ALBERI e ARBUSTI DA FRUTTO e a volte ....

PESCO, CILIEGIO,PERO, ALBICOCCO ECC

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  1. gheagabry
     
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    IL NESPOLO



    Il nespolo comune appartiene alla famiglia delle Rosacee, alla sottofamiglia delle Pomoidee e al genere Mespilus. E' originario, secondo recenti studi, dell'areale caucasico, ma anche con primi nuclei di diffusione in Iran, in Turchia fino alla Grecia. Oggi e' diffuso in tutta Europa come pianta spontanea nei boschi di latifoglie o come rinselvatichita negli incolti.
    È un albero di piccola taglia, alto al massimo 5-6 m, con un tronco tortuoso, la corteccia dei rami da marrone scuro diventa chiara e poi, come sul tronco, grigiae liscia. Il portamento è irregolare ed ha una chioma tondeggiante. Le radici si sviluppano molto in superficie e lateralmente, i rami contorti sono spinescenti nella porzione terminale, una caratteristica non presente sulle piante adulte. Le foglie sono grandi, caduche, dure, intere ed ovoidali e hanno margine intero, dentellato solo all'apice; la pagina superiore è liscia e di color verde scuro, mentre quella inferiore è più chiara e leggermente pelosa; in autunno acquisiscono un colore ramato. I fiori, solitari e grandi, si trovano all’apice dei germogli dell’anno ed hanno cinque petali bianchi; la fioritura avviene a fine maggio, inizio giugno. È una specie autofertile con una buona allegagione, per cui non necessita di impollinatori essendo una pianta entomofila.

    "Col tempo e con la paglia maturano le nespole"


    Il frutto, la nespola, e' un falso frutto dato dall'ingros-
    samento del ricetta-
    colo attorno ai frutti veri e propri. I frutti sono pomi tondeggianti, detti anche nocule, con un'ampia depressione apicale, coronata da residui del calice, ha un corto peduncolo e una resistente buccia che per grana, colore e consistenza ricorda il cuoio. La nespola è divisa in cinque logge, nelle quali si trovano i 5 semi, duri e legnosi. Le piante nate da seme crescono molto lentamente e fruttificano al sesto o al settimo anno di vita. Per l'alto contenuto di tannini, i frutti non possono essere consumati alla raccolta. Necessitano di ammezzimento, una fermentazione di maturazione ottenuta deponendo i frutti all'interno di cassette di legno, ricoperte di paglia e poste in un locale fresco. I frutti devono essere consumati man mano che sono pronti in quanto il processo di fermentazione non si arresta e i frutti possono rapidamente degradarsi. In seguito all'ammezzimento la polpa diventa bruna, molle, zuccherina, di consistenza pastosa, leggermente acidulo e gradevole. Vengono consumati per dessert.
    Con la trasformazione si ottengono: marmellate, gelatine, salse e varie preparazioni culinarie. Vengono usati inoltre per la produzione di bevande alcoliche, quali brandy, liquori, schnaps. I frutti immaturi sono stati anche utilizzati per chiarificare vino e sidro.

    Linneo pensava, sbagliando, che la Germania fosse l'area d'origine. Le prime coltivazioni di nespolo risalgono al I millennio a.C. lungo le rive del Mar Caspio, da qui si diffuse in Asia Minore per raggiungere poi Grecia e Italia. I Greci antichi lo chiamavano méspilon e nespolo deriva dal latino Mespilium tradotto dal greco mespilon che si riferisce a biancospini orientali simili a questa pianta da frutto. Le meddhre (Mespilus germanica) erano frutti consacrati al dio greco Crono e al Dio latino Saturno perché era considerato utile arma di difesa contro le energie negative degli stregoni.
    Pare che il primo maggio, secondo la credenza, gli stregoni potevano privare la pianta del fogliame e renderlo sterile per non riprodurre i suoi frutti, ma solo se la pianta non era stata benedetta. Un tempo era un frutto molto apprezzato dai contadini perchè garantiva frutta nel cuore dell’inverno, giungendo a maturazione nella brutta stagione. Per lungo tempo il Nespolo Selvatico è stato trattato come una pianta dai poteri miracolosi. Gli erboristi lo utilizzavano normalmente per eseguire preparati in grado di curare un buon numero di patologie.

    Con l’imporsi d’attività agricole più redditizie si accantonò le piante che non avevano un preciso interesse economico e il nespolo finì relegato nell’orto dei conventi.
     
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118 replies since 13/2/2011, 11:34   75790 views
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