Omaggio obbligato, quello del Festival della canzone romana che dedica la sua ventitreesima edizione a Franco Califano, cantautore e campione della romanità scomparso sei mesi fa. Proprio un anno, il Califfo fu protagonista della manifestazione. Del resto il direttore artistico della rassegna è Edoardo Vianello, altro romano, legato a Califano da una lunga amicizia. I due hanno scritto molto assieme (per esempio Semo gente de borgata, che fu un grande successo dei Vianella) e proprio Edoardo spinse Franco, fino ad allora autore soltanto di testi, a diventare cantautore. Dunque una serata, quella che si svolge oggi dalle 18 al Teatro Olimpico, nel nome di un protagonista, con ampio spazio riservato alle sue canzoni (sarà lo stesso Vianello a offrirne un'ampia carrelata a cominciare dalla riscoperta del primo pezzo scritto assieme, Da molto lontano, che data 1965).
Ma il Festival della canzone romana non è solo un appuntamento nostalgico, anche se la manifestazione, che Lino Fabrizi organizza assieme a Maurizio Fortini, cerca di tenere viva la tradizione della romanità in musica. Infatti, è soprattutto un concorso alla ricerca dei nuovi talenti e, quest'anno, i tre finalisti che saliranno sul palco per giocarsi la vittoria sono Isabella Alfano, il duo Alex e Miriam e Simone Meschini. Ma, nella serata, avrà spazio anche un altro giovanissimo, un rapper che si chiama Nooz, un sedicenne che per partecipare alla serata ha dovuto avere un permesso speciale, che sul territorio si è già fatto conoscere ampiamente e che presenterà un nuovo pezzo che combina il linguaggio hip hop con le espressioni gergali del dialetto romanesco.
Ma il Festival lascia spazio anche ai classici rappresentanti della romanità musicale. A cominciare da Lando Fiorini, settantacinquenne trasteverino che delle sue origini ha fatto una professione, portando avanti con ostinazione il lavoro nel suo Puff. Anche lui si esibirà sul palco lasciando, poi spazio ai Cugini di campagna, complesso pop romanissimo, di grande successo negli anni 70, a Alberto Laurenti, un protagonista delle notti romane e grande appassionato della tradizione musicale della città, che è stato molto vicino a Califano negli ultimi anni, al musicista e ricercatore Paolo Gatti, a Giorgio Onorato, vecchia gloria e voce storica, ha 89 anni, della canzone romana, a Maurizio Fortini con i Musici romani. A completare il cast ci sarà anche una compagnia di ballerini, la Crazy Gang (che si cimenterà in coreografie dal sapore decisamente folclorico), mentre a presentare saranno Stefano Raucci e Loretta Rossi Stuart.
Nel corso della sua storia il Festival della canzone romana ha visto sfilare grandi protagonisti da Renato Zero a Nino Manfredi, Carlo Verdone, Gabriella Ferri, Giancarlo Magalli, Enzo Salvi, Enrico Brignano, Mario Scaccia, Fiorenzo Fiorentini, Gigi Sabani, Sergio Centi, La sora Lella Fabrizi, Rodolfo Laganà, I Vianella, Bobby Solo, Mal, Tony Santagata, Stefano Masciarelli, Stelvio Cipriani, La Schola Cantorum, I Baraonna, Stefano Rosso, Alfiero Alfieri e tanti altri.
Raffaella Fico madrina della serata dedicata a Franco Califano
di emanuela lo guzzo
Sarà Raffaella Fico la madrina della serata dedicata alla memoria di Franco Califano in programma per venerdì 25 ottobre a Villa Patrizia di Montecatini. A darne l’annuncio è Fabrizio Giovannini, uno degli organizzatori dell’evento e noto direttore sportivo che insieme a Stefano Olivieri, Luciano Mattei, Enzo Banti e Radio Duemila, ha portato avanti il disegno di ricordare l’amico Califfo in modo speciale, in un’occasione densa di musica e allegria. L’idea di un evento commemorativo per celebrare il vulcanico cantautore era partita proprio dagli amici lucchesi che con lui hanno condiviso momenti indimenticabili. Oltre alla showgirl - che dovrebbe essere accompagnata dal suo nuovo partner, Gianluca Tozzi, giovane produttore musicale nonché figlio del famoso cantautore Umberto Tozzi – dovrebbero essere presenti anche Toto Cutugno e Tullio De Piscopo ad affiancare il maestro Roberto Bianchini che insieme agli orchestrali animerà la festa, aperta a chiunque voglia prenderne parte, con le più belle canzoni di Califano.
fonte: lagazzettadilucca.it
Ma cambierà - 1985
Tracce:
1. Per Una Donna 3:21 2. Uomini Di Mare 3:30 3. Ma Cambierà 4:17 4. Bimba Bomba 3:17 5. Non So Vivere A Meta 4:01 6. La Musica 2:16 7. Dicitencello Vuje 4:31 8. E Meraviglioso 3:45 9. Emotività 4:24 10. Per Noi Romantici 4:16 11. Attimi 3:14
Il bello della vita è un album del cantautore italiano Franco Califano, pubblicato dall'etichetta discografica Ricordi nel 1987. Produce Gianni Sanjust, gli arrangiamenti sono a cura di Adelmo Musso.
Tracce
Il bello della vita (Califano - Artegiani - Marrocchi) 3:54 L'avventuriero (Califano - Lombardi - Abbate) 3:35 Se niente m'innamoro * (Califano - Piccoli - Sanjust) 3:57 Teneramente (Califano - Ciccaglioni) 3:43 Torni insieme al tuo ragazzo (Califano - Brandi) 3:09 'na sera così ** (Califano - Savio) 3:21 Non si può leggere il cuore *** (Califano - Savio) 3:11 Il professore (Califano - Palattella) 3:48 Un porto di mare (Califano - Pardini - Conrado - Varano) 3:45 D'ora in poi (Califano - Marrocchi - Artegiani) 4:02
Franco Califano, un’esistenza dedicata a vivere a pieno la vita e l’arte, attraverso le sue canzoni
23/11/2013
Franco Califano con le sue canzoni ha contraddistinto un’epoca, attraverso le voci degli interpreti più noti e delle voci più belle della canzone italiana.
Nato a Tripoli originario di Salerno, divenne subito romano e non solo di adozione, L'infanzia difficile, il Collegio e la voglia di riscatto lo avevano portato all’intraprendenza in alcuni casi all’eccesso pur di emergere nel mondo dello spettacolo e nella dolce vita della capitale.
L’ascesa al mondo dei fotoromanzi, che con i primi cospicui guadagni gli permise di acquistare la sua prima spider lo introdussero verso il successo. Proprio alla sua rocambolesca vita, alle sue canzoni e ai suoi stravaganti monologhi è stato dedicato al Teatro Forma di Bari “Califano un bastardo venuto dal Sud” (Vita rinascite e miracoli di Franco Califano), scritto da Fabio Cursio Giacobbe, regia di Pietro Genuardi.
Lo spettacolo inizia con l’interpretazione de “La bambola”, una delle sue canzoni più famose, per poi passare alla rievocazione del periodo da play boy nelle notti romane che gli diedero l’appellativo di “Califfo”e poi ancora l'incontro con Vianello e da qui l’incipit alla carriera da cantautore. L’amore per Mita Medici, la sua passione estrema nel vivere la vita …….
E poi la decisione di trasferirsi da Roma a Milano, per contattare più facilmente le case discografiche.
Ogni su canzone rappresenta un’epoca. E’ poi la volta di “E la chiamano estate” per raccontare le collaborazioni con Mina e Ornella Vanoni e tante altre personalità del mondo della canzone da cui veniva con insistenza richiesto. Si giunge poi a “raccontare” un’altra delle sue canzoni più famose: “la musica è finita”.
Tra gli Anni 60 e 70 la carriera di Califano è all'apice. Ma aimè! nel 1970 verrà arrestato con Luttazzi e Walter Chiari per implicazioni nel mondo dello spaccio, ma Califano non demorde, come lui stesso dice dopo ogni discesa c’è una salita e così uscito dal carcere produrrà l'album un bastardo venuto dal sud dove vengono evidenziati gli elementi più importanti della vita del cantautore.
Ma dopo questo periodo di riconquistata serenità con tante nuove canzoni di successo e il sodalizio artistico con i Vianella con la canzone: “Semo gente de borgata, arriva nuovamente un periodo burrascoso, quello dell'amicizia con Francis Turatello, personaggio della mala Milanese allora molto in voga. Tutte queste torbide frequentazioni avvolgono di maggior mistero la vita del Califfo, che però sempre si proietta verso una risalita, infatti subito dopo questo polverone ci sarà uno dei suoi sodalizi artistici più importanti e allo stesso tempo inconsueto, quello con Peppino di Capri.
Il 1976 sarà contraddistinto dalla laurea honoris causa, conferitagli dall'Università di New York per la canzone “Tutto il resto è noia”, seguirà L’album di successo “Tac” . I monologhi e le canzoni di Califano sono ricchi di poesie e di grande umanità, come la canzone che più di tutte lo connota: “la mia libertà”. Nel 1983 verrà coinvolto nel caso Tortora. Dopo la prigione e i domiciliari risorgerà anche questa volta con l'album “impronte digitali”. Nel 1990 scrive per Mia Martini una canzone che avrà grande successo a San Remo “La nevicata del ‘56” e poi ….. “Stasera canto io” una raccolta dedicata ai suoi più grandi successi. Album nato all'inizio del millennio in seguito ad una imitazione di Fiorello, occasione propizia che nuovamente portò alla ribalta Franco Califano.
Questo emblematico Viaggio – spettacolo è inteso come rievocazione del percorso della vita di Franco Califano, il cui epitaffio sulla tomba è proprio “non escludo il ritorno”.
Lo show proposto contraddistinto da una scelta mirata tra le canzoni e i monologhi più significativi del Califfo, che lo hanno reso un precursore dei tempi in un'Italia sotto alcuni aspetti gretta e provinciale, sono riusciti a ricreare sul palcoscenico del Forma tutta la leggendaria malinconia che ha contraddistinto la vita di un artista che ha avuto bisogno di morite per diventare leggenda.
Maria Caravella fonte: puglialive.net
Io - 1888
Tracce:
01. Io per le strade di quartiere (4:03) 02. Ti aspetto domani (3:38) 03. Sulle dita di una mano (3:59) 04. Vivere e credere (3:20) 05. Fortunatamente (3:11) 06. Non puoi dire a (4:29) 07. Poeta saltimbanco (3:28) 08. Le donne italiane (3:54) 09. Ieri con la testa di oggi (4:00)
Il cuore al chiodo 3.48 Uomini al sud 4.08 Mia dolce malattia 3.47 E l'amore nasce 4.39 Buona fortuna a noi 3.55 Amanti anonimi 4.28 Pago io 3.21 Mezza Roma 3.49 Si va 3.46 Un ricamo ner core 3.46