periodo da “dolce attesa” a “snervante attesa”: infatti si farebbe qualsiasi cosa per arrivare alla fine dei nove mesi senza inciampare in ogni sorta di problema e così si finisce spesso per negarsi svago e piaceri in nome di una prudenza esasperata. Solitamente i primi ad essere cancellati sono proprio i viaggi, in particolare quelli in aereo: si teme che siano troppo rischiosi e possano mettere a repentaglio la gravidanza; in realtà gli esperti sostengono esattamente il contrario e hanno fornito preziosi consigli per vivere il volo in totale relax anche con il pancione. Ecco allora le regole d’oro per decollare senza ansie e in piena sicurezza:
    Naturalmente la decisione di partire va condivisa con il proprio medico che deve sapere dove si è diretti e quando per progettare soluzioni a qualunque problema possa presentarsi
    Vi sono poi periodi della gravidanza più indicati per viaggiare, ovvero i mesi migliori che vanno dal quarto al sesto: infatti il periodo delle nausee e del rischio di aborto spontaneo sono passati e il parto non è ancora all porte. Naturalmente di può viaggiare anche nei mesi successivi ma in questo caso bisogna accertarsi di avere una buona rete di supporto nel luogo dove si è diretti e di comunicare al personale di volo eventuali problemi o particolari necessità.
    Sarebbe inoltre preferibile evitare di dirigersi verso luoghi che necessitano di preventive vaccinazioni ma se proprio non se ne può fare a meno sarà meglio concordare la profilassi con il proprio medico
    Per quanto riguarda strettamente il volo sarà consigliato accertarsi di avere un posto corridoio: ciò permetterà infatti di stendere le gambe e avere più libertà di movimento, non solo per andare in bagno in caso di esigenza ma anche per poter passeggiare e fare un po’ di stretching
    Infine è sconsigliato mantenere un abbigliamento adeguato soprattutto per evitare di accentuare il rischio trombosi, sempre più acuto in gravidanza: saranno allora da preferire scarpe comode e calze contenitive.
     
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    Via libera al sesso in la gravidanza!

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    Molte donne sono da sempre abituate a credere che fare sesso durante il periodo della gravidanza può essere pericoloso per il bimbo… Le nostre nonne ci hanno insegnato che una donna incinta non deve avere più nessun tipo di rapporto sessuale con il proprio partner…niente di più sbagliato. Smettere di avere un’attività sessuale sana e regolare nuoce solamente alla coppia. Sono anche molti, d’altra parte, gli uomini che hanno paura che il proprio movimento possa dare problemi al figlioletto. Assolutamente no.

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    Durante questo periodo importante ma anche molto difficile, la donna ha bisogno di sentirsi desiderata dalla persona che ha accanto…Vede il proprio corpo trasformarsi, il peso aumentare e tutti i vestiti che sono nell’armadio ora non entrano più….. Se a tutto questo aggiungiamo anche lo sbalzo di ormoni a cui è sottoposta, capiamo perchè molte delle future mamme sono spesso “felicemente isteriche”… E’ proprio per questo che qualche coccola non può che fare bene…Per quanto riguarda gli uomini, non sottovalutiamo il fatto che anche per loro qualcosa sta cambiando (soprattutto se si tratta del primo figlio): a volte noi donne siamo incentrate su noi stesse e lasciamo da parte il nostro maritino. Probabilmente lui potrebbe sentirsi messo in secondo piano e “ingelosirsi” del legame che si sta creando tra la mamma ed il feto. Facciamogli allora prendere parte a questo momento magico.
    Studi fatti confermano che il bambino non risente assolutamente dei rapporti sessuali che potrebbero esserci tra i genitori, a meno che non ci siano problemi legati alla gravidanza. “In realtà, all’interno della pancia della mamma, il bambino è ben protetto dal liquido amniotico, dal sacco amniotico e dalle resistenti pareti uterine. Inoltre il canale cervicale, anche se può venire sollecitato dall’atto sessuale, è piuttosto robusto ed ha il suo ingresso sigillato da un tappo di muco. E neppure lo sperma può provocare alcun danno poiché le abbondanti secrezioni vaginali tipiche dei nove mesi della maternità impediscono agli spermatozoi e ad eventuali germi di arrivare all’interno dell’utero“.Analizzando le varie fasi della gravidanza possiamo renderci conto che ogni periodo è diverso dall’altro. I primi tre mesi potrebbero essere un problema in quanto il desiderio sessuale da parte della donna viene a mancare, troppo impegnata con le continue nausee, i capogiri e via dicendo…pensa a tutto tranne che a mettersi in ghingheri per la notte; ma attenzione perché alcune donne potrebbero invece essere inspiegabilmente attratte più del solito dai loro partner.La seconda fase, corrispondente al secondo trimestre di gravidanza, è invece per tutte caratterizzata da un aumento sensibile di ormoni e desiderio sessuale, ragione per cui è uno dei momenti propizi per approfittarne.Nell’ultimo trimestre l’unico problema è l’ingombro: le dimensioni della pancia potrebbero costituire effettivamente un fastidio, per cui è ovvio che la coppia non potrà annoverare tutte le posizioni del kamasutra!Per cui, dolcemente e con amore, coccolate il vostro partner e la gravidanza sarà un periodo indimenticabile per tutti e due….

     
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    L’avventura di una mamma!

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    Un giorno ti svegli…e qualcosa è cambiato!

    Una mattina ti svegli e…Ti rendi conto che non è una mattina come le altre, la testa ti scoppia, ti senti fiacca e te la prendi con la stagione che sta cambiando o con l’influenza che ha colpito ancora.Il tuo senso del dovere però è più grande e allora scendi dal letto, vai in bagno (sono le 6 di mattina) ti prepari per il lavoro e poi pensi a svegliare la piccola belva che dorme nel lettino posizionato (spesso, troppo spesso!) vicino al tuo letto!!Gli prepari la colazione, cerchi di mantenere la calma anche se i tuoi occhi sono sempre puntati sulle lancette dell’orologio e poi all’improvviso quando ormai sono arrivate quasi le 8 cominci a dare in escandescenza, in realtà dovresti essere quasi fuori casa diretta verso l’asilo e invece sei ancora lì sul divano a cercare di far prendere il biberon a tua figlia.Poi via di corsa la lanci in macchina e corri contro il tempo per cercare di essere puntuale in ufficio anche questa mattina. (quasi mai succede!)Finalmente arrivi a lavoro, accendi il pc, sistemi il calendario, controlli il giorno, la testa continua a scoppiarti e la fiacca si fa sempre più sentire, cosa sarà…Poi la lampadina ti si accende (forse perchè sono già le 9!)..ed allora..Ecco la sorpresa!!!!Oggi è 5?!!!!! Ma la mie cose non sono ancora arrivate? Riprendi l’agenda e controlli la X sul mese scorso…. Era il 2… e perché non sono ancora arrivate?Ripercorri il mese cercando di ricordare se e quando sei riuscita a fare l’amore con il tuo compagno durante l’ultimo mese, magari infretta e in furia mentre la piccola dormicchiava lamentandosi (se ci siamo riusciti così ci danno il premio!!)…NIENTE non te lo ricordi proprio e allora lo chiami sperando di fare affidamento sulla sua memoria, ma figurati se lui può ricordarsi una cosa simile!!!Le date per gli uomini sono decisamente cose futili, numeri casuali che si ripetono ogni 30 giorni!!!!!Ti rassegni e aspetti la fine della giornata per rientrare a casa e parlarne a quattrocchi ma la cosa non si risolve e allora aspetti la mattina seguente per fare il test…quei pochi secondi sono infiniti, ti sembra non passino mai, chiusa in quel bagnatto scomodo guardi e non guardi..ma alla fine cedi e…POSITIVO!!!!!!!E ora…che si fa?……Ovvio che anche se inaspettata (e sinceramente prematura la seconda gravidanza, la belvetta di cui sopra a solo 2 anni!!) la vita di un nuovo essere va portata avanti …..ma come faccio con il lavoro? E la piccola a chi la lascio? E i panni chi me li stira? (per fortuna c’è sempre la mamma!)….Beh, cresceranno insieme, sarà bellissimo..ma che fatica sarà!!!!E così parte una nuova avventura…………
     
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    GRAVIDANZA: un ghiacciolo contro le nausee

    gravidanza



    UNA MAMMA INGLESE HA DECISO DI COMBATTERE QUESTO PROBLEMA IN MODO NATURALE – Chi ha avuto dei figli sa quanto possono essere fastidiose le nausee da gravidanza. Oltretutto, il fatto di essere incinta è incompatibile con l’assunzione di moltissimi farmaci per cui le donne hanno imparato a conviverci, anche se in alcuni casi può diventare davvero insopportabile. Soprattutto considerando che la nausea da gravidanza può durare dai 30 ai 40 giorni e a volte arrivare fino alle soglie del parto. Durante l’estate, la situazione è resa ancor più critica dall’afa e dalle alte temperature, soprattutto in città.È per tutti questi motivi che Denise Soden ha deciso di commercializzare la sua invenzione perché ne possano beneficiare tutte le donne. La mamma inglese giunta alla sua terza gravidanza ed esasperata dalle nausee ha scoperto che il ghiaccio (non l’acqua o altri liquidi) alleviava il suo fastidio allo stomaco. Inoltre, risolvevano il problema della disidratazione e della secchezza delle labbra nelle giornate più calde. Così, aggiungendo ingredienti naturali per renderli anche gradevoli, Denise ha creato i “Lillipops”.I portentosi ghiaccioli sono arrivati nel nostro Paese a fine 2010 e sono stati subito un successo. Una sperimentazione condotta dall’Aogoi (Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani) in dieci centri distribuiti in tutta Italia ha rilevato che questi riducono la nausea nella quasi totalità dei casi. Mamma Denise intanto non ha intenzione di fermarsi: prossimo passo, ghiaccioli contro nausea e disidratazione per bambini e anziani!
     
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    Mangiare per due? Danneggia il nascituro


    eat



    Non è una novità e lo avevamo già ripetuto tante tante volte: il vecchio detto “in gravidanza si mangia per due” è sbagliato. Ma finora ci eravamo sempre preoccupate della salute della futura mamma, non del piccolo. Ebbene gli ultimi studi dimostrano che una eccessiva e sbagliata alimentazione della una donna incinta aumenta il rischio che il nascituro sviluppi un quoziente intellettivo basso, disturbi alimentari e psicosi.

    E’ quanto è emerso da uno studio pubblicato su Obesity Reviews dai ricercatori della McMaster University di Hamilton, in Canada.

    La ricerca, condotta sui risultati di 12 studi, ha dimostrato che i figli delle donne che, in gravidanza, avevano seguito un regime alimentare eccessivo, una volta cresciuti correvano
    un rischio maggiore di sviluppare disturbi di attenzione, e, da adolescenti, di manifestare un quoziente intellettivo inferiore di cinque punti rispetto alla media.

    Non è tutto: sempre in età adolescenziale, questi soggetti hanno mostrato
    una probabilità maggiore dell’11% di soffrire di disturbi alimentari, mentre, da adulti, un rischio superiore del 24% di sviluppare una forma di schizofrenia.

    Insomma care future mamme con il pancione ora avete anche un motivo in più per mantenervi in forma e alimentarvi nel modo corretto: la salute del vostro pargolo!
     
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    La giornata tipo di un feto

    feto

    Cosa starà facendo il tuo bambino nel pancione?
    Ti piacerebbe saperlo mentre inizi la tua giornata?
    Circa un mese prima di nascere, la vita del tuo bambino sarà molto simile a quella che farà nei primi mesi di vita fuori dal pancione: avrà il singhiozzo, si succhierà il pollice, mangerà e dormirà.
    La vita nel pancione è soggettiva, alcuni bimbi sono molto attivi all’ interno dell’utero, altri si muovono di meno.
    Generalmente (dopo il settimo mese) il mattino è il momento più tranquillo, è il momento di riposo: gli occhi sono chiusi, ma continuano a muoversi e anche il suo corpo si muove. Altri bimbi invece dormono tranquilli senza muoversi per tutta la mattina.
    Durante il pomeriggio il bimbo è più attivo, infatti è questo il momento in cui è possibile osservarlo per avere informazioni più accurate su di lui.
    Può muovere il pollice, le dita delle mani e dei piedi, stringere la manina in un pugno, gli piace molto giocare con il cordone ombelicale ascoltando il fruscio del sangue che lo attraversa.
    La sera non sta fermo un attimo, infatti molte donne possono confermalo: nel periodo notturno il bambino è al massimo della sua attività, tira calci, si gira, si sposta in continuazione.

    Insomma, nonostante non sia ancora venuto alla luce, il nostro feto vive la propria giornata proprio come farebbe qualsiasi essere umano, con i momenti di riposo e quelli dedicati al moto e al gioco.
    Iniziate a conoscerlo fin da subito!




    Curiosità sulla vita fetale


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    Ci sono tanti aspetti della vita fetale che vorresti conoscere ora che si trova nel tuo pancione. Ecco, per te, qualche curiosità svelata.

    Il tuo bambino ha mani piccolissme ed anche minuscole unghie dei piedi. Cominciano a crescere intorno alla 10° settimana e completano il loro sviluppo verso la 37° settimana. Alcuni bambini nascono addirittura con dei graffi sulle guance e sulla fronte che si fanno da soli con le loro piccole unghie nel tentativo di toccarsi il viso.

    Dal secondo trimestre può capitare che ogni tanto il tuo bambino abbia il singhiozzo, che durare diversi minuti. E’ un processo importante per lo sviluppo dei suoi polmoni e della funzione del respiro.

    Verso la 27° settimana comunque le narici si aprono e il tuo bambino comincia i suoi primi esercizi di respirazione. Quando l’ embrione ha solo 7 settimane cominciano a formarsi gli alloggiamenti dei suoi dentini da latte. La maggior parte dei bambini nasce senza i dentini che cominceranno infati ad apparire soltanto al 4° mese di vita.

    Il tuo bambino è già adorabile. Durante le ultime settimane prima della nascita cresce lo strato più superficiale dell’epidermide e il viso assume le sembianze di un neonato con i suoi lineamenti personali, compreso il suo grazioso nasino. Riesce a fare pipì.

    Da quando nasce fino al 3° anno di vita, un bambino cambia circa 2.400 pannolini e giàsi esercita dentro di te. Intorno alla 29° settimana espelle fino a mezzo litro di fluido al giorno che, passando per il liquido amniotico verrà espulso attraverso i reni.

    A chi assomiglia il tuo bambino?

    Al momento i suoi occhi sono azzurri oppure blu scuri, ma cambieranno dopo la nascita.
    La sua altezza sarà determinata dai suoi geni ma il suo peso dipenderà dallo sviluppo e dal nutrimento ricevuto durante questi nove mesi. E ha i capelli!
    Si comporta da neonato.

    A partire dal 7° mese, il tuo bambino sbadiglia, simula l’andatura a carponi, si succhia il pollice e gioca perfino. Il cordone ombelicale sarà il suo primo giocattolo. L’unica cosa cha ancora non può fare e piangere, ma questo lo imparerà molto presto, una volta nato.

     
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    In galleria d’arte per partorire un capolavoro


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    E’ vero che i figli sono le nostre opere d’arte più grandi, ma da qui decidere di farli nascere in bella “mostra”, mi sembra un tantino esagerato.
    Eppure è quanto succederà la prossima settimana nella Grande Mela. Un’artista d’avanguardia newyorchese, Marni Kotak, di 36 anni, ha deciso che darà alla luce il suo o la sua primogenita come fosse un’opera arte sulla scia delle ‘piece’ da teatro sperimentale.
    E per questo ha allestito una galleria d’arte a Brooklyn come una sala parto casareccia.

    Con l’aiuto del marito, il pittore Joepsh Robert Bell, ha preparato lo spazio colorandolo di azzurro oceano, arredandolo con una piscinetta gonfiabile in cui il bambino nascerà, con un materasso ad aria ed una doccia portatile. Di sottofondo il suono delle onde.

    La performance si chiamerà “La nascita di Baby X”: Marni non ha voluto sapere il sesso del nascituro e da una settimana come parte del progetto, si ‘esibisce’ nella galleria.

    Una quindicina di spettatori si sono già prenotati per assistere al parto definendo l’idea “intrigante e pazza”. Per Marni il messaggio è semplice: “Siamo artisti, daremo alla luce il nostro bimbo nel posto che amiamo di più, una galleria d’arte, come un vero capolavoro”.

    Che dire: il mondo è bello proprio perché è vario. A me già scocciava far vedere le mie parti intime a tutti i medici, le ostetriche e gli infermieri che nei due giorni di degenza all’ospedale mi hanno visitata. Non ne potevo più.
    Partorire in pubblico, no, proprio no, grazie.

    Comunque in bocca al lupo a questa futura mamma-artista. Spero per lei che vada tutto bene e che tra un allestimento e l’altro abbia previsto anche la presenza di un’ostetrica.

    E in bocca al lupo anche al pubblico. Ci vuole fegato a vedere un parto in diretta. Non credo sia un bello spettacolo…

     
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    Settimane gravidanza: le prime quattro settimane

    settimane-gravidanza

    E’ il primo di una serie di articoli sulle 40 settimane della gravidanza: ciascuno sarà diviso in 4 parti: la mamma (come stai, quali sono i cambiamenti fisici e psicologici nel corso della gravidanza); il bambino (come cresce nel tuo grembo); gli esami da fare (quali esami, test, controlli, test effettuare); cose da fare (una sorta di promemoria per tutte quelle piccole cose a cui pensare per l’arrivo del bebè: dal corredino, alla cameretta).

    Abbiamo accorpato le prime 4 settimane della gravidanza:

    1-week-pregnant

    1. Prima settimana:

    Hai il tuo ciclo mensile. Se stai cercando una gravidanza, puoi cominciare ad assumere acido folico.

    2-weeks-pregnant

    2. Seconda settimana:

    Sta per avvenire l’ovulazione. Puoi cominciare a programmare dei rapporti mirati al concepimento!

    3-weeks-pregnant

    3. Terza Settimana
    E’ avvenuta la fecondazione: un ovulo, arrivato dal tuo ovaio, è stato fecondato da uno spermatozoo, che dalla vagina ha viaggiato attraverso l’utero. L’incontro è avvenuto nella tuba, il corridoio che va dalla cavità addominale, dove ci sono le ovaie, all’utero. Ora, l’uovo fecondato si impianterà nella cavità uterina, ma per arrivarci, ci impiegherà circa tre giorni! Potranno verificarsi delle perdite di sangue, definite “perdite da impianto”, ma non c’è di cui preoccuparsi, sono assolutamente normali!

    4-weeks-pregnant

    4. Quarta Settimana
    Alla fine della 4 settimana dopo 1 o 2 giorni di ritardo, si può già fare un test di gravidanza. Il test delle urine rileva già la presenza dell’ormone Hcg: si tratta del cosiddetto ormone della gravidanza.
    Ringraziamo per la consulenza offertaci il Dottor Francesco Corsaro, specializzato a Torino in Ostetricia e Ginecologia. Dall’89 è Dirigente Medico di ruolo all’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli.

    Settimane gravidanza: 9. nona settimana


    9-weeks-pregnant
    Io Mamma: il seno è diventato più grande e la vita si è ingrossata. E’ probabile che le piccole rughe del viso tendano a distendersi. Le gengive diventano più sensibili. Potrebbe gonfiarsi la ghiandola tiroidea.


    Settimane gravidanza: 8. ottava settimana

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    : Potresti non sopportare più determinati alimenti e apprezzarne altri che prima non amavi. Molte donne incinta non riescono più a bere alcol anche se prima lo facevano. E’ abbastanza frequente non tollerare più il fumo del tabacco. I capelli sono un po’ ribelli.



    Settimane gravidanza: 5. quinta settimana

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    Non ti vengono le mestruazioni e ti senti diversa dal solito. Nervosa, affaticata, emotivamente fragile. Puoi iniziare ad avvertire i primi sintomi della gravidanza: gli ormoni placentari influenzano l’apparato digerente e spesso provocano nausea e stitichezza.

    Settimane gravidanza: 6. sesta settimana

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    L’aumento degli ormoni può portare a un peggioramento di uno dei sintomi della gravidanza più frequenti: le nausee.

    Settimane gravidanza: 7. settima settimana

    7-weeks-pregnant

    Forse avvertirai una profonda stanchezza, dovuta ai cambiamenti ormonali; anche olfatto e gusto potranno subire notevoli cambiamenti: potresti, per esempio, cominciare a non gradire tè o caffè, non tollerare cibi che prima adoravi, soffrire di insonnia. I capezzoli sono più prominenti.

    Settimane gravidanza: 10. decima settimana

    10-weeks-pregnant

    sta per concludersi il periodo più delicato e maggiormente a rischio di aborto. L’utero è dilatato. Il seno cresce e si sono formati una sorta di noduli: si stanno formando le ghiandole mammarie, costituite dagli alveoli mammari. Sul seno compaiono piccole vene e il capezzolo diventa più grande, sporgente e scuro. Anche l’aureola è più scura e in rilievo.




    Settimane gravidanza: 11. undicesima settimana

    11-weeks-pregnant

    sarai ingrassata circa il 10% del peso totale di fine gestazione. Da adesso in poi la nausea dovrebbe diminuire gradualmente.

    Settimane gravidanza: 12. dodicesima settimana

    12-weeks-pregnant
    l’utero è troppo grande per rimanere entro le pelvi e le sta spingendo sopra. La circolazione di sangue extra ti farà sentire calda. Nel complesso, dovresti cominciare a sentirti meglio, perché la maggior parte dei disturbi della gravidanza iniziale spariscono.

    Settimane gravidanza: 13. tredicesima settimana


    13-weeks-pregnant
    inizia il secondo trimestre. Il tuo utero seguiterà ad aumentare in modo regolare e consistente. I nutrienti passano dal tuo corpo a quello del feto attraverso la placenta.

    Settimane gravidanza: 14. quattordicesima settimana

    14-weeks-pregnant
    Dovresti sentirti meno stanca rispetto all’inizio della gravidanza. Tornerai ad essere attiva e tonica. In gestazione, l’utero aumenterà di 20 volte in peso, 14 volte in dimensioni. Capezzoli e areole diventano più scuri.
    Settimane gravidanza: 15. quindicesima settimana

    15-weeks-pregnant
    la tempesta ormonale della fase iniziale si sta placando. In questo periodo, alcune future mamme si sentono bene.


    Settimane gravidanza: 16. sedicesima settimana
    16-weeks-pregnant
    forse noterai dei cambiamenti nei capelli e nell’epidermide a causa di un aumento del flusso sanguigno.

    Settimane gravidanza: 17. diciassettesima settimana

    17-weeks-pregnant
    forse hai notato dei cambiamenti nel tuo seno. I capezzoli si sono ingranditi e l’areola è più scura. Le vene sono molto più visibili, a causa dell’aumentato flusso sanguigno. A questo aggiungi che potresti sudare più del solito (a causa dell’aumento della circolazione sanguigna). Anche le secrezioni vaginali possono aumentare.

    Settimane gravidanza: 18. diciottesima settimana

    18-weeks-pregnant
    compare una linea scura (denominata linea nigra), che va dall’ombelico al pube.





    Settimane gravidanza: 19. diciannovesima settimana
    19-weeks-pregnant
    Sentirai il bebè muoversi per la prima volta e inizierai ad avvertire i suoi calcetti. Noterai che forse stai aumentando di volume non solo sull’addome ma anche sulle natiche.

    Settimane gravidanza: 20. ventesima settimana
    20-weeks-pregnant
    L’ombelico potrà appiattirsi e spuntar fuori fino a dopo il parto. L’utero è sempre più grosso e si dilata contro i polmoni spingendo infuori l’addome.

    Settimane gravidanza: 21. ventunesima settimana
    21-weeks-pregnant
    La pelle del ventre inizia a tirare, e questo potrebbe causare prurito. Potrai cominciare ad avere disturbi allo stomaco (una sensazione di bruciore che si propaga nella parte bassa del torace) e rigurgitare piccole quantità di fluido acido. In questo caso, chiedi al medico di prescriverti un antiacido.

    Settimane gravidanza: 22. ventiduesima settimana
    22-weeks-pregnant
    Potresti notare un’alternanza di periodi di quiete e di attività nel comportamento del tuo bebè: si alternano periodi di sonno e periodi di veglia.


    Settimane gravidanza: 23. ventitreesima settimana

    23-weeks-pregnant
    Forse hai accumulato 2 o 3 chilogrammi e potresti sentirti un po’ pesante, specialmente se soffri di piedi gonfi o doloranti. Potresti avvertire dolori in basso e a lato dell’addome, dovuti all’allungamento del muscolo uterino. Il dolore dovrebbe cessare con il riposo.

    Settimane gravidanza: 24. ventiquattresima settimana



    24-weeks-pregnant
    il seno potrebbe secernere il colostro, preparandosi all’allattamento. Potresti sentirti a disagio a causa della ritenzione dei liquidi.

    Settimane gravidanza: 25. venticinquesima settimana

    25-weeks-pregnant
    D’ora in poi potrai avere crampi ai polpacci o alle dita dei piedi. Il bimbo potrebbe pesare sulla vescica costringendoti a urinare poco e spesso. In questo periodo potrebbero fare la loro comparsa le smagliature.



    Settimane gravidanza: 26. ventiseiesima settimana
    26-weeks-pregnant
    Ti sentirai instabile a causa del peso che porti nella parte anteriore del tuo corpo e potresti avere dei problemi non solo a legarti le stringhe delle scarpe ma anche a guidare!

    Settimane gravidanza: 27. ventisettesima settimana
    27-weeks-pregnant
    Potresti percepire le contrazioni di Braxton-Hicks, che preparano l’utero al parto. Il tuo addome diverrà duro, una sensazione assai sgradevole.

    Settimane gravidanza: 28. ventottesima settimana

    28-weeks-pregnant
    Potresti avere qualche problema di pelle: lievi bruciori e pruriti, possono essere dovuti a cattiva circolazione. In quaeto caso, potrebbe essere utile applicare un po’ di bicarbonato di sodio, crusca o farina di avena sciolti in acqua tiepida. Sull’addome, può comparire la cosiddetta linea alba, ovvero una linea centrale scura.

    Settimane gravidanza: 29. ventinovesima settimana
    29-weeks-pregnant
    Durante le prossime settimane, il seno potrebbe crescere di un terzo rispetto alla taglia abituale. Proverai la sensazione che il bambino pesi su tutti i tuoi organi interni, sul diaframma, sul fegato, sullo stomaco e sugli intestini.

    Settimane gravidanza: 30. trentesima settimana

    30-weeks-pregnant
    L’utero fuoriesce ulteriormente, comprimendo vescica e spina dorsale e predisponendoti al mal di schiena. E’ molto importate che tu impari ad assumere una postura corretta quando stai in piedi o seduta, anche se il peso del bambino sembra sbilanciarti.

    Settimane gravidanza: 31. trentunesima settimana

    31-weeks-pregnant
    Ipertensione e gonfiore al volto, alle mani ed alle caviglie, possono essere i sintomi della preeclampsia. Potrebbe capitarti di rimanere senza fiato quando sali le scale o esegui qualche esercizio fisico.

    Settimane gravidanza: 32. trentaduesima settimana
    32-weeks-pregnant
    L’utero ha occupato quasi tutto lo spazio a disposizione, perciò il ventre si è spostato verso l’alto.

    Settimane gravidanza: 33. trentatreesima settimana
    33-weeks-pregnant
    Potrebbero divenire più visibili le varici, ma tenderanno comunque ad attenuarsi e scomparire dopo la gestazione.

    Settimane gravidanza: 34. trentaquattresima settimana

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    I tuoi polmoni sono compressi dall’utero e potresti ritrovarti col fiato corto.

    Il mio Bambino: Ha superato i 2 kg. L’ipofisi della mamma, comincia ad aumentare la produzione di prolattina nelle ghiandole mammarie per preparare il seno all’allattamento

    Settimane gravidanza: 35. trentacinquesima settimana


    35-weeks-pregnant
    Evita di portare pesi o di stare in piedi a lungo; il mal di schiena è normale perché i legamenti e i muscoli che reggono le giunture nel punto vita si rilassano.



    Settimane gravidanza: 36. trentaseiesima settimana
    36-weeks-pregnant

    Quando il feto adagerà il capo nella tua cavità pelvica, potresti avvertire dei crampi. In una seconda gravidanza, accade verso la quarantesima settimana o addirittura durante le doglie. Avrai lo stimolo ad urinare di frequente. Inoltre, a causa della compressione dell’utero sulle tue innervazioni, potresti sentire dolore agli arti inferiori, al pube e all’inguine.
    E’ solo nel corso della trentaseiesima settimana che si completa il processo di sviluppo dei polmoni.

    Settimane gravidanza: 37. trentasettesima settimana

    37-weeks-pregnant
    : Forse ti sentirai sempre accaldata,: la circolazione sanguigna si è intensificata e bruci più calorie. Non ti preoccupare se di notte respiri con difficoltà, succede perché il fondo dell’utero è cresciuto fino al diaframma e ti impedisce di fare respiri profondi. Solleva un poco la cassa toracica, magari aiutandoti con un cuscino dietro le spalle: in questo modo, l’utero scivola verso il basso per la forza di gravità.
    Sono visibili all’ecografia gli atti respiratori, che possono portare il bambino ad avere il singhiozzo, facilmente avvertibile dalla mamma. A quest’epoca della gravidanza, il feto riesce ad aprire e chiudere le palpebre con facilità.
    Settimane gravidanza: 38. trentottesima settimana
    38-weeks-pregnant
    Potresti notare che il bambino ora si muove meno e, invece di avvertire che tutto il suo corpo si sposta, sentirai pugni e calci e una strana sensazione alla vagina provocata dalla testa che si muove contro i muscoli del pavimento pelvico. Non ti preoccupare se l’ombelico ti dà fastidio: a questo punto della gravidanza, può succedere, perché è più sporgente e quindi particolarmente sensibile. A partire dalla 38 settimana, inoltre, il bambino comincia ad abbassarsi; questo provoca una pressione sui tuoi nervi pelvici: potrai, quindi avvertire una sorta di scossa alle gambe.

    Il processo di sviluppo dei polmoni è in fase di completamento. Dopo questa settimana, il bambino sarà, quindi in grado di respirare autonomamente alla nascita. A partire da questo momento, inoltre, il suo peso aumenta dai 150 ai 300 grammi a settimana. A partire da questo momento, il suo organismo è pronto per affrontare nelle migliori condizioni la nascita e la vita extrauterina.

    Settimane gravidanza: 39. trentanovesima settimana


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    Il collo dell’utero diviene cedevole e comincia ad aprirsi parzialmente: la cervice matura si prepara al travaglio. Le contrazioni di Braxto-Hicks si intensificano. Forse non ti riesce bene di dormire a causa del pancione.
    Ormai ci siamo!!! Il bambino si abbassa ancora, e in alcuni casi avviene la perdita del tappo mucoso, che sigillava l’utero, segno che il parto è vicino! Il suo intestino è pieno di meconio, un liquido verdastro prodotto dalla secrezione delle ghiandole alimentari unita a pigmenti biliari, lanugine e cellule provenienti dalla parete intestinale. Determinerà il suo primo movimento intestinale dopo la nascita.

    Settimane gravidanza: 40. quarantesima settimana

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    Il giorno atteso è davvero vicino! Se hai superato il termine non preoccuparti: olo il 5% dei bambini nasce il giorno previsto, l’80% viene al mondo entro i 14 giorni successivi. La parte con cui il bambino si presenterà alla nascita comprime la cervice uterina, diventata più morbida e già parzialmente dilatata.
    Il bambino è a termine, pronto a nascere (anche se ci potrebbero volere ancora fino a due settimane…). Il suo sistema immunitario è ancora immaturo, ma si rafforzerà col latte materno. Sta per iniziare l’avventura!!

    Settimane gravidanza: 41. quarantunesima settimana


    41-weeks-pregnant
    Se hai superato il termine non preoccuparti: solo il 5% dei bambini nasce il giorno previsto, l’80% viene al mondo entro i 14 giorni successivi.

    A questo punto, il bambino ha ormai raggiunto il peso che avrà alla nascita: un bimbo europeo normale pesa tra i 2.8 e i 3.3 chilogrammi.

     
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